Putin annuncia ipotesi Terza Guerra Mondiale

L’Antidiplomatico, con il proprio collaboratore residente a Mosca e traduttore, Marinella Mondaini, riporta in modo integralmente italiano, il video di Putin il cui discorso preconizza la probabilita’ di un terzo conflitto mondiale:”Il tema del mio intervento è la situazione nel Donbass e dell’operazione militare speciale per liberarlo dal regime neonazista che ha preso il potere in Ucraina nel 2014 a seguito di un colpo di stato armato. Oggi mi rivolgo a voi, a tutti i cittadini del nostro Paese, alle persone di diverse generazioni, età e nazionalità, al popolo della nostra grande Patria, a tutti coloro che sono uniti dalla grande Russia storica, ai soldati e agli ufficiali, ai volontari che ora stanno combattendo in prima linea, sono sul posto di combattimento, ai nostri fratelli e sorelle – residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Kherson e Zaporozhje e di altre aree liberate dal regime neonazista popolare di Donetsk. Qui, per otto anni, il regime di occupazione di Kiev ha creato una linea profondamente scaglionata di fortificazioni a lungo termine. Il loro assalto frontale avrebbe provocato pesanti perdite, quindi le nostre unità, così come le unità militari delle repubbliche del Donbass, agiscono sistematicamente, con competenza, usano attrezzature, proteggono il personale e liberano la terra di Donetsk passo dopo passo. La Russia farà di tutto per garantire condizioni sicure per i referendum sull’adesione alla Federazione Russa. Molti sono stati costretti a diventare profughi, a lasciare le loro case e quelli che sono rimasti sono oggetto di attacchi missilistici da parte dei militanti. Noi sosteniamo la decisione sul loro futuro, che sarà presa dalla maggioranza dei residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, delle regioni di Zaporozhje e Kherson” – ha sottolineato Putin. E poi il presidente russo è passato al tema della mobilitazione in Russia.

I Maggiori Generali sulla strategia generale d’azione, hanno liberato dai neonazisti anche importanti territori del Kherson, la regione Zaporozhye e un certo numero di altre regioni. Di conseguenza, si è formata una linea estesa di contatto di combattimento, che è di oltre mille chilometri.

Il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya, incoraggiato dall’Occidente, che minaccia una catastrofe nucleare, ma anche delle dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti dei principali stati della NATO sulla possibilità e l’ammissibilità di usare armi di distruzione di massa contro la Russia – armi nucleari! Voglio ricordarvi che anche il nostro paese dispone di vari mezzi di distruzione, e in alcune componenti, superano persino quelli che hanno i paesi della NATO. E se l’integrità territoriale del nostro Paese sarà minacciata, useremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere il nostro popolo. Sottolineo: tutti. Non è un bluff. I cittadini russi devono sapere che proteggeremo l’integrità territoriale del nostro paese. E coloro che minacciano di usare armi nucleari devono sapere anche che la rosa dei venti può girare nella loro direzione. È nella nostra tradizione fermare coloro che aspirano al dominio del mondo. E anche adesso lo faremo. Così sarà. Credo nel vostro supporto”.

Già dopo l’inizio dell’operazione militare speciale, compresi i colloqui a Istanbul, i rappresentanti di Kiev hanno reagito in modo molto positivo alle nostre proposte, che riguardavano principalmente la sicurezza della Russia e i nostri interessi. Ma è ovvio che la soluzione pacifica non si addiceva all’Occidente, quindi, dopo il raggiungimento di alcuni compromessi, a Kiev è stato effettivamente dato l’ordine diretto di interrompere tutti gli accordi. Subito dopo il discorso di Putin, il sito ufficiale del Cremlino ha subito un attacco, è stato bloccato per un paio d’ore. Tutto il mondo è in fibrillazione, lo sconcerto, l’isteria è completa. Kiev sta ripulendo i depositi di armi nell’Ucraina occidentale e li sta febbrilmente portando nel sud est del paese …”Conosciamo la politica aggressiva di alcune élite occidentali, che stanno lottando con tutte le loro forze per mantenere la propria superiorità. E per questo, sopprimono con ogni mezzo i centri di autonomia e indipendenza. Lo scopo di questo Occidente è indebolire, dividere e infine distruggere il nostro paese. Lo affermano direttamente: come nel 1991 sono stati in grado di dividere l’Unione Sovietica, ora stanno pianificando di fare lo stesso con la Russia. Questi piani li covano da molto tempo. Hanno incoraggiato bande di terroristi internazionali nel Caucaso, promosso l’infrastruttura offensiva della NATO vicino ai nostri confini. Hanno fatto della russofobia totale la loro arma, per decenni hanno intenzionalmente coltivato l’odio per la Russia, principalmente in Ucraina, per la quale stavano preparando il destino di una “piazza d’armi” anti-russa, e lo stesso popolo ucraino è stato trasformato in carne da macello e spinto alla guerra con il nostro Paese, scatenando questa guerra già nel 2014, usando le forze armate contro la popolazione civile, organizzando genocidi, assedi, terrore contro persone che si rifiutavano di riconoscere il potere sorto in Ucraina a seguito del colpo di stato’, afferma Putin.

“Ritengo necessario sostenere la proposta del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore Generale di condurre una mobilitazione parziale nella Federazione Russa”.

Il leader russo ha sottolineato: “le terre storiche della Novorossia non vogliono restare sotto il giogo del regime nazista e la Federazione Russa non ha il diritto morale di permettere che le persone a noi care e vicine possano essere sbranate dal carnefice. Non possiamo fare a meno di rispondere al loro sincero desiderio di determinare da soli la propria vita” (Il ministro della Difesa russo Shojgu, che ha parlato dopo Putin, ha precisato che l’Ucraina nel corso dell’operazione militare russa ha già perso metà esercito, ha poi specificato che verranno chiamati 300.000 riservisti, non saranno chiamati i coscritti che continueranno a fare l’addestramento in Russia).

Putin ha detto che la mobilitazione comincia subito, da oggi stesso: «Ripeto, si tratta di mobilitazione parziale, ovvero saranno soggetti alla leva solo i cittadini che attualmente sono in riserva, e soprattutto coloro che hanno prestato servizio nelle Forze armate, hanno determinate specialità militari e relativa esperienza. I richiamati al servizio militare, prima di essere inviati alle unità, faranno un addestramento militare aggiuntivo, tenendo conto dell’esperienza dell’operazione militare speciale.

“Sentiamo costantemente minacce contro il nostro Paese, la nostra gente. Alcuni politici irresponsabili in Occidente non parlano solo di piani per organizzare la fornitura di armi offensive a lungo raggio all’Ucraina, ma anche di sistemi che consentiranno attacchi contro la Crimea e altre regioni della Russia.

Tali attacchi terroristici, anche con l’uso di armi occidentali, sono già in corso in Russia negli insediamenti di confine delle regioni di Belgorod e Kursk. In tempo reale, utilizzando sistemi moderni, aerei, navi, satelliti, droni strategici, la NATO sta effettuando ricognizioni in tutta la Russia meridionale.

A Washington, Londra, Bruxelles stanno fortemente spingendo Kiev a trasferire le operazioni militari nel nostro territorio. Senza più nasconderlo, dicono che la Russia dovrebbe essere sconfitta con tutti i mezzi sul campo di battaglia, e poi privata della sovranità politica, economica, culturale, in generale, di qualsiasi sovranità, con il completo saccheggio del nostro Paese. Hanno messo in gioco anche il ricatto nucleare. Putin e’ stato perentorio ed il mondo rischia formalmente la distruzione di massa.




Putin prepara attacco ad Ucraina ed Usa

SAMARKAND, Uzbekistan (AP) — Il presidente russo Vladimir Putin ha promesso venerdì di attaccare l’Ucraina a causa dell’ultima controffensiva ucraina, ed ha avvertito che Mosca potrebbe intensificare i suoi attacchi alle infrastrutture vitali del paese se le forze ucraine prendessero di mira strutture in Russia.

Parlando ai giornalisti venerdì dopo aver partecipato a un vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai in Uzbekistan, Putin ha affermato che la “liberazione” dell’intera regione orientale del Donbas in Ucraina è rimasta il principale obiettivo militare della Russia e che non vede la necessità di modificarlo.

“Non abbiamo fretta”, ha detto il leader russo, aggiungendo che Mosca ha schierato solo soldati volontari per combattere in Ucraina. Alcuni politici intransigenti e blogger militari hanno esortato il Cremlino a seguire l’esempio dell’Ucraina e coordinare un’ampia mobilitazione per rafforzare i ranghi, lamentando la carenza di manodopera in Russia.

La scorsa settimana la Russia è stata costretta a ritirare le sue forze da vaste zone dell’Ucraina nord-orientale dopo una rapida controffensiva ucraina. La mossa dell’Ucraina di rivendicare il controllo di diverse città e villaggi occupati dalla Russia ha segnato la più grande battuta d’arresto militare per Mosca poiché le sue forze hanno dovuto ritirarsi dalle aree vicino alla capitale all’inizio della guerra.

Nel suo primo commento sulla controffensiva ucraina, Putin ha detto: “Vediamo come si sviluppa e come finisce”.

Un alto funzionario della sicurezza russo ha dichiarato lunedì durante una visita in Cina che il Cremlino considera il rafforzamento dei legami con Pechino come obiettivo politico maggiore .

Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale presieduto dal presidente russo Vladimir Putin, ha descritto il “rafforzamento del partenariato globale e della cooperazione strategica con Pechino come una priorità incondizionata della politica estera russa”.

Patrushev è uno dei più stretti collaboratori di Putin. Parlando durante un incontro con Guo Shengkun, un alto funzionario del Partito comunista cinese, ha affermato che “nelle condizioni attuali, i nostri paesi devono mostrare una disponibilità ancora maggiore al sostegno reciproco ed allo sviluppo della cooperazione”.

L’ufficio di Patrushev ha espresso in una concisa dichiarazione dopo i colloqui nella città cinese di Nanping, che le parti hanno concordato di “ampliare gli scambi di informazioni sulla lotta all’estremismo e ai tentativi stranieri di minare l’ordine costituzionale di entrambi i paesi al fine di far deragliare le politiche indipendenti di Russia e Cina al servizio dei loro interessi nazionali”. I funzionari cinesi e russi hanno anche sottolineato la necessità di ampliare la cooperazione sulla sicurezza informatica e rafforzare i contatti tra le loro forze dell’ordine sulla lotta al terrorismo. Lo asserisce il giornale AP news.

Tass invece focalizza che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando dopo il vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) a Samarcanda, ha dichiarato il desiderio di Ankara di diventare membro a pieno titolo della SCO. “Ora il nostro prossimo processo sarà un passo in tal senso. Questo è il nostro obiettivo”, ha detto in risposta alla domanda di un giornalista se la Turchia stesse considerando la possibilità di diventare un membro della SCO, riporta l’agenzia di stampa Anadolu. Intanto nel consesso in questione si sono potuti adocchiare dei disgeli tra Cina ed india, con il ritiro di truppe da alcuni territori contesi da parte di Xi Jimping, precisamente Hot Springs e Petrol Point 15 a Gogra. Jimping era presente all’incontro tra capi politici orientali.

La Russia potrebbe nazionalizzare la proprietà di cittadini statunitensi e dell’UE in risposta alle sanzioni, ha eclamato Medvedev, che ha osservato che la Russia è minacciata di arresti di beni di cittadini russi e società all’estero per cui potrebbe succedere lo stesso per i cittadini occidentali “proprio così, senza alcuna sanzione”, “a tappeto”, “per ripicca” alla stessa stregua di quanto avviene per i russi. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha ipotizzato che la Russia possa nazionalizzare la proprietà di persone registrate negli Stati Uniti, nell’UE e in altre giurisdizioni ostili tra nuove sanzioni anti-russe.

Ha osservato che la Russia è minacciata di arresti di beni di cittadini russi e società all’estero e “questo deve essere affrontato in modo abbastanza simmetrico”.

“Con l’arresto di beni di stranieri e società straniere in Russia in base al principio del paese. E forse, con la nazionalizzazione dei beni di persone registrate in giurisdizioni ostili come l’UE, gli Stati membri dell’UE e un certo numero di stati anglosassoni.

“Per fortuna, abbiamo una vasta esperienza e abbiamo una legge su questo tema. Una dura”, ha aggiunto ironicamente Medvedev. “Quindi le cose più interessanti iniziano solo…”

Giovedì mattina il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un discorso televisivo che, in risposta a una richiesta dei capi delle repubbliche del Donbass, aveva deciso di effettuare un’operazione militare speciale al fine di proteggere le persone “che hanno subito abusi e genocidio del regime di Kiev per otto anni”. Il leader russo ha sottolineato che Mosca non aveva intenzione di occupare i territori ucraini. Ed ha rimarcato lo zelo ad interrompere al piu’ presto le ostilita’, ma in seguito al fermo occidentale delle sanzioni verso la Federazione russa.

Nel chiarire gli sviluppi in corso, il ministero della Difesa russo ha rassicurato sul fatto che le truppe russe non stanno prendendo di mira le città ucraine, ma si limitano a colpire chirurgicamente e rendere inabili le infrastrutture militari ucraine. Non ci sono minacce di sorta per la popolazione civile.

Un certo numero di stati, compreso quello occidentale, ha annunciato dure sanzioni contro la Russia. L’UE ha imposto restrizioni settoriali finanziarie e tecnologiche a 64 principali agenzie russe, tra cui l’amministrazione presidenziale, il ministero della Difesa russo, il servizio di intelligence estero russo (SVR) e altre strutture statali, nonché società dei settori militare, industriale, energetico, aeronautico e finanziario della Russia. Questi stati hanno anche inserito nella lista nera un certo numero di politici russi, tra cui il presidente Vladimir Putin, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e altri cittadini russi.

Fox rimarca che l’esercito degli Stati Uniti ha rilasciato una guida per i soldati mentre combattono l’inflazione, incluso un suggerimento per sfruttare il programma di assistenza nutrizionale supplementare (SNAP), comunemente noto come buoni pasto.

SNAP, un vantaggio per gli americani a basso reddito, è un programma per il quale “i membri del servizio e le loro famiglie potrebbero essere idonei”, afferma la guida, indicando i soldati e le loro famiglie al sito Web e al numero di telefono di SNAP. SNAP è una delle numerose opzioni discusse nell’ambito del programma di preparazione finanziaria dell’esercito.

“Con l’inflazione che colpisce tutto, dai prezzi della benzina ai generi alimentari da affrontare, alcuni soldati e le loro famiglie stanno trovando più difficile cavarsela con i budget che hanno impostato e utilizzato prima”, ha detto la guida del sergente maggiore Michael Grinston. “I soldati di ogni grado possono cercare guida, assistenza e consiglio attraverso il programma di preparazione finanziaria dell’esercito”.

Le domande SNAP vengono elaborate tramite agenzie statali,  ciascuna con i propri standard di idoneità. I candidati devono passare attraverso i loro uffici locali.

Altri programmi includono Financial Frontline, uno “sportello unico” con risorse che includono video educativi per la gestione del debito, risorse fiscali, formazione sull’alfabetizzazione finanziaria e altro ancora. Il programma di preparazione finanziaria fornisce anche consulenza finanziaria gratuita.

La guida ha anche indirizzato i soldati al programma di ammortamento dei prestiti del servizio pubblico del governo per coloro che si qualificano. “Se ti unisci all’esercito e hai un prestito studentesco del governo, il governo degli Stati Uniti lo ripagherà in 10 anni attraverso il programma di scalo dei prestiti del servizio pubblico”, ha affermato. Inoltre, l’esercito ha notato che i soldati possono anche chiedere assistenza finanziaria all’organizzazione no-profit Army Emergency Relief, che aiuta i membri del servizio e le loro famiglie tramite sovvenzioni e prestiti senza interessi.




Problema arbitri e campionato in pericolo

DOPO 7 GARE, CAMPIONATO MEDIOCRE: 10 SQUADRE HANNO FATTO PEGGIO DELLO SCORSO ANNO! W ATALANTA E UDINESE, LAZIO NO… URGE IL SORTEGGIO INTEGRALE DI ARBITRI E VAR. Paolo Paoletti e’ perentorio nell’analisi e biasimo della situazione calcistica italiana.

La sosta per le Nazionali, ultima prima del Mondiale qatariota, impone una prima analisi del campionato di serie A.
I dati da analizzare sono essenzialmente 3: la classifica, i raffronti con lo scorso anno, gli errori/orrori arbitrali che incidono sui primi due aspetti.
Preventivamente bisogna collocare il calcio italiano nel contesto internazionale, a cominciare dalla Nazionale Azzurra che per la seconda volta consecutivamente è fuori dalla massima manifestazione calcistica, stavolta dopo aver vinto l’Europeo. Vittoria che l’Italia aveva potuto festeggiare una sola volta, nel 1968. E che contrariamente a 54 anni fa – quando nel ’70, due anni dopo, gli Azzurri di Valcareggi, con Riva, Rivera, Mazzola, Bonimba, Domenghini, Rosato etc. etc. arrivarono in finale arrendendosi solo al mitico Brasile di O’Rey detto Pelè, – ha visto la rovinosa eliminazione negli spareggi dopo aver buttato al vento con due rigori sbagliati la qualificazione.
Ebbene il primo dato dice che tra le 7 squadre che partecipano alle competizioni europee, solo la Lazio si è migliorata rispetto a 12 mesi fa.
Inter (-5), Milan (-5), Napoli (-4), Fiorentina (-3), Roma (-2), Juventus (-1) hanno fatto tutte peggio, Inter e Milan su tutte, quindi il Napoli a chiudere il podio del meno.
Differenze che hanno inciso sulla classifica tranne che per il Napoli che primo era e primo è rimasto.

Mentre l’Inter è quella che ha perso più posizioni, scivolando dal 3° al 7° posto.
Dopo 7 giornate, quasi la metà del primo torneo che si concluderà alla 15a per la sosta Mundial, se si aggiungono i meno delle piccole (Bologna – 5, Samp -4, Verona -3, Empoli -2) i numeri dicono che il calcio della serie A è peggiorato con un livellamento in basso più evidente dello scorso anno quando la salvezza fu conquistata con una manciata di punti, mai così pochi.
La classifica dice anche che sono entrate di diritto aspiranti ad un posto nelle competizioni Uefa, anche Atalanta e Udinese, entrambe sorprendenti: mai la Dea aveva avuto una partenza così positiva, mai i friulani avevano così stupito!
A Gasperini che ci ha abituato a questi exploit e Sottil, ennesima scoperta dei Pozzo, va certamente l’oscar della panchina di questo inizio, a dimostrazione che gli allenatori possano incidere in certe situazioni. A volte oltre il 25-30% che normalmente vede i tecnici, responsabili o meritevoli dei risultati. I protagonisti infatti sono e restano i calciatori, nel bene e nel male, mentre spetta ai dirigenti, presidenti in primis, creare quelle condizioni per far esprimere al meglio i dipendenti-calciatori.
Verità che porta direttamente al mercato e le scelte fatte dai club.
Chi, per adesso si è più migliorato (Atalanta +6, Udinese +8, ha fatto scelte di visione e innovazione: la qualità nella velocità, mettendo insieme giovani, forti fisicamente, dediti all’apprendimento, con 5 caratteristiche, velocità, tecnica, intercambiabilità, coraggio, tenacia.
La Lazio (+3) mi sembra invece la meno affidabile, riproponendo alti e bassi emotivi dovuti essenzialmente all’ambiente laziale, instabile e precario.
Il -5 di Inter e Milan, ed il -4 del Napoli, hanno ragioni diverse: Inzaghi ha perso il controllo dello spogliatoio, pericolo annunciato da Conte; Pioli ha buchi tecnici nella rosa, avendo perso il centrale di difesa ed il centrocampista di quantità e qualità opzionati ma andati altrove per i ritardi nel passaggio di mano da Eliott a Gary Cardinale.
Il Milan in 2 anni, ha vinto il 19° riducendo contemporaneamente i debiti da 146 a 40 mln, grazie alla competenza di Maldini e Massara, l’organizzazione di Gazidis e l’afflato Pioli-squadra. Ripetersi con un passaggio di proprietà non è affatto facile. E solo Conte aveva già fatto il miracolo a Milano, interrompendo lo strapotere Juve.

Eccoci al Napoli. Bene in Champions, con la soddisfazione di aver strapazzato i Reds nella gara più brutta della gestione Klopp. Due verità: Kvara e più forte di Insigne, il duo Raspadori-Simeone è più utile di Osimhen. Il Cholito ha segnato un gol bellissimo, preparato ancora meglio. Cose che Osimhen prova a fare con fatica.
Prendere il georgiano a 10 milioni è stato invece un colpo di fortuna, di cui bisogna ‘ringraziare’ la pazzia di Putin. Prima della guerra costava 30 mln ed il Napoli che lo aveva già individuato da tempo, non aveva mai chiuso. La guerra ha cambiato tutto e Kvara adesso può cambiare il Napoli.
Diverso per Kim, sul coreano mi hanno convito l’expertise di Fabio Cannavaro e queste prime prestazioni. Ieri a Milano senza il suo gambone non sarebbe finita come è finita. Anche se chi deve strapparsi i capelli è Kalulu che sbaglia l’insbagliabile (neologismo ad hoc)!
San Siro ha rilanciato il meglio di Meret, bravo tra i pali; ma anche i suoi limiti, ancora irrisolti dopo 4 anni di Napoli: uscite e gioco con i piedi.
Il soldatino Lobotka ha fatto il resto nei minuti finali, restando lucido nella gestione della palla. Ma saranno Zielinsky unico insostituibile, Anguissà e Ndombele (quando sarà pronto fisicamente) a fare la differenza.
Spalletti è primo, lo era anche lo scorso anno. Terzo alla fine. Ma il campionato è molto cambiato e tutto può accadere, nel bene e nel male.
Allegri era 7° e ben messo in Europa, adesso è ottavo e quasi fuori dalla Champions, quindi giustamente crocifisso. Stavolta chi ha dubbi sulla capacità di recupero bianconero ne ha ben donde.
E per i primi 4 posti molto dipenderà dal secondo torneo, quello post mondiale, dopo 2 mesi di stop.
Eppure non è folle pensare che specialmente l’Udinese, che ha già sfidato Milan, Roma e Inter, possa centrare il quarto posto.
Chi resterà fuori dall’obiettivo minimo dichiarato?
Ultima nota sugli arbitraggi: ormai è chiaro, il Var ha troppi punti deboli irrisolti dalla tecnologia e resta vincolato alle chiamate o meno degli arbitri VAR.
Se non riesci ad esprimere certezze neanche sul fuorigioco che è dato oggettivo, meglio lasciar perdere. In combinata con il ricambio generazionale che propone arbitri giovani e più scarsi dei precedenti, è chiaro che le designazioni sono diventate decisive e bisogna tornare al sorteggio integrale.




Papa Francesco: incontro negato dal patriarca russo

Il 14 di settembre papa Francesco ribadisce nuovamente la necessità dell’incontro con il patriarca Kirill- Chiesa russa-. C’è la possibilità di un tale incontro, ma i dettagli non sono stati ancora discussi, afferma il funzionario del Patriarcato di Mosca.  ALESSANDRO DI MEO su Tass e’ esplicito riguardo le condizioni di un confronto tra i principali enti episcopali del cattolicesimo europeo.
Papa  Francesco ha ribadito la necessità di un incontro con il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, ha detto ai giornalisti il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Anthony di Volokolamsk.

“Il Papa ha ribadito durante i nostri incontri (in Vaticano ad agosto – TASS) che un incontro è necessario ma non abbiamo discusso i dettagli, quando e dove potrebbe aver luogo. C’è la possibilità di un incontro tra il Papa e il Patriarca ma dovrebbe essere preparato con cura. La cosa più importante è ottenere dei risultati, ci deve essere un messaggio, un documento, com’era al loro primo incontro all’Avana”, ha detto il funzionario della Chiesa ortodossa russa a margine del Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali nella capitale del Kazakistan, Nur-Sultan.

“A questo proposito, abbiamo tenuto presente il primo incontro in assoluto tra Sua Santità il Patriarca Kirill e Papa Francesco all’Avana (nel 2016 – TASS)”, ha proseguito il metropolita Antony. “Lì si è svolta una conversazione molto sostanziale ed è stato adottato un documento straordinario, così profondo che da allora abbiamo organizzato incontri annuali in varie parti del mondo per discutere l’importanza di quell’incontro e il messaggio che Sua Santità il Patriarca Kirill e Papa Francesco hanno mandato nel mondo. Crediamo che se un altro incontro di questo tipo avrà luogo in futuro, dovrebbe produrre gli stessi risultati significativi e direttivi”, ha aggiunto.

Una delegazione della Chiesa ortodossa russa ha incontrato il pontefice durante l’evento di Nur-Sultan. Il Papa ha rivolto i suoi saluti al patriarca Kirill, e il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca lo ha salutato a nome del capo della Chiesa ortodossa russa. Eppure nella confederazione cattolico-ortodossa di stanza a Mosca, in Grecia e nei paesi limitrofi si scuotono innumerevoli dissapori tra i fedeli ed i loro sacerdoti, contro la figura e la politica vaticana, definiti da una dovizia di fedeli e componenti del clero ortodosso, come apostati. Cio’ e’ causato dall’aprioristica apertura alle unioni coniugali omosessuali, al silenzio assenso sulla questione dell’utero in affitto, all’introiezione dei divorziati nel rituale dell’ostia, all’esortazione verso la vaccinazione di massa. Da un video pubblicato presso enti ed associazioni connessi la chiesa ortodossa e’ stato diffuso un contenuto risalente un anno e mezzo fa in cui figura una cerimonia dove viene pubblicamente disconosciuta l’autorita’ del pontefice per incoronare come legittimo sovrano cattolico l’italiano Monsignor Vigano’. L’ex nunzio apostolico per l’America si pone al centro di costanti plausi ed interessamenti da parte dell’elettorato di Trump e Putin, che approvano in modo crescente l’opera di denigrazione cardinalizia, alludendo in modo reiterato subordinazione curiale agli interessi e l’egemonia delle oligarchie finanziarie; senza omettere i risvolti apparentemente complottisti che Vigano’ delinea connettendo la pandemia, le multinazionali, il satanismo, il deep state ed il lato degradato della chiesa che, a parere del prelato italiano, non segue piu’ le prescrizioni provvidenziali bensi’ la fantomatica Agenda 2030.

I fedeli europei ed americani, in questo clima estremamente contraddittorio, si dichiarano disorientati ed amareggiati dall’ondata mediatica, economica e politica definita da essi, di matrice secolarizzata ed anticristiana troppo palese. Di conseguenza si verificano trasmigrazioni religiose verso il culto ortodosso ed i suoi fautori, Vigano’ compreso. Inoltre continua in modo irreversibile l’allontanamento dalle liturgie ecclesiali della domenica, dalle confessioni, dai matrimoni cattolici, da parte della popolazione europea e di quella americana.

Il Vaticano ha detto alla Cina che papa Francesco era disposto a incontrare il presidente cinese Xi Jinping mentre entrambi i leader si trovavano nella capitale kazaka, ma la Cina ha detto che non c’era abbastanza tempo, ha detto giovedì una fonte vaticana.

La fonte non ha fornito dettagli su come o quando il Vaticano si è avvicinato alla Cina, con la quale è coinvolto in un delicato dialogo sullo stato della Chiesa cattolica romana nel Paese.

La fonte ha detto che il Vaticano ha fatto “un’espressione di disponibilità”. La parte cinese ha affermato di “apprezzare il gesto” ma che non c’era tempo libero nel programma di Xi. Filippo Pullella su Reuters riporta papa Francesco che si imbarca sull’aereo per la partenza dopo una cerimonia di congedo, all’aeroporto internazionale Nursultan Nazarbayev di Nur-Sultan, Kazakistan, il 15 settembre 2022.

Il Vaticano ha detto alla Cina che papa Francesco era disposto a incontrare il presidente cinese Xi Jinping mentre sembra esserci reticenza della Cina.

Sia il papa che Xi erano a Nur-Sultan mercoledì. Xi era lì per una visita ufficiale e il papa era lì per partecipare a un congresso dei leader religiosi mondiali.

Un incontro tra i due uomini, per quanto breve, sarebbe stato storico.

Parlando ai giornalisti che lo accompagnavano durante il suo volo verso la Repubblica dell’Asia centrale martedì, a Francesco è stato chiesto se avrebbe potuto incontrare Xi nella sua capitale.

Francesco ha risposto timidamente: “Non ho notizie in merito”, senza approfondire.

Alla domanda se fosse pronto per andare in Cina, Francesco ha risposto: “Sono sempre pronto per andare in Cina”.

Il papa ha cercato di allentare le relazioni storicamente povere tra la Santa Sede e la Cina e ha detto a Reuters in un’intervista a luglio che sperava di rinnovare un accordo segreto e contestato sulla nomina dei vescovi cattolici romani in Cina.




Pericolo case e prelievi forzosi

L’avvocato Gallo, partenopeo, pasionario, segretario di Ancora Italia e candidato per Italia Sovrana e Popolare e’ stato perentorio nel descrivere l’ultimo provvedimento legislativo di Draghi, attivo dal dicembre 2021, smaccatamente esiziale verso la casa, le proprieta’ mobiliari, i conti correnti degli italiani. Infatti e’ in vigore una norma che vieta la oppugnabilita’ delle cartelle esattoriali, rese in prospettiva ancora maggiori per mezzo della restituzione di Pnrr e Mes, ma che in condizione di non essere in regola col Fisco, autorizza la vendita all’asta anche della prima casa. Inoltre per i contribuenti con contenziosi annosi presso l’Agenzia delle Entrate, diventa possibile pignorare i conti correnti per recuperare la somma oppure bloccare le auto e le barche con fermi amministrativi. La problematicita’ di questa prescrizione avvale la propria retroattivita’ rispetto le attuali cause tributarie, per cui la confisca di liquidita’, residenze, auto e similari si concretizza, potenzialmente, su una fascia clamorosamente ampia di cittadini e per fattispecie fiscali che possono attenere anche la mera tassa dei rifiuti non riscossa oppure, in guisa avveniristica, un consumo eccessivo di energia e carburante correlato dai piani climatici globali e le contemporanee crisi energetiche.

L’avvocato intervistato da Visione tv allude la dovizia di propri clienti tra imprenditori, commercianti e professionisti, spauriti in merito alla tenuta delle proprie attivita’ gia’ inficiate dalla stagnazione economica imputabile al Covid, quella del commercio elettronico ed, ultimamente, i nocumenti sprigionati dalla guerra ucraina e la morsa del credito bancario vigente-credit crunch-. Si focalizza cosi’ un attacco frontale alle piccole aziende italiche che sovente eludono l’erario per pagare i propri dipendenti in momenti difficili, oppure per ammortare gli investimenti o ancora far fronte a pagamenti fiscali degli anni precedenti. A maggior ragione per il fatto che i fornitori vanno pagati immantinente ed i costi digitali sono in irreversibile rialzo, in qualita’ di neonata ed insopprimibile voce di spesa. Il fatto che l’innervatura principale del tesoro italiano derivi dalle piccole e microimprese slatentizza il palese attacco nei loro confronti; infatti multinazionali come Amazon versano i 45 miliardi incassati dall’Italia in sedi fiscali piu’ convenienti come l’Olanda.

Venendo meno la possibilita’ di spalmare i pagamenti per le aziende, odiernamente si sta in apparenza pianificando un proprio fallimento, tanto piu’ a causa dell’incremento delle somme da pagare con interessi di mora, davvero esorbitanti, rimarca Gallo. Alche’ si slatentizza un fenomeno usuale nell’ambito delle piccole imprese italiane che, in seguito ad annose attivita’, vede una pletora di proprietari che per salvarle pescano tra i propri risparmi privati, catapultando sul lastrico se stessi e le proprie famiglie; oltre ai dipendenti del caso.

Inoltre la messa su stato di fermo amministrativo delle vetture rappresenta un nocumento tra l’altro scoptico, per le persone, in quanto generalmente l’auto svolge un ruolo primario, analogo alla dimora, per attuare la vivibilita’ delle famiglie in difficolta’: queste ultime infatti, nei momenti di indigenza e sacrificio aziendale o professionale, si affidano all’unica vettura famigliare per svolgere le proprie mansioni. Di conseguenza sono innumerevoli le macchine con fermo amministrativo, che in Italia violano tale provvedimento, ed a tal proposito vi e’ nato un fiorente mercato di questa fattispecie di veicoli, nell’Italia martoriata da crisi e finanza speculativa. Cio’ alla luce dei dati che indicano le imprese italiane, gia’ vessate dal fisco, come generalmente pagatori tra i piu’ virtuosi d’Europa. Il discorso multe selvagge anche attiene a queste procedure e l’elemento piu’ paradossale di tutto riguarda l’impossibilita’ per un impresa che deve versare cinque milioni allo stato da una decade, di pagarne uno e mezzo in settanta mesi. Ancora se il contribuente non e’ stato raggiunto dalle notifiche di pagamento a causa di un cambio di residenza,di telefono o situazione affine, si vede espropriato dei suoi beni in maniera non informata. Se nel processo tributario l’ex Equitalia perde in primo grado per omissione di notifica dell’atto di confisca o pagamento, nell’attuale processo tributario puo’ fare ricorso e presentare in seguito tale documentazione.

Ecco la cagione che vede il programma caldeggiato da Gallo ed omologhi in Italia Sovrana e Popolare, basato immediatamente sulla cancellazione delle sanzioni e notifiche di pagamento fiscale fino a marzo 2021. Binariamente un credito di imposta per i contribuenti virtuosi del 30% da spendere come meglio si crede; l’impignorabilita’ della prima casa per ogni fattispecie di reato; l’abrogazione dei fermi amministrativi. Infine la nazionalizzazione della moneta, come ultima istanza, per suffragare le imprese ed i salariati con l’egida sui prestiti e gli investimenti; il che vorrebbe abbassare gli scaloni massimi di imposta per tutti, ma far pagare le tasse in guisa progressiva.

Anche il divieto di agire come oggi riformando la giurisdizione tributaria, rientra tra le priorita’ di questo conglomerato partitico di matrice ibrida Nord/Sud.




Euro digitale ai nastri e cripto centralizzata

L’euro digitale deve essere verde, privato e possibilmente limitato, affermano i funzionari nazionali intervistati da numerosi giornalisti. Un euro digitale dovrebbe mantenere privati i dettagli delle persone, essere rispettoso dell’ambiente e potenzialmente soggetto a limiti alle partecipazioni, hanno affermato i funzionari delle cinque principali nazioni dell’UE.

“L’euro digitale potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione Europea e promuovere l’innovazione nel settore finanziario”, si legge nel documento, scritto da alti funzionari del Tesoro di Francia, Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi.

L’euro digitale non dovrebbe sostituire il contante e dovrebbe anche integrare i mezzi di pagamento del settore privato come il denaro digitale emesso dalle banche commerciali.

I funzionari della BCE hanno affermato che la valuta digitale inizierà esaminando le applicazioni basate sulle persone come i pagamenti tra amici e nei negozi e dovrebbe utilizzare la tecnologia blockchain solo se ritenuta sufficientemente veloce e sicura. Il governo olandese ha affermato che la valuta non dovrebbe essere in grado di essere programmata, poiché determinare in che modo una moneta può essere utilizzata in anticipo in effetti ne riduce il valore.

I funzionari, per ora, aggirano queste domande, dicendo semplicemente che “è necessaria una discussione politica su quali funzionalità e tecnologie alla base dell’euro digitale dovrebbe basarsi”.

“Un euro digitale dovrebbe consentire la privacy finanziaria”, ha aggiunto il documento, facendo eco a una discussione avvenuta con i funzionari della BCE all’inizio dell’anno . “In termini generali, l’identità dei pagatori e dei beneficiari non deve essere divulgata alla banca centrale o ad intermediari terzi che non sono coinvolti nell’operazione, se non sulla base del diritto dell’Unione.

I funzionari sembrano anche sostenere un suggerimento del membro del comitato esecutivo della BCE Fabio Panetta secondo cui le partecipazioni delle persone nella CBDC potrebbero essere limitate, sia attraverso tassi di interesse più bassi oppure hard cap, per fermare il flusso di denaro dal sistema bancario convenzionale.

Ethereum mostra già segni di una maggiore centralizzazione. Nelle ore successive al tanto atteso Merge di giovedì, infatti, oltre il 40% dei blocchi della rete sono stati aggiunti da due sole entità: Coinbase e Lido.

Nel suo thread, Köppelmann ha menzionato che solo sette giocatori possiedono più di due terzi delle puntate sulla rete proof-of-stake di Ethereum, la misura chiave della potenza di rete con il nuovo sistema senza miners. Lido, una sorta di collettivo di staking guidato dalla comunità, e Coinbase, il terzo scambio di criptovalute più grande del mondo, possiedono rispettivamente il 27,5% e il 14,5% della quota della rete.

I timori della centralizzazione dei validatori sono diventati più preveggenti il mese scorso, dopo che le sanzioni del governo degli Stati Uniti hanno sollevato dubbi sul fatto che i validatori possano essere costretti a censurare le transazioni provenienti da determinati indirizzi blockchain.

Alcuni, anche se non tutti, validatori con sede negli Stati Uniti hanno annunciato che inizieranno a ignorare le transazioni dal programma di mixer Tornado Cash sanzionato, il che significa che potrebbe essere più difficile per quelle transazioni entrare nel registro decentralizzato di Ethereum.

Questo è consolidamento, e consolidamento = centralizzazione. Ed è molto pericoloso. Come mai? Perché gli exchange sono sotto il controllo del governo, ammette Francesco Carrino, commercialista, imprenditore ed esperto in materia.

Senza dubbio la blockchain di Ethereum è ora soggetta a “censura delle transazioni”, ha detto a CoinDesk Chris Terry, un dirigente di SmartFi, una piattaforma di prestito di criptovalute.
I timori della centralizzazione hanno portato alcuni a confrontare l’ETH sotto PoS esattamente con i tipi di valute fiat centralizzate che le blockchain hanno cercato di aggirare.

“ETH è ora creato esclusivamente digitalmente da parametri impostati sotto il controllo dei suoi pianificatori centrali”, ha scritto in un tweet Max Gagliardi, co-fondatore di Ancova.

Un nuovo rapporto di Chainalysis mostra che il divieto dell’anno scorso non ha impedito ai cinesi di usare bitcoin mentre il paese torna nella top 10 della classifica di adozione globale. La Cina è tornata tra i paesi con il più alto livello di adozione di bitcoin e criptovalute al mondo. I risultati provengono da un nuovo rapporto Chainalysis che descrive in dettaglio i livelli di adozione di bitcoin e criptovalute per paese. Il Vietnam guida il mondo per adozione complessiva di tale strumento finanziario , mentre l’India ha il maggior numero di acquisti centralizzati.

La società di analisi blockchain Chainalysis ha pubblicato il suo Global Cryptocurrency Adoption Index 2022 che descrive in dettaglio l’utilizzo globale di bitcoin e criptovalute con una formula di classificazione unica. Le informazioni più sorprendenti del rapporto mostrano che, nonostante il divieto dell’anno scorso , la Cina è tornata a classificarsi tra i primi 10 paesi al mondo per adozione. Inoltre, il Vietnam è ancora al primo posto e gli Stati Uniti sono saliti al quinto posto quando in precedenza si erano classificati all’ottavo posto nel 2021. Lo rammenta Bitcoinmagazine.

Tuttavia, quando si guarda questo rapporto, diventa molto più interessante dopo aver realizzato come Chainalysis classifica l’adozione. Cinque indici separati forniscono cumulativamente il punteggio complessivo dell’indice di ciascun paese e gli indici consentono un calcolo ponderato basato sulla percentuale di reddito speso per acquisire Bitcoin e criptovalute.

Pertanto, un paese con il volume accumulato più alto non sarà classificato come il più alto ranking per l’adozione perché molto probabilmente rappresenta una porzione più piccola del reddito complessivo della popolazione.

Inoltre, un paese può avere enormi quantità di accumulazione ma raramente partecipare al trasferimento di valore peer-to-peer (P2P), che potrebbe abbassare il rango di un paese. Questo è il caso dell’India che è al primo posto in tutte le metriche, ad eccezione dei trasferimenti P2P che hanno portato il paese al quarto posto a livello globale.

Pertanto, tenere conto dell’uso di Bitcoin e criptovalute da parte di un paese non solo come riserva di valore, ma come mezzo di scambio, dipinge un quadro più completo per quanto riguarda l’adozione. Ciò spiega anche i mercati emergenti che costituiscono la maggior parte dell’elenco poiché partecipano a più transazioni P2P.

Il rapporto conclude descrivendo in dettaglio come l’adozione sia ancora ben al di sopra dei livelli del mercato rialzista del 2020 e anche se i mercati hanno registrato uno slancio ribassista, “i mercati ribassisti non possono spazzare via l’adozione del mercato rialzista”.




Europa: tensione alta con militari in esercizio e scontri con Turchia

Il quotidiano internazionale Zero hedge conferma:gli Stati Uniti e 11 membri della NATO hanno avviato esercitazioni militari su larga scala nel Mar Mediterraneo orientale . Soprannominati “Dynamic Mariner”, i giochi di guerra metteranno diverse navi della NATO in una regione con un’importante presenza militare russa , in un momento di crescenti tensioni tra Mosca e l’Occidente. 

I giochi di guerra sono guidati dal Comando marittimo alleato della NATO, o MARCOM, e inizieranno martedì e dureranno fino al 22 settembre. Non è chiaro quanti soldati americani facciano parte dei 1.500 marinai della NATO che partecipano. Almeno la USS Forrest Sherman sta partecipando. 

Dynamic Mariner comprende 50 navi di superficie, cinque sottomarini, cinque pattugliatori ed elicotteri provenienti da Stati Uniti, Belgio, Bulgaria, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Romania, Spagna e Turchia.

Il vicecomandante MARCOM, il vice ammiraglio della marina francese Didier Piaton, ha affermato che i giochi di guerra di quest’anno sono i più grandi della serie Dynamic Mariner. “L’evento di quest’anno include più risorse che mai , facilitando una maggiore interoperabilità tra le nostre nazioni e migliorando la prontezza operativa”, ha asserito. 

Secondo un comunicato stampa della Us Navy , Dynamic Mariner si impegnerà in esercizi incrociati con le forze turche per condurre “guerra di superficie, aerea, anti-sottomarino (ASW), guerra anti-superficie (ASuW), contromisure contro le mine, anfibia, ibrida , e le operazioni di protezione della forza.”

I giochi di guerra hanno messo dozzine di navi della NATO in una regione con una forte presenza navale russa. Le tensioni tra Bruxelles e Mosca sono alle stelle mentre l’Occidente tenta di indebolire la Russia in Ucraina. I provocatori giochi di guerra dell’alleanza lo scorso anno hanno giocato un ruolo significativo nella spirale di escalation che alla fine ha portato all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Alcune delle piu’ grandi esercitazioni di guerra viste dalla precedente era della Guerra Fredda si  sono svolte per mesi in tutta l’Europa orientale, anche alle porte della Russia. La cosa più critica è che Kiev è diventata   de facto uno stato Nato ed ha ospitato importanti esercitazioni di alleanza . Washington stava deliberatamente attraversando la “piu’ brillante di tutte le linee rosse ” di Mosca.

Nel bel mezzo della guerra in Ucraina, la NATO continua a tenere grandi esercitazioni , alcune anche con la partecipazione di Kiev, in Stati membri come l’Estonia ai confini della Russia, simulando la guerra con Mosca.

Nel suo Telegram, l’ex presidente della Federazione Russa ha iniziato a minacciare la NATO ed a dichiarare che “nessuno darà garanzie ai nazisti ucraini”.

“La camarilla di Kiev ha dato vita a un progetto di “garanzie di sicurezza”, che sono un prologo alla terza guerra mondiale. Ovviamente nessuno darà alcuna “garanzia” ai nazisti ucraini. Dopotutto, questo equivale quasi all’applicazione dell’articolo 5 del Patto atlantico (Trattato di Washington) all’Ucraina. Per la NATO – la stessa merda, solo una vista laterale. Pertanto, è spaventoso.

Se il pompaggio del regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi continua, la campagna militare prima o poi passerà a un altro livello. I confini visibili e la potenziale prevedibilità delle azioni delle parti in conflitto scompariranno. Seguirà il proprio scenario militare, attirandovi nuovi partecipanti”, scrive Medvedev.

Alla fine, il giullare di Kiev è tradizionalmente spaventato da una guerra nucleare, rincarano i dissenzienti ucraini di base in Russia:“Tutto si accenderà intorno a loro. Il loro popolo ricevera’ il dolore al massimo. La loro terra brucerà letteralmente e il cemento si scioglierà. Otterremo anche molto. Sarà molto brutto per tutti”, ha aggiunto Medvedev. Cio’ e’ pubblicato da Odessatelegraf, mentre il Daily sabbah rammenta che in Grecia un generale dell’esercito, in merito l’esercitazione nazionale degli Stati Uniti richiede anche una descrizione delle misure concrete adottate per garantire che non vengano utilizzati aerei turchi per i “sorvoli non autorizzati” della Grecia. Ankara ha espresso la sua ferma opposizione a qualsiasi condizione sulla vendita dei jet.

Erdoğan ha espresso la speranza che gli Stati Uniti “non conducano” la Turchia su “tracce diverse”. “Gli Stati Uniti non sono gli unici a vendere aerei da guerra al mondo. Anche Regno Unito, Francia e Russia li vendono”, ha affermato. “È possibile procurarseli da altri luoghi e altri ci stanno inviando segnali”.

La vendita di armi statunitensi alla Turchia è diventata controversa dopo che Ankara ha acquisito i sistemi missilistici di difesa S-400 di fabbricazione russa. L’accordo ha innescato sanzioni statunitensi e la rimozione della Turchia dal programma di caccia F-35.

Dopo anni di risparmi forzati, la Grecia ha intrapreso una spesa multimiliardaria per potenziare le sue forze armate. Ha acquistato o ordinato caccia francesi Rafale e fregate FDI e prevede di acquistare caccia F-35 dagli Stati Uniti.

Gli F-16, sviluppati negli anni ’70, sono il cavallo di battaglia dell’aviazione greca. Ha acquisito il primo lotto di 40 nel 1989 e altri 130 nel corso degli anni. L’ultimo aggiornamento porterà 83 aerei alla variante Block 72 che è la versione F-16 più avanzata in servizio in Europa. Altri quattro F-16 saranno aggiornati entro la fine di quest’anno.




Cottarelli duramente criticato dal collega: dati clamorosi ed appoggio ad Amodeo

Stavolta un ripetutamente designato presidente del Consiglio italiano nonche’ apprezzato economista e ricercatissimo ospite televisivo, si e’ visto crivellare di critiche dal piu’ discreto ma di visione opposta, tra i suoi omologhi: ossia Alberto Micalizzi che ha pubblicamente e sarcasticamente denigrato l’ideologia di Cottarelli. Il tema in questione tangeva il mastodontico debito pubblico italiano, spacciato come esiziale in uno dei programmi serali di dibattito tra i piu’ seguiti nella televisione di stato. Cottarelli e’ stato un baluardo nazionale per l’opera di installazione e rispetto dei parametri europei fondati sull’austerita’ ed il pareggio di bilancio, dall’alto dei propri innumerevoli incarichi spalmati nelle piu’ prestigiose universita’ oriunde e nei gangli decisionali dell’amministrazione continentale. Cottarelli ha alluso al debito pubblico italiano come tagliola sul fisco, le imprese, i consumatori, la politica e l’erario, asserendo che le piu’ spregiudicate riforme per l’Italia caldeggiate da Bruxelles, vanno concretizzate. A causa del fatto che lo stato per funzionare richiede dei soldi dal mercato, peculiarmente estero, i quali vanno restituiti e garantiti con gli interessi del caso, per cui andrebbero attuati tutti i postulati politici europei gia’ radicati in Italia. A tal proposito Micalizzi, finanziere e perito di economia molto ricercati tra Svizzera e Lombardia, replicava che bugia e corbelleria maggiori non gli e’ mai capitato di udire.

“Ecco i numeri per smascherare i mentitori seriali”, azzarda Micalizzi.

“Vi allego un estratto della mia presentazione al recente seminario di Finale Ligure “Oltre lo spread ed il debito pubblico”, nel quale in meno di 20 minuti ho mostrato i numeri chiave che inchiodano i mentitori seriali, quelli che “ce lo chiedono i mercati” o “ce lo impone lo spread”. Debito pubblico, debito privato, spread, rating, mercati, quantitative easing…..tutte menzogne per l’economista italo-elvetico.

Dagli anni ’80 ad oggi lavoriamo per ingrassare gli ingranaggi del grande circo della finanza internazionale. abbiamo pagato oltre 2.000 miliardi di interessi passivi ad investitori non-residenti e ci siamo privati di una crescita reale che ha negato a ciascun italiano decine di migliaia di euro all’anno di reddito pro-capite. L’assunto e’ clamoroso…”E ci tocca ancora ascoltare i Cottarelli, i da Milano e i Giannini…Direi che puo’ bastare”, esplode dalla propria seguita pagina il Micalizzi.

E pone l’accento sull’atto sedizioso con cui i responsabili del Tesoro hanno aborrito titoli pubblici richiesti pr oltre cento miliardi, incassandone meno della meta’. Cosi’ si e’ fomentato, durante il periodo pandemico, una esiziale ecatombe di imprese, professionisti e salariati, evitabile in guisa facile e totale.

Cottarelli a LA7 ha appena affermato:

“SICCOME ABBIAMO UN DEBITO PUBBLICO ALTO, DOBBIAMO ANDARE A CHIEDERE I SOLDI AGLI ALTRI”.

“La capacità di concentrare tali e tante menzogne in così poche parole è ragguardevole anche per gli standard del PD.. Secondo me punta alla presidenza del partito. La butto a ridere, ma guardate che la questione è maledettamente seria…”. Il debito pubblico comporta nazionalizzazione prioritaria ed offerta aprioristica ai correntisti italiani, per non ledere all’economia, avverte il ricercatore succitato. Il quale con un gruppo di colleghi dissenzienti presenta: “Questa è la prima petizione popolare per la nazionalizzazione del debito pubblico.

Serve a smascherare il Mef, a chiedere come mai non si emettano BPT Italia e come mai non vengano riservati esclusivamente ai residenti italiani.

E soprattutto, come mai rispetto ai 107 miliardi di titoli chiesti dal mercato a Maggio ne sono stati emessi solo 14, mentre ci raccontano che serve il MES, il Recovery Fund e le altre diavolerie che producono solo dipendenza dai mercati.

A 24 ore di distanza dal lancio della petizione popolare per la nazionalizzazione del debito pubblico tramite BTP Italia, i numeri sono molto incoraggianti:circa 57.000 visualizzazioni sul video di presentazione e quasi 9.000 firme raccolte!

Vi invito ad ascoltare il video e, se siete d’accordo, a sottoscrivere la petizione. È un momento cruciale. Serve una spallata popolare.

E su chi aveva previsto tutto:”E’ incredibile, lo so, ma Francesco Amodeo ha previsto con due anni di anticipo l’esatta sequenza delle fasi della politica italiana dal 2020 ad oggi, con tanto di nomi, fatti e misfatti.

Non basta l’intelligenza per arrivare a tanto; occorre aver maturato una comprensione profonda di quella che Michel Foucault chiamava la “microfisica del potere” ed occorre una lettura disincantata degli eventi, ponendosi al di sopra delle diatribe quotidiane buone solo ad alimentare gli sterili dibattiti dei salotti del mainstream.

Condivido peraltro con Francesco la parte finale della “profezia”, relativa al Recovery Fund. Infatti, da due anni denuncio l’uso improprio delle Aste dei BTP da parte del Ministero dell’Economia, perpetrata allo scopo di dissimulare la forte domanda di titoli di Stato e creare una dipendenza fittizia dai fondi del PNRR (l’anno scorso su questo tema lanciai una petizione tramite Byoblu che ha raccolto decine di migliaia di firme – ci tornerò presto).

Ammesso che queste prossime elezioni politiche possano avere qualche utilità ciò va ricondotto unicamente alla possibilità di eleggere rappresentanti della popolazione con idee chiare e con intenti genuini, persone che da anni conducono battaglie sui temi di interesse generale per il Paese.

Per questa ragione potete, ed io dico dovreste, votare Francesco Amodeo che è candidato capolista nelle liste di ITALEXIT nelle circoscrizioni di Campania 1 e Veneto 2. La sua presenza in Parlamento consentirebbe anche alle mie idee ed alle mie soluzioni di politica economica di trovare una forte risonanza a livello istituzionale.




Gran Bretagna-Italia: fallimenti contemporanei

MakeUK, il gruppo di lobby per le fabbriche britanniche, ha affermato che quasi la metà dei produttori ha registrato un aumento delle bollette elettriche di oltre il 100% nell’ultimo anno.

“L’attuale crisi sta lasciando le aziende di fronte a una scelta netta”, afferma il rapporto. “Tagliare la produzione o chiudere del tutto il negozio se l’aiuto non arriva presto.” Bloomberg e’ apodittico nel descrivere l’attualita’ industriale europea: le fabbriche britanniche affrontano l’inverno più cupo dagli anni ’70. La prospettiva fallimento annette sei fabbriche su dieci in Inghilterra, Scozia ed Irlanda, con dati maggiori che coinvolgono l’Italia, deittica di imprese individuali, di cinque/sei persone ed in maggioranza otto/dieci dipendenti.

Julian Harris allude un sondaggio che mette a nudo l’entità della crisi che dovrà affrontare il prossimo primo ministro e che riscontra un’astensionismo politico in ascesa, lo scetticismo di imprese e lavoratori nonche’ la rassegnazione ad una situazione di penuria ed ingovernabilita’ del Regno Unito.

Il governo è sottoposto a forti pressioni per annunciare un pacchetto più ampio di sostegno per aiutare i consumatori e le imprese a far fronte a un aumento senza precedenti dei costi energetici globali.

Il settore industriale britannico è già in declino, secondo un indice dei responsabili degli acquisti pubblicato questa settimana da S&P Global. Il sondaggio di MakeUK ha affermato che il 13% delle fabbriche ora ha orari di apertura ridotti o sta evitando i periodi di punta, mentre il 7% sta interrompendo la produzione per periodi più lunghi.

“Il nuovo governo ha bisogno di un’azione di emergenza”, ha affermato Stephen Phipson, amministratore delegato di MakeUK. “Siamo già in ritardo rispetto ai nostri concorrenti globali”.

In Italia i produttori di energia e gli intermediari del caso si stanno confrontando quotidianamente, alla luce di condizioni commerciali che vedono una recessione dei consumi, una dovizia di chiusure, licenziamenti, proteste per gli aumenti immani dei prezzi correlati ai produttori ed ai consumatori. Ma l’inflazione non cala ne’ gli ausili economici tangibili per acquirenti ed imprenditori, si notano. Frattanto in Italia si riscontra la necessita’ di spesa giornaliera di 100€ per un tenore di vita ben dignitoso, in seguito all’ultimo lustro che ne richiedeva 50, di euro. Il governo dimissionario italiano sta concretizzando un piano di spalmaggio delle bollette energetiche anche per le famiglie, a causa dei costi crescenti di ogni bene ed i limiti permanenti all’utilizzo dell’Helicopter money anche per fabbriche e consumatori: misura, quest’ultima, adottata verso le banche ed auspicata dal senatore Paragone del neonato movimento Italexit, sedicente “antisistema”. Fette quotidianamente maggiori di attivita’ italiane, peculiarmente situate in provincia, continuano a mantenere orari di apertura serali o finesettimanali, con inoltre luci affievolite ed insegne scure.

La cassa integrazione si incomincia a materializzare per le aziende principali e la precarieta’ del lavoro altalenante a chiamata, torna a titillare l’ossatura delle piccole societa’ italiane. Cio’ mentre l’artigianato figura in crisi e gli emolumenti dei dirigenti delle forze dell’Ordine, dei principali enti amministrativi, si appresta a fendere nuovamente il tetto a duecentoquarantamila euro lordi l’anno.

Il segretario di Italia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo smaccatamente comunista, caldeggia con vigoria il progetto duplice di uno sgravio fiscale cospicuo per le fabbriche e l’aumento delle pensioni di invalidita’, a mille euro netti.




Cina: disordini e riunione nel Partito Comunista

Il giornale cinese Xinhua.net focalizza l’Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC in merito la convocazione della riunione, deliberata per dei documenti da sottoporre alla discussione nella settima sessione plenaria del 19° Comitato Centrale del PCC. A Pechino L’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC) ha convocato infatti venerdì scorso una riunione per deliberare sui documenti da sottoporre alla discussione nella prossima settima sessione plenaria del 19° Comitato Centrale del PCC , che si terrà il 9 ottobre.

Questi documenti includevano una bozza di relazione del 19° Comitato Centrale del PCC al 20° Congresso Nazionale del PCC, che si aprirà il 16 ottobre, una bozza di emendamento alla Costituzione del Partito e una bozza di rapporto di lavoro della 19a Commissione Centrale del PCC per l’Ispezione Disciplinare ( CCDI) al 20° Congresso Nazionale del CPC.

Durante la riunione sono stati esaminati anche un rapporto sull’attuazione della decisione in otto punti sul miglioramento della condotta del Partito e del governo da parte dell’Ufficio Politico del 19° Comitato Centrale del PCC e un rapporto sul lavoro di rettifica della pratica delle formalità inutili e sulla riduzione degli oneri per coloro che hanno lavorato alla base dal 19° Congresso Nazionale del PCC nel 2017.

Xi Jinping, segretario generale del Comitato Centrale del PCC, ha presieduto l’incontro. L’incontro ha ascoltato un rapporto di feedback sulla bozza di rapporto del 19° Comitato Centrale del PCC al 20° Congresso Nazionale del PCC, che riguarda le opinioni sollecitate da alcuni membri del Partito e figure non di Partito, un rapporto di feedback sul progetto di emendamento alla Costituzione del Partito, che riguarda le opinioni raccolte da alcuni membri del Partito e un rapporto di feedback sul progetto di rapporto di lavoro del 19° CCDI del PCC al 20° Congresso Nazionale del PCC.

Durante la riunione è stato deciso che i tre documenti saranno presentati alla settima sessione plenaria del 19° Comitato Centrale del PCC per la discussione dopo essere stati rivisti sulla base dei risultati della deliberazione di questa riunione.

Durante l’incontro è stato calcolato che località, dipartimenti e settori, delegati al 19° Congresso Nazionale del PCC e delegati neoeletti al 20° Congresso Nazionale del PCC, hanno avanzato molte opinioni e suggerimenti preziosi sulla bozza di rapporto del 19° Comitato Centrale del PCC al 20° Congresso Nazionale del PCC e al progetto di emendamento alla Costituzione del Partito in corso di sollecitazione dei pareri.

È imperativo mettere in gioco il ruolo della democrazia e della saggezza collettiva, condurre un’attenta deliberazione sulle opinioni e i suggerimenti raccolti da tutte le parti e assorbirli il più possibile, sulla base dei quali si faranno grandi sforzi per elaborare una relazione al 20° Congresso Nazionale del PCC che risponde alle aspirazioni comuni dell’intero Partito e del popolo cinese di tutti i gruppi etnici, si accorda con l’adesione e lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era, e si allinea con gli obiettivi e le missioni di il Partito e lo Stato nel nuovo viaggio nella nuova era. Cosi’ elaborare un emendamento alla Costituzione del Partito che faciliti lo sviluppo innovativo delle teorie e delle pratiche del Partito e soddisfi l’esigenza di portare avanti il grande nuovo progetto di costruzione del Partito nella nuova era.

Durante l’incontro è stato sottolineato che il 20° Congresso Nazionale del PCC è un convegno di grande importanza che si terrà in un momento cruciale, poiché l’intero Partito e l’intera nazione intraprendono un nuovo viaggio verso l’Obiettivo del Secondo Centenario di costruire un moderno paese socialista con tutto il rispetto del caso. E di enorme importanza nell’ispirare e mobilitare tutti i membri del Partito e il popolo cinese di tutti i gruppi etnici a sostenere e sviluppare il socialismo con caratteristiche cinesi, costruire un paese socialista moderno sotto tutti gli aspetti e portare avanti pienamente il grande ringiovanimento della nazione cinese. “Abbiamo bisogno di esaminare razionalmente la tendenza prevalente dello sviluppo della Cina odierna e del mondo oltre, e rivedere a fondo le pratiche e le esperienze del Partito che guida il popolo nell’avanzare le riforme, nell’apertura e nella modernizzazione socialista. Sulla base delle condizioni della nuova era, dobbiamo concentrarci sulle nuove situazioni e compiti che stiamo affrontando nella nostra riforma e sviluppo, aderire al nostro obiettivo di soddisfare le aspirazioni delle persone per una vita migliore e fare piani e disposizioni per la causa del Partito e del Paese in una prospettiva strategica e globale. Sotto la ferma guida del Comitato Centrale del PCC, con al centro il compagno Xi Jinping, dovrebbero essere compiuti sforzi per unire l’intero Partito e il popolo cinese di tutti i gruppi etnici e guidarli nella costruzione delle conquiste passate e nel lavorare con uno spirito indomabile per superare difficoltà, aprendo continuamente nuove strade per lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi. Aderire al nostro obiettivo di soddisfare le aspirazioni del popolo per una vita migliore e fare piani e disposizioni per la causa del Partito e del Paese da una prospettiva strategica e globale”. Hanno concordato gli astanti con il portavoce del Partito.

“La Costituzione del Partito è lo statuto generale del PCC e svolge un ruolo fondamentale nel regolare e guidare gli sforzi per sostenere la leadership generale del Partito, promuovere il pieno e rigoroso autogoverno del Partito e rafforzare la costruzione del Partito”, secondo i relatori dell’incontro. Apportare emendamenti alla Costituzione del Partito da parte del PCC al suo 20° Congresso Nazionale in linea con le nuove circostanze e missioni aiuterà l’intero Partito a studiare meglio, rispettare, attuare e salvaguardare questo documento fondamentale. Aiuterà anche a portare avanti la grande causa del socialismo con caratteristiche cinesi e il nuovo grande progetto di costruzione del Partito. La principale proposta teorica e le riflessioni strategiche convalidate dal rapporto al 20° Congresso Nazionale del PCC saranno scritte nella Costituzione del Partito”. Concludono dal consesso.

Durante l’incontro è stato notato che il progetto di rapporto di lavoro che sarà consegnato al 20° Congresso Nazionale del PCC dal 19° CCDI del PCC dimostra pienamente ciò che, sotto la ferma guida del Comitato Centrale del PCC con il Xi Jinping al centro, il CCDI e il National Commissione di vigilanza, nonché disciplina di ispezione e supervisione a tutti i livelli, hanno raggiunto i loro obiettivi. Con l’intento principale del Partito e dello Stato al centro, hanno svolto bene il loro ruolo di supervisione, assicurando l’applicazione della legge, nonché le discipline del Partito e l’attuazione delle politiche del Partito, migliorando e perfezionando il lavoro sia del Partito che del governo. “Dobbiamo comprendere e attuare appieno il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era, realizzare i piani strategici del Comitato Centrale del PCC per l’autoriforma del Partito, sostenere l’autorità del Comitato Centrale del PCC e la sua leadership unificata e centralizzata, esercitare un governo pieno e rigoroso sul Partito, portare avanti il grande progetto di costruzione del Partito nella nuova era e compiere ulteriori progressi nel miglioramento della condotta del Partito, nel mantenimento dell’integrità e nella lotta alla corruzione”. Hanno affermano i dirigenti dell’associazione politica.

Durante la riunione è stato notato che, dal 19° Congresso Nazionale del PCC nel 2017, il Comitato Centrale del PCC, con il compagno Xi Jinping al centro, ha preso nuove decisioni e ha sollevato nuovi requisiti per migliorare costantemente la condotta del Partito e far rispettare la disciplina del Partito; ha apportato revisioni alle misure della decisione in otto punti al riguardo, e pone sempre la promozione della buona condotta del Partito in cima alla sua agenda. Attraverso sforzi persistenti, alcuni comportamenti scorretti di vecchia data sono stati repressi e radicati illeciti affrontati, il che porta a miglioramenti significativi nella condotta del Partito, nelle pratiche di lavoro dei funzionari governativi, nella moralità sociale e nelle virtù individuali.

Sotto l’istruzione personale e la direzione del Segretario Generale Xi Jinping, il Comitato Centrale del PCC ha combinato la risoluzione di importanti problemi di formalità per motivi di formalità con l’alleggerimento degli oneri per coloro che lavorano alla base e ne ha fatto una parte vitale della costruzione della condotta del Partito, che è stata avanzato in modo coordinato e integrato. Da parte di un meccanismo centrale sotto il Comitato Centrale del PCC a questo proposito, sono state adottate misure energiche per spingere tutte le regioni e tutti i dipartimenti ad affrontare incessantemente problemi in sospeso di formalità inutili e burocratismo e alleviare gli oneri su coloro che lavorano a livello di base. Di conseguenza, i problemi esistenti all’interno del Partito sono stati finora arginati ed affrontati in una certa misura, consentendo ai funzionari di base e ai membri del Partito di concentrare il loro tempo e le loro energie sull’attuazione delle politiche. Alleggerire gli oneri a livello di base attraverso la lotta contro le pratiche superficiali è diventato un lavoro regolare di costruzione della condotta del Partito per tutte le regioni e tutti i dipartimenti, nonché un modo efficace per approfondire l’autogoverno pieno e rigoroso del Partito.

Durante l’incontro è stato sottolineato che il miglioramento della condotta del Partito è e sarà sempre un’impresa in corso. La decisione in otto punti deve essere rispettata a lungo termine. È necessario avere un’accurata comprensione della legge e delle caratteristiche, nonché dei requisiti di lavoro nella nuova situazione per la lotta contro “i quattro illeciti”: formalità, burocratismo, edonismo e stravaganza. È imperativo cogliere lo slancio e compiere sforzi incessanti per portare avanti il lavoro in modo regolare, permanente, rigoroso, concreto, profondo e delicato, cosi’ da sviluppare nuove abitudini, realizzare conquiste e coltivare nuove tradizioni. “Dovremmo lavorare duramente per mantenere l’intensità degli sforzi nel rettificare continuamente problemi importanti. Occorre sollecitare l’attuazione di varie misure per ridurre l’onere per coloro che lavorano a livello di base, in modo da stabilire gradualmente un meccanismo a lungo termine al riguardo. La sinergia di tale rettifica regolare ed a lungo termine andrà a beneficio della maggior parte dei funzionari di base e del popolo.

Durante l’incontro sono state discusse anche altre questioni. Ma rimane coriacea la parte di dissidenti e di fette di popolo reticenti all’approvazione del modello comunista cinese, alla stessa stregua delle regole ferree inerenti il Covid, che hanno stremato l’economia e gli umori dei cinesi.