Il papa sta per dimettersi?

Una bomba pronta ad essere sganciata sul Vaticano. Come successe già in passato con Joseph Ratzinger ora anche Papa Francesco starebbe pensando a rassegnare le dimissioni dalla carica di Pontefice. La notizia è rilanciata da Antonio Socci su Libero, che sottolinea in un articolo come siano sempre più insistenti le voci di un conclave da convocare a breve. I rumors sull’addio di Bergoglio si sono infittiti ulteriormente negli ultimi giorni e dietro a tale profonda riflessioni ci sono motivazioni legate all’età, visto che il 17 dicembre prossimo compirà 85 anni, ma anche relative ai problemi di salute, ultima l’operazione al colon a cui è stato sottoposto il 4 luglio scorso al Policlinico Gemelli di Roma.

A dicembre Papa Francesco avrà la stessa età di Benedetto XVI nel momento in cui decise di lasciare il timone della Chiesa. L’intervento di luglio è stato descritto come programmato da tempo, ma in realtà sembra che neanche il Segretario di Stato Parolin sapesse alcunché e che addirittura i medici avrebbero voluto trattenere maggiormente Bergoglio in ospedale per poterlo sottoporre ad altri esami approfonditi. Il sito “Il Sismografo” – si evidenzia su Libero – considerato vicino agli ambienti della Segreteria di Stato, ha parlato di condizioni “severe e degenerative e la malattia potrebbe essere anche cronica”. Ad alimentare i dubbi sul reale stato di salute di Papa Francesco è anche il fatto che i comunicati vengono firmati dall’ufficio stampa e mai dai medici che lo hanno in cura. Nomi per un’eventuale successione ancora non ne vengono fatti, ma la sfida tra cardinali è già aperta.




Tangenti e condanna Fiat: gli Usa si riprendono Chrysler?

FCA PAGÒ TANGENTI AI SINDACATI PER CORROMPERLO: MULTA DA 30 MILIONI DI DOLLARI NEGLI USA

Fiat Chrylser Automobilis (Fca) è stata sanzionata con una multa da 30 milioni di dollari, negli Stati Uniti, per aver corrotto alcuni sindacalisti con tangenti pagate tra il 2009 e il 2016. L’azienda automobilistica italo-americana ha ammesso la propria colpevolezza e ha patteggiato.

Per i prossimi tre anni l’azienda sarà sottoposta alla vigilanza di un garante indipendente sul rispetto delle leggi sul lavoro. Il garante dovrà anche verificare lo scioglimento del National Training Center (Ntc) di Detroit, un centro di formazione attraverso il quale erano stati veicolati benefit personali ad alcuni sindacalisti.

Tra le altre cose, sono stati pagati un mutuo da 262mila dollari all’ex vicepresidente generale Uaw, una festa da 25mila dollari a un altro leader sindacale e viaggi in California per 30mila dollari ad alcuni funzionari. Tutto questo per assicurare vantaggi a Fca nelle trattative con la sigla.

All’epoca dei fatti l’amministratore delegato di Fca era Sergio Marchionne: nel luglio 2016 il manager italoa-canadese – successivamente morto – era stato interrogato e aveva negato qualsiasi coinvolgimento, affermando che l’azienda era stata “vittima della condotta illegale da parte di alcuni individui canaglia”.

Ma per il giudice Paul Borman, che ha emanato la sentenza “La natura e le circostanze di questo reato sono molto gravi”. Erin Shaw, dell’Ufficio del procuratore, ha definito la condotta di Fca come una delle più grandi, se non la più grande, violazione del Labor Management Relations Act. “Questo non è stato l’atto di un dipendente canaglia o di basso livello ed è abbondantemente acclarato che c’era un problema con la cultura di questa azienda”.

Purtroppo il Sud Italia attraversa problemi analoghi da molti decenni, ovvero la svendita del proprio patrimonio artistico, ambientale ed industriali a gruppi di potere suffragati dalla politica e dalla corruzione personale. Senza pensare alla dipartita politicamente ed economicamente attuata Alfa Romeo, piu’ antico di Ferrari e icona di automobilismo italiano piu’ appetibile all’estero’ come affermava Frederick Pirche, proprietario Audi e Porche che vorrebbe inglobarla. L’America finanziaria in fondo non ha mai consentito la venduta dei suoi marchi su bandiera Fiat, bensi’ solo una sorta di prestiti in fase di riscatto al “prestatore” che intanto ha inglobato anche gli altri marchi Fiat italiani in una sorta di dominio industrial finanziario.

Il dottor Nicola Forte, appartenente ad una storica famiglia dell’alta borghesia napoletana attiva nell’industria, imputa a Bassolino e la sinistra progressista culminata con De Magistris, l’elisione di opportunita’ imprenditoriali a detrimento specialmente dei giovani del sud: il titolare di Jamme pubblicita’ e fondatore del movimento neoborbonico allude al diniego politico dell’epoca risalente l’installazione di Disney Land, di rendere il litorale domizio sede, al posto di Parigi, del parco giochi piu’ accattivante del mondo. Cio’ a causa di pressioni politiche operate dal clan camorristico dei Casalesi che non voleva rimanere sotto i riflettori. Cosi’, a contratti quasi stipulati e piano industriale concordato, l’officina “Disney Land” su ristornata a Parigi, con le sue tare climatiche ma un’indotto virtuoso mirabile.

Nicola Forte allude anche, deittico di deflagrazione meridionale ad opera sinistrorsa, l’affidamento del complesso artistico di Pompei, con tanto di biglietti e nessun bando di gara, ad una cooperativa veneta, senza possibilita’ per i giovani ed i meridionali, di annettere ricchezza dal loro territorio, a proposito di autonomia territoriale. Nicola Forte cita anche la sostituzione delle lanterne storiche, di matrice borbonica e similari a quelle di Parigi, presso la Villa Comunale, in favore di lampioni a mo’ di supposte realizzati con materiale dannoso, a sgretolare la memoria napoletana.

Se la Reggia Outlet fiorente di Marcianise, figura di proprieta’ di gruppi settentrionali alla stregua del Negombo, elitaria struttura balneare ischitana, il dottor Forte non reclama nulla in quanto sono vettori economici privati, tuttavia per Pompei, Ercolano e similari, siti pubblici, oppure il Mausoleo di Posillipo ed il parco Virgiliano, oggi versanti in un degrado scoptico per ka cittadinanza, Nicola Forte reclama la presa di possesso dei napoletani, per cui si candida alla prima Municipalita’ con Maresca, capolista del “salotto buono” cittadino, il quale ha sposato il progetto del proprietario di Napoli Jamme, senza alcun vincolo con il partito di Salvini, da sempre direttamente ed indirettamente avverso alla crescita economica del sud.

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Sud trafitto dai fratelli settentrionali

SUD, SCONFITTO DUE A ZERO DA UN NORD AVVERSO

di Marco Esposito e Francesco Paolo Tondo
Se fosse una partita di calcio, il risultato sarebbe 2-0 per la squadra con i colori del Nord. Ma non è un gioco, è il futuro dell’Italia delle Regioni in un sistema di autonomia differenziata e quindi di servizi per i cittadini che rischiano di differenziarsi più di quanto non siano già, servizi tra i quali spicca quello degli asili nido, citato nel discorso programmatico di Giuseppe Conte del 9 settembre 2019: «Il primo, immediato intervento sarà sugli asili nido. Non possiamo indugiare oltre. Questo Governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno scolastico 2020-21 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno». Belle parole, tradite dai fatti.

Ma andiamo per ordine, partendo dall’autonomia. Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia è stato a lungo ascoltato con sufficienza dai protagonisti della spinta autonomista del Nord: il veneto Luca Zaia e il lombardo Attilio Fontana. Ieri però, dopo la presentazione della bozza di legge-quadro, è arrivato se non un applauso un sostanziale via libera. «C’è una condivisione di fondo», dice Fontana, che pure parla di «dettagli da migliorare». Mentre Zaia già sfoglia il calendario: «Se la legge quadro passa, come vogliamo noi, andrà in finanziaria dopodiché da quello che dice il ministro, saremo pronti per firmare per un’intesa a gennaio». Ai cronisti che gli chiedevano quali siano i punti ancora critici, Zaia ha risposto in veneto: «I schei».
Questione di soldi, certo. La legge quadro di Boccia consente la partenza dell’autonomia differenziata – con la consegna alle Regioni che lo richiedono di funzioni e risorse – anche prima che siano definiti i Livelli essenziali delle prestazioni. Inoltre la formula prevista per la legge quadro – informativa di Boccia in Consiglio dei ministri lunedì, poi confronto di maggioranza mercoledì, quindi cammino parallelo alla legge di bilancio – lascia pochi spazi agli interventi del Parlamento, tema sottolineato ieri sia dai Cinquestelle sia da Italia Viva.

AL SUD NEGATO IL 34%
Questione di schei, dice Zaia. E ha ragione. Perché ogni volta che c’è da discutere di soldi si crea un fronte trasversale dei territori ricchi cui si contrappone un Mezzogiorno incredibilmente fragile e quindi perdente. L’ultimo esempio riguarda proprio gli asili nido, sui quali lo stesso premier dovrebbe mantenere più attenzione. Nel 2020 ci saranno ben 520 milioni per garantire e anzi anticipare la prima parte dell’impegno di Conte: i nidi gratis. È ovvio e inevitabile che il bonus andrà dove c’è già il servizio e quindi il Sud si dovrà accontentare su quella voce di poco più di 90 milioni. Ma c’è anche l’altro impegno – ampliare l’offerta soprattutto nel Mezzogiorno – con 249 milioni a disposizione. Per cui il totale spendibile nel 2020 fa 769. Il Mattino il 15 novembre ha denunciato, sulla base della proposta del Miur, che di quei 249 milioni al Sud ne sarebbero andati appena 92 portando il totale per le otto regioni meridionali a 184 milioni cioè al 24%. Per il governo aveva risposto con un video su Facebook il viceministro dell’Economia Laura Castelli, accusando il giornale di aver scritto una fake news. Ebbene: oggi possiamo scrivere che la situazione è ancora peggiorata perché le Regioni, sotto la guida dell’assessore della Toscana Cristina Grieco, hanno tagliato al Sud altri 4 milioni, così che la quota è ormai del 23%, lontanissima dal 34% che spetterebbe in base alla popolazione (e ai bambini).
La Grieco sostiene che 209 di quei 249 milioni siano bloccati in base al riparto del 2017, il che è falso rispetto alla documentazione, visto che il decreto 1012/2017 (che favoriva chi aveva già i nidi) non solo era in contrasto rispetto alle finalità della legge ma aveva valore solo su quella annualità. Inoltre una parte dei 40 milioni aggiuntivi è tornata alle Regioni già dotate di servizi. La Grieco spiega che se si fossero uniti i due fondi (520 e 249 milioni) le cose sarebbero andate meglio. Ha ragione, ma nulla impediva di tenere conto lo stesso degli effetti cumulati.

Ma com’è possibile che il Sud abbia ceduto anche quest’anno? Per l’assoluta incapacità di fare squadra. La Campania, va detto, stavolta ha condotto fino in fondo la sua battaglia con l’assessore Lucia Fortini. Ma è rimasta isolata né ha saputo coinvolgere le altre Regioni. Nelle riunioni tecniche del 25 novembre, che si sono tenute alle ore 10 e alle 12 presso il ministero degli Affari regionali, in base a ricostruzioni attendibili la maggioranza delle Regioni meridionali era assente o silente. La Sicilia si è collegata solo in audio per un minuto con una dichiarazione di circostanza. La Puglia era contraria alla proposta della Toscana, che ha il ruolo di coordinamento in materia ma non ha detto nulla. La Campania ha chiesto di rivedere integralmente i criteri e si è trovata isolata. Le testimonianze raccolte confermano la difficoltà a coordinarsi. Persino a riconoscersi. «Ero d’accordo con il collega della Campania, di cui non so il nome, era uno giovane con gli occhiali – dice Cristina Summa, la funzionaria inviata dalla Puglia – ma non avevo il mandato politico per andare contro la posizione della Toscana». Il giovane con gli occhiali è Carmine De Blasio: «Non ho visto se c’era qualcuno della Puglia. Può darsi. Se c’era non ha detto nulla. Ero solo contro tutti».

Il risultato è che il Veneto, con 35mila bambini al di sotto dei 3 anni in meno rispetto alla Campania, l’anno prossimo tra bonus nidi e fondi per costruire altri asili riceverà 66 milioni contro 44 dei campani. Di schei. A meno che all’ultimo incontro utile, la Conferenza dei presidenti in calendario a metà dicembre, Vincenzo De Luca in nome di 154.566 bambini non riesca trovare alleati e ribaltare il tavolo, per far capire che i tempi del Sud silente o consenziente sono finiti. Ma la mancanza di quattrini da inviare celermente al meridione riguardo asili da pagare, edilizia scolastica, popolare, sostegno liquido ad imprese e liberi professionisti latinano per mancanza effettiva; alla stessa stregua di ingenti risorse per dare adito al Veneto ed alla Lombardia di rintuzzare gli attacchi forestieri tesi alla limitazione ed acquisizione dell’intero comparto industriale del Nord, unico argine al predominio crucco-francese. Pertanto si vocifera internamente la fondazione Burterfly di Guido Grossi, di introduzione di moneta parallela gia’ attuata con il Burter, teleologica allo sgravio debitorio verso la macchina statale. Binariamente sempre maggiori economisti atipici come il professor Malvezzi e Alberto Micalizzi caldeggiano per una internalizzazione di Banca d’Italia con una reimmissione di lira isovaloriale all’euro: in tal guisa unire in modo effettivo l’Italia, sottoforma di ausilio immediato al nord ed al sud con una dovizia di moneta liquida, sarebbe fattibile; offrendo titoli pubblici garantiti con buono interesse ai soli correntisti italiani-i piu’ pingui d’Europa-consentirebbe di pagare immantinente il debito pubblico ed avere mano libera negli investimenti e nel buon guadagno collettivo. Cio’ eliderebbe in prospettiva, la mafia, e la statalizzazione di Banca d’Italia, che puo’ cancellare ogni debito italiano ed emettere soldi illimitati, viene definita la peggior colpa di Craxi, propedeutica al suo esilio previa pubblica crocifissione.




Dietro il blackout e le bugie di Q

Il movimento Q Anon ha perso molti proseliti da quando le proprie affermazioni relative al futuro finanziario del mondo-Nesara Gesara- oppure le preconizzazioni di Trump presidente ed i fantomatici arresti di massa non si sono realizzati. Tuttavia questo sistema informatico che opera su piattaforme oscure criptiche come 8chan ed e’ un sedicente sistema di controspionaggio, ha recentemente occupato innumerevoli profili Twitter come Qlobal Italia per ammettere dati inusitati ed eclatanti; ossia frottole e castronerie rapportate gli sbandierati omicidi segreti di personaggi influenti cone Hillary Clinton, e il loro deambulare con maschere ma solo per confondere l’opinione pubblica. Attraverso le voci delle ricercatrici olandesi, Janet Ossevard es aiutante, che declamano i video esplicativi di questa setta cospirazionista, Q ha ammesso della volonta’ di impazzimento e confusione voluta dell’opinione collettiva, propedeutica ad una presa di coscienza che la verita’ giornalistica e non, vengono alterate e manipolate per occultare la verita’ effettiva. Intanto, in assonanza con Nesara-Gesara- che non sara’ il miracolo decantato ma al massimo un sistema finanziario un po’ migliore, la piattaforma finanziaria RobinHood macina utili incredibili in borsa, nonostante la propria vocazione popolare ed accessibile agli indigenti. Inoltre lo strambo Q ha dichiarato la sua ermeneutica riguardo gli eventi attuali legati a rallentamenti del web ed attacchi informatici pirateschi, come una strategia di difesa del grande potere alto finanziario transnazionale, per sottacere i risultati elettorali che vedrebbero Trump riammesso sul principale scranno politico americano: desta sgomento la tabella degli eventu ipercondivisa su una moltitudine di gruppi Telegram, che parlano di un blackout delle comunicazioni informatiche e telefoniche in concomitanza con la pubblicazione dei dati elettorali che premierebbero Trump al posto di Biden.

E’ strambo notare all’interno del calendario eventi preconizzato dai “complottisti” di Q Anon, perfino dettagli sul fellone residente in Russia come rifugiato dopo aver sbandierato il sistema di sorveglianza statale cui gli americani sono sottoposti in seguito all”11 settembre; in tal modo e’ stato sciorinato in anteprima l’evento relativo a Dominon con un informatore che ha pubblicato foto di accessi da remoto sui programmi del conteggio elettorale, con macchina contatrice dei voti per l’elezioni che hanno certificato la presidenza a Biden.

In tali foto, nella cornice caotica che “correda” i post sedicenti Q, si inverte la narrazione americana secondo cui sarebbe stato impossibile manovrare dall’esterno i voti americani, a causa della mancanza di porte segrete di accesso al software elettorale, da parte di attori esogeni, utilizzando internet. E circolano voci sulle chat Telegram che riportano i post di Q e invettive, che una pletora di stati, tra cui Italia e Cina, abbiano influenzato negativamente i risultati elettorali, per mezzo di collegamenti segreti ad Internet da remoto, citati dagli organi militari Usa, come minaccia alla sicurezza nazionale.




Presidente Madagascar sfugge a delitto

E’ Project Veritas, neorivista statunitense d’inchiesta iperseguita su Telegram e al di fuori di esso, ad aver diffuso nella sua rassegna stampa, la recente fuggita del presidente del Madagascar, rispetto un tentato omicidio; proprio nelle medesime contingenze, denuncia la rivista, che hanno visto la dipartita dello storico presidente del Madagascar per problemi cardiaci; e tale azione da tanti definita illegale si e’ verificata a non molta distanza di tempo dalla morte del presidente di Panama. Anche un terzo esponente politico, e di sommo grado, rappresentante l’Africa, e’ deceduto in circostante abnormi durante questa fase che vede la pandemia dettare legge a livello globale. Tutti i presidenti spirati, compreso quello piu’ giovane e salvato in Madagascar, avevano in comune il diniego di attuare nel loro paese, le procedure per la cura della epidemia planetaria dettate e stilate dall’Oms. Essi, i presidenti dei territori gia’ indigenti e nel sud del mondo, ostentavano fiducia nelle cure alternative della pandemia in atto, basate su medicine per lo piu’ bandite nei paesi occidentali; inoltre i politici in questione, sulla scia di Bolsonaro gia’ internato in un centro medico di San Paolo del Brasile per improvviso malore, si esimevano dal sottoscrivere i contratti con Pfiser e similari che prescrivono vaccinazioni massicce e blocco di cure e farmaci migliori, se scoperti durante e dopo la sigla dei contratti, per la cura della pandemia. Ma Bolsonaro e il presidente del Madagascar e quello di Haiti, hanno aborrito anche l’uso della mascherina nelle proprie nazioni, in luoghi pubblici e aperti, glissando sul libero arbitrio la scelta relativa al vaccino ed al posizionamento della mascherina. Frattanto il disordine e le insurrezioni popolari stanno travolgento i paesi in cui si sono verificate tali morti arcane, mentre il Brasile fronteggia rivolte civili pro e contro Bolsonaro, in un clima di guerriglia urbana altalenante. Se Cuba e’ scatenata per le imposizioni governative anti pandemia che stanno ledendo i guadagni pubblici e privati, il medesimo clima si avverte nei contesti africani e sudamericano, teatri di morti per i loro presidenti.

Anche l’America sta vivendo episodi inusitati di proteste, in base alle notizie che registrano l’incremento dei contagi in Gran Bretagna ed Israele, ossia i paesi occidentali con il maggior tasso di vaccinati. A cio’ si aggiunge, per la popolazione americana, l’onta di dover indossare maschere all’aperto, al chiuso, ed esibire il Green Pass per le uscite e la frequentazione di locali privati.

In Italia le proteste infiammano numerosi fiamme, all’indomani dell’introduzione del Green Pass e dei continui cambiamenti delle norme di socialita’ e lavoro.




Green-Pass: l’ira dei vertici del diritto

GREEN PASS : ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE E PROCEDURALE …

Il prof. Beniamino Deidda direttore della Scuola Superiore di Magistratura:

<<In questo Paese tutti ignorano la legge. “O ti vaccinano o ti licenziano” è un reato di estorsione ai sensi dell’articolo 629 CODICE PENALE.

Il corpo umano e la Salute Personale NON SONO SACRIFICABILI per la Tutela della Salute PUBBLICA.

C’è una sentenza al riguardo: Corte Costituzionale – Sentenza 308/1990: “Non è ammesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio della collettività”.

Ciò significa che il diritto individuale alla salute è sempre salvo, anche a fronte della interesse collettivo GENERALE.

Norimberga 1945:

“La somministrazione di farmaci (i vaccini sono) contro la volontà del soggetto è un crimine contro l’umanità”.

Oviedo 2000:

“Un trattamento sanitario (come il vaccino) può essere praticato solo se l’interessato ha dato il suo consenso libero e informato”.

Art. 32 della Costituzione, “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento medico se non per disposizione di legge. La legge non può comunque violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Tribunale di Roma, sez. 6 civile, con ordinanza n. 45986/2020 R.G. del 16 dicembre 2020 dichiara:

– ILLEGITIMI TUTTI I DPCM dal 31-01-2020;

– illegittimo di metodo e I merito tale stato di emergenza;

– nulli TUTTI gli atti da essi derivanti!.

Il green PASS in Gazzetta ufficiale n.171 del 19 luglio 2021.

Si rappresenta che il decreto legge del 18 maggio 2021 n.65, istitutivo tra l’altro del green pass per le cerimonie civili, non è stato convertito in legge nei termini previsti. In questi casi il decreto legge decade con efficacia retroattiva.

Si sappia che la legge proibisce che vengano rinnovate le norme di un DL non convertito.

Questo, infatti, ce lo spiega molto chiaramente la Legge 400/88.

LA LEGGE NON C’È E NON POSSONO ATTUARE NESSUNA SANZIONE>>

CONCLUSIONE:

Mentono finché possono, ma la verità sta emergendo ed il popolo è sempre più consapevole di questo, afferma Guido Grossi, ex responsabile dei mercati finanziari per Bnl ed oggi editore di “Sovranita’ popolare” nonche’ ricercatissimo seminarista.

L’avvocato Fusillo, tra l’altro, si scaglia contro il Green Pass spiegando come trasgredirvi.

Chiaro il concetto?

Il titolare di un esercizio commerciale ha solo l’obbligo, in teoria, di controllare l’esistenza in capo ai clienti del green pass ( o marchio verde).

È lì finisce.

Non può conservare una copia del documento. Non può segnarsi il nome dei clienti che entrano con o senza documento.

Non può fare nessun tipo di conservazione dei dati per la ragione evidente che non è il titolare del trattamento dei dati.

Tutta l’attività di gestione dei dati personali non la può fare.

Ai gestori che non vogliono chiedere a nessuno dei loro clienti il marchio verde consiglio di farlo, cioè di non chiedere proprio nulla e spiego il perché.

Arriva la polizia e dice” Ah, lei gestore del ristorante ha controllato che tutti siano in regola col green pass? “.

Risposta :” Ho controllato e tutti i miei clienti sono in regola( senza dire”in regola col green pass).

A quel punto il poliziotto dirà :” Mi fa vedere la documentazione dalla quale risulta?”

E la risposta sarà :” Non posso”.

Primo, perché l’unico che può controllare l’esistenza del marchio verde è il titolare dell’attività e nessun altro.

Il poliziotto non può farlo perché la legge non glielo consente.
Se il poliziotto si rivolge ad uno dei clienti, chiedendolo a lui, non lo può fare neppure.

Alla domanda “Lei ha il greenpass per entrare in questo locale?”, si può rispondere di avere già visto tutto col gestore dell’attività e se il poliziotto dirà “Mi faccia vedere il green pass”, si potrà rispondere “Assolutamente no”.

Sono dati riservatissimi.

C’è un titolare del trattamento, che è il Ministero della Salute.
C’è un controllore, che è il gestore dell’attività.

L’unica azione che il poliziotto è autorizzato a fare è chiedere al titolare dell’attività se lui ha controllato e lì finisce, perché non può fare niente altro.

La norma, inoltre, non prevede nessuna sanzione ai danni del consumatore.

L’unico che può essere sanzionato è il titolare dell’attività, ma è difficile che possa essere colto sul fatto perché può dire:”Io ho controllato ma non le faccio vedere nulla”.

La sanzione, invece, della chiusura dell’attività si applica soltanto alla terza violazione della normativa constatata in giorni diversi.
Anche qui, siccome non c’è un registro delle sanzioni, delle violazioni e cosi via, come fa il poliziotto che mi volesse sanzionare a dire” Ah, ma questa è la terza sanzione”.

Lo stesso discorso vale per i dipendenti.

Il titolare dell’esercizio dirà di avere controllato che loro sono tutti in regola in qualità di gestore dell’attività.

E anche qui non sarà tenuto a fornire alcuna documentazione alle forze dell’ordine.

Che cosa dobbiamo fare, invece, con un esercente che vuole chiederci il marchio verde?

La normativa è illegittima, perché contiene una discriminazione di coloro che hanno scelto di non vaccinarsi, discriminazione che è contraria al regolamento europeo sul marchio verde.

Il 953 del 2021 vieta espressamente qualsiasi discriminazione di coloro che hanno deciso di non vaccinarsi.

Consiglio di rifiutarsi di mostrare qualsiasi marchio verde ed esortare il gestore dell’attività a chiamare polizia e carabinieri.

Il comportamento del gestore che tenti d’impedire l’accesso a chi non ha il marchio verde rientra nel famoso incitamento all’odio per ragioni politiche.

Quello che si dovrà dire è “Io sono contrario al marchio verde perché contrario alla politica governativa”.

Non ha nulla a che vedere con le ragioni sanitarie che millantano questi personaggi, perché è chiaro che se posso andare al bar a consumare in piedi cornetto e cappuccino e, invece, non posso stare in piedi in un museo, è una norma solo politica.

La discriminazione, quindi, di coloro che non hanno marchio verde è di natura politica. Si può invitare a chiamare la polizia, per effettuare più comodamente la denuncia”.

Avv. Alessandro Fusillo.




Vendita quadri: Biden sotto l’occhio del ciclone

Il Campidoglio e la Casa Bianca stanno attraversando un periodo di asperrime critiche e polemiche da parte dei media indipendenti come Oan tv affibbiata a Trump, Chris Tucker, giornalista iconico di Fox News, e innumerevoli profili reali sui social network di cittadini americani ed extramericani. Perfino Trump, emarginato da qualche giorno per tutta la vita dai principali social network, differentemente dal capo dei talebani che pubblica quotidianamente messaggi cruenti e nefandi; ebbene perfino Trump esorta Biden a dimettersi dal sasuo sito, da Telegram, dai gruppi social di conservatori e sedicenti patrioti, enfatizzando la ipotetica truffa elettorale ai suoi danni e la responsabilità dell’aatuale presidente americano delle recrudescenze belliche in Medio Oriente. Trump ha incriminatoo Biden di aver trad con i talrebano sancito da lui, al fine di provocare disordini come pretesto per invadere l’Afghanistan ed avvantaggiare le cricche tecnologivo-finanziario-militari coadiuvate e rafforzate dallla sinistra progressista. Secondo Trump la censura sul riconteggio elettorae americano, le operazioni riottose dell’Afghanistan sono soltando un metodo per ingolfare di notizie la mente delle persone deviando l’attenzione dai fantomatici brogli elettorali.

Biden sta esponendo con obiettivi di vendita, i quadri di suo figlio presso la Casa bianca per un valore di mezzo milione di doollari l’uno e tosto avrà un incontro con gli acquirenti: ciò viene esecrato dai media indipendenti, da Trump e dal suo seguito, come un processo truffaldino di conflitto d’interessi, in quanto Biden sarà tenuto ad avvantaggiare gli acquirenti nell’omertà dei principali media. Mentre il magnate di Las Vegas definisce mediocri le opere figurative attribuite, secondo lui, falsamente ad Hunter Biden, focalizza gli attacchi di “falsa bandiera” operati da tempo ed a breve, dai militi Antifa e Blackbloks finanziati da Soros per confondere l’opinione pubblica, denigrare i simpatizzanti di Trump e colpevolizzarli per le gambizzazioni e le opere di terrorismo civile come l’invasione del Campidoglio: tutto ciò, afferma di continuo Trump, servirebbe per occultare la verità sulle elezioni che lo hanno visto perdente. L’atmosfera in America è attualmente una polveriera che si riflette sull’Europa, con il dollaro in fase di limitazione verso altre monete e specialmente criptovalute ed una campagna di controinformazione e disinformazion e in cui si inseriscono i post del boicottato ma temuto “Q: esso ha asserito recentemente di pubblicare sovente bugie teleologiche allo smarrimento del cosiddetto deep state, che ha interesse a perpetrare guerre, pagare i talebani per diffondere panico ed aprire, in tal guisa, gli occhi sulla effettiva realtà alle persone reticenti alla giusta ermeneutica dei fatti.

Gli attacchi intanto, da parte di Trump, relativi a Biden, al new deal ecologico ed alle connivenze tra deep state e dittature cubana, venezuelana e cinese, aumentano: l’ex presidente usa che figura il miliardario meno arricchitosi durante il mandato politico, lamenta gli aumenti fiscali che distruggeranno l’America per la riconversione ecologica, sulla base di una scienza venale, l’esternalizzazione di potere e produzioni verso la Cina, e la schedatura come terroristi dei cittadini avversi al Covid ed all’elezione di Trump, anziche’ di Antifa e Blackblock che agiscono indisturbati. Trump imputa a Biden la responsabilita’ di aver abrogato il suo provvedimento di annoverare tra i terroristi i suddetti movimenti e defrodare la polizia di fondi in favore di milizie private; viceversa per Trump durante gli attacchi sotto falsa bandiera del Campidoglio sono stati bloccati gli ordini militari di deflagrare i terroristi di Antifa e Blackblock con la Guardia Nazionale, causando morti e violenze additate a Trump e seguaci.




Trucchi elettorali pro Biden

Il conteggio fisico delle schede e delle macchine sarà completato questa settimana!

DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE DEL SENATO DELL’ARIZONA KAREN FANN

“Durante la progettazione del processo di revisione, Ken Bennett ha offerto i suoi servizi come collegamento tra il Senato e i revisori. Come ex Segretario di Stato dell’Arizona, Presidente del Senato e amico di famiglia da decenni, non potrei pensare a nessuno migliore per questa posizione. Con i revisori che vengono da un altro stato e che hanno bisogno di qualcuno che si coordini con il Senato, i supervisori della contea di Maricopa e il Consiglio delle elezioni e che assista nella logistica della conduzione di un controllo che è il primo del suo genere nella nazione, è una risorsa per tutti nello stato.

All’udienza del Senato del 15 luglio, il signor Bennett è stato l’esperto che ha descritto i problemi che la revisione ha incontrato dal primo giorno a causa di problemi interni al dipartimento elettorale della contea di Maricopa. Catene di prove mancanti, urne erroneamente contrassegnate, schede duplicate senza i numeri richiesti dalla legge e schede infilate a caso nelle urne, per citare solo alcuni dei problemi riscontrati. Maricopa County continua a nascondere informazioni importanti al pubblico e ai revisori, il che ha causato costi aggiuntivi, mesi di ritardi e una mancanza di trasparenza da parte loro. Invece di collaborare con il Senato, i nostri elettori e i revisori, Maricopa County si è impegnata in una campagna di social media per cercare di controllare ciò che accade invece di fornire tutta la verità, i fatti e gli elementi che devono essere prodotti attraverso le citazioni legali.

Il conteggio fisico delle schede e delle macchine sarà completato questa settimana e restituito a Maricopa County. Dato che la contea di Maricopa non è stata molto collaborativa, qualche settimana fa è emersa una domanda su cosa succede se i numeri della revisione non corrispondono a quelli della contea di Maricopa. Il nostro avvocato ha suggerito al Senato di condurre un conteggio indipendente di ogni voto prima che le schede vengano restituite. Questo è stato fatto sotto la direzione e l’autorità di Randy Pullen del Senato, che è un contabile pubblico certificato in pensione di una ditta di contabilità conosciuta a livello nazionale.

La settimana scorsa, i membri dei media hanno chiesto perché il signor Bennett non fosse coinvolto in questa parte del processo di verifica delle schede elettorali del Senato. Il signor Bennett è stato citato dai media per aver detto: “Ho riportato il numero di schede elettorali in ogni urna e questo è stato divulgato alla stampa, al che mi sono scusato con il presidente del Senato Fann. Avevo promesso che queste informazioni non sarebbero state divulgate alla stampa, ma questo è successo indirettamente, e così sono stato escluso dalla revisione”.

I revisori stanno facendo il lavoro per cui sono stati assunti, anche se più difficile di quanto originariamente previsto, poiché Maricopa County sta nascondendo importanti documenti e informazioni, facendo sembrare che stiano deliberatamente nascondendo la verità agli elettori. Quando un audit è completato, i risultati sono spiegati al cliente con la documentazione di supporto. È irresponsabile rilasciare informazioni parziali ai media perché non sono fatti “confermati” fino a quando la revisione è completa. Questo porta solo a confusione e disinformazione tra il pubblico. Per questo motivo, è imperativo che chiunque lavori con l’audit rispetti le regole di non passare informazioni non confermate.

QglobalChangeItalia




Malta tradisce i patti europei, i minori italiani ma non subisce sanzioni

Minori detenuti e maltrattati a Malta

Il polverone originato da una madre che ha redatto una lettera alla parlamentare Cunial, del gruppo misto, ha scatenato un putiferio al parlamento e sui social: si parlava, e la Cunial ne ha arringato in aula, della prigionia dei ragazzi italiani bloccati a Malta per presunti rischi di contrazione Covid, e bloccati in una sorta di struttura per il trattamento e l’isolamento del virus in quel di Malta: palazzetto disorganizzato in cui bambini dai dieci ai sedici anni che erano a Malta per vacanza, sono stati immessi in seguito al veto sulla partenza, conseguente tamponi in qualche caso forse positivi, e mantenuti con un panino ed una bottiglina giornaliera d’acqua, senza ausili, compagnia e possibilità di incontro con i genitori. La deputata italiana e le mamme si scagliano contro i vertici diplomatici italiani ed i media, che hanno offuscato questa critica situazione ed i traumi inflitti ai minori, nell’immobilismo di di Maio accusato di proteggere persone adulte ed in situazioni meno gravi di questa. Malta ha adottato tutti i protocolli di cura e gestione pandemica emessi dall’Ue e obbliga i bambini ad essre sorvegliati sporadicamente da ventenni locali senza nessun adulto ad assumersi la responsabilità della loro condizione di salute. Cunial nell’interrogazione parlamentare esecrava la replica della Farnesina ai genitori dei minori reclusi in tali strutture antivirus, che attribuiva ai genitori la responsabilità della partenza e della violenza in atto sui bambini, da parte delle autorità locali.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/.

Malta rimane esente da sanzioni europee in seguito al reiterato diniego di ospitare i profughi soccorsi in mare come prescrive il diritto internazionale; eppure sull’isola convivono pletore di immigrati di ogni sorta nonche’ vengono legittimati paradisi fiscali effettivi di stampo internazionale che danneggia l’Italia vessata da fisco e finanza specultativa.

Malta e’ un crocevia di interessi politici ed economici a detrimento di Africa, Italia ed Europa, fucina di attivita’ che manipolano i prezzi del petrolio e prodotti strategici, operando sui territori di estrazione, in modo indiretto.




Disordini e silenzi in America

Le notizie enfatizzate dal neogiornale di inchiesta statunitense:”Project Veritas”, risultano bislacche ma davvero clamorose, e vertono sul riconteggio forense dei voti alle elezioni ultime che hanno “premiato” Biden; tale provvedimento è stato autorizzato già da qualche mese e sciorina situazioni inopinate, come la sottrazione di voti da Trump verso il suo acerrimo antagonista. Tutti meccanismi arcani ed in fase di progressivo disvelamento, questi slatentizzati da istanze politiche ed azioni forensi, concretizzati per mezzo di programmi informatici come “Ninja”. Ciò che desta sgomento, tuttavia, resta il totale diniego della fazione politica che fa sponda a Biden, verso il riconteggio manuale dei voti, con l’ostruzionismo giuridico, mediatico e politico, sull’estensione della conta anche per gli altri stati.

Project Veritas ha enfatizzato il mancato rilascio presso l’autorità giudiziaria che lo aveva prescritto, dei programmi informatici elettorali con i nominativi antecedenti e postcedenti il voto; a tal proposito è stato denunciato un cancellamento indefesso, da parte dei proprietari del programma informatico per le elezioni degli Stati Uniti, di tutti i dati delle macchine in questione, cui dal sito ufficiale dell’azienda, non è possibile accedere in questi ultimi tempi. Intanto il dibattito politico e sanitario infiamma l’America e l’Europa, con la Francia riottosa in piazza che ha aborrito il Green pass, cui Macron non ha potuto materializzare; a Torino invece si è espressa una prima protesta foltissima con una dovizia di cittadini a postulare il veto assoluto sul Green Pass. Il clima popolare è davvero una polveriera in Italia, con il risultato che il progetto di legge Zan è stato procrastinato a settembre; viceversa non è stata riportata a dovere e per tempo la protesta di Torino, dai media istituzionali.

In Usa un terzo degli abitanti sono poveri ma invisibili, i prezzi della Silycon Valley diventano esorbitanti per viverci; gli ingegneri sempre meno accettano assunzioni in Big Tech, a causa degli emolumenti inadeguati ormai, rispetto un tenore di vita piu’ che dignitoso in California: stipendi per questi ultimi che si aggirano sui trentamila euro mensili.

In America vige la inflazione, con immissioni monetarie solo in favore dell’economia finanziaria e non reale; le gabelle in Europa sono in aumento e la montagna di soldi emessi sgravati da valore reale in favore di banche e fondi speculativi, si stanno trasformando in una esiziale bolla finanziaria.