Calo prezzo carburanti Italia e corteggiamento di Putin

L’ITALIA NON DEVE TEMERE L’EUROPA E NON HA BISOGNO DI INGINOCCHIARSI è quanto dichiarato da Vladimir Putin durante la conferenza stampa di una mattina non lontana nel tempo. “Se decidesse di uscire dall’Europa non rimarrebbe sola. La Russia sarebbe disposta ad accoglierla a braccia aperte” ha poi continuato all’interno del suo discorso. Secondo quanto dichiarato infatti il Cremlino vedrebbe l’Italia sotto scacco dell’Europa e avvertirebbe una “dipendenza” forzata nei confronti dell’Unione Europa. “L’Italia vive in un clima di sudditanza invisibile imposto da un governo troppo mite, potenzialmente rappresenta la terza potenza mondiale grazie alle sue riserve auree ma nella realtà dei fatti è l’ultima ruota del carro. Se gli Italiani aprissero gli occhi il Paese potrebbe risollevarsi economicamente in meno di un anno”.

Torna cosi’ di moda questa affermazione di Putin nello scenario di guerra ibrida che contrappone la Russia all’intera infrastruttura Nato, su suolo dell’Ucraina. Un agone di informazione che vede i media russi banditi dalla circolazione in Europa ed America ma con un discreto appoggio alla terra di Putin da parte dei paesi asiatici, medioriorientali, africani e sudamericani. Infatti la Russia ha opposto all’embargo il divieto di cessione di grano e fertilizzanti, provenienti specialmente dall’Ucraina, verso la medesima Italia che se ne approvvigiona per oltre un quarto della produzione. Ma la propaganda e’ stato acclarato provenire anche dal fronte russo, in cui Putin detiene il controllo dell’apparato mediatico in antitesi, secondo le sue esternazioni, al controllo mediatico euroamericano da parte di quelle oligarchie finanziarie che secondo il neozar, risultano foriere di menzogne, indirizzamento dell’opinione pubblica su fini politici ed acredine verso stati e politici non proni ai programmi finanziari occidentali. Tuttavia si accavalla una pletora di morti nelle legioni sia russe che ucraine e si prospetta una bancarotta dell’Ucraina a stretto giro, con conseguente inflazione mondiale, interruzioni di energia prolungate, razionamento di risorse alimentari ed idriche. Frattanto stanno spirando bambini e civili innocenti colpiti da spari incrociati non sempre attribuibili alle milizie russe. L’emigrazione in massa dell’Ucraina sta invadendo la Polonia ultimamente rigida nello sbarramento delle frontiere ad ogni profugo.

La guerra atipica ed ibrida tra Russia e Nato, tuttavia, non ha scongiurato un calmieramento dei prezzi dei carburanti, in Italia, che oggi si attestano sotto la soglia dei due ero e venti, ma si accalcano le pubblicazioni che caldeggiano una riapertura dei pozzi petroliferi e di gas sull’ Adriatico, che in Italia potrebbero affrancarne il fabbisogno dalla Russia alla luce dei trenta miliardi di metri cubi di gas disponibili. Un’ inchiesta video ha riportato che il 96% della produzione di metano italiana, e’ affidata a produttori forestieri pur possedendo, il Bel Paese, una dovizia di materie prime che abbracciano anche la Sicilia con pozzi di estrazione gia’ esistenti.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

Putin corteggia l’Italia cercando di accaparrarsene le professionalita’, alla stregua di quanto successo nel caso del defunto Biscardi che ha introdotto, trattenendovisi per un po’ di tempo, la cura antitumorale di Bella che praticava, presso Mosca. Tuttavia l’Italia si e’ alienata le simpatie della Federazione Russa in seguito all’invio di armi da guerra per la questione ucraina, le sanzioni economiche antirusse su cui Draghi si e’ prodigato per farle glissare, e la completa subordinazione alle decisioni euroamericane che pressano per uno sbarco di soldati italiani in Ucraina.

Sulle riserve auree che vedono l’Italia all’apice del possesso a livello globale dopo Usa e Germania, lo zelo di Borghi e Bagnai della Lega per reclamarne la proprieta’, appare interrotto alla luce della confisca inglese dell’oro venezuelano in seguito alla questione della sostituzione di Maduro con un altro presidente riconosciuto da Onu e Nato. Ed in effetti di fronte all’ipotetico nocumento di farsi pagare il debito pubblico con le riserve auree italiane poste nei cassieri inglesi e statunitensi, la reputazione della Lega appare in caduta libera. Infatti si affastellano accuse ed anatemi da parte dei simpatizzanti ed elettori, proprio nei confronti del binomio Borghi-Bagnai giudicato impotente, incapace di far fronte alla crisi e reo di aver votato il Green Pass ed il Pnnr: quest’ultimo viene definito, da fette crescenti dell’opinione pubblica della Lega, come un fardello annoso e letale per le imprese, la classe media ed i lavoratori italiani, vincolati al pagamento dei suoi interessi per mezzo di tasse crescenti, cesure alla spesa pubblica, svendita di multinazionali di stato nonche’ di beni pubblici. Intanto infuria il pericolo di un’ascesa sesquipedale dell’inflazione all’interno del conglomerato economico occidentale causato dall’immissione, da parte della Fed, di circa trentaquattro miliardi di dollari per rintuzzare in Ucraina la operazioni russe. Soldi emessi a debito e sopratutto senza imperniarsi su produzione di ricchezza reale, il che e’ propedeutico di un rincaro del costo della vita cui si associa la deflazione salariale dei dipendenti pubblici e delle partite iva, a corto di tutele bancarie pubbliche; cio’ puo’ creare forti limitazioni al potere d’acquisto nonche’ ai conto correnti italiani che posseggono ancora una delle masse monetaria piu’ grandi al mondo. In questa fase il pericolo di un razionamento alimentare, energetico, con attacchi informatici e black out viene preconizzato da molti periti, non solo per l’Italia, enfatizzato dalle difficolta’ di scambi commerciali globali ed esaurimento delle riserve di energia e beni di prima necessita’ italiani.

L’Italia si trova in un bivio, binariamente agli altri paesi europei, che puo’ portare al collasso l’intero sistema monetario, bancario e valutario dell’eurozona. Il blocco di passaggio sui cieli russi, ucraini ed americani si contrassegna propedeutico di un incremento dei costi di trasporto che inficiano da ora anche le aziende piccole del trasporto, con i camionisti in barricata, ed in prospettiva al ridimensionamento della grande distribuzione con un distacco forzato dalle produzioni cinesi, mediorientali, indiane, relative le multinazionali europee ed americane.

La Russia rimane a galla, per il momento, grazie al sistema di piccole e medie imprese suffragato dall’amministrazione di Putin nell’ultimo lustro, ma la situazione puo’ deflagrare anche per Putin, giacche’ si trovera’ probabilmente nell’impossibilita’ di scambiare merci con Europa ed occidente, la qual cosa puo’ cambiare gli equilibri mondiali a tutto vantaggio della Cina e dell’India, con la Russia medesima al posto del connubio Europa-America a fare le veci di sommo regolatore del mondo, in qualita’ di nuovo tedoforo dell’occidente.




Settimanale di Kennedy ritorna e riporta salvataggio bambini

BAMBINI SALVATI NELL’AMBITO DI UN’INDAGINE GLOBALE SUGLI ABUSI SESSUALI. Lo afferma George news, lanciato negli anni novanta da John John Kennedy ed all’apoca palesemente critico con la scalata industriale di Bill Gates e gli scenari avveniristici esiziali di Big Tech.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/23466/

Un giro di pedofili globale è stato scoperto da un’indagine guidata dalla Nuova Zelanda, che ha portato 146 bambini in tutto il mondo a essere salvati da potenziali danni. Conosciuta come Operazione H, l’indagine è la più grande del suo genere. Ha scoperto 90.000 titolari di account che condividevano più di 1000 immagini e video di bambini vittime di abusi sessuali.

L’operazione ha contribuito a 836 indagini individuali in 130 paesi, dall’Azerbaigian a Vanuatu. Finora, 43 neozelandesi sono stati arrestati e accusati in relazione alle indagini. Alcuni di questi casi sono ancora in corso attraverso i tribunali.

Nell’ambito di operazioni illegali carsiche su suolo ucraino the Gatewaypoundit riporta di un coinvolgimento del figlio del presidente attuale Usa vicino la Russia.

HUNTER BIDEN e’ apparentemente esposto sul caso clsmoroso  dei biolaboratori  ucraini.

La società di Hunter Biden – Rosemont Seneca – ha fornito capitale per le aziende dietro la creazione di Biolabs in Ucraina. Martedì abbiamo sentito dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che c’erano Biolab statunitensi in Ucraina. Poi mercoledì il governo di Biden ha fatto marcia indietro e ha insistito sul fatto che in Ucraina non c’erano Biolab finanziati dagli Stati Uniti. Ci sono documenti che dimostrano che gli Stati Uniti stavano finanziando molti dei Biolab che hanno creato in Ucraina per studiare agenti patogeni potenzialmente pericolosi. Ed in relazione a cio’ militari di alto calibro russi hanno dichiarato la presenza di peste e morbi letali

Potrebbe essere perché l’azienda di Hunter Biden – Rosemont Seneca – stava finanziando le aziende coinvolte nella costruzione di questi laboratori in Ucraina e sentivano che questo non era qualcosa che volevano che il popolo americano sapesse. Hanno anche individuato una serie di documenti dalla Wayback Machine (il che significa che sono stati da allora cancellati da Internet) che mostrano il Dipartimento della Difesa che investe nella creazione di Biolabs in Ucraina con l’aiuto della società Black & Veatch. Risulta inoltre da fonti ufficiose che: il ministero degli Esteri russo ha imposto sanzioni personali ai leader canadesi, vietando l’ingresso nel paese a diversi politici di spicco afferenti  al nordamerica. Secondo un comunicato dell’autorità, questi sono diretti contro il primo ministro Justin Trudeau, il ministro degli esteri Mélanie Joly e il ministro della difesa Anita Anand, tra gli altri. Un totale di 313 rappresentanti e funzionari del governo canadese sono elencati in un indice corrispondente, secondo la dichiarazione.

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato l’inizio della procedura di ritiro dal Consiglio d’Europa. I paesi della NATO e dell’Unione Europea stanno abusando della loro maggioranza nel Consiglio d’Europa e trasformano costantemente questa organizzazione in uno strumento di politica antirussa, abbandonando il dialogo paritario e tutti i principi su cui si basa questa struttura paneuropea: questo consiste nel parere di Putin ed accoliti.

Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di cittadini statunitensi che sono ora su una lista di sanzioni. Essi includono il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il segretario stampa della Casa Bianca Jen Psaki. In totale, ci sono 13 cittadini statunitensi sulla lista. Altri includono il segretario alla difesa Lloyd Austin, il presidente dei capi di stato maggiore Mark Milley, il consigliere di Biden per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il direttore della CIA William Burns, il consigliere economico di Biden Daleep Singh, il direttore di USAID Samantha Power, il figlio del presidente Hunter Biden, l’ex segretario di stato e candidato presidenziale Hillary Clinton, il vice segretario al tesoro Wally Adeyemo e il presidente della Export-Import Bank of the United States Reta Jo Lewis.

Il Cremlino è deluso dalla mancanza di risposta dei leader e dei politici dei paesi membri dell’UE e degli Stati Uniti sull’ultimo incidente a Donetsk: il 14 marzo 2022, il bombardamento del centro di Donetsk da parte di un missile balistico Tochka-U delle forze armate ucraine ha provocato la morte di più di 20 civili e molti feriti con vari gradi di gravità. Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha lamentato questa mancanza di risposta ai giornalisti martedì.

Il primo ministro canadese Trudeau ha appena lodato Zelensky per aver difeso i valori di libertà, diritti umani, giustizia e verità, dopo che solo poche settimane fa aveva fatto calpestare i manifestanti dalla polizia, preso misure di emergenza, chiamato nazisti ed estremisti violenti i manifestanti pacifici e incarcerato l’opposizione. Non si possono davvero inventare queste cose con tali mosse poliziesche.

Biden firma un Consolidated Appropriations Act 2022 da 1,5 miliardi di dollari. Include 13,6 miliardi per l’Ucraina.

Con altri trilioni di dollari stampati dal nulla, l’inflazione sale e sale e sale fino all’infinito.

Putin in un incontro sullo sviluppo economico ha affermato che l’operazione speciale in Ucraina sta andando bene e ha sottolineato che la Russia non ha e non ha mai avuto in programma di occupare l’Ucraina

“Al fine di evitare spargimenti di sangue insensati, alle autorità di Kiev è stato chiesto di non impegnarsi in ostilità, ma semplicemente di ritirare le loro truppe dal Donbass. Non volevano. Bene, questa è la loro decisione”, ha aggiunto il presidente. Sempre dal discorso di Putin: Le nuove realtà richiederanno cambiamenti strutturali dell’economia, non saranno facili, porteranno ad un aumento dell’inflazione e della disoccupazione – il compito delle autorità è ridurle al minimo – L’attacco “Point U” di Kiev a Donetsk il 14 marzo è stato un sanguinoso attacco terroristico – Il presidente ha anche paragonato le azioni delle autorità di Kiev ai tentativi dei nazisti di permettere il maggior numero possibile di vittime prima della sconfitta. Non permetteremo mai all’Ucraina di fungere da trampolino di lancio per azioni aggressive contro il nostro paese – Il presidente ha anche affermato che la Russia ha fatto di tutto per organizzare e condurre i negoziati con la parte ucraina: “Abbiamo capito che era necessario sfruttare ogni opportunità per salvare le persone e le loro vite, ma siamo ancora una volta convinti che il regime di Kiev, che l’Occidente con i propri maestri ha stabilito il compito di creare un aggressivo comitato militare e finanziario “Anti-Russia”; cosi’  il destino del popolo ucraino gli è indifferente”.

L’impero delle bugie dell’Occidente è impotente contro la verità e la giustizia, la Russia continuerà a portare la sua posizione al mondo intero – asserisce Putin.

Il presidente ha anche affermato che il rifiuto di fornire assistenza medica ai russi strappa “tutte le maschere della decenza” all’Occidente: “Si suggerisce un’analogia con inclinazioni antisemite”. E cio’ sulla base anche dell’esclusione alle Olimpiadi per quei pattinatori sul ghiaccio che recentemente hanno configurato una “L” a dimostrazione del loro sostegno verso l’operato di Putin. Presidente russo crivellato da critiche in Italia da parte di numerosi opinionisti televisivi che ne esecrano la scelta di introdurre lezioni di nazionalismo nelle scuole e la centralita’ del cristianesimo ai gangli della politica e della societa’.

Intanto appare ufficiosamente un elenco di biololaboratori  a  Taiwan.

Ci sono speculazioni online sul fatto che Taiwan ospiti anche biolab finanziati dagli Stati Uniti, quindi “l’invasione cinese di Taiwan è una questione di tempo”. E ne e’ presente un elenco, non ufficiale, dato che gli Stati Uniti stanno difendendo attivamente questa nazione insulare, per cui non è difficile indovinare: c’è un’altissima probabilità che anche i laboratori biologici taiwanesi siano sotto il controllo statunitense.

Attendiamo con ansia ulteriori sviluppi.




Riattivazione ferrovie dismesse ed accordi con Tim: ma i residenti si aggiustano la strada

RIATTIVAZIONE FERROVIE DISMESSE, I PENDOLARI SICILIANI: SI, MA PER TUTTI, NON AD USO ESCLUSIVAMENTE TURISTICO.

La dichiarazione del coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, Giosue Malaponti è perentoria: sulla linea dismessa Alcantara-Randazzo, destinata a divenire “ferrovia turistica”, si intervenga per il ripristino all’esercizio commerciale. Ovvero, per dotare la splendida Valle Alcantara di un vettore di mobilità sostenibile con un servizio di treni regolari e frequenti, destinati a studenti e pendolari, che sottragga il territorio dall’attuale condizione di isolamento.

L’esortazione di Malaponti riecheggia un coro di voci che si alza dal territorio, e che attraverso il Comitato Pro Ferrovia Valle Alcantara sta portando avanti una battaglia intesa a riattivare le linee ferroviarie dismesse che, una volta, collegavano le zone interne della Sicilia con la costa e le città capoluogo. Oggi, una sciagurata Legge, la 128 del 2017, relega quelle linee a finalità turistiche: un ruolo suggestivo, dietro il quale si nasconde una realtà ben diversa: i treni turistici ipotizzati altro non sono che vecchi “treni storici” da far circolare poche volte al mese a vantaggio di qualche decina di appassionati.

A molti amministratori locali è stato spiegato che ciò rilancerebbe il turismo sui luoghi, ma una cosa è il servizio regolare, che oltre a servire la popolazione locale, in particolar modo i pendolari, ne rilancia l’accessibilità a favore di migliaia di turisti, altro è il trenino commemorativo ad un tanto al mese che di turisti, al massimo, ne può trasportare qualche decina.

Dietro questo inganno, secondo i redattori che si prodigano nel progetto di Pino Aprile culminato in un dittico di gruppi numerosissimi su Facebook ed un partito politico, si nasconde lo scippo di infrastrutture già realizzate che, invece, potrebbero rilanciare la mobilità sostenibile per antonomasia: quella ferroviaria. Ed attivare, attraverso l’interconnessione in apposite fermate, anche l’accessibilità ciclabile, perfettamente inserita nel territorio.

Ultimo fondamentale dato: un eventuale ripristino a solo scopo turistico, come giustamente ricorda il Comitato Pendolari Siciliani, non avrebbe costi diversi da un ripristino commerciale. Pertanto, oltre alla beffa per i territori, si configurerebbe il danno per i contribuenti, che si troverebbero a finanziare con le loro tasse un servizio di nicchia. Gestito, ovviamente, da privati.

I soliti investiment, definitii “DI QUALITA'”, comportano la collaborazione di Ferrovie dello Stato e Tim, che investe 12 milioni di euro per potenziare la connessione 4G nelle gallerie delle linee dell’alta velocità.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/23466/

“I lavori di potenziamento degli impianti nelle gallerie, sulle tratte dell’alta velocità tra Torino, Milano, Bologna e Firenze, sono in partenza quest’anno,
e proseguiranno nel corso del 2023, da Firenze fino a Napoli e da Bologna a Venezia. […] gli interventi che il gruppo Fs ha in programma consentiranno ai passeggeri di usufruire di una connessione stabile e di alta qualità pure nelle aree più sfavorevoli…”

Le “aree più sfavorevoli” a cui fa riferimento FS non sono quelle del Sud, nell’ottica del libero mercato su cui si basa Ferrovie dello Stato.
Visti i livelli del servizio ferroviario nel Mezzogiorno, una connessione a 56K oggi disponibile sui treni, si auspica un massiccio intervento aprioristico per dotare tutto il meridione di collegamenti ferroviari multipli, oppure eseguire binariamente l’informatizzazioner dei treni veloci e l’insediamento di binari e treni veloci sull’intero territorio a sud di Napoli.

A Platì gli abitanti si somno aggiustati la strada autonomamente a causa dell’isteresi e del disintetesse statale.

È una storia emblematica e tutta italiana quella ricostruita da Alfonso Picone Chiodo, scrittore, fotografo, ricercatore, trekker ed alpinista, di professione agronomo presso il Dipartimento P.A.U. (Patrimonio architettura urbanistica) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La storia di una strada che non c’è, ufficialmente chiusa al traffico, ma percorsa da chi di quella strada ha bisogno, e ha deciso di non attendere più i tempi infiniti della burocrazia. «La ex Statale 112 Bovalino-Bagnara – scrive Picone Chiodo – è una delle arterie più importanti e antiche della nostra provincia. La strada, con numerosi e arditi tornanti e alcune gallerie paramassi, è un’arteria di montagna, soggetta a veloce “usura”, vulnerabile per le frequenti cadute di massi e quindi bisognosa di interventi di manutenzione costanti e importanti. Tutto ciò sino a quando otto anni fa una frana di notevoli proporzioni, staccatasi da Puntone di Pendola, l’ha resa definitivamente intransitabile. Alle accese proteste seguirono da parte degli enti competenti promesse di provvedimenti risolutori ma, in un continuo rinvio, non si ebbe alcun intervento». Ecco dunque, la svolta, decisa in “autotutela”: «Ma la pazienza dei platioti ha un limite e, pochi mesi fa, hanno deciso di fare da sé. Autofinanziandosi, mettendo a disposizione uomini, mezzi e strumenti hanno ripristinato il tratto di strada frana.

L’unica realtà meridionale davvero appetibile per gli investitori e lo stato risulta la Campania con Napoli all’apice, per mezzo del record europeo di abitanti per chilometro quadrato, il che sta dando adito ad una dovizia di acquisti teleologici all’accoglienza di un numero esorbitante di turisti che rendono Capodichino tra gli aereoporti a maggior guadagno continentale, con il primato nella crescita del settore. Ma anche i negozi di prossimità nel campano, specialmente quelli attinenti la provincia limitrofa a Napoli, con le isole, stanno attraversando un ritorno della clientela che sta acquistando meno nei classici, grandi supermercati. Da qui si aggancioa la crescita di centri commerciali in prossimità delle principali città campane cui si trovano escluse altre realtà urbane con minori numeri demografici. Frattanto cresce l’arrembaggio turistico italiano ed estero, verso le famigerate isole di Capri, Ischia, e gli importanti siti culturali ed archeologici di Napoli. Viceversa da Eboli in giù lo stato appare latitante con l’apparente accantonamento del progretto già redatto ed approvato, del ponte sullo Stretto che collegherebbe facilmente la Sicilia all’Italia. Con le conseguenti emigrazioni giovanili di massa che lasciano desolati sempre pi paesi e città meridionali.




Lavoro precario: la psicologa attacca

Mi chiamo Consuelo e sono psicoterapeuta da 10 anni, il che significa che dopo una laurea quinquennale, ho scelto di dedicarmi alla professione specializzandomi in psicoterapia, percorso che ha previsto altri 4 anni di studi compresi volontariati vari per cumulare ore professionalizzanti ai fini formativi; dopo, visto che il mercato del lavoro era alquanto compromesso, tra varie domande rigettate e offerte lavorative improbabili, ho deciso di continuare a perfezionarmi dedicandomi a master e corsi di biennali senza mancare mai di fare formazione continua attraverso Ecm molto spesso a pagamento che, per chi è della categoria “professioni sanitarie”, rappresentano solo un onere economico ed una perdita di tempo, ma essendo obbligatori per legge, sono oltremodo necessari per essere sempre in regola e mai in difetto perché ho scoperto, in corso d’opera, che per le gerarchie, manca sempre qualcosa nell’ambito delle conoscenze acquisite.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

Nella mia vita, pur di lavorare, ho accettato contratti e condizioni di vita impossibili, sono passata da un centro di riabilitazione che mi pagava 12 euro lorde a prestazione da cui veniva decurtato un buon 20%, a fare l’educatrice nei servizi educativi territoriali, data l’equipollenza della laurea con affinità forse solo logiche con quella di scienze della formazione.
Ho subito mobbing denunciato solo alla fine, quando non ne ho potuto più perché speravo che il buon senso ed un comportamento sempre corretto e rispettoso, potessero scoraggiare certe attitudini e sono stata sfruttata in ambito territoriale con un contratto che mi pagava solo 26 ore a fronte delle 40 effettive svolte a settimana. Ho smesso di dormire la notte per cercare una soluzione a quanto mi stesse accadendo e non ho mai mancato, nonostante il malessere provato, di rispondere alle richieste di aiuto che mi venivano dal privato, alle volte lavorando ed aprendo lo studio anche di sabato sera e non perchè mi arricchissi ma semplicemente per onorare in modo adeguato il mandato etico che la professionalità impone.
Sono attualmente impiegata in una casa famiglia che prevede un contratto nazionale B1 di 15 ore con inquadramento “educatrice” ma ne faccio almeno il doppio a settimana con notti incluse in un ambiente che, se non fosse per le perle di ragazzi che lo abitano, sarebbe inospitale come l’inferno.
Percepisco una paga che quando arriva, non va oltre i 450 euro al mese e, durante le notti, i diversi operatori che si alternano, sono costretti a dormire su un materasso che di giorno ospita i ragazzi essendo la base di un divano letto e la sera si trasforma in giaciglio per l’educatore senza considerare l’igiene, la location e il comfort del suddetto riposo, per non parlare poi di tutte le inadeguate attenzioni che vedo effettuare sui ragazzi ospiti della comunità, per i quali vado fiera ed orgogliosa.
Ho visto cambi di qualifica professione sui contratti che facevano diventare educatori gli assistenti sociali mantenendo però inalterata la paga di questi ultimi che a livello nazionale percepiscono di più della prima categoria.
Ed ho visto lavorare giovani non ancora laureati con minori che invece richiedono assistenza speciale ed attenzioni particolari che solo l’esperienza ed un’adeguata ed onesta formazione, possono procurare.
Ho 40 anni e giorno dopo giorno, vedo assottigliarsi in modo irreversibile le prospettive di un impiego serio che tenga conto della dignità in primis del lavoratore ed in secundis delle sue qualifiche.
Come categoria professionale pago una cassa previdenziale (ENPAP) dal sapore amaro che non tiene affatto conto di quanto poco si guadagna ma da bravo sceriffo di Nottingham tassa senza pietà, decurtando ulteriormente quella miseria che uno riesce a guadagnare, per cui oltre all’Iva il povero (in tutti sensi) psicologo subisce anche una cesoiata sul guadagno rimanente, nel caso specifico ho visto andare via 945,00 euro su un guadagno netto annuo di 2.381,00 euro.
Senza poi considerare tutte le prese in giro a livello politico della classe dirigente che immette sul mercato figure inesistenti come lo psicologo di base o quello scolastico di cui sento parlare almeno da 10 anni senza però nessuna implementazione concreta nei servizi territoriali e non.
Siamo in un periodo storico dove si parla solo di Covid e di guerra, ma per un momento pensiamo invece alle miserie che viviamo noi, ogni giorno, come popolo afflitto e senza speranza, invece di pensare sempre al prossimo, perchè una vita vissuta senza energie e senza entusiasmo, non produce niente, si avvizzisce solamente su se stessa e non serve a nessuno.
Pensiamo invece a quanti italiani come me sono costretti a scendere ogni giorno a compromessi dequalificanti pur di lavorare mantenendosi professionali anche con una scopa in mano (cosa che mi è stato chiesto di fare in uno dei tanti contesti), invece di immaginare di aiutare sempre l’altro con risorse ormai inesistenti.
Smettiamola di prendere in giro il prossimo, non è onesto e non ci qualifica come esseri umani, facciamo conoscere la verità della nostre intime miserie, perchè attraverso queste denunce, qualcuno pur si riconoscerà e magari, per un attimo si sentirà meno solo.
Consuelo Viviana Ferragina
Psicologa e psicoterapeutaa.

La stagnazione salariale avviluppa il settore pubblico e privato dal 1992, con l’Italia in cui il numero di indigenti ha subito una cesura in seguito all’introduzione del reddito di cittadinanza, ma che vede la classe media annaspare in modo inveterato ed irreversibile. nè trascorre una fase letizia la piccola impresa privata con i salari attaccati costantemente, nell’entità, da sussidi come il reddito di cittadinanza a fronte di una mancata recisione delle gabelle. e con l’incremento dei prezzi del carburante ed il mancato permesso burocratico-giuridico di riavviare trivelle e stazioni marittime di estrazione del gas, l’Italia si trova in una duplice morsa: da una parte le sanzioni incrociate alla e dalla Russia. Da qui l’obbligo di acquistare carburante e gas da fornitori forestieri che ne diminuiscono la quantità incrementandone i prezzi, causato dal blocco del 95% degli impianti di produzione italiani. Dall’altra parte il Bel Paese è fiaccato dalla morsa europea del Fiscal Compact e dagli antecedenti accordi di Maastricht che impediscono l’aumento dei salari, degli investimenti pubblici in infrastrutture, servizi e il conseguente abbassamento delle tasse.




Ferrari personalizzate e potenziamento Abarth: nuove strategie Fca

La fusione di Fiat con il gruppo Citroen-Pegeout sta ottenendo i primi mastodontici risultati, che vedono Alfa Romeo tornata di parecchie centinaia di milioni in attivo, la sicurezza di un ritorno della Lancia Delta integrale i cui modelli usati in vendita superano attualmente, i centomila euro di prezzo richiesti, ed un posizionamento di Jeep ai vertici della classifica in quanto a gradimento. Senza eludere il potenziamento di Dodge con modelli accattivanti a scapito della celeberrima Viper che tuttavia non e’ stata rimpiazzata.

Fca sta attuando una politica commerciale improntata sui social che stimola una pletora di reazioni finalizzate ad un modello di costante memorizzazione del marchio, aggiornamento di eventi, prodotti personalizzati, innestati su artigianalita’ vantaggiosita’, ancora vendita on line e propaganda classica su radio, televisioni, giornali. Cosi’ Ferrari e’ in procinto di rilanciare, in versione aggiornata e contemporanea, modelli storici in poche unita’ piazzando la produzione su un versante di effettiva nicchia, artigianalita’ e peculiarita’.

Nel marasma di reazioni negative sui gruppi e canali virtuali dedicati, contro le isteresi con cui Fca presenta nuovi modelli Alfa Romeo, e’ in atto una palingenesi nei commenti antiFiat verso entusiasmo e grande ammirazione nei confronti di Tonale, alla stregua del sommo gradimento espresso per il duo Giulia-Stelvio ed un progressivo allontanamento verso le ammiraglie tedesche, ormai inflazionate e dai prezzi proibitivi. Alfa Romeo si conferma ormai realta’ consolidata nel panorama contemporaneo della formula 1 e, nel programma di produzione di nicchia, artigianalita’ e ammodernamento delle vetture storiche, si appresta ad entrare perfino la famigerata Duetto del film “I vitelloni” che  tanto scalpore ed entusiasmo sta suscitando negli appassionati.

Forte della consapevolezza di aver ottemperato ai desideri dei consumatori con il trittico 159-Brera-Spider, in Fiat stanno raccogliendo i risultati e non escludono un rilancio della famigerata e reclamata Giulietta, ma sono convinti che per una riaffermazione in grande stile di Alfa Romeo a livello globale, occorrera’ almeno un altro decennio su questo abbrivio.

Ferrari si accinge ad omologarsi con Lamborghini, Bentley, Porsche nel settore dei suv con la preparazione del modello “Purosangue”, che segue la scia di Porsche nell’aver intercettato la platea cinese che postulava con Panamera un’auto familiare con le caratteristiche del tradizionale coupe’ sportivo tedesco.

Fca sta incominciando ad affiancare le componenti Stellantis nella commercializzazione europea usufruendo della loro rete di concessionari, cui garantiscono la rete statunitense di punti vendita Jeep per le aziende francesi.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/23466/

In Brasile invece il marchio italiano continua ad espandersi nelle vendite, avendo gia’ garantito agli operai, sotto la gestione Marchionne, un aumento salariale ed un bonus alla stessa stregua di quanto fatto da Audi in Europa. Ma spulciando nel catalogo brasiliano si adocchiano numerosi modelli Fiat assenti in Europa come quello similare alla Smart con un anteriore analogo alla italiana “Tipo”. Ed una dovizia di persone reclamano dai forum della multinazionale automobilistica italo-americana, lo sbarco anche in Italia della gamma Fiat del Brasile, nazione in cui riveste il primato nelle vendite. Focalizzando la Toro, modello Fca brasiliano a mo’ di pick up medio piccolo con il muso tipo Range Rover Evoque, dal prezzo di ventimila euro, sono una pletora i clienti che la vorrebbero immatricolare in Italia. A tal proposito e’ opportuno esprimere il costo del trasporto marittimo dell’auto ipoteticamente acquistata in Sudamerica, che si aggira sopra i duemila euro, con conseguente onere economico da reimmatricolazione italiana.

Fiat ha appena lanciato linee di produzione e vendita, all’interno del mercato brasiliano, di auto siglate Abarth slegate dalla patina Fiat, che risultano assai simili alla tedesca Cupra, all’acme di una crescita di circa il 340%, nel contesto europeo. Cosi’ il costruttore sportivo nell’alveo Fca da poco affidato ad investitori cinesi, si corrobora in un nuovo produttore automobilistico dai tratti aggressivi modalita’ Dr anche, che pero’ si attesta su livelli di prezzo calmierati. Bisogna adesso considerare avveniristiche prospettive di distribuzione di Abarth anche nel mercato europeo, in seguito alla commercializzazione avvenuta in Brasile dal 2002 con Stilo e Bravo Abarth, cui si sono agganciati i modelli 500 ipersportivi dal grande seguito oggi, anche in Italia.




Accise sui carboranti: prospettive concrete

Mentre e’ in programma uno sciopero dei benzinai che non si capisce se sia stato abortito o procrastinato, l’Italia fronteggia una situazione esasperante che sfocia nell’acredine verso l’esecutivo; la magistratura ha aperto un’indagine sull’innalzamento sesquipedale dei prezzi sui carburanti in Italia, causata anche dall’esternazione costernata e polemica provenuta da un ministro della Repubblica che parlava di frode agli italiani sui carburanti. Premesso che l’Italia e’ la nazione in cui oggi il prezzo della benzina e’ al quattordicesimo posto nel mondo per valore, con circa due euro e mezzo al litro, il tenzone politico per abbatterne le tasse-oneri di servizio-che ne raddoppiano il prezzo, infiamma ovunque. Sebbene a Singapore la benzina costi attualmente piu’ che in Italia cio’ non si ripresenta nella facoltosa Svizzera, per cui in Italia infieriscono rivolte multiple che comportano livore e sarcasmo dai social alle mere conversazioni nelle strade.

E’ stato acclarato che le accise sui carburanti vanno ad affiancarsi all’iva ma quelle di oltre mezzo secolo fa che servivano per finanziare ricostruzioni da terremoto su Firenze o interventi presso il Canale di Suez, non sono glissate. Indagando sulle accise italiane presso le pompe si risale alla ricostruzione dell’Aquila non ultimata dal 2009, o terremoti campani, intervento in Kosovo, aggiornamento contrattuale dei lavoratori delle ferrovie ed una dovizia di altri investimenti realizzati o irrealizzati senza togliere l’accisa in questione. Il che provoca depauperamento complessivo per aziende, lavoratori e famiglie, in fase di progressiva diminuzione dei guadagni da una parte, del potere d’acquisto dall’altra, di fronte all’equiparazione speculativa dei prezzi di tutti i carburanti, gpl compreso. Alla luce di questi dati raccapriccianti si affaccia l’ipotesi di un collasso economico irreversibile per l’Italia, paese trasformatore che non riesce a rintuzzare una situazione inveterata di dipendenza economica. Con i prezzi crescenti si insinua Paragone esecrando la speculazione sui prezzi dell’energia che vedono sempre il medesimo costo per famiglia, a prescindere dal consumo, come in una sorta di “racket” politico. Inoltre Paragone ieri ha imputato a Draghi la responsabilita’ dell’abbandono istituzionale di famiglie, lavoratori ed imprese che fronteggiano un inasprimento dei prezzi senza ausili immediati della politica, a differenza del famigerato “Whatever it takes” del presidente del Consiglio pronunciato per rintuzzare gli speculatori sull’euro nel periodo della bancarotta della Grecia.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/23466/

Se da un lato Francesco Amodeo allude alla sovranita’ energetica, alimentare, farmacologica e monetaria come volano ineludibile di rinascita dell’Italia, Paragone di Italexit bacchetta Draghi all’apice del proprio gradimento social, alla luce del documento da egli redatto in cui si evidenziava la necessita’ di far implodere le cosiddette imprese “zombie” italiane, ovvero quelle piccole, private, in quanto scevre di solidita’ finanziaria ed artefici di furto di quote di mercato alle multinazionali. Paragone apostrofa Draghi come foriero di interessi antitaliani nel mancato lenimento economico dei danni alle imprese conseguenti il Covid ed oggi all’aumento sproporzionato dei prezzi dell’energia e dei carburanti.

Sulla questione dell’auspicio politico di recidere i prestiti bancari alle piccole imprese italiane riportato nel Gruppo dei trenta cui afferisce Mario Draghi, replica l’economista Malvezzi alludendo alla opportunita’ di nuove iniziative che suffraghino le piccole realta’ industriali italiane, in quanto piu’ snelle, solide, meno indebitate ed effettive pagatrici dei prestiti interi, rispetto alle multinazionali oggi al timone dei processi legislativi mondiali. Da qui l’assunto che gli anni del boom italiano sono stati realizzati per mezzo di sostegno statale alle microimprese, quelle che oggi figurano costituire l’impalcatura fiscale ed economica su cui si erge l’erario dell’Italia, con il corollario di servizi pubblici, ricchezza privata ed assunzioni. Secondo il finanzialista Malvezzi politica ed istituzioni hanno da qualche anno smarrito il rispetto per gli imprenditori, inquadrati come vacche da mungere, privilegiati, malfattori, il che statisticamente e’ surrettizio. Infatti il settore pubblico non riesce ad impiegare la maggioranza dei lavoratori, i quali fanno perno sul settore privato, oggi orbato di una finanza pubblica in grado di rendergli condizioni di lavoro vantaggiose per cui le scelte piu’ redditizie per le imprese italiane, continuano a risultare le esternalizzazioni. In Italia il costo del lavoro risulta altissimo e con i prezzi raddoppiati di energia e materie prime le prospettive per aziende, occupazione e di conseguenza introiti fiscali, sono infauste.

Paragone indica i prezzi crescenti delle bollette e dei carburanti come risultato dei finanziamenti europei sottoforma di Pnnr, e solo in piccola parte alla crisi ucraina, in un’opera di continua presa in giro agli italiani, che si vedono in condizioni di disagio economico e lavorativo crescenti.




Colpo terrorista a prete anti Lgbt

Caivano, ordigno esploso davanti alla parrocchia di don Maurizio Patriciello nel Parco Verde. Parroco noto per essere sempre attivo nella lotta allo spaccio di droga e alla camorra. Esplosione avvenuta alla 4 del mattino del 13 Marzo, giorno del suo compleanno.Ma chi è questo servitore di Dio,così attaccato e ostacolato dalla malavita?Nato a Frattaminore, in provincia di Napoli, nel 1955.Grazie all’incontro con un francescano si avvicina alla fede, al punto di lasciare la vita che conduceva in precedenza in cui svolgeva il lavoro di paramedico, entrando così in seminario. Una volta sacerdote diventa parroco nel quartiere ‘Parco Verde’ di Caivano, sempre nel napoletano. Da allora dimostra particolare sensibilità e ammirevole impegno nella lotta contro ciò che costituisce una vera e propria piaga nella zona in cui quotidianemente lotta con forza,coraggio ma soprattutto fede. Don Maurizio Patriciello è infatti, sempre in prima linea nelle problematiche concernenti l’inquinamento del territorio,come le discariche industriali inquinanti e radioattive, piaga sociale,umana e ambientale nota come “Terra dei Fuochi”.il prelato ha vissuto in prima persona ,sempre con tenacia straordinaria e fede ferrea, i drammi umani provocati da una situazione ambientale a dir poco devastante tanto quanto lo è la costante assenza delle istituzioni . Patriciello ha visto infatti, la morte di adulti,ragazzi ma anche bambini di 4 anni,nonchè del suo stesso fratello Franco,colpito dal cancro.Ma nè le minacce,nè i drammi familiari ,nè le difficoltà che costantemente incontra in una realtà così umanamente complessa e disumanamente dimenticata da chi dà lezioni di umanità e legalità dall’alto dei palazzi,hanno fermato e fermeranno Don Maurizio Patriciello che con la sua disarmante umiltà e incredibile coraggio, prosegue nella sua lotta contro una realtà che sa amaramente dell’incredibile.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

Soprattutto se ciò avviene in uno stato di diritto e garante di nobili valori,quali appunto la legalità, la vicissitudine del prete stranisce ed indigna.Il parroco campano di Caivano ha dimostrato queste sue qualità ad esempio, quando il ministro Orlando nel 2019, si recò nella terra di nessuno per constatare la situazione in cui versava e tuttora versa, e la risposta di don Maurizio fu infatti esemplare:“Anche se questa è terra del clan dei Casalesi, qui non c’è da temere. È la gente che ha paura. Paura di perdere un figlio, se non ne ha già perso uno. Di vederlo morire, se è morto quello dei suoi amici. Paura che non si salvi se è in ospedale”.Parole ricche di umanità ,l’umanità di chi vive sulla sua pelle e quotidiamente dei veri e propri drammmi umani, l’umanità e la fede di chi lotta credendoci a rischio della sua stessa vita, dimostrate dal fatto che lo stesso si è recato altresì nei luoghi campani dove vige questa piaga umana,ambientale e istituzionale.Da ricordare altresi che Don Maurizio ha ricevuto attacchi pesanti e addirittura minacce sui social, per aver osato manifestare sempre con civiltà ed educazione le sue perplessità su una certa ideologia politicamente corretta“Ho scritto un post per dire che sono per dare un nome a un padre e una madre. Sono stato travolto dall’intolleranza totalitaria dei tolleranti”. Queste le parole di chi osò dissentire al ripristino sulla modulistica scolastica degli under 14 della dicitura “genitore 1, genitore 2” al posto di quella di padre e madre.Ovviamente attacchi gettati nel dimenticatoio, da parte di quella politica che paradossalmente è sempre in prima linea contro le parole d’odio.E a proposito di politica, la solidarietà manifestata oggi, al parroco di Caivano,con parole toccanti e incisive”La camorra ha pensato di farti gli auguri con un ordigno? Noi siamo qui per darti il nostro supporto e la nostra totale solidarietà” nelle parole dette dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte o le parole riportate da sindaco di Napoli Gaetano Manfredi “piena solidarietà al parroco per l’intimidazione subita davanti alla sua chiesa. Lo Stato, in tutte le sue articolazioni e con l’apporto di chi opera meritoriamente su territori difficili -ha detto- deve lavorare ogni giorno per difendere la legalità. In prima linea con Don Maurizio” o le parole dichiarate dal presidete della camera Roberto Fico:”La mia piena solidarietà a don Maurizio che a Caivano da anni svolge un ruolo fondamentale a sostegno della sua comunità. Siamo tutti al suo fianco e sono certo che le intimidazioni non lo faranno arretrare di un millimetro. L’impegno dello Stato sul territorio deve essere massimo”.Parole decisamente col loro peso e rilevanza ma è anche vero che, non è la prima volta che don Maurizio riceve condotte vili e meschine da chi “dà fastidio”.Consecutio, la domanda sorge spontanea:la politica si fermerà alle parole solidaristiche o passerà finalmente ai fatti,per far sì che simili oscenità non si ripetano?”I cittadini non hanno bisogno di altri martiri ma di Uomini coraggiosi che siano tutelati ,appoggiati e affiancati da uno stato altrettanto coraggioso e quindi costantemente presente a suon di fatti anzichè di frasi di circostanza che lasciano il tempo che trovano.Facta docent.

Rita Lazzaro




Non solo politici: al sud classe dirigente apparentemente inferiore

Lino Patruno sulla Gazzetta del Mezzogiorno esecra la societa’ civile meridionale, in relazione a cui la politica non puo’ divergere, con questo redazionale al fulmicotone:” Ah, le classi dirigenti meridionali. Se qualcuno le difendesse, sarebbe più impopolare di un aumento delle tasse. E se qualcuno le attacca, parte una standing ovation ché neanche per un gol della Nazionale di calcio. Non c’è commentatore delle cose del Sud a non essere convinto che la colpa maggiore di tutto ciò che non va sia loro. E se si chiedesse come risollevare il Sud, la risposta sarebbe più unanime di un plebiscito per l’aumento di stipendio a tutti. Cambiare le classi dirigenti, detto con la stessa facilità e convinzione con cui si dice che Putin è un folle pericoloso.

Anzitutto: cosa si intende per classi dirigenti. Ma i politici, è la risposta automatica. Meno automatico, ma più equo, è dire che classi dirigenti sono anche gli imprenditori, i sindacalisti, i banchieri, i responsabili di aziende pubbliche, i docenti universitari, i giornalisti (credevate/mo di svignare?). Ciascuno per la sua parte e le sue responsabilità, anche se i politici hanno obblighi maggiori rappresentando tutti. Avrebbero l’obbligo di essere, se non migliori, perlomeno non peggiori. Spesso sono peggiori, come se anche le migliori intenzioni naufragassero entrando in un mondo marchiato come casta. La dice lunga il rendimento non lusinghiero di tanta società cosiddetta civile dirottata in politica.

Ma la domanda è: l’acclarato basso livello delle classi dirigenti, è una causa o un effetto dei mali del Sud? Al Sud, come sappiamo, è più basso tutto. Dal reddito ai livelli dell’occupazione, dai servizi pubblici alle infrastrutture. Sono i Conti pubblici territoriali a testimoniare che in gran parte questo dipende dalla minore spesa dello Stato in investimenti al Sud, anche se dirlo attizza sempre i Savonarola pronti ad accusare il Sud di voler sempre essere assistito. Ma i Conti pubblici territoriali non li fanno i meridionali né (vade retro) i meridionalisti, bensì il ministero dell’Economia. E si trovano su Internet, mica sono più difesi e inaccessibili dei lingotti della Banca d’Italia.

Poi. Al Sud è più basso anche il livello culturale, benché né Sciascia né Franco Cassano fossero valtellinesi. Se non ci sono tanti asili nido pubblici come nel resto d’Italia, se non ci sono le biblioteche scolastiche, se ci sono le classi-pollaio, se il numero di insegnanti per alunno è più basso che altrove, neanche un padre Pio in gran forma sarebbe capace di cambiare la situazione. E’ il motivo per cui si è calcolato che, a parità di scuola frequentata, è come se i ragazzi del Sud avessero avuto un anno in meno di insegnamento rispetto a quelli del Nord. Per meno mezzi avuti a disposizione, non per meno neuroni. E al Sud c’è anche meno tempo prolungato (sempre per il minore apporto dello Stato che se ne occupa, non per le classi dirigenti locali). Quando Provenzano era ministro per il Mezzogiorno, disse che la prima cosa che avrebbe voluto fare a sostegno del Sud, era dare il tempo prolungato a tutti. E fu subito d’accordo il cremonese Cottarelli, uno che verso la spesa pubblica è più guardingo di un domatore di leoni.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

Stesso discorso per le università del Sud, penalizzate da un fondo nazionale che premia quelle con più mezzi a disposizione (non il contrario), cioè quelle con tasse di iscrizione più alte, cioè quelle delle regioni più ricche. E se tu mi scoraggi dall’istruirmi perché nonostante la mia formazione e il mio merito c’è meno lavoro per tutti. E se l’esodo di giovani, e di quelli con più studi, priva il Sud di ingegneri, architetti, informatici, economisti, matematici, quali potranno essere queste nuove classi dirigenti che servono al Sud? Vanno ad arricchire altri, il contrario di quanto servirebbe. E uno non emigra se sta troppo bene per farlo.

È stato il premio Nobel indiano Amartya Sen a dire che per giudicare un uomo bisogna capire il contesto in cui è. Sen le chiama capabilities to function (capacità di funzionare), l’effettiva possibilità e opportunità di fare ed essere ciò che voglio. Fattori sociali e politici, non solo personali. E lo spiega ampiamente la sociologia comportamentale: la povertà alimenta altra povertà. Anche di valori. E Roberto Saviano aggiunge che l’impoverimento normalmente genera circoli viziosi. Però se al Sud è tutto meno, la pretesa è che le classi dirigenti (politiche in testa) debbano essere più. Bisognerebbe spiegare perché tanti meridionali siano meridionali di successo dove le condizioni sono diverse. E chiedersi se il tiro alla classe dirigente non sia il mezzo rapido per dare alibi ad altre inadempienze verso il Sud”.

Più che cambiare le classi dirigenti, occorre cambiare le condizioni che le producono. Altrimenti si riproducono. «Non si può togliere l’acqua ai pesci e poi stupirsi se boccheggiano o muoiono».

A cio’ bisogna tuttavia aggiungere la nuova fisionomia di meridione affibbiata all’Italia settentrionale che si trova a rintuzzare aggravi di spesa per imprese, contribuenti e salariati, che contrassegnano problemi di liquidita’ per l’erario, il che e’ propedeutico di svendite dei beni pubblici, aziende italiane e sopratutto multinazionali di stato, ad enti finanziari che finanziano il debito pubblico nostrano ed in cambio richiedono cesure di spesa, partecipazioni societarie, aumenti fiscali e gestione dei beni demaniali come interessi sugli acquisti.




Giornalista italiana appoggia Putin ed attacca i media

Paola Giuffrida a proposito degli avvenimenti odierni allude, in un proprio scritto, a  Mosca in cui risiede Marinella Mondaini, scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca:
“I Pacifisti. Avrei voluto che tutti coloro che ora si ergono a “paladini della Pace”, i nuovi pacifisti, fossero venuti con me nel Donbass in questi anni, a vedere cosa è successo in tutti questi 8 lunghi folli anni, le distruzioni, i cimiteri e le chiese scoperchiate, le fosse comuni, avrei mostrato loro i bambini trucidati nelle foto appese nel Museo degli Angeli in una piccola cittadina della repubblica di Donezk, avrei tradotto in simultanea i racconti della gente comune per strada, avrebbero visto le lacrime negli occhi dei vecchi che mai dimenticherò.
Avrebbero visto la forza e la dignità del popolo del Donbass, che nonostante la guerra che il governo filo-nazista ucraino (messo al potere dagli Stati Uniti d’America, appoggiati dall’UE) ha scatenato contro di loro solo per il fatto che era per l’amicizia con la Russia e voleva vivere secondo i suoi principi.
Avrebbero visto gli stenti della gente in condizioni di blocco economico, di tubature di gas, acqua, saltate in aria a causa dei bombardamenti ucraini, le case mezze rotte con le finestre coperte di cellophan e i tetti sfondati.
Tutti ora in Italia sono diventati pacifisti: d’improvviso scoprono che la guerra è “male e distruzione”.
Non solo il popolo, ma tutti i capi politici nostrani, i cantanti in prima fila contro la guerra. E non importa se non conoscono nulla di Russia, Ucraina, nemmeno sanno dove si trovi il Donbass.
Questi “pacifisti” in 8 anni non hanno MAI alzato un dito, mai protestato nelle piazze italiane, sui social.
Silenzio assoluto, ovattati nel loro rammollito confort.
Protetti dalla cappa di censura e dittatura ideologica dell’Ue.
L’Unione Europea traccia con metodi fascisti un solco sempre più profondo con la Russia. Superba, piena di sé, razzista nei confronti dei russi, malata di russofobia si è trasformata in un mostro. Per il suo degrado morale, l’Europa non è capace di capire la Russia. Facendo finta di condannare la guerra, è l’Europa che dichiara guerra alla Russia. Chiude completamente lo spazio aereo a tutti gli aerei russi, a ogni tipo di velivolo, charter, privato, che sia appartenente o registrato o sotto il controllo della Russia.
Poi tutte le sanzioni nel campo finanziario per strangolarla. Quaranta associazioni europee di giornalisti premono per vietare il canale russo “Russia Today” nell’Unione Europea per solidarietà con l’Ucraina.
La Ue è arrivata a vietare la libertà di parola ai russi. La voce dei giornalisti russi, viene bollata già a priori come “portatrice di disinformazione”. Basta ascoltare quanto dichiara un giornalista ex militare che sceglie le notizie da pubblicare per Rai 2, le notizie dalla Russia non le prende nemmeno in considerazione “perché sono tutte false.”
Quindi ai canali russi va definitivamente chiusa la bocca.
In Italia a Milano il sindaco caccia il maestro russo perché si è rifiutato di fare una dichiarazione pubblica di condanna di Putin. Anche il pensiero la Ue dirige e punisce se non si conforma al Pensiero Unico. Come i fascisti. La Russia va punita con metodi barbari, incivili e disumani.
E dove eravate voi “pacifisti”, quando gli Stati Uniti hanno distrutto paesi interi, massacrato i legittimi capi di stato, ucciso milioni di persone e agli americani nemmeno una sanzione!
L’Unione Europea che insieme agli americani ha bombardato Belgrado, ha smembrato la Jugoslavia, chi le ha dato questo diritto? L’Italia in primo luogo, nessuna “mea culpa” e nemmeno una sanzione. Dove eravate??
Adesso tutti contro la Russia. Almeno tacete e occupate il tempo a studiare prima di aprire bocca. Chiedetevi perché in questo nuovo mondo, disegnato e occupato dalle Forze del Male, vi abbiano formattato il cervello a tal punto da non riconoscere dove sta la Verità, il Bene.”

La Federazione russa risulta aver distrutto dei droni in qualita’ di possidente di una tecnologia a microonde che ne puo’ intercettare e deflagrare, e cio’ avviene in concomitanza con le dichiarazioni di un generale di alto calibro che ha ufficialmente alluso al bombardamento russo effettuato, presso centri ucraini di armi biologiche installate dalla Nato. Sarebbero ventisei i centri in questione, in relazione ai quali il generale ha rimarcato la scoperta di patogeni di peste e malattie analoghe, con aprioristiche raccolte di dna russo su cui scagliare, ipoteticamente, tali morbi. In tutto questo ginepraio di accuse e polemiche incrociate emerge un’impennata del prezzo dell’argento, che fa seguito all’oro, il quale e’ stato accumulato dalla Russia durante l’ultimo biennio, in quantita’ ingenti. E se da una parte la espulsione russa dal sistema dei pagamenti Swift spaurisce i cittadini meno informati, dall’altro Putin ha abolito l’iva sull’oro, finalizzata a far rifiatare la classe media ora consapevole di vedersi tutelati risparmi e guadagni. La Russia ha ceduto le riserve in dollari, nell’ultimo lustro, accumulandole in euro, ed ora e’ in fase di sgancio dell’euro verso l’oro il che ha causato l’affidamento di Unicredit e Societe’ General francese, alla bce per congelargli i crediti verso Putin di centinaia di miliardi.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

I pagamenti Swift relativi oro ed energia da parte della Russia, non hanno subito il blocco per cui il dollaro riversa in fase calante e le trattative di vendita di petrolio e metano verso la Cina, sono in trattativa avanzata; il che si traduce in aggravi di bolletta per automobilisti, proprietari di casa ed imprenditori europei, con conseguenti blocchi ai consumi e licenziamenti causati dal fermo aziendale, giacche’ l’energia e’ aumentata della meta’. Si teme anche per l’approvvigionamento alimentare eutopeo poiche’ il commercio di fertilizzanti con la Russia e’ stato abrogato. Quest’agone bellico-economico in realta’ e’ contro la Nato e la moneta Fiat, siccome l’economia europea e’ al principio di un collasso letale teso ad avvantaggiare Cina ed America.




Finto attentato a centrale nucleare ucraina: desecretata intervista a Putin

Desta sgomento nell’illimitato contesto del web e della porzione crescente di lettori che vi afferiscono per approfondire fatti ed eventi, la slantentizzazione di una non datata intervista rilasciata da Putin ad una quotata televisione statunitense. Qui, nella porzione video censurata rispetto alla messa in onda del resto dei quesiti posti, venivano espressi concetti inverosimilmente atipici da parte del presidente della Federazione russa: uno di questi inerisce il tenzone avuto tra delegati russi e quelli americani, sulle presunte intromissioni russe nelle elezioni presidenziali che premiarono Trump. Putin a tal proposito non ha eluso l’interrogativo della giornalista statunitense, confermando alcune attivita’ praticate dalla Russia su suolo americano in relazione a Trump, tuttavia il presidente ex Kgb ha replicato sulle interferenze costanti applicate dall’America in Russia e in una dovizia di paesi occidentali, asiatici, mediorientali ed africani nella contingenza delle elezioni e del periodo antecedente e seguente ad esso. In quel caso Putin ha enfatizzato negativamente il contrattacco dei delegati americani sulla questione delle interferenze politiche, dipingendo un quadro in cui gli americani hanno affermato la legittimita’ da parte loro, di intervenire nei processi elettorali ed in quelli legislativi degli altri paesi, motivando il fatto con l’operato statunitense di esportazione della democrazia. Il che non fregerebbe la Russia e tanto meno altre nazioni, per cui Putin ha incalzato l’intervistatrice definendo l’approccio dipomatico americano estremamente superficiale ed irrispettoso.

Putin ha rimarcato i fallimenti nell’esportazione della democrazia degli Usa, negli scenari di Iran, Iraq, Afghanistan, Siria, Serbia, Pakistan, Libia, che versano in uno stato di sommo degrado ed irreversibile indigenza, con tutto il campionario di vittime tra bambini, donne ed anziani. Alla luce di cio’ il politico moscovita ha focalizzato se stesso come mero esportatore di democrazia, che si differenzia dalla Nato per non seminare distruzione bensi’ ausilio come in occasione degli attacchi reiterati alle province ucraine di matrice russa oggi confluite in San Pietroburgo. Negli scorsi otto anni di conflitto su quella zona sono stati i russi ad instaurare corridoi umanitari e sopratutto a scongiurare la bancarotta dell’Ucraina.

Tra invettive crescenti di telespettatori e lettori contro la Nato ed il connubio Usa-Ue-Onu Putin ha definito l’occidente come regno di “menzogne”, alludendo la presentazione presso Onu e Nato di prove false di armi biologiche da terra irachena, pur di avvalorarne l’invasione militare-il che non ha causato sanzioni, diffamazioni, incarcerazioni degli autori in ambito di diritto internazionale-. Inoltre il presidente della Russia ha esecrato il rinnegamento degli accordi di Minsk da parte del duo Europa-America, che assicuravano una mancata espansione verso est della Nato e si definisce frodato dall’occidente, Putin, che ha etichettato melliflua tutta la politica, ma non fino a questo punto. Infatti il presidente russo ha sciorinato la crisi di valori che caratterizza la classe dirigente e la popolazione occidentali, promossa anche da uno strapotere mediatico che vorrebbe attecchire anche in Russia, ma sulle quali cose Putin ed il popolo russo si vogliono presentare quali fieri bastioni. Ed in merito all’Ucraina il presidente russo ha asserito di non volerla invadere oltre modo bensi’ solo di scarnificarne fazioni politiche e militari neonaziste, le quali verranno demilitarizzate ed assicurate alla giustizia.

https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/cravatta-blue/

In quest’ottica andrebbe analizzato l’attentato alla centrale atomica di Chernobyl, imputato ai russi e mai avvenuto, infatti sembrerebbe un’opera di sabotaggio ucraina che voleva infangare l’operato dei miliziani di Putin.

Vige in merito alle violenze in Ucraina un pantano di reazioni, come quella che attribuisce ai militari ucraini omicidi, gambizzazioni, utilizzo di civili a mo’ di scudi umani e leva obbligatoria con conseguente immissione in battaglia per tutti i maschi. Insomma gli attentati affibbiati ai russi sarebbero secondo molteplici oservatori, ascrivibili agli ucraini che hanno uniformi pressoche’ indistinguibili da essi. Putin ha concluso l’intervista tirando in ballo il pontefice Francesco, che a sua detta e’ divenuto un politico laico che nei colloqui privati omette il tema cardinale della trinita’ e della spiritualita’. Sarebbe questa la ragione che ha visto il primo ed ultimo colloquio privato tra Putin ed il papa, durare pochissimo e mai piu’ ripetersi.