Camorra terzo socio
Giunge da un giornalista napoletano che reclama l’anonimato, G.F., un connubio tra grido d’allarme ed ottimistica assuefazione ai nuovi piani della camorra improntati sullo sviluppo economico, la sicurezza cittadina teleologica a massimizzare la dovizia di turisti che assaltano l’ex capitale del sud, e la liquidita’ societaria. Vi e’ a tal proposito il quartiere di Fuorigrotta, in cui e’ situato lo stadio Maradona, retto dal boss Cavalcanti e non di lusso ne’ di bassa lega, che non ha mai o quasi mai ospitato situazioni di rapina, risse, scippi e disordini urbani. Cavalcanti e’ un camorrista con un’istruzione classicheggiante che ha introdotto un metodo quasi utile alla cittadinanza, adottato in seguito dalle altre frange malavitose che si spartiscono il capoluogo campano: ossia “Il terzo socio”. In pratica il capitale camorristico suffraga le molteplici attivita’ minute o grandi che si attivano in questa congiuntura, tra Napoli e provincia, in cambio di un terzo del fatturato mensile sottoforma di racket, con come contropartitavuna sorta di servizio teso ad allontanare la concorrenza, la delinquenza, i controlli pubblici ed a garantire prestiti agevolati nei periodi di stallo economico. Cosi’ tra Scampia ed il centro la Camorra sta dando adito ad una pletora di attivita’, specialmente in ambito della ristorazione, plasmando il racket sui reali introiti dell’imprenditore, senza pretendere la quota fissa di denaro proveniente da periodi lucrosi, garantendo continuita’ d’impresa, salari e agevolazioni burocratiche. Il Cavalcanti e seguaci, sull’abbrivio di questo camorrista con un debole per la musica e la pittura derivante dalla propria frequentazione del liceo artistico, hanno introdotto ed oggi ampliato, la politica del terzo incomodo che si tramuta in terzo azionista, ma che a differenza del proprietario fautore dell’attivita’, dello stato che per mezzo del fisco diventa coproprietario dell’azienda fornendo poco o nulla in cambio. Ebbene la Camorra contemporanea come terzo socio di un’attivita’ si dichiara fornitrice di servizi utili, effettivi, concreti che non agevola invecevl’erario medesimo cui spetterebbe farlo. Ed in tempi di stagnazione, pandemia, la camorra sta allascando le richieste di racket dando la possibilita’ di pagare cio’ che si ha, procrastinando altri prelievi economici in tempi piu’ proficui per l’attivita’, ed elargendo prestiti piu’ favorevoli e celeri delle banche, con tuttavia l’obbligo di penetrazione nel capitale aziendale e l’azionariato medesimo. Da Napoli e dintorni non sono amareggiati per questo peculiare ausilio della malavita organizzata, che tende a non inficiare il territorio gia’ martorizzato dalla penuria di banche pubbliche e private locali, che ne fanno un’unicita’, con il corollario del resto del meridione, in Italia ed Europa.
Nei giorni scorsi a Napoli si sono verificati episodi di somma violenza giovanile ed hanno ripreso alcune rapine tuttavia si vedono incoraggianti segnali di rilancio delle imprese famigliari sopratutto nel settore gastronomico, mentre in relazione al racket, ne sono esenti solo le realta’ industriali piu’ consolidate come Pharma Morra, egemone nel mercato della logistica farmaceutica per l’Italia, con numerose filiali in giro sulla penisola, che in seguito all’incendio reiterato al proprio cuore direzionale in provincia di Napoli, ha optato per il trasferimento di gran parte dell’azienda, nelle regioni settentrionali. Ad ogni modo la sicurezza nelle strade di Napoli, si conferma elemento costante e mirabile, con i centri storici mantenuti in uno stato di nitore mai visto prima e, le arterie stradali un tempo esiziali per assalti criminali, risultano oggi luoghi ingentiliti e folkloristici oberati di attivita’ legate all’accoglienza di ogni sorta.
Il gruppo Marriot, molto apprezzato nell’ambito degli alberghi extralusso, ha inglobato Napoli assieme a Firenze, accostandole a Milano e Roma in cui gia’ risiede, come sedi per l’edificazione di nuove strutture di livello verticistico per l’attivita’ di ricezione. Napoli implementa cosi’, il proprio prestigio confermandosi la realta’ turistica maggiormente in ascesa nell’ambito italiano, ad onta della presenza stazionaria ed ormai discreta, della camorra che tuttavia continua ad investire nel nord Italia e nelle maggiori piazze finanziarie dell’Europa. Nella Campania invece, la camorra e’ stata indicata investire attualmente nella creazione di nuovi e sempre piu’ numerosi, saloni di auto seminuove o usate di alto calibro. Mentre in realta’ urbane ristrette come quelle di Benevento, Avellino e zone limitrofe, non riscontrano presenza camorristica e quella di fenomeni illegali di tal guisa, risulta impercettibile seppur presente in isolati casi.