Il 90% delle banche

Nulla da dire sui leciti guadagni da parte degli istituti finanziari, ed anche rispetto ad una loro parziale e temporanea nonchè variegata, privatizzazione che non superi il 15%, per un periodo di tempo limitato e per soci sempre disomogenei; tuttavia il meccanismo di investimento bancario e risoluzione debitoria, è quanto mai surrettizio ed esiziale. La questione debitoria con cui vengono vessati privati, stati ed imprese, è interconnessa con i debiti che vengono consentiti e tributati dal farli, alle medesime banche: infatti emerge dalle dichiarazioni di esperti economisti e finanzialisti come il professor Malvezzi, che i meccanismi speculativi che premiano direttamente le banche, a norma di legge, ed indirettamente gli stati, con leggi tassative verso i cittadini, si basano sull’utilizzo di quei conti correnti molto pingui dell’Italia, in favore di fondi di investimento oriundi e banche commerciali delocalizzate. I debiti delle banche sono legittimati permettendo ad esse di prestare il 90% della riserva monetaria sottoforma di conti correnti, da cui derivano i temporeggiamenti e le tergiversazioni verso i clienti che richiedono una presa di possesso repentina dei propri depositi: in pratica su ogni conto corrente o prestito, la BANCA GUADAGNA SENZA FAR NULLA, il 90% del valore in più, giacchè i prestiti sono discrezionali, agganciati alla moneta Fiat, ossia infinita e non associata all’oro, e vengono erogati con un processo informatico esente dalla produzione di opulenza fisica. Da qui la surrettizia battaglia mondiale contro le banconote e l’economia reale si enfatizza pensando il fatto che i depositi bancari ormai privati, e quelli dei fondi di investimento, a differenza dello stato vengono garantiti dalla bce o dalla Fed, a loro volta uniche ad immettere moneta, etinguere debiti, senza impoverirsi e annettendo debiti ad ogni emissione monetaria. A risentirne, di tale processo, stati e cittadini oberati da tasse per pagare i debiti annessi all’emissione monetaria per sostenere debito pubblico ossia servizi pubblici, salari, pensioni, investimenti privati, prestiti alle multinazionali che ingolfano il mercato lucroso, e versano le imposte in paradisi fiscali. Caso eclatante di ciò, Microsoft dall’alto degli utili guadagnati in EUROPA di 260 miliardi con abuso di posizione dominante, nessuna tassa pagata all’Europa, e multe di pochi milioni di euro. L’Italia terza potenza mondiale innanzi a Germania nel ‘2000, se non avesse subito assalti speculativi di Soros azionista Microsoft e leggi capestro, poggiava sulla Banca d’Italia a garantire e magari ammortare senza oneri cittadini, i debiti. Invece oggi la Banca d’Italia ha ceduto i diritti di emissione, garanzia e cancellazione debitoria, alla bce privatizzata e posseduta dalle banche commerciali, fondi di investimento coproprietari Microsoft ed Amazon da essa garantiti nelle speculazioni, viceversa per l’Italia vige la narrazione che non ci sarebbero soldi per il fabbisogno pubblico, privato, e per abbassare le gabelle.

Guido Grossi, ex responsabile dei mercati finanziari per quella Bnl pubblica e protagonista egemone del mercato, poi privatizzata e confluita nella parigina Paribas, afferma che per debellare indigenza, disoccupazione precariato in Italia, occorrerebbe offrire titoli statali italiani garantiti dalla Banca d’Italia, con un discreto interesse, ai 23000 miliardi italiani giacenti sui conti correnti, sempre più tassati, e investiti obbligatoriamente in fondi di investimento speculativi, coproprietari bce, Banca d’Italia, fautori di innalzamenti di tasse, cesure di spesa e disordini mondiali.

I titoli pubblici italiani non sono disponibili e offerti ai clienti, da parte delle banche italiane un tempo pubbliche, in quanto acquistati preventivamente dalle banche commerciali e fondi speculativi di investimento, che in tal modo degradano il mercato illecitamente e suffragano la narrazione della penuria erariale. Secondo Grossi con il 10% dei 2300 miliardi investiti dalle banche privatizzate che rendono il Bel Paese il terzo paese più facoltoso del mondo, l’Italia crescerebbe a doppia cifra, in un lustro estinguerebbere il debito pubblico e tornerebbe terza potenza mondiale. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Ragazza uccisa e “questione musulmana”

Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. E’ in una testimonianza del fratello minorenne della ragazza la possibile modalità dell’uccisione di Saman Abbas, ad opera dello zio Hasnain Danish, attualmente ricercato dai carabinieri e dalla Procura di Reggio Emilia.

Danish avrebbe “pianto molto” e minacciato il fratello “di non dire nulla ai carabinieri, con conseguenza la mia uccisione”. Non avrebbe detto invece nulla su dove è stato nascosto il corpo. La notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, sempre secondo la testimonianza, lo zio avrebbe detto ai genitori: “Ora andate in casa. ora ci penso io”. 

Hasnain Danish, lo zio di Saman Abbas, ha confessato al fratello minorenne di lei di averla uccisa, ma non gli ha voluto dire dove ha nascosto il corpo. La testimonianza è ritenuta dal Gip “piena prova indiziaria” della responsabilità dello zio nell’omicidio e il giovane, ora in una comunità protetta, “particolarmente credibile”. Del corpo “io gliel’ho chiesto – ha raccontato – in quanto volevo abbracciarla un’ultima volta. Lui mi ha risposto di non potermelo dire”. Sempre il giovane ha raccontato della reazione del padre, al rientro dello zio: “Si è sentito male e ha iniziato a piangere, stava quasi per svenire per mia sorella”. 

La sera del 30 aprile Saman aveva tentato di fuggire e ha avuto una violenta lite con i genitori. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia in carcere del Gip di Reggio Emilia per cinque indagati, padre, madre, zio e due cugini della ragazza. Saman e i genitori, è stato ricostruito, hanno urlato, lei li ha insultati: “Dammi i documenti”, ha detto la ragazza al padre. Lui le ha chiesto se voleva sposare qualcuno e lei ha detto che voleva solo andare via e non sposare qualcuno. Poi ha preso le sue cose ed è fuggita. Il padre allora ha chiamato lo zio perché la riportasse a casa. Lo zio poi è tornato, dicendo che tutto era sistemato. 

La Procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione ai cinque indagati per l’omicidio di Saman Abbas
, la ragazza 18enne di origine pakistana scomparsa dopo essersi rifiutata di sposare in matrimonio combinato un connazionale in patria. Lo ha confermato la procuratrice Isabella Chiesi. Indagati sono i genitori, due cugini e uno zio. Quanto al fatto che quest’ultimo sia ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Chiesi si è limitata a dire: “Difficile sapere adesso chi è l’esecutore materiale, non sappiamo neppure la modalità”. 

La Procura è ottimista sulla possibilità di trovare il corpo di Saman, nei campi di Novellara. Lo ha spiegato la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi. Condizioni meteo permettendo, da domani si partirà con l’utilizzo di un elettromagnetometro. “Io penso – ha detto Chiesi – che un mese sia un periodo che consente di trovare” i resti con “strumenti che danno conto della discontinuità del terreno”. 

Tre persone vestite con abiti scuri che camminano, distanti l’una dall’altra, una imbracciando una pala, un’altra un secchio con un sacchetto e un altro un attrezzo. E’ quanto si vede nel frame, diffuso dagli inquirenti, del filmato girato intorno alle 19.30 del 29 aprile vicino alla casa di Saman Abbas. Secondo gli investigatori i tre uomini ripresi sarebbero lo zio della ragazza pachistana scomparsa e due cugini, che stavano andando a scavare la fossa per la giovane, scomparsa il giorno successivo da Novellara (Reggio Emilia), dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Con l’accusa di aver ucciso la 18enne sono indagati i tre parenti e i due genitori, che sono rientrati in Pakistan. Uno dei cugini è stato fermato in Francia nei giorni scorsi e si attende che venga consegnato alle autorità italiane.

Proseguono le ricerche dei resti della persona offesa, che purtroppo riteniamo sia deceduta. Non darei nessun riscontro positivo a quello che ha detto il padre, abbiamo appurato che in Belgio non c’è la ragazza”. Lo ha detto la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi, parlando di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara. Il padre della giovane, dal Pakistan, aveva detto a un giornalista che Saman è viva, che si trova in Belgio, e di averla sentita. 

In questo contesto così equivoco specialmente in Italia, regnano mistificazione, xenofobia eterodiretta, sconquassi famigliari e guerre di religione, cultura, economia, tradizioni e autorita’, relative alla “questione immigrazionale” ormai; cui spetta agli stati nazionali e continentali rimediare. Risolvere le problematiche relative alla globalizzazione ed immigrazione degradate richiede l’astensione da pratiche turbolenti di depauperamento delle terre natie degli immigrati, il sostegno economico diffuso per italiani ed immigrati, propedeutico a fenomeni di radicazione e progressiva assimilazione culturale e religiosa.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




L’Europa che dimentica

Sarà che Platone è il filosofo più lodevole tra quelli che rammento, per aver tralignato dal lavoro della famiglia fino a dedicarsi al sostegno ai deboli, oppure per il suo utopistico intento di nobilitazione politica, che la civiltà odierna di matrice platonica oggi offuscata da una palese degenerazione socio-economica e culturale richiama in causa il filosofo “delle idee” in modo irreversibile. Lo fanno accademici come Fusaro, Malvezzi, professionisti come de Mari e Guido Grossi, ad inneggiare la difesa culturale dell’Europa e degli Usa.

Dopo il saccheggio della Grecia, patria natia dell’ inventore della prima università della storia, ovvero l’Accademia, l’Europa a trazione barbarico-tedesca detentrice del credito bancario della culla mondiale della civiltà, ovvero la Grecia, ne ha smembrato il sistema bancario. Il chè si è compiuto in barba alla pedagogica, paideutica deontologia culturale che dalla Grecia di Platone ed epigoni, si è irradiata nell’edificazione europea ed americana, le quali per mezzo di asservimento odierno alla finanza speculativa, hanno rinnegato la Grecia e la civiltà da cui scaturiscono.

Platone a questo punto entra a gamba tesa per sciorinare, con la sua opera artistico-filosofico-manageriale, che l’ausilio ai deboli, il limite alla brama di potere ed alla corruzione, rappresentano i principi fondativi della città ideale, nonchè della politica oggi tramutata in continente Europa, nonchè in capitalismo declinato in liberismo.

Platone rimarca l’importanza delle idee come fonte di realtà tutta interna all’uomo, una realtà intelligibile, ovvero spirituale in cui la morale deve diventare conoscenza, sapienza, illuminazione, e solo in seguito potere. Dunque la condivisione delle sofferenze pure essenziale nelle comunità sociali, diviene vana allorchè si interiorizza il concetto che tutti i beni alla stregua di ogni male della società, passano dalla politica. Ecco perchè l’essenzialità di un percorso di disciplina e studio costanti, annosi, forma attraverso l’università delle scienze e della filosofia, quella classe dirigente illuminata presso cui passa l’intera salvezza e lo sviluppo mondiali.

La tolleranza, il sostegno al debole, lo studio, la disciplina, l’intelligibile bellezza e profondità dei concetti spirituali, sono ancor di più nodali in questo occidente in cui la razionalità e l’atarassia come controllo platonico delle passioni, dettano i destini dei deboli, non dei forti.

Sebbene Platone si scagliasse contro il sofismo come mera e fatua potenza delle parole che conducono le catastrofi a causa dell’occultamento della verità per questioni pecuniarie, l’ago della “bilancia” spinge verso Platone. Nel senso che la ricomposizione dell’integrazione occidentale necessita della tolleranza, del sussidio sottoforma di opportunità realmente concrete, realmente accessibili verso i meno fortunati; ancora l’integrazione europea ed americana necessitano della democrazia intesa come piazza virtuale tradotta in reale e viceversa, al fine di valorizzare il popolo ed ellenizzare o meglio occidentalizzare il mondo. Ma annettendo, contemplando senza disintegrare, le differenze ed il valore aggiunto di territori e popolazioni orientali, africane, teleologiche alla pace ed all’equilibrio globali.

Nella secolarizzazione in atto, nella rottura delle identità nazionali, l’ordine caotico proveniente dalle fucine bancarie irrorate dalla finanza speculativa, il potere militare, dittatoriale, popolare che promuoveva Platone come argine all’estinzione, va rimesso al servizio del bene comune per ricomporre un nuovo ordine mondiale che tuteli l’essere umano in quanto tale.

I paradossi con cui Platone nutriva i suoi discorsi a beneficio dell’ottusità popolare, sembrano oggi vitalizzati e animati di reale linfa vitale, in questo scenario depauperizzante che mira alla salvaguardia di se stesso. Sembra tutto il discorso perequativo, come sulle orme ma enfatizzando, la rigidità dei principi intellettivi platonici, che non ammettono perdono, non contemplano eccezioni alla regola. 

Ma il Platone e la moltitudine di suoi seguaci burocratico-bancari, sbagliano nella negazione dell’arte come principio guida verso un alleggerimento e miglioramento spirituale collettivo, in antitesi alle vigenti, distruttive, dinamiche economiche, patrizie, venali, che tanta indigenza e degradazione stanno diffondendo. E stanno anche minimizzando l’arte e l’estetica.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Spread ed Euribor: vince Euribor

Purtroppo ogni ente o persona ambiziosa, non solo in Italia, fa a suo modo politica, il che diventa deleterio per la società generale.

Da suddetta premessa, vanno delineate le linee manageriali che dovrebbero rilanciare l’intero sistema paese a nome Italia: quando si affrontano le incombenti ed attualissime dinamiche che si palesano con gli altisonanti nomi di “spread”, “bce”, “quantitative easing”, “Banca d’Italia”, “mutui a tassi fissi o variabili”, “euribor”, vengono generalmente occultati dei dati sostanziali: lo spread non influisce sui tassi d’interesse dei mutui, per quello esiste l’euribor, il quale non viene influenzato dallo spread. L’euribor è il tasso fisso con cui vengono scambiati titoli e soldi fra le banche, il quale dovrebbe essere riportato, e non lo si fa ancora, da una banca statale. Oggi le banche d’affari, che sono maggiormente private, detengono il potere finanziario sufficiente a far collassare una nazione o un sistema di banche; le banche d’affari costituiscono gran parte del potere della Banca d’Italia, nonchè quello della Banca centrale europea o bce, nella quale la Banca d’Italia è confluita. Stesso dicasi per la famigerata Fed americana.

Dalla appena citata congerie di dati ed interessi incrociati, si deduce con faciltà quanto la politica sia commistionata con le banche d’affari, e sia pertanto scoraggiata o impossibilitata nel sanzionare le banche d’affari e il loro conglomerato di assurdo potere finanziario/politico.

Diventa assolutamente difficile quanto impossibile regolamentare lo strapotere finanziario nazionale e transnazionale per la politica, a causa del fatto che i politici artefici ed esecutori delle scellerate politiche degradanti economicamente, l’Europa post 2009, diventano quasi sempre dirigenti iper arricchiti delle stesse banche d’affari. E gli stipendi in questione per i vari Monti, Prodi e compagnia, sono parossisticamente superiori ed estremamente legali, rispetto agli emolumenti percepiti nella loro trascorsa attività politica o ministeriale. Dunque il conflitto d’interessi tra politica e finanza, tra finanza e banche alla stregua di quello tra editoria ed imprenditoria, è tanto lapalissiano quanto di tempestiva risoluzione da adottare.

I titoli di stati italiano, alias i btp considerati come spazzatura finanziaria a causa dello spread deficitante, che rende i rendimenti italiani di tre punti inferiori di quelli tedeschi, a differenza degli ultimi trent’anni con la situazione pressochè invertita; va detto che i rendimenti netti dei btp sono pari quasi allo zero, eppure pur volendoli acquistare non ve ne sono più; per quale motivo non ve ne sono? Perchè sono stati già acquistati dalle banche d’affari e dalla bce post quantitative easing, i quali sono consapolvoli dell’importanza effettiva dei titoli di stato italiani tanto bistrattati. Questo fatto viene fatto al fine di poter speculare sull’Italia e indirizzarne una politica finanziaria prossimamente futura, imperniata sulle privatizzazioni, sulla distruzione definitiva della classe media detentrice di competenza e cultura, il che è pericoloso per la stabilità politica ed economica delle cricche finanziarie, bancarie ed industriali che dettano la vita di ognuno.

Oggi ci sono alcuni modi per eludere questa dissennata volontà di ulteriore schiavizzazione politico-finanziaria dell’Italia: limitare i danni causati dalla speculazione finanziaria impedendo la compravendita immediata di titoli di stato o btp; ridare potere finanziario ai btp mediante l’intervento dell’unica banca pubblica presente in Italia, ovvero Cassa depositi e prestiti, che detiene liquidi per 350 miliardi; contrattaccare dunque l’assalto al default italiano mettendo garanzie della Cassa depositi e prestiti, per 60 miiardi di titoli di stato rimborsabili anche in caso di fallimento statale; rimorsabili attraverso crediti presso lo stato, sul piano immobiliare, monetario, fiscale, e giusto per rintuzzare con efficacia la morsa speculativa; altra contromossa per l’autotutela finanziaria per l’Italia, consiste nel riesaminare gli accordi trentennali con i crediti della pubblica amministrazione nell’ambito delle banche d’affari, che spirano oltre dieci miliardi infruttuosi l’anno, senza possibilità d’uscita; allorchè si scopra di nuovo, che i criteri di azione di queste banche, non hanno rispettato i doveri da essi sottoscritti, nell’ambito della tutela della collettività; allorchè si scopra come avvenyto di recente, che tali banche abbiano manomesso i tassi euribur e pompato lo spread per guadagnarci di più, si deve interropere il rapporto di collaborazione finanziaria con tali banche. 

A proposito delle banche d’affari e delle agenzie di rating che sono state scoperte alterare dei dati ufficiali di stampo finanziario per non perderci, oltre alla condanna emessa e non eseguita di 4 miliardi di perdite per l’Italia, deve essere impedito di continuare a lavorare con l’Italia.

Oggi basare i meccanismi di tutela finanziaria collettiva d’italia, sul Monte Paschi di Siena quale nuova effettiva Banca d’Italia, consisterebbe la mossa più acuta da fare siccome la Monte Paschi e l’altra unica banca pubblica invece la Banca d’Italia è confluita e depotenziata in bce, con una presenza esiziale per l’Italia, di trecento miliardi di titoli tossici extra italiani.

Sarà alla luce di queste mosse spalmate in un ampio periodo come in una partita a scacchi, che l’Italia trasformerà l’avversione dei siddetti mercati finanziari su di sè, in effettiva risorsa, basata sulla coerenza e credibilità di quella che è, nonostante tutto, la seconda potenza economica europea.

Se poi si allude al fatto che il decantato come migliore in assoluto, presidente del Consiglio italiano figurava ai vertici della Goldman Sachs all’epoca dei contratti tossici tra finanza e pubblica amministrazione, ci si spaurisce. E fermare l’”orda” economicamente letale per l’Italia, di contratti finanziari modello Recovery fund, diviene imperativo categorico: smantellare la subordinazione politica italiana dalla finanza depredatrice e’ possibile obbligando tutti gli operatori italiani al rispetto della Costituzione: uno dei principi della pregevole Costituzione italiana verte sul divieto di speculazione italiana, e divieto di cessione di ogni tipo di sovranita’, eccettuata una piccola percentuale di essa, in contingenze belliche brevi, e in ambito di accordi comunitari.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Politica servizi segreti e nucleare

 

Dal resoconto di interviste e dichiarazioni intrecciate ad esponenti dell’intelligence italiana, su Byoblu, emerge un dato di fatto: l’Europa non esiste, giacchè i servizi segreti operano a tutela degli interessi dei propri paesi-stati sovrani-di appartenenza. Da qui si deduce la esigenza di reale sovranismo da parte degli esponenti “ammaccati”, delle nazioni confluite in questo ambiguo concetto di comunità europea.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, che ha decretato la perdita ed il riimensionamento mondiale, dell’Italia, i servizi segreti nostrani non hanno più operato in un’ottica di espansionismo economico strategico, avendo demandato tutto o quasi, alle potenze vincitrici con l’egida degli Usa.

Siccome la crisi maghrebina ai danni dell’Italia è stata causata sopratutto da Francia e Germania, sul piano manageriale andrebbe ripensato il tipo di “sevizio segreto” congeniale alle nuove esigenze dell’Italia. Bando ogni fermento o intento guerrafondaio, la politica dei servizi segreti italiani dovrebbe essere massimizzata nella ricerca di sbocchi nazionali africomediorientali, per tornare a guidare il futuro economico-finanziario dell’Italia.

Sul piano economico di queste zone, tra Africa, est europa e medioriente, ci sono ipotetici nuovi bacini commerciali ed industriali italiani. Con l’Africa principalmente, piu’ esteso giovane e demograficamente in fermento, continente mondniale. Beninteso che per riprendere in mano le redini della geopolitica e geoeconomia dell’Africa e del medioriente, occorrerebbero duplici e variegati sforzi forieri di: regolarizzazione effettiva dell’immigrazione clandestina già presente sul nostro territorio, e riarmo nucleare, per questioni di autodifesa.

Siccome l’”ombrello protettivo” americano, di cui l’Italia beneficiava, è stato chiuso in favore dei nuovi interessi strategici degli Usa nel Pacifico, possedere gli armamenti nucleari in opposizione alla schiacciante arroganza politica francese, risulta vitale. Vitale, la rincorsa agli armamenti necleari, per fronteggiare il nemico francese e inglese che condivide i medesimi interessi italiani, sullo scacchiere internazionale; e fronteggiare la Francia sul piano solo ideale, richiede il possesso dell’armamentario nucleare, senza doverlo adoperare mai in frangenti bellici ma come volano di sviluppo tecnologico, scientifico e solo in ultima istanza, militare. Tale mossa manageriale, imperniata sul riarmo nucleare, diventa essenziale per l’Italia, che non puà ripiegarsi a lungo nel proprio mercato nazionale, nè avvitarsi sulla sua estremamente pacifica cultura. E ben rammentando, l’Italia, di aver subito variegati colpi di stato fino al 2011, e poi nel 2020, fomentati dai servizi segreti francesii, tedeschi, americani ed inglesi, che hanno spezzato l’ascesa di Agip, Enel ed Olivetti verso l’egemonia globale, ed inoltre i sevizi segreti oriundi hanno bloccato la crescita economica italiana da oltre trenta anni! Dunque anzichè mantenere fermi nell’operato i servizi segreti validissimi dell’Italia, con gli avvenuti rischi di deviazioni verso gli italiani stessi, è vitale riaprire il solco per una nuova riaffermazione mondiale, che abbracci il sud del mondo ed il suo ovest. Dove il ruolo italiano si giocherebbe con le antiche logiche culturali di sviluppo comune dei territori in questione, ed al contempo con i criteri contemporanei basati sul possesso delle armi nucleari e di una politica forte, sovrana monetariamente e risoluta. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Prestiti condizionati Ue

Lo ha rimarcato in un recentissimo comizio a Roma il segretario dei Comunisti italiani Sergio Rizzo, pur avendolo preconizzato e smascherato il finanzialista Valerio Malvezzi da oltre un anno: il Recovery Fund e binariamente il Mes, il Sure ed ogni tipologia di finanziamento europeo, consistono in prestiti “condizionati”, ossia elargiti a patto di manovre politiche e non garantiti dalla bce come un tempo faceva la banca d’ Italia, volano di superamento italiano in pil ai danni di Francia, Gran Bretagna e Germania-quest’ultima nel ‘2000 se non avessero intrappolato la nazione in manfrine finanziarie-. Nella fattispecie del Recovery Fund non ancora giunto totalmente nei cassieri dell’Italia in quanto le riforme prescritte dall’Europa non sono state preventivamente attuate, esso prescrive una patrimoniale ulteriore sui conti correnti come riforma, un’aumento dell’iva, una tassa sulla prima casa di per sè anticostituzionale giacchè la casa è un diritto inconfiscabile, intassabile, e tassata già con mutui ed imposte analoghe. Altra imposizione politica europea spacciata come “riforma”, risiede nel prelievo forzoso sui conti correnti nell’arco del prossimo lustro; ancora l’aumento di tasse relativo alle eredità ed una progressiva riduzione dell’apporto finanziario pubblico alla sanità, con soli sedici miliardi: il fabbisogno di sanità pubblica ammonta ad oltre venti miliardi annuali per cui le prospettive da questo punto di vista appaiono fosche: anche perchè i sedici miliardi destinati dalla bce alla sanità pubblica in uno stato di inveterato declino, sono da spalmare in sei anni. Da qui è facile evincere che la flessione verso il privato nella sanità, sarà esosa ma anche ineludibile. Infine l’Europa postula all’Italia una progressiva privatizzazione delle università, ancora fucina di eccellenze inconfutabili per l’Italia, a livello planetario come il resto della didattica. Unico modo per sventare queste prescrizioni sarebbe la sovranità monetaria in cui sia realizzata una unione tra ministero della finanza e banca d’Italia, con la banca centrale e lo stato, a garantire debito, investimenti e reinvestire in sviluppo interno, i proventi delle imposte.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Reddito di cittadinanza a tutti e obbligo al lavoro: contro il Reset

Come in ottica grillina di Grande Reset, ed in continuità con il famigerato ed omonimo spettacolo del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, il reddito di cittadinanza si è diffuso, e ha rappresentato un iniezione benefica per l’economia di prossimità, quella fisica o reale che dir si voglia, nonchè un falso aggravio di spesa nei parametri di debito pubblico; e sopratutto il reddito di cittadinanza ha contribuito alla ripresa della dignità di numerose famiglie italiane: dal punto di vista del finanziamento ipocritamente alto del reddito di cittadinanza, va specificato che ogni voce di spesa pubblica comporta debito, in quanto l’unico strumento di finanziamento statale è il debito pubblico, il quale è indenne allorchè emesso e posseduto dallo stato, nonchè garantito da esso-viceversa oggi il debito è emesso da banche d’affari private mascherate da banca centrale pubblica, le quali non garantiscono tale debito-ì.

Dal presupposto che il reddito di cittadinanza non è cumulabile bensì va integralmente speso, specialmente nei negozi italiani, presenta un costo basso e sopperisce alla questione dei bambini calabresi e siciliani in condizioni di denutrizione, ogni polemica contro esso è controproducente e surrettizia. Rispetto alla percentuale grosso modo alta di percettori del reddito di cittadinanza che non ne han bisogno perfino in Germania, che in Italia il reddito sia appannaggio di delinquenti o immigrati non è esiziale come i media paventano, purchè venga speso in Italia obbligatoriamente pena la cancellazione di esso.

Il problema relativo al reddito di cittadinanza è in prospettiva la concretizzazione del Grande Reset, ammantato come soluzione ideale dai suoi teorici che hanno strumentalizzato il medesimo comico Grillo: infatti il reddito è il prodromo di cessazione dell’irrevocabilità della proprietà privata, dell’instaurazione di obblighi alla mancata critica legislativa, economica e politica ed all’instaurazione di una valuta digitale con cui è ossibile bloccare i fondi e quindi la vita degli individui, con decisioni discrezionali.

Il reddito di cittadinanza, per creare valore aggiunto, necessita di comportare obbligo al lavoro bassamente retribuito o non retribuito, in attesa di fornire ai datori di lavoro le opportunità per fornire salari soddisfacenti se sommati al reddito di cittadinanza. Di conseguenza la ventura frontiera di un reddito di cittadinanza non asimmetrico, deve essere svincolata dall’estinzione dell’inalienabilità della proprietà privata, della moneta digitale, degli obblighi politici e civili, e corroborare l’obbligo al lavoro dapprima non retribuito, in seguito poco retribuito in aggiunta al reddito di cittadinanza basilare.

In tal guisa la crescita dei consumi annienterebbe il costo del reddito, sgraverebbe indirettamente di gabelle, operai e datori di lavoro, e assumerebbe valenza salvifica per l’umanità.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Liberarsi dal controllo social togliendo nomi e bruciando il cloud

La questione dell’identita’ digitale affine ad un Avatar da parte di ogni individuo, presuppone nuovi processi giurisprudenziali che salvaguardino la comunita’. Il fatto che durante la navigazione di Internet l’utenza e’ obbligata ad accettare l’utilizzo dei “cookies” per una questione di tracciamento e guadagno, profila delle problematiche sociali connesse al sistema del Cloud, ossia della nuova frontiera dello sviluppo economico e binariamente al controllo politico, finanziario, sociale e legislativo attuati con Internet. Siccome senza un sito internet e un profilo social il lavoro tende ad arrancare, si aprono nuovi problemi relativi alla fruizione del web, ai diritti dei consumatori ed alla privacy.

Internet e’ una infrastruttura privata fuorche’ in Russia in cui essa si chiamera’ a breve Rusnet, per cui i dati personali ed in guadagni derivanti dall’esercizio pubblico e dalla vita informatica, vengono immessi all’interno dei fondi di investimento e banche commerciali che posseggono i principali social, e commerce, gestori web; i quali detengono i dati personali e l’infrastruttura di archiviazione delle identita’ digitali. Ora per tutelare le persone dalla possibilita’ ipotetica di venire sottoposte a nocumenti derivanti lo spegnimento centralizzato del loro deposito bancario digitale o della mera identita’ legale, sarebbe opportuno far pagare i servizi web ufficialmente gratuiti ed avere la chisura o distruzione o nazionalizzazione degli archivi Cloud in cui si puo’ davvero regnare sul mondo. Tale compito spetta concretizzarlo alla politica, magistratura, giornalismo e burocrazia, al fine di regolare e rendere democratico ed innocuo Internet.

Oggi il Cloud registra tutto, e’una fonte incommensurabile di guadagno e conoscenza, tuttavia gia’ se si facesse pagare la vita sui social come servizio, si omettessero i cookies ed il trattamento dei dati personali e se si facessero pagare le mail, o si nazionalizzasse il Cloud rendendolo cancellabile dal singolo utente per il proprio profilo, il potere privatistico della rete si smantellerebbe o limiterebbe. Infatti nessuno apprezzerebbe e utilizzerebbe Internet se fosse a pagamento come dovrebbe, facendo riaffermare l’ortodossa, benefica e bella, vita fisica a quella virtuale: tuttavia si puo’ lasciare, ai fini aziendali e commerciali, la dovizia di dati registrati relativamente alle preferenze dei prodotti, senza specificare altro all’infuori dei meri numeri. https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Nuovo piano Italia: Irpef nell’iva

“Le prospettive di breve e medio termine delineate nel DEF appaiono alla portata del nostro Paese, anche se restano fortemente condizionate dall’effettivo superamento, grazie ad un efficace, veloce ed esteso piano vaccinale, dei confinamenti e della sospensione delle attività produttive”. Così la Corte dei Conti nel “Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica” “Una strategia per la ripartenza non può, quindi, non puntare al superamento delle fragilità che caratterizzano la nostra economia.

Molto dipenderà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalle riforme strutturali che lo accompagnano”. Cioè Riforma del Fisco, della Pubblica Amministrazione, della Giustizia e del welfare. Quanto alla riforma del fisco Corte dei Conti dopo aver rilevato che Il “proliferare di trattamenti tributari differenziati hanno condotto ad un prelievo concentrato sui redditi da lavoro dipendente e pensione, piuttosto sbilanciato sui redditi medi e con andamenti irregolari e distorsivi delle aliquote marginali effettive”, suggerisce al Governo di valutare l’ipotesi di “un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva”. Che in Italia vi sia una mirabile concentrazione di oplunza in mani private e’ risaputo, tuttavia trasecola la proposta dell’aumento dell’iva facendole ricadere l’irpef, con l’obiettivo di trasformare lo stato di diritto in una societa’ per azioni, quella per chiarire in cui i soli dividendi vanno reinvestiti in servizi, ossia una societa’ che non investe se non dopo i dividendi realizzati con le tasse; giacche’ pero’ le tasse sono troppo onerose si tende a non pagarle, cosicche’ si realizzano margini di stabilita’ personale in antetisi alla impostazione statale anticostituzionale: infatti lo stato non deve prima guadagnare con il fisco per investire, ma investire a prescindere, con l’espediente della sovranita’ monetaria in cui in mancanza di introiti fiscali si immette denaro per garantire servizi adeguati, investimenti, crescita, e solo in seguito pagamenti fiscali.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Azioni contro illeciti da cashback

Un messaggio che avvisa del controllo e dà agli utenti 7 giorni per provare che si tratta di un errore: sono in corso, secondo quanto risulta all’ANSA, le prime verifiche ‘anti-furbetti’ del Cashback, in vista della chiusura del primo semestre del programma. Il messaggio avvisa che sono in corso controlli su “transazioni anomale”, che sono “ricorrenti”, di “importo irrisorio” ed effettuate in “numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno”. Queste mini-transazioni non si possono considerare “acquisti” ma operazioni “abusive” quindi saranno stornate, a meno che non si sappia dimostrare l’oggetto effettivo dell’acquisto.

Cio’ che desta sgomento, riguardo l’incentivo agli acquisti elettronici, e’ il fatto che il rimborso statale avviene ad acquisto effettuato, anziche’ magari prima dell’acquisto: con questa seconda opzione si sarebbe incentivato realmente il commercio on line anziche’ cercare di far ricadere tutto sulle tasche dei contribuenti ed acquirenti.

Ad ogni modo, per rendere efficace il commercio elettronico dal punto di vista dello sviluppo complessivo, dovrebbero essere alimentati dei circuiti di pagamento soltanto statali e delle catene di delivery e e commerce statali, che versino imposte e contributi su suolo nazionale, in modo da migliorare i servizi pubblici e sostenere crescita e salvezza, del macrocosmo del commercio e dei servizi fisici, vessati da internet privata, dalla crisi antecedente e dal blocco pandemico.https://www.facebook.com/marketplace/item/210286617009465/