Identita’ digitale imminente: benefici e regole

Il governo italiano, binariamente a quelli dei membri del G20, sta proseguendo a marce forzate verso la capillarizzazione dell’identita’ digitale, con l’ausilio del Green Pass e ad onta delle critiche popolari culminate nel gesto di un professore no-vax sospeso e senza salario da mesi, che al sud si e’ dato fuoco dinanzi l’ufficio dei carabinieri.

Annesso all’identita’ digitale staziona il lavorio pubblicitario e bancario indirizzato all’affermazione della valuta digitale che molti considerano correlata anche alle crescenti chiusure di filiali di banca, alle maggiori difficolta’ di prelievo del contante presso una dovizia di bancomat aderenti tutti gli istituti finanziari. E con il dilagare di applicazioni per il proprio conto corrente, per ogni strumento di pagamento e crescenti funzioni, si deduce l’intento verso una infrastruttura digitale che contiene i dati complessivi facilitando la vita di stato ed utenti, ma all’occorrenza anche potendola annichilire, la vita degli utenti appunto.

Si pone, in relazione l’identita’ digitale, il quesito sull’utilizzo dei macrodati personali, gli introiti derivanti dalla loro vendita o elaborazione, l’equidistribuzione dei vantaggi e dei pericoli. Infatti se e’ innegabile il vantaggio e la semplificazione delle procedure tutte, con l’utilizzo dell’identita’ digitale, non si evince la giurisprudenza in merito alle decisioni sanzionatorie, penali, materiali, fisiche ed economiche utilizzando i dati digitali. Infatti chi ha la responsabilita’ di decidere, in prospettiva, e sopratutto pagare in caso di svarioni commessi, per il guadagno da vendita dei dati sensibili in digitale, il blocco dei diritti economici e sociali, sulla base del possesso dei dati digitali? https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Il Green Pass collegato alla Agenzia delle Entrate e’ il principale vettore, assieme ai social, di accumulo dei dati sensibili e non, delle persone; per cui non si capisce come e da chi vengono manipolate tali informazioni, chi paga, chi guadagna, chi controlla e come, il rispetto della privatezza. Se indubbiamente e’ comodissimo possedere ed usufruire dell’identita’ digitale per i servizi ed il controllo pubblico ai fini della legge, e’ arcano il fatto che ci sia non trasparenza sui soggetti che conoscono, manipolano, magari vendono, a chi e con quali emolumenti, tali informazioni. Se ad esempio un utente viene cancellato da Facebook o Youtube per violazione delle proprie regole, chi assicurera’ la cancellazione dei suoi dati da tali multinazionali e, in caso di vendita e manipolazione di essi, chi, come e quanto risarcira’ a tale ipotetico utente, di cui a bizzeffe ne stanno uscendo fuori?

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Pnnr come Mes e Recovery Fund: affondo della Lega ma consenso in calo

Il senatore leghista ex Pd Alberto Bagnai e’ stato indefesso, al parlamento, nel biasimare l’opera di destrutturazione di tecnici come lui, nelle commissioni parlamentari, con l’ammontare dei provvedimenti da esaminare alla stregua del Pnnr, e la diminuzione del tempo per bocciarli: cosi’ l’ariete economico del partito di Salvini si e’ detto limitato, come parlamentare e presidente di commissione, a sfogarsi invano nel parlamento su leggi approvate non da lui od affini ma da decreti presidenziali reiterati.

A proposito del Pnnr Bagnai lo ha definito un connubio di Recovery Fund e Mes che slatentizza l’ostilita’ dell’Unione europea verso l’Italia, subordinata ad una esiziale, annosa, austerita’ finanziaria inficiata dal ritardo con cui verranno elargiti i prestiti del Pnnr. Ed il tempo reciso con cui e’ obbligatorio spenderli, i prestiti europei pena il loro blocco e le sanzioni rappresentano per Bagnai un ostacolo insormontanile. Secondo il professore universitario sodale di Borghi, ambi due ridimensionati dai vertici leghisti, le prescrizioni europee sul Pnnr daranno adito ad ulteriori sprechi, alla mancata risoluzione dei problemi economici ed infrastrutturali dell’Italia, a causa dell’ impossibilita’ di spenderli tutti in solo sei anni come sancito; cio’ comportera’ un nuovo stallo dei lavori, peculiarmente al sud, per il mancato accordo tra attori economici e politici dovuto specialmente all’isteresi con cui vengono inviati i fondi, le beghe tra aziende concorrenti, la difficolta’ di accordare tutti sull’ordine di priorita’ e l’elenco di opere e dei beneficiari degli investimenti europei.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Bagnai ed i suoi seguaci non si esimono da tempo nel denunciare la dialettica europea tesa a scaglionare i fondi per l’Italia in base alle riforme arcinote e destabilizzanti pretese da lustri: ulteriori privatizzazioni, cesure ad investimenti pubblici, ai salari ed alle pensioni; infine aumento dell’imposizione fiscale per far quadrare il bilancio.

Il senatore leghista impiegato nell’analisi dei documenti finanziario-economici per l’Italia ha recentemente lanciato una critica contro la metodologia con cui la politica strumentalizza la pandemia: con il Pnnr infatti la voce relativa alla spesa per nuovi nosocomi e’ l’ultima o quasi, come entita’. E chiudere nuovamente il Paese senza suffragare le terapie domiciliari per Bagnai risulta letale verso il comparto economico di piccole e medie imprese su cui poggia l’erario ed il pagamento degli interessi sul debito pubblico.

La Lega tuttavia, schierata sull’indirizzo dettato da Georgetti che elude le esortazioni del dittico Borghi-Bagnai, risulta in calo inesorabile di proseliti. Sui social le invettive contro lo stesso Bagnai, e sopratutto Salvini, abbondano a iosa, con gli utenti che dileggiano i le critiche ed invettive dei senatori e parlamentari, come offesa agli elettori: giacche’ continuano a votare la fiducia a Draghi ed a non traghettare l’Italia fuori dall’euro come espresso molteplici volte in passato.

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Beppe Grillo con Rytr prepara il reddito universale

Si chiama Rytr ed e’ un programma algoritmico di intelligenza artificiale adoperato da un numero di persone che nel mondo supera il mezzo milione: Rytr scrive editoriali, articoli ad ufo, in modo infinito volendo, e con la qualita’ di un professionista per cui e’ adoperato da aziende e privati che necessitano di pubblicare in maniera continuativa i testi per i propri siti o attivita’. Scegliendo argomenti, tag, parole chiave, linea editoriale, lingua e stile si puo’ gia’ ovviare ai giornalisti e Beppe Grillo sul suo sito ha pubblicato un articolo approntato dal suddetto programma. Da qui partiva il sermone del comico genovese a predisporsi verso l’obsolescenza della maggioranza delle professioni a causa dell’avvento di robot ed intelligenza artificiale. Con questa dichiarazione Beppe Grillo ha auspicato l’accettazione comune di quel reddito universale preconizzato dal forum di Davos che, assieme al Grande Reset ed all’intelligenza artificiale, appare irreversibile, ineludibile anche se da ora molto osteggiato.

Molteplici politicanti, intellettuali, imprenditori, aborriscono dai palchi pubblici il reddito universale in favore di quel diritto al lavoro, alla vita dignitosa, alla non ricattabilita’ espresse nella Costituzione italiana. Beppe Grillo allude al reddito universale come strumento per concretizzare la fine della indigenza e del lavoro estenuante, ma anche un mezzo per cambiare lavoro, aprire una nuova attivita’ e garantire la vita propria in caso non si volesse o potesse lavorare.

A proposito del sacrosanto reddito universale si associa ad esso un ginepraio di polemiche che spaziano sull’entita’ di esso, la tutela della liberta’ di critica statale senza inibire gli introiti di coloro disallineati, ed infine la contropartita al reddito universale. Infatti si vocifera su forum e chat improntate sul futuro politico ed economico, che la contropartita al reddito universale sia la traslazione della proprieta’ privata verso i soggetti plutocratici che detengono le redini dello stato e finanziano stipendi, salari, investimenti, aziende, servizi. Inoltre spaurisce l’obbligo avveniristico ai vaccini ed a ogni tipo di prescrizione statale, per fruire del reddito universale alla stregua di quanto gia’ avviene in Cina. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Impazzano cosi’ le analogie con il motto di Agenda Onu 2030 che recita grosso modo:”Non ho privacy, non ho lavoro, non posseggo nulla ma sono felice”. Infatti si teme un collasso gia’ iniziato di imprese medie e piccole e professioni, in relazione al reddito universale, che renderanno potenzialmente nulli coloro che vi faranno la fronda con blocchi di documenti d’identita’, di proprieta’, di pagamenti e denaro.

Beppe Grillo fronteggia una dovizia di critiche ed invettive sui social, per aver prestato il fianco alle metodologie di governo ed impresa suffragate da Davos, Bieldeberg e gruppi finanziari affini che vedono tutt’oggi una decrescita del lavoro, dei redditi, delle imprese, in un’Italia che vede solo il reddito di cittadinanza come misura antidepauperamento.

Grillo e Casaleggio tuttavia, a detta di Alessandro di Battista, sono stati gli unici inprenditori dietro la politica, ad averci perso anziche’ guadagnato. Cio’ ad onta dell’indagine della procura sulla bancarotta di Moby che aveva stipulato un contratto di promozione da 120000€ sul blog di Grillo. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Scontro big tech nella pay tv: Apple su Leonardo di Caprio

Nell’epoca contemporanea in cui le televisioni nazionali e quelle locali riasultano in crisi irreversibile di ascolti, la platea dei giovani e delle persone fino a sessantacinque anni circa, e’ migrata verso la programmazione televisiva dei telefoni sottoforma di Youtube e Facebook ma anche Spotify e Netflix. Pertanto impazza una guerra cinematografica, televisiva e commerciale imperniata sullo streaming, che coinvolge i principali attori dell’industria informatica che guerreggiano nell’ingaggio di celebrita’ hollywoodiane per nuove produzioni da smerciare nel mondo.

Netflix afferma ormai che il suo principale antagonista e’ il sonno mentre Amazon con il decoder “Fire” ed il suo servizio “Prime” da un lato ha consentito l’accesso dei proprietari di televisioni tradizionali alla offerta disponibile sulle smart tv, dall’altro produce serie tv e film di sempre maggiore impatto. Ma vende o affitta anche, Amazon nella sezione Amazon Prime, i film tradizionali come Rocky che non sono presenti nel proprio campionario.

Ora e’ Apple a lanciare nel cinema un guanto di sfida a questo oligopolio televisivo e cinematografico mondiale in cui figura anche la Tim con Vision che, oltre ai film offre il calcio, ed appunto Apple rilancia con l’ingaggio di Leonardo di Caprio diretto nuovamente dall’italoamericano Martis Scorsese: nel 2022 uscira’ su Apple tv la nuova produzione tio famigerato ed acclamatissimo “The departed”.

Leonardo di Caprio, quarantaseienne oggi impegnato con la modella ed attrice argentina Camila Morrone, ha rintuzzato l’accusa di una sua ex fiamma che lo denigrava definendolo sessualmente incapace, e lo sfogo della fidanzata dichiaratasi costretta a visionare in una maratona tutta la saga di Star Wars di cui di Caprio e’ appassionato. Costrizione ipotetica avvenuta in una sala cinematografica privata. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Fisiologo e nutrizionista napoletano contro vaccino ed universita’ commerciali

Giovanni Moscarella e’ uno specialista vecchio stampo di fisiologia, nutrizione e metodi di mantenimento del benessere che ibridano la medicina tradizionale con quella industriale, a cooperare in modo attivo con i gruppi di professionisti e cittadini restii a sottostare al Green Pass ed all’obbligo vaccinale. Da Napoli in cui risiede Moscarella non si esime dal lasciare il proprio numero di telefono nelle piazze trafficate del centro storico in cui prosegue in modo occultato ma reiterato, l’invettiva popolare contro le prescrizioni pubbliche relative il vaccino pandemico ed il corollario di pratiche connesse. Moscarella esorta ad iscriversi ai propri canali Telegram ed analoghi per condividere informazioni, rimanere in contatto ed attuare azioni comuni che rintuzzino la deriva definita autoritaria e dittatoriale impersonata da Draghi e seguaci.

Il dottor Moscarella e’ un altro specialista napoletano che si sta prodigando da mesi a curare la pandemia con protocolli non ufficiali ma efficacissimi, e nei luoghi pubblici ci tiene a controbbattere punto su punto i criteri scientifico-medici su cui in Italia poggia la narrativa pandemica con il campionario di cure, misure preventive e numeri statistici.

A proposito dell’obbligo vaccinale e di Green Pass a lavoro questo pasionario laureato in biologia da mesi esorta la diserzione dal lavoro in attesa di vincere legalmente questo agone politico ed economico prodromico di rimborsi sesquipedali verso gli addetti minacciati e dal salario bloccato.

Intervistato sulla difficolta’ di rintuzzare gli obblighi governativi alla luce del blocco allo stipendio, Moscarella enfatizza la necessita’ di stazionare qualche mese senza redditi e rischiare la radiazione dal proprio ordine professionale. Giacche’ a suo parere entro un anno ogni prescrizione vaccinale glissera’ e lo stato con gli altri responsabili saranno obbligati a far rientrare nei propri albi i professionisti ed a ripagarli a caro prezzo con stipendi e risarcimenti danni sesquipedali.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Sulla fede medica che enfatizza la pandemia seguendo e credendo pedissequamente ai numeri ospedalieri ed a tutta la narrazione in auge, Moscarella attribuisce la responsabilita’ allo strapotere di big pharma e della finanza speculativa internazionale che, per mezzo di ingenti risorse, influenzano l’universita’ plasmandone la conoscenza e le vendite sulla propria utilita’ economica. Questo sarebbe il medesimo motivo che ha contribuito al relegamento della medicina tradizionale, della omeopatia e delle cure naturali, su un palcoscenico cadetto o al fallimento.

Per Moscarella la prevenzione e la cura di ogni patologia, compreso il Covid, si basano molto sulla corretta alimentazione, il riposo, lo stile di vita, la socialita’ e l’umore. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Bmw sorpassa Mercedes alle vendite: rabbia su Alfa Romeo

E’ successo nuovamente e recentemente si e’ configurato come un sorpasso mirabile nelle vendite del settore lusso, che ha posto Bmw al di sopra di Mercedes nelle immatricolazioni automobilistiche di questo biennio pandemico. Si parla ad ogni modo per ambe due le celeberrime case produttrici tedesche, di meno di tre milioni di auto vendute ma focalizzare Bmw sulla vetta commerciale dell’Olimpo automobilistico, desta clamore. Infatti per molti Bmw, con una presenza non grandissima ma consolidata nel settore motociclistico, e’ stata considerata una sorta di sorella cadetta di Mercedes che domina da anni la formula 1 ed il panorama delle macchine esose. A tal proposito e’ celebre la frase della buonanima di Marchionne che in occasione del lancio di Alfa Giulia cito’ la degenerazione dell’handling Bmw rispetto agli albori, foriera di un consolidamento Mercedes all’apice dei gusti del pubblico automobilistico improntato sul lusso.

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Nonostante abbia incalzato per il pariglia Bmw e Mercedes la concorrenza agguerrita di Audi sempre piu’ apprezzata, con arrembaggio della Porche versione berlina, poi da Maserati massimizzata ed iperbolica, il marchio Bmw dal 2003 ha sempre investito sulla propria differenziazione che ha sfornato per prima gli schermi multimediatici interni comandabili con una sorta di mouse che oggi tutti i suoi antagonisti posseggono; il primo Suv di successo eclatante appartiene alla succitata industria bavarese-X5 ed oggi la stessa artefice e’ artefice del super sux X7;oppure Bmw ha dato lo slancio ai veicoli dall’aspetto piu’ duro, squadrato, con pneumatici ipervoluminosi oggi in voga per tutte le case automobilistiche e pare non abbia mai ceduto quote di proprieta’ con l’antiaquata ma tutt’oggi frequente serie 5. Dunque la Bmw si e’ da lungo tempo caratterizzata senza mai snaturarsi e lo continua a fare con l’introduzione dei coupe’ suv, prima a lanciare modelli elettrici con la serie I e coupe Suv ridimensionati come X4. A Mercedes in patria si biasima la cessione tra il 30 ed il 40% delle quote a gruppi finanziario-politici cinesi che dapprima hanno acquisito il marchio antagonista a Bmw, Volvo, ed antecedentemente ad essa addirittura l’inglese Jaguar. Bmw per contro compro’ Rolls-Royce al fine di rintuzzare Mercedes con Maybach ed oggi vince l’agone nelle vendite che vede l’inserimento di Tesla in affiancamento a Lexus di Toyota non cosi’ incisivi. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Sul versante italiano invece si alternano critiche e recriminazioni contro Fca, rea non a torto di aver procrastinato tanto il lancio del suv compatto Tonale da farla risultare gia’ superata. Risultano poi innumerevoli gli attacchi ai gestori di Lancia che rimpallano sui social i modelli storici e lo zelo nel voler combattere con Mercedes. Il pubblico dileggia questa scelta anteponendo la presenza per Lancia di un solo modello in antitesi ai variegati e continuamente sostituiti, modelli attinenti Bmw e Mercedes. Per Alfa Romeo medesime invettive di fette maggiori di appassionati che lamentano il mancato rinnovo della

166 esortando un repentino lancio di nuovi modelli ed il ritorno di Mito e Giulietta. Cio’ che pero’ non sanno in molti, rispetto Bmw, Mercedes, Citroen, Peugeot e Renault, e’ che a differenza di Fiat sono societa’ copartecipate dallo stato, che le suffraga nel lancio di nuovi modelli e ne comporta la cessione di una parte dei guadagni. Calcolando che euro e marco sono uguali nel valore ed il costo del denaro in Germania e Francia e’ inferiore che in Italia, appare lapalissiana la necessita’ di dotare Fiat e stato italiano delle stesse possibilita’ di aziende e stati che oggi riscontrano maggiori vendite automobilistiche e gamme di modelli piu’ ampie. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Nord abbatte il Sud

Antonio Picariello sfoga la sua frustrazione campanilista dalle colonne del gruppo Facebook presieduto da Pino Aprile, Movimento Equita’ territoriale-43000 circa aderenti-, con questo caustico editoriale che descrive l’azione amministrativa in atto che danneggia il meridione italiano in modo ingente: ZITTI E BUONI! I CAPRICCI DEL NORD DEVE PAGARLI IL SUD. Esordisce cosi’ il Picariello.
Siamo stati facili profeti, ma con questo governo (e non solo questo) è molto facile. Perché ormai lo sanno anche i sassi che se il nord si lamenta ha sempre ragione perché è virtuoso, mentre se è il Sud a chiedere ciò che gli spetta, deve accontentarsi di quel che gli passa il convento/governo, perché lamentoso, improduttivo e composto da una massa di cialtroni. E la profezia che si avvera ha assicurato sull’unghia nordica altri 905 milioni per finanziare i progetti di rigenerazione urbana degli enti locali che erano stati tagliati fuori. I progetti presentati, infatti, valevano in totale 4,3 miliardi, mentre le risorse messe a bando ammontavano a 3,4 miliardi.

Sanata un’ingiustizia? Affatto! Compiuta un’altra iniquità degna di questo stato farsa che è l’Italia. Le risorse PNRR per la rigenerazione urbana, infatti, erano state assegnate anche in base all’indice di vulnerabilità sociale e materiale, cioè ai Comuni più bisognosi che, a causa della voracità del nord, sono a Sud. Ed è bastato questo per far gridare alla discriminazione dei ricchi!!! Quegli stessi ricchi che con le variabili dummies e con la spesa storica hanno creato parametri ad hoc per indirizzare la spesa pubblica italiana a nord. Solo che in questo caso al governo la chiamano “virtuosità” e non “latrocinio”.

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Ma tant’è, nelle stanze governative li hanno ascoltati -e non c’erano motivi per dubitarne- e in 24 ore hanno messo mano alla tasca trovando quasi un miliardo anche per i comuni più ricchi, accogliendo la proposta avanzata da Massimiliano Fedriga, presidente dalla Conferenza delle regioni, Antonio Decaro, presidente Anci, e Michele De Pascale, presidente Upi.

E se la presenza di De Caro, che conosce bene le cause delle condizioni in cui versano i comuni meridionali, può stupire, è comunque assordante il silenzio che si leva dalle amministrazioni del Mezzogiorno, dalle regioni ai comuni, che stanno al gioco e non si ribellano, ricattate da quel poco che viene loro concesso in questo sbilanciato nonché iniquo PNRR.

Insomma se le regole valgono per tutti, di certo non valgono per il nord che le modella a suo uso e consumo! È storia di oltre 160 anni, del resto. La conosciamo bene. Tuttavia se da un lato l’ennesima ingiustizia subita dal Sud, ad opera di un governo che ha occhi solo per il nord, conferma tutta l’inadeguatezza dei nostri rappresentanti politici nel far valere le nostre ragioni, dall’altro vede quelli del PUN, PD in testa, fare a gara per intestarsi il “successo” in una meschina competizione per una manciata di voti futuri. In particolare, se il fine giustifica i mezzi, il Pd si è fatto carico della richiesta dei comuni del nord, presentando numerosi emendamenti al decreto milleproroghe all’interno del quale saranno assegnate le risorse aggiuntive.
Solo che le risorse aggiuntive provengono da soldi pubblici, cioè anche del Sud che quindi paga la riqualificazione delle aree urbane del nord. Difficile immaginare una levata di scudi piddina a parti invertite, anche perché non s’è vista neanche in questa ennesima iniquità governativa.

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A dimostrazione del fatto che se si parla di nord il fronte del PUN, dalla Lega Nord al PD, è inscalfibile anche e soprattutto perché “i nostri” stanno sempre zitti e buoni!
*Direttivo Nazionale M24A ET.




Ucraina e controinformazione: obiettivi stratetici Usa

Si chiama Cepa e consiste in un think thank americano cui affluiscono in maniera diretta ed indiretta i vertici militari pensionati e quelli operativi, di America ed Europa: un think thank letteralmente significa “serbatoio di idee” ma in effetti e’ un variegato gruppo di periti affiliati ad organi politici ed economici transnazionali dall’elevato tasso di cultura e capacita’ settoriale; Cepa come la maggioranza dei think thank di maggiore spicco ricava finanziamenti da multinazionali e asintoticamente da fondi di investimento e banche commerciali che confrontano idee e competenze disparate per studiare situazioni geopolitiche e geoconomiche da cui preconizzare degli scenari operativi. In base a tali scenari i gruppi di lavoro e i propri finanziatori traggono azioni concrete volte al controllo e parzialmente alla risoluzione di problemi che potrebbero causare destabilizzazione a livello di potere centrale. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Da questa premessa deriva l’ermeneutica alla guerra nonche’ tensione esteuropea che affligge la Russia dietro l’Ucraina ed il connubio militare Europa-America a muovere l’esercito Nato per l’occupazione del Dumbass; che dista poche centinaia di chilometri da Mosca.

Il Cepa, think thank che influenza la pratica di azioni militari, politiche ed economiche, a tal proposito ha additato la controinformazione e la Russia come matasse da estirpare finalizzate all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale sottoforma di Grande Reset.

Alla luce di una lunga intervista effettuata al giornalista di esperienza trentennale Fabio Carisio, si evince che la situazione bellica tra Russia ed Europa potrebbe deflagrare in relazione ad una vittoria del comparto no-vax che darebbe adito ad attacchi “False-Flag” su vari territori perpetrati da milizie mercenarie arruolate dall’Isis e finanziate dall’occidente. Cio’ sarebbe funzionale alla distrazione di massa propedeutica alla concretizzazione dell’Agenda Onu 2030 su altri mezzi svincolati dall’obbligo vaccinale.

In questo pantano l’asso nella manica di Putin si configura il termine del 2023 al contratto di vendita per l’Europa del gas, che potrebbe confluire in una crisi energetica foriera di aumento sesquipedale dei prezzi con recessione ulteriore dell’Europa. L’equilibrio tra Ucraina/Russia/America ed Europa poggia sullo smantellamento del benessere economico ucraino, suffragato dai fondi ingenti afferenti Nato, Ue ed America, con l’aumento dei costi per il passaggio del gas russo da essa che affosserebbe l’economia locale nonche’ quella del trittico Germania-Francia ed Italia, che gia’ annaspano per lo stallo alla produzione ed al commercio dovuto alla pandemia. In tal guisa il mondo delle imprese e dei professionisti avverserebbe ogni intervento militare in Russia che depauperebbe ulteriormente i loro introiti alla luce di tasse ed inflazione in costante aumento. In definitiva la guerra russo-american-europea in base alle analisi del direttore di Gospanews poggia solo su tattica, economia, intimidazioni mediatiche e politiche per cui evaporera’ ancor prima di svolgersi materialmente. In antitesi a cio’ tale agone militare sara’ circoscritto all’Ucraina e di breve durata.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Sul versante del giornalismo indipendente denigrato come Fake news Carisio ammette che il think thank Cepa e’ impegnato a destrutturarlo finanziando troll e cercatori di svarioni minimali che generalizzano la controinformazione come fucina di notizie false. Ecco perche’ il redattore free lance le cui inchieste sono acquistate e tradotte in tutto il mondo auspica un consorzio globale delle circa cinquecento testate di controinformazione affidabili ed esorta gli utenti a non improvvisarsi giornalisti investigativi per non condividere notizie fallaci che inficiano il lavoro dei giornalisti indipendenti verificati e veritieri.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Briatore assolto dopo 12 anni

Dal Mattino di Napoli ristorna la clamorosa notizia dello scagionamento relativo il super manager italiano Flavio Briatore. Celebre amministratore di spicco della scuderia Benetton che in formula 1 ha vinto circa cinque titoli e lanciato Shumacher ed Alonso, rispettivamente ultimi ad essere vincitori su Senna ed in seguito Hamilton all’acme del prestigio, Briatore e’ stato accusato di evasione fiscale, e per oltre dieci anni ha visto confiscato il suo panfilo da venti milioni oggi riacquistato per sette dal sodale ed amico Bernie Ecclestone di cui ha preso per un periodo il posto. All’epoca della pseudocondanna l’imprenditore italo-monegasco proprietario del Billionaire, del Twiga e di una azienda farmaceutica londinese, e’ stato sfrattato assieme al figlio ed alla compagna di allora Gregoraci, dalla propria stessa imbarcazione.

In seguito alla condanna per evasione Briatore ha coinvolto Cassazione e Corte d’Appello di Genova che, sotto il fango mediatico e dei social, ha fatto glissare il provvedimento. I dipendenti dell’imprenditore un tempo responsabile per il mercato americano di Benetton, creatore e nell’alveo del Twiga e Billionaire, risultano tra i piu’ pagati della categoria, con emolumenti netti comprese le mancie, che si aggirano sui seimila euro, a detta dell’interessato.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Il gruppo di Flavio Briatore attivo nella ristorazione, nei locali e nei servizi di pregio oggi sbarcato anche negli Emirati Arabi ed in Kenya, da lavoro a circa duemila persone e caldeggiava mediaticamente fino a poco tempo fa, la cessione di grandi palazzi dediti alla politica come il Quirinale, per trasformarli in alberghi di lusso con cui assumere personale, rimpinguare l’erario e sottrarli ai costi sesquipedali della politica che di fatto li inutilizza.

Celebre di Flavio Briatore il tenzone con il filosofo Diego Fusaro negli studi di La Sette, in cui si disquisiva sullo strapotere del mercato come entita’ autoregolamentatrice apprezzata dall’amministratore del circus della Formula 1; ed invece l’onere della politica di regolamentare il mercato in favore dell’equidistribuzione delle risorse suffragato dal giovane professore. Confronto finito a schifio con l’accusa di Briatore verso Fusaro di non conoscere l’economia, non saper gestire le imprese, di conseguenza non aiutare ed essere utile per il prossimo.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/




Re dei ristoranti contro gli chef stellati

E’ proprio Cipriani, Arrigo capo egemonico della ristorazione italiana nel mondo, alla luce degli innumerevoli locali che spaziano dal Billionaire di Porto Cervo, al panorama americano di Manhattan passando per Dubai, Londra e Shangai, ad esecrare gli chef italiani e la esiziale tendenza a magnificare ed uniformarsi alla moda delle stelle Michelin. Secondo il proprietario del gruppo con un campionario di venticinque esosi e raffinatissimi ristoranti italiani, tra cui quello nella Laguna di Venezia, il modello economico della ristorazione tosto implodera’ estinguendo gli chef oggi assurti a visibilita’ e privilegi smodati rispetto alla effettiva abilita’. Secondo il venerabile per eta’ ed esperienza Cipriani, e’ opportuno tornare alle origini dell’eccellenza gastronomica italiana ripristinando ed enfatizzando le trattorie, luoghi in cui al posto dei megacalici rutilanti in cui esporre il vino, la facevano da padrone il concetto italianissimo di cibi semplici ma sapidi, vicinanza, coinvolgimento, sorrisi e peculiarita’ tutte smarrite in favore di un formalismo insipido. Per contro oggi ci sono chef anziche’ cuochi nonche’ un eccessivo manierismo della cucina italiana verso le sperimentazioni e le sofisticatezze francesi: cio’ ha snaturato la perizia e l’ontologia della cucina e dei cuochi italiani sempre piu’ plasmati su apparenza, visibilita’ e guadagni. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Il fondatore del gruppo elitario di ristorazione italiana Cipriani afferma che da qualche anno e’ in atto lo scricchiolio dei ristoranti e modalita’ culinarie ricercate, dispendiose e formali, e che tutto cio’ verra’ smantellato solo con la consapevolezza generalizzata di rifarsi alla tradizione italiana, con le radici imperniate sui prodotti naturali, poco lavorati dal punto di vista della finezza, i costi adeguati, l’attenzione per il cliente e la briosita’ che contraddistingue la cultura italiana.

Da qui si e’ espressa l’invettiva del Cipriani contro Cannavacciuolo, chef di grido celebrato nei salotti televisivi e in molteplici nuovi ristoranti, che avrebbe scritto piu’ libri di Proust a rimarcare l’auspicio per un ritorno di discrezione ed all’amore verso la cucina, dell’intero macrocosmo che orbita sulla ristorazione.

Cruciani a tal proposito ha affermato che allorche’ abbia saputo che un suo chef presso New York fosse andato in televisione, lo abbia immantinente licenziato. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

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