Borbone stanziano fondi al Sud

Con l’operato dell’ordine Costantiniano il principe Carlo di Borbone ha predisposto una sfarzosa raccolta fondi che ha munito gli ospedali dei centri urbani più compromessi da crisi e penuria di fondi pubblici, nell’ex Regno delle 2 Sicilie, di attrezzature per rintuzzare il Covid. Sono stati così raggranellati oltre duecentomila euro destinati a città delle province lucane, calabresi, siciliane, pugliesi, abruzzesi, campane, oltre che a Napoli, propedeutiche alla costituzione di posti letto, nuovi reparti, ampliamento della dotazione di respiratori e mascherine.

Alla luce di emblematici atti pubblici come quello del partito “Napoli Capitale” di annettere una maglia bianconera alla statua di Garibaldi adiacente la stazione centrale, la famiglia reale dei Borbone enfatizzano il loro legame con il sud, ricambiati in modo parossistico dalla cittadinanza e dalla comunità dei social. Tutto questo accade in concomitanza della visita presso Bruxelles del gruppo di sindaci e movimenti meridionalisti nonchè di tecnici ed intellettuali, teleologica alla denuncia di sottrazione verso il nord, di quegli ottantacinque e passa miliardi preconizzati al meridione, nell’ambito del Recovery Plan.

Alla delegazione meridionalista cui afferisce anche il famigerato presidente de Luca, speta reclamare il ristorno verso Napoli, Molise, Abruzzo, Lucania, Sicilia, di tutta la maggioranza della somma monetaria preposta all’italia da Bruxelles. Pino Aprile in tal senso, esprime bile e desolazione per il fatto che su ottantacinque miliardi complessivi elargiti per il sud, il governo ne autorizza solo sedici.

Il consesso di economisti, accademici ed imprenditori alla ribalta per una effettiva crescita meridionale, sciorinano i dati che premiano l’aereoporto di Napoli come realtà del settore che cresce maggiormente in Europa; infine focalizzano Atitech, azienda privata di Gianni Lettieri, napoletano, attiva nella manutenzione aerea, come industria più fiorente d’Europa nel proprio ambito. Così si reclamano nuove e maggiori infrastrutture per tutto il suditalia. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Penale e liberta’ social nei post privati

Non è che da napoletano intenda perseguire legalmente coloro, connazionali del nord, che immettano innumerevoli, dei post di carattere scoptico sui propri prifili social, verso gli italiani del sud.

Il tema di ogni forma di razzismo ed odio è opportuno venga punito ovunque, ma non sui propri profili social, in quanto essi sono spazi assolutamente privati, i cui contenuti vanno condivisi assieme ad amici e conoscenti. Altrimenti censura e controllo politico diverrebbero opprimenti ed esiziali. Tuttavia in una fattispecie di attività informatica di comunicazione, ossia le pagine pubbliche, le punizioni pecuniarie e legali, financo alla censura, in caso di reati di tipo razzista, spargimento di edio, esortazione a suicidi tipo Tik Tok, reati, violenze ed uccisioni, sarebbero più che ortodossi. In quanto le pagine social rappresentano pubblici strumenti di lavoro, e alla stregua dei cori da stadio, striscioni nei luoghi pubblici, sono e devono essere sottoposti a supervisione legale.

Nell’universo degli avatar personali su Facebook e similari invece, il legislatore dovrebbe omettere ogni intervento e controllo giuridico, in assonanza alle libertà prescritte dalla Costituzione e dal Codice di Norimberga. Infatti sebbene i governi siano autorizzati a penetrare le vite di ciascuno in ogni ambito, anche social, lo debbono fare solo in causo di indagini giuridiche, senza invadere la sfera dei discorsi personali, dei profili privati.

Non è lecito aprire indagini su privati in base alle loro pubblicazioni internet dai profili privati, alla stessa stregua che dalle proprie esclamazioni in osteria o negli altri luoghi pubblici. Se Tik Tok non è sta limitata o chiusa o ingentissimamente multata in seguito ai reiterati casi di suicidi verso minori, censurare o multare o peggio incarcerare soggetti privati sui loro profili privati risulta un pernicioso prodromo di dittatura. Che Trump sia stato oscurato dai social per affermazioni politiche di tipo informativo e senza effettivamente fomentare l’odio, sarebbe comunque indiziabile al limite di azioni poliziesche in quanto egli comunicava da una pagina pubblica seguita da milioni di accoliti, anzichè dal profilo privato in cui sono ammissibili 5000 amici. Se avesse comunicato, Trump, solo con ques’ultimi, non sarebbe comunque stato passibile di nulla in base alle leggi di buon senso.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Malta segrega minori italiani

2 Minori detenuti e maltrattati a Malta

Il polverone originato da una madre che ha redatto una lettera alla parlamentare Cunial, del gruppo misto, ha scatenato un putiferio al parlamento e sui social: si parlava, e la Cunial ne ha arringato in aula, della prigionia dei ragazzi italiani bloccati a Malta per presunti rischi di contrazione Covid, e bloccati in una sorta di struttura per il trattamento e l’isolamento del virus in quel di Malta: palazzetto disorganizzato in cui bambini dai dieci ai sedici anni che erano a Malta per vacanza, sono stati immessi in seguito al veto sulla partenza, conseguente tamponi in qualche caso forse positivi, e mantenuti con un panino ed una bottiglina giornaliera d’acqua, senza ausili, compagnia e possibilità di incontro con i genitori. La deputata italiana e le mamme si scagliano contro i vertici diplomatici italiani ed i media, che hanno offuscato questa critica situazione ed i traumi inflitti ai minori, nell’immobilismo di di Maio accusato di proteggere persone adulte ed in situazioni meno gravi di questa. Malta ha adottato tutti i protocolli di cura e gestione pandemica emessi dall’Ue e obbliga i bambini ad essre sorvegliati sporadicamente da ventenni locali senza nessun adulto ad assumersi la responsabilità della loro condizione di salute. Cunial nell’interrogazione parlamentare esecrava la replica della Farnesina ai genitori dei minori reclusi in tali strutture antivirus, che attribuiva ai genitori la responsabilità della partenza e della violenza in atto sui bambini, da parte delle autorità locali.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/

I ragazzi europei, nom solo italiani, segregati nello stato isolano mediterraneo, sono stati rimpatriati e continueranno ad esserlo nei prossimi giorni, a causa dell’alto loro numero. Ad onta della loro originaria e attuale negativita’ alla epidemia, hanno subito un ultimo test tampone.




Briatore detta l’agenda economic

Il Bel Paese prova acredine e aborrisce i miliardari, ha non molto tempo fa affermato il grande manager ed imprenditore italo-monegasco Flavio Briatore. Qest’ultimo ha qualche lustro fa provato ad otenere la gestione del Quirinale per trasformarlo in un mastodontico albergo extralusso e così assumere, pagare più gabelle, sottrarre una struttura pubblica inerte ed esosa, al controllo della politica improduttiva e che scaricherebbe i costi sui contribuenti: alla luce degli aumenti attuali dei carburanti ad un euro e settanta al litro per l’Italia, il rigonfiamento del venti per cento dei prezzi di elettricità e gas, e di almeno il dieci per cento per gli alimenti in Italia, la proposta di Briatore è stata glissata e, senza aver ancor materialmente ricevuto i fondi interi e monetari del Recovery Plan, gli italiani assorbono il prodromo della fine della cassa integrazione e della riscossione dei prestiti per lo stallo pandemico, sottoforma di tasse dirette ed indirette.

Briatore all’epoca dell’offerta verso il Quirinale, ha concretizzato il risultato politico di fornire cittadinanza italiana ai miliardari che versassero in Italia una certa somma di denaro, tuttavia ha rimarcato, il proprietario del Billionaire, la mancanza in Italia di realtà urbane propedeutiche ai miliardari, che egli definisce unico volano di crescita oggi, per il mondo. Infatti l’ex marito della soubrette Gregoraci, rimarcava l’impossibilità di spendere, per il turismo di elite in Italia, trenta o quarantamila euro al giorno, per cui il turismo giace in uno stato di sottopagamento degli operai, delle imposte e di conseguenza di minore attrazione turistica in base alle potenzialità italiane. Briatore affermava di pagare oltre cinquemila euro mensili i suoi addetti al Billionaire, al Twiga, e di essere vessato dallo stato italiano che ha omesso di pagargli il dovuto durante la pandemia. Viceversa il canuto personaggio televisivo ed ex braccio estro di Benetton, ha giudicato gli italiani come insuperabili nei servizi di ristorazione; da qui l’esortazione ad edificare cittadine per soli miliardari, con servizi inauditi ed inimitabili ma dal prezzo esorbitante, da qui come dicono i tedeschi che hanno stracciato la Fiat come vendite:” Dal grande prezzo deriva un grande margine di guadagno”. Forse in mancanza di investimenti pubblici, abbassamento fiscale, calmieramento del carovita e svautazione monetaria, il mercato dell’extralusso è l’unico e ultimo settore trainante per l’Italia.

Cravatta in foto acquistabile su marketplace




Strumenti giuridici per il popolo

Dal CELEBRE PENALISTA napoletano Pierfrancesco del Mercato si innalza il grido di tutela giuridica verso i cittadini oberati dal carovita, dall’aumento fiscale, anche dai tempi prolungatissimi della macchina “tribunalesca” nelle sentenze, in assonanza all’agone politico che oppone i seguaci di Grillo contro altri come l’ex premier Conte, in merito alla riforma della giustizia.

Secondo l’avvocato napoletano un procesimento legislativo veramente benefico verso la magistratura e la cittadinanza italiane consisterebbe innanzitutto nello sceverare tra penale e civile la fattispecie degli abusi edilizi oggi attribuiti al penale. In tal guisa, sottraendo il tema degli abusi edilizi alla categoria del penale, in quanto innocui per la comunità, i tribunali subirebbero uno sgonfiamento davvero benefico di cause annose, complicate ed inutili. Ancora a parere di Del Mercato ai giudici dovrebbe vietarsi l’attività didattica presso corsi a pagamento privati o lezioni scolastiche ed universitarie ed iniziative analoghe, in quanto ciò reciderebbe il tempo personale da dedicare allo studio nonchè promulgazione di sentenze. Infine il corpo della maqgistratura dovrebbe essere esente da nomine politiche da parte del presidente della repubblica cui comunque è dovuta, in maniera diretta ed indiretta, fedeltà legale ed amministrativa. Siccome inoltrte binariamente al codice civile e penale ed ai principi della Costituzione stazionano una sesquipedale quantità di codici e codicilli da interpretare e leggine sempre nuove e minuziose, esimere il corpo della magistratura di tale pletora di teorie favorirebbe solerzia DELLE cause, LAVORO come meno faticoso e benessere dei magistrati.

Sulla prescrizione ancora, norma propedeutica ai colpevoli, secondo il penalista Del Mercato, bisogna glissare senza indulgere in sentenze mediatiche e giudiziarie diffamatorie ma sopratutto errate. Per il penalista napoletano il sistema della magistratura italiano tutela i forti e la magistratura, oltre che l’avvocatura, a danno dei deboli, in un circolo vizioso di tempi dilungati, remunerazioni infinite, pressioni politiche, assenza di personale atto a sfoltire i tempi, norme sempre più capziose e numerosi per difficoltare il lavoro.

Per ultima istanza i magistrati, a parere del giurista napoletano, non devono godere di scatti di carriera verso l’alto automatici e nemmeno dell’intoccabilità pecuniaria in caso di svarioni. In tal guisa è necessario, per dipanare la questione penale in Italia, plasmare i criteri di valutazione della magistratura su velocità delle sentenze, assenza di errori, mole di lavoro. E affidare i magistrati ad assicurazioni teleologiche al pagamento dei danni verso imputati incolpevoli, rappresenta una via obbligata come avviene per i medici, a vantaggio della collettività.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Rete sindaci meridionali alla Ue

PNRR, EURODEPUTATO PEDICINI: “GOVERNO STANZIA 10% DI FONDI AL SUD, IL 15 LUGLIO AL PARLAMENTO EUROPEO LA NOSTRA PETIZIONE ALL’UE”

“Giovedì, al Parlamento europeo, presenteremo in via ufficiale la petizione indirizzata alla Commissione, con cui insieme agli amici della Rete dei 500 Sindaci del Recovery Sud e del Movimento 24 Agosto – Equità territoriale chiediamo ai vertici Ue di imporre una modifica al PNRR presentato dal governo italiano” ad annunciarlo in una nota l’eurodeputato Piernicola Pedicini.

“La nostra è la sola e unica azione portata avanti all’interno delle istituzioni europee per rivendicare ciò che è chiaramente scritto anche nel regolamento europeo. – prosegue Pedicini. – Il Piano è concepito per ridurre le disparità territoriali, promuovere uno sviluppo regionale equilibrato e sostenere la coesione e vincola l’erogazione delle risorse al raggiungimento di questi obiettivi. Il governo italiano però ha presentato un Piano che non rispetta queste indicazioni. Nelle dichiarazioni ufficiali del governo, riportate anche formalmente nel documento, il PNRR consentirà il rilancio economico del Mezzogiorno grazie allo stanziamento di 80 miliardi di euro. Tuttavia, studiando tutte le singole linee di investimento del Piano e del Fondo Complementare che lo accompagna, di questi miliardi annunciati se ne rintracciano solo 22, ovvero il 10% del totale. Nemmeno quindi il 40% annunciato, una percentuale che comunque non garantirebbe il raggiungimento degli obiettivi europei. Ecco perché, dopo aver già sollecitato – con una lettera – l’attenzione della presidente dell’esecutivo europeo Ursula von der Leyen, abbiamo predisposto una petizione formale alla Commissione europea, a cui chiediamo in via ufficiale di intervenire per spingere il governo italiano a rivedere il piano. Se il governo non adegua il PNRR alle linee guida europee – avverte Pedicini nelle conclusioni – perderà le risorse e con esse l’occasione di far ripartire l’intero Paese”.




Scandalo industriali-lavoratori

LA FARSA DEGLI IMPRENDITORI CHE “NON TROVANO LAVORATORI”: PAGATE E LI TROVERETE. Recita il Quotidiano del sud diretto da Pino Aprile.

Ormai è letteratura di genere: periodicamente, come d’incanto, giornali e tv tirano fuori interviste a imprenditori volenterosi che vorrebbero dare lavoro ma non trovano personale. Se poi si mescola “i giovani d’oggi” col reddito di cittadinanza c’è il delitto perfetto. Vincenzo De Luca ne è un esempio, tra i tanti: “Se mi dai 700 euro al mese (…) non ho interesse ad alzami alle sei e ad andare a lavorare”.

Dunque, da qualche settimana, assistiamo al solito allarme lanciato dagli imprenditori che si occupano di turismo, ai quali fa spesso da megafono la voce della politica: non ci sarebbero lavoratori stagionali da assumere.

Le associazioni datoriali lamentano con forza l’assenza di cuochi, camerieri, baristi e bagnini. Emblematici sono i casi della Toscana, del Trentino e della riviera romagnola, dove mancherebbero all’appello migliaia di lavoratori, dai 5000 ai 7000 addetti, e per questa ragione le strutture ricettive farebbero fatica a ripartire.

Il risultato di questo tam tam è che molti potrebbero cominciare a credere che il turismo, settore strategico del nostro paese, dopo la catastrofe economica delle chiusure stia provando a risollevarsi ma tutto sia bloccato dalla carenza di lavoratori.
Sembra paradossale, ma nonostante più di tre milioni di disoccupati, e nonostante le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi lo scorso anno (specialmente nel comparto turistico), non ci sarebbero lavoratori.

Conclusione? I giovani non vogliono lavorare, colpa del reddito di cittadinanza, colpa dei lavoratori. Poveri imprenditori!

Smontiamo questa narrazione, senza farla nemmeno troppo complicata. Partiamo dalla semplicissima lettura dei numeri sul reddito di cittadinanza.

• I beneficiari sono 700.000 e tra questi gli under 25 beneficiari sono solo 26.000, mentre fra 45 e 66 c’è ne sono 516.000. 458mila percettori sul totale sono donne, che conferma la realtà da tutti conosciuta, cioè che due volte su tre la disoccupazione colpisce le donne. Il dato viene direttamente da quei bolscevichi de il Sole 24 ore cioè proprio il giornale di riferimento dell’imprenditoria.

• Passiamo a un altro giornale gestito da pasdaran del popolo, ovvero la nuova Repubblica in quota Gedi, che raccontando la carenza del personale nel settore turistico, finisce per intervistare il preside dell’Istituto Alberghiero Vespucci di Roma, che sintetizza perfettamente la questione: “Ci chiedono giovani formati, noi li segnaliamo e loro offrono 300€ al mese. I giovani se ne vanno all’estero e le imprese danno la colpa al reddito di cittadinanza.”

PERCHÉ GLI IMPRENDITORI NON SI RIVOLGONO AI CENTRI PER L’IMPIEGO?
Sembrerebbe una domanda retorica, eppure è la base dalla quale partire. Se un datore di lavoro cerca personale può recarsi a un centro per l’impiego e comunicare che ha bisogno di un certo numero persone, per svolgere alcune mansioni.

Gli operatori del centro per l’impiego (e i Navigator), successivamente alla richiesta, attraverso le liste di disoccupazione, che pare siano piuttosto corpose in Italia, e quelle dei percettori di RDC, in base alle competenze professionali richieste, stilano un elenco di candidati da indirizzare al richiedente.

Le obiezioni le conosciamo: il malfunzionamento dei centri per l’impiego, i tempi di risposta incerti, la possibilità che i candidati rifiutino la proposta di lavoro.

Anche qui entriamo in una dinamica di connessione tra le varie entità che dovrebbero collaborare, al netto delle efficienze o inefficienze, che sono comunque su base locale e non globale (ovvero ci sono centri che funzionano benissimo ed altri in cui non si muove una foglia). Se gli imprenditori non si rivolgono ai centri per l’impiego ma preferiscono le agenzie interinali o la ricerca diretta (e su questo ci torneremo a breve), i centri finiscono per essere semplicemente un anagrafe della disoccupazione, censiscono numeri.

D’altro canto, se l’eventuale candidato rifiuta il posto di lavoro proposto, oltre le modalità previste dalla legge, perde l’indennità di disoccupazione o l’RDC. E se il singolo centro per l’impiego non ha abbastanza disoccupati in lista nel suo territorio, può allargare la ricerca ad altri centri.

Torniamo quindi alla questione iniziale: perché gli imprenditori non si rivolgono ai centri per l’impiego? Perché se lo facessero regolarmente, dovrebbero dichiarare orari, CCNL di riferimento e caratteristiche del rapporto di lavoro.

Sapete cosa significa, no? Che l’imprenditore dovrebbe autodenunciarsi a proposito di quei ragazzi che vedete, per esempio, d’estate, lavorare come camerieri nelle buvette sulla spiaggia di qualche stabilimento, con quei nomi familiari tipo “Da Armandino”, “Da Peppino” “Lo scoglio” “Le ancore”, con turni che vanno praticamente dalle 10 del mattino a oltre la mezzanotte, con una breve pausa pomeridiana.

Dicono che è una questione di mercato il costo del lavoro. Se la logica è questa varrà anche per chi lavora la facoltà di accettare o meno impieghi da 4 euro l’ora, sei giorni a settimana, per 10 ore al giorno. O stiamo teorizzando lo schiavismo?

Dopo anni di austerità e disoccupazione, attacco ai sindacati e diffusione del precariato, con conseguenze evidenti e peggiorative sui salari, ora si scarica sui lavoratori la colpa di preferire le briciole del del reddito di cittadinanza ( parliamo di cifre ridicole ma importanti per chi le riceve), invece di accettare di essere sfruttati.

E invece siamo costretti ad assistere al pianto rituale, alimentato da media e politica, di chi non è disposto a pagare salari dignitosi, ma si lamenta dei lavoratori che vogliono invece tutelare la propria dignità.

LINK: …https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/imprenditori-non-trovano-lavoratori/




Arrestato sindaco per brogli elettorali: Usa glissa ogni sospetto

Sindaco in Calabria arrestato

Francesco Monda, sindaco di trebisacce in provincia di Sibari-Calabria- è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Mayor”, in cui il pm ha scoperto irregolarità nella raccolta firme per una lista civica afferente il sindaco, propedeutica alla presidenza della regione di Callipo: Monda è risultato il primo dei non eletti, pur avendo raccolto una dovizia di firme, molte non autenticate, con firmatari ignari, e solo in ultima istanza altre autenticate da un ufficiale giudiziario. Ciò ha comportato condanne tradotte in sospensione dai tre ai sei mesi dall’esercizio della professione, per due dipendenti statali compiacenti e prestati al progetto del sindaco. Le accuse per tutti ineriscono il peculato, il falso ideologico, l’intervento privato in ambito pubblico.
Pende sul politico calabrese che puntava al consiglio regionale, anche la pena di aver favorito una persona in merito ad un abuso edilizio vicino un fiume, che ha causato la modifica delle norme edilizie da altri funzionari pubblici, pur di scongiurare la demolizione. Gli atti di questa fattispecie penale sono ora passati alla competenza della guardia forestale che sta procedendo ad un processo di abbattimento multiplo delle costruzioni.

Italia come America ma America muta: Italia forte con i piccoli e debole con i grandi; premesso che i brogli elettorali in piccola percentuale hanno caratterizzato ogni elezione mondiale dal principio dei tempi. Risultano a tal proposito problematici i brogli su grandi numeri operati da sistemi di programmazione informatica di alto calibro. https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Putin estromette i testimoni di Geova

Putin estromette i testimoni di Geova

Lo ha deciso la Corte Suprema russa, così lo stato ha interdetto i testimoni di Geova, confiscato i beni delle organizzazioni straniere che li finanziano e impedito loro di agire e fare proselitismo in terra russa.
Sono centosettantacinquemila i testimoni di Geova nella Federazione russa, dall’alto dei suoi centoventi milioni di abitanti ed il loro portavoce si dice esterefatto da tale provvedimento giuridico, nonchè pronto e zelante in una nuova guerra legale. I giudici russi esecrano il radicalismo dei testimoni di Geova, recalcitranti al servizio militare obbligatorio, a donare il sangue in caso di necessità ed all’uso della violenza in determinate situazioni. In tal modo la massima gilda giudiziaria afferente a Putin obbliga i residenti russi a rispettarne le leggi e gli obblighi civici.
Putin ha da meno di un lustro concretizzato in Russia un programma teso a riaffermare la religione cristiana all’interno delle istituzioni di ogni sorta, nelle scuole e organi affini, per ufficialmente “ rintuzzare gli attacchi esogeni tesi a scardinare i principi fondatici della deontologia e della ontologia russe. Nell’ex Unione Sovietica vige anche il divieto di insegnamenti ai bambini dell’ideologia gender nelle scuole, tradotta dal presidente russo in una sorta di non allontanamento culturale dai principi classici e conservatori che hanno edificato tutto il prestigio passato e presente della federazione russa. Putin tuttavia ha ribadito il massimo rispetto nonchè lintoccabilità sul priprio territorio, di ogni cittadino omosessuale o transessuale, a patto di non pretendere l’instaurazione nelle sfere educative, politiche e sociali, di principi inerenti le teorie LgbtQ. Putin ha rintuzzato efficacementi gli attacchi bellici al governo di Assad, in Siria, il quale gode di grande consenso. https://www.facebook.com/marketplace/item/672881866873181/




Denuncia al golpe finanziario

4Avvocato promuove denuncia pubblica al sistema finanziario:https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/

Lui è Marco Mori, avvocato e già candidato per Roma nel partito di Casa Pound durante le ultime elezioni, ed ha preparato un testo di denuncia, completo di raccolta firme, contro quello che egli definisce “golpe finanziario europeo ai danni dell’Italia. L’avvocato non anziano e politico ha redatto un testo in cui sono elencati tutti i passaggi politici e finanziari, promotori della decrescita dell’Italia, con tanto di argomentazioni ed evidenziamenti degli effetti. Sul proprio sito personale è possibile scaricare, firmare ed inoltrare al tribunale di residenza tale atto, nell’intento di Mori, teleologico alla recisione din quel legaccio a sua detta esiziale, che vincolerebbe l’Italia alle decisioni e specialmente alla politica monetaria e finanziaria di Bruxelles.
Nel redame di Mori non si omette nulla in merito al baratro in cui giace il sistema produttivo e finanziario italiano, compresa l’allusione e spiegazione dei derivati finanziari rei della macrocrisi del 2007-periodo in cui Draghi era vicepresidente della Goldman Sachs fautrice di tali titoli finanziari. Da qui Mori rimarca gli strumenti legislativi, amministrativi ed economici per trascinare l’Italia dal guado della stagnazione economica verso orizzonti mirabili di crescita. Infine, in un’intervista tv presso una nuova emittente, Mori si è scagliato contro l’oblio mediatico che lo ha coinvolto, durante le ultime elezioni, nell’ambito di Casa Pound, ringraziando i seimila suoi votanti tutti settentrionali, e rimarcando la mancanza di Par condicio nelle principali emittenti tv. Ancora l’avvocato ha spiegato come Casa Pound sia vittima diffamazione politica e giornalistica, che non ha nulla a che fare come il fascismo, a differenza di altri partiti sedicenti fascisti, bensì che Casa Pound abbia cuore soltanto la Costituzione italiana ed il suo pieno adempimento.