Dispetti ai rugbisti e Pino Aprile infiamma Taranto

GLI BRUCIANO LA SEDE, MA NON SI ARRENDONO: IL GUARDIAN ELOGIA I RUGBISTI DI LIBRINO.

(da siciliafan.it)
Il Guardian fa tappa in Sicilia per raccontare la storia del team di rugby dei Briganti: i giocatori dilettanti di Librino, quartiere di Catania, non si sono piegati alle intimidazioni.

«I giocatori dilettanti di Librino devono sorvegliare ogni notte il loro nuovo campo e le loro strutture, ma vale la pena tenere i bambini fuori dalle grinfie di Cosa Nostra». Esordisce così l’articolo della celebre testata britannica, che fa tappa a Catania, in uno dei suoi quartieri più storici.

Da quando la criminalità organizzata ha dato fuoco al circolo sportivo e all’autobus dei Briganti Librino RUFC, il capitano Gloria Mertoli e gli altri membri del team si alternano per rimanere dopo gli allenamenti serali e sorvegliare l’aria durante la notte.

“Da quando il circolo ha iniziato a lavorare per portare i bambini – facili bersagli del reclutamento mafioso – fuori dalle strade di Librino, i clan hanno cercato di metterlo fuori mercato”. – spiega il Guardian. La storia dei Briganti di Catania ha fatto notizia in tutto il mondo, ricevendo tantissima solidarietà, anche dall’allenatore della nazionale inglese di rugby, Eddie Jones, e dall’ex capitano dell’Inghilterra Bill Beaumont.

L’anno scorso, la squadra amatoriale di rugby di Bolton, con un patrimonio di 150 anni, ha stretto una partnership con la squadra siciliana. Il presidente del Bolton, Mark Brockelhurst, ha detto: «Per la gente di Librino, il rugby offre un’alternativa a una potenziale vita criminale per le strade».

La Briganti è composta da diverse squadre giovanili e senior, oltre a squadre femminili di più fasce d’età: è stata fondata a Librino nel 2006, con l’obiettivo di fare di più che semplicemente giocare a rugby. «Abbiamo costruito un circolo sportivo con una piccola biblioteca, una caffetteria e una cucina», dice Piero Mancuso.

Alla mezzanotte dell’11 gennaio 2018, però, è scoppiato un incendio nella club house dei Briganti. Libri, palloni, caffè, computer, maglie e trofei: tutto è andato perduto. «Almeno 10 anni di ricordi sono andati in fumo», dice Mancuso. «È stato devastante».

La club house è stata ricostruita in pochi mesi, grazie a donazioni private. Purtroppo ci sono stati furti dell’attrezzatura e incursioni. Nel marzo del 2021 l’autobus della squadra è stato dato alle fiamme.

«Per tutta la vita ho sentito persone parlare di mafia, ma quando ce l’hai in faccia è tutta un’altra storia», racconta Mertoli, 22 anni, capitano della squadra di rugby femminile. «Quando hanno dato alle fiamme il nostro autobus, è stato come se avessero dato fuoco a casa mia. Ti trovi in ​​una situazione difficile perché non sai come gestirla». Da quel giorno ci si alterna di notte per vegliare sugli spogliatoi, sul nuovo circolo sportivo e sulla biblioteca.

«Siamo lì tutta la notte», aggiunge Mertoli. «Ordiniamo da mangiare e passiamo il tempo giocando a Risiko o Monopoly. Se sentiamo un rumore, prendiamo le nostre mazze».

La vita, come il rugby, è un gioco di resilienza, e tutto può cambiare l’esito della partita, fino all’ultimo. Grazie al sostegno e alle donazioni internazionali, i Briganti sono riusciti a battezzare il loro nuovo campo da rugby, inaugurato ufficialmente venerdì scorso, racconta il Guardian. «Siamo risorti dalle ceneri del fuoco che queste persone hanno appiccato», conclude Mancuso.

COME SI UCCIDE UNA CITTÀ, TARANTO: “IL CIELO OLTRE LE POLVERI”, e’ un manoscritto di Valentina Petrini che infiamma Pino Aprile autore del testo sottostante:

“Il cielo oltre le polveri”, di Valentina Petrini è un gran libro, scritto con competenza e passione civile: ricchissimo di dati, di citazioni e analisi di documenti che hanno richiesto ricerca e studio (per nulla facile, quasi sempre, essendo necessarie conoscenze non superficiali, dalla chimica alla medicina, alla giudiziaria, per non incorrere in errori di valutazione), come capita ai giornalisti che devono occuparsi di argomenti ostici.
Ma Valentina Petrini, che ha lavorato per trasmissioni televisive d’inchiesta, come Piazzapulita, ha condotto Nemo – Nessuno escluso, ideato e condotto Fake – La fabbrica delle notizie, si occupa di Taranto e della strage di tarantini per l’inquinamento industriale da parte dello stabilimento siderurgico (il più vasto d’Europa, grande due volte la città), perché lei è di Taranto, del rione Tamburi poi trasferita al quartiere Paolo VI: i due centri, con la frazione di Statte, più colpiti dai veleni dell’acciaieria: sui tarantini e nelle loro carni si è versato quasi il dieci per cento della diossina dell’intero continente europeo, sino a oltre il 90 per cento della diossina emessa da tutte le industrie italiane messe insieme. Valentina narra la strage a norma di legge (cangiante di volta in volta, per aggirarle le leggi, se i magistrati le fanno rispettare) dando voce ai parenti delle vittime (alcuni non avevano mai voluto rispondere ai giornalisti), dai genitori del piccolo Lorenzo Zaratta, a cui, a soli tre mesi di vita, viene diagnosticato un terribile tumore al cervello (una serie infinita di interventi chirurgici, sino alla morte), alla vedova di Alessandro Morricella, l’operaio “colatore” che viene investito da una bocca d’ispezione dell’altoforno (che doveva essere spento, per sentenza del giudice, ma tenuto in attività, con un ricorso alla Corte Costituzionale), da un getto rovente di ghisa e gas a 1.600 gradi: l’elmo protettore gli si fonderà sulla testa, del corpo non si salverà nulla, meno del 10 per cento non sarà ustionato, sino alle ossa, in alcune parti.

Eppure, il giovane Alessandro, padre di due bimbe, sportivo, aspirante allenatore di calcetto a cinque, ci mise giorni a morire. Una perizia calcolerà in almeno 386 i morti da inquinamento; mentre il numero degli operai “vittime del lavoro”, non si saprà mai, perché per troppi anni non furono nemmeno contati,
Chiunque abbia un minimo di coscienza non può leggere senza che il sangue acceleri nelle vene, questo libro sul martirio di una città e una popolazione, costretta a scegliere fra la vita e il lavoro, o addirittura a decidere di rinunciare alla prima per il secondo; e apprendere che a Taranto, pure quando la proprietà dello stabilimento era statale (e figurarsi quando è stata di privati, la famiglia Riva e ArcelorMittal), si è risparmiato a spese della vita dei tarantini. I numeri sono impressionanti, da far invocare una sorta di Norimberga jonica, che pure, nella riduzione giudiziaria ai minimi termini di immani tragedie, si è messa in piedi, grazie al coraggio di magistrati di grande statura morale e coraggio, quale Patrizia Todisco (nel libro, brava Valentina!, c’è la sua unica intervista in tutti questi anni). Perché dico “riduzione giudiziaria ai minimi termini”? Perché nei tribunali si entra per cercare la giustizia e si trova solo la legge, che è sempre quella del più forte. E quando dei magistrati, pur con quelle leggi, alzano il tiro, il potere politico ed economico interviene per disinnescare sentenze, cambiare le norme, aggirare condanne, appellarsi al cavillo che toglie ogni speranza di giustizia.
Così, sotto accusa vedi il capoturno, il responsabile del reparto, il manager…, al punto che quasi ti sembra ingiusto che tragedie di tale portata debbano esaurirsi nella responsabilità di esecutori che fanno da scudo ad altri che non vedremo mai sul banco degli imputati (non può certo ridursi, la giustizia, alla condanna dei Riva, che hanno anche perso l’azienda).
Eppure, Valentina lo racconta, Taranto ha lottato: le maggiori manifestazioni popolari di sempre (20 mila persone in corteo) sono state fatte per chiedere giustizia. La città si è divisa, fra chi, per paura di perdere il lavoro, ha accettato di poter perdere la vita e chi non ha accettato di scegliere fra l’uno e l’altra. Questo, in una città che dipende dallo stabilimento, ha diviso le famiglie. E Valentina Petrini riferisce della sua, della differente lettura del padre, militante della sinistra storica, il fratello operaio, lei giornalista d’inchiesta; con il ripudio, da parte di tanti operai, dei sindacati che sono stati complici, troppo spesso, di quei poteri che ai diritti costituzionali dei tarantini, hanno anteposto gli interessi della produzione.
Il libro “non finisce”, nel senso che le vicende sono ancora in corso, ma nessuno potrà dire che non sapeva cosa si è fatto a Taranto, contro Taranto, contro i tarantini (per tutelare la salute e la vita dei genovesi, si sopprime il reparto di lavorazione a caldo dell’acciaio, perché altamente inquinante, e la si aggiunge a quello di Taranto, dove vivono italiani per i quali non è prevista pari tutela). È un atto di accusa e di dolore, quello di Valentina Petrini. E par di capire che gli assassini resteranno impuniti, in questo strano giallo in cui i nomi dei colpevoli sono noti dall’inizio, mentre vengono condannati i maggiordomi e l’unica sentenza a cui i veri responsabili non sfuggiranno sarà quella della storia: postuma, alla memoria, inutile, per morte del reo.

LINK: https://www.siciliafan.it/guardian-elogia-squadra-siciliana-di-rugby-briganti-librino/?refresh_ce




Russia: dichiarazioni residenti e contromosse su Ucraina

Dall’intervista di Adfnews.it a Michele Lebotti, italiano residente a Mosca ed ivi integrato da oltre una decade, emerge un quadro inusitato della complessa realta’ russa che avvolge l’Ucraina e desta problemi a Putin da una parte, ed al duo Europa-America dall’altra:”

La crisi in Ucraina spiegata in due (beh, non proprio due) parole.

“In Ucraina ho vissuto un anno meraviglioso, a cavallo fra il 2009 e il 2010, viaggiando in lungo e largo per il paese per motivi di lavoro, finendo poi col trascorrere un’estate splendida in Crimea. Nei miei spostamenti, mi rendevo sempre conto che quel paese aveva (ed ha) due anime, distinte, separate fondamentalmente dal corso di un fiume, il Dniepr. Un’anima russa, propriamente russa, di ucraini che parlano russo, che sono di religione ortodossa e che sono eredi di quella cultura del Don che non ha mai conosciuto un confine reale fra Russia ed Ucraina. Faccio notare che in russo la parola stessa У-край на vuol dire : presso/lungo i confini.
L’altra anima del paese è invece propriamente slava e mitteleuropea, direi quasi asburgica, considerato che a Leopoli furono incoronati ben due imperatori della casata imperiale austriaca. La Galizia, i Carpazi, tutti i territori fra Polonia e Ucraina esprimono infatti una cultura diversa, fondamentalmente cattolici, si parla ucraino, si avverte da secoli, la Russia, come un vicino ingombrante.
In effetti anche se si guarda la mappa dell’Europa, si nota che l’Ucraina ha la forma di un ponte. Ora questo essere ponte fra due mondi, che ha sempre trovato in Kiev, la bellissima capitale, la sua sintesi ideale, invece di divenire un vantaggio strategico per il paese, è diventato nel tempo la sua grande tara.
Come si è arrivati a questa polarizzazione drammatica? Facciamo un passo indietro: fine dell’URSS, nascono, nelle repubbliche dell’ex impero, le pseudo-monarchie dei Lukashenko (Bielorussia), degli Aleev (Azerbaijan), dei Nazarbayev (Kazakistan) etc. A Kiev si instaura un governo di incapaci attaccato alla tetta russa, che però di latte, all’indomani del crollo sovietico, ne ha ben poco. Il paese si impoverisce, le infrastrutture non reggono, la gente scende finalmente in piazza chiedendo rinnovamento. Sono i giorni di speranza della rivoluzione arancione, la rivoluzione di Maidan, la grande piazza che si apre sul Kreshatik, la via principale della capitale. La rivoluzione riesce, il governo in carica di dimette, le elezioni vengono vinte da Victor Yushenko, professore, scacchista, persona onesta, ma pessimo politico, e soprattutto, amministratore incapace. Fra i tanti errori di Yushenko c’è quello di mettersi vicino una pasionaria fascistoide, Yulia Timoshenko, che contribuirà non poco ad avvelenare l’aria del paese. Il governo Yushenko non funziona, la grivna crolla, la gente continua ad impoverirsi, le grandi speranze rimangono disilluse. Si torna a votare e questa volta, l’esito del voto premia un altro Victor, Yanukovich, espressione della parte russofona e russofila del paese, fra cui il Donbass appunto, essendo lui stesso nato a Donetsk. Ex malavitoso, uomo controllato dal FSB, estremamente corrotto. È l’anno in cui arrivo a Kiev. Il mio autista è anche un musicista, per la precisione oboista della filarmonica di stato. La quale filarmonica, ogni giovedì, va in casa di Yanukovich, un enorme villa sopra l’Arsenalnaya, a suonare per il presidente e per le sue feste.
Si ferma l’occidentalizzazione del paese, ci si riavvicina alla Russia. Tuttavia alcuni impegni come i colloqui per una preadesione all’UE erano stati già presi dal governo precedente. Yanukovich stoppa tutto. Questo scatena la rabbia delle generazioni più giovani e della parte del paese ad occidente del Dniepr. Yanukovich viene rimosso con la forza, da frange organizzatissime dietro le quali fra gli altri c’è la stessa Timoshenko. Ma Yanukovich era stato eletto democraticamente e quella parte del paese che lo aveva eletto, non ci sta. E’ la contro-rivolta, vengono occupati i municipi di Lugansk, Donetsk, Sebastopoli.. E in questa fase, il nuovo governo di Kiev non trova di meglio che inviare in quelle province i carri armati. Contro una parte del proprio popolo. Un’assurdita’. La Russia manda i rinforzi tecnici e paramilitari che l’esercito ucraino non ha la forza di sconfiggere. Putin vede un’occasione unica e si prende la Crimea, senza sparare un colpo.
La situazione si cristallizza e questo status quo viene sancito internazionalmente dagli accordi di Minsk nel 2014. Fino a ieri sera. Considerazioni finali: nelle situazioni così complesse il male e il bene, la ragione e il torto non stanno mai da una parte sola.
La NATO non può pensare di bussare alla porta di territori e paesi che sono al confine dello spazio strategico vitale della Federazione Russa. Ne’ può giustificare la sua esistenza con il solo spauracchio della russofobia. La Federazione Russa non può pensare di violare la sovranità di paesi che sono comunque paesi terzi e indipendenti, ne’ può continuare ad inquinare il processo di integrazione europeo (l’unico argomento che vede convergere gli interessi russi e americani).
Si può ammettere che l’Ucraina non entri mai nella NATO ma non si può costringere nessuno a firmare un accordo scritto sulla testa di uno stato terzo, come vorrebbero i russi.
Gli USA non possono forzare la mano senza capire che i rapporti geopolitici fra Russia e Europa sono molto più complessi e interconnessi di quello che gli americani stessi vorrebbero. A 6000 km di distanza se ne fottono. Per loro l’energia non è un problema, per noi si.
L’Europa dovrà parlare con una voce sola, e dovrà mediare. Ne va del suo, pardon, del nostro futuro. Il resto lo leggeremo sui giornali a partire da domani…”.




Tecnologie italiane superano Tesla e Tim

Alla luce di multiple, inveterate, reiterate chiusure aziendali, cessioni di attivita’ e trasmigrazione verso paesi piu’ vantaggiosi, l’Italia assiste ad alcuni paradigmi industriali di rinascita innestati sul modello artigianale in subappalto, ad innovazione egemonica, e brevettazione. Insomma eludendo il comparto gastronomico in cui l’Italia figura all’acme del gradimento seppure viga una crisi mondiale ingente, si stanno affacciando nuove promettenti realta’ tutte locali ed italianissime nonche’ alto valore aggiunto che concorrono direttamente con macroscopiche imprese come Tesla, Tim, Vivendi,Vodafone. Nella fattispecie del settore ecologico dei motori a scoppio e’ opportuno citare l’abruzzese Hydromoving Energy che monta, unica al mondo, un sistema di combustione per motori termici di tutti i tipi, ad idrogeno ed acqua in grado di salvaguardare la pienezza delle prestazioni, abbattere i consumi dal trentacinque al cinquantacinque per cento, e l’inquinamento ad oltre il 90%. Il marchio in questione, promosso recentemente da importanti trasmissioni televisive site su Rai e Mediaset, ha brevettato un sistema di produzione di idrogeno da un serbatoio d’acqua posizionato successivamente la rimodulazione, all’interno dell’auto. Cio’ in modo ergonomico ergo estremamente discreto, con la possibilita’ di ottemperare ad avveniristici sistemi di viaggio che sorpassano il concetto di metano. L’azienda in questione rappresenta un’ancora di salvataggio per i motori termici dichiarati inidonei alla produzione dal 2035 per cui i modici prezzi di riconversione motoristica offerti rendono la societa’ limitrofa a Chieti, un’ancora di salvezza per l’intero settore industriale che gravita sulla meccanica dei motori termici.

Tesla nell’ambito dei motori ecologici causa una rottura con l’industria tradizionale dell’auto, una totale dipendenza dall’energia elettrica e prezzi eclatanti. Lo stato italiano ed i comuni in modo peculiare, vivono una fase di stallo che gli impedisce di edificare le necessarie ed ubique colonnine di carica, di conseguenza il mercato dell’ecologico e’ in procinto di imboccare la tendenza di soluzioni analoghe quella di Hydromoving.

A tal proposito viene annoverato anche un altro brevetto di alimentazione totalmente acquea appartenente ad un ingegnere italiano di cui si sono perse le tracce anche se pare la propria invenzione sia stata venduta ai tedeschi e disapplicata.

Per quanto riguarda il settore della fibra ottica e delle tecnologie telefoniche di ultima generazione, si e’ affacciata una societa’ piemontese antagonista della Tim ed adottata da alcune filiali nazionali di conglomerati industriali come Audi: si tratta di Mpc system dalla innovazione tutta proprietaria; infatti tale gestore ottimizza le potenzialita’ urbane della fibra ottica con un processo dissimile quello della Telecom. Ovvero rimodula l’infrastruttura telefonica adiacente il proprio utente con dispositivi di propria concezione. In tal guisa la Mpc favorisce una migliore connettivita’ ad un costo inferiore di Tim, con a carico dell’utente il costo del rinnovamento infrastrutturale sottoforma di bollette; infine il consumatore diviene proprietario del nuovo esemble di accessori e modifiche domestiche approntati per migliorarne la connessione.

La nuova societa’ automobilistica Dr, italiana del Molise, registra crescita costante in Europa con l’ampliamento di stabilimenti locali e l’edificazione di un impianto in Spagna ed uno in Portogallo.

Vessillo di un’Italia pugnace Dr si giova di un prezzo per i principali modelli calmierato a meno di ventimila euro ed un’estetica accattivante che tuttavia si allontana un poco dallo stilema automobilistico prettamente italiano.

Compito dello stato italiano oggi si configura nella tutela ed implementazione di tali nuovi elementi industriali, che ne amplino la facilta’ nell’ottenere denaro a basso prezzo, fiscalita’ agevolata ed azionariato nazionale.




Progetti comunali aggiornati per Napoli

Ieri si è tenuta la riunione del Consiglio comunale di Napoli. Affinchè le nostre denunce non rimangano parole al vento, negli interventi la consigliera Clemente ha preteso ripartire da alcuni elementi che la fazione piu’ sinistrorsa del municipio partenopeo ha già denunciato nella scorsa seduta e che ancora non hanno trovato una valida risposta istituzionale.

Avevano denunciato, gli epigoni del partito afferente l’ex primo cittadino De Magistris, l’immobilismo in merito alla questione dei crolli che hanno colpito il cimitero di Poggioreale. Una notizia che non leggiamo più sui giornali, che forse non interessa più a nessuno, ma che ancora oggi, a distanza di due mesi da quei fatti, fa riscontrare un nulla di fatto per la risoluzione della situazione. Si parla di centinaia di famiglie colpite dalla vicenda, che la Clemente ricorda con chiarezza: dal giorno del crollo sono esposte alle intemperie decine di salme, sotto cumuli di detriti. Una situazione abominevole, che è rimasta immutata.

Qualcuno forse ha dimenticato qual è lo stato delle cose in quei luoghi, di certo non i familiari dei defunti che ce lo ricordano con uno striscione che è stato affisso affianco l’ingresso del cimitero e che dice così: “Per voi si tratta solo di morti, per noi sono il passato, il nostro essere, i nostri affetti più cari… Esigiamo rispetto!!!”

Sempre in quell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi un mese fa, si denunciava l’immobilismo della politica cittadina “perché a quasi 4 mesi dalle elezioni cittadine non erano ancora stati nominati gli assessori delle municipalità, per quelli che sembravano essere problemi sulla spartizione delle poltrone, che tenevano immobili i lavori dei quartieri”.

Di mesi adesso ne sono passati 5, ma lo stato delle cose è precisamente lo stesso e cioè: IL NULLA ASSOLUTO.

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5 mesi per nominare gli assessori sono 5 mesi persi, bruciati, di nulla di fatto. La maggioranza raffazzonata che si è presentata alle elezioni comunali, dove dentro è stato gettato di tutto per raccogliere un ampio consenso, ha creato un ingorgo di interessi apparentemente impossibile da sbrogliare, afferma la di nuovo eletta Alessandra Clemente. Cosa hanno intenzione di fare i nostri amministratori per sbloccare questa situazione? Provoca la giovane pupilla di de Magistris vittima, per la dipartita della madre, di un omicidio di camorra.

E’ arrivato il momento di dare dei tempi certi. La formazione politica antitetica al quasi approvato Fiscal Compact per Napoli, pretende una risposta precisa su questa tematica che è diventata insopportabile. Stanno deliberatamente bloccando i lavori delle municipalità per interessi politici ed è un atto grave. Infierisce la consigliera classe ’87.

Voltando pagina, e’ portata in Consiglio una variegata visione sulla questione movida, sempre più sentita dalla cittadinanza. Ci siamo lasciati alle spalle il week end, il primo dall’entrata in vigore della nuova ordinanza in materia.

Tiriamo brevemente le somme di questo fine settimana: strade piene, assembramenti, un quattordicenne pestato con un tirapugni da un coetaneo, comitati di quartiere in rivolta. Cosa è cambiato quindi grazie all’ordinanza sindacale? Nulla, se non che adesso i proprietari dei bar devono chiudere prima.

“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, anche alla luce di quello che abbiamo visto in questi ultimi giorni: imporre una chiusura anticipata alle attività che vivono grazie al commercio notturno non è il modo per risolvere il problema del mancato controllo delle strade napoletane. Per mesi si è tentato di sovrapporre il tema della regolamentazione della movida con quello dell’escalation della violenza specie nelle tarde ore della serata”. Ribatte in assemblea Alessandra Clemente

“É una identificazione strumentale, che condanna gli esercenti che lavorano in maniera onesta, rispettano le regole esistenti e contribuisono a creare lavoro e ricchezza in città”. Dice in coro la sua controparte politica.
Individuare negli operatori commerciali un nemico del vivere civile è la dimostrazione che è più facile imporre limitazioni per tutti, piuttosto che cercare di governare il fenomeno della movida condannando chi non rispetta le regole.

Se le strade di notte non sono sicure, se le piazze sono lasciate a loro stesse, se i mal intenzionati sono liberi di agire indisturbati appena dopo la mezzanotte non è certo colpa dei ristoratori, che anzi permettono alle nostre città di non “spegnersi” con il calare della sera, ma di chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e la sicurezza.

Il ruolo delle istituzioni non può limitarsi a imporre delle limitazioni, nè tantomeno a tentare di “rieducare” la popolazione cittadina, volendo utilizzare l’agghiacciante formula utilizzata nel testo dell’ordinanza per Napoli. L’istituzione deve mettere nelle condizioni cittadini ed esercenti di trascorrere le notti in modo sicuro: questo si fa tramite il controllo dei territori.

Per questo motivo Clemente propone un piano di azioni alternative che possa concretamente tutelare nelle ore notturne i napoletani, a partire da quelli maggiormente esposti ai rischi, i minori. Chiedono :”Che si parta da un maggiore controllo dei territori da parte delle forze dell’ordine; che venga istituito un tavolo di confronto con gli esercenti;di rimettere mano al regolamento delle licenze e prevedere il ritiro per chi somministra alcolici a minori di anni 14 e la chiusura per 30 giorni a chi somministra alcol a giovani tra i 14 e 18 anni; che vengano fatte verifiche a campione sulla qualità dell’alcol somministrato, avendo ricevuto diverse segnalazioni di locali dove vengono “travasati” gli alcolici con prodotti di qualità scadente; che sia predisposto un programma a sostegno dei minori che vivono una città priva di luoghi di aggregazione e attività a loro misura.




Fuga dal Pd in America

“Non sarà un buon anno per i democratici”: Dimissioni nella Camera dei Rappresentanti al massimo da 30 anni. Una nuova analisi delle elezioni di midterm del 2022 dipinge un quadro cupo per il partito e la maggioranza sottile come un rasoio della presidente Nancy Pelosi, dato che il numero di membri democratici che si ritirano dalla Camera dei Rappresentanti ha raggiunto un massimo da trent’anni.

Secondo un rapporto di The Hill, il numero di democratici nella Camera dei Rappresentanti che non cercano la rielezione ha raggiunto un massimo da 30 anni. Ha detto che questo era “un triste punto di riferimento che riflette la frustrazione per lo stallo al Campidoglio, la tossicità delle relazioni tra i partiti e le sfide che i democratici affrontano mentre lottano per mantenere la loro sottile maggioranza”.

Il rapporto arriva in un momento in cui la rappresentante di New York Kathleen Rice ha annunciato questa settimana che anche lei non si candiderà per la rielezione, diventando così la trentesima democratica nella Camera dei Rappresentanti. Queste sono le dimissioni più massicce dal 1992, quando 41 membri del partito lasciarono il Congresso anche se gli elettori mandarono Bill Clinton, il loro candidato presidenziale, alla Casa Bianca.

The Hill aggiunge: ‘Secondo la Brookings Institution non partigiana, questa è solo la terza volta dal 1978 che uno dei due partiti ha avuto almeno 30 dimissioni in un singolo ciclo. L’ultima volta che è successo è stato quattro anni fa, nelle elezioni di metà mandato del 2018, quando 34 repubblicani si sono dimessi dalla Camera dei Rappresentanti. Questo è stato un triste segno delle cose a venire, con i repubblicani che hanno perso 41 seggi – e la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti – a causa di un’ondata di democratici ampiamente vista come un referendum contro l’allora presidente Trump”.

L’attuale esodo blu dal Congresso potrebbe anche essere visto come un “referendum” contro il presidente Joe Biden e il suo controverso vicepresidente Kamala Harris, e l’agenda di sinistra del loro partito:” Quest’anno, sono i democratici di Biden ad affrontare una situazione difficile. Tra gli indici di approvazione in calo di Biden, un’agenda politica in stallo al Congresso, la riorganizzazione dei distretti a livello nazionale e la tendenza storica del partito del presidente in carica che tende a perdere seggi nelle elezioni di metà mandato, le probabilità di vincere la Camera dei Rappresentanti sono sempre più a favore dei repubblicani. Aleggia cosi’ lo spauracchio di Donald Trump, corroborato da una neopiattaforma social di sua proprieta’ che gli consente di eludere i blocchi permanenti che gli hanno imposto i principali social network come Facebook e Youtube, in seguito ai disordini accorsi al Campidoglio lo scorso 6 gennaio.

Il celeberrimo costruttore americano di origini crucche, particolarmente osteggiato dalla politica americana tradizionale, a proposito di Biden ha additato gli alti gradi dell’esercito come restii a seguirlo ed attuarne le disposizioni, peculiarmente sulla questione Ucraina.

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Da qui l’invettiva dei seguaci di Trump, sull’egida del loro idolo, contro l’esecutivo statunitense che costituirebbe una farsa e non in grado di minacciare la pace del mondo, in quanto i militari di alto calibro non intendono intervenire in Ucraina alla luce dei fenomeni economici ben piu’ gravi che depauperano societa’ ed industrie medio-piccole americane.

Il gruppo forte del partito repubblicano americano, capeggiato da Trump, accusa di corruzione l’ala politica ad esso interna, che durante la scorsa legislativa sia confluita nel voto anti-Trump, con le direttive del partito democratico.

In Italia invece le indagini a carico della fondazione “Open” di Renzi, sono in procinto di terminare; procedimenti contro l’esponente piu’ controverso ma incisivo del Partito democratico italiano che si e’ visto passare da un reddito iniziale di ventimila euro ad uno di mezzo milione ed oggi circa trecentomila euro, per mezzo di donazioni alla propria onlus nonche’ bonifici dagli Emirati Arabi presso cui svolge la mansione di conferenziere.

Critiche al pd italiano sono state sferrate recentemente dal segretario dei Comunisti italiani Marco Rizzo, definendolo il partito della Nato e delle banche, a causa rispettivamente del sostegno aprioristico alle esiziali iniziative belliche in terra ucraina, nonche’ la difesa incondizionata delle vigenti normative che si imperniano sul Fiscal Compact ed i parametri di Maastricht. In questo pantano il politico piu’ facoltoso d’Italia quest’anno e’ stato il membro del pd Enrico Letta, a sua volta scalzato da Renzi all’epoca della sua scalata all’apice della principale compagine politica di sinistra, accomunata con omologhi altrettanto coriacei presso le principali potenze economiche occidentali.




Banche centrali: rischio insolvenza

Le banche centrali sono ormai insolventi?Dietro la lotta per convincere tutti che l’inflazione dei prezzi non è un problema permanente c’è la necessità di mantenere bassi i tassi d’interesse e i rendimenti delle obbligazioni. In passato, il ciclo dei tassi d’interesse era interamente dovuto all’espansione e alla contrazione del credito delle banche commerciali. Ma questo era prima che le banche centrali costruissero portafogli di obbligazioni attraverso il quantitative easing.

Non solo questo li espone al ciclo dei tassi d’interesse, ma non hanno aumentato la loro base di capitale per tenere il passo con l’espansione dei loro bilanci. Da qui il problema dell’aumento dei tassi d’interesse e dei rendimenti delle obbligazioni: Su una base mark-to-market, le principali banche centrali sono insolventi perché le passività sui loro bilanci ora superano le loro attività.

Questo articolo trova che questo stato di cose vale per la Banca d’Inghilterra, la banca centrale degli Stati Uniti, la Banca del Giappone e l’intero sistema dell’euro. Altre banche centrali non vengono esaminate.

Indubbiamente, questo problema sarà risolto a breve termine dai governi che investono più capitale nelle loro banche centrali. Tuttavia, c’è una grande eccezione, vale a dire la BCE e l’Eurosistema, i cui azionisti stanno tutti scivolando in un patrimonio netto negativo con l’eccezione delle banche centrali irlandese, maltese e slovena.

Data l’interconnessione del sistema finanziario globale, la capacità delle banche centrali di garantire la sopravvivenza della propria rete di banche commerciali è quasi certamente destinata a finire con un collasso del sistema dell’euro. L’esempio è il fallimento del prototipo di banca centrale nel 1720, la Banque Royale di John Law. Da questa esperienza possiamo vedere come è probabile che si sviluppi.

Intanto il mondo delle criptovalute e’ in fase di stabilizzazione e regolamentazione nei principali mercati mondiali e rappresenta un nocumento letale per le banche classiche. Sempre piu’ utenti stanno investendo in valute alternative, in concomitanza con l’imponente social russo Telegram, a caldeggiare per la propria criptovaluta bitcoin denominata “Toin”.

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Esiziale il bitcoin per il sistema creditizio classico in quanto essendo agganciato alla tecnologia Blockchain risulta impossibile in quanto troppo dispendioso e faticoso, manometterne i tassi d’interesse, i risultati effettivi, gli utili e le perdite. In tal guisa la criptovaluta sarebbe fautrice di una effettiva decentralizzazione bancaria che non puo’ eludere la vera opulenza con manovre prettamente speculative o politiche. Tara tuttavia di questo nuovo paradigma finanziario, risulta la completa digitalizzazione delle transazioni e di conseguenza della produzione di ricchezza, il che non la esime da collassi venturi per mancata coincisione di opulenza reale e finanziaria. Il che configura, a detta di Guido Grossi ex responsabile per i mercati finanziari di Bnl, il medesimo problema odierno delle banche centrali e binariamente del capitalismo contemporanei: ossia una circolazione troppo vasta di denaro virtuale sprovvisto di valore materiale causata dalla crisi del commercio e delle aziende. Multinazionali anche che oggi vengono tenute a galla con immani trasferimenti di denaro sottoforma di emissione monetaria, ma che non non sono suffragate da acquisti sufficienti a mantenerne alto il valore di mercato e la ricchezza effettiva per azionisti e dipendenti.

Esiste per periti del calibro di Guido Grossi, un trucco per salvare l’intero sistema e rilanciare il pil nazionale e quello mondiale: strutturare un consolidato sistema di banche pubbliche a garanzia dell’economia locale, i cui passivi di bilancio vengano annullati dalla banca centrale, alla stessa stregua dei tassi d’interesse; essi dovrebbero essere mantenuti bassi facendo ricomprare dalla banca centrale i titoli pubblici invenduti senza scaricarne i costi sulla collettivita’ come oggi ed elidendo quindi il debito.




Trump rilascia proprio social e la Russia di Telegram si ritira

La piattaforma ‘Truth Social’ di Trump dovrebbe essere rilasciata sull’App Store di Apple Usa il 21 febbraio 2022.

Più di un anno è passato da quando il presidente Donald Trump è stato ufficialmente espulso da Twitter, YouTube e Facebook dopo il tumulto del 6 gennaio.

Ma ora è arrivato il momento del suo ritorno trionfale nella discussione politica. La nuova piattaforma “Truth Social” del presidente Trump dovrebbe arrivare sull’App Store di Apple lunedì, in coincidenza con la festa del President’s Day, secondo il capo del prodotto della società, Billy B., dopo mesi di buzz e interesse.

I commenti del manager di “Truth Social” sul rilascio dell’App Store di Apple sono stati pubblicati sulla versione beta della piattaforma domenica, secondo Reuters.

“In diversi post alla fine di venerdì, il capo della gestione dei prodotti della rete, Billy B.”, ha risposto alle domande degli utenti che sono stati invitati a utilizzare l’app durante il periodo di prova. Un utente gli ha chiesto quando l’applicazione, che è stata disponibile per i beta tester da questa settimana, sarebbe stata rilasciata al pubblico, secondo gli screenshot visti da Reuters."Abbiamo programmato il rilascio sull'App Store di Apple per lunedì 21 febbraio", ha risposto il manager.

Le notizie e le insinuazioni sulla posizione di Trump sulla rete si sono accumulate per settimane. Il 15 febbraio, il figlio maggiore di Trump, Donald Jr, ha pubblicato su Twitter uno screenshot dell’account social verificato di suo padre @realDonaldTrump Truth. Il post includeva un messaggio caricato su Truth Social il 14 febbraio in cui assicurava il suo pubblico:

“Preparatevi! Il tuo presidente preferito ti raggiungerà presto!”.

LA RUSSIA RICONOSCE LE DUE REPUBBLICHE DEL DONBASS DI DONEZK (DNR) E LUGANSK (LNR) COME SOVRANE E INDIPENDENTI – FIRMATO ANCHE UN TRATTATO DI ASSISTENZA MILITARE.

Sono 8 anni che le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk aspettano questo. Nonostante l’escalation in corso sulla linea del fronte – la gente di Donetsk sta scendendo in strada proprio ora per celebrare il riconoscimento della loro indipendenza!

Secondo la neonata televisione d’inchiesta statunitense “Disclose tv” Putin ordina alle forze armate russe di entrare nei territori ribelli nell’Ucraina orientale per “operazioni di mantenimento della pace”.

La Russia ha respinto i possibili piani per un incontro tra il presidente Biden e il presidente Vladimir Putin, avvertendo lunedì che era troppo presto per parlare di un vertice sulla crisi ucraina.

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“È prematuro parlare di piani concreti per l’organizzazione di vertici”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

“C’è accordo sul fatto che il dialogo debba continuare a livello di ministri degli esteri”, ha detto, aggiungendo che non c’erano “piani concreti” per un vertice presidenziale.

“Se necessario, i presidenti russo e americano possono, naturalmente, decidere di avere una conversazione telefonica o collegarsi in qualche altro modo”, ha detto Peskov. “Un incontro è possibile se i capi di stato lo ritengono opportuno”.

La resistenza di Mosca è arrivata poche ore dopo che Washington ha mostrato la volontà di accogliere, con l’addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki che ha detto domenica sera che Biden aveva “accettato in linea di principio” un incontro con l’uomo forte della Russia.

I media apparentemente “assetati di sangue” sono definiti devastati dalle fazioni politiche filoputiniane, devastati dopo che l’ambasciatore russo ha dichiarato che Putin non invaderà l’Ucraina.

I media mainstream ed politici nel Partito Democratico americano pare continuino a spingere per la terza guerra mondiale. Su Face the Nation di domenica, la conduttrice Margaret Brennan ha invitato l’ambasciatore russo con sede negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, per parlare della crisi Russia-Ucraina.

Il primo errore di Brennan è stato quello di citare Joe Biden. Da lì è andata in discesa.Margaret Brennan: "Il presidente Biden dice che il presidente Putin ha deciso di invadere l'Ucraina. È vero?" Ambasciatore Antonov: "Non c'è nessuna invasione e non ci sono piani del genere. È stato stabilito in documenti russi che possiamo mostrare ai nostri amici americani del Dipartimento di Stato. La Russia ha deciso pubblicamente che è pronta a continuare gli sforzi diplomatici per risolvere tutte le questioni in sospeso. Le truppe russe sono sul territorio sovrano russo. Non stiamo minacciando nessuno".

Questo deve aver fatto infuriare i media. Stanno davvero spingendo per una guerra con la Russia secondo molti commentatori russi ed intellettuali e politici disallineati come Marco Rizzo.

L’Ucraina ad ogni modo rappresenta il paese russo ed europeo con maggiori risorse energetiche e di metalli preziosi.




Russia e Canada: guerra e realta’

Il portale “Renovatio21 riporta : ad Ottawa è apparsa un’arma sonora LRAD. Sembra essere un modello LRAD 100X.

Il LRAD (Long Range Acoustic Device) è classificato sia come dispositivo di comunicazione che come “arma non letale”.

Ha effetti seriamente negativi sugli esseri umani se usato come arma, tra cui: Sordità. Perdita dell’udito parziale (può richiedere anni per manifestarsi). Vertigini e nausea Disorientamento. Dolore estremo https://t.me/CanadaFreeNews/1935?single.

Intanto i camionisti che stanno manifestando da giorni vengono smobilitati con le maniere forti da parte di uomini in divisa sedicenti poliziotti che, secondo i locali, non appartengono alle forze dell’ordine governative, piuttosto sarebbero miliziani mercenari e nuclei guerriglieri Nato sbarcati occultamente in nordamerica. A tal proposito girano sulle chat telefoniche e piattaforme social alternative, video ed immagini di clamorose gambizzazioni dei manifestanti, che pare abbiano virato verso importanti nuclei urbani vicini teleologici al prosieguo delle proteste. I militari che stanno smantellando le folle radunatesi in Canada dinanzi il parlamento avversi al Green Pass e le politiche di Troudeu, sono stati denunciati parlare in tedesco le sporadiche volte che rompono il silenzio.

Ai manifestanti sono stati congelati i conti correnti per imporgli una resa ma, secondo fonti locali, tale iniziativa e’ stata dopo poco abrogata per l’azione comune degli astanti non riottosi a prelevare tutti i soldi dagli istituti di credito

Il primo ministro canadese per contro si e’ rifiutato di parlare apertamente con i camionisti bensi’ sta usando le televisioni di stato per denigrare le proteste ed affibbiare l’epiteto di fascisti a coloro accorsi in piazza per ottenere maggiori liberta’ e benessere. Troudeu ha assicurato che le forze probe che egli guida, ristabiliranno tosto l’ordine e l’obbedienza nel proprio paese, glissando totalmente sull’oggetto delle richieste dei rivoltosi.

Il primo ministro canadese appartenente alla scuderia politica giovanile di Klauss Swabb presidente del forum di Davos, si trova in questo periodo al centro di accuse di altro genere: impazzano infatti immagini che lo raffigurano a latere di Fidel Castro, indicandone la paternita’ al dittatore cubano. Cosi’ si moltiplicano i rimandi di matrice complottista al fatto che vi sia un filo conduttore politico-economico a vincolare i piani alti del governo dei paesi piu’ sviluppati, e Justi n Treudau viene chiamato Justin Castro alla luce delle foto che vedono i genitori ufficiali sorridentemente in compagnia di Castro. A corroborare questa tesi sarebbe il fatto che la madre del presidente canadese sarebbe volata a Cuba appena egli fosse nato, per presentare il figlio a Fidel Castro. Treudau inoltre viene associato al settore di coltivazione giovanile del Forum di Davos, cui afferirebbe anche il presidente Macron, sulla base di documenti ufficiosi che girano, in cui un giovane Klauss Swabb encomierebbe i giovani e futuri amministratori politici provenienti da tale comparto, tra cui il duo che governa Francia e Canada.

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In Russia secondo Sputnik i venti di guerra attuali sarebbero agitati da anni verso le province ieri riconosciute autonome da Putin, dalla limitrofa Ucraina. Da cui partono, secondo i residenti del Dumbass russi, spari e granate notturne, in modo altalenante, da anni. Ed i cittadini delle due province sono stati ospitati in strutture alberghiere russe fino alla cessazione delle azioni belliche, con tanto stress da parte dei bambini costretti a fuggire: una bambina di tredici anni, alla luce di granate periodiche sull’orto dei suoi genitori, costretta a fughe notturne repentine che le sono costate, a detta della madre, una canizie anticipata, oggi e’ felice del ritorno sull’egida russa della sua citta’.

Sulla questione ucraina gira un altro filmato che attesta la delibera della Nato, nel 1990 in seguito alla fine dell’Urss, a non invadere mai l’Ucraina e non espandere i confini al di la’ della Jugoslavia.




Ex terzino Napoli denuncia poverta’ e parla del nuovo lavoro

Fabiano Santacroce, ex difensore lodatissimo del Napoli, parla del dramma che ha vissuto in seguito al ritiro dal calcio in giovane eta’, sprofondando nell’indigenza con l’onere di due figlie da mantenere. Si e’ sfogato, Santacroce, alludendo al trauma nel trovarsi dieci euro in tasca quotidiani rispetto ai tempi del calcio elitario, in cui poteva disporre di ventimila euro al di’. Con cio’ ha offerto un particolare ringraziamento alla vicinanza della moglie, soubrette e giornalista napoletana che non ha mai lasciato il proprio lavoro all’interno dei media e della moda, aiutando il marito che oggi lavora nell’ambito della ricerca e consolidamento dei talenti calcistici giovanili. Questa la mansione che oggi il classe ’87 Santacroce, svolge con maggiore soddisfazione ed impegno, proclamandosi un autodidatta del calcio, riuscito a raggiungere la vetta senza ausili di sorta ed imperniandosi esclusivamente sul proprio impegno.

Fabiano Santacroce, che oggi risiede a Napoli, citta’ natale della consorte Barbara Petrillo, ha approfondito il tema del supporto ai giovani calciatori di talento, come cruciale per il proprio sviluppo e sopratutto il mantenimento delle capacita’ e della forma migliore durante la carriera. Uno dei tratti fondamentali per la giusta stimolazione dei giovani calciatori, secondo l’ex Santacroce, e’ l’incentivo economico al raggiungimento degli obiettivi, per cui ha confessato che appena focalizza un calciatore promettente delle serie cadette gli assicura scarpe e telefono nuovi ma in cambio di un piccolo obiettivo in piu’. E’ convinto di poter raggiungere ottimi risultati professionali il giovane ex difensore del Napoli, in quanto e’ stato diretto interessato degli stati d’animo attinenti i talenti smarriti o semplicemente quelli scevri di una guida. Il calcio elitario oggi comporta oneri ed obiettivi per giovani e non, da smaltire e raggiungere alla luce di un panorama amministrativo di figure specifiche che sostengano le carriere ed accompagnino i percorsi dei calciatori dentro e fuori dal campo. Infatti per Fabiano Santacroce un nocumento del settore calcistico rappresenta la solitudine, che egli medesimo ha riscontrato, ed e’ il risultato di reiterati trasferimenti, percorsi scolastici e sociali alternativi, nonche’ allontanamento da famiglie e paesi d’origine per quanto riguarda calciatori proficui acquistati ai fini di miglioramento del campionario delle squadre o di mero guadagno da rivendita. Ebbene questi sono i temi a cuore di Fabiano Santacroce su cui si prodiga per dare il proprio contributo efficace al mondo del calcio.

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Strada tempestata di ostacoli, quella del calcio di qualita’, che opera una forte discriminatura tra la serie A, la Champion’s League e le serie minori, giacche’ a detta di un diretto interessato intervistato, gli operatori delle principali serie del calcio affrontano impegno, fatica costanza e mostrano uno zelo superiore rispetto agli altri, nel raggiungere gli obiettivi e piazzarsi all’apice della categoria. Tale capacita’ individuale e manageriale, secondo Santacroce, deve essere messa a sistema e diffusa sui talenti nuovi e venturi con l’opera di professionisti come lui e di altri che lavorino a questi obiettivi con le medesime competenze.




Lega affonda a meno del 2018

Si paventa un’alleanza col Pd da parte di Georgetti e si focalizza l’estrema diplomazia di Salvini, definito da “capitano a maggiordomo”, cosi’ la Lega Nord perde consensi ed in proiezione di voto si vede svantaggiata rispetto al 2018, anno che l’ha affiancata al Movimento cinquestelle nello scettro del governo. Ma cio’ e’ dovuto alla dispersione di fiducia verso il partito del Nord, della base storica recalcitrante oggi per l’aumento esponenziale delle bollette, l’innalzamento dell’imposizione fiscale, l’impossibilita’ di scambiarsi i crediti fiscali relativi ed antecedenti l’edilizia nonche’ il mancato piglio della Lega contro l’Europa che pompa una moneta doppia in valore rispetto l’agognata lira ma con emolumenti arenati al valore della lira e prezzi aggiornati all’euro.

Sono molteplici i gruppi social e quelli di conversazione telefonica che imputano a Salvini l’emarginazione dal partito dei principali teorici politici ed economisti della Lega come Borghi e Bagnai. Gli imprenditori settentrionali, alla stregua di quelli centro-meridionali lamentano un’inpennata dei costi a loro carico calcolata nel 70% che accusano scaricare solo su se stessi in quanto non possono incrementare i prezzi finali del 70%. Inoltre la pace fiscale adottata con la pandemia e’ stata ormai abrogata per cui sono in fase di partenza cartelle esattoriali a fronte di multe urbane ed extraurbane dai prezzi maggiorati e con la base di eventi sanzionabili ampliata.

A proposito di base di eventi sanzionabili ampliata l’altro giorno a Napoli, in una strada larga e molto quotata da turisti e residenti, una vigilessa e’ passata a redigere verbali per divieto di sosta mai fatti precedentemente, per somme dagli ottanta euro in su. Al recalcitrare degli automobilisti imbizzarriti, il vigile ha replicato che secondo le nuove disposizioni del comandante in quella zona non e’ piu’ permesso il parcheggio. Inoltre tali provvedimenti non sono piu’ contestabili a causa dell’affido del Comune di Napoli, della procedura di vidimazione dei verbali, ad una societa’ privata esterna che computerizza direttamente tutte le multe lasciando un piccolo ma lungo scontrino di avvertimento sul lunotto posteriore delle vetture coinvolte. Tali multe vengono direttamente mandate e depositate all’ufficio centrale del Comune senza possibilita’ di cancellazione ne’ opposizione giudiziaria.

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Sul fronte leghista si consolida un movimento antieuropeista che si schiera totalmente col partito di Paragone e dipinge Salvini come artefice dello smantellamento del partito e del settore industriale del Nord. I video di Bagnai e Salvini riscontrano sempre maggiori esortazioni verso essi a cambiare partito, mentre e’ stato perdonato lo strappo leghista ai cinquestelle all’epoca ostili alla circolazione dei crediti fiscali in guisa di moneta, all’implementazione delle ferrovie in Val di Susa, e fautori del sostegno incondizionato all’attuale presidente dell’Unione Europea.

Sale invece il partito di Giorgia Meloni che rinfaccia continuamente responsabilita’ economiche e politiche a Draghi e seguaci, tuttavia Fratelli d’Italia non elude le critiche in merito alla procedura di votazione verso le leggi piu’ lesive, accusata di astenersi dal voto anziche’ schierarsi frontalmente contro l’esecutivo.