Nuove confische alla ‘ndrangheta’


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Beni mobili e immobili per oltre 20 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore reggino Emilio Angelo Frascati ritenuto in rapporti di stretta vicinanza con la ‘ndrangheta dalla Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. La Direzione investigativa antimafia ha eseguito il provvedimento di confisca di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti dell’imprenditore sessantaquattrenne molto noto nel settore della grande distribuzione alimentare e del commercio di autovetture.

I beni erano stati sequestrati nel febbraio 2019. Oggi il Tribunale ha riconosciuto nei confronti di Frascati una pericolosità sociale fondata principalmente sulle risultanze dell’operazione “Fata Morgana”, poi confluita nel processo “Gotha”. L’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Musolino, aveva portato nel 2016 all’arresto dell’imprenditore accusato di avere fatto parte della cosca Libri ponendosi, all’esito della guerra di mafia, quale espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare e, più in generale, dell’imprenditoria di settore.
Frascati è stato condannato, in primo grado a 13 anni e 4 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso e turbata libertà degli incanti, aggravata dal metodo mafioso. In appello, nel gennaio scorso, la condanna è stata ridotta a 8 anni di carcere.
Numerosi collaboratori di giustizia lo hanno indicato quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta reggina, nella sua componente più alta e rappresentativa, costituita dalla famiglia De Stefano oltre che di quella dei Libri.
Tra i beni confiscati ci sono 8 aziende nei settori della grande distribuzione alimentare, del commercio automezzi, delle costruzioni ed immobiliare. Per quattro imprese è stata disposta la confisca dell’intero capitale sociale e del patrimonio aziendale, per le altre quattro la confisca delle quote riconducibili al Frascati. Sono stati confiscati anche 20 immobili e rapporti finanziari. Il tribunale ha disposto nei confronti di Frascati la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni e 6 mesi.

In questo momento va rammentato quanto il finanziamento mafioso sia piu’ accessibile ed immediato di quello bancario, e che le borse finanziarie di Londra e Wall Street debordano di capitali raggranellati con i metodi mafiosi, in quanto le maglie del controllo di provenienza, sono allascate rispetto all’Italia.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Nasce la tv di Trump


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Nonostante l’imperare dei social media la televisione conserva il proprio potere in termini di visibilita’ generale, spostamento del consenso, indirizzamento politico e mezzo di conoscenza essenziale per i prodotti pubblicizzati, lo riporta Marco Gomez direttore del sito “Il fattoquotiano. Su questo solco tutto lascia presagire che si verifichera’ una riaffermazione della televisione ma anche della radio, seppure plasmate nell’universo di Internet annesso di social media.

In America e’ in atto un agone agguerrito tra social e tv ma anche tra fazioni politiche e militari avverse, capeggiato dall’ex presidente Donald Trump, bandito dai principali social media, il quale ha da qualche mese fondato:”Oan”. Quest’ ultimo e’ il suo canale televisivo su scala nazionale e mondiale, per mezzo anche di Telegram, in cui il magnate statunitense promuove una campagna elettorale e mediatica che verrebbe definita “complottista”, dalle testate editoriali classiche. A cio’ Micheal Lindell, imprenditore e seguace di Trump, ha fondato la piattaforma social “Frank” in fase di miglioramento, teleologica all’affiancamento e supporto di Trump. Oan e’ una sorta di Byoblu su scala continentale in cui vengono ospitati alti burocrati, personalita’ che con prove denunciano o descrivono realta’ anomale come il satanismo e gli “Illuminati”, oltre che “Project Veritas”, una Onlus di giornalisti e teste slegati dal potere, che filmano e spiegano episodi taciuti dal mainstream.

Le televisioni tradizionali, ora in formato social e con l’introduzione della funzione “smart”, rimangono la piattaforma principale dell’informazione, della politica, del pubblico e della pubblicita’; per cui la battaglia ora rimane tutta televisiva. Trump possiede il suo avveniristico network mediatico tra il social “Frank”, la tv classica “Oan” e in tal modo si prepara a scagliare la sua contromossa per il ripristino della sua presidenza in America.https://www.facebook.com/marketplace/item/352129442824283/




Meloni da Aspen Institute

Giorgia Meloni e’ entrata a far parte dell’Aspen Instutute, riportava giorni addietro un famigerato giornale italiano, il che vuol dire che l’alta finanza italo-mondiale ha fiutato l’occasione che Fratelli d’Italia sia artefice della ventura maggioranza politica anteposta al pd e cinquestelle attuali.

L’Aspen Institute ufficialmente e’ un think thank ossia un serbatoio di variegate ed eccelse personalita’ e professionalita’ della grande finanza, della grande industria e del grande terziario, che si riuniscono in una sorta di moderna gilda focalizzata sul miglioramento sociale e politico della societa’, studiando progetti di sviluppo, e stabilendo le linee guida politico-economiche dei paesi su onde temporali quinquennali e decennali. Aspen Institute e’ anche indicato come il Club Bieldeberg tutto italiano ed e’ fucina di promozioni per

le migliori e prestigiosissime carriere politiche, alto burocratiche, industriali e professionali in

Italia. Ora cosi’ come il Club Bieldeberg aveva anteposto in qualita’ di suo obiettivo nel corso dei successivi due anni dalla riunione 2019, di disarcionare populismi e smantellare o istituzionalizzare il Movimento 5 stelle, parallelamente si puo’ preventivare la mossa di Aspen verso Fratelli d’Italia, di smussarne i pericoli per il mantenimento degli interessi del grande potere italico e transnazionale; alla stregua di cio’ che e’ avvenuto con la Lega di Salvini che, dapprima restia a chiusure totali e vaccinazioni di massa, oggi ha sostenuto Speranza e le chiusure aziendali in cambio del 60% del Recovery fund antecedentemente assegnato per il 70% al meridione. Un ostacolo ai piani di Aspen da parte dei 5 stelle e forse Meloni, consiste nel rinnovo del reddito di cittadinanza, il quale costa circa 13 miliardi annui ed e’ facilmente finanziabile, per cui bisogna attendere l’operato di Meloni e dei suoi colleghi al governo, prima di capire cosa avra’ raggiunto l’Aspen Institute. Se poi il reddito di cittadinanza permanesse e magari venisse esteso a tutti in cambio della revoca dell’inviolabilita’ della proprieta’ privata come si reclama nel Grande Reset, il livello di allarmismo sarebbe massimale.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Borsa italiana a Olanda-Francia-Lussemburgo

Euronext, il principale gestore azionario dell’Europa, ha appena concluso l’acquisizione della Borsa di Milano, che cosi’ passera’ a questa societa’ a capitale misto tra Olanda, Francia, Lussemburgo; dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa il listino borsistico principale promette di dislocare da Londra e approdare a Milano; inoltre e’ stato dichiarato che la sede delle transazioni informatiche di questo gigante finanziario con 3600 miliardi di titoli, verra’ depositato da Milano a Bergano. L’Italia verra’ tutelata, con questa acquisizione da Cassa depositi e prestiti e Intesa San Paolo che, sommate, ne hanno acquistato circa il 10% del capitale. Si registrano intanto le vette raggiunte dalla borsa finanziaria di Londra che, complice la banca di Inghilterra, ha sostenuto il lockdown emettendo sterline in favore dei cittadini tenuti lontani dal proprio lavoro.

Nella cornice di diniego da parte delle autorita’ europee, nel porre a Milano la nuova sede europea del farmaco, si spera che con l’acquizione di Borsa Italiana, almeno la capitale europea della finanza diventi il capoluogo lombardo. E la cancellazione dei debiti relativi al lockdown verso gli italiani con bce, sarebbe davvero encomiabile in ottica di nuovo assetto solidale europeo/italiano.https://www.facebook.com/marketplace/item/1271409729871201/




Decreto blocco proroghe

Il consiglio dei ministri si e’ da poco riunito per ottemperare al decreto governativo del primo ministro volto a limitare lo smart-working ai dipendenti pubblici a non piu’ la meta’ del tempo del lavoro, fino ai nuovi piani organizzativi del lavoro, i quali dovrebbero avvenire non oltre il 2021.

Altro compito del confronto parlamentare consiste nella soluzione delle licenze agli ambulanti ed alle concessioni balneari, non riconfermati entrambi, in ottemperanza alle prescrizioni europee. A tal proposito il Tar aveva invalidato le leggi parlamentari volte al mancato rinnovo delle concessioni balneari e degli ambulanti per cui si sta discutendo ad una soluzione di tale vicenda che coniughi le leggi europee con i diritti dei lavoratori e le prescrizioni italiane.

Alla luce di cio’ che e’ avvenuto in occasione del collasso della Grecia, e’ opportuno che l’Italia presti attenzione ai progetti europei che mirano alla liberalizzazione di ogni settore su impulso della finanza: il Partenone si e’ tentato di vendere ai creditori tedeschi nel frangente della crisi greca, mentre l’aereoporto di Mikonos e’ finito sotto la proprieta’ di organi finanziari tedeschi; siccome l’Italia versa in una condizione di semifallimento gli obiettivi dei creditori europei focalizzano il patrimonio immobiliare, costiero, artistico e grand’industriale italiani, sotto l’egida di leggi continentali su base bancario-finanziaria.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Nazionalizzazione vs globalizzazione

Si è gridata da più parti una presa di distanza degli Stati dagli oneri ed obblighi della globalizzazione, fino ad assistere ai dazi trumpiani che probabilmente rafforzeranno l’Europa, eppure in questa furia globalizzatrice la chiave manageriale per una autoconservazione, risiede nella nazionalizzazione. Nazionalizzazione interpretata come pratica per la creazione di valore aggiunto per la propria nazione, giacchè le imposizioni della finanza e delle industrie cosmopolite, comportano spostamenti continui e spersonalizzanti di capitali e lavori negli stati meno “tutelati”; dunque auspicare una fase nuova è fisiologico.

Il problema globale risulta l’indigenza, assestatasi ormai anche nel facoltoso occidente, e per superarla occorrono nuovi strumenti di valorizzazione della forza lavoro. Ma che tali strumenti non siano privi di sostegni finanziari durante la fase preparatoria di un “nuovo corso”.

In Italia osservare otto milioni di poveri equivale a disporre di un bacino di consumatori di gran lunga inferiore rispetto al passato, ed e’ pernicioso per le imprese. Sebbene la cultura ed il sistema di formazione scolastico ed universitario italiano siano generalmente encomiabili, mancano solo gli strumenti politici e finanziari da sistemare, affinchè il numero di poveri si assottigli fino all’esaurimento.

Allora sforzi infrastrutturali e scientifici per rilanciare il Paese Italia mediante emolumenti dignitosi ed una strategia lungimirante, rimangono l’ultima spiaggia non solo per la penisola sudeuropea, ma per l’intero occidente. Occorre dunque un nuovo tipo di radicamento nazionale in quanto sono gli abitanti del posto in cui vivono, a volere il bene della propria terra ed a poter lavorare per il proprio riscatto ed il proprio rilancio, rinazionalizzando la finanza pubblica e parzialmente quella privata. Ad onta di finanzieri speculatori cosmopoliti e imprenditori senza scrupoli oggi assiepati in politica e burocrazia.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




L’unico merito dell’Europa

L’Europa ha maciullato l’Italia a causa di un vortice prescritto legislativamente, di competitivita’ estrema con gli altri “inquilini” nazionali, previa messa in comune delle banche centrali e sanzioni ai paesi non rispettosi delle prescrizioni appunto europee. Odiernamente l’Europa ha inficiato ulteriormente i propri cittadini traslando la competizione agguerrita, alla Cina dall’infimo livello salariale e agli altri continenti scevri di diritti ed emolumenti accettabili per i canoni occidentali. Il siddetto jobs act non e’ altro che l’allineamento occidentale agli stipendi occidentali per consentire alle imprese europee ed americane-anche in Usa i salari sono in calo da trent’anni-di competere con le imprese orientali mediante una cesura al costo del lavoro, ma non una alle tasse ed all’Iva sempre esose. Inoltre a cio’ le oligarchie finanziarie e grand’industriali caldeggiano per ulteriori privatizzazioni infrastrutturali continuando a perdere competitivita’ e produttivita’ rispetto a Medioriente e Asia. Tali dati a difesa della Cina, in particolar modo, sono possibili grazie alla non completa privatizzazione della valuta, banca centrale e moneta cinese, diversamente dal contesto europeo ed americano.

L’Europa ha migliorato solo alcuni provvedimenti normativi, come nel caso italiano, come l’estensione dei contributi pubblici all’editoria anche agli edotori non di alto calibro ed a quelli del digitale, oppure nella proscrizione di adeguare e completare l’autostrada piu’ stretta d’Europa, ossia la Salerno-Reggio Calabria, con i canoni dimensionali e di percorribilita’ delle autostrade europee, asiatiche ed americane.

L’Europa ancora finanzia progetti di microimpresa che conseguentemente vengono lasciati marcire dallo stato oberato dalle gabelle europee sottoforma di speculazioni sul debito pubblico ormai ceduto all’Europa, alla stessa stregua della cessione italiana all’Europa, della propria disrezionalita’ monetaria, valutaria, finanziaria, la qual cosa obbliga l’Italia a definirsi erroneamente, sempre a corto di liquidita’. Tal questione e’ surrettizia giacche’ la penisola italiana continua ad essere la nazione piu’ prospera d’Europa.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Napoli Capitale e unica nicchia di cultura italiana

La carneficina dei giovani napoletani, meridionali in generale ed ancora italiani, ha una causa ben precisa: la diluizione della buona azione amministrativa patriottica in un connubio di subordinazione alla finanza speculativa ed alle multinazionali. L’unita’ d’Italia con il sud troncato delle sue ricchezze ed asset non e’ stata fomentata solo da italiani esterofili bensi’ dallo stesso strapotere finanziario apolide e grand’industriale transnazionale, antitetico allo sviluppo equo. Napoli ed il meridione pertanto continuano a versare in uno stato di penuria e blocco infrastrutturale pubblico, teleologici ad impedirgli di svilupparsi. Inoltre si assiste a veti incrociati, riguardo l’installazione di nuove infrastrutture e progetti similari, causati dalla volonta’ di mantenere benefici e posizioni di rendita, detenuti da privati e piccoli imprenditori. Veti e blocchi spacciati per immobilismo, sono numerosi in tutta Italia e non solo al sud, siccome le multinazionali e lo stato stesso pretendono di agire indisturbati per tutelare i propri interessi, a detrimento di cittadini ed imprenditori che magari si vedono sloggiare senza completi e puntuali indennizzi o alternative; questo e’ dato dalla “volonta’ di potenza” di quelle multinazionali che pretendono di dettare magari anche in Italia, le regole del gioco come fanno in altri paesi indigenti ma meno sviluppati e piu’ mansueti dell’Italia; il che si traduce in stallo e decrescita per comunita’ e territori. In tutto cio’ lo stato assiste orbato del proprio potere legislativo e finanziario per proteggere cittadini, imprenditori, e multinazionali, in quanto deve subordinarsi a quel mercato globalista in cui soggetti privati possono stampare moneta al suo posto e redigere decreti legge e nuove costituzioni giuridiche. In tale garbuglio lo stato viene bombardato da obblighi di pagamenti debitori verso le medesime multinazionali private di tipo finanziario e grande industriale, che lo deprivano del potere monetario per svolgere la propria mansione di garante della Costituzione.

Ora Napoli e la Campania sono i posti piu’ fittamente popolati d’Europa per cui costituiscono la panacea di imprese e commercianti che vogliono vendere e farsi notare da una massa ravvicinata e vasta di persone. Eppure Napoli, la Campania ed il meriodione intero, non usufruiscono delle risorse statali dovute in base al numero di abitanti, alla capacita’ produttiva, alla capacita’ fiscale ed al potere effettivo che detengono. Questo disastro si verifica per la decisione di quegli organi finanziari e grand’industriali privati, che pretendono di rendere Milano l’unica grande metropoli italiana, per mezzo della sua vicinanza ed interconnessione con le cittadine europee facoltose e le grandi capitali. Milano citta’ ha meno di ducentomila abitanti in piu’ della capitale in disuso del fiorente e defunto Regno delle due Sicilie. Ad onta del fatto che Milano oggi sia all’acme dello sviluppo e Napoli nel suo punto piu’ basso della storia recente. Ma Milano a sua volta vede interrotta ultimamente la propria rutilanza dallo stesso carnefice di Napoli-oligarchie finanziarie apolidi-seppure Milano sia piu’ produttiva e sviluppata dell’omologo centro cittadino limitrofo a Shangai.

Il meridione italiano insorge anche se in perenne declino economico e demografico, con illuminati imprenditori come l’artefice di Dr, molisano patriota che ad Isernia ha plasmato la sua magnifica officina meccanica in una azienda automobilistica iper richiesta in Europa; auto assemblate in Italia e componenti di qualita’ giapponesi, come il motore Mitsubishi, con interni sempre piu’ europei ed italiani. Dr e’ in espansione in Europa, con acquisizione di punti vendita in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Irlanda: figura Dr, l’unica azienda automobilistica completamente italiana, in seguito all’acquisizione della Fiat ad opera della Francia.

Napoli ed il meridione tuttavia, a differenza di Milano rimangono il bastione della cultura italiana fondata sulla amicizia, la famiglia, il territorio, la condivisione, i figli, i parenti, la piccola impresa, in maniera anticonformistica ai diktat sregolatori della vita, tutti business-oriented-dettati dal potere e assimilati da porzioni ingenti di Milano e di quel settentrione crescentemente dissimile all’Italia tradizionale. Quei diktat che innervano la societa’ subordinata al vero potere, che sono disgregatori di equilibrio, benessere e solidarieta’, e tacciano di provincialismo coloro che non vi si adeguano.

Il meridione d’Italia vede rastrellati miliardi illegalmente dalla criminalita’ organizzata, che li investe al nord ed all’estero, oltre alla dipartita dei fondi statali per l’equita’ territoriale, oggi devoluti al sud solo da parte dell’Europa. Il Sud ha visto volatilizzare un rapporto commerciale con Alibaba, maggiore impresa di commercio elettronico cinese, superiore ad Amazon, a causa della penuria di infrastrutture e della obsolescenza di quelle esistenti. Il meridione iposviluppato per avidita’ settentrionale, sottrae all’Italia due punti annuali di crescita annua, e non di certo a causa delle mafie! Dunque lo stato italiano va purgato dai suoi cancri che ne indirizzano politiche antidemocratiche ed antimeridionali, ossia gli organi finanziari e alto-industriali forestieri ed italiani, restaurando una banca pubblica a capacita’ monetaria infinita, per irrorare il territorio di soldi, sviluppo, e magari monete parallele all’euro ed al limite una moneta tutta meridionale impermeabile dal nord e dall’estero. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Costituzione e nemici della patria

2 Costituzione e management

Non si creda che il referendum sulla Costituzione sia stato abrogato in maniera irreversibile: adesso mi è tutto chiarissimo ed è una tragedia. Tutte le chiacchiere sul SI o NO al referendum sono fumo negli occhi per i disinformati. Sin dal 2012 Renzi (sindaco di Firenze) ha incontrato più volte l’ amm. del. del colosso americano, la Banca J. P. Morgan e il suo consulente Tony Blair, l’ ambasciatore USA e altri. La J. P. Morgan (che cura gli interessi anche di varie multinazionali) nel 2013 ha scritto che le costituzioni dei Paesi del sud Europa ( Portogallo, Spagna, Italia e Grecia) vanno cambiate perchè troppo “socialiste”,cioè improntate a idee democratiche, con governi centrali deboli rispetto ai Parlamenti, alle Regioni, ai diritti dei lavoratori, ai controlli sulle banche.
Renzi è stato il primo a ubbidire (perciò fu nominato premier al posto di Letta, senza essere stato eletto da nessuno) in cambio del salvataggio del Monte Paschi Siena e forse di altre banche tosco-emiliane sull’ orlo del fallimento, compresa quella di suo padre e del padre della Boschi. Ed ecco il Jobs act, con libertà di licenziamento, l’abolizione dell’art. 18, la devastazione di ben 47 art. della Costituzione, ecc. Se ci riuscirà, con questa “riforma” + la legge elettorale Italicum avremo un governo padrone di una camera dei deputati a lui asservita, un senato complice e non eletto da noi, il controllo della Corte costituzionale, del Csm e delle altre Autoritâ, della RAI e perfino della presidenza della Repubblica. Le Regioni non potranno più opporsi allo scempio del loro territorio (trivelle petrolifere a mare e a terra, gallerie tipo TAV, ponti e aeroporti inutili, boschi sventrati -già è stata abolita la Guardia Forestale- privatizzazione di tutto (comprese acqua e spiagge), firma dei trattati TISA e TTIP a favore degli americani e dei canadesi. E chissà che altro ancora, senza contare la revoca di tutte le promesse economiche fatte (perché i soldi non ci sono). Insomma per gli americani delle banche e delle multinazionali un successo strepitoso. Per noi una tragedia, grazie a quel bugiardo e traditore di Renzi, in mano a burattinai peggio di lui.
Alla fine dei conti Renzi e seguaci sono piazzati nei palazzi istituzionali che contano, rimpinguati da finte fondazioni volani di donazioni finanziarie mastodontiche, e con un unico, mero obiettivo: sventrare la mirabile costituzione italiana in favore di uno strapotere forestiero massonico assetato di borseggiare i conti correnti collettivi degli italiani; saccheggio, quest’ ultimo, imperniato sulla baggianata che l’Italia ha un debito pubblico troppo alto da sanare trasformandolo in debito privato, sotto forma di prelievi forzosi dalle casseforti bancarie personali.
E allora io voto NO. E voi? L’Italia e’ presa d’assalto dalla finanza speculativa transnazionale a causa della propria intrinseca religiosita’, al suo mastodontico sistema formativo che sforna persone con spirito, critico, capacita’ analitiche e competenti in maniera organica e non settoriale. Altro fattore che aliena le simpatie delle oligarchie finanziarie dall’Italia, consiste nel suo sistema politico e produttivo socialista, che ha spalmato ricchezza privata nei forzieri delle banche un tempo pubbliche ed oggi private, bramate dai fondi speculativi e banche commerciali per appropriarsi dei patrimoni bancari italiani ed investirli dove meglio ritengono.
Se non credete a tutto ciò, guardate i video che vi manda Francesco Amodeo. Se poi volete l’intervista al giudice Imposimato, chiedetegliela perché è un pò lunga. Francesco Amodeo ha collaborato con il defunto giudice Imposimato ed oggi collabora con A tutto Tondo, il talk show del direttore di adfnews.it Francesco Paolo Tondo, in procinto di ripartire con StreamYard. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Draghi e gruppo dei 30

La politica legislativa, bancaria, finanziaria e industriale, viene ormai globalmente decisa da uno sparuto insieme di banchieri, il famoso “Gruppo dei 30”, cui afferisce Draghi in qualita’ di membro permanente. Come asserisce il recentemente famigerato giornalista, autore ed editore con Matrix edizioni, Francesco Amodeo, il gruppo dei 30 e’ una masnada analoga al Club Bieldeberg, ma a differenza dei 120 uomini di quest’ultimo, e’ ristretto a pochissime persone con in mano i debiti pubblici e privati del mondo, che a differenza del passato oggi vuole imporre le politiche fiscali, sociali e perfino la presidenza del Consiglio in Italia.

Mario Draghi, a proposito del conflitto di interessi, non si e’ dimesso dal Gruppo dei Trenta prima di accettare l’incarico di Primo Mininstro, e cio’ che ha intenzione di attuare per l’Italia, lo ha redatto stesso lui stesso in un redame ufficioso del Consiglio dei Trenta: Draghi vorra’ far fallire l’Italia senza che essa trasporti nel baratro l’Europa ed il mondo; l’Italia per il presidente del Consiglio succeduto a Conte, dovra’ negare prestiti ed ausili alle piccole e medie imprese sotto una certa soglia di addetti, nonostante imperversi il Covid che dissangui costantemente l’economia delle piccole e medie imprese. In cambio il Gruppo dei trenta reclama con Draghi maggiori privatizzazioni, con l’intento di annettere la multinazionale di stato Leonardo, in seguito la quota restante di Unicredit, Intesa San Paolo; inoltre si vuole far aumentare la pressione fiscale con la scusante del debito pubblico incipiente, impossibile da garantire per la privatizzata Banca di Roma. In piu’ si prepara il terreno propedeutico alla privatizzazione progressiva della universita’, degli ospedali, e la rivalorizzazione immobiliare per aumentare i costi di gestione teleoligici ad acquisti da parte di banche ormai oriunde, fondi di investimento, multinazionali. Quest’ultima mossa si impernia sullo snellimento giuridico in merito alle confische a causa debitoria.

In un futuro remoto il Gruppo dei Trenta con i suoi emissari alla Draghi, vorra’ impossessarsi delle coste italiane per scopi di reddito da immobili e turismo.

Smantellare il traffico di influenze plutocratiche che impongono uomini di affari, direttori di istituti finanziari e industrie private al timone dello stato, e’ ineludibile. La difesa dell’Italia oggi, si impernia sull’attuazione di norme che obblighino ognuno, pur in conflitto di interessi come Draghi, ad osservare pedissequamente le leggi costituzionali: queste ultime tutelano il lavoro, il risparmio privato, il salario, le imprese, i servizi pubblici, negando ogni perdita parziale di sovranita’, al di fuori di contingenze belliche militari, non finanziarie. https://www.facebook.com/marketplace/item/193253755449422/