Discriminazione energetica regionale

Vergogna!

É uno scandalo!!

Ce ne siamo accorti sulla nostra pelle: stiamo pagando bollette stratosferiche!!!

DISCRIMINIZIONE ENERGETICA SU BASE REGIONALE E BOLLETTE ALTISSIME: la Calabria produce molta più energia di quella che consuma, sacrificando paesaggio, suolo e presto anche il mare. Il surplus produttivo viene esportato, ma il costo dell’energia per i calabresi rimane sempre molto alto.
La Calabria paga di più l’energia, per come viene tassata applicando il valore del PARAMETRO OMEGA (per aziende in difficoltà e comuni in dissesto) parametro differenziato per area geografica, una maggiorazione applicata al prezzo dell’energia a titolo di garanzia di pagamento.
La produzione regionale non porta nessun beneficio in BOLLETTA, ma ruba suolo e presto anche il mare e soprattutto mette a rischio la nostra SALUTE.
I calabresi pagano bollette sempre più alte e la produzione di energia regionale non incide a beneficio del consumatore calabrese. La produzione è considerata nazionale mentre il consumo è considerato regionale.

Siamo Nazione quando produciamo e Regione quando consumiamo.
Quindi:
BOLLETTE ALTISSIME
GRAZIE ALLA DISCRIMINIZIONE ENERGETICA SU BASE REGIONALE

Elaborazione dati Ing. Francesco Martino




Aldo Cazzullo crivellato dal presidente dei Neoborbonici

CAZZULLO, TORINO, NAPOLI, I NEOSABAUDI E I NEOBORBONICI. Augusto aveva 56 anni e aveva chiesto semplicemente una sigaretta a Francesco (20 anni) che lo ha massacrato e ucciso con calci e pugni. Non siamo a Napoli ma a Torino qualche mese fa. Credo che a questo punto dobbiamo smetterla con il racconto neosabaudo di Torino e del Nord “superiori” dal 1860, degli eroismi di bersaglieri e garibaldini o del “tutto va bene” se poi per i crimini Torino è al quarto posto in Italia (Napoli al decimo) e se nel carcere minorile di Torino i detenuti sono una quarantina (a Napoli una cinquantina in tutto), fiction e serie televisive a parte.
Come dite? La storia non c’entra nulla con il presente? Non ditelo a me ma ad Aldo Cazzullo che, ogni 3/4 settimane, ciclicamente, approfitta di qualche lettera al Corriere per parlare (male) di Borbone e neoborbonici. In questo caso ha superato se stesso con un lettore che evidenziava l’intollerabile assassinio del povero Giovanbattista, giovane musicista napoletano (in attesa di pene esemplari).
Resta un mistero l’associazione tra questa tragedia e “la ferrovia giocattolo borbonico” (Cazzullo ignora, ovviamente, i 15 milioni di biglietti staccati in meno di 20 anni) o tra questa tragedia e quella antica del “brigantaggio” (io mi sono stancato: qualcuno dica a Cazzullo che la tesi della guerra civile tra meridionali non è logica con oltre 120.000 soldati sabaudi dalle parti del Sud, come ammise lo stesso D’Azeglio). Un mistero anche l’associazione tra l’orgoglio neoborbonico e questa tragedia come se essere orgogliosi fosse una colpa e come se 2 milioni di napoletani fossero colpevoli dei reati di 1, 100 o 1000 criminali (se qualcuno lo pensa poi non deve lamentarsi che qualcun altro parli di “razzismo”).
E così, per Cazzullo, per l’Italia di ieri e di oggi, non è corretto parlare di “noi e loro”: peccato, però, che lui stesso punti il dito contro di “noi” e la nostra cultura “della camorra e della violenza”. E punta il dito anche sulla nostra “incapacità di trasmettere alla società l’amore per l’arte e la cultura”. Ecco: il problema è proprio lì. Fino a quando ci saranno intellettuali italiani torinesi (e anche napoletani) pronti a generalizzare in questo modo, quando si parla di Napoli e del Sud, quel passaggio sarà sempre complicato e ci costringerà a continuare le nostre “battaglie” per memoria e orgoglio e a pretendere pari diritti Nord/Sud, una cosa semplice semplice ma che non capita da 160 anni, dal 1860 ai federalismi-regionalismi attuali che hanno dimezzato questi diritti (scuole e lavoro inclusi). E ci costringerà pure a scrivere l’ennesima replica a Cazzullo.
Prof. Gennaro De Crescenzo




Ferrero e non solo, investe al Sud ed assume

Il portale Napolitan afferma che Ferrero ricerca oltre 1000 lavoratori in Campania, con salari che si aggirano mediamente dai 1400€.

Ferrero, la multinazionale, famosa in tutto il mondo per la sua sapida Nutella, ha avviato un ambizioso piano di espansione industriale anche nel Sud Italia, dopo l’apertura dello stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi e quella di Caivano. Questo nuovo passo rappresenta un ulteriore segno del costante impegno dell’azienda nel consolidare la propria presenza sul mercato globale. In base anche all’egemonia di Napoli e Campania, sul piano nazionale, nella fruizione di Nutella e prodotti analoghi Ferrero.

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In seguito a questi investimenti, , la Ferrero sta cercando figure professionali altamente qualificate per unirsi al suo team. Tra i profili ricercati ci sono “Manutentori elettrici ed elettronici”, “Manutentori meccanici”, “Manutentori ” ed “Operai stagionali”. Queste posizioni sono aperte in diverse località, tra cui Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno e Pomigliano d’Arco.

Per i “Manutentori elettrici ed elettronici” ed i “Manutentori meccanici”, l’azienda offre interessanti opportunità di lavoro nelle stesse città menzionate in precedenza. Per i “Manutentori termoidraulici”, invece, le posizioni aperte riguardano Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

Infine, gli “Operai stagionali” sono ricercati nelle località di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno e Pomigliano d’Arco.

La Ferrero non richiede specifici titoli di studio per queste posizioni, ma si aspetta una certa esperienza nel settore. Per gli “Operai stagionali” è sufficiente aver conseguito la licenza media. Per presentare la propria candidatura, è possibile visitare la pagina “Ferrero Careers”, selezionare il tipo di lavoro e la località di interesse e creare un account personale.

La retribuzione media mensile per gli operai presso Ferrero Italia si attesta intorno ai €1.442, circa il 37% superiore alla media nazionale, come riportato su Indeed.com. L’azienda, presente in 53 paesi, offre un ambiente di lavoro unico, in cui ogni dipendente ha la sensazione di far parte di una famiglia allargata.

La Ferrero, si legge nel comunicato, promuove l’apprendimento e la crescita professionale di tutti i suoi dipendenti, rendendo l’esperienza lavorativa un’occasione di sviluppo personale e professionale.

L’acquisizione della Fresystem e l’apertura di nuove opportunità di lavoro dimostrano ancora una volta la solida posizione della Ferrero come una delle principali aziende dolciarie a livello mondiale e come la più grande azienda alimentare italiana.

Anche il settore turistico italiano reclama forza lavoro, con un ammanco di mezzo milione di professionisti e Napoli a trainare il settore fra le realta’ metropolitane nazionali, a maggior tasso di crescita.

Come asserisce il dott. Enzo Giustino, sono presenti opportunita’ di inserimento professionale nell’ambito dell’edilizia, verso lavoratori di basso ed alto cabotaggioo, alla luce dell’esigenza di manodopera nei lavori piu’ essenziali di manutenzione e ripristino infrastrutturale o domestico; e per cio’ che attiene le migliori professionalita’, sono ben accette in questa fase di transizione verso materiali off grid innestati sull’autoproduzione energetica, la ottimizzazione dei consumi con la propria trasformazione in materiali utili, e la conversione aziendale in chiave ecocompatibile.

Vocabolario

*Sapida: molto buona al palato.

*Off grid: decentralizzati come produzioni.

*Cabotaggio: importanza.




De Laurentis svela nuove strategie per il Napoli

Aurelio e la lectio magistralis di comunicazione.

1) A differenza di altre società, il Napoli non è un discount e non è a caccia di soldi perché ha buona salute finanziaria.

“Vedremo Osimhen con la maglia Scudetto? Assolutamente sì, ve l’ho già detto, poi se dovesse arrivare un’offerta più che indecente allora ce ne faremo una ragione. E come abbiamo scovato Kvara, Osimhen e altri, ne scoveremo altri ancora.
Io dico che resta a Napoli”.

2) Napoli non è trampolino di lancio. Napoli è punto d’arrivo.

“Giuntoli? Non sapevo, altrimenti l’avrei mandato via prima. Non capisco cosa sia venuto a fare a Napoli ”

3) È la vittoria del collettivo, non mia. Di Maradona ne è esistito uno soltanto.

“Maradona è stato unico, incredibilmente insostituibile, non replicabile. Il successo del Napoli è stato nel gruppo”.

4) A mio avviso il punto più importante. La critica contro il pizzo legalizzato dei procuratori sportivi.

“Non voglio fare il cattivo con nessuno ma poiché sono giovanotti in giovane età preda di agenti famelici che non capiscono che attraverso la loro attività che io ritengo stupida, inefficace. Poi però quando per un anno non avrete giocato le vostre azioni varranno di meno e poi guardandovi allo specchio direte sono stato un povero stupido”.

Impeccabile il presidente che ha preferito non fare proclami in alcuna intervista.Toni non solenni e nessuna promessa. Il lavoro e Garcia al centro del progetto. E, soprattutto, una frase che ha ripetuto più volte: “non sentirsi appagati, avere fame”

Le parole di un uomo che ha tutto sotto controllo, che va per la sua strada, che ride di chi parla di ridimensionamento e che assicura una sola cosa: un Napoli ancora forte e competitivo.

Ad maiora, Aurelio! Urlano i seguaci, mentre gli estimatori rimarcano un avversione palese del produttore cinematografico, per l’opera dei fondi di investimento nel degradare il calcio, falsarlo, ridimensionare lo spettacolo, il gioco, inficiare i talenti nazionali ed infine scaricare il tutto, sull’erario e sui tifosi. De Laurentis si erge come unico italiano singolo, al vertice di una squadra italiana encomiata a livello continentale, vincente nel panorama nazionale e mondiale. Imprenditore che focalizza il lato umano, ontologico e sopratutto le abilita’ tecniche che non sono deittiche solo di riconosciuto valore economico. Il presidente del Napoli si conferma antesignano di un ciclo avveniristico che coinvolgera’ il calcio, se non vorra’ implodere. Infatti il calcio attualmente si contraddistingue come ennesima bolla speculativa in procinto di deflagrare. Un sistema caotico ed ipervenale che ha danneggiato in guisa irreversibile la prestigiosa nazionale italiana, seconda solo al Brasile in quanto a mondiali vinti.

In un calcio plasmato solo sul valore borsistico, sulle plusvalenze, sulla ricerca di talenti oriundi da pagare anche in operazioni di sgravi fiscali, evasione e riciclaggio, ebbene in tale fattispecie di indirizzo, i calciatori italiani non sono valorizzati e di conseguenza la nazionale e’ destinata all’immissione nel gruppo dei perdenti. De Laurentis, dal punto di vista calcistico, si manifesta visionario e pionieristico imprenditore di eccellenza, dalle spiccate connotazioni italiane.

Vocabolario

*Connotazioni: caratteristiche.

*Plasmato: modellato.

*Ipervenale: molto legato al denaro.




Napoli: imprese, istituzioni, professionisti per Associazione “Scugnizzi”

Nella cornice del Circolo Nautico Posillipo si terrà mercoledì 19 luglio, alle ore 20, il “Lawyers summer party”, una serata promossa a scopo benefico dalle Associazioni Forensi del Foro di Napoli, Alpha Lawyers, Associazione Nazionale Avvocati Italiani, Sindacato Forense, Unione Italiana Forense, Associazione Difensori d’Ufficio, Movimento Forense, Libera Unione Forense, Unione Giovani Civilisti, E. Porzio – Portici/Ercolano, Ex Adverso, Movimento Indipendente per l’Avvocatura, nonché dalla Fondazione Silvia Ruotolo onlus, dall’Associzione Vittime delle Ingiustizie e degli Abusi e come Main Partners dagli Studi legali Angelo Melone International Consulting, Oracle Solicitors, Università Telematiche Mercatorum e Pegaso a sostegno dei progetti di inclusione, formazione ed inserimento lavorativo di giovani minorenni dell’area penale, realizzati dall’Associazione Scugnizi con il Gruppo Fratelli la Bufala, che opera in sinergia istituzionale con l’Istituto Penale Minorile di Nisida e con Il Centro di Giustizia Minorile della Campania.

In particolare saranno sostenute le attività dei progetti “La pizzeria dell’Impossibile” e “Monelli a pasticciare” che si sviluppano tra gli spazi del Istituto penitenziario minorile di Nisida e di via de Blasis al centro storico di Napoli, che attualmente vedono coinvolti più di 100 minori.

Interverranno esponenti istituzionali del settore Giustizia e, in particolare, quella minorile.

La serata proseguirà con un apericena, a cura dell’Associazione Scugnizzi ed il gruppo Fratelli la Bufala, il live show presentato da Sara Lotta, speaker di radio Kiss Kiss Italia, di Enzo Gragnaniello, Claudia Megrè, Ciccio Merolla ed a seguire performance event e dj set a cura di Valerio Russo e *Karmine DC dj *.

Aziende partner dell’evento IPAS Group, Caffè Borbone, DUEL, Gruppo Fratelli La Bufala, Master Security e NR Jewellery.

Alessandra Clemente, ex candidata sindaco per Napoli proprio da de Magistris, gia’ consigliere comunale riconfermata in questa legislatura, si proclama lieta di condividere lo spirito dell’iniziativa ed inviti a tutti gli attuatori e promotori di progetti davvero proficui e fattivi per la comunita’ partenopea, auspicando nella pregiata partecipazione di soggetti dalla spiccata professionalita’ e deontologia; cosi’ da creare reti di salvataggio e rilancio verso le molteplici attivita’ produttive, professionali ed artigianali, di Napoli e provincia. Il tutto propedeutico alla formazione ed all’inserimento di giovani oppure di professionalita’ danneggiate dai reiterati venti di crisi; quelli insomma che nell’ultimo lustro hanno visto calare la popolazione residente di Napoli a 910 704 da 950000. Senza eludere il milione abbondante dei primi anni duemila.

Trattandosi di un evento privato su invito, a scopo benefico, la partecipazione prevede un contributo di ingresso di 20 euro. Alessandra Clemente, la politica e sopratutto professionista napoletana poco piu’ che trentenne, paladina della vera sinistra italiana e da sempre appoggiata da De Magistris per il suo zelo a tutela dei beni pubblici della citta’, dell’aumento delle infrastrutture e dei servizi pubblici per Napoli, ma sopratutto per il mancato aumento delle tasse locali, presenziera’ a questo evento. Il tutto nella cornice dell’attuazione di nuovi programmi ed investimenti a vantaggio di Napoli, partendo dai piu’ disagiati per in seguito tangere gli imprenditori che mandano avanti il lavoro ed il fisco, bisognosi di ingrandimenti e piani interessanti; oltre che pensando alle innumerevoli e variegate libere professioni, nell’ambito dei servizi, del sociale e dell’artigianato.




Chiudono i parchi a Napoli, con senza tetto e fermo Albergo dei poveri

Lo stato del parco Virgiliano di Napoli non e’ raccapricciante in quanto il posto e’ ameno, situato alla vetta di una montagnella a picco sul mare, nel rutilante quartiere di Posillipo, immerso nella natura ed a ridosso dell’isolotto di Nisida, con la vista iperpanoramica di Capri, Sorrento, Ischia, Pozzuoli, non molto distanti; bensi’ per il palese degrado che lo rende asserragliato in concomitanza di giornate estremamente ventose o piovose; il tutto con i giochi per bambini chiusi, parzialmente, per danni, oppure in uno stato davvero diruto. C’e’ per il momento, nel parco pubblico napoletano tra i piu’ esclusivi ed ancora frequentatissimo, del nitore acconsentito anche dai variegati esercenti commerciali che lavorano privatamente, all’interno dell’area che si impernia sulla Grotta di Seiano, la quale sta a valle, presenta un anfiteatro greco-romano, e permane come ingente attrattiva turistica. Tuttavia i genitori dei bambini residenti per lo piu’ in prossimita’ del Virgiliano si stanno organizzando in movimenti civici propedeutici alla cura del grande parco pubblico dove e’ situato un grande impianto sportivo ed un teatro romano con numerosi posti a sedere.

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Il Virgiliano e’ una sorta di icona di Posillipo, per la Napoli facoltosa e quella che non versa nelle medesime condizioni, con un indotto che si e’ sviluppato attorno, per mezzo del viavai di giovani che si intrattengono dentro il Virgiliano, fuori dove sono sorti locali da ballo, bar spaziosi ed eleganti, nonche’ chioschi posti anche nella sponda piu’ declinata del parco, proprio a picco su un’area marina protetta.Indotto che sfortunatamente comprende anche parcheggiatori abusivi. Dunque e’ stato erto un banchetto, fuori al parco comunale dalle mirabili peculiarita’, in cui vengono raccolte le firme per reclamare ed ottenere dal sindaco, il ripristino della condizione decorosa dei giochi per minori, ed una costante manutenzione che scongiuri ulteriori chiusure di questa grande oasi verde iperpanoramica e dalle immani potenzialita’. Piu’ firme saranno raccolte e depositate all’amministrazione ed agli enti preposti, piu’ si dovrebbe smuovere l’amministrazione comunale e sensibilizzare sul tema cardinale, della manutenzione urbana. I comitati civici intanto, in relazione a porzioni di territorio deteriorate dall’incuria, si ridestano a distanza di due lustri, rispetto alle iniziative di Grillo con i meetup per riciclare olio e rifiuti. Stavolta, tuttavia, i movimenti sono spontanei, fattivi e vincenti, siccome sull’abbrivio di Scampia, Casoria e San Giovanni, sono sorte aree teatrali, di cultura, poi sfociate in imprese pubbliche e private: infatti Scampia assiste all’installazione di una universita’ corollario della Federico II, oltre che a centri sportivi e decoro di quartier che si abbinano al principale presidio sanitario della Campania, relativo la disabilita’. San Giovanni a Teduccio e’ sede di un teatro pionieristico ed ambizioso; Casoria e San Giovanni ospitato la sede produttiva Apple che oramai, a detta dei suoi apicali amministratori, vedono in Napoli un cardine ineludibile in termini di valore aggiunto. Nel parco di Antignano sito al Vomero, le pressioni dei residenti hanno concretizzato il ripristino di una giostra per bambini che versava in una condizione di squallore ed inutilizzo. Anche se in questi giorni d’estate ha destato sconsolamento e livore, la decisione dell’amministrazione napoletana di chiuderlo prima delle venti. Insomma chiuderlo in un’ora in cui batte ancora il sole, sebbene flebile, ma coniuga le esigenze dei bambini e la disponibilita’ temporale dei genitori ed anche dei nonn, ha causato malcontento e rimostranze. Questi ultimi,cioe’ i piu’ anziani infatti, traggono sollievo dalla temperatura in calo ma anche dalla presenza di luce che consente di assistere i bambini, consumare una bibita seduti e godere del brio che irrora Napoli. Il che e’ stato impedito.

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Sul lungomare di Napoli, sede di fiere e manifestazioni altalenanti ma anche di numerose attrattive ludiche per bambini e ragazzi, si riscontra la presenza di variegati chioschi ma in prossimita’ di essi, anche la chiusura di fontane pubbliche essenziali per il refrigerio o l’utilizzo di acqua in situazioni di pericolo.Infatti non cessano improvvisi malori per strada che coinvolgono adulti ed anziani. Chiusura per ugelli cittadini, palesemente attuata da persone interessate al blocco dell’acqua pubblica, apparentemente non denunciata e, cio’ che desta sgomento, non aggiustata. Viceversa le fontanine di acqua pubblica, potabile, site rispettivamente, a piazza Salvator di Giacomo ed al comunque rutilante parco Virgiliano, permangono aperte; invece al parco d’Antignano posto nella seconda municipalita’ di Napoli-Vomero-non si puo’ ancora fruire di acqua a causa di un assurdo guasto, del dispensatore comunale.

L’incuria a Napoli risulta ridimensionata con la chiusura delle aree limitrofe al Lungomare di Mergellina oberato da turisti, che vedevano senzatetto dormire e bivaccare sotto i porticati che dalla galleria della Vittoria, sfociano a via Morelli sede dei maggiori e rimanenti, antiquari d’elite. Situazione dissimile presso l’altra galleria borbonica dirimpetti al museo nazionale che detiene il primato per reperti archeologici egizi d’Italia, ossia la galleria Umberto: quest’ultima era negli anni passati una sorta di dimora con cartoni e minzioni per senzatetto, in seguito sgomberata, ma odiernamente con un principio di ritorno a quello stato assurdo; ad onta del numero ingentissimo di turisti e giovani festosin che vi transitano e stanziano. Sempre non lontano dalla zona storica di Napoli cui si ergono il Museo Nazionale, la galleria Umberto ma anche la prestigiosa accademia d’arte, la sede storica della facolta’ di medicina annessa alla Federico II, giace il mastodontico Albergo dei poveri di matrice reale, cui spetta un restauro e rilancio con i fondi europei, ma che si presenta in una situazione di stallo e che non inerisce piu’ la sua destinazione originaria: ossia ospitare gli indigenti ed i senzatetto per in seguito reinserirli nella societa’. Questo arduo compito viene svolto da un ente benefico estremamente piccolo, rispetto all’elegante ed imponente Albergo dei poveri, che fa parte della fondazione Massimo Leone, egemonico imprenditore nel settore della logistica farmaceutica, spirato nel 1992 a causa di un male inestirpabile. La Fondazione Massimo Leone con il Binario della Solidarieta’ nei paragi della stazione centrale, figura tra le sparute strutture a Napoli, dedite alla mensa dei poveri, alla loro accoglienza per dormire ed a centro di formazione e reinserimento sociale. Gestito da personale ecclesiastico, tuttavia, vi provengono lamentele per il fatto che le persone ospitate, in innumerevoli casi, si allontanano dalle cure e dai percorsi di reinserimento, sprofondando nuovamente nella perdizione e nella disperazione, che li hanno catapultati nella condizione di poveri, senza lavoro, senza dimora e senza la forza di rialzarsi.

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Vocabolario

*Ameno: bello e salutare.

*Rutilante: bello, splendente.

*Asserragliato: chiuso.




Incidente auto elettrica Napoli: appello vano per donazioni sangue

E’ spirato Fulvio Filace ed anche un’altra persona, a bordo di un prototipo di automobile sperimentale, dall’alimentazione avveniristica e mista, allorche’ percorreva la tangenziale di Napoli per finalita’ di ricerca finanziata dall’Europa. Sebbene gli appelli a Napoli, per donargli sangue, siano diventati virali a livelli telefonico e virtuale, il giovane e promettente scienziato muore a causa delle ingenti ustioni riportate nella deflagrazione della vettura.

Un tirocinante del Cnr laureando in ingegneria vittima del lavoro, in Italia, tra lo sgomento e la frustrazione delle istituzioni, ma anche della famiglia e della comunita’ virtuale: quest’ultima e’ attonita dalla mancanza di fondi assicurativi e pubblici per almeno risarcire, a livello continentale, statale e scientifico, la famiglia di questo ragazzo e delle altre vittime del lavoro, in maniera adeguata.

Lunedì scorso era morta, anche lei dopo alcuni giorni di ricovero, la ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, di 66 anni che si trovava alla guida della vettura. 

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“Abbiamo sperato fino all’ultimo che Fulvio si potesse salvare” ha detto Fabio Murena, professore e marito della ricercatrice 66enne del Cnr, Maria Vittoria Prati, la prima vittima dello scoppio dell’auto sperimentale andata poi a fuoco venerdì sulla Tangenziale di Napoli, ha commentato il decesso di Fulvio Filace, il laureando 25enne rimasto gravemente ferito nella stessa deflagrazione e deceduto nelle scorse ore. Maria Vittoria Prati era alla guida della vettura quando è avvenuta la tragedia mentre Fulvio Filace sedeva al suo fianco. Entrambi avevano riportato gravissime ustioni su gran parte del corpo. “Esprimiamo tutto il nostro cordoglio ai familiari e agli amici”, ha aggiunto il professore. Mentre e’ divenuta obbligatoria la polizza assicurativa per i mezzi marini, non si ha certezza di tutele monetarie e non solo, in grado di ben lenire perdite e danni subiti, per gli incidenti sul lavoro di ogni genere, e nella fattispecie per la sorte toccata al giovane scienziato presso Napoli.

Il quadro che emerge sulle vetture con alimentazione “alternativa” intanto, risulta sconsolante in termini di vendite, con il mercato dell’usato in crescita esponenziale; per il calo di acquisti di automobili elettriche, i costi elevati di manutenzione, la pericolosita’ inaudita in caso di incidenti che attuano fiamme ben maggiori dei motori a scoppio; della capacita’ limitata di offrire autonomia e possibilita’ di correre in maniera continuativa senza dispersione di energia. A causa della penuria di stazioni di rifornimento energetico e dell’impossibilita’ di attraversare i guadi per mezzo della batteria che non si puo’ bagnare, il settore automobilistico incentrato sull’elettrico, ha bisogno di una palingenesi per affiancare quello dell’endotermico e, dai dati disponibili, si evince che non riuscira’ mai a sostituirlo.

Vocabolario

*Lenire: calmare, diminuire.

*Spirato: morto.

*Palingenesi: cambiamento radicale.




Bruscolotti per Vinicio: Festival Brasile-Italia da Bologna a Napoli

Insieme sfiorarono lo scudetto nella stagione 74-75 con una squadra che Vinicio, primo in Italia, faceva giocare “all’olandese”… molto tempo prima che l’osannato Arrigo Sacchi facesse ricorso ai principi tattici mutuati dal calcio totale della nazionale olandese di Rinus Michels
e per i quali viene ricordato come uno dei migliori allenatori italiani di tutti i tempi…
E mi chiedo… se Vinicio, che applicò i dettami del calcio all’olandese almeno 10 anni prima di Sacchi, avesse allenato campioni come Gullit, Van Basten e Rijkaard… allora chi sarebbe stato più famoso? Vinicio o Sacchi? Afferma l’ingegner Marfe’, napoletano doc, che figura tra gli organizzatori del Festival Brasil, in cui si sta lavorando per far premiare Vinicio dall’iconico Bruscolotti, autore della vittoria del primo scudetto in cooperazione con Maradona, e stabilitosi a Napoli come il brasiliano.

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Il festival Brasile-Italia si pone sull’abbrivio della recente rassegna di moda, eccellenze culinarie ed aziendali, e rapporti politici ed imprenditoriali, che hanno coinvolto emissari dello stato di San Paolo e Rio de Janeiro, presso la sede della Associazione “Pizza Verace napoletana”: qui si e’ svolta una sfilata di moda con modelle brasiliane che vivono in Campania e Lazio, sotto la cornice di musica carioca e baiana e lo sfoggio degli abiti e degli accessori della stilista napoletana Ornella Castaldi; quest’ultima, dopo un proficuo passato in Max Mara ed altri marchi italiani dalla grande platea italiana ed extraitaliana, si e’ messa in proprio cercando di offrire lustro, visibilita’ e lavoro, ai propri concittadini. La sede di Capodimonte dell’Associazione Verace Pizza napoletana si espande nel mondo, specialmente in Brasile nella contemporaneita’, per formare pizzaioli che saranno appendici, soci e dipendenti, di nuove strutture ricettive della ristorazione fondate e trainate da imprenditori partenopei; il tutto con il duplice patrocinio della politica locale di Napoli e di quella del Brasile. Il lavoro svolto dalla istituzione piu’ antica collegata alla pizza verace napoletana, e’ stato proficuo per le ditte che hanno partecipato all’evento sfilata e degustazione di pizza ed eccellenze campane, nell’aver edificato strumenti di espansione presso il Brasile, dei produttori locali presenti; quelli come Ornella Castaldi che sono piaciuti al viceconsole del Brasile che staziona proprio a Napoli.

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Festival Brasil e’ una rassegna con spettacolo annesso che si ripropone di ampliarsi nel lustro, dal punto di vista delle iniziative ed anche delle opportunita’, manifestandosi come evento dalle ambizioni unitarie anziche’ di maggiore pertinenza campana o di Napoli, e ad onta di alcune passate organizzazioni veneto-lombarde che hanno tagliato fuori le regioni meridionali: infatti il Festival in questione coinvolge anche Bologna conterranea delle cittadine alluvionate; e vuole essere uno snodo di partenza, lancio o miglioramento, per realta’ imprenditoriali di stampo regionale o nazionale, nel rispetto delle reciprocita’ e del giusto connubio tra estero ed Italia. Ovvero Napoli si pone tedofora di un concetto pionieristico ed avveniristico di immigrazione ed emigrazione virtuose, in cui le comunita’ forestiere locali vengano assolutamente accettate e tutelate nelle loro ontologie antiche, ed al contempo tali comunita’ siano totalmente ambientate ed inserite nella nazione ospitante; la quale in questo caso figura l’Italia con Napoli capitale multietnica, paradiso di tolleranza, commistione e mantenimento dei propri tratti distintivi. Tratti distintivi che da sempre mantiene Napoli ed esorta a mantenere per i suoi cittadini oriundi.

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Con la presenza a Napoli di professionisti di calibro nazionale ed internazionale come il figlio di Luciano Moggi che e’ attualmente uno dei migliori procuratori calcistici d’Italia, l’elemento calcistico, la presenza di stranieri integrati-la maggioranza dei quali sposati con italiani e napoletani-, Napoli cerca di coniugare il calcio e la comunita’ brasiliana ma anche i suoi piu’ illustri cittadini, in un esemble di sviluppo sociale, economico, culturale ed imprenditoriale per tutti. Senza omettere l’utilizzo dell’arte, nella fattispecie musicale, a condire il Festival trainato dai balli ed anche dalla sensualita’ delle ballerine. Da Napoli e Bologna, infine, deriva con il Festival Brasile come replica ed apertura magari un giorno per tutta l’Italia, al moto dei Brics che si esprimono come futuro per uno sviluppo armonico ma ingente, del capitalismo italiano ed euroatlantico.

Vocabolario

*Esemble: gruppo coordinato.

*Collaudata: che va bene e ne ha dato continue riprove.

*Tedofora: ambasciatrice.

 




Brasil Festival 2023: l’anno di Napoli

Il Brasil Festival nasce a Bologna nel 2002 come sincero omaggio di un gruppo di amici appassionati della cultura brasiliana e già dal 2003 viene riconosciuto ufficialmente dal Ministero degli Esteri Brasiliano attraverso il Consolato Generale del Brasile di Milano.
Da più di vent’anni il Festival dunque propone iniziative musicali e culturali legate al fantastico paese del Samba… della Bossanova… del Forró…
Dopo una fase di “riscaldamento motori” con tre ottimi concerti di anteprima ad Il Pescatore Risto Music di Anzola dell’Emilia (Bologna) la Ventunesima (XXI) edizione del Brasil festival inizia il 27 giugno con una eccezionale interprete del Samba, in arrivo direttamente dalla Madre Patria, la figlia della leggenda vivente Martinho da Vila, Mart’nália con la sua band di 9 elementi. Il giorno dopo, 28 giugno, il festival si sposta, per la prima volta, a Napoli e precisamente alla ex base Nato di Bagnoli, parco San Laise, dove, in collaborazione con il Palapartenope, si terrà il concerto de “A República da Alegria” con il percussionista napoletano Peppe Sannino accompagnati alla batteria da Domenico De Marco e dove ci sarà una anteprima di “Amazzonie”, ossia una mostra in itinere collettiva dedicata alla natura,  e che verrà inaugurata ufficialmente il successivo 29 giugno all’interno del Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna.
Prima del concerto ci sarà una Roda De Capoeira a cura del Grupo Muzenza.
All’interno della serata napoletana, Brasil Festival e Palapartenope omaggeranno un grande calciatore brasiliano che ha militato nelle due squadre di Napoli e Bologna… Luís Vinícius de Menezes, meglio conosciuto con il nome di Luís Vinício e ancor più noto con il soprannome tutto napoletano di ‘O lione. Attualmente residente nel capoluogo campano, ultra ottuagenario e con un figlio estremamente attivo nell’ambito diplomatico e della sana globalizzazione inneggiante il Brasile, Vinicio sara’ nuovamente mattatore dell’evento, cui partecipera’ tra gli organizzatori, anche l’ingegner Bruno Marfe’, tra l’altro felicemente coniugato con una dentista brasiliana residente a Napoli.

Napoli attualmente pullula di turisti, all’apice come e’ gia’ da qualche tempo tra le destinazioni turistiche urbane dell’Italia, prescelte dagli organizzatori di viaggi esteri, e come ogni metropoli contiene variegate comunita’ internazionali, fra cui quella brasiliana e quella cinese. Anche i filippini, che condividono la fede cattolica con gli italiani, stazionano in larga percentuale a Napoli; eppure la comunita’ cinese che popola la area est della capitale del Mezzogiorno, tra l’avveniristico Centro direzionale ed i luoghi limitrofi la Pioneer, la Manifattura tabacchi, le sedi logistiche delle principali ditte di spedizioni internazionali, si presentano come la comunita’ piu’ produttiva e prospera. I brasiliani invece si trovano in larga parte nelle zone adiacenti i litorali del Nord come Castelvolturno presso cui e’ sito il Centro sportivo del Napoli, Ischitella e Varcaturo medesima: sebbene vi siano brasiliani un po’ in tutta la Campania, al punto che la chat pubblica su Whatsapp riunisce oltre mille utenti; laddove si svolgono molteplici feste tipiche con aperitivi, locali ad hoc e prodotti tipici del Brasile, fra ristorazioni ed analoghi. La comunita’ brasiliana di Napoli e della Campania non si esime dal promuovere ma anche tutelare le proprie usanze e gli eventi tipici, in una cornice di proficua collaborazione, scambio e profonda ambientazione in Italia, dei residenti. In tale scenario il Brasil Festival che ambisce ad ampliarsi ed espandersi sopratutto a Napoli, definita la citta’ italiana e la cultura fuori dal Brasile, piu’ affini alle peculiarita’ personali, sociali e culturali, dei brasiliani.

Vocabolario

*Affini: simili.

*Mattatore: grande protagonista ed intrattenitore.

*Coniugato: sposato.




Abruzzo: appello di agricoltori, proprietari e residenti

SCANDALO A ROSETO DEGLI ABRUZZI

Appello ai Sindaci di Roseto e di Pineto,
Al Presidente della Provincia di Teramo,
Ai Consiglieri e alla Giunta regionale,
Agli Onorevoli eletti in Abruzzo,
A TUTTI i Senatori e Deputati italiani del Centrodestra e di Azione
A tutti i principali giornali e tv italiane,
Al Wwf e alle associazioni ambientaliste.

Milioni di soldi pubblici per devastare sotto una colata di cemento l’area della foce del Vomano. Come si vede dalle foto satellitari, è una delle ultime aree integre della costa teramana, e la foce del fiume è un’ecosistema prezioso, ed inoltre sono state trovate nel lato di Scerne Pineto, delle piantine rarissime.
Se la Regione Abruzzo fosse gestita bene, quell’area sarebbe riserva naturale.
Ed invece arrivano milioni di soldi pubblici (I NOSTRI SOLDI) per una selvaggia cementificazione.
Come si vede dalla foto, l’area di Roseto sud e di Scerne è una delle poche aree verdi rimaste sul mare della provincia. Sarà sommersa da una valanga di cemento.
Gli unici beneficiati sono i proprietari del porticciolo privato. E poi chi gestisce i milioni di soldi pubblici (I NOSTRI SOLDI) per la cementificazione.
E chi era Vicepresidente del Circolo privato che gestisce il porticciolo? IL SUOCERO DEL SINDACO.
E chi era il Presidente del Circolo Privato che gestisce il porticciolo? Lo stesso architetto che dirige i lavori, e che inoltre ha fatto a Cologna (nella parte nord di Roseto) il piano regolatore (Pan) della riserva regionale totalmente ingiustificata che ha occupato 1.100 ettari con normalissime colline e addirittura la strada statale, una riserva senza motivazioni reali di tutela ambientale, nata con questa estensione anomala ed esagerata solo per dare stipendi e potere a “qualcuno”.

A Roseto sud si fa la selvaggia cementificazione sul mare e invece a Cologna, Roseto nord, diventano riserva naturale la strada statale e le normalissime colline. E le stesse identiche persone che fanno la cementificazione degli ultimi tratti della costa teramana fanno poi gli ambientalisti estremi a Cologna, con la riserva naturale sulla strada statale e le normalissime colline.

I sedicenti “ambientalisti” rossoverdi nostrani tacciono per la devastazione dell’ecosistema del Vomano. A loro interessa il feudo riserva a Cologna? Decine e centinaia di famiglie colognesi che devono andare con il cappello in mano a chiedere il permesso anche per piantare un paletto.
E intanto, mentre si massacrano i colognesi, si preparano grandi colate di cemento alla foce del Vomano, una delle ultime aree preziose della costa teramana che sarà cementificata. Tanti soldi pubblici, di tutti noi, per devastare l’ecosistema e per beneficiare pochi privilegiati proprietari dei posti barca al porticciolo.
E così le famiglie colognesi, gli agricoltori e quelli che hanno terreni e casali e case vengono massacrati dalla riserva regionale (che non viene riperimetrata), sulla strada statale e le normalissime colline, e tutto per dare stipendi e un feudo a “qualcuno”.
Noi colognesi perché c’è la riserva regionale sulla strada statale e sulle normalissime colline, non possiamo brecciare un piazzaletto per parcheggiare i mezzi agricoli, non possiamo ristrutturare i casali e le case di famiglia che vanno in rovina, non possiamo fare un’agricoltura moderna, veniamo denunciati se potiamo gli ulivi, e poi il Comune e la Regione autorizzano e danno i milioni di soldi pubblici (i nostri soldi delle tasse) per annientare sotto una spaventosa colata di cemento gli ultimi prati sul mare della costa teramana e l’ecosistema prezioso ed unico ed irripetibile della foce del Vomano, beneficiando così pochi privati privilegiati proprietari di posti barca.

C’è forse uno scambio nel sottobosco politico locale e regionale? Si da’ ai rossoverdi il feudo riserva a Cologna e in cambio non si hanno fastidì dai sedicenti “ambientalisti” nostrani per la devastazione ambientale della costa teramana? Con le famiglie colognesi massacrate dalla riserva regionale che sono le vittime sacrificali di questi scambi tra politici?

E il Sindaco cosa fa per tutelare i colognesi? Ed Azione cosa fa, il Partito che tanto si è dato da fare per far eleggere questo Sindaco? E il Governatore della Regione Abruzzo (e tutto il Centrodestra abruzzese) cosa fa per i colognesi, per la popolazione rurale?

Quante ingiustizie!! Poveri colognesi, povero Abruzzo, povera Italia.