L’Italia e’ napoletana

Da uno degli innumereboli annunci contro Napolo non si ravvisa un mero razzismo territoriale bensi’ un istinto emarginatore alimentato dall’ignoranza che non accetta le proprie origini. Il punto da rimarcare a questo punto, deriva dal fatto che l’Italia non ha solo inglobato il suo meridione con una violenta annessione e depauperazione, ma e’ nata al sud, precisamente a Napoli quale prima citta’ di maggiore importanza, prima che fu fondata Roma. E per una nazione importante come l’Italia, negare le proprie origini diventa deleterio se non letale, giacche’ l’accento italiano deve essere il connubio di tanti accenti eterogenei che abbiamo in comune un’unica principale cosa, ossia la condivisione dell’opulenza linguistica italiana, che prevede un vocabolo specifico e divergente per ogni cosa, dopo di che’ l’accento diventa pleonastico sulla falsa riga del primato del contenuto rispetto al contenente.

Infine riguardo al diniego nell’immagine in questione di qualche anno fa, sull’offerta di lavoro a personale con accento campano, va ben costatato che, se da una parte la salvifica unita’ d’Italia va plasmata sullo studio e condivisione della complessita’ della sua lingua a prescindere dagli accenti, il sostrato del napoletano dovrebbe essere annesso ad ogni italiano per un motivo: l’internazionalismo e l’ospitalita’, nonche’ l’umanita’ napoletana celata nel suo accento, si coniugano anche con lo spiccato senso di forte difesa identitaria dalle tendenze esogene, che tentano di scardinare la famiglia, l’amicizia, il lavoro, la lingua e la ontologia dell’Italia intera, ma nella Napoli siddetta folkloristica e bistrattata cio’ non e’ riuscito, a differenza del settentrione globalizzato e colonizzato dalle potenze barbare atlantiche; le quali hanno avuto l’ardire di definire barbari gli italiani rei di difformita’ verso i modi di schiavizzare e depauperare il prossimo, tipici delle potenze atlantiche col debito pubblico ed il risparmio privato piu’ basso dell’Italia barbara… si percepisce il non senso nonche’ dove sta occultata la vera barbarie?




Chiesa satanica americana e strategie di contrasto

Con l’amministrazione Obama e’ stato legiferato affinche’ la chiesa satanica fosse insignita della denominazione classica delle religioni normali, con tanto di benefici e sgravi fiscali per adepti e luoghi di culto. Se da alcune dichiarazioni secretate e provenienti da membri di oligarchie statunitensi emerge quanto 2 americani siano frutti di unioni sataniche, incesti, stupri e fecondazioni atipiche, si deduce quanto sia grave la situazione spirituale e politica nei principali paesi mondiali: icone del satanismo sono le croci bruciate o comunque la croce capovolta, binariamente alla fronda verso i precetti cristiani di obbedienza ai postulati divini, tutela della tradizione e salvaguardia della famiglia.

Sulla base della liberta’ assoluta dell’essere umano, della sofferenza cui e’ sottoposto e delle sue capacita’ simil divino, il satanismo pernicioso si distingue da quello piu’ folkloristico che viene sciorinato da personaggi bolsi e strampalati, specialmente nell’emisfero dell’arte. Il satanismo invece davvero esiziale, che permea fette estesissime di potere e di elites, mistifica il concetto di immobilismo di dio e di sofferenza ma anche capacita’ umana, al fine di scagliarsi contro il principio divino di ordine universale; infatti i satanisti veri anziche’ gli smidollati che marciano inneggiando ad un male che nemmeno riconoscono, si credono tanto istruiti e disciplinati, da poter contraddire l’autorita’ ed i principi divini di equilibrio, obbedienza, accettazione del dolore ed uguaglianza, in favore di risultati e scenari artificiali, concretizzati da essi, i satanisti, di miglioramento del mondo, allungamento della vita, elisione del dolore, riordino del mondo mediante potere, controllo ed imposizioni violente. 

Dalla voglia di disobbedienza, dalla egomania e arroganza di queste componenti del satanismo vero, derivano i gruppi di potere degli Illuminati e le piu’ aberrante pratiche di depopolamento mondiale come il Malthusianesimo, il nazismo, il comunismo, il satanismo stesso, l’eugenetica, il transumanesimo, la secolarizzazione oltre alle guerre ed ai piani di precarizzazione salariale, lavorativa, di dominio finanziario e financo sionista.

Mentre si rinnega o si omette l’esistenza della resurrezione di Cristo, della sacra sindone numerose volte data alle fiamme, la spirale satanista mondiale si e’ piazzata ai gangli di ogni forma di potere, con l’obiettivo di deflagrare Roma, il Vaticano, l’Italia, in qualita’ di culla della civilta’, della cultura, della religiosita’, della famiglia e della condivisione. La diana verso un imponente ricorso collettivo alla preghiera e’ stata suonata per mezzo della promanazione del Covid 19, nel tentativo di scongiurare tali fermenti satanisti. Codesti fermenti satanisti in qualita’ di supremi regolatori dell’ordine mondiale, adoperano rituali arcaici fondati sulla magia nera, i sacrifici umani, il cannibbalismo e la trinca del sangue dei bambini come effettivo elisir di lunga vita. Utilizzano, tali cricche di indemoniati, la tecnologia come arma di immortalita’ mediante l’immissione del loro sapere una volta vivi, in robot e macchine intelligenti dotate di sistemi di archiviazione in cloud, da parte delle informazioni appartenenti ai vivi componenti di tali cricche sataniste.

Intanto si tende a ridimensionare la fratellanza patria tra connazionali, distruggere le individualita’ con la globalizzazione e sgretolare la indendita’ nazionale con lo sgretolamento dei principi costituzionali tipici dei paesi piu’ evoluti.

Dal punto di vista iconografico, invece, il collante che collega la struttura delle cellule umane, la laminina, risulta a forma di croce originale, non capovolta…




Nuove diffamazioni su Napoli dal gotha dei media e dell’intellighenzia settentrionali

I morti in ospedale sono una triste questione inerente non solo Napoli, ma l’Italia in modo trasversale, partita dai tagli scientifici alla spesa pubblica italiana, ma con una peculiare focalizzazione sulla sanita’.

Da qui la iattura che riempire i posti letto e’ divenuto molto piu’ facile alla luce del dimezzamento ed oltre dei posti letto, a fronte della mancata decrescita italiana, di meta’ popolazione.

La privatizzazione delle multinazionali di stato italiane di ogni genere, ha decretato una traslazione della sanita’ verso strutture private incipienti con al centro il guadagno piuttosto che il benessere comune. A causa sempre della privatizzazione delle scelte politiche in favore di soggetto finanziariamente sesquipedali e della privatizzazione della finanza, delle banche e della medesima banca d’Italia, si e’ installata in tutta l’Italia la logica dei tagli alla spesa pubblica per efficientare l’apparato statale.

I morti in ospedale, accampati i sale sempre piu’ ristrette e con personale sempre sottopagato per cui in diminuzione, sono il lascito di privatizzazioni indiscriminate e penuria economica da incapacita’ di emissione monetaria. Cosi’ la classe giornalistica connivente con il potere privatistico, omette io dato centrale che scagiona Napoli nell’incapacita’ di garantire adeguati servizi pubblici, e omette, Feltri e compagnia cantante, di dichiarare la similitudine fra tutte le realta’ metropolitane italiane, Milano e Napoli comprese, nell’apportare servizi pubblici eccellenti se gratuiti, nell’impossibilita’ di evitare decessi ovunque, con strutture ospedaliere piene: sono tutti effetti delle prescrizioni europee, queste, teleologiche alle privatizzazioni crescenti di tutto cio’ che e’ pubblico, alla cesura della spesa pubblica, allo stupro della Costituzione italiana.

In un regime di spesa pubblica decente, pur in presenza di covid come oggi, gli ospedali non sarebbero alla stessa stregua della Svezia, in quanto personale e strutture sanitarie basterebbero a contenere l’allarme popolare forti della loro capillare distribuzione. Oggi nonostante cio’, non c’e’ in Italia il pericolo di pronti soccorsi impossibilati a ricevere nuovi ammalati da Covid 19.




Operazione Q Gesara Nesara e Kennedy Jr

Mentre in America infiamma la guerra civile fomentata dalle cricche a capo delle principali multinazionali, la sezione Q del piano per riaffermare la Costituzione, espone la discesa in campo di Vincent Fusca ossia il figlio di John Fitzgerald Kennedy: quest’uomo, travestito da scialbo ma sempre sorridente sostenitore di Trump, edulcora i sogni di ribalta popolare contro la globalizzazione, e si mostra parte di un piano arzigogolato ma perfetto. Infatti Vincent Fusca, con moglie entrambi deprivati dei travestimenti e non incanutiti di vent’anni, coincidono in modo mastodontico con i defunti ufficialmente, coniugi Kennedy, di cui appare la campana in barca con scritto Q operation.

Infuria in America, in Europa ed in Cina adesso, la battaglia di estromissione bancaria e statale, delle masnade private gia’ all’apice della totalita’ fra le multinazionali principali del mondo: tale battaglia inerisce lo sblocco dei fondi statali Nesara per accreditare ad ogni cittadino americano, dei fondi finanziari e monetari statali, atti a dargli liberta’ economica in cambio del rispetto delle leggi e dell’obbligo di lavorare.

Tali fondi Nesara, osteggiati dal grande potere, sono emessi in guisa infinita, scevri di debiti, dal tesoro americano sulla base della ricchezza prodotta con il lavoro; i fondi Nesara a livello mondiale, nella strategia di Q, dovranno chiamarsi Gesara, e saranno collegati ad una infrastruttura quantistica, con tecnologia Blockchain, per cui sottratti al potere privato centralizzato che puo’ operare speculazioni senza controlli e possibilita’ di blocco; cio’ comporta tuttora disordini aggregati in America, con i potentati agguerriti nel fermare la liberazione dei fondi Nesara, peraltro gia’ pronti precedentemente l’assassinio di Kennedy. Fondi ricavati, questi Nesara ed in seguito Gesara, sulla base di emissione monetaria statale dunque gratuita e senza debiti, sulla presenza delle riserve aurifere di ogni paese mondiale. Inoltre i fondi Nesara e Gesara sono agganciati alla produzione di ricchezza passata e contemporanea, ottenuta dal lavoro collettivo, in termini di ore spese, tipo e quantita di servizi erogati ed opere edificate.

Mentre il presidente Kennedy fu assassinato anche per aver dato mandato alla diffusione dei fondi individuali Nesara-Gesara, odiernamente il redivido John John Kennedy e consorte, porta una nuova verita’ molteplice: il suo falso decesso, in cui fu estratto dall’aereo precipitato in mare, un manufatto di pietra spacciato per lui, nell’ambito del programma ventennale Q, di protezione del John John Kennedy e coniuge, e liberazione americana dallo strapotere privatistico ed accentratore sfociato nella globalizzazione.

La campana con la scritta Q sulla barca di John John Kennedy-Vincent Fusca, e’ uno dei numerosi indizi da interpretare in ottica di agone statunitense per il salvataggio nazionale-fondi Nesara, ed in seguito mondiale-fondi Gesara e sostituzione del sistema di pagamenti Swift con il Qfs ( sistema finanziario quantistico con tecnologia Blockchain). Operazione Q denominata “Black to light” dalle tenebre alla luce, si rivela una macroimpresa ventennale sulla base del controspionaggio verso le compagnie e i personaggi che hanno plasmato la nazione americana sulle loro esigenze di predominio locale e poi globale.

John John Kennedy promise pubblicamente che avrebbe trascorso la vita alla ricerca ed abbattimento dei responsabili della dipartita del padre, per cui si inimico’ i potentati mondiali che influenzavano il mondo dall’America, ma il giovane predestinato si guadagno’ la devozione del popolo Usa, al punto che avrebbero eletto lui come senatore al posto di Hillary Clinton, se il piano Q non avesse comportato il suo finto decesso per motivi di incolumita’ personale.

In questo periodo l’America e’ attraversata da terroristi a volto coperto assoldati dalle elites per seminare panico ed odio sociale, distorcendo episodi politici, economici e sociali contro il piano Q ed il suo prestanome Trump, per mezzo dei media e del loro potere malevolo sull’opinione pubblica. Eppure la strategia Q si sta ampliando e realizzando con un tassello alla volta, lentamente e quasi impercettibilmente. L’oro mondiale, nella forma delle sue riserve, pare sia stato liberato dagli aguzzini che lo controllano, ancora l’industria della commercializzazione dei feti e della promozione verso gli aborti al nono mese, hanno visti troncati i propri finanziamenti in America. Stessa sorte con l’Oms fautore di vaccini quantici e prospettive di decrescita demografica mondiale. Le stesse case farmaceutiche hanno avuto la prescrizione di tornare a produrre in America e operare cesure drastiche al prezzo dei farmaci. Cosi’ l’onda lunga della globalizzazione ha trovato il primo argine che e’ stato foriero del ridimensionamento di Huaiwei, azienda dei telefoni e delle linee 5 g, tornata al terzo posto mondiale tra i produttori di telefoni, dietro Samsung ed Apple.

L’opera di “prosciugamento della palude” del deep state americano, preconizzata da Q e da Trump, e’ in pieno svolgimento, con l’ausilio di Putin e la prospettiva di svelare la reale identita’ del sempre meno ignoto Vincent Fusca quale John John Kennedy, e la sua messa a capo dell’America nel 2025, in seguito alla presidenza Trump.

Trump era amico intimo del figlio del defunto presidente Kennedy, e promise di aiutarlo in ogni modo a vendicare l’assassinio del padre e liberare l’America dal deep state, ossia l’apparato di massoneria, sionismo e oligarchie finanziarie e grandi infustriali che di fatto la governano. Il piano Q e’ stato calcolato come opera ventennale di anticipazione dell’avversario, fino a condurlo su una altura da cui fosse impossibile non vederlo per poi scaraventarlo giu’. In questa contingenza storica pare che la preda di Q sia stata posta su quest’altura, sia in fase di svelamento totale, e nei prossimi anni verra’ scaraventata giu’ con buona pace dei personaggi omertosi e complici nelle principali e anche intermedie sfere di potere. Cosi’ il processo di smantellamento delle societa’ segrete, della rimodulazione della globalizzazione, della riaffermazione della Costituzione americana e della Carta dei diritti umani, riprendera’ il controllo mondiale, elidendo le forme di satanismo come culto religioso e magico, in favore del cristianesimo e delle altre religioni pacifiche.

Di sicuro una volta riaffermato uno scenario equo ed armonioso nel mondo, sara’ d’uopo vigilare indefinitamente al fine di eludere una ripresa del potere e del controllo delle masnade di dominio privatistico ed accentratore; bisognera’ costantemente controllare per scongiurare il periglio di rendere Nesara e Gesara una prigione totalmente o parzialmente antitetica al loro programma reale. Per far cio’ e’ opportuno diffondere capillarmente una nuova coscienza comune, e nel frattempo rintuzzare il nemico con l’arma della informazione corretta mediante ricerche e confronti individuali; ancora bisogna affiancare la preghiera e l’incontro sociale quotidiani, senza omettere l’organizzazione di forme di scambio commerciale, di servizi, opere e beni decentralizzati ed in grado non di bloccare e degenerare il mondo, come oggi invece si tende a fare da oltre 40 anni.




Novita’ Usa per Trump e seguaci

ARRIVA.
Notte.
Notizie dai patriots
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GLI USA PRESTO FUORI DALLE NUVOLE. 🗽🇺🇸

Mentre in Italia bambini di 5 anni scrivono PEC al Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale, non solo risponde, garantendo a tutti che quest’anno Babbo Natale sarà salvo e autocertificato, ma facendo diventare questa, come un’importantissima notizia mediatica diffusa sul giornale unico e su tutte le reti unificate; (italietta) e mentre la nostra vita lavorativa e personale è ormai sospesa fra l’oscillazione di soli tre colori: giallo, arancio e rosso come se l’Italia fosse diventata un semaforo, negli USA accade questo:
il Segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti d’America si stanno preparando ad una graduale transizione per una seconda amministrazione Trump; il Membro del Congresso Louie Ghomert ha dichiarato che l’esercito americano (che è con Trump) ha sequestrato server per il Dominion in Germania; il capo della FEC (federal election commission) Jones Trevor, ha dichiarato televisivamente che le elezioni sono compromesse per evidenti e diffusi brogli. In Usa si stanno verificando grandi cambiamenti fra forze armate e vertici dei servizi segreti. Rudy Giuliani, avvocato di Trump, sostiene che “c’erano troppe frodi, in troppi posti per essere una coincidenza”. Il Procuratore generale di Washington DC avvia le indagini penali “post-voting election irregularity” e nel Michigan è ormai appurato che più di 10.000 deceduti abbiano votato.
Oggi, si è inoltre a conoscenza che 700.000 schede ettorali non sono state autorizzate per essere visionate a Filadelfia e Pittsburgh. Questo significa che, in base alla Costituzione americana, Trump ha vinto anche la Pennsylvania.

Cosa può spingere una persona curiosa come me, a raccontare sul proprio profilo fb fatti di attualità non divulgati in TV?
Solo la sete di VERITÀ, quella che dovremmo avere TUTTI a prescindere dal colore politico di appartenenza!
Visto che è una situazione mondiale che riguarda tutti.

Per chi vuole ovviamente approfondire di più, i canali oltre alla nostra TV SPAZZATURA, ci sono.
Vi invito inoltre ad ascoltare l’intervista al giornalista Gianmarco Landi, che ieri sera in diretta TV a Canale Italia, alla trasmissione Linea Sera è stato come un fiume in piena.

MAGA🇺🇸 #KAG 🇺🇸 #DonaldJTrump 🇺🇸 #PRESTOLIBERI. Giuseppe Tuozzo




Attacco al sistema mainstream

Succede in Alabama e Minnesota, due tra gli stati americani col maggior tasso d’istruzione, l’iniziativa governativa per recudere le licenze di trasmissione verso la famigerata Cnn: tale emittente televisiva storica ed affermata, viene platealmente tacciata di malafede giornalistica con cui strumentalizza e plasma verita’ apodittiche in favore della propria agenda politica. Cio’ che offrono non solo Cnn ma anche gli altri giganti radiotelevisivi americani, sono notizie manipolate e teleologiche alla confusione e destabilizzazione dell’opinione pubblica.

Nell’ambito delle elezioni Usa del 2020, il ventaglio di produttori di notizie americane come Cnn Fox Msnbc, hanno sostenuto a spada tratta il candidato della sinistra progressista, decretandolo presidente ad onta delle frodi emerse ma taciute, con il programma Dominion. Stesso scenario di stortura informativa, indirizzamemto dell’opinione pubblica verso un’agenda politica centralizzata e preconfezionata, si e’ verificato in tutto il mondo occidentale ed in Cina. Offuscando il fatto che il programma di conteggio voti Dominion sia di proprieta’ del marito di Nancy Pelosi, senatrice avversa a Trump, la catena di emittenti mainstream mondiali ha anche omesso il fatto che il programma informatico “menzognero”, abbia tra i suoi finanziatori e promotori la Fondazione Clinton, cosi’ come i principali social californiani hanno oscurato discorsi e testi di Trump, considerati abrasivi verso Biden, ed altri considerati caustici verso i possessori delle multinazionali dei media e dell’intrattenimento informatico.

Recidere le licenze di trasmissione alle principali aziende di creazione e diffusione di informazioni, e’ il primo passo fatto dall’America, verso la democratizzazione del sistema mediatico, enfatizzata dalla dichiarazione di Elon Musk in merito ai media mainstream: ossia che il 99% di tutti i principali media al mondo appartengono alla Cabala, ossia gli Illuminati, cioe’ massoni deviati di stampo sionista con l’obiettivo di creare il Nuovo Ordine Mondiale; tale creatura mefistofelica e’ un apparato infrastrutturale di controllo, sfruttamento, punizione e degrado mondiale, per mezzo di media di loro proprieta’, social network idem, multinazionali di tutti i settori in loro potere.

La guerra denominata “prosciugamento della palude” richiedera’ almeno altri 4 anni, con epicentro in America sotto l’egida di Trump e della sezione Q. Riguardo l’elezione borseggiata verso Biden si tendera’ a troncarla a gennaio 2021 in favore di Trump.

L’opera di ridimensionamento e modulazione della globalizzazione, liberazione dei media dal controllo degli Illuminati, pare iniziata nei suddetti due stati americani, Alabama e Minnesota, con l’intento di smantellare la centralizzazione privatistica anche nel resto dei terreni vitali dello stato, quali farmaceutica, informatica, finanza, agricoltura.




Le Fake news su Covid a Napoli di Giletti

COVID IN CAMPANIA, LA REGIONE QUERELA LA TRASMISSIONE DI GILETTI: «TROPPE FALSITÀ»
L’Unità di crisi della Regione Campania contro la trasmissione «Non è l’arena» condotta da Massimo Giletti. Così si legge in una nota regionale: «Nel corso di una trasmissione televisiva di una rete nazionale andata in onda ieri sera, si è consumato un ulteriore atto di sciacallaggio mediatico. L’Unità di Crisi ha rilevato i seguenti dati completamente falsi, in relazione ai quali, è stato dato mandato all’Ufficio legale di sporgere denuncia.

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1) Falso il numero di terapie intensive.
Il numero di 621 posti letto di terapia intensiva a cui si fa riferimento alla data del gennaio 2019, è
relativo al numero di posti letto programmati con Decreto Commissariale n. 103 del 2018 relativo al “Piano Regionale di programmazione della rete ospedaliera ai sensi del D.M. 70/2015”. Si trattava quindi di posti letto da realizzare e non “esistenti” come si è voluto far credere.
Infatti, come si è più volte ribadito la dotazione di posti letto di terapia intensiva era:

  • a febbraio 2020: posti letto di terapia intensiva 335
  • a novembre 2020: posti letto di terapia intensiva 656
    Si aggiunge che la previsione del piano del DCA è stata totalmente superata a luglio del 2020 con il nuovo piano di potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva finanziato ai sensi del DL 34/2020 che prevede la realizzazione di 834 posti letto di terapia intensiva.
    Si ribadisce che ad oggi la Regione Campania ha pienamente funzionali 656 posti letto a supporto della intera rete ospedaliera COVID e NON COVID, che si sono già completati i lavori edili per circa altri 70 posti letto e che potranno essere attivati non appena sarà potenziata la dotazione di personale medico specialistico.
    E’ stato quindi realizzato e attuato più del 80% del piano di potenziamento di posti letto di terapia intensiva previsto con la DGR 378 a Luglio 2020.

2) False le cifre mostrate per la realizzazione dei posti letto.
Per la realizzazione dei nuovi posti letto, nessun rimborso è arrivato alla Regione che ha anticipato completamente le risorse dall’inizio dell’emergenza. Si precisa infatti che i 163 milioni di euro, relativi al finanziamento del piano di potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva ex art. 2 del DL 34/2020 (cd. Piano del Commissario Arcuri), non sono mai arrivati nelle casse regionali.
Ciononostante, la regione Campania e le aziende sanitarie hanno anticipato con fondi propri per finanziare la realizzazione degli interventi per il potenziamento dei posti letto ormai in stato avanzato di completamento.

3) False le notizie sul bollettino informativo.
Come già più volte ribadito, il bollettino della Regione Campania è un Bollettino COVID, ed è cosi costituito:

  • Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656, ovvero il complessivo dei posti letto di terapia intensiva disponibili per la rete ospedaliera COVID e NON COVID (tra questi la rete della emergenza urgenza) ed è implementato ogni qualvolta che si attiva un posto letto dotato di personale, sulla base dell’avanzamento dei lavori e delle attrezzature pervenute dal Commissario.
    -Posti letto di terapia intensiva occupati Covid: il numero è variabile giornalmente e fa riferimento ai posti letto occupati dai pazienti Covid nella giornata.
    L’occupazione dei posti, la loro disponibilità , il nuovo utilizzo viene giornalmente definito dalle aziende sulla base della esigenza e sulle urgenze che si manifestano.

4) Falsi i dati sugli ospedali modulari
Si parla di un Ospedale modulare a MADDALONI che non esiste
L’ospedale modulare a CASERTA è attivo e ad oggi ha in utilizzo 14 Posti letto
L’ospedale modulare a SALERNO è attivo e ad oggi ha in utilizzo 8 Posti letto
L’ospedale modulare a NAPOLI è attivo e ad oggi ha in utilizzo 32 Posti letto
Tutti gli ospedali “modulari” contano 120 posti, tutti pronti e disponibili. Non c’è al momento una emergenza terapie intensive in Campania.

5) False le cifre (citati 246 milioni) sulle risorse arrivate in Campania
Dall’inizio dell’emergenza, con i provvedimenti DL 14, poi assorbito dal DL 18, e poi con il DL 34, la Regione ha ricevuto: 131 milioni per le diverse linee di azione previste dai DDLL 14 e 18 (assunzione di personale; specializzandi; prestazioni aggiuntive; lavoro straordinario; integrazione del budgt strutture private). La Regione ha distribuito alle aziende sanitarie tali risorse chiedendo apposite rendicontazioni;

Rispetto invece a quanto previsto dal DL 34/2020, la Regione ha avuto 115 mln per le linee di azioni previste per l’assistenza territoriale (Usca; cure domiciliari; infermieri di comunità; etc.) e per gli incentivi e le altre assunzioni per l’attività ospedaliera; anche in questo caso, le aziende sanitarie hanno già anticipato in buona parte le relative spese che via via la regione sta provvedendo a ristorare. Per quanto riguarda, infine, le risorse previste dal DL 104/2020, ad oggi non è ancora stato accreditato nulla.

Link: … https://www.ilmattino.it/napoli/politica/coronavirus_regione_campania_querela_giletti-5589449.html




La Pnl in politica, commercio, psicoterapia e nei media

LA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA NEL PROCESSO DI UNIFICAZIONE EUROPEA: DA “CE LO CHIEDE L’EUROPA” A “CI VUOLE PIU’ EUROPA”
Dal c.d. “metamodello” della PNL è tratta la cosiddetta “assenza di indice referenziale”. Non facciamoci spaventare dalle parolone perché è una faccenda molto semplice. Si può dire che una frase è carente dell’indice referenziale quando manca la specificazione del soggetto a cui il verbo si riferisce o del suo destinatario. Oppure quel soggetto è talmente generico da essere pressoché evanescente.
L’assenza di indice referenziale rientra nella categoria delle cosiddette “cancellazioni” che si verificano quando qualcuno dice e non dice, ma soprattutto non dice. Cioè nasconde – di proposito o suo malgrado, per malizia o per ingenuità – pezzi piccoli o grandi della sua mappa del mondo e, più in particolare, pezzi che riguardano il protagonista di un’azione, l’ideatore di un pensiero o il responsabile di una omissione o di una dichiarazione.
Si tratta di un problema che ci tocca tutti da vicino, chi più chi meno, per il semplice fatto che siamo esseri umani non perfetti, ma solo perfettibili. E quindi il nostro bagaglio linguistico non è mai ampio a sufficienza da esprimere tutta la gamma delle emozioni, delle teorie, delle impressioni, dei giudizi, delle valutazioni, delle considerazioni che ci passano per la testa. E così, brandelli di “verità”, cioè di cose che abbiamo in mente e che consideriamo vere, valide, giuste, si perdono per strada.
Per esempio: “Bisogna volersi bene”. Chi deve voler bene? E a chi? Oppure pensiamo al caso in cui una proposizione esprime un giudizio di valore generico con il “si” passivante: “Si dice che ci vorrebbe più attenzione”. Chi lo dice? Ci vorrebbe per chi? Chi dovrebbe prestare più attenzione? O, ancora, l’indice referenziale può essere anziché eluso, semplicemente spostato. Pensate a quei casi in cui qualcuno vi apostrofa così: “Come lei ben sa”, oppure: “Come tu mi insegni”. Come fai a dire che io lo so? In che senso io te lo insegno? Quando te lo avrei insegnato? Sapere che si è in presenza di una cancellazione o di uno spostamento di indice referenziale ci consente di “stanare” facilmente certe formule retoriche manipolatorie come quelle testé richiamate. E ciò attraverso l’uso – ormai l’abbiamo capito – delle domande di precisione.
Per riassumere, anche in questo caso, come in tutti gli altri in cui il metamodello funge da rimedio, ci troviamo di fronte a una forma di linguaggio vago, poco preciso, nebuloso.
Ovviamente, se ci muoviamo in una logica di “Milton Model” tali omissioni possono essere volute dal parlante. Nel caso di uno psicoterapeuta, si tratterà di una scelta deliberata e a tutto beneficio della salute mentale del proprio paziente. Quindi a fin di bene.
Ma non è necessario essere professionisti o cultori della psicologia per capire come funziona la faccenda e per farne uso, alla bisogna. Pensate all’ipotesi in cui volete far prendere consapevolezza a un amico di un suo limite, o di una sua mancanza o di una sua carenza su cui sarebbe opportuno che lui lavorasse. Prescindiamo ovviamente dalle ragioni di tale esigenza e andiamo al sodo.
Un conto è che voi gli diciate: “Tu devi svegliarti prima la mattina se vuoi cominciare a combinare qualcosa di buono”. Un altro conto è che togliate dalla frase l’indice referenziale (in questo caso la seconda persona singolare: “Tu”) e che magari sostituiate il modo verbale imperativo (“Tu devi”) con un meno impegnativo condizionale. L’invito potrebbe suonare così: “Ci si dovrebbe svegliare prima la mattina se si vuole combinare qualcosa di buono”.
La seconda opzione ha molte più probabilità di essere presa in considerazione, e magari addirittura accettata, dal vostro interlocutore perché aggira le sue difese. Ogniqualvolta mettiamo in campo l’identità di una persona suggerendole o addirittura “imponendole” qualcosa, è molto facile provocare un’alzata di scudi da parte sua. È tipico della natura umana: si chiamano meccanismi difensivi.
Ma se lo stesso consiglio o invito viene reso meno “personale”, cancellando o spostando l’indice referenziale ecco che il messaggio cambia, diventa più morbido, meno perentorio, più generico e quindi molto più agevolmente digeribile.
Accanto all’assenza di indice referenziale, dobbiamo qui occuparci (per poter poi spiegare due caratteristici tormentoni europeisti) di un’altra categoria studiata dal metamodello della PNL e appartenente non alle “cancellazioni”, ma alle “generalizzazioni”.
Ci riferiamo agli operatori modali di necessità, volontà, possibilità. Tali espressioni, o predicati verbali, indicano che bisogna, si può o si deve fare qualcosa. Pensate a frasi tipo: “Ci vorrebbe più amore”. Oppure: “Devo proprio andare, ora”. O ancora: “Non posso permettermelo”. In tutte queste circostanze, l’enunciante (colui che parla) spesso non è davvero cosciente del motivo per cui dovrebbe, vorrebbe o potrebbe fare o non fare una certa cosa. Per cui la domanda di precisione giusta da porgli sarebbe, rispettivamente: “In che senso ci vorrebbe più amore, chi lo vorrebbe?”; oppure: “Chi ti obbliga ad andar via proprio ora?”; o ancora: “Perché non puoi permettertelo, chi te lo impedisce?”.
Ebbene, come in tutti gli altri casi, anche queste lacune del linguaggio possono essere di due tipi: involontarie o volute. Nella prima ipotesi, si tratta semplicemente di una incapacità (di cui tutti spesso rimaniamo vittime) di riferire in maniera adeguata e precisa le nostre idee e i nostri stati d’animo. L’antidoto sono, come sempre, le domande di precisione. E infatti tali domande vengono insegnate nei corsi di formazione e applicate nella terapia cognitivo-comportamentale proprio per consentire ai discenti, o ai pazienti, di apprendere e usare un metodo efficace per comunicare con se stessi e con gli altri.
Ma pure la “lacuna” del linguaggio (o “violazione”, per usare il gergo piennellistico) connessa agli operatori modali può essere usata intenzionalmente, con finalità di persuasione (a fin di bene o a fin di male). Non dimentichiamoci che Bandler e Grinder, i fondatori della PNL, ricavarono molte delle loro interessanti scoperte (divenute poi un vero e proprio metodo) dall’esame e dallo studio delle modalità con cui alcuni grandi terapeuti, come Virgina Satir e Fritz Perls e altri, comunicavano e interagivano con i loro pazienti.
Uno di essi, come anticipato in precedenza, era Milton H. Erikson, specializzato nell’impiego di tecniche di induzione ipnotica. Erikson, in particolare, usava tutte le principali forme di generalizzazione, distorsione e cancellazione. Insomma, si serviva dell’imprecisione del linguaggio per curare gli stati ansiosi e i disagi psichici dei soggetti analizzati.
Erikson lo faceva con l’obiettivo di guarire, evidentemente, ma cosa accadrebbe se questa stessa potentissima tecnica venisse impiegata per altri scopi? Per esempio, per vendere prodotti commerciali oppure per condizionare e manipolare la pubblica opinione? Anche questa è una domanda di precisione e conoscete da soli la risposta.
Tali tecniche vengono regolarmente impiegate a tutti i livelli, per condizionare la mente altrui: la pubblicità, i notiziari, i discorsi dei politici ne sono letteralmente infarciti. Usare le cancellazioni, le distorsioni o le generalizzazioni – cioè rendere vaghe le proprie affermazioni – consente di aggirare le resistenze e le barriere razionali che, altrimenti, potrebbero entrare in funzione se le stesse affermazioni fossero meglio esplicitate, spiegate, documentate. Come sempre, l’unico modo per difendersi da un’arma letale è conoscerne il funzionamento così da essere in grado di smascherare chi la usa nel momento esatto in cui lo fa.
Nel caso dell’Unione europea e della implementazione progressiva del Grande Sogno comunitario ci sono alcune frasi ripetute come dei mantra, a ogni livello del dibattito pubblico e delle chiacchiere private, ed entrate nel novero delle espressioni idiomatiche tipo l’indimenticabile: “Piove, governo ladro!”.
Ne prenderemo in esame due perché più significative delle altre e anche perché più che sufficienti per farsi un’idea della loro portata condizionante e manipolatoria. Entrambe possono essere catalogate nella classe detta “assenza di indice referenziale”. E la prima contiene anche un operatore modale di volontà. Eccole: “Ci vuole più Europa” e “Ce lo chiede l’Europa”.
In ambedue, in verità, troviamo anche una fallacia semantica, o di ambiguità (di cui ci occuperemo più approfonditamente nel primo capitolo della terza parte del libro) e cioè la parola “Europa”. Che cosa significa “Europa”? Unione europea? Istituzioni condivise? Partecipazione popolare? Regole comuni? Sentimento patriottico continentale? L’uso di un termine equivoco ha il vantaggio di non prendere partito per nessuna delle potenziali alternative semantiche. Con il beneficio di prestarsi a essere assimilato da un numero molto più nutrito di destinatari. Ciascuno attribuirà a quel concetto così vago (il nomen Europa) il senso che più gli aggrada. In effetti, fateci caso, “Europa” è anche una nominalizzazione…
Partiamo dalla assenza di indice referenziale: “Ce lo chiede l’Europa”. Chi esattamente lo chiede, e a chi? A noi? Ce lo chiede la Commissione? Il Parlamento? Il Consiglio della UE? La Corte di Giustizia? Il Consiglio Europeo? I singoli partner? I popoli europei? Non è dato saperlo. Così come non è dato sapere con quale atto: un regolamento? Una direttiva? Un parere?
Il risultato è che siamo indotti – noi tutti, bombardati quasi quotidianamente dallo slogan in questione – a dare per acquisito, e quindi assodato e non discutibile, che da qualche parte, in qualche modo, con le forme evidentemente dovute (e che non abbiamo il tempo di approfondire, ma bisogna pur fidarsi), l’Europa pretenda da noi quella data cosa. “E allora dov’è il problema?”, potremmo concludere: dopotutto, l’Europa siamo noi. Si tratta di uno straordinario vettore di propaganda con la precisa funzione di impedirci di pensare, ragionare, porre domande.
Conta solo il fatto che lo chiede l’Europa e quindi bisogna mettersi sull’attenti ed eseguire. Perché il presupposto non esplicitato, ma subliminale, di tale formula è: c’è poco da dibattere, una volta “capito” che “ce lo chiede l’Europa”.
Siccome l’Europa è, in sé e per sé, un concetto generico di valenza squisitamente ed esclusivamente positiva, tutto quanto promana dall’Europa va accettato e portato a termine; in primis i suoi desideri: se ce lo chiede, è per il nostro bene, come quando i padri confessori di un tempo dicevano alle nostre nonne: “Gesù lo vuole”.Nel caso dell’altra enunciazione (“Ci vuole più Europa”), su cui torneremo più diffusamente nel prossimo capitolo, troviamo la consueta fallacia semantica di equivocazione (“Europa”) accompagnata da un operatore modale di volontà (“Ci vuole”) e da un’assenza di indice referenziale (quel “ci” generico dietro cui è arduo sapere chi si nasconda) e persino da un comparativo mancante (“più Europa”, ma rispetto a cosa?) di cui parleremo sempre più avanti.
Sarà il caso di rinfrescare l’insegnamento del grande filosofo del Novecento, Martin Heidegger, il quale ci metteva in guardia contro il chiacchiericcio banale e alienante caratterizzato dal “si dice”, “si fa”, eccetera. Il “si” passivante, così come il “ci” alienante della frase in esame, serve a persuaderci che siamo in presenza di una necessità universale. Il fatto di omettere l’indice referenziale non ci obbliga a confrontarci con la “voce del padrone” (il che dovrebbe farci suonare un allarme).
“Ci vuole” e basta, cos’altro c’è da sapere e da scoprire? Se “ci vuole” significa che siamo tutti d’accordo, che è un dato di realtà, la polaroid di uno stato d’animo, anzi di un “bisogno”, collettivo. Ma quando è stata espressa questa “volontà”? Lo vogliamo davvero? Lo vogliamo o lo “dobbiamo” fare, questo “surplus” di Europa? Sono due cose molto diverse. E proprio indagando sull’operatore modale di volontà con le domande di precisione si scopre che, sotto sotto, non c’è, né c’era mai stata alcuna volontà reale; nostra, perlomeno. Forse una volontà di qualcun altro. Ma allora fioccano altre domande di precisione: chi è costui? O chi sono costoro? Chi davvero “vuole” più Europa, e perché?
Tali quesiti dovrebbero essere “pane quotidiano” in una democrazia quale si vanta di essere la nostra: fondata, per l’appunto, sulla “volontà” popolare. Ecco perché l’utilizzo di un operatore modale di volontà accoppiato a una fallacia semantica di equivocazione e a un’assenza di indice referenziale diventa un formidabile strumento di condizionamento delle masse. Soprattutto nel momento in cui, grazie anche all’utilizzo di quell’autentica arma non convenzionale rappresentata dai media generalisti (il cosiddetto mainstream), queste frasi, coniate con un preciso intento filoeuropeista, diventano moneta corrente del discorso collettivo.
Una volta entrate “a regime”, e interiorizzate, esse camminano con le loro gambe e, proprio grazie alla fumosità e alla genericità assoluta che le contraddistingue, possono essere usate da tutti, in qualsiasi contesto, senza particolari avvertenze. Sono dei veri e propri “virus cognitivo-comportamentali”, dei malware direbbe un esperto informatico, in grado di inquinare irrimediabilmente le coscienze e la comunicazione interpersonale e politica in senso lato.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com




Guerra civile e fermenti satanici

Il fatto che si stia sgretolando la globalizzazione e lo strapotere delle oligarchie mondiali, e’ foriero di guerra civile negli Usa, con assoldati banditi e soldati mercenari di derivazione satanista con tanto di programma da sviluppare: assiepati tra le fila di gruppi terroristici occulti quali blackblock e Black lives matter o Antifa, tali combattenti a volto coperto hanno decapitato statue istituzionali e cattoliche, hanno ucciso persone tra manifestanti pacifici e guardie di sicurezza; ma i mercenari assunti da tali oligarchie sataniste in declino, hanno distrutto negozi, auto e tutto cio’ che trovavano innanzi a se’, forti di addestramenti eccezionali volti alla gambizzazione, alla procura di danni permanenti per l’avversario, o alla creazione di dolori fisici incessanti presso gli oppositori.

In tal modo l’America, rinato baluardo di democrazia avversa alle oligarchie mondiali, si ritrova nel pieno di una guerra civile con tali gruppi di terroristi mercenari infiltrati nel suo territorio . Strumentalizzati, tali terroristi estremisti, da propagande zelantemente falsate dalle elites come le guerre pro Lgbt e contro la chiesa e la famiglia, hanno il compito di creare panico sconquassi e antagonismi tra i cittadini. I membri a volto coperto afferenti e unti economicamente da tali oligarchie morenti, nello bruciare stendardi di politici illuminati, hanno l’onore di risaltare le strumentalizzazioni politiche con cui difendere le battaglie e gli scellerati programmi esiziali delle oligarchie mondiali americane, scagionandoli agli occhi dell’opinione pubblica.

Satanismo imperante, di matrice finanziaria e politica, non si esime oggi di procurare incendi presso le chiese importanti della Francia, come atto finale di una guerra carsica che le oligarchie stanno perdendo, e che sfociera’ nella riaffermazione della Costituzione americana e nel ridimensionamento della globalizzazione.




L’arte intima di Antonello da Messina

Il quattrocentesco esponente dell’arte figurativa italiana Antonello da Messina, merita maggior attenzione mediatica per la propria capacità di produrre figure monumentali, perfettamente simmetriche e ricolme di ieratica espressività: ma senza mai destare, probabilmente, grandi sconquassi interni allo spettatore, affranto casomai dal dolore del messaggio epocale, schietto, religioso della sofferenza che esorta alla probità.

Importante e mirabile per il Messina, la capacità di “sconquassare” in modo estremamente discreto, l’occhio del visitatore che guarda la sofferenza, la somma espressività dei personaggi sacri come il Cristo crocifisso del dipinto “La crocifissione”, eppure senza turbare il visitatore con immagini forti, sanguinarie, bensì inducendolo a guardare, sconvolgersi e riflettere su quell’ordine entropico in cui nella simmetria e serenità del paesaggio circostante, l’anima si interroga senza scomporsi. L’anima si può interrogare senza turbarsi appunto, con quesiti semplici ma profondi, suffragata e gravata da una formale ma discreta espressività. Che sia quest’ultima da intravedere nella cornice ambientale o solo e semplicemente nello stato del corpo di Cristo in “Crocifissione”, oppure nella sua fisionomia, non è importante. Ciò che conta in Antonello da Messina è la geometria dell’espressività, alla stregua della sua profonda ed ambigua immagine morale o spirituale che affiora in essa, nella forma del corpo con un Cristo elegantemente piegato su se stesso in croce, ostentando implicitamente le immani sue sofferenze. Ed il messaggio non squarcia l’anima bensì scava in essa un piccolo solco dove l’eleganza l’ordine e la placidità del paesaggio agreste circostante, ne rendono lapalissiana la immagine e la sua funzione, nell’interno dell’anima dello spettatore. Dunque immagini ambigue e discrete ma permeanti, placide ma ai limiti dell’interrogatorio quelle che rendono il Messina universale interprete di una religiosità inconfondibile, di un dio tangibile che sfida lo sguardo altrui chiedendo il perchè del male o del bene. Tanto forte infatti appare l'”Ecce homo” con un primo piano del figlio di dio rattristato ma mai arrabbiato, come a domandare il motivo di tanto cinismo e nefandezza. Il cappio al collo ne sono testimoni infatti, di tali sciagurate azioni, eppure dio ‘è discreto, quasi rasserenante seppur fortissimo nel solco di dubbi che scava nell’animo e nelle menti altrui.

Antonello da Messina ha tratti giotteschi nelle decorazioni molto leggere dei personaggi e delle cornici paesaggistiche che vi gravitano: una pittura che in più diviene ieratica mediante gli influssi del Piero della Francesca e coniuga con essa l’arte fiamminga del tempo, la quale drammatizza le espressioni, le passioni. Ecco dunque un paradigma di cosmopolitismo pittorico in chiave italica, da parte del Messina, in seguito all’approccio con la pittura olandese presso la borbonica corte di Napoli, cui alternò permanenze a Venezia influenzandone molto l’arte con lavori pubblici sapientemente commissionatigli.

Il Salvator Mundi è forse il quadro più rappresentativo dell’artista rinascimentale, compendiato nel volto un po’ tondeggiante del Cristo, che sfida lo spettatore con la mano sinistra appoggiata al bordo di un tavolo in legno da cui egli sporge con mantello blu ed abito rosso, in atto di benedizione mediante le due dita della mano sinistra. Ma la sua placidità e serietà è disarmante allorchè sprofonda nell’ambiguità tipica di chi vuole spingere il mondo, con sguardo serioso, a riflettere e forse a mondarsi dai propri peccati; ma senza turbamenti bensì mediante la coscienza che si piega e si rammarica davanti all’onnisciente.

Messina proveniva da una famiglia aristocratica e si hanno le prove notarili di un suo contratto di apprendistato presso un incisore stimato dell’epoca, il che evidentemente ha perfezionato la conoscenza e l’approccio agli spazi in modo molto ordinato, discreto appunto, che ha edulcorato la grande spiritualità del siciliano, declinata nella religiosità intima. E forse rispetto a cio’ oggi manca quel paradigma religioso che ritorni sovente nella produzione pittorica del secondo millennio, la quale urge di una rinnovata canalizzazione per uno sperato neorinascimento che abbracci la religiosità ed evolva il concetto di dio con trame postmoderne…