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Calenda accordo anti reddito: Conte svela le trame e propone innovazioni

Ago 11 2022

Calenda accordo anti reddito: Conte svela le trame e propone innovazioni

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Infiamma lo scontro tripolare tra il redivivo Movimento cinque stelle capitanato da Giuseppe Conte ed il connubio Pd di Letta, Forza Italia di Berlusconi e Fratelli di Italia di Meloni, senza risparmiare Calenda e Salvini dal crivello social manovrato dal sedicente Avvocato del popolo. Infatti Giuseppe Conte ha apostrofato Berlusconi in base ad un post in cui l’ottuagenario magnate e politico italiano si intestava il merito di aver ottenuto il Pnrr per l’Italia. Conte ha rintuzzato tale affermazione definendola menzognera in quanto Berlusconi non si trovava a Bruxelles con Conte a fare le nottate per assicurarsi la fetta piu’ grande di fondi europei. Cosi’ su questo dettaglio Conte infierisce rammentando che il trittico Fortza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, auspicava per l’instaurazione del Mes, per ottenere una qtuota minore di ausili finanziari ed incrementare di conseguenza, le gabelle. Conte ha imputato a Meloni e Calenda un patto ctoniof, eveqcaldeggiato da Renzi, di immantinente abolizione del reddito di cittadinanza con cui e’ stata salvata la dignita’ di milioni di famiglie, gia’ inficiata antecedentenente, durante ef postecedentemente la pandemia. Conte ha esposto a Salvini di aver votato contro le proposte del partito grillino relative la cesura dell’iva sugli alimentari e sui carburanti in modo da compromettere l’ascesa dei costi per le famiglie, annoverando anche l’energia come provvedimenti intrapresi dai pentastellati, che la volevano recidere dall’iva pur di salvaguardare i risparmi sempre piu’ fumogeni, per famiglie, professionisti, dipendenti, pensionati. Insomma Conte si scaglia contro tutti senza esimersi dallo sferzare Giorgia Meloni: a tal proposito Conte ha affermato di non essere subordinato agli interessi di Washington bensi’ unicamente al ristorno economico e politico dell’Italia: in tal guisa ha alluso indirettamente all’ingresso di Meloni presso lo statunitense Aspen Institute, come supporto opportuno per governare. Detto cio’ Conte ha ribadito l’equidistanza propria dalla Cina e dall’America, coadiuvata dalla firma in seguito abrogata, del trattato commerciale sulla Via della Seta, maggiormente funzionale il Pil italiano. Ancora la golden share concretizzata a tutela di Eni rispetto l’arrembaggio di fondi di investimento londinesi, di cui si fregia il vice di Grillo nella situazione governativa. Conte ha pure rimarcato l’ambizione propria a realizzare una vera transizione ecologica scevra di aggravi fiscali e veramente salvifica per l’ambiente, a differenza degli antagonisti plasmati su interessi forestieri di matrice finanziaria e grand’industriale. Il giurista di origini pugliesi rintuzza gli attacchi al proprio operato ergendosi a vero difensore del meridione, con i provvedimenti approvati per spalmare la maggioranza del Recovery fund al sud, come prescritto da Bruxelles e negato da Roma.

Anche Gualtieri sindaco di Roma ed ex ministro dell’economia, non viene risparmiato dai dardi del precedente primo ministro dal punto di vista ecologico, allorche’ gli viene imputata la reticenza ad edificare un ciclo dei rifiuti sostenibile ed ecologico che neghi l’installazione di nuovi e perniciosi termovalorizzatori.

Conte intende rilanciare l’economia materiale ergendosi a palladio delle piccole e medie imprese italiane, in antitesi a Draghi imputato di averle tradite ed inficiate negandogli in ultima istanza, lo scambio dei bonus fiscali per l’edilizia. Ma contro il presidente dei cinque stelle infuria il giornalista e scrittore meridionalista Pino Aprile, presidente del partito Equita’ territoriale, che esorta a valutare i politici in base al proprio operato anziche’ le promesse. A tal riguardo Conte viene definito una pedina sistemica per completare il programma Onu 2030, che vedrebbe l’Italia smantellata dal punto di vista finanziario, economico, politico ed industriale, con inoltre lo spauracchio di Draghi nelle veci di commissario europeo alla regia di ogni nuova conformazione politica. Conte cosi’ viene additato come teatrante impegnato in una finta palingenesi che avvantaggerebbe, come sempre, la finanza speculativa oriunda di base in America, Londra, Berlino.

Per i detrattori di Conte e della politica filoatlantica ed imperniata sull’europeismo, si appresta all’approvazione quel bail in che prescrive il prelievo dai conto correnti, l’aumento di tasse, i tagli alla spesa pubblica, le privatizzazioni di beni e servizi e societa’ pubbliche, per suffragare le banche in ventura, probabile bancarotta. E mentre gli osteggiatori di Grillo enfatizzano il fatto che ogni futuro governo e’ stato limitato aprioristicamente da Draghi e Bruxelles dal punto di vista della spesa a deficit ed l’ausilio alle industrie, i simpatizzanti di Conte etichettano le minacce alla Bce dell’avvocato del popolo, che disse che in caso di temporeggiamento sui fondi all’Italia o diminuzione di essi, il Bel Paese si sarebbe finanziato autonomamente. In seguito l’Europa ha avallato le pretese italiane, anche se a Conte viene imputata la responsabilita’ della Troika attualmente presente, in modo asintotico, al governo.

Frattanto Moodies ha tagliato le stime di crescita per l’Italia, legittimanto la presenza della Troika in prospettiva, anche se il presidente di Win the bank esorta ad una ribellione europea a bce ed agenzie di rating, in quanto il debito europeo figura la meta’ del patrimonio finanziario di ogni stato; viceversa l’Italia possiede risorse cinque volte superiori al proprio debito pubblico per cui esso sarebbe un falso problema, ammortabile totalmente offrenfo btp garantiti statalmente ed a buon rendimento, per i risparmiatori. Da tale mossa si presuppone una crescita repentina a doppia cifra per la terza economia europea.

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