Lettera di Montanari a Draghi

Lettera di Stefano Montanari a Mario Draghi, che focalizza i temi legati alla guerra attuale, alla Costituzione, ai dati pandemici ed alle contromisure che l’Italia dovrebbe attuare.
Mar 02, 2022
Egr. sig. Draghi,
Ieri mi è capitato di ascoltarla per qualche secondo. Prudentemente protetto dalla mascherina d’ordinanza, lei pronunciava un discorso che, senza bisogno di commenti, pareva rifarsi a quello che Vittorio Emanuele II, il 10 gennaio 1859, pronunciava nel suo opinabile italiano al parlamento di Torino: “Nel mentre rispettiamo i trattati non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi”. Come forse ricorderà, si trattava di una provocazione rivolta all’Impero austro-ungarico per farsi dichiarare la guerra, così come pretendevano gli accordi segreti di Plombières stretti con la Francia l’estate precedente.
Trascinare l’Italia in uno stato di conflitto può essere vantaggioso per chi il vantaggio lo trae da stati di emergenza, veri o presunti tali che quegli stati siano. Ma, da uomo della strada che con il suo lavoro contribuisce al sostentamento della Nazione (Costituzione, articolo 53), non vedo proprio come un popolo intero possa ricavare anche un solo minimo vantaggio dalla situazione corrente e da come la si sta incanalando.

Pur essendo perfettamente conscio della sua inutilità, stanti i numerosi precedenti, mi permetto di ricordarle l’articolo 11 di quella che fu la Costituzione, vale a dire la garanzia inalienabile che i governanti, anche quelli forti di zero voti popolari come è il suo caso, prestano ai governati: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”
Da quanto mi è dato capire, il suo discorso parrebbe preludere a qualcosa che stride con quell’impegno.
Per quello che vale il mio parere, l’Italia ha bisogno di uomini diversi da lei e da quelli che siedono in un parlamento svuotato del confronto indispensabile tra maggioranza e opposizione, e che non rappresenta altro se non se stesso.

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Il disastro al quale il suo governo ha portato il mio paese è sotto gli occhi di chiunque non sia stato accecato dalla propaganda incessante, beffardamente finanziata da chi ne è bersaglio.
Mi consenta di ricordarle alcuni dati ufficiali relativi alla gestione della cosiddetta pandemia, una gestione dai risultati che dal bene comune, unico scopo della politica propriamente intesa, sono divisi da un oceano invalicabile:
Secondo l’OMS, al 27 febbraio scorso, in due anni, l’Italia, con le contromisure che ha adottato, ha contato 154.560 decessi. Il Giappone, con ben altre contromisure, di vittime ne ha contate 23.270. Per sua memoria, le rammento che quel paese ha una popolazione un po’ più che doppia rispetto alla nostra, distribuita in una superficie di poco superiore a quella italiana.
Al 18 febbraio scorso, l’ISS ha comunicato che il cosiddetto green pass, sulla cui interferenza con la dignità umana non vale la pena perdere tempo, oltre due milioni di persone sono state contagiate (Tabella 4A, pag. 24).
Secondo Eventi Avversi News, nel 2021 si sono verificati oltre 20.000 casi di arresto cardiaco in eccesso rispetto agli anni precedenti. Se lei avesse qualche competenza in materia, capirebbe che cosa quel dato significhi e ne fornirebbe una spiegazione che non offenda l’intelligenza sua e di chi l’ascolta.
Potrei continuare a lungo riportando altri dati ufficiali, tutti molto eloquenti, conservando personalmente il dubbio della sottostima. Aggiungo solo che da ieri, chi vuole e ha tempo e onestà per farlo, può consultare le prime (prime!) 10.000 pagine dei documenti riservati Pfizer che qualcuno è riuscito ad ottenere. Magari, dia un’occhiata e fornisca spiegazioni senza mascherina. E, nell’occasione, potrebbe pure spiegare come mai non solo quei dati sono segreti, ma perché è vietato analizzare i prodotti, e perché i contratti con i fornitori non sono resi pubblici. Le ricordo che denaro e salute appartengono a noi, i protagonisti di tutta la Costituzione, e dei primi 12 articoli in particolare.
Lasciando da parte i palesi fallimenti di tutta la legislatura e ritornando al suo discorso “neo-sabaudo”, lei ha menzionato la libertà, la democrazia e la loro difesa. Mi domando che cosa abbia voluto intendere, stante il fatto che le loro tracce si stanno rapidamente perdendo.
Mi rendo conto che aspettare una risposta equivale a ripetere il vecchio Godot di Samuel Beckett, ma io ci ho provato.
Con ossequi,
Stefano Montanari, scienziato imbavagliato e cittadino privato di diritti fondamentali.




Armi letali per Putin e ultimi segreti ucraini

Ucraina: il caos creato da Victoria Nuland sta sortendo effetti catastrofici, dal punto di vista delle dipartite che sul piano delle perdite economiche, peculiarmente nei confronti della classe media, russa ed europea.
Victoria Nuland secondo fonti diplomatiche ufficiose, ha architettato il “cambio di regime” in Ucraina all’inizio del 2014 senza soppesare il probabile caos e le conseguenze.

Mentre l’esercito ucraino affronta le milizie di estrema destra e neonaziste a ovest e la violenza contro l’etnia russa continua a est, l’ovvia follia della politica ucraina dell’amministrazione Obama stessa è venuta a fuoco per molti che hanno cercato di ignorare i fatti, o quello che potrebbe essere chiamato “il pasticcio fatto da Victoria Nuland”.

La segretaria di Stato per gli affari europei “Toria” Nuland è stata la “mente” dietro il “cambio di regime” del 22 febbraio 2014 in Ucraina, che ha tramato per rovesciare il governo democraticamente eletto del presidente Viktor Yanukovych, convincendo i media mainstream statunitensi che il colpo di stato non era veramente un colpo di stato, ma una vittoria della “democrazia”.

Al fine di vendere quest’ultimo “cambio di regime” neoconservatore al popolo americano, le brutture dei cospiratori del colpo di stato dovevano essere sistematicamente rimesse in evidenza, specialmente il ruolo chiave dei neonazisti e di altri ultranazionalisti del Settore Destro. Affinché la campagna di propaganda organizzata dagli Stati Uniti funzionasse, i golpisti dovevano indossare cappelli bianchi e non camicie marroni.

Per quasi un anno e mezzo, i media occidentali piu’ quotati, specialmente il New York Times ed il Washington Post, hanno distorto la loro copertura in ogni direzione possibile per impedire ai loro lettori di imparare che il nuovo regime di Kiev era infiltrato e dipendente da militanti neonazisti e ultra-nazionalisti ucraini che volevano un’Ucraina purosangue senza russi etnici.

Qualsiasi menzione di questa sordida realtà era considerata “propaganda russa” e chiunque parlasse di questa scomoda verità era un “tirapiedi di Mosca”. Solo il 7 luglio il Times ha riconosciuto l’importanza dei neonazisti e di altri ultranazionalisti nel condurre la guerra contro i ribelli di etnia russa nell’est. Il Times ha anche riferito che queste forze di estrema destra si sono unite agli islamisti militanti. Alcuni di questi jihadisti sono stati descritti come “fratelli” dell’iper-brutale Stato Islamico.

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Anche se il Times ha cercato di ritrarre questa notevole alleanza militare di milizie neonaziste e jihadisti islamici in una luce positiva, la realtà doveva essere angosciante per i lettori che avevano creduto alla propaganda occidentale sulle nobili forze “pro-democrazia” che resistono alla malvagia “aggressione russa”.

Forse il Times ha sentito che non poteva più tenere sotto controllo l’inquietante verità in Ucraina. Per settimane, le milizie del Settore Destro e il battaglione neonazista Azov hanno avvertito il governo civile di Kiev che potrebbe rivoltarsi contro di loro e creare un nuovo ordine più a loro gradito.

Ecco i documenti che l’Ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina ha ripulito dai laboratori di “riduzione delle minacce biologiche” (link https://beckernews.com/here-are-the-documents-the-u-s-embassy-in-ukraine-scrubbed-on-biological-threat-reduction-labs-44315/.

“Le spese del Dipartimento della Difesa, così come elencate per alcuni laboratori ucraini, sono riportate di seguito:

Laboratorio diagnostico di Dnipropetrovsk (1.935.557 dollari)

Laboratorio diagnostico veterinario regionale statale di Dnipropetrovsk (1.810.547 USD)

Laboratorio diagnostico di Kharkiv (USD 1.638.375)

Laboratorio regionale di diagnostica veterinaria di Luhansk (USD 1.746.312)

Laboratorio diagnostico di Leopoli (USD $1,927,158)

Laboratorio Regionale Diagnostico Veterinario di Leopoli ($1,734,971)

Vinnytsia Oblast Laboratory Center (USD 1,504,840)

Centro di laboratorio della regione di Zakarpartska (1.920.432 USD)

Istituto di Medicina Veterinaria dell’Accademia Nazionale delle Scienze Agrarie (USD 2.109.375,23) https://beckernews.com/here-are-the-documents-the-u-s-embassy-in-ukraine-scrubbed-on-biological-threat-reduction-labs-44315/.

Durante una delle ultime apparizioni di Zelensky, molti hanno notato la croce sulla sua maglietta. Ad un esame più attento si è rivelato essere un distintivo di UPA – Ukrainian Insurgent Army.

Che cos’è?

Questa formazione fu creata nel 1943 sulla base dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN). I membri dell’organizzazione usavano l’aiuto dei nazisti per attività di ricognizione e sabotaggio contro l’URSS e la Polonia. Uno dei leader dell’UUN era Bandera.

L’UPA era piena di gentaglia “nazionalista” e altri indesiderabili. Durante la guerra, l’UPA in alleanza con i nazisti effettuò una pulizia etnica su larga scala in aree con popolazioni russe, ebree e polacche (decine di migliaia di persone furono assassinate) e hanno combattuto attivamente contro i partigiani sovietici.

Nel 1949, come risultato di azioni efficaci degli organi di sicurezza dello stato sovietico, l’UPA era finita.

Ora un sommo esponente governativo indossa una maglietta con il simbolo dell’UPA e desta sgomento.




Grecia: denuncia di Micaleassin

Gian Micalessin in questo editoriale infuocato intende sensibilizzare le generazioni degli anni settanta, ottanta e novanta sul tema della strenua difesa dell’Italia. Con cio’ allude a dati e programmi diretti o subliminali, che contraddistinguono la stagione politico-economica dell’ultimo ventennio, con il corollario delle mosse governative contemporanee che spauriscono in quanto a finalita’ apparenti.

E’ opportuno, per avere una buona ermeneutica del pezzo, comprendere che le societa’ occidentali sono sottoposte a pianificazioni finanziarie e politiche che coprono archi temporali vai dieci ai venti a seconda del ciclo per cui le affermazioni contenute non sono pensate per una concretizzazione immediata, bensi’ per un mutamento graduale e progressivo atto a concretizzarsi definitivamente con una palingenesi politica, economica, sociale, culturale, lavorativa.

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Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.
È bastato un sol boccone.
PER L’ITALIA È DIVERSO:
Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.
Quinta potenza industriale al mondo prima dell’euro, ottava oggi.
Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.
Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.
Come capitale artistico monumentale, ne conserva l’egemonia globale.
Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a “paghi uno e prendi quattro”.
Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.
Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all’alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l’acciaio.
I Cinesi si son presi quote di TERNA, e tutto PIRELLI agricoltura.
Se ne sono andate TIM, TELECOM, GIUGIARO, PININFARINA, PERNIGOTTI, BUITONI, ALGIDA, GUCCI, VALENTINO, LORO PIANA, AGNESI, DUCATI, MAGNETI MARELLI, ITALCEMENTI, PARMALAT, GALBANI, LOCATELLI, INVERNIZZI, FERRETTI YACHT, KRIZIA, BULGARI, POMELLATO, BRIONI, FERRE’, LA RINASCENTE, POLTRONA FRAU, EDISON, SARAS, WIND, ANSALDO, FIAT FERROVIARIA, TIBB, ALITALIA, MERLONI, CARTIERE DI FABRIANO. Ma non hanno finito.
Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.
E I LORO RISPARMI. CIRCA 3.000 MILIARDI DI EURO.
ORA VOGLIONO QUELLI.
Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha “intimato ” di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.
I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi anche delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, di salvataggi bancari, del “nero” delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.
Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili. Ora tocca a noi.
Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po’.
Non si placheranno, l’abbiamo già visto. BISOGNA FERMARLI ORA.
Ogni generazione ha il suo Piave. Questo è il nostro. Tale articolo si innesta in una fase che assiste a crescenti manifestazioni e proteste per il carovita incipiente, con i camionisti che a Sarno, in punti nodali d’Italia, continuano indefessamente a protestare a causa delle accise sui carburanti che ne vanificano il lavoro ma anche l’inflazione crescente che vede un chilo di pane a Milano, lievitato a tre euro e mezzo.

Gian Micalessin.




Monethica e Burterfly: risposta italiana al Bitcoin

BarterFly e Monethica, ossia due associazioni italiane composte da eccellenti professionisti quali Guido Grossi, ex responsabile per i mercati finanziari di Bnl, si sono consorziate con l’intento di attuare la risposta italiana, materiale, al sistema estero della criptovaluta come circuito finanziario alternativo. Ma i suddetti enti vogliono svolgere un ruolo parallelo, a differenza della criptovaluta, al paradigma finanziario e bancario tradizionale. Di seguito un ultimo documento che ne attesta il consolidamento, la pianificazione, le peculiarita’ e le acquisizioni.

“E’ con grande piacere che riprendiamo una comunicazione… interrotta solo da un gran daffare.
Sappiamo che la presenza dei sostenitori è una costante per noi, che il loro apporto – assieme alle altre migliaia di attori in campo – è stato determinante per procedere verso una meta che ora vediamo concretizzarsi sempre più chiaramente. È per questo che ci scusiamo di questo lungo silenzio.

Gli ultimi mesi ci hanno visto assolvere ad un compito complesso ed assieme vitale.
Come ben sapete l’emergenza – se da un lato ha rovinato le nostre vite e l’economia del paese – dall’altro ha svegliato molte coscienze, persone che si sono poste domande, cercato risposte e che hanno pensato di agire, proprio come noi.
Sul piano dell’economia orizzontale e solidale, alcune “monete complementari” già esistenti si sono rafforzate, alcune nuove sono nate, mentre moltissimi sono i progetti in fieri. Sviluppi forse troppo magmatici.

La fondazione BARTERFLY, dal canto suo, ha infatti compreso che una dispersione in mille rivoli non rende efficace i sistemi di scambio non legato alla moneta corrente, anzi, rischia di affossarli.
Così ha trovato in MONETHICA un partner affine, affidabile, evoluto e già a buon punto nella costruzione di nuove reti e mercati. Una unione che potrebbe fungere da catalizzatore, da calamita, per altre realtà emergenti.

“Fidanzarsi” – anche lavorativamente – non è mai semplice: c’è una conoscenza umana indispensabile da effettuare, una sintesi dei valori da condividere, conti da far quadrare, responsabilità da attribuire: per questo, cari amici, siamo rimasti così a lungo silenziosi, eravamo impegnati strenuamente dapprima a capire se BARTERFLY e MONETHICA potevano imboccare un sentiero comune e -successivamente – come procedere.
In questo fidanzamento il gruppo di MONETHICA, guidato da Umberto Vavalli, porta in dote un rigoroso know how giuridico-fiscale (inattaccabile da parte di Istituzioni statali che spesso mal tollerano la liberazione economica dei cittadini). Inoltre MONETHICA conferisce all’unione un preciso sistema di regolamento (pagamento) sullo stile di PayPal, per comprenderci.
Per parte sua BarterFly aggiunge a tutto questo sia un gruppo coeso di valori e capacità variegate, che, soprattutto il Social network SFERO.me – recentemente arricchito di molte funzionalità – che è lo strumento perfetto e definitivo per la realizzazione dei progetti della Fondazione: cioè una grande Piazza Virtuale (ed anche reale, fisica) che contenga un mercato tra aziende (B2B), mercato tra aziende e consumatori (B2C), mercato tra consumatori (C2C, legato anche all’economia del dono), senza dimenticare quegli elementi che determinano l’unicità e la validità di questa “piazza” e cioè la creazione di un polo informativo, una agenzia di pubblicità etica ed innovativa ed, infine,un corposo polo formativo. L’Italia si riscopre in questa maniera pionieristica, avveniristica come un tempo lo fu in occasione della creazione della prima banca al mondo, e si ritrova comunita’ vista una realta’ iper dinamica di cittadini e bastioni alla crisi incipiente.

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Sta già avvenendo che molte realtà emergenti prendono contatto con noi di Burterfly per partecipare a tutto questo, senza dover rinunciare alle rispettive identità e denominazioni, apportando stabilità al sistema che deve potersi allargare velocemente. Auspichiamo che questo accada per evitare eccessive frammentazioni.

Ti chiederai, caro amico, se quanto abbiamo raccontato sia fattibile già domani. La risposta è “si” e “no”.
Per il “sì”: con il vostro aiuto abbiamo già costituito la Fondazione e dotato Sfero di funzionalità che aiutino le associazioni, i movimenti a lavorare meglio e alle imprese a farsi conoscere nel loro territorio; abbiamo migliorato e messo a punto tutti gli aspetti tecnici, legali, fiscali, comunicativi; siamo pronti a partire.
Per il “no”: per completare il disegno manca ancora l’ultima fase del progetto ovvero la realizzazione del marketplace e altre funzionalità strategiche per Sfero come i video, ma il 2 aprile partirà una seconda raccolta fondi finalizzata proprio a questi obiettivi. Ci aiuteranno gli influencer di SFERO e ci aiuteranno tutti coloro che insieme a noi vogliono partecipare alla costruzione di un mondo nuovo fatto di collaborazione e supporto reciproco.
Questo ultimo sforzo è necessario per rendere operativo e autosostenibile economicamente tutto il meccanismo.
Dal 2 aprile, dunque, sottoscrivere la nascita del sogno significa compiere un’azione di impegno sociale, un gesto di responsabilità, un atto di forte consapevolezza.
Seguici sui social, entra in SFERO, resta con noi.

Team BarterFly e’ lieto di aggregare nuovi utenti e soggetti interessati a rilanciare il pil con una mossa binaria ma alternativa ai sistemi classici di finanziamento e commercio. E forte della realta’ che vede il tg di Byoblu all’apice dei tg nazjonali secondo istituti di misurazione utenti che attestato dieci milioni di spettatori, i fondatori di Burterfly auspicano un roseo futuro per il proprio progetto interamente a sostegno della piccola economia.

Fondazione Barterfly

via Alberto Nota, 6, 10122, Torino




Vaccini: si raggruppano gli obiettori di coscienza ed escono documenti segreti

IO OBIETTO: un’incredibile notizia positiva per coloro che criticano i vaccini: gli avv. Francesco Scifo e Linda Corrias stanno lanciando un progetto chiamato “IO OBIETTO” e riguarda l’obiezione di coscienza ai trattamenti sanitari.
In pratica, grazie alla modifica dell’art. 9 della Costituzione è possibile esercitare il diritto di obiezione di coscienza all’obbligo vaccinale del governo italiano.

L’art. 9 rientra tra i principi fondamentali e, attualmente, è composto da due commi. La riforma della Costituzione introduce un ulteriore comma. Di seguito, il nuovo testo della disposizione:La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

Grazie al terzo comma, chi ha a cuore la tutela dell’ambiente e degli animali potrebbe obiettare all’uso di prodotti farmaceutici che sono stati ottenuti attraverso la sperimentazione e la sofferenza sugli animali (ed i vaccini attuali sono ottenuti così).

Gli avvocati ritengono che ogni italiano può rifiutare l’obbligo vaccinale grazie anche all’art.1 della legge 413/1993 che dice:
“I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell’esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare la propria obiezione di coscienza ad ogni atto connesso con la sperimentazione animale.”

Il diritto all’obiezione di coscienza non potrà essere rifiutato dallo stato italiano proprio grazie alla riforma della Costituzione. L’iniziativa prevede che ogni cittadino, dall’8 febbraio in poi, mandi una dichiarazione via pec al proprio datore di lavoro e al Ministero della Salute nella quale cita l’art. 9 e nella quale dice che esercita il diritto sancito dalla legge 413/1993 art. 1 e art. 4 (Nessuno può subire conseguenze sfavorevoli, per essersi rifiutato di praticare o di cooperare all’esecuzione della sperimentazione animale).

Ecco come in termini legali e come la modifica della Costituzione può diventare un incredibile boomerang per il governo, che è fondamentalmente costituito da agenti politici che pensavano di riuscire a convogliare l’intera comunita’ italiana su prescrizioni giuridiche modificando la Costituzione; ma che invece stanno facendo involontariamente un favore alla pletora di persone che caldeggiano per l’abrogazione dell’obbligo vaccinale.
Gli avvocati predisporranno presto dei moduli idonei all’iniziativa.

L’elenco degli effetti avversi di Pfizer, tradotto in italiano, e’ disponibile nel primo deposito nella causa Jackson/Pfizer (quella per intenderci dove la FDA ha chiesto 55 anni per produrre tutta la documentazione avuta per autorizzare l’utilizzo del vaccino Pfizer). I dati dimostrano che il vaccino è 12 volte più mortale del Covid. Tali documenti girano su gruppi organizzati che operano prettamente su Telegram e stanno scagliando una dovizia di denuncie, segnalazioni, pec, sia all’autorita’ giudiziaria che ai medici, peculiarmente pediatri, che caldeggiano sulla necessita’ di inoculare bambini di tutte le eta’. Comunque i medesimi membri di tali fazioni sociali concordano sulla ipotesi di instaurare in Italia, l’obbligo vaccinale per cittadini di tutte le eta’ a causa dell’acquisto effettuato di milioni di dosi di vaccino che apparentemente non hanno coperto l’interezza della popolazione italiana. Cio’ va in antitesi con le recenti pubblicazioni che vedono in Gran Bretagna effetti avversi di piccola, media e grande entita’ in alti numeri di vaccinati, oltre a numeri spropositati di contagi in seguito all’iniezione.

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E’ ormai un ritornello quello che in molteplici gruppi di conversazione Telegram esorta a spegnere i media ed informarsi in modo autonomo e disallineato.

“Il Sangue di un VACCINATO come il Sangue di un NON VACCINATO, viene preso allo stesso modo e senza nessun tipo di DISCRIMINAZIONE nei centri di raccolta e donazione sangue dell’AVIS”. Si lamenta nel conglomerato dei manifestanti che su Telegram coordina le piazze italiane nella fronda alle prescrizioni pandemiche di scena ogni sabato.

“SE VERAMENTE NOI,
NON VACCINATI,
FOSSIMO così pericolosi per la SALUTE DEI VACCINATI, COME POTREBBERO MAI ACCETTARE IL NOSTRO SANGUE NEI CENTRI DONAZIONI?” Si lamenta.

Staziona infatti livore per il diniego presso Israele, Inghilterra ed Usa, del sangue dei vaccinati donato, a causa della perdita di fluidita’, viceversa quello dei non vaccinati e’ richiesto.

A tal proposito il 13 marzo, di domenica, e’ stata autorizzata la manifestazione No-Vax a Roma-Circo Massimo- dalle 14:00 alle 19:00.

Il dott. Malone chiede inoltre di svolgere un compito molto important : “Per favore aiutaci a raccogliere in “crowdsourcing” ( metodo per esternalizzare il lavoro su Internet o reti simili facendo appello alle persone affinché contribuiscano al progetto in modo indipendente o come collaborazione ), ossia la revisione di questi documenti Pfizer.A nome mio e di molti altri, grazie in anticipo.” I documenti da leggere e studiare e di cui far emergere gli aspetti importanti sono in questo sito , sono i documenti rilasciati da PFIZER https://phmpt.org/pfizers-documents/ https://t.me/RWMaloneMD/2199. Insomma e’ in corso un moto di coesione e cooperazione popolare che spazia dalle mere iniziative di piazza allo studio della documentazione relativa ai vaccini, sfociando in azioni di denuncia collettiva.

Un gruppo di mille avvocati italiani ha avviato una pratica di raccolta di firme inerente una denuncia a Draghi e seguaci per smantellamento democratico definito “La Norimberga italiana”, nell’ambito della quale stazionano duecentocinquantamila firme che si anela raggiungano il mezzo milione teleologico ad essere maggiormente incisivi nell’attivare la magistratura.




Filorussi sospesi dal lavoro; Biden paventa bancarotta

Biden chiede miliardi per Covid e Ucraina – dove andranno veramente questi soldi?- si chiede la crescente fazione dell’opinione pubblica avversa alla guerra Ucraina e sopratutto alla permanenza di norme relative misure di contenimento del Covid con tutto l’armamentario di maschere facciali, distanziamento personale, tamponi nasali, Green Pass.

Biden di fatto chiede ora altri miliardi per l’Ucraina ed il COVID. Ma in America ed Ucraina vengono slatentizzati alcuni dati allarmanti sulla propria attivita’. Nel 2015, il procuratore ucraino Victor Shokin ha indagato su Burisma, una società di petrolio e gas dove Hunter Biden era un membro del consiglio di amministrazione. Joe Biden si è poi vantato di come ha impedito a Shokin di indagare ulteriormente su Hunter e su Burisma. Biden ha trattenuto un miliardo di soldi del salvataggio per far licenziare Shokin, e se ne è vantato. Ora pare voglia di più.

Questa volta Biden dice che è per COVID e l’Ucraina. FOX News ha riportato:

La Casa Bianca avverte che gli Stati Uniti finiranno presto i soldi per finanziare il COVID-19, a meno che il Congresso non approvi altri finanziamenti. Ufficialmente, sono necessari più soldi per i trattamenti di anticorpi, pillole preventive e finanziamenti per i centri di test. “Il conto in banca è vuoto”, ha detto la vice coordinatrice di COVID-19 Natalie Quillian. “Stiamo discutendo con i legislatori su come assicurare il finanziamento, ma è disperatamente necessario. Alcuni degli impatti potrebbero essere avvertiti questo mese.” “Questa è una richiesta urgente, e questo è ciò che è in gioco nella nostra lotta contro COVID”, ha detto venerdì l’addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ai giornalisti.

Una richiesta inviata al Congresso dall’Office of Management and Budget (OMB) chiede 22,5 miliardi di dollari per la lotta immediata al COVID-19, così come 10 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina dopo l’invasione della Russia.

Dare a Biden anche un solo dollaro di tasse da dare all’Ucraina non è una buona idea. È una cattiva idea, una pessima idea, secondo i detrattori e fette cospicue di contribuenti americani vessati dalla stagnazione economica ed il costo crescente di energia e carburanti.

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Un Terremoto e’ in atto: Le telefonate tra Biden e Poroshenko infatti sono state rivelate! La magistratura ucraina ha pubblicato le registrazioni delle conversazioni telefoniche private tra Joe Biden e l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko. Secondo un articolo del Washington Post, un deputato ucraino indipendente ha dichiarato in una conferenza stampa di martedì di aver ricevuto i nastri – che consistono in frammenti editati di conversazioni telefoniche che Biden e Poroshenko che hanno avuto durante il loro mandato – da un “giornalista investigativo”. Il giornalista ha affermato che le registrazioni sono state fatte dallo stesso Poroshenko.

Le registrazioni gettano nuova luce sulle azioni di Biden in Ucraina e sostengono le accuse mosse contro il presidente americano e suo figlio Hunter Biden. Le telefonate provano che Biden stava ricattando Poroshenko all’epoca. Biden ha chiesto che l’allora procuratore in carica Shokin fosse rimosso perché aveva avviato delle indagini per corruzione contro il figlio di Joe Biden, Hunter, che lavorava nel consiglio di amministrazione dell’azienda energetica ucraina Burma. Biden ha esortato Poroshenko a licenziare Shokin, altrimenti gli Stati Uniti non avrebbero concesso il prestito di un trilione di dollari promesso.

Secondo il deputato ucraino, le telefonate, pubblicate pochi giorni fa, sarebbero avvenute tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. È stata pubblicata anche una conversazione telefonica tra John Kerry, allora Segretario di Stato Obama, e Poroshenko. La conversazione riguarda questioni di politica interna in Ucraina.

Anche l’ex presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, l’ex presidente Francois Hollande e Angela Merkel sono citati in una conversazione telefonica. A quanto pare anche l’UE, la Merkel e la Francia hanno interferito negli affari interni dell’Ucraina. Possiamo essere curiosi di sapere se ci saranno anche rivelazioni su possibili reati della Merkel.

Durante i colloqui tra Poroshenko e Kerry, che si dice abbiano avuto luogo il 3 dicembre 2015, Kerry aveva già incaricato Poroshenko di considerare una soluzione al problema della sostituzione del procuratore generale ucraino Viktor Shokin. Kerry ha anche detto che il vicepresidente Biden era preoccupato per la questione Shokin.

I registri contengono anche altre informazioni che indicano che l’amministrazione Obama sta interferendo negli affari interni dell’Ucraina. Tra le altre cose, Biden ha incaricato Poroshenko di nazionalizzare il più grande finanziatore ucraino, PrivatBank, prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump entri in carica nel gennaio 2017.

A seguito di queste registrazioni telefoniche, i procuratori ucraini hanno ora avviato un processo per tradimento contro Poroshenko, scrive l’agenzia di stampa russa “Tass”. L’indagine si basa su articoli del codice penale ucraino sul tradimento e sull’abuso di potere e autorità.

L’ex esperta statunitense di politica estera Susan Rice, che era consigliere per la sicurezza nazionale sotto Obama, ha ora rivelato all’emittente televisiva statunitense CBS che il cosiddetto “quid pro quo” di Joe Biden con l’Ucraina è nato su richiesta di Barack Obama. Joe Biden ha esortato Poroshenko a licenziare il procuratore generale ucraino Viktor Shokin per aver indagato sul figlio di Joe Biden, Hunter, e i suoi rapporti con Burisma. Susan Rice ha detto alla rete: “Joe Biden ha fatto quello che gli era stato chiesto di fare dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama”. Intanto nei posti pubblici europeo e’ in atto un ostracismo verso opere di cultura russa e licenziamenti da parte di coloro che non di schierano esplicitamente contro Putin. Binariamente a cio’ e’ in procinto di concretizzarsi un obbligo di insegnamento di opere e personaggi ucraini, in affiancamento ad opere e personaggi russi.




Benzina cara: Trump tuona e chiede indipendenza energetica

Sull’aumento monstre del costo della vita e nella fattispecie dei carburanti e dell’energia si e’ esposto Trump, nella cornice del raduno annuale dei repubblicani- “Cpac”-ed ha sferrato attacchi con dichiarazioni e dati al fulmicotone, dinanzi una dovizia di militanti e simpatizzanti che in maniera altalenante si alzavano in piedi per una fragorosa ovazione. Negli ottantaquattro minuti di concione Trump si e’ scagliato contro tutto il sistema di potere americano senza eludere un allusione a Putin in qualita’ di uomo dotato di grande acume. L’ex presidente americano ha rimarcato la necessita’ di internalizzare le produzioni industriali ed energetiche, che sono propedeutiche all’abbassamento dei costi dall’incremento della produzione senza esimersi dallo sciorinare il primato nella produzione energetica e nella crescita raggiunto per la prima volta dall’America sotto la sua congiuntura politica. Il magnate statunitense infatti ha messo l’accento sul fatto che sotto la sua egida l’America e’ diventata primo produttore di energia al mondo, completamente autosufficiente ed addirittura in grado di esportarla. Da qui rincara la critica ai democratici per lo star facendo arricchire Putin obbligando gli americani ad acquistare materie prime piu’ dispendiose con accordi capestro che Trump assicura di essere riuscito a smantellare nell’arco della sua permanenza alla Casa Bianca.

In Germania la benzina ha sforato il prezzo di due euro e dieci e l’Italia annaspa con bollette e rincari di oltre il quaranta per cento. Putin e’ stato definito uno scafato amministratore che versa in una fase di sanzioni da un quarto di secolo che non ne hanno scalfito il potere per cui secondo Trump l’operazione “Ucraina” andava in ogni modo elisa al fine di evitare un rafforzamento della Russia ed un nocumento ad imprese e contribuenti statunitensi. Trump ha vantato il suo primato politico di aver interrotto le guerre dei predecessori abrogando ogni nuova iniziativa bellica e ridimensionando da ventimila a duemila le truppe presenti in Afghanistan.

Con attacchi reiterati ai media principali che sarebbero i veri artefici delle Fake news, ai social media che censurano come ai tempi dei totalitarismi, Trump ha infuriato contro l’ideologia gender promossa nelle scuole da parte dei democratici ma anche auspicando la affermazione definitiva della reale storia d’America in relazione alla teoria della razza critica: la storia americana che ha praticato schiavitu’ alla popolazione latina ed africana con il corollario di devianza sociale contemporanea che vede nella fazione popolativa con tali caratteristiche la maggioranza dei carcerati, va per Trump spiegata nelle cause, enfatizzando colpe e tare della storia Usa. A tal proposito grande eco ha avuto, nell’orazione politica, il tema della delinquenza crescente e degli omicidi nelle grandi realta’ urbane come Chicago e New York, rinsaldando il diritto costituzionale di possedere armi ma anche l’obbligo di chiudere gli ingressi all’immigrazione illegale completando il muro col Messico e licenziando tutti i funzionari che permettono tale sperpetuo.

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Ancora big tech, con la propria arbitrarieta’ nell’impedire finanziamenti alle cause di matrice repubblicana superiori a poche migliaia di dollari ma consentire, a detta dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America, il lascito di mezzo milione di dollari da parte di Zuckerberg, in modo indiretto, a questioni relative leggi democrats: ebbene tali nocumenti sono per Trump in procinto di essere dipanati giacche’ e’ nato il suo social “The Truth”, ossa “Verita'”. Poi il costruttore allude la questione elettorale ridefinendola come frode da scongiurare nelle prossima tornata elettorale, assicurando di diffondere presto prove inconfutabili tutt’ora in mano al procuratore generale che ne attestano la veridicita’ ed auspica il ritorno alle schede cartacee. Ma l’invettiva di Trump si estende anche alla Corte Suprema che ha glissato la propria responsabilita’ di deporre Biden in seguito a tali dati, causata dalla sesquipedale presenza di giudici democratici intenti a legalizzare pratiche di voto fasulle.

L’argomento spionaggio torna a detonare con gli attacchi al convegno americano dei repubblicani, e Trump che ha affermato quanto la Clinton e gli apparati statali e parastatali affiliati e finanziati dai democratici, hanno illegittimamente spiato sua moglie dopo non aver trovato nulla da perseguire in lui. Infine la Cina che dovra’ essere sanzionata per trilioni di dollari a causa del rilascio del Covid, viene sbandierata da Trump come sede di finanziamenti erariali americani reiterati ed ingenti, per cui sara’ artefice di ripristino, per mezzo delle sanzioni, della ripresa statunitense: Trump si e’ vantato di aver fatto pagare alla Cina un caro prezzo per i suoi manufatti realizzati in spregio ai diritti umani; di aver fatto finanziare la Nato anche molto agli europei in cambio di tutela ed infine di quanto gli americani devono pensare al proprio sviluppo endogeno anziche’ all’Ucraina. Quest’ultima e’ stata stigmatizzata come sede di loschi guadagni energetici da parte della famiglia Biden e di cricche relative la sinistra, che avrebbero illeciti emolumenti anche dalla Cina ed intendono smarrire l’ontologia americana depauperando gli Usa di industrie, lavoro, sviluppo ed identita’.




Posti letto, tagli pensionistici e allerta: Comunisti insorgono

L’arco politico italiano sembra attraversato da una palingenesi che ne ha rimescolato le identita’, per cui impazzano prese di posizioni patriottiche e conservatrici da parte del partito dei comunisti italiani, in antitesi ad apertura verso l’immigrazione e le norme relative tasse e stato di emergenza procrastinato con Salvini della Lega e Movimento 5 stelle. Da qui si frappone l’auspicio incondizionato alla guerra ucraina, agli armamenti verso i civili ed all’introduzione di norme per far pagare piu’ tasse ai facoltosi evasori con il Pd e Forza Italia. Cosi’ si inscena un’agone permanente che irraggia l’opinione pubblica dai principali talk show nazionali e le reti web di controinformazione in cui si erge Marco Rizzo dei comunisti italiani come arrembante mattatore; Rizzo che recentemente ha enfatizzato la necessita’ di un ritorno alla cristianita’ come perno della Repubblica italiana, in antitesi con l’idea di famiglia propagandata da Luxuria ed i molteplici movimenti Lgbt correlati.

L’uditorio appare trasecolato, perplesso e sempre piu’ incline all’uniformarsi con le istanze patriottiche suffragate dalla fazione sinistrorsa dei comunisti che hanno denunciato l’inconsistenza pandemica alla luce della cesura dei posti letto ospedalieri, passati dal mezzo milione del 1980 ai centrotrentottomila di oggi: in questa cornice le terapie intensive risultano inadeguate per rintuzzare ogni minaccia pandemica e bellica, ma per i comunisti oggi permane la chiusura e lo stato di emergenza alludendo sempre alla pandemia, per obliare riforme economiche capestro e guerra incipiente che antepone l’Italia alla Russia.

Ne ha per tutti Rizzo, che definisce il governo dei “migliori” come un guazzabuglio di corrotti ed incompetenti proni alle prescrizioni della grande finanza transnazionale, ma anche la famiglia tradizionale un valore da tutelare. Ed in filigrana viene alluso al divieto di raduno per Covid a tutti fuorche’ agli omosessuali, rimarcando il diritto a manifestare sancito dalla Costituzione, come calpestato a causa dei permessi a manifestare solo in luoghi nascosti. Inoltre il tema patriottico e’ agitato dalla Meloni di Fratelli d’Italia ma riecheggiato con maggior zelo dai comunisti, alla luce di necessita’ di statalizzare nuovamente la Banca d’Italia per garantire ripresa e liberta’ da multinazionali ed apparati finanziari. In conclusione e’ stato espresso dai comunisti il fatto che dietro lo stato di emergenza permanente sono in procinto di attuazione norme atte a recidere definitivamente le pensioni ed i salari con la discreta ma progressiva reintroduzione della legge “Fornero”, per poi aggiungere che di tutti i fondi preconizzati essere a vantaggio del sud i cittadini da Napoli in giu’ non hanno visto nulla. La dose di critiche complessive da parte di Rizzo avvolge le responsabilita’ del governo attuale, nell’aver smantellato ogni macrointervento opportuno al sud per rilanciare il pil dell’intera Italia, ed ancora si e’ etichettato l’apparato politico come complice di un accantonamento dei disabili dal diritto ad una generosa retribuzione che, ad onta dei recenti incrementi delle loro pensioni, continuano a versare in una condizione di disagio economico che non copre nemmeno la meta’ delle proprie esigenze.

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Tutto lo scacchiere politico tuttavia, risulta concorde nell’esecrare le iniziative militari che coinvolgono la Russia e l’Ucraina ma non le sanzioni a carico della penultima, giacche’ sono additate dai trotskisti italiani come antitetiche al diritto internazionale per cui illegali. Sul presidente ucraino si vocifera, con interviste locali ufficiose, in merito al proprio passato da comico, alla stregua del nostrano Beppe Grillo, ma suffragato da organismi finanziari ed istituzionali europei ed americani per portare il suo paese in guerra con la Russia, il che ha causato la rimozione definita illecita, del presidente filorusso nel 2014. Cio’ e’ accaduto, secondo intervistati del centro di Kiev, dall’alto di votazioni manomesse, invalidate poi da milizie neonaziste pesantemente ripudiate da Putin. Egli ha recentemente affermato di starsi prodigando in un’opera ingente di “denazificazione e demilitarizzazione dell’Ucraina”. Con l’obiettivo di rimuovere tutti i fautori di acredine ed odio verso la Russia, che stazionano in Ucraina e siti limitrofi.




Di Maio offende pubblicamente Putin a rischio di tutti

Probabile caso diplomatico quello fomentato ieri su un talk show di rilevanza nazionale dal ministro degli esteri italiano Luigi di Maio, vittima tra l’altro di un calo sesquipedale di consensi nel contesto social che ha investito anche il blog dell’arcinoto Beppe Grillo: in replica ad un quesito sul presidente della Federazione russa Putin relativo la guerra ucraina, l’ex segretario ufficioso del parapartito 5 stelle ha esordito sarcasticamente definendo Putin di molto inferiore ad un cane. Cio’ e’ avvenuto tra lo sgomento degli astanti, comportando un dardeggio da parte dell’omologo Rizzo filorusso, che denigrava il politico e ministro italiano per l’uscita scoptica, antidiplomatica e teoricamente impedita al rappresentante di un ruolo come il suo. Cosi’ un putiferio di critiche ed invettive antidimaio si e’ attivato impazzando, all’interno dei profili virtuali dell’emittente televisiva artefice dell’intervista, della pagina dei comunisti italiani e nella filigrana sul profilo del loro segretario Marco Rizzo. Rizzo che non si esime ormai dal definire il Movimento di Grillo come connubio di pavidi, incapaci e corrotti arrivisti che hanno vitalizzato la peggiore compagine politica della storia d’Italia. E continua rimarcando i nocumenti per l’Italia causati dall’offensiva propugnata da Draghi contro Putin, che causano perdite potenziali di cinquanta milardi di crediti che il Bel Paese vanta nei confronti del Cremlino.

Il segretario dei comunisti italiani ha additato l’inadeguatezza e superficialita’ che contraddistinguono l’operato e le dichiarazioni del ministro degli esteri, nonche’ l’esigenza per l’Italia di tornare a rispettare la costituzione anche nella contingenza del conflitto russo;:in quanto si prescrive che l’Italia rimanga neutrale nelle contese belliche ne’ che fornisca armi in relazione a battaglie in scena non sul proprio suolo.

Beppe Grillo sull’abbrivio del movimento di cui e’ garante sta da qualche tempo riattivando, cercando di ampliarla, l’opera di promozione del proprio blog con articoli peculiari e molto variegati, che effettivamente risultano intriganti e ben fatti, tuttavia ogni mossa del comico genovese scatena una dovizia di critiche e livore nel panorama social, da parte del nocciolo dell’elettorato che inizialmente ne ha premiato mosse e leggi promulgate. Eppure l’artista ligure identificato in modo erroneo con il suo ruolo esclusivo di comico, appare diventato il capro espiatorio di tutta la frustrazione politica ed economica di un popolo scevro di punti di orientamento da parte del Movimento 5 stelle; il quale con il tempo e’ tacciato di rinnegazione di ogni punto programmatico piu’ audace, dall’uscita dall’euro alla restituzione da parte di tutti, della maggioranza della quota di emolumenti percepita dal parlamento.

Rizzo a proposito delle prescrizioni di Draghi, si scaglia contro la negazione pubblica di uscita italiana dalla Nato, cui si contrappone la possibilita’ di distruzione atomica della Sicilia in caso di battaglia con la Russia: infatti in Sicilia staziona il principale arsenale atomico Nato ed il segretario dei comunisti italiani si ostina a rimarcare che l’Italia e’, e continua ad essere in tal modo vista dai russi, amica della nazione capitanata da Putin. Mentre nel silenzio mediatico l’Italia sarebbe gia’ scesa in guerra con Mosca, dal punto di vista militare, economico e dello spionaggio. Il che farebbe in modo che la Russia confluisca direttamente nell’area di interesse e scambio cinese; infine emarginando la patria di Putin dal sistema finanziario e bancario americano “Swift” e’ stato preconizzato un gravoso contraccolpo al dittico America-Europa giacche’ si potrebbe dare adito al consolidamento effettivo della criptovaluta come sistema di scambio alternativo, nonche’ si prefigurerebbe un’esiziale ritorno all’oro come unita’ di opulenza, che deflagrerebbe le principali banche continentali ed americane. Il comunista italiano dal crescente proselitismo infine accusa di inadeguatezza e subordinazione, anche il resto dell’esecutivo politico che continua a combattere una guerra sul proprio suolo per interessi strategici altrui, il che viene definito legalmente inconcepibile.




Sud: Recovery Plan inutile: Movimenti del sud all’attacco e innovazione energetica

Mimmo Della Corte asserisce che la ripresa del sud esula il Pnnr. Ed e’ in procinto di concretizzarsi un ulteriore smacco per il territorio piu’ indigente d’Europa: ovvero le lande a sud di Roma che comprendono anche l’Abruzzo.
Più che numeri per lo sviluppo, sembrano numeri per il bancolotto, rincara. Capire quanta parte dei 209 miliardi di risorse ‘Recovery’, toccherà – e, soprattutto, sarà realmente spesa – al Sud, è davvero un enigma. Dall’Europa era arrivato l’input ad attribuirgliene a sufficienza per consentirgli di recuperare i divari infrastrutturali che ne frenano la crescita. Da qui, l’intricato e complicato garbuglio.

Dal ministro per le infrastrutture Giovannini che sostiene saranno il 56%, al decreto legge per la sua attuazione che gli assegna il 40% e al forzista Pella relatore del dl alla Camera, che suggerisce di non considerare quel 40%, per singolo bando, ma per progetti complessivi ed eventuali compensazioni tra le aree territoriali, l’economista Gianfranco Viesti che parla di «ambiguità» e «scarsa trasparenza» sui bandi per il Mezzogiorno relativi all’Università.

In realtà, proprio la vicenda dei bandi Miur per l’attribuzione dei primi 741,8 milioni dei «Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale» (dotazione complessiva 1,8 miliardi), che spinge il professore dell’Università di Bari, a tale affermazione è – la dimostrazione più lampante che si sta mettendo a punto l’ennesima «fregatura» per l’Italia del tacco, cui non arriverà né il 56 e nemmeno il 40%, ma molto meno-.

Si evince cosi’ una cesura delle risorse verso il Sud, deittica dell’attuazione avvenuta del Fiscal Compact nei confronti di Napoli, con un vincolo di 21 anni.
Il 25 gennaio il sito del Ministero dell’Università e Ricerca, pubblica il decreto direttoriale n. 99, che all’art. 4.1.B prevede una linea «Sud» di 296,7 milioni ovvero il 39,99% (in linea con l’intenzione originaria) dei 741,8 milioni da assegnare ai progetti di ricerca fra ricercatori operanti nel Mezzogiorno, ma il 2 febbraio tale provvedimento scompare. Ne prende il posto il n. 102, che cancella la linea «Sud» e taglia le risorse destinate al Sud di 80 milioni, riducendole a 218 milioni, il 29,4% del totale ovvero il 10,6% in meno. Perché, secondo il Mur il 40% andrebbe «calcolato sul complesso degli stanziamenti del Pnrr e non sul singolo bando Prin 2022».

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Eppure la legge 108/2021 per l’attuazione del Pnrr prevede che «Almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente, anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle Regioni del Mezzogiorno». Ma come noto le leggi per gli amici s’interpretano, per i nemici si applicano. E si sa, il Mezzogiorno, nei palazzi «laddove tutto si puote» non ha mai avuto troppi amici, afferma il giornalista. Dall’Abruzzo in questo pantano infuriano movimenti civici cooperanti con omologhi del Molise a reclamare una riunificazione al Lazio teleologica alla ripresa del commercio, degli investimenti infrastrutturali ed al fermo all’emigrazione giovanile.

Stando al ministro dello sviluppo economico, Franco, «Il Sud sarà destinatario del 45% delle risorse Pnrr» e «spenderle per il riequilibrio territoriale per far ripartire il Paese, è una priorità del governo». Sarà anche vero, ma tanta confusione, non fa che avvalorare i dubbi sulle effettive potenzialità di crescita offerte al Mezzogiorno da Recovery fund e Pnrr, tante volte espressi dai giornalisti attive sulle piattaforme social meridionaliste.

E quello che più lascia perplessi è la constatazione che l’unica questione di cui dai centri politici apicali dell’Italia – nonostante l’Ue abbia detto che bisogna aiutare il Sud a recuperare i ritardi infrastrutturali – continuino a porsi è quella relativa alla quantità (la più alta possibile, ovviamente) di risorse cui «pretendono» di aver più diritto del Mezzogiorno.

Per l’ennesima volta eludendo il fatto che perché questo Paese davvero cresca, è indispensabile che il Sud effettivamente recuperi i suoi ritardi con l’Italia e s’avvicini all’Europa. E come è notorio, da decenni, il principale ritardo del Mezzogiorno è rappresentato proprio dall’insufficienza e dall’obsolescenza della infrastrutturazione. Da qui si impernia anche la recente dichiarazione del volto noto di Report Milena Gabanelli: essa ha rimarcato quanto questa Italia duale approfitti dello stato infrastrutturale mediocre e fioco del mezzogiorno per ricavarvi clienti e pazienti, dal punto di vista ospedaliero e commerciale. Ecco dunque enunciata la cagione statistica che vede la sanita’ meridionale inefficiente, inefficace, lottizzata ed in fase di stallo inveterato.

La rielaborazione dei dati contenuti dall’«occasional Papers» n. 635 di Banca D’Italia, sui «divari infrastrutturali in Italia» rileva che: fatto 100 il livello del sistema infrastrutturale complessivo italiano (strade, ferrovie, aeroporti, telecomunicazioni, ospedali, rifiuti, ecc.) Nord e Centro toccano rispettivamente quota 102,9 e 102,6%, mentre il Sud si ferma al 69. Un ritardo, insomma, di quasi il 34% che è impossibile recuperare con le briciole che Draghi ed accoliti vorrebbero lasciarvi. Anche se sono briciole di ‘Recovery’.

Intanto con la benzina che sfora i due euro al litro e l’elettricita’ maggiorata nei costi del 40% nasce al sud il primo consorzio italiano di imprese attive nel settore dell’agrofotovoltaico.

Da FreshPlaza.it si apprende di Le Greenhouse, primo Consorzio di aziende agricole, specializzate nella coltivazione in ambiente agrofotovoltaico. Le prime realtà sono nate nel 2011 in Calabria e, con la coltivazione all’ombra di moduli fotovoltaici, hanno raggiunto risultati idonei a stabilire innovativi protocolli di coltivazione replicabili.

Tra i traguardi ottenuti dal Consorzio, traspare l’efficientamento nell’utilizzo della risorsa idrica, con un risparmio del 70% di acqua rispetto alla stessa coltura in pieno campo; il duplice utilizzo del suolo agricolo, con una gestione condivisa del fondo tra parte agricola e produzione di energia; la protezione delle colture da eventi atmosferici, che garantiscono al coltivatore anche di ridurre i costi assicurativi. E ancora: un impulso al settore agricolo e la creazione di lavoro specializzato e non, in luoghi con una forte tendenza all’emigrazione giovanile; il miglioramento dell’efficienza dei moduli fotovoltaici, grazie alla mitigazione dovuta al microclima in ambiente agrofotovoltaico; l’elevata qualità anche estetica dei prodotti agricoli.

Oltre a questi risultati il Consorzio Le Greenhouse, come operatore storico del settore, ha recentemente collaborato fra gli altri, con l’Università della Tuscia, l’Enea, EF Solare Italia e Confagricoltura, alla stesura delle linee guida del nuovo agrofotovoltaico, al fine di fornire un quadro di riferimento agli operatori del settore.
Ad ottobre dello scorso anno, una delle società del Consorzio Le Greenhouse, ha vinto l’Oscar Green Coldiretti Calabria nella categoria “Transizione energetica e Sostenibilità” ed è stata selezionata a partecipare alla finale nazionale.

La Greenhouse, operativa nella produzione agricola ecosostenibile ha inoltre collaborato alla realizzazione del prototipo di agrofotovoltaico di proprietà di EF Solare Italia, presentato presso le serre fotovoltaiche di Scalea, in provincia di Cosenza, in occasione del convegno annuale organizzato da EF Solare Italia, tenutosi il 25 novembre 2021.

Ilsud24.it ha immortalato la presentazione del nuovo prototipo che ha permesso ai partecipanti di verificare in maniera tangibile i risultati raggiunti e le nuove tecnologie per la realizzazione dei moderni impianti agrofotovoltaici.