Big Tech: strane coincidenze ed indagini multiple

EPIC RANT: famoso investitore esce dal nulla per smontare quelle che egli definisce TONNELLATE di FAKE NEWS e NARRATIVE su Trump.

Michael Burry è diventato un nome familiare dopo che la sua storia è stata presentata nel film “The Big Short”. Ha rischiato centinaia di milioni di dollari su una scommessa che il mercato immobiliare sarebbe crollato nel 2007-2008… e aveva ragione.

In tempi più recenti, ha lanciato più volte l’allarme sull’inflazione e l’imminente “sventura economica” che il paese dovrà affrontare.

Tuttavia, il suo account Twitter è incredibilmente misterioso. Tiene i tweet solo per poche ore alla volta, e a volte cancella tutto il suo account Twitter.

Oggi, ha messo gli occhi sui “bugiardi media liberali”.

Per contro risultano falsi i profili Telegram di Mel Gibson, Keneu Reeves, Denzel Washington, i quali non sono associati a pubblicisti o siti ufficiali ma pubblicano messaggi atipici rispetto le loro dichiarazioni ed i loro intenti.

Twitter: ‘Nessun indizio che l’account della deputata Maxine Waters sia stato hackerato’.

La democratica Waters ha affermato in un tweet di oggi che il suo account è stato “violato e cancellato”.

@disclosetv

Maxine Waters su Twitter

“Sono stato hackerata e il mio account Twitter è stato cancellato. So chi è stato. Mi informerò”.
-M Waters.

https://twitter.com/RepMaxineWaters/status/1447954016793595907

Twitter e Youtube sono colpiti – migliaia di interruzioni sono state segnalate nell’ultima ora solo negli Stati Uniti.

Anche altre piattaforme stanno segnalando interruzioni.

https://t.me/georgenews | @GeorgeNews

Durham intanto indaga sugli appaltatori informatici del Pentagono nella azione anti-Trump

Gli esperti di cybersicurezza che hanno avuto lucrosi contratti con il Pentagono e la sicurezza nazionale e le autorizzazioni di sicurezza di alto livello sono sotto inchiesta per aver potenzialmente abusato dei loro privilegi governativi per aiutare un complotto della campagna di Clinton del 2016 per collegare falsamente Donald Trump alla Russia e innescare un’indagine dell’FBI su di lui e la sua campagna, secondo diverse fonti che hanno familiarità con il lavoro dello Special Counsel John Durham.

Durham sta indagando se sono stati coinvolti in uno schema per abusare di dati Internet sensibili e non pubblici, a cui avevano accesso attraverso i loro contratti governativi, per raccogliere informazioni sprezzanti su Trump per conto della campagna della Clinton nel 2016 e di nuovo nel 2017, dicono le fonti – sporcizia politica che ha mandato gli investigatori dell’FBI in una ricerca inutile. I procuratori stanno anche indagando se alcuni dei dati presentati all’FBI siano stati falsificati o contraffatti…

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[Originale] [Italiano]




Patrimoniale, ricatti ed aumenti cibo: Italia cattivo record

Lo ha asserito colui che nel suo ambiente e’ considerato il miglior commercialista e finanzialista italico: un professore universitario insomma, in grado di salvare le aziende o semplicemente rinvigorirle con sussidi finanziari e bancari ineludibili. Valerio Malvezzi e’ stato protagonista di una intervista su Radio Radio, megafono del dissenso politico nazionale, in cui era esplicitato il programma degli imprenditori specialmente europei ai danni dell’Italia. Ovvero ritirarsi in vigile attesa ora che Draghi sta preconizzando una patrimoniale sulla casa, per in seguito tornare ed acquistare a prezzi di saldo imprese, immobili d altri pezzi di economia produttiva italiana. https://www.adfnews.it/napoli-topi-governano-i-giardini-dinanzi-al-porto/.

Secondo il perito di economia e finanza, Draghi ed il parlamento stazionano sotto il ricatto occulto della bce, di non finanziare il debito pubblico se non verranno attuate nuove riforme economicide. E le imprese oriunde attenderebbero l’esautorazione completa del parlamento-2023- per aumentare le imposte, recidere gli investenti, acquistare immobili ipotecati ed aziende in fallimento.

Per perorare le sue tesi Malvezzi allude a dati Ocse che dimostrano il calo dei finanziamenti bancari per le imprese nostrane-credit crunch-binariamente alla burocrazia imperante, l’aumento dei prezzi di carburanti, cibo, energia teleologici allo stanamento della classe media e di quella lavoratrice. Il professor Malvezzi tuttavia rimarca un intromissione bancaria del capitale aziendale ed immobiliare italiani, sottoforma di garanzia statale agli investimenti. Con tale garanzia pubblica, afferma il disallineato economista, in realta’ viene rafforzata solo la finanza speculativa a detrimento di imprese e salari. Da cio’ e’ stato esplicitato quanto in Italia il tasso di disoccupati o lavoratori improduttivi sia superiore degli occupati, mentre le direttive europee abbiano reso antieconomico investire in Italia, a fronte di opportunita’ in quell’Olanda semiparadiso fiscale e sede delle principali industrie italiane.

A cio’ si aggiunge l’ esortazione a suffragare imprese e classe media con innesti di denaro ed opere pubbliche sgravati da debiti, alla stessa stregua di cesure fiscali ed opere pubbliche monstre, propedeutici ad un’impennata del Pil inderogabile per l’Italia.




Napoli: Topi governano giardini di fronte il porto

Dirimpetti il porto di Napoli, nella centralissima, in espansione, via Marina che culmina nel piu’ sofisticato, moderno e bello albergo extralusso d’Europa, il Romeo, brulicano topi di grande stazza ad ogni ora. Per giunta tale immondo spettacolo “allestisce” la storica Torre Saracena, deittica del dominio ottomano sulla principale citta’ meridionale nonche’ di una ulteriore influenza sulla cultura e mentalita’ pertenopei. I topi in questione si dilettano in quei giardini fino a poco fa rifugio dei senzatetto a pochi passi da Piazza Mercato sede di grandi commerci da un lato, dell’obelisco rinomato che fa pariglia con la summenzionata torre turco-araba, dall’altro.

La presenza irreversibile di pantecane sui giardini antistanti la pregevole, barocca, chiesa del Carmine posta proprio dietro l’obelisco di piazza Mercato, inficia il panorama in cui c’e’ un viavai di ragazzi stranieri e studenti che, nella limitrofa universita’ Orientale di Napoli, apprendono lingue e culture estere. E lo sperpetuo di mancata o scarsa derattizzazione teleologica della dovizia di ratti, balza agli occhi sgomenti dei turisti che innumerevoli brulicano in quella zona.

Topi, giardini oberati di incuria, sono inoltre scoptici per la pletora di persone indigenti che proprio in quell”area consumano i pasti della contigua Caritas cattolica. E gli insetti che sciamano in tutti i parchi pubblici assieme ai topi di questa degradata porzione di territorio centrale, sfociano nell’apparente neghittosita’ che permea la galleria della Vittoria, anello di congiunzione tra macroarea portuale e fulcro “azzinato” della Napoli bene.

In tutto questo esiziale stallo ne risentono i trasporti e le attivita’ commerciali, ancora oberati della cessazione relativa i lavori iniziati con Bassolino, della linea di metropolitane piu’ grande di Roma e pare d’Europa. A rimarcare passato ed auspicando futuro, di una capitale di fatto, emarginata ed osteggiata dalla politica nazionale.




Di Battista sgretola Draghi lodando i vaccini

Alessandro di Battista e’ il membro, o meglio l’ex componente del Movimento 5 stelle piu’ acclamato e carismatico nonche’ ricercato dalle principali testate giornalistiche.

Qualche giorno fa Di Battista ha accettato l’invito del terzo polo televisivo italiano-la7-rilasciando un’intervista di circa mezz’ora in cui con discrezione, pacatezza e raziocinio, ha sparato a zero su tutti tangendo i principali temi della politica, economia, giustizia, medicina, estero. Da qui si e’ dedotta l’estrema gratitudine del Di Battista verso Grillo, con cui il rapporto si e’ raffreddato, e specialmente Casaleggio, figura influente e centrale spirata troppo presto e fautore della bella utopia dei 5 stelle

Di Battista non ha eluso l’invettiva frammista di ammirazione verso Draghi, definito persona sommamente perbene ma sostenitore di politiche incompatibili con i benessere collettivo e l’equilibrio sociale e mondiale.

Alessandro Di Battista ha specificato il rammarico verso il cambiamento totale del “fu Movimento” in realta’ estremamente istituzionale, antipodica alla propria base, in antitesi con i suoi intenti originari e le battaglie sbandierate un tempo; per. cui non c’e’ piu’ aderenza tra il giornalista ed ex leader 5 stelle di Battista e l’attuale partito di Grillo.

Di Battista alludendo i pregevoli risultati dei suoi ex compagni di lavoro loda il reddito di cittadinanza che ha scongiurato la poverta’ assoluta per milioni di italiani, binariamente alla nazionalizzazione di Autostrade per l’Italia. Tuttavia mette in guardia i suoi ex compagni dal possibile svarione di cedere ad Unicredit la piu’ antica e prestigiosa banca oggi pubblica, del mondo: Monte Paschi di Siena.

Riguardo il sindaco di Roma di Battista rilancia e rimarca il sostegno e la stima per Raggi, vittima di frizzi e lazzi politico-giornalistici ma autrice di pregevoli risultati per una metropoli oberata di debiti. Ancora il pasionario ex parlamentare di Grillo enfatizza positivamente la riforma della giustizia operata dal suo ex compagno di partito affermando quando i reati piu’ gravi e per lo piu’ impuniti in Italia, siano quelli di matrice finanziaria.

Se il futuro di di Battista elude il parlamento per scelta deontologica resta ferrea la sua credenza nell’utilita’ delle riforme ecologiche che a sua detta sono ancora limitate per l’Italia, ma sopratutto l’affidabilita’ dei vaccini, peculiarmente quando sono di produzione pubblica alla stregua di Cuba.




Falsi Agenti pagati in nero a Bari

Scandalo a Bari, denunciato da un carabiniere appartenente al sindacato ed anche giornalista, relativo l’impiego di carabinieri “sedicenti” in congedo ma in realta’ non appartenenti alla prestigiosa Arma. Il soggetto che ha documentato con tanto di interviste ed inquadrature multiple tale misfatto, non ha ricevuto le informazioni generiche da parte dei soggetti in questione, bensi’ e’ stato costretto a fornire le sue informazioni personali ad onta del grado piu’ alto degli agenti o pseudoagenti del caso. Cosi’ e’ nata una scandalosa denuncia reciproca in cui coloro che hanno abusato della divisa senza averne titoli, rischiano qualche anno di galera.

Nell’arco del servizio giornalistico teso a documentare e denunciare l’abusivismo degli agenti nella frazione di Bari nessuno dei poliziotti e carabinieri limitrofi dalla questura ed interpellato dal carabiniere/sindacalista/giornalista, ha voluto porre in stato di fermo gli agenti falsi pagati in nero ed attinenti la questura annessa al capoluogo pugliese.

Livore ed esasperazione del carabiniere intervistante dunque, sono esplosi contro i vertici della questura e della procura del posto, che con tali azioni svilirebbero i militari a detrimento dell’ordine cittadino e dei diritti dei residenti.

In tutto cio’ sono state documentate le aggressioni dei poliziotti e carabinieri contro persone indifese e comunque non in fase di aggressione, nell’ambito dei disordini inerenti le manifestazioni italiane contro il Green Pass.

L’avvocato Mori, pasionario giurista che si scaglia con le armi del diritto contro governo italiano, governo europeo e proscrizioni sanitarie relative il Green Pass, ha riportato nella recentissima manifestazione di Torino, le ansie ed il rammarico di una pletora di militari che si rivolgono al suo studio per esentarsi dall’obbligo di tamponi e vaccini. Tali militari esecrano i vertici della categoria, che secondo i sottoposti non stanno difendendo a dovere i militari italiani.




Scisma cattolico: Giordano Bruno ed i gesuiti ieri-oggi

l’analista indipendente Gianmarco Landi, In questa quarta puntata del serial QLOBAL CHANGE “Tutte le Strade portano a Roma”inizia con le riflessioni su 3 pezzi da “notti magiche” di Bennato, e si finisce con un racconto sulla profonda figura di Giordano Bruno.

Non tutti sanno che il peggiore incubo dei Gesuiti fu proprio questo monaco di Nola (NA), un uomo nato in una famiglia modesta ma che attraverso le letture e delle ispirazioni divine, seppe incendiare il cuore dei governanti europei nell’Europa di fine Rinascimento, influenzando la Storia come solo i grandi hanno saputo fare.
Giordano Bruno era, ad esempio, a Londra quando la regina Elisabetta, ispirata divinamente, alzò la testa contro le arroganze del Papa, dei Guelfi neri capeggiati dal duca Farnese di Parma ( nipote del nonno Paolo, Papa Paolo III a cui si deve la nascita dei gesuiti) e dalla Invincibile Armada della potentissima Spagna, un’alleanza distrutta in mare da una tempesta che fu raccontata come un’ira di Dio.
Il distacco del Regno Unito dal papato sotto controllo Gesuita si ebbe in quel frangente storico, e poiché Giordano Bruno fu protetto e aiutato ad andare a Londra a fare ‘guai’ dal punto di vista delle élite aristocratiche, dal confinante del Farnese a Parma, il principe Landi di Piacenza, l’ira dei Guelfi neri si scagliò su Piacenza. La famiglia ghibellina più importante di Piacenza, da cui origina cognome del redattore di Database Italia, era a capo dello Stato Landi, un capitolo di storia obnubilata negli archivi segretati a Roma.
Lo Stato Landi, con il suo centro nella fiorente Piacenza, aveva quasi 400 anni di storia quando fu conquistato dai Farnese per essere cancellato dai libri di storia, e tuttora nell’archivio Vaticano ci sono faldoni ‘secretati’ a cui è assai impervio accedere, forse sopratutto se chi ha provato a farlo si chiamava come lo Stato sgradito, afferma Gianmarco Landi.

Il cardinale Bellarmino, un gesuita, si vendicò soprattutto a scapito di Giordano Bruno quando lo mandò al rogo nel 1600, dopo il tradimento di Mocenigo e della Repubblica di Venezia, i cui senatori furono comprati dai Gesuiti. I monaci del potere per il potere verticale ottennero il voto per l’estradizione a Roma del superbo filosofo usando il denaro, argomento apprezzato dai mercanti veneziani.
Tuttavia gli uomini del Vaticano illo tempore governati dalle presenze oscure così come molto affermano esserlo quelli attuali, sbagliarono a rendere immortale in Terra l’emblema umanistico rinascimentale di uno spirito eterno incarnato e, per quanto loro riguardava, e riguarderà, assolutamente invincibile.

Si tratta, nella focalizzazione su Giordano Bruno ad opera di Landi e la musica di Bennato, di una ermeneutica odierna sullo scisma cattolico teleologico alla edificazione del Commonwealth epigono dell’egemonia finanziaria contemporanea. Ma con questa operazione culturale si esorta il Vaticano ad esprimersi in termini spirituali contro il sistema neoliberista di matrice finanziaria per in seguito, magari, riannettere la Gran Bretagna sotto l’egida religiosa cattolica e corroborare un’Europa davvero unita nella fede e magari nell’economia.




Blocco Facebook-Instagram-Whatsapp: panico in borsa e giubilo

I media digitali di matrice californiana come Facebook, Instagram, Whatsapp hanno ieri subito un blocco duraturo a livello globale che ne ha causato ingenti perdite in borsa. Ad essi hanno fatto corollario anche Apple e Microsoft con un sesquipedale balzo in avanti della russa Telegram, che ha registrato un picco di nuove iscrizioni fautrice di un blocco provvisorio anche di essa. Tuttavia c’e’ stato giubilo da parte dei seguaci di Trump e quanti tra imprese, politici e giornalisti, si sentono danneggiati e limitati dall’egemonia di tali mezzi che esercitano un monopolio in grado di influenzare le scelte politiche, dirigere gli investimenti, gli acquisti ed obbliare personaggi e valori scomodi come Trump ed il cattolicesimo o la famiglia tradizionale binariamente a sovranita’ monetaria e finanziamenti senza debiti.

Se Trump sta richiedendo ai giudici federali la riammissione su Twitter, in cui impazzano i messaggi dei talebani, il loro vanto e le loro invettive antioccidentali, si slatentizzano molteplici dichiarazioni di ex dipendenti delle principali societa’ informatiche incentrate sul famigerato progetto Blu Bean con l’intelligenza artificiale con cui testualmente:”Stanno creando dio”. Ma anche e’ comparsa una compravendita di dati personali di utenti Facebook completi di nome ed ogni informazione in filigrana, con pirati informatici a dileggiare Big Tech con pacchetti da 30 € per 30000 utenti.

Da un lato fonti relegate ai margini della denigrazione giornalistica definiscono il blocco di Big Tech come un’opera di repulisti dall’interno di programmatori melliflui, tuttavia non si hanno prove inconfutabili di cio’, se non nel potere di tali organi informatici, di recidere artificialmente visite e remunerazioni di personaggi sgraditi o temuti. Ad ogni modo adesso ogni blocco di sistema ai principali social e’ stato dipanato e tutto sembra fluire come prima. Riguardo operazioni di censura e costrizioni ad allinearsi alla narrativa pandemica, Big Tech sfuggono ad ogni regolamentazione. Tuttavia, essendo essi posseduti da Blackrock e Vanguard che a loro volta posseggono Big Pharma e gli inserzionistu delle mere big Tech, il conflitto di interessi e’ lapalissiano.




Ilva: arrestato regista occulto

ILVA, AGLI ARRESTI DOMICILIARI ENRICO LAGHI EX COMMISSARIO DEL POLO SIDERURGICO.

(da Il Mattino)
Corruzione in atti giudiziari. Con questa accusa è da ieri agli arresti domiciliari Enrico Laghi, ex commissario dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Si tratta degli sviluppi di un filone di indagini della Procura di Potenza sull’ex Ilva: oltre alla misura cautelare, emessa dal Tribunale lucano ed eseguita dalla squadra mobile della Questura di Potenza e dalla Guardia di finanza, è stato effettuato anche un sequestro preventivo per un valore di 270mila euro. Un altro scossone sulla passata gestione del Siderurgico, al centro dell’inchiesta che nel giugno scorso aveva portato agli arresti dell’avvocato Pietro Amara, dell’ex procuratore capo di Trani e Taranto Carlo Maria Capristo, di Nicola Nicoletti, Filippo Paradiso e Giacomo Ragno. Ma cosa viene addebitato a Enrico Laghi? La Procura di Potenza ricostruisce un sistema di scambi in otto pagine firmate dal Procuratore capo, Francesco Curcio, spiegando che l’inchiesta si basa su «plurime e convergenti dichiarazioni accusatorie supportate da elementi investigativi di riscontro». Secondo la Procura, una volta ottenuta la nomina a procuratore di Taranto, Capristo (ora in pensione) «si rendeva promotore di un approccio dell’ufficio certamente più aperto, dialogante e favorevole alle esigenze dell’Ilva in As e, quindi, della politica aziendale, giudiziaria ed economica praticata e voluta da Enrico Laghi». Nell’atto di accusa nei confronti del commissario della grande acciaieria tra il gennaio 2015 e aprile del 2019 si sostiene che «così per un verso, rafforzava il prestigio professionale e la capacità di essere considerato negli ambienti governativi ed economici un manager capace di risolvere le situazioni più complesse»; per altro verso, rafforzava in Laghi «il convincimento che Amara e Nicoletti, nelle loro vesti di legale il primo e consulente factotum dell’Amministrazione straordinaria il secondo, potessero più agevolmente di altri professionisti interloquire con la Procura di Taranto, consentendo al Nicoletti di consolidare il suo rapporto fiduciario con i commissari di Ilva in As ed ampliare in futuro il loro ruolo all’interno di tale azienda».

IL RUOLO DI CAPRISTO
Nella ricostruzione accusatoria della Procura, Capristo «a fronte della garanzia di una gestione dei numerosi procedimenti e indagini in cui era coinvolta Ilva, otteneva in cambio, da Laghi e Nicoletti, favori materiali quali lucrosi incarichi ad amici del Capristo, segnatamente all’avvocato Giacomo Ragno». Nello specifico, Nicoletti e Laghi «abusando delle loro rispettive qualità, condizionavano i dirigenti Ilva sottoposti a procedimenti penali presso l’autorità giudiziaria di Taranto» affinché conferissero una serie di incarichi difensivi «all’avvocato Ragno Giacomo, alter ego del Capristo» come avvenuto «per ben 4 mandati difensivi (conferiti al Ragno da De Felice Salvatore e Cola Ruggero, dirigenti Ilva in As, che fruttavano parcelle per complessivi euro 273.000 circa)». Inoltre, la Procura lucana sostiene che questa ragnatela di rapporti abbia riguardato anche le indagini successive alla morte dell’operaio Giacomo Campo nel 2016 e la richiesta di patteggiamento presentata da Ilva nel processo Ambiente Svenduto (assecondata da Capristo ma poi respinta dall’organo giudiziario competente).
Come detto, la svolta di ieri si inserisce nell’intricato quadro delle indagini svolte dalla Procura di Potenza: l’8 giugno sono arrivate misure cautelari nei confronti di Carlo Maria Capristo, ex procuratore della Repubblica di Taranto (obbligo di dimora), dell’avvocato siciliano Pietro Amara (carcere), dell’avvocato di Trani, Giacomo Ragno (arresti domiciliari), del poliziotto Filippo Paradiso (carcere) e dell’ex consulente di Ilva in amministrazione straordinaria, Nicola Nicoletti (domiciliari). L’inchiesta ha riguardato un presunto scambio di favori nell’ambito di procedimenti per l’ex Ilva.

IL PERSONAGGIO
In questo scenario, gli arresti per Laghi sono destinati a un’eco decisamente vasta anche per il prestigio di cui gode il supermanager, con un curriculum di oltre cento incarichi tra quelli attuali e quelli cessati in questi anni. Professore ordinario di economia aziendale presso l’Università di Roma Sapienza, Laghi è stato componente di numerose società tra le quali Pirelli, Unicredit, Tim, Fendi. Per la sua specializzazione nel regime dell’amministrazione straordinaria, ha assunto una lunga serie di incarichi da commissario straordinario: in particolare, oltre Ilva in As, anche Alitalia. Tutte sfide ambiziose. Ora, però, dovrà affrontare quella più complessa.

Sebbene la societa’ italiana e non solo sia imperniata su molteplici scambi di favori, rammarica constatare la perdita di equilibrio tra tali scambio, interessi della comunita’ e specialmente salvaguardia dello stato.




Debito a Napoli: soffrono bambini e commercianti

A Napoli si vede uno sperpetuo nel transito e la fruizione per in parchi pubblici adibiti ai bambini, ma che rappresentano anche luoghi di pertinenza storica nonche’ importanti infrastrutture cittadine: alludo specialmente al Parco della Rimembranza, al Parco di Antignano, a Piazza Salvatore di Giacomo allorche’ le aiuole neglette, i bagni pubblici in stato di degrado, i guani, gli escrementi e i flegori di urina sono diffusissimi. Inoltre in tali spazi comunali per minori si riscontrano innumerevoli insetti palesemente causati da mancati o scarsi lavori di derattittazione e cura della vegetazione. Inoltre i giochi per bambini sono in stato di degrado e nella maggior parte dei casi molti di essi stazionano rotti od inagibili. A cio’ si aggiunge la chiusura della fontanella storica di piazza Salvatore di Giacomo ufficialmente dovuta ad un guasto al tubo sotterraneo che da due settimane e’ lasciato immoto. Sempre a Piazza di Giacomo, spazio aperto e panoramico nella un tempo rutilante Posillipo, da svariati anni la fontana centrale non zampilla piu’ acqua, con la conseguenza che la vasca e’ diventato un ricettacolo e comunque una piccola cavita’ triste e diruta. Il Parco Virgiliano versa in uno stato migliore ma sommamente lontano agli standard europei ed a cio’ che merita uno dei migliori parchi mondiali dal punto di vista ambientale e monumentale: infatti al Virgiliano figura anche un antito anfiteatro.

Il parco di Antignano al Vomero invece, importante municipalita’ sede della classe media napoletana, espone delle latrine talmente puzzolenti e sporche dal rendere controproducente dell’utilizzo agli adulti-figurarsi i bambini-. Ma cio’ e’ nulla rispetto alla chiusura della Galleria Vittoria, ormai da mesi in tale stato, per cui turismo, commerci, traffico ne vengono inficiati.

Risultano tali disservizi, figli del debito del comune di Napoli, seppure il debito e’ una voce di ricatto da glissare quando in campo ci sono i diritti dei bambini e della comunita’. Intanto la refezione per gli asili comunali di Napoli, che non sono gli asili nido, non e’ ancora cominciata. Ad onta di tutto si aggiungono le mancate aperture delle nuove linee della metropolitana in lavorazione da un ventennio.

Strambo a proposito di tutto, il fatto che a livello comparato e’ emerso quanto i napoletani onesti, versassero al fisco maggiori importi degli omologhi settentrionali, con risultati diametralmente opposti.




Ztl: stato vs disabili

Si registra a Napoli ed Ischia, nella prima da poco tempo e nella seconda da alcuni anni, un incremento di verbali salati ai danni dei cittadini con disabilita’: ieri stava per essere multato in zona esclusiva del Vomero, un giovane che aveva parcheggiato l’auto in ztl ad onta della sua disabilita’ totale, del permesso di parcheggio, della registrazione della targa per il transito nelle zone a traffico limitato. Ad Ischia invece i disabili vengono multati ovunque, su striscie gialle e bianche, purche’ non paghino circa trenta euro mensili di parcheggio cittadino che elude ogni tipo di permesso di sosta.

Il fatto che contraddistingue in modo negativo Napoli relativamente il trattamento ai disabili, risulta il diniego nella sosta in ztl che ne vanifica il permesso di transito. Inoltre il mancato rispetto costante delle regole di sosta, a seconda dello zelo dei vigili e comandanti i quali scaricano sui disabili l’onere del debito comunale che reclama il possesso di sempre nuove risorse a fronte di servizi progressivamente scadenti e tasse crescenti. A cio’ va aggiunto l’obbligo neoimmesso per i disabili, di pagare la sosta in variegate aree delimitate da strisce blu nonche’ il rinnovo dei contrassegni ogni lustro a prescindere dal recupero o dalla condizione del disabile. Se poi inoltre si allude alla mancata integrazione dei dati sui disabili in ogni comune italiano, si deduce il nocumento per ogni persona con deficit qualora si trovasse per cure o svago fuori citta’ e penetrasse aree impedite al transito collettivo.

Risale alla scorsa settimana la denuncia ad Adfnews.it di un cittadino disabile italiano ma non di Roma che era obbligato ad entrare in ztl della Capitale per un servizio inderogabile: egli ha tentato per tutto l’arco della giornata e del giorno successivo, di registrare la propria targa al fine di ottenere il permesso di transito nel centro di Roma; tuttavia si e’ scontrato contro un guasto prolungato dei terminali Atac, che in tal guisa si accomunano a quelli dei servizi di mobilita’ di Napoli. Alla fine la persona disabile in questione non ha ancora ottenuto la registrazione della propria targa per quel di Roma, ed a prescindere da tutto fra cinque anni dovra’ avviare nuovamente la procedura di registrazione della sua targa automobilistica per Roma e per la citta’ in cui abita.