A Napoli il fronte dei nuovi politici antisistema

Si e’ gia’ delineato e si corrobora in modo indefesso un fronte politico multiplo, antisistema, incentrato sulla Costituzione ed eterogeneo. Sono ormai una dovizia i partiti che attruppano, in Italia, il paradigma neoliberista, con all’apice il Partito comunista di Rizzo ed Ancora Italia del giornalista ex Byoblu e coriaceo editore di Visione tv, Francesco Toscano. Ma sul concetto di sovranita’ italiano in senso completo, uscita dalla Nato e dall’Europa, si imperniano anche altri movimenti e partiti facenti capo Ingroia, personalita’ di alto calibro come il filosofo Diego Fusaro ed una pletora di altri intellettuali, tecnici, politici meno eclatanti. Le loro assemblee ormai sono nazionali, dal grande proselito, nelle principali piazze e focalizzate sul ripristino della Costituzione come mappa cardinale dell’azione politica ed economica. Francesco Toscano, alla guida di questo partito smaccatamente no Covid Vax, fregiato dell’epiteto di “agente di disinformazione” dai servizi segreti, ha riunito un gruppo trasversale di dissidenti al governo ed al modello economico vigente, l’altro sabato nel piu’ vasto teatro di Napoli per lanciare la propria cavalcata in vista delle elezioni, enfatizzando lo zelo nel suffragare la vera politica svincolata dalla finanza e da istituzioni sovranazionali; al fine di rivitalizzare e liberare l’Italia da una effettiva ma occulta occupazione trentennale che l’avvinghia annichilendone l’economia, la cultura, la liberta’, la finanza, lo stato.

Ancora Italia 26,95%
Italexit 19,32%
Sara Cunial 13,25%
CLN 12,40%
UDCL 6,91%
Alternativa 6,05%
Partito comunista 5,28%
Movimento 3V 3,74
Forza del Popolo 2,38%
Pro Italia 1,49%
RIconquistare l’Italia 0,77%
Movimento Exit 0,71%
Azione Civile 0,39%
L’indispensabile 0,37%.

Abbiamo aperto una rilevazione per capire quanto vale l’area di influenza delle nuove forze politiche, nate sull’onda della sospensione dei diritti della persona, come il diritto al lavoro, il diritto allo spostamento, il diritto all’integrità fisica, che hanno prodotto il tracollo economico per milioni di persone e un “danno biologico”, che solo i posteri potranno quantificare, derivante dalla mortificazione e dalle continue umiliazioni a cui tantissime persone per bene sono state sottoposte, senza precedenti nella storia delle moderne democrazie.

Sono già stati espressi oltre 28 mila voti, di cui ben 26.368 dichiaratamente decisi a dare il loro voto ad una forza politica scelta tra quelle nuove, extraparlamentari (al di là della presenza in Parlamento di alcuni dei loro esponenti principali, come Gianluigi Paragone, Sara Cunial e Pino Cabras).

In questo pantano politico ha preannunciato la propria marcia elettorale anche lo scomodo ex magistrato e lodato sindaco precedente di Napoli de Magistris. Con Byoblu a consolidarsi come azienda editoriale che caldeggia tali nuovi conformazioni politiche, alla stregua di un megafono mediatico che non si esime dal manifestare le proprie preferenze. Toscano dal polo teatrale gremito del Palapartenope di Napoli ha lanciato invettive contro il sistema politico-economico che inficia l’Italia, utilizzando allusioni alla centralita’ tradita della religione cattolica nell’agenda statale, esortando a votare per il suo conglomerato politico che figura realmente svincolato da potentati finanziari, in antitesi a tutti gli altri politici non solo d’Italia.

Italexit viene spesso rilevata nei sondaggi periodici degli istituti di statistica. Possiamo ad esempio prendere come riferimento questi dati di Youtrend, pubblicati da Agi, sulla base di dati Euromedia, Piepoli, Tecné e SWG, secondi i quali venerdì 21 luglio 2022 Italexit era data al 2,6%. Assieme a Toscano Paragone dispone di molteplici proseliti, con un accordo gia’ in essere tra Ancora Italia ed i Comunisti italiani. Questi ultimi dalle parole di Rizzo, il proprio segretario, hanno espresso l’ambizione di introdurre un nuovo paradigma salvifico per imprese, stato e cittadini italiani. Esternando il loro non estremo zelo nell’entrare subito in parlamento, bensi’ di edificare premesse ed appoggi, in un percorso annoso, per rovesciare il sistema in auge, definendosi certi di riuscirci, anche se non subito o presto. Toscano ha concluso desideroso di vedersi giudicato e criticato in base ai risultati di un proprio ingresso al parlamento con la propria fazione, manifestando estrema sicumera in merito alla onesta’, efficacia di governo e massimizzazione del sistema economico-politico dell’Italia.




Partito Unico antisistema: ecco il varo

La rilevazione sulle nuove forze politiche contrarie al Green Pass e alla violazione sistematica dei diritti e’ eclatante.
Ieri abbiamo aperto una rilevazione per capire quanto vale l’area di influenza delle nuove forze politiche, nate sull’onda della sospensione dei diritti della persona, come il diritto al lavoro, il diritto allo spostamento, il diritto all’integrità fisica, che hanno prodotto il tracollo economico per milioni di persone e un “danno biologico”, che solo i posteri potranno quantificare, derivante dalla mortificazione e dalle continue umiliazioni a cui tantissime persone per bene sono state sottoposte, senza precedenti nella storia delle moderne democrazie.

Byoblu diventa cosi’ il primo aggregatore politivo esplicito di matrice mediatica. Al sito infatti https://www.byoblu.com/2022/07/22/votoantisistema/, si invita chi ancora non avesse partecipato ad esprimere il proprio orientamento ed a condividere il link affinché altri possano aggiungere la loro preferenza.

Non si tratta di un indicazione di voto, perché ancora non si sa quali liste si candideranno né quali riusciranno, in così breve tempo, a raccogliere le firme necessarie. Lo scopo è avere una mappa del peso di molte delle principali alternative politiche extraparlamentari, affinché abbiano una bussola che possa indicare loro una strada pragmatica da percorrere per centrare l’obiettivo di far entrare in parlamento deputati e senatori liberi dai grandi partiti che impongono loro una moderazione che oggi appare francamente come una nota stonata, di fronte alla macelleria sociale che è stata portata avanti negli ultimi due anni. Lo scopo, dunque, è fornire uno strumento utile ad elaborare una strategia possibilmente comune. Per questo vi sono anche realtà che non si candidano formalmente, ma che di fatto coagulano ed esprimono un forte indirizzo politico, come il CLN di Ugo Mattei. Sapere che in quell’area si concentra un certo consenso all’interno dell’opinione pubblica, può servire a capire a chi chiedere una mano per massimizzare il risultato.

I risultati provvisori della rilevazione sulle nuove forze politiche sono già stati espressi con oltre 28 mila voti, di cui ben 26.368 dichiaratamente decisi a dare il loro voto ad una forza politica scelta tra quelle nuove, extraparlamentari (al di là della presenza in Parlamento di alcuni dei loro esponenti principali, come Gianluigi Paragone, Sara Cunial e Pino Cabras).

Di seguito il grafico con i risultati provvisori aggiornati a domenica 24 luglio 2022, intorno a mezzogiorno, ma già indicativi di una tendenza ormai difficile da cambiare.

Se mettiamo in forma percentuale, sul totale dei voti, i risultati ottenuti dalle forze politiche oggetto della rilevazione, abbiamo la tabella seguente.

FORZA POLITICA PERCENTUALE DI GRADIMENTO
Ancora Italia 26,95%
Italexit 19,32%
Sara Cunial 13,25%
CLN 12,40%
UDCL 6,91%
Alternativa 6,05%
Partito comunista 5,28%
Movimento 3V 3,74
Forza del Popolo 2,38%
Pro Italia 1,49%
RIconquistare l’Italia 0,77%
Movimento Exit 0,71%
Azione Civile 0,39%
L’indispensabile 0,37%
Volendosi limitare a citare solo quelle aree di influenza che stimolano una percentuale di adesione in doppia cifra, spiccano i risultati di Francesco Toscano, con Ancora Italia, di Gianluigi Paragone, con Italexit, di Sara Cunial, fondatrice di R2020, e del Comitato di Liberazione Nazionale di Ugo Mattei.

Quanto sarà grande la partecipazione alle prossime elezioni politiche 2022?
Una variabile importante, in ogni tornata elettorale, è la determinazione dei cittadini a recarsi alle urne. È chiaro che se la gente è disillusa, sconfortata, scettica, l’astensionismo sarà una componente preponderante ed a farne le spese saranno proprio quelle nuove forze politiche che hanno bisogno di superare la soglia di sbarramento (di per sé poco costituzionale) per entrare in Parlamento.

Proprio per questo, una delle prima domande della rilevazione di Byoblu è stata questa: “Andrai a votare alle prossime elezioni?“. Il risultato in questo caso è stato chiaro e inequivocabile. L’83,65% dei partecipanti ha espresso un sì energico e senza riserve: “Sì, andrò a votare”. Solo il 3,68% dichiara che non si recherà alle urne, mentre la sacca degli indecisi può ancora risultare determinante, attestandosi al 12,66%.

Da notare come alla domanda successiva “se tu decidessi di andare a votare, voteresti per un grande partito o per un partito ‘antisistema’?“, la risposta è stata ancora più netta. Il 97,49% degli intervistati ha risposto che non avrebbe votato per un grande partito, ma per una forza attualmente definibile come “antisistema”, ovvero genericamente extraparlamentare e contraria senza se e senza ma al Green Pass ed alla sospensione dei diritti costituzionali.

Ma quanto pesano, le forze extraparlamentari contrarie al Green Pass e alla sospensione dei diritti individuali, nel complesso del Paese?
Rispondere a questa domanda è ovviamente l’esercizio più utile di tutti. Lo scopo di questa rilevazione lampo, come anticipato, è dare modo a tutte le forze politiche extraparlamentari contrarie al sistema della sospensione dei diritti di elaborare la migliore strategia possibile affinché in Parlamento i cittadini vittima di questi due ultimi anni possano essere rappresentati.

Le percentuali espresse nella tabella precedente sono esclusivamente riferite al totale voti di questa rilevazione. Va detto che si tratta di una fotografia molto affidabile, perché è stata condotta da una testata, Byoblu, che in questi due anni ha dato voce proprio agli elettori potenziali di queste forze politiche, dunque le preferenze espresse tra ieri e domani arrivano da un campione centrato.

Tuttavia come raffrontare questi pesi relativi al dato nazionale? Come capire, ad esempio, quanto pesa quel 29% di Ancora Italia una volta calato nel contesto delle intenzioni di voto complessive degli italiani?

Un modo, chiaramente spannometrico ma ragionevole, è quello di raffrontare questi risultati al dato dei sondaggi nazionali effettuati dai grandi istituti accreditati dai media, che abbiano nel paniere almeno una delle forze politiche della suddetta rosa.

Italexit viene spesso rilevata nei sondaggi periodici degli istituti di statistica. Possiamo ad esempio prendere come riferimento questi dati di Youtrend, pubblicati da Agi, sulla base di dati Euromedia, Piepoli, Tecné e SWG, secondo i quali venerdì 21 luglio 2022 Italexit era data al 2,6%.

Sappiamo che i sondaggi valgono quello che valgono, ma per il momento è tutto quello che abbiamo. Poi potremo aggiornare i nostri criteri all’emergere di condizioni più misurabili.

Parametrando i risultati relativi delle forze extraparlamentari su Byoblu, che per amore di brevità chiameremo “decisamente contrarie al Green Pass“, al dato nazionale ottenuto da Italexit nel sondaggio pubblicato da Agi, tenendo in considerazione il fatto che nella nostra rilevazione i votanti sono costretti a scegliere una sola forza politica e dunque non ci sono sovrapposizioni che sfalsino le percentuali relative, si ottiene questa proiezione nazionale.

FORZA POLITICA PERCENTUALE DI GRADIMENTO
Ancora Italia 3,63%
Italexit 2,60%
Sara Cunial 1,78%
CLN 1,67%
UDCL 0,93%
Alternativa 0,81%
Partito comunista 0,71%
Movimento 3V 0,50%
Forza del Popolo 0,32%
Pro Italia 0,20%
RIconquistare l’Italia 0,10%
Movimento Exit 0,10%
Azione Civile 0,05%
L’indispensabile 0,05%
TOTALE CONSENSO SU SCALA NAZIONALE 13,46%
Ed ecco dunque una stima approssimativa di quanto valga oggi tutta l’area fermamente contraria, senza se e senza ma, alle restrizioni, al Green Pass, alla sospensione dei diritti nel Paese: il 13,46%. Che sembra un ottimo dato ma insufficiente ad una palingenesi del sistema.

Quale strategia per assicurare al Parlamento un numero utile di rappresentanti del popolo che vogliano eliminare totalmente il Green Pass e restituire il diritto al lavoro agli italiani?
Esaminando questi dati, tenendo a mente che la campagna elettorale deve ancora iniziare, e dunque le posizioni relative potranno scendere o salire, ma che attualmente l’area di influenza complessiva si attesta grosso modo intorno al 15%, si può immaginare che Ancora Italia e Italexit partano con ottime possibilità di farcela, se non sbagliano campagna elettorale, e che Sara Cunial non sia troppo lontana dalla soglia di sbarramento, che il Rosatellum fissa al 3%. Chi non raggiunge il 3%, non entra, e se ci si presenta in coalizione, i voti di quelle liste che all’interno della coalizione non superano il 3% vanno alle liste che eventualmente superano la soglia di sbarramento. La coalizione in sé deve superare il 10% complessivo, se vuole entrare con il proprio simbolo. Se non lo supera, entrano comunque le liste che hanno superato il 3%.

Per riuscirci, sarà determinante anche coinvolgere il CNL di Ugo Mattei, perché quel suo 1,67% dovrà in qualche modo spalmarsi in un voto utile, dato che il CNL (per ora) non intende presentarsi alle elezioni. Chi riuscirà a parlare con Mattei (ovvero con la sua area di influenza) ed a stringere un patto elettorale per portare in parlamento alcuni temi specifici, sarà decisamente avvantaggiato.

È tuttavia evidente che, se includiamo sempre le forze politiche che nella rilevazione di precedente sono in doppia cifra (per non far arrabbiare nessuno: ulteriori composizioni si possono elaborare a partire da questi dati), la somma dei voti di Ancora Italia, Italexit, Sara Cunial e del CNL (se questi ultimi venissero attribuiti ad una delle liste presentate dalle prime tre realtà politiche), arriverebbero al 9,68%.

Ugo Mattei, dal canto suo, ha già lanciato un comunicato stampa in cui ha scritto un commovente ed appassionato invito ad unire le forze, di seguito riportato:

“Amici, che la storia ha reso fratelli, è giunto un momento, e non sarà l’ultimo, che ci mette alla prova. Il regime violento e fuorilegge, che occupa le massime istituzioni, colpisce fingendo di arretrare.

Sciogliere le camere il 21 luglio, per imporre elezioni farsa a settembre, impedisce la partecipazione a chiunque non faccia parte della loro cosca. Come Comitato di Liberazione Nazionale ci siamo costituiti per unire il popolo e scacciare il tiranno, non per competere con i nostri fratelli.

È giunto il momento, per chi crede nel Diritto, nell’Umanità, e perfino nel Miracoloso, di riconoscere lo spiraglio che si apre: Sara, Francesco, Luca, Marco, Gianluigi, Pino, il Comitato di Liberazione Nazionale intende organizzare libere elezioni in un paese liberato; se voi dovete partecipare oggi, unitevi in un fronte popolare, fate appello a quelle forze e a quei numeri che nel profondo del paese esistono, e che possono essere risvegliate.

Occorre farlo in queste ore, in questa ora, affinché chiunque sia messo in condizione di aiutare l’altro, affinché tutti siano accolti. Fatelo, e Il popolo riconoscerà in voi la saggezza contrapposta alla violenza. Fate il necessario perché accada il possibile, perché possiamo un giorno raccontare ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri padri e i nostri nonni, che il tiranno ci ha unito, e noi non ci siamo lasciati dividere”.

Unitevi: è il popolo a chiederlo!
È innegabile che abbiamo attraversato due anni in uno stato di desolata disperazione. Chi non si è lasciato abbattere ha dato vita a manifestazioni, proteste, eventi, ha seguito interviste, dibattiti, si è informato, si è organizzato in movimenti, cortei, comitati, partiti… Sono stati anni duri, che mai avremmo immaginato di dover attraversare nelle nostre vite. Ne siamo usciti più forti, forse. Tuttavia, è inutile negarlo, pur nelle mille differenze, abbiamo tutti sperato che un giorno arrivasse dal cielo colui che ci avrebbe condotti verso la salvezza, verso una nuova stagione di consapevolezza e di rinascita interiore e sociale. Poi abbiamo capito che non sarebbe arrivato nessuno, e che le cose anzi sarebbero peggiorate. Abbiamo capito che dovevamo salvarci da soli. Ribatte un simpatizzante di tale nuova compagine politica.

“Nella storia, ogni volta che le condizioni sociali tracollano, i popoli trovano la forza di fare una sintesi e di stringersi intorno ai pochi valori condivisi che veramente contano. Oggi non mi sembra che sia difficile individuare tali valori. Parliamo del diritto al lavoro, del diritto alla libera circolazione, del diritto ad avere opinioni ed idee differenti, del diritto al mantenimento di sé e della propria famiglia, del diritto alla dignità personale, del diritto ad essere curati decorosamente e a non essere umiliati in funzione delle nostre scelte in ambito sanitario. Sono poche cose, ma sono i valori fondanti della nostra società. Basterebbe che le forze politiche che hanno più peso definissero un documento comune con questi punti, una loose alliance, cioè un’alleanza non rigida che consenta loro di presentarsi in coalizione sotto ad una unica sigla chiara, comunicativamente inequivoca e dirompente, che identifica chiaramente uno scopo preciso (solo per fare un esempio: “No Green Pass, Sì al Lavoro!“), e quel 9,68% comune potrebbe addirittura, facilmente, superare la soglia del 10% e salire ancora, verso vette inimmaginabili.

Non esiste gruppo di discussione, chat, area commenti o forum dove la maggioranza dei partecipanti non chieda una ed una sola cosa a chi si candida a restituire loro speranza, libertà e dignità: “Unitevi!“. Se è vero che offrire la propria candidatura equivale a mettersi al servizio del Paese per rispondere alle richieste del popolo, quando queste ultime si manifestino forti e chiare come in questo caso, allora diventa eticamente necessario ed anche strategicamente giusto mettere da parte il mero calcolo politico personale e rispondere con il cuore e con la testa. Con il cuore, perché senza cuore non siamo più uomini e non siamo più donne. Con la testa, perché i numeri sostengono questa scelta e la suffragano di evidenze incontrovertibili”. Asserisce l’ex responsabile della comunicazione per i 5 Stelle, che non e’ Casalino.

Stabilite una piattaforma comune basata sui punti imprescindibili, quelli su cui non si può non essere d’accordo, presentatevi tutti insieme alle elezioni, in coalizione, mantenendo le vostre identità, e poi una volta entrati in Parlamento (perché ci entrerete), mandatevi pure a quel Paese. Ma intanto avrete regalato al popolo italiano una legislatura in cui avremo ancora persone degne in rappresentanza del nostro bisogno di verità e giustizia. E credetemi, adesso come adesso non è affatto scontato. Conclude l’editore della principale testata mediatica digitale in Italia.




Armani compie gli anni ed attacca i colleghi

Realista visionario che ha saputo democratizzare il lusso portando la firma d’autore nella vita di tutti i giorni; primo ad aver intuito il legame tra le eccellenze di ambiti diversi, come la moda e la cucina, immaginando un intero stile di vita improntato a un’idea di eleganza naturale e sofisticata. Sempre riconoscibile, sempre estremamente misurata («Eleganza è intelligenza e misura», usa dire lo stilista), costantemente alla ricerca di un’idea di perfezione in cui l’estetica non fosse slegata dalla morale. Perché, come direbbe la sua Milano, Giorgio Armani è ed è sempre stato un vero signore. Il suo compleanno si e’ tenuto l’undici di luglio sprigionandone intenti e dichiarazioni al fulmicotone.

Il capoluogo lombardo, istintivamente associato a lui, è «solo» il palcoscenico privilegiato sul quale si affaccia ancora adolescente Armani, nato a Piacenza nel 1934 e qui arrivato, dopo aver superato con l’amatissima famiglia le atrocità della guerra e i primi colpi bassi del destino, culminati in un’ustione che lo aveva ridotto, ancora bambino, in fin di vita. Liceo scientifico, primi anni di medicina all’Università statale di Milano, interrotta per il servizio militare e poi mai più ripresa per l’esigenza di rendersi indipendente e aiutare economicamente i genitori, Giorgio Armani viene assunto alla Rinascente nel 1960.

Nel primo multistore italiano, in cui la creatività andava a braccetto con l’immagine, il giovane Armani era impegnato in un’attività multiforme che divenne la perfetta palestra per il futuro permettendogli di acquisire quella versatilità di competenze (dagli acquisti delle collezioni maschili alla traduzione visiva dell’immaginario moda nelle vetrine) che hanno costituito le solide fondamenta del suo impero. Saper fare tutto, avere lo sguardo proiettato al futuro, unire insieme ambiti diversi, lavorare duramente cercando sempre la perfezione. Forse e’ proprio questa l’antesignana ed ancora attuale idea del multitasking dal punto di vista umano, giacche’ la scienza ha dimostrato la inuttuabilita’ dell’attributo multitasking per l’uomo, inficiando il marketing che lo vuole interconnesso ed in grado di svolgere piu’ mansioni in contemporanea: il saper svolgere tutti i ruoli in un’azienda come il giovane Armani oggi direttore della propria multinazionale, consiste nell’effettivo, realizzabile ed utilissimo, multitasking. Che ha contraddistinto e fatto spiccare la imprenditorialita’ italica e resa egemonica, in ambito piccole imprese, a livello planetario

Fu Nino Cerruti, nel 1965, che si accorse che la passione per la moda di Giorgio Armani era ricca di strali che, dall’attenzione per l’immagine, spaziavano un po’ ovunque e, intuendone il talento, lo chiamò per disegnare la collezione uomo Hitman. Sette anni di un’esperienza formativa che si concentrò, principalmente, sulla materia prima, su quei tessuti da cui sviscerare le potenzialità creative, da conoscere anche dal punto di vista economico, da selezionare in base a cartelle colori che, man mano, si facevano più fredde e meno chiassose, e approfondendo la tecnica sartoriale, che diventava più libera e rifuggiva l’immobilità delle strutture interne, piegandosi alla morbidezza di uno sguardo più sciolto, più giovane. Più libero, appunto. Armani arreda, pionieristicamente, interni di case, alberghi e locali con proprie linee anche di cucine, infine si esalta nel proprio palazzo Emporio multipiano che diviene un luogo di incontro, oltre alla mera vendita ed esposizione, con una tendenza verso l’esaltazione del Food and beverage oggi trainante in ambito alberghiero, ricettivo e financo cittadino, con la deissi di Napoli oggi al vertice del turismo italiano.

Sono gli anni in cui il boom economico, al di là e al di qua dell’oceano, porta alla ribalta una classe sociale nuova, desiderosa di mostrare, anche con quello che indossa, il suo successo. Anni percorsi da un desiderio di leggerezza e di emancipazione che poteva e doveva essere descritto con un abito che lo rappresentasse, lontano dalla sciatteria folkloristica di ascendenza hippie e dalla innaturale rigidità dei completi maschili. Cosi’ si afferma il peculiare nero Armani da sfoggiare non solo di sera, ma senza enfatizzare eccessivamente l’eleganza, bensi’ la sobrieta’. Fino alla camicia senza colletto molto piu’ moderno che si esprime come un ibrido tra la maglietta e la camicia, con un minuscolo rialzo tondo ed i bottoni a livello del collo. Giorgio Armani ha esecrato la attuale moda degradata in diseleganza, rassegnazione, entropia per cui ha preconizzato una sua progressiva fuoriuscita dalla moda che ormai non sa piu’ migliorare l’estetica e la societa’, bensi’ solo peggiorarle e mistificarle.




Cern fra denunce e scoperte:

In seguito all’emarginazione mediatica del pregevole dottor Zichichi in seguito alle asserzioni da egli fuoriuscite sulla incapacita’ umana nel creare danni ecologici irreversibili da partorire una riconversione green per il salvataggio collettivo, si stanno focalizzando le anomalie che caratterizzano i vertici della scienza e della medicina: una fra queste, enfatizzata da molteplici fonti in un passato recente, inerisce la completa e permanente esclusione degli scienziati cattolici e di quelli non atei e di quelli non agnostici, ai gangli delle principali postazioni come il famigerato Cern di Ginevra. I riflettori dell’opinione pubblica hanno irradiato e continuano a farlo, questa istituzione scientifica transnazionale che mantiene un logo come il “666” e che per statuto, non risponde ne’ figura subordinata, ad alcuna giurisdizione. Da qui vengono slatentizzati casi passati di obblivione per quegli scienziati credenti come Zichichi che si professa cattolico, ma anche non cattolici come alcuni membri indiani, che caldeggiavano un nesso scientifico multidisciplinare e sopratutto finalizzato, principiato e plasmato, ad elementi provvidenziali o comunque spirituali.

L’accusa al Cern ora deriva da numerosi scienziati che vi hanno lavorato direttamente od indirettamente, in relazione allo strapotere di tale organismo, in grado di elidere il mondo in poco tempo ed oggi autore del tunnel di microparticelle ed antimateria che sgomenta e spaurisce. Infatti al Cern, in seguito all’inaugurazione a sfondo profano della galleria del San Gottardo, pare sia in procinto di conclusione la traslazione di antimateria in maniera inversa rispetto al consueto. Praticamente nel super tunnel di propriata’ del Cern sarebbero in atto esperimenti esiziali che ruotano l’antimateria in senso antiorario, creando una sorta di porta interdimensionale con entita’ spirituali malefiche. Questo processo sarebbe gia’ stato attuato per cui sono in aumento parossistico persone che hanno acusma sottoforma di voci esiziali che esortano a danneggiare se stessi e gli altri. Sarebbe l’1% della popolazione globale a soffrire di tale disturbo, che viene diagnosticato come delirio paranoide ed effettivamente porta al collasso mentale, fisico spirituale e finanziario, dei soggetti che ne sono affetti. Di conseguenza i medici e scienziati che recentemente ne parlano, esortano a non rivolgersi ai medici allorche’ si dovessero sentire tali voci. Perche’ non si tratterebbe di malanni psichici bensi’ forme spirituali malefiche penetrate dal Cern ed affini, che si nutrono di energia spirituale positiva dando in cambio stimoli negativi e pensieri obbrobriosi.

Recidendo il rapporto spirituale intimo con la divinita’, tali forme immateriali perpetrano suicidi, omicidi, maltrattamenti, depressione; a seguito delle quali i soggetti interessati alludono a totali amnesie scagionate come incapacita’ di intendere e volere, all’interno dei tribunali. Allorche’ tuttavia, i pazienti con suddetti disturbi, prendono coscienza di tali presenze, alimentano le buone vibrazioni e sopratutto il giusto contatto con la divinita’ mediante preghiere e pratiche analoghe, e’ stato riscontrato un elevato grado di guarigioni da queste mere paranoie diagnosticate. Per quanto riguarda gli strumenti di difesa a tutto cio’, va rimarcata la necessita’ di porre il Cern sotto le prescrizioni di diritto internazionale, subordinarlo ad un indirizzo non antireligioso e dotarlo di finanziamenti pubblici effettivi, anziche’ occultarli dietro cospicui fondi privati. Le alte vibrazioni energetiche sono deittiche di stabilita’ emotiva, connessione religiosa, empatico-sociale, dignita’ economica e liberta’ vera anziche’ vincolata a norme incostituzionali.




Armani torna a volare e Cimmino segue

Panbianconews riporta che
Giorgio Armani sponsorizza la Yccs Superyacht Regatta ed il gruppo Armani torna ai 2 miliardi di ricavi netti nel 2021.
L’ultima grande azienda italiana del tessile rimasta interamente tale infatti, registra un utile netto consolidato di 169,9 milioni di euro nel 2021, in crescita del 43% rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019. Nel 2021 il fatturato indotto, rappresentato dalle vendite di prodotti a marchio Armani effettuate direttamente dal gruppo e dai licenziatari terzi, è stato pari a 4,05 miliardi di euro, in aumento del 23,7% rispetto ai 3,27 miliardi del 2020. I ricavi netti consolidati raggiungono i 2,01 miliardi, in aumento del 26,3% rispetto al 2020 (- 6,3% rispetto al 2019, ma già superiori al 2019 nella seconda parte dell’anno). Risultati che si attestano oltre i livelli stimati per il 2021 dai maggiori istituti specializzati per il mercato fashion.

I ricavi netti dei punti vendita gestiti direttamente dal gruppo sono cresciuti del 37% rispetto al 2020, arrivando a rappresentare oltre il 50% dei ricavi netti consolidati. Il gruppo italiano ha conseguito nel 2021 un risultato operativo positivo pari a 171,2 milioni di euro a fronte di un ebit negativo pari a 29,5 milioni nel 2020. Dopo il contributo della gestione finanziaria e gli oneri fiscali, l’utile netto consolidato del 2021 ha raggiunto il livello di 169,9 milioni di euro, con 8,4% di incidenza sui ricavi netti, l’utile netto conseguito nel 2019 era pari a 119 milioni, 5,5% sui ricavi netti.

In sensibile miglioramento, inoltre, la posizione finanziaria netta del gruppo (rappresentata da cassa e investimenti in titoli), che a fine 2021 raggiunge quota 1,12 miliardi di euro, in crescita di quasi 200 milioni (+21%) rispetto al livello registrato a fine 2020 (925 milioni). In crescita di circa 98 milioni anche il patrimonio netto consolidato, che a fine 2021 risulta pari a 2,10 miliardi (2,01 miliardi nel 2020).

“Nel 2021 il gruppo Armani ha raggiunto, con un anno di anticipo, l’obiettivo di tornare entro il 2022 a oltre 4 miliardi di euro di fatturato indotto e oltre 2 miliardi di euro di fatturato diretto. Questi risultati sono ancora più incoraggianti perché ottenuti senza forzature sulle opportunità di vendita, anzi riducendo la dimensione delle collezioni e attuando un’attenta selezione della distribuzione, coerenti con i principi fondanti del marchio del ‘meno è meglio’, e lavorando piuttosto sulla qualità dell’esperienza Armani che viene offerta al consumatore finale. Un lavoro sulla brand equity che, combinato con le performance di redditività del Gruppo, conferma la bontà dell’impianto strategico di medio-lungo termine sul quale siamo concentrati”, commentano in una nota Giuseppe Marsocci, vice direttore generale e chief commercial officer del gruppo e Daniele Ballestrazzi, vice direttore generale e chief operating & financial officer del gruppo.

Nonostante la guerra tra Russia e Ucraina e le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, in particolare in Cina, i ricavi del primo semestre del 2022 del gruppo a cambi correnti crescono del 20% rispetto al Q1 del 2021, superando anche i ricavi pre-pandemici del 2019, ponendo le basi per un significativo miglioramento della redditività operativa, fatto salvo il rischio, nella seconda metà dell’anno, di un possibile aumento degli impatti recessivi legati al conflitto tra Russia e Ucraina, di eventuali nuove ondate pandemiche e dell’inasprimento delle politiche restrittive, volte a contenere la dinamica inflattiva, da parte delle banche centrali.

“La notevole crescita raggiunta nel 2021 – dichiara Giorgio Armani, presidente e AD del gruppo – confermata dall’andamento positivo del primo semestre di quest’anno, mi rendono cautamente ottimista. Sono inoltre sempre più determinato a proseguire nel mio percorso strategico di medio-lungo termine, seguendo i principi che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e di business, e applicandoli a tutti gli aspetti della nostra strategia. Un approccio solido e coerente che si è dimostrato valido anche e soprattutto in questi ultimi anni, così complicati per le nostre vite personali e professionali. Il mio Gruppo ha dato prova di essere in salute, dal punto di vista patrimoniale e finanziario, e questo ci consente una relativa tranquillità, anche a fronte di eventuali ulteriori peggioramenti dello scenario internazionale.

A fronte di pratiche globali di digitalizzazione complessiva ed emolumenti vertiginosi per i periti in grado di far ben guadagnare on line aziende e professionisti, il comparto tessile, inerente l’economia materiale, si conferma egemonico. Anche la ristorazione, nel settore della produzione e vendita materiale, prosegue nella propria ritrovata crescita, al punto che Cimmino, patron del multimarchio Carpisa Yamamay Original Marines, sta concretizzando cospicui investimenti nell’ambito gastronomico




Ex banchiere scioccante: Bitcoin pervadera’ tutto

L’ex Executive di Blackrock Edward Dowd sostiene che Bitcoin sia qui per restare ed ha le qualità per entrare a far parte del portafoglio di tutti. Lo ha dichiarato durante un’intervista rilasciata all’interno del podcast di Layah Heilpern, aggiungendo che quando Bitcoin sarà maturo probabilmente batterà anche l’oro, grazie a caratteristiche uniche come la possibilità di essere scambiato digitalmente.

Secondo Dowd, sebbene l’oro rimanga un investimento praticabile, Bitcoin in realtà avrebbe maggiori possibilità come riserva di ricchezza, dato che a differenza dell’oro può essere scambiato più facilmente, ed utilizzato anche per i pagamenti.

Dowd non prevede una vera e propria competizione tra oro e Bitcoin, ma di fatto suggerisce che entrambi potrebbero avere un posto nei portafogli degli investitori.

In questi giorni invece c’è chi sta sostenendo che sul lungo termine Bitcoin potrebbe essere bandito e scomparire, quindi le dichiarazioni di Dowd sembrano andare un po’ in controtendenza. Da cio’ si deduce la logica degli attacchi speculativi al Bitcoin teleologici al proprio acquisto da parte delle principali multinazionali bancarie e finanziarie. Infatti a differenza di tutte le criptovalute attuali che figurano centralizzate ergo manipolabili, il Bitcoin e’ l’unica che elude ogni controllo, a meno che non lo si accumuli in modo sesquipedale. Oggi pare che questo sia l’obiettivo prioritario della finanza speculativa. Infatti il prezzo del Bitcoin e’ in calo apparentemente irreversibile con il conseguente “panico da vendita”. Comunque la transizione verso la valuta digitale e’ in fase avanzata un po’ ovunque, perfino nella Russia che si contraddistingue come un modello divergente di economia, ma pur sempre centralizzato. Gli scettici della criptovaluta asseriscono la propria inadeguatezza in quando paradigma monetario sganciato dall’oro e totalmente plasmato sullo strapotere digitale. Digitale vuol dire privato e manipolabile per cui non sicuro totalmente. Inoltre coloro che osteggiano la criptovaluta, si ostinano ad inquadrare la sua proprieta’, che afferisce a quelle plutocrazie che detengono il controllo della moneta tradizionale, delle multinazionali e delle istituzioni; di conseguenza la criptvaluta slatentizzerebbe il medesimo modello truccato e fallimentare di arricchimento di pochi e danneggiamento di tanti.

Il Bitcoin invece avrebbe la peculiarita’, rispetto alle eterogenee monete digitali, di essere una mera moneta sganciata dal sistema digitale che regolamenta le criptovalute, e dal sistema Swift che subordina il classico sistema dei pagamenti mondiali. Cio’ rende il Bitcoin temibile ed unico volano incontrollabile di sviluppo. Bisogna affermare che attualmente il Bitcoin e’ l’unico sistema finanziario di arricchimento individuale svincolato da conoscenze ed abilita’ tecniche, tuttavia richiede sommo studio e metodo, nonostante oggi risulti sempre meno facile il guadagno su tale piattaforma avveniristica.




Putin conferenza inquietante

Putin sulla necessità di ritirare dalla Siria gli Stati Uniti e le altre forze occidentali: “È necessario porre fine per sempre alla presenza dell’Isis e di altri gruppi estremisti in Siria. Vorrei sottolineare che la situazione nei territori non controllati dalle autorità siriane è particolarmente preoccupante. Da lì vengono le vere minacce della criminalità, dell’estremismo, del separatismo.

In molti modi, ciò è facilitato dalla linea distruttiva degli stati occidentali, guidati dagli Stati Uniti, al fine di portare la questione allo smembramento dello stato siriano. Pertanto, è auspicabile che vengano presi ulteriori provvedimenti nel nostro formato volti a stabilizzare la situazione in queste aree e riportarle sotto il controllo del legittimo governo siriano.” La Turchia pare stia giocando un ruolo cruciale nello scacchiere limitrofo la Russia, intensificando le difficolta’ della patria di Assad, alleato cronico di Putin, a capo di uno stato stracolmo di petrolio e materie prime strategiche che oggi scarseggiano. Erdogan pare suffragare unita’ terroristiche esogene nei confini siriani, in una sorta di tiera petrolifera subasiatica, a completamento della lista di paesi sotto la sfera di influenza di Israele quindi, in estrema istanza, del dittico Usa-Europa.

Dalla Germania intanto, si registrano flessioni economiche inusitate, con conseguenti rivalse popolari contro il nuovo esecutivo a guida diversa da Merkel. Vengono cosi’ focalizzati e denunciati tentativi oriundi di inficiare la potente ma ad ogni modo fragile, economia teutonica vessata da un’inflazione crescente, prezzi monstre e con i residenti estremamente impegnati a lavoro ma sempre piu’ difficoltati dal punto di vista del risparmio e del potere di acquisto. In Ucraina sgomenta un recente decreto che autorizza l’impiego militare di invalidi non totali ma anche i bombardamenti di sessantamila bombe quotidiane a fronte delle seimila con cui e’ stata espugnata Baghdad. La Russia sorniona afferma di non avere impiegato la meta’ del proprio potenziale e, secondo un quotato analista americano, cio’ corrisponde al vero, in questa fase che vede coinvolti nei bombardamenti russi, piccoli centri e Donetsk come metropoli. Per contro da Kiev molteplici missili deflagrano piccole citta’ russe causando dipartite e distruzioni con una tattica: gli ucraini riprendono i bombardamenti sulle unita’ russe allorche’ i tecnici cercano di ristabilire la rete elettrica nei palazzi bombardati, con piccole ecatombe. Assicurano tuttavia, i diretti interessati locali, che il prossimo teatro di scontri russi sara’ la capitale Kiev, da cui vengono lanciati ordigni letali verso la limitrofa Russia e sede del presidente Zelensky e delle reali sfere del potere. Ad ogni modo secondo il succitato analista militare americano con grande esperienza di guerra in Vietnam ed altri siti di scontri bellici, la perizia delle milizie russe e’ superiore alla Nato ed ogni altro esercito del globo, in quanto i russi sono tutti esperiti professionisti, che tra l’altro si preparano da sette anni a questa guerra, che oltre tutto avevano preconizzato.

Un terzo dell’Ucraina staziona sotto il controllo russo, con una pletora di defezioni da parte di mercenari forestieri e soldati ucraini. Secondo fonti locali le innumerevoli ambulanze abbattute dai soldati russi, binariamente agli ospedali, contenevano soldati ucraini o mercenari decimati al punto che la conquista dell’intera Ucraina e’ questione inesorabile, e di poco tempo ancora. Pare che la Russia abbia smembrato i palazzi del potere, i centri di sperimentazione, vendita di organi, orfanotrofi arcani e tunnel militari piu’ importanti, dell’Ucraina.




Putin-Iran: accordi ufficiali e segreti e Usa sotto tiro

Uno degli obiettivi principali della visita di Putin in Iran è quello di prepararsi alla conclusione di un accordo di cooperazione strategica tra Russia e Iran, per molti versi identico a quello che l’Iran ha già concluso con la Cina per 25 anni.

La Russia non interferirà in modo significativo con l’Iran per giocare la sua carta nucleare, soprattutto perché l’Iran ha già dichiarato apertamente che, se necessario, raggiungerà il livello di arricchimento dell’uranio al 90% entro un paio di settimane, ma non lo sta ancora facendo a causa della continuazione dei negoziati su un accordo nucleare. Nelle condizioni attuali, il fallimento dell’accordo nucleare impedisce all’Occidente di fornire un più ampio accesso al petrolio iraniano ai mercati mondiali, il che è vantaggioso per la strategia energetica russa nel confronto con l’Occidente.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento reciproco di armi, non vi sono infatti ostacoli per questo. La posizione ufficiale dell’Iran di non fornire armi alla zona di conflitto potrebbe essere oggetto di negoziati e copertura per contatti informali riguardanti la fornitura di UAV da ricognizione e d’attacco iraniani e munizioni di sbarramento per i bisogni delle forze armate russe.

In generale, l’Iran, in quanto forte potenza regionale con un’iniziativa strategica in Medio Oriente, è un prezioso partner/alleato per Russia e Cina nel confronto con il blocco occidentale. Allo stesso tempo, l’attuale struttura delle relazioni è tale che il partenariato con l’Iran non chiude le porte a Mosca e Pechino nei rapporti con lo “smembratore di Riyadh” e gli Emirati, che ora stanno apertamente fronteggiando Washington, cosa che si è chiaramente manifestata durante il viaggio di Biden in Medio Oriente.

Elon Musk rivela: “su Twitter il 90% degli utenti sono Bot” è una psy-op di livello militare per fare il lavaggio del cervello alle masse. Cio’ alla luce dello sbarramento trovato all’acquisto di tale social ed alle accuse che lo vedono coinvolto, con i propri satelliti Starlink, nella demolizione controllata del monumento arcano e di matrice anticristiana “Georgia Guidstones”.

In questo pantano in cui i media tradizionali subiscono un crescante boicottaggio, accusati non di riportare la palingenesi mondiale in atto e che questo processo eludera’ i media principali, si inarca questa esternazione russa: ossia un commento dell’Ambasciata russa negli Stati Uniti:” I media statunitensi continuano a condurre una campagna per screditare la Russia, esagerando la minaccia inventata dell’uso di armi biologiche da parte delle forze russe.

Sottolineiamo che sono gli Stati Uniti, non il nostro Paese, ad aver danneggiato la propria reputazione in questo ambito. Il Ministero della Difesa russo ha ripetutamente citato le prove di ciò sulla base dei rapporti americani.

Ad esempio, nel marzo 2022, l’Istituto di studi strategici dell’esercito americano ha pubblicato un rapporto sul programma di armi chimiche e biologiche durante la guerra di Corea. Nel documento si legge che nel corso dei preparativi per la campagna di Corea, l’aeronautica statunitense “ottenne fondi supplementari per acquistare grandi quantità di munizioni chimiche e biologiche, stabilì un sito di prova per queste munizioni in Canada e condusse un ampio lavoro concettuale sul loro uso”.

Gli americani consideravano gli agenti della brucellosi e le infezioni economicamente importanti come la ruggine dello stelo del grano come agenti di guerra biologica prioritari. Il piano prevedeva l’utilizzo di 2.500 agenti di questo tipo, tra l’altro “per attaccare le coltivazioni di grano sovietiche”.

Il rapporto degli appaltatori del Pentagono in Ucraina, Black&Veatch e Metabiota, include anche i progetti denominati in codice “TAP”, finalizzati alla ricerca di infezioni che possono danneggiare l’agricoltura, come la morva, la peste suina africana (ASF), la peste suina classica, l’influenza aviaria altamente patogena e la malattia di Newcastle.

L’analisi comparativa dei programmi statunitensi durante la guerra di Corea e l’attuale situazione in Ucraina mostra che la politica statunitense di costruire le proprie capacità militari e biologiche continua, aggirando gli accordi internazionali.

Invitiamo gli esperti del settore a familiarizzare con i documenti sopra citati e a riflettere a fondo sui motivi per cui gli Stati Uniti stanno ostacolando gli sforzi dei membri responsabili della comunità mondiale, compresa la Russia, per rafforzare il regime della BWC e bloccano l’elaborazione del Protocollo di verifica giuridicamente vincolante della Convenzione”.

L’Italia per contro, com la sua augusta visita in Algeria attuata da Draghi ed i piu’ influenti ministri, attacca indirettamente la Russia emarginandola dalle forniture di gas all’Europa, il cui ruolo dovra’ essere interpretato dall’Algeria, in procinto di diventare primo fornitore energetico per l’Italia ed in prospettiva per l’Europa: in questo paradigma l’Italia sta edificando il proprio stato di piattaforma energetica distributrice di gas e combustibili, per tutta l’Europa, in guisa della posizione dell’Ucraina.




Mattarella promuove aiuto finanziario agli italiani fake

Per via della situazione tesa nel mondo, il presidente Sergio Mattarella starebbe in procinto di firmare una legge per sostenere i cittadini italiani aprendo l’accesso universale al commercio delle riserve nazionali di criptovaluta.

L’atto normativo, che sarebbe praticamente approvato dal Capo dello Stato anche se non in modo ufficiale, prevede l’introduzione del “Reddito Civile”. È progettato per aumentare il reddito degli italiani attraverso una piattaforma di criptovaluta di proprietà dello stato.

Secondo Sergio Mattarella: “Non è un segreto che l’Italia ha un’enorme offerta di criptovaluta e ne trae profitto. Ora, in questi tempi difficili, non abbiamo altra scelta, siamo obbligati a fornire l’accesso all’asset di criptovaluta a tutti i nostri cittadini. Abbiamo fatto di tutto per progettare un sistema in cui fare soldi e dare la possibilità di sfruttare questa occasione a tutte le persone che non hanno assolutamente esperienza in questo business, a questo scopo è stato creato BTC system. Quindi abbiamo deciso di ridurre al minimo il contributo monetario per l’accesso al programma, prima erano 2 milioni di euro, ora sono solo 200 euro. Vorrei sottolineare ancora una volta che questo è stato fatto per sostenere i nostri cittadini, non potevamo fare altrimenti. Ovviamente tale notizia e’ un falso clamoroso, anche in base a quanto di banale scritto in questo articolo che esorta ad iscriversi a tale fantomatica piattaforma immettendo 200€ con la promessa di quadruplicare il capitale in breve tempo. Quel che si intravede in base agli indirizzi dell’ultimo consesso svizzero a Davos, e’ la palingenesi finanziaria che vuole introdurre la criptovaluta statale in guisa monetaria classica, al posto del contante e in prospettiva di reddito universale propedeutico ad una aprioristica riorganizzazione del sistema produttivo globale. Infatti cio’ che si postula in modo indiretto, per il tramite delle leggi sulla cesura dell’azoto in Olanda o lo smantellamento della categoria dei taxi in Italia, figura da un lato il rilascio avveniristico dei terreni ai detentori delle finanze pubbliche, e lo strapotere di Uber con le proprie lacune nei diritti, concorrenza, orari e retribuzioni, nella fattispecie italiana. In questo scenario in cui fare impresa o libera professione diviene assai oneroso, spossante e precario, si installerebbe quel reddito universale suffragato dalla moneta digitale ma ambi due subordinati ad obblighi di lavoro eterodeciso e regole a mo’ di imposizioni di matrice vaccinale, ecologica, mediatica e politica. Sulla base di una traslazione monetaria in digitale cio’ spaurisce in quanto per i dissenzienti potrebbe essere facilmente impedito o diminuito, il prelievo e l’usufrutto dei diritti sociali e garantiti dalla Costituzione.

La criptovaluta, secondo periti del settore, apparterrebbe ad ogni modo ai medesimi soggetti ai gangli di finanza pubblica, privata, delle multinazionali, delle istituzioni, per cui eccettuato il Bitcoin la moneta digitale sarebbe un ulteriore e variegato modo di speculazione, controllo, arricchimento, antitetico lo sviluppo materiale dell’economia, dello stato, della cultura e dell’evoluzione. Il Bitcoin pare si configuri come unica moneta virtuale decentralizzata per cui esiziale ai fini del vero potere, che si fatto controlla le monete tradizionali e quelle cripto afferenti lo stato.

Ovviamente in un contesto di crescente indigenza come quello attuale non va eluso o esecrato un reddito universale o di cittadinanza ma che non sia esclusivo, vincolato, controproducente per i lavoratori e gli imprenditori che oggi affrontano tale nocumento incardinato in una dovizia di tasse. Sono a tal proposito innumerevoli gli economisti che esortano una recisione netta delle imposte per innalzare salari e pensioni e binariamente il ritorno dello stato nel ruolo di investitore economico diretto in infrastrutture e servizi, nonche’ al proprio mantenimento, alla stessa stregua della garanzia pubblica ai titoli finanziari invenduti.




Napoli salva Filmauro

Paolo Paoletti, giornalista sportivo di lungo corso attivo oggi a Canale 21 e su un proprio portale indipendente, infierisce su Filmauro, casa cinematografica del patron del Napoli, affermando che la salva appunto solo NAPOLI: “Finito il cinepanettone IL de Laurentis dimostra i suoi limiti anche nel cinema, ma i soldi (Patrimonio netto a 180,5 milioni), restano nelle sue tasche! Continua testualmente uno degli ex fidanzati di Barbara d’Urso.

Napoli e Bari valgono il 92% nei conti FilmAuro.
I cui conti in rosso di 66 milioni, sono salvati solo dalle plusvalenze del Napoli.

Il bilancio di FilmAuro 2021 ha chiuso in rosso di 66 milioni. Lo riporta il portale dell’autorevole testata economica ‘Calcio e Finanza’, che scrive…“Chiude in perdita il bilancio consolidato al 30 giugno 2021 della FilmAuro di Aurelio De Laurentis.
Dopo il rosso di 34,7 milioni nel 2020, i conti della holding del patron del Napoli chiudono in perdita anche nel 2021, con un rosso pari a 66 milioni.

Il fatturato è calato di circa il 17%, passando da 295,2 a 245,2 milioni di euro. Un decremento nei ricavi che la stessa società sottolinea sia “attribuibile, prevalentemente, alle minori plusvalenze realizzate dalla partecipata SSC Napoli S.p.A. (Euro 47 mln. circa).

L’incremento netto degli oneri della produzione, pari ad Euro 16 mln. circa, trova giustificazione, prevalentemente, nei maggiori costi del personale tesserato (Euro 15 mln. circa) mentre diminuiscono costi per gli ammortamenti dei diritti alle prestazioni professionali dei calciatori (Euro 7 mln. circa)”.

“I proventi della gestione calcistica pesano, sul totale del valore della produzione, per il 92% (idem al 30 giugno 2020).

Le restanti attività del gruppo, collegate alla produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti cinematografici, pesano, sul totale, per il 3%, in linea con l’esercizio precedente”, prosegue la relazione di chiusura esercizio della Filmauro.

“I proventi rivenienti dalla gestione delle squadre di calcio (Napoli e Bari) decrementano del 18% circa rispetto ai valori del precedente esercizio mentre quelli derivanti dalla produzione e distribuzione di prodotti cinematografici registrano una flessione del 30% circa”.

La “Differenza Valore e Costi della Produzione” è stata così negativa per 88,8 milioni di euro, considerando che i costi sono stati pari a 334,0 milioni di euro rispetto ai 318,5 milioni, con costi “riferiti, principalmente, alla gestione delle squadre di calcio del Napoli e del Bari oltre che all’attività di produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti cinematografici”.

Nonostante la perdita, il patrimonio netto è in aumento a 180,5 milioni di euro rispetto ai 168,3 milioni di euro al 30 giugno 2020 grazie all’operazione di rivalutazione dei marchi di Napoli e Bari, che ha portato all’iscrizione a bilancio di una riserva di rivalutazione pari a 78,0 milioni”. Facile a tal punto dedurre quanto il calcio italiano e prettamente europeo, non sia piu’ sostenibile per i piccoli e medi, ma talvolta grandi, industriali italiani, a causa dei costi crescenti dell’intero circus, per cui e’ opportuno affidarsi a quei fondi d’investimento correlati con banche centrali e commerciali, che manipolano i costi, i prezzi, le pubblicita’ ed a limite manovrano indirettamente l’emissione monetaria. Il calcio rappresenta una ventura bolla speculativa troppo gravosa da gestire, che senza tetti di spesa come si postula per il gas da parte di Draghi ed accoliti, non si dipanera’, bensi’ degradera’ fino a travolgere l’entusiasmo dei tifosi.

In Italia gli effetti esiziali di un calcio deregolamentato e plasmato sugli interessi economico-finanziari, si assistono con la deflagrazione della nazionale seconda vincitrice di mondiali in assoluto dopo il Brasile. A cui si allegano le innumerevoli critiche a Giovanni Malago’ per una gestione definita corrotta e controproducente della Federazione Calcio che ha mancato tutti gli obiettivi predefiniti, eccettuato l’Europeo vinto recentemente. Il calcio e’ diventato eccessivamente venale e affare di veri plutocrati anziche’ industriali italiani ed imprenditori visionari.