I nuovi letti terapeutici forse diventano realta’ (I)

Usano una tecnologia per trasformare il  corpo in una salute ottimale utilizzando i codici originali nel  DNA. Questa tecnologia è stata testata. Con questa tecnologia, la nostra società si sposterà a concentrarsi sul benessere piuttosto che sulla malattia in campo medico. Non ci sarà motivo per nessuna industria di trarre profitto dalle malattie. Con i Med Beds, ogni essere umano sarà in grado di ripristinare liberamente la salute e vivere una vita sana in età più avanzata di quanto abbiamo potuto sperimentare di recente. Questa tecnologia è disponibile da 50 anni ed è perfettamente sicura. Il Secret Space Program la ha utilizzata con successo negli ultimi 50 anni. Tali notizie corredate da documentazione effettiva, stazionano su un sito blog a nome Fulvio Oscar.

I Med Bed verranno forse allestiti in centri di cura specializzati. Inizialmente saranno disponibili al di fuori dell’attuale sistema sanitario. Quando la tecnologia del letto medico verrà divulgata, gli ospedali e le big pharma potrebbero gradualmente ridimensionarsi e poi plasmarsi. Questo perché il nostro sistema sanitario non sarà più basato sulla malattia ma sul benessere.
La tecnologia sarà forse completamente finanziata dai militari. Non ci sarà dunque alcun costo per l’utilizzo dei Med Bed. Saranno a disposizione del pubblico gratuitamente. Il costo dei Med Bed sarà a carico dei militari in quello che si preannuncia in un venturo cambio di sistema politico, innestato su un ordine militare, di cui non si hanno prove inconfutabili o comunque effettive.

Ogni paese cosi’ avrà un centro dove le persone potranno prenotare un appuntamento. Il primo appuntamento sarà una consultazione che comporterà una anamnesi ed un esame completo del corpo. Quindi le informazioni del paziente verranno inserite in un computer quantistico il quale deciderà l’urgenza delle esigenze mediche dei pazienti. Sulla base di tale valutazione verrà programmato un incontro presso un centro nelle vicinanze.

Pare in arrivo un lancio anticipato di cio’. Attualmente, si prevede che gli appuntamenti inizieranno a metà gennaio 2022. Tale data potrebbe cambiare a seconda  dell’attività militare retrostante.

Inizialmente, i Med Bed saranno pesantemente controllati dai militari per un certo periodo di tempo, quindi la tecnologia non verrà abusata. Non ci sarà alcun trattamento preferenziale a causa dello status nella società. Tutte le persone saranno trattate in modo equo e saranno disponibili prima i letti per le persone in condizioni critiche.  Quando i Med Bed verranno rilasciati, verrà istituita una linea telefonica nazionale per la prenotazione degli appuntamenti.

I letti Med vengono replicati utilizzando una tecnologia avanzata. Si stima che si possano produrre 1.000 Med Bed al giorno per la distribuzione. Inizialmente i Med Bed saranno disponibili solo per specifici centri di guarigione e non potranno essere acquistati per la propria clinica o la propria casa. Come tutte le tecnologie mediche avanzate, è necessaria un po’ di formazione per utilizzare in sicurezza la tecnologia. Ci vuole anche una notevole quantità di conoscenze in materia di biologia, medicina e malattia per maneggiarli al meglio. Per qualcuno senza formazione medica, ci vorrebbero almeno 12-18 mesi di formazione. Quando verranno lanciati per la prima volta, i letti medici verranno utilizzati solo da personale medico professionale addestrato da personale militare. Le cliniche saranno  gestite secondo gli autori, dai dipartimenti medici dell’esercito. Coloro che utilizzeranno i letti come praticanti saranno invitati a lavorare solo su invito. Successivamente, ci saranno corsi e opportunità di lavoro disponibili per i medici professionisti. Una persona non può utilizzare questa tecnologia medica senza una formazione medica. Ad esempio, se  si ha un paziente con insufficienza cardiaca o con lesioni gravi dovute ad un incidente automobilistico, bisogna conoscere il pronto soccorso e come trattare il paziente prima di entrare nel Med Bed.

Un professionista dovrà sapere come leggere alcune anomalie rilevate dal letto. Molte persone non capiranno la tecnologia in questione. Questa non è una tecnologia che qualcuno può semplicemente premere un pulsante per far funzionare. Non è affatto così. Forse  inizialmente saranno posti, i letti medicali, nei centri principali sparsi in ogni stato e non disponibili per l’acquisto. Per quanto si evince, la domanda di utilizzo  dipenderà dalle necessità, non dagli apparecchi già disponibili. Ci saranno opportunità per altre tecnologie analoghe durante l’attesa, se necessarie.  Possibile che ci sarà un programma di formazione per Med Beds o per la tecnologia minore disponibile per coloro che non sono stati indottrinati in un’università? Potrebbe esserci una carenza di medici poiché molti di loro saranno accusati di crimini contro l’umanità, rimarca l’autore del blog da cui e’ presa questa notizia con tanto di tesi.

Fondamentalmente, verranno contattati per primi gli operatori sanitari o le persone con conoscenze mediche che sono veramente di una comprovata deontologia. Inizialmente i professionisti medici saranno selezionati solo su invito.

Le persone saranno formate in tutti i tipi di letti medici poiché ogni centro avrà più tipi di letti. Ogni membro del personale dovrà essere addestrato per utilizzare i letti medici. Nessun costo per la formazione e’ previsto.  I militari forniranno l’addestramento. Inizialmente non ci sono costi per la formazione. Il tipo di formazione sarà rilevante per il proprio background individuale. Ad esempio, un’infermiera assistente richiederà più formazione di un chirurgo del cervello.

Se si desidera avere un Med Bed Center, si richiederanno sei sale operatorie e sette Med Bed; due in una delle stanze che dovrebbero essere extra-large. Ci sarà bisogno di una stanza pre-procedura e una stanza di recupero. Entrambi con circa 30 posti letto ciascuno. Inoltre, un reparto notte con circa 27 camere, ciascuna con quattro o più letti. Ci dovrebbero essere anche circa 15-20 consulenti più altro personale olistico. Opportuno anche personale di supporto come receptionist, impiegati della caffetteria, addetti alle pulizie, personale di lavanderia, guardiani, ecc. Poi vengono i medici e i tecnici che gestiranno i letti. Inoltre, si richiedera’ di molte infermiere per le cure pre e post. È un compito enorme ed è per questo che per un po’ di tempo Med Beds sarà probabilmente controllato dai militari.

Le procedure durano da pochi minuti a 15 ore a seconda di ciò che si fa. Quindi, quando si chiamera’ il proprio centro nazionale, organizzeranno la consultazione iniziale con il centro più vicino al soggetto chiamante. Quando si arriva alla sessione di consultazione, il personale medico esaminerà la personale storia medica. In quella sessione, si fruira’ di una scansione completa del corpo di solito indossando un tipo di camice ospedaliero, che dura solo pochi minuti. Quindi verranno discussi i risultati della scansione ed i dettagli dei risultati. Si ponderera’ su cosa voler fare e le informazioni verranno inserite nel computer. Quindi il computer deciderà dove si verra’ inseriti nell’elenco e si vedra’ notificata la data, l’ora ed il luogo del trattamento.
Il giorno del trattamento, al proprio arrivo, verrà chiesto di cambiarsi in camice e verrà somministrato un leggero sedativo. Quindi quando si sale sul letto, verrà rilasciato un gas per dormire. Questo gas terrà addormentati per tutta la durata del trattamento. Al termine del trattamento si verra’ trasferiti nell’area di recupero e si sara’ visitati da professionisti medici. Si potrebbe anche essere visti da consulenti a seconda del tipo di procedura che sperimentata. La maggior parte dei problemi sarà guarita con una visita. I casi più complessi possono richiedere fino a 3 sessioni. Preparazione per una sessione: a tutti viene somministrato un sedativo prima di andare a letto, quindi si verra’ addormentati per la durata del trattamento, che sia di pochi minuti o di 15 ore.

Priorità. I non vaccinati avranno la precedenza sui vaccinati, a quanto pare. Le persone che hanno subito effetti collaterali dall’iniezione volontaria nei loro corpi dei vaccini saranno trattate dopo coloro che non hanno fatto tale somministrazione. Da tempo sono disponibili tonnellate di informazioni sui potenziali pericoli dei vaccini. Tutti sono stati in grado di fare i compiti e conoscere il potenziale danno, asseriscono i fautori di tali notizie. Coloro che sono nati con malattie gravi e hanno malattie con altri problemi medici accedono per primi ai Med Bed. Anche se ci saranno priorità per i non vaccinati, si prevede che tutti gli individui che necessitano di cure saranno prontamente trattati. Non c’è bisogno di preoccuparsi di essere trattati in un Med Bed. Ci saranno squadre umanitarie che raggiungeranno i senzatetto per il trattamento. Nessuno è lasciato indietro. Q&A-MedBeds documento. Fonte Fulvio Oscar blog.




Russia e nuova spinta ad ovest

La Russia sta prendendo in considerazione la possibilità di estendere le proprie operazioni nell’Ucraina Occidentale per chiudere in una morsa il regime di Zelensky e costringerlo a capitolare. Se la Russia sfonda a Ovest, Zelensky non rimarrà un minuto di più nel Paese ammesso che non lo abbia già lasciato.
https://t.me/AussieCossack/3787. Il ministro della Difesa russo Shoigu ha informato India e Cina riguardo alla possibilità che Kiev faccia detonare una bomba sporca per poi accusare Mosca. Questa è un’altra delle ragioni per le quali la Russia potrebbe sfondare a Ovest. Per rimuovere sul nascere qualsiasi possibilità di provocazioni estreme da parte dei nazisti di Kiev.
https://www.rt.com/russia/565378-russia-dirty-bomb-china-india/. Intanto le sanzioni antirusse stanno inficiando in modo esiziale tutta l’economia europea, in particolare quella italiana, con vantaggi di crescita per la Federazione russa, incommensurabili, dal punto di vista del Pil, delle esportazioni, del potenziamento della classe media. Con la recente fuoriuscita della Ford dal mercato russo, Mosca si ritrova a dover gestire in solitaria e di conseguenza in indipendenza, il mercato della auto che vede la diaspora anche di Renault, delle apparecchiature per videogiochi a causa della fuga di Sony, delle catene di panini seguitata la disinstallazione di Mc Donalds e Burger King. Viceversa sono aumentate di alcuni punti percentuali le importazioni di merce dalla Cina per la Russia, e sono aumentate di oltre la meta’ le esportazioni verso la Cina, tra materie prime, alimenti, prodotti bellici e tecnologici.

Ad Haiti invece si continua a sfilare con le bandiere russe. Il mondo multipolare da quanto emerge è ormai diventato una solida realtà nel mondo per i Paesi che aspirano a difendere la propria sovranità e indipendenza. Infatti sull’abbrivio di alcuni statu africani oggi si riscontra Haiti come simpatizzante della Russia. Haiti che vive la contraddizione relativa la vicinanza tra la zona facoltosa e quella indigente: quest’ultima vive con emolumenti inferiori ai venti dollari mensili, in uno scenario analogo alle Favelas, in cui la gente piu’ che vivere alla giornata, sembra vivere all’ora, con una situazione di gravosissima precarieta’. A separare l’area ricca da quella difficoltata della cittadina sudamericana, figurano barriere cementate con tanto di fili spidati, in un crogiuolo di forza dell’ordine e guardie private con mitra spianati e manette a portata di mano. Eppure anche la zona “patrizia” di Haiti, a giudicare dal nitore pubblico, l’estetica degli edifici ed il numero di persone che affolla le strade, non sembra versare piu’ in una condizione estremamente vantaggiosa.
https://t.me/intelslava/40003.

Il patriarca russo Kirill ha definito Vladimir Putin come un combattente contro l’Anticristo. È questa la figura del presidente russo. Non solo il leader delle nazioni sovrane, libere e indipendenti ma soprattutto un vero e proprio katehon politico cioè quella forza che impedisce la manifestazione dell’Anticristo.
https://t.me/intelslava/39984

Putin in un recente discorso ha portato il livello di critiche ed invettive verso l’occidente, sul piano religioso. Da qui ha additato il duo America-Europa come bacino di immani menzogne ed ha equiparato il liberalismo come antesignano di satanismo, nonche’ al mero satanismo. Putin ci tiene a far costantemente rivalere l’ontologia cristiana della sua nazione, ponendo l’accento sulla centralita’ del sovranismo e delle leggi statali, ad onta dei processi connessi con le privatizzazioni, i diritti civili, economici e sociali derivanti dalla laicita’ dello stato e dalle dottrine mercantilistiche e finanziarie. Sul piano della comunicazione e del giornalismo, sebbene siano anche a San Pietroburgo appannaggio statale, Putin allude senza esplicitarlo in modo palese, alla presa di potere in Ucraina dei nazisti di Zelensky nel 2014 definendo fraudolento l’impianto politico, ideologico e comunicativo dell’Occidente. Laddove in presenza di brogli elettorali certificati ma non denunciati, nella piazza dei festeggiamenti di Kiev, i miliziani del battaglione Azov imperversavano con fucili e lanciafiamme, sotto le telecamere russe e l’oblivione di quelle occidentali. Da li’ soni scaturiti continui omicidi, rappresaglie, intimidazioni e limitazioni, dei residenti ucraini russofoni. Gesti nefandi denunciati innumerevoli volte a Putin a cui non sono seguite azioni, fino allo scorso anno con l’operazione militare russa.




Cosa aspettarsi in Italia dal nuovo governo?

Lo scrittore e giornalista meridionalista Pino Aprile ironizza sul governo Draghi e la sua immane rappresentanza del Nord, con quasi nulla del Sud; cio’ in proporzione al sarcasmo utilizzato da una certa stampa territoriale che etichettava Conte come trasportatore di “terroni” nelle istituzioni e nei posti cruciali della politica. Il nuovo governo Meloni è completamente diverso, con una mastodontica rappresentanza del Nord ed una novità: Il governo Draghi era molto a destra e con i ministeri dei soldi nelle mani della Lega, partito con segretario e vice segretario nazionali condannati per razzismo e fautori di una politica territoriale sebbene sedicente nazionale; mentre il neonato governo di estrema destra ha tutti i ministeri dei soldi nelle mani della Lega, partito con segretario e vice segretario nazionali condannati per razzismo. E Georgetti vera appendice di Draghi nonche’ guarentigia statale di ricezione del Pnnr, rispetto del Patto con Parigi del Quirinale considerato esiziale per l’Italia.

E adesso vediamo il clamore dei seguaci del presidente del Partito Equita’ territoriale che apostrofa cosi’ queste alte cariche statali: “Un presidente del Senato che se lo chiami fascista risponde: “Lei mi vuole lusingare”; una ministra al Turismo, socia di attività turistiche, che si proclama “orgogliosamente fascista”.

Il ministero dell’Istruzione che aggiunge alla sua denominazione “e merito”. Speriamo che ad occhio sta a significare che saranno premiati i meriti”. Eppure il presidente del Pnnr ha ammesso recentemente che l’Italia non ne avesse bisogno. Ad ogni modo questo esecutivo e’ pregnato di conflitti di interesse che dall’Ucraina alla economia alla integrita’ territoriale, non lascia presagire buoni risultati. Le questioni Invalsi o similari, in base alle quali le risorse saranno attribuite “ai primi”, come e più di quanto già avviene, spauriscono coloro che siedono nelle scuole ed universita’ meridionali. Non è pregiudizio politico; abbiamo già queste storture, si scalda l’ex direttore di Gente originario di Taranto: “meritocrazia” delle università, con le graduatorie fatte con criteri vergognosi per identificare “le migliori” (più sono ricche e del Nord, più sono meritevoli di aiuto: questa la truffa dei “criteri”) sono ancora problemi sesquipedali e nodi irrisolti. Con la mensa e il tempo pieno, esclusivamente al Nord o quasi (un “diritto” all’italiana: ce l’ha solo chi se lo può pagare), in cinque anni, gli studenti del Sud fanno un anno effettivo di scuola in meno, rispetto ai colleghi del Nord. Ma invece di “rimuovere le cause”, come da dettato costituzionale, si premiano i privilegiati e si puniscono i danneggiati.

La scuola non è un campionato, ma un servizio. Mentre le scuole comunali nel napoletano oggi continuano ad annaspare negando dal principio il tempo prolungato ed affidando al pagamento genitoriale, tirocini e laboratori come quelli di inglese e musica. In uno scenario in cui le tasse provenienti da coloro che le pagano a Napoli e zone limitrofe, si confermano uguali per entita’, agli omologhi del centro-nord.

Il ministero delle imprese in mancanza di una porzione dei servizi segreti improntata esclusivamente sulle acquisizioni aziendali e salvaguardia delle aziende nazionali potrebbe essere quasi pleonastico. Forse è un’idea sbagliata pensare che lo sviluppo economico sia opera di popolo nel suo insieme, grazie alle “imprese”, le quali risultano da intendere quali strumenti, non come fine, a parere dei critici. Di qui la mancanza di programmi di sgravio fiscale per le imprese e finanziamento pubblico ad ufo verso esse, terrorizzano innanzitutto gli industriali.

Il ministero “Affari regionali e Autonomie”, se affidato di fatto ai leghisti come Roberto Calderoli (pure lui con la condanna definitiva per razzismo), è impressione che vada inteso come “Affari” a detrimento del Sud che vede la gestione ed il guadagno di Pompei gia’ in passato affidati ad una azienda del Veneto; stesso discorso per le famigerate Catacombe di San Gennaro, senza alludere al Centro Campania e Outlet la Reggia, principali centri commerciali del sud, saldamente nelle mani di aziende e consorzi settentrionali, in ultima Firenze. “Autonomia”, ovviamente differenziata? Lo hanno dichiarato ed è il primo punto nel programma di governo a trazione leghista eludendo i Lep, costituzionalmente garantiti ma non definiti in sede parlamentare, proprio a causa dell’esortazione di Giorgetti che spauriva all’idea di dover recidere i finanziamenti alla propria controparte politica e territoriale. Finanziamenti che avrebbero premiato per la prima volta nella storia unitaria, il Mezzogiorno scevro di servizi essenziali ed infrastrutture adeguate, come postulato dai padri costituenti, dal punto di vista della quantita’ di moneta.

Giorgia Meloni e’ la prima donna sul principale scranno politico d’Italia ma non deve cio’ essere strumentalizzato per legittimare linee politiche ed economiche antitaliane. Infatti le donne ai capi di Bce e Commissione europea, oltre che di alcune politiche baltiche, stanno dimostrando quasi inettitudine se non risultati pari o peggiori ai propri predecessori maschi. Meloni tuttavia ha dimostrato di esserlo, in gamba, portando il suo partito, in pochi anni, da un pizzico per cento a primo d’Italia. E sembra attuare una linea di subordinazione politica e finanziaria ad Israele, America e Francia, per mezzo dei propri viaggi recenti, strette di mano e dichiarazioni. Il trattato del Quirinale con Parigi e’ giudicato da economisti dissenzienti come un progetto di limitazione, controllo e progressivo annichilimento della potenza di fuoco economica dell’Italia. E Meloni sembra aver rilanciato questo asse, con il beneplacito di Mattarella intento a rassicurarsi alla fedelta’ verso la Nato, all’Europa, alla Francia e ad Israele, del capo di Fdi. Tutto cio’ fa evincere un sovranismo di facciata che fa rutilare i dogmi economico-finanziari di potenze straniere, a detrimento degli interessi nazionali.

Giorgia Meloni ha bisogno di dimostrare subito che fa sul serio e che loro sono di quelli che “realizzano”, il che potrebbe far finalmente partire i lavori per il Ponte sullo Stretto, ma al ministero delle infrastrutture c’è Salvini; e la Lega si è detta per il Ponte, quando non poteva farlo e se ne è sempre dimenticato, come Berlusconi, quando poteva farlo. Al Nord, salvo alle imprese costruttrici, non conviene un Ponte che inneschi un ciclo virtuoso per l’economia del Sud.
E Meloni ha mostrato in un paio di occasioni di esser contraria all’Autonomia differenziata (perché divide l’Italia e nel suo partito amano chiamarsi “patrioti”) ma pure di esser disponibile a barattarne l’accettazione con temi a lei cari (lo stesso suo partito è grograficamente diviso sull’Autonomia).

Forza Italia è già in buona parte fagocitata da Fratelli d’Italia e anche se Berlusconi decidesse di togliere l’appoggio al nuovo governo, è pronto un neonato gruppo raccogliticcio al Senato, per parare il colpo; ma fosse la Lega a ritirarsi dalla maggioranza, se l’Autonomia non passasse, la coalizione si sfascerebbe, perché Berlusconi coglierebbe l’occasione per farla pagare alla Meloni. E la Lega caldeggia per un potenziamento del Nord pur all’interno dei lacci europei, glissando sui dettami costituzionali in questa congiuntura di costi sesquipedali, crisi sistemica che stanno deflagrando specialmente al Nord. Da qui e’ a rischio il sistema italia formato da piccole e microimprese, gravato dai postumi della pandemia e della recessione italo-europea. In uno scenario in cui le multinazionali hanno superato gia’ da un anno i problemi di liquidita’ il governo dovra’ rintuzzare gli attacchi esogeni alle altre aziende e la loro cesura del credito, tra pericoli di bombe occupazionali, patrimoniali e fiscali in arrivo.




Mascherina a scuola: rinascita delle parentali

Negli ultimi giorni i genitori americani che non hanno intenzione di vaccinare i propri figli contro il Covid hanno fatto un salto sulla sedia alla notizia che il comitato consultivo dei Centers for Disease Control aveva votato all’unanimità per inserire il vaccino Covid tra le vaccinazioni richieste per frequentare la scuola. Il che potrebbe riflettersi tosto sulle scelte italiane.

Ciò significa che da ora i bambini americani per andare a scuola dovranno essere vaccinati anche contro il Covid? Non per il momento. Il Comitato consultivo infatti è un organo formato da “esperti” che si riunisce ogni anno per rivedere il programma di vaccinazione e aggiornarlo. La palla ora passa ai Cdc e ai singoli Stati, che decidono autonomamente quali vaccini rendere obbligatori. Per esempio, il governatore Ron De Santis ha chiarito che la Florida non imporrà l’uso di questi prodotti agli studenti dello Stato.

Sebbene i CDC e la stampa statunitense siano stati costretti a fare un passo indietro, rassicurando i genitori con opportune operazioni di fact-checking, il dubbio che si tenti di imporre i farmaci Pfizer o Moderna anche ai più piccoli, spingendo sull’obbligo scolastico è quanto mai realistico. I timori maggiori su cio’ restano in Italia a causa dell’imposizione ai ministeri della salute e della giustizia, di figure apparentemente speculari agli ultimi dirigenti, i quali si esprimevano come estremamente favorevoli al Green Pass ed al consequenziale obbligo vaccinale. Ma i genitori reticenti le misure antipandemiche paventano un ripristino di obbligo relativo la mascherina nelle aule, con un fenomeno che ha coinvolto le elementari fino a qualche mese fa. In questo contesto i sospettosi cercano di capire se le maestre faranno o sono in procinto di farlo, indossare le mascherine agli scolari di nascosto ai genitori: dispositivi forniti dalla scuola ed utilizzati solo durante la frequentazione di essa.

E allora cosa può fare un genitore che non vuole sottoporre alla vaccinazione il proprio figlio? Per ora la soluzione più utilizzata resta l’homeschooling, o scuola parentale. Sull’argomento si è pronunciato anche il Dott. Robert Malone, contrario all’imposizione dei vaccini anti covid a mRna soprattutto nei più piccoli, che in un lungo articolo tradotto e pubblicato da Ippocrate.Org fa il punto sull’homeschooling in ogni Stato americano, dove vigono regole molto diverse.

L’istruzione parentale è regolarmente riconosciuta e normata dal Governo italiano ma se fino a qualche anno fa i bambini in homeschooling erano mosche bianche, il fenomeno è cresciuto esponenzialmente negli ultimi due anni. In un articolo dello scorso anno, il Sole 24Ore scriveva che nel 2018-2019 frequentavano la primaria tra le mura domestiche 2.243 bambini; nel 2019/2020 sono saliti a 2.926 per raggiungere il picco nel 2020-2021 con 10.046 studenti a casa. Alle medie si è passati da 2256 studenti in homeschooling del 2019-2020 all’effettivo raddoppio di 4368 dell’anno successivo.

Mentre prima a far fuggire dalle scuole pubbliche o private erano i programmi e i modelli educativi, oggi è la furia sanitaria a spingere molti genitori ad allontanare i figli dalle scuole tradizionali. Segno che il contratto sociale si è rotto e che tanti cittadini non hanno più fiducia nelle istituzioni, compresa la scuola, che negli ultimi anni è stata in prima linea per discriminare e punire gli studenti non vaccinati o renitenti all’uso della mascherina.

Sull’organizzazione di assemblee didattiche decentralizzate, fioccano i gruppi Telegram che figurano ramificati in ogni regione italiana, alla stessa stregua di comitati di raduno fisico costante, medicina personale, gruppi di discussione, di coltivazione agricola, di allevamento bestiame, in un paradigma che va oltre la mera economia circolare e tange un pionieristico concetto di societa’ affiatate e veramente comunitaria. Imperversa in Italia una crescente fuga dai richiami vaccinali connessi al Covid, binariamente a metodi di autorganizzazione causati da un diniego verso la politica, il nuovo governo ed ogni sua appendice istituzionale.




Dimissioni del capo del Cfr

Quando Richard N. Haass ha assunto la carica di presidente del Council on Foreign Relations quasi 20 anni fa ed è diventato de facto il decano della politica estera americana, il mondo sembrava molto diverso. Lo riprende il New York Daily paper il fatto sviscerato in questo editoriale.

Gli Stati Uniti avevano appena rovesciato i talebani e Saddam Hussein e il loro potere sembrava senza precedenti. La Cina è rimasta un attore regionale modesto e il presidente russo Vladimir V. Putin si è offerto come alleato degli Stati Uniti. La democrazia americana sembrava relativamente sana, con una posizione bipartisan abbastanza forte da dare al presidente George W. Bush un indice di approvazione alto.

Oggi staziona un quadro cupo mentre Haass si prepara a dimettersi dal Council on Foreign Relations, al cui consiglio ha notificato mercoledì i suoi piani di andarsene a giugno. L’organizzazione apartitica di 101 anni, con sede a New York, mira a informare e influenzare la politica estera degli Stati Uniti e pubblica anche la rivista Foreign Affairs. I suoi membri includono dozzine di ex e probabili futuri funzionari del governo.

“È impossibile per me, o chiunque altro, affermare di aver fatto buon uso di questi decenni”, ha affermato Haass in un’intervista sugli Stati Uniti. “Siamo di fronte a un mondo in cui abbiamo un revival della classica geopolitica sugli steroidi. La mia opinione è che se non sei preoccupato, non stai prestando attenzione.

La cosa più preoccupante per il signor Haass, ex funzionario della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato, è la politica interna americana, che secondo lui minaccia di minare la forza del paese all’estero. “Sono arrivato a pensare che la più grande minaccia alla sicurezza nazionale che gli Stati Uniti devono affrontare non sia la Russia o la Cina o il cambiamento climatico, siamo noi stessi”, ha affermato Haass, 71 anni, che sta scrivendo un libro sull’argomento e spera di essere inquadrato come una familiare voce nei dibattiti pubblici sulla politica estera degli Stati Uniti.

Il Council on Foreign Relations può portare un’immagine di macchinazioni d’élite molto lontane dal pubblico in generale. Le sue assemblee dei membri, a volte con leader mondiali, hanno animato i teorici della cospirazione ai margini politici che la vedono come un’istituzione sinistra che esercita un controllo silenzioso sul mondo.

La realtà è più banale, il che non vuol dire che il consiglio non abbia alcuna influenza, come dimostra la conversazione ( pubblica e trasmessa in live streaming ) che il signor Haass ha tenuto presso l’ufficio del consiglio a Washington a dicembre con Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden , che una volta era lui stesso uno stagista con il predecessore del signor Haass nel consiglio, Leslie Gelb.

Il signor Haass ha ammesso che il consiglio potrebbe essere visto come “in qualche modo chiuso o d’élite”, qualcosa che ha detto che stava lavorando duramente per cambiare. Durante il suo mandato, si è impegnato maggiormente in quello che ha definito “sviluppo del talento” in politica estera, inclusa l’assunzione di 125 stagisti retribuiti all’anno e rendendo i 5.000 membri del consiglio più giovani – e più diversificati – in media.

C’è ancora del lavoro da fare: il signor Haass ha detto che solo circa un terzo di quei membri sono donne, anche se l’organizzazione era tutta maschile fino a 50 anni fa. Circa il 20 per cento sono persone di colore, ha detto.

Haass ha anche cercato di espandere la portata del consiglio oltre Washington e New York, creando un ramo educativo che fornisce risorse sugli affari globali alle scuole superiori e alle aule universitarie e persino ai leader religiosi locali.

Il signor Haass ha anche sottolineato il suo orgoglio per quella che ha definito la vera imparzialità del consiglio, anche se i critici potrebbero dire che riempie una banda politica relativamente ristretta. Gli alleati dell’ex presidente Donald J. Trump potrebbero vedere il consiglio come un braccio del cosiddetto “stato profondo”, mentre molti progressisti si fanno beffe di ciò che vedono come l’incarnazione della politica estera sbagliata “Blob”.

Haass, uno studioso di Rodi che non ha mai perso del tutto il suo accento di Brooklyn, è stato nominato alla carica dopo aver servito in quattro amministrazioni presidenziali, tre delle quali erano repubblicane. La sua ultima posizione è stata quella di direttore della pianificazione politica per il Dipartimento di Stato nell’amministrazione di George W. Bush. Haass ha scritto libri, saggi di opinione e commenti alla televisione e ai giornali sul consiglio ed era noto per i suoi commenti imparziali, sebbene fosse un asperrimo critico di una presidenza Trump dopo aver informato Trump, allora candidato, nell’estate del 2015. ( Una portavoce del signor Haass ha notato all’epoca che si era offerto di tenere riunioni per tutti i candidati di entrambe le parti.)

Quanto alla politica estera dell’onorevole Biden odierna, l’onorevole Haass offre una panoramica mista, anche se comprensiva. Ha detto che il presidente ha fatto un “lavoro relativamente buono” nel rispondere all’invasione russa dell’Ucraina e ha compiuto passi significativi verso la ricostruzione delle logore alleanze statunitensi.

Si è opposto alla decisione di Biden di ritirarsi dall’Afghanistan nell’estate del 2021 e ha affermato che Biden non ha una politica commerciale. È stato anche una delle figure più importanti per volonta’ del governo, nel porre fine alla sua politica ufficiale di “ambiguità strategica” nei confronti di Taiwan e impegnarsi più esplicitamente a difendere l’isola dall’invasione cinese.

Ma, ha aggiunto, le conseguenze della rivolta del Campidoglio del 6 gennaio 2021 e delle turbolenze economiche hanno complicato il lavoro di Biden. Queste dimissioni inusitate galvanizzano gli astiosi verso le organizzazioni transnazionali di matrice americana, auspicando cosi’ una dissoluzione del famigerato Deep State, aprioristica a quelle della Deep Church che fette crescenti di religiosi caldeggiano, principalmente in Italia.




Cosa deve aspettarsi il Sud dal nuovo governo?

di PINO APRILE

Il governo Draghi aveva una ipertrofica rappresentanza del Nord, e tracce di Sud, ma sbiadite; il nuovo governo è completamente diverso, infatti ha una ipertrofica rappresentanza del Nord, e tracce di Sud, ma sbiadite. La novità? Il governo Draghi era molto a destra e con i ministeri dei soldi nelle mani della Lega, partito con segretario e vice segretario nazionali condannati per razzismo; mentre l’inedito governo di estrema destra ha i ministeri dei soldi nelle mani della Lega, partito con segretario e vice segretario nazionali condannati per razzismo. Però, per la prima volta, il capo del governo è una donna. Ah, beh, allora…

E adesso vediamo che succede con:
un presidente del Senato che se lo chiami fascista risponde: “Lei mi vuole lusingare”;
una ministra al Turismo, socia di attività turistiche, che si proclama “orgogliosamente fascista”;

il ministero dell’Istruzione che aggiunge alla sua denominazione “e merito”. Una cosa che mette i brividi. Speriamo di sbagliare e aver capito male, ma a occhio sta a significare che saranno premiati i meriti. Giusto, no? Giusto un ciufolo: ci troveremo con le patacche di classifiche Invalsi o robaccia del genere, in base alle quali le risorse saranno attribuite “ai primi”, come e più di quanto già avviene. Non è pregiudizio politico; abbiamo già queste storture, a cui si è dovuto porre qualche pizzico di rimedio, solo dopo proteste e scandali: pensate alla “meritocrazia” delle università, con le graduatorie fatte con criteri vergognosi per identificare “le migliori” (più sono ricche e del Nord, più sono meritevoli di aiuto: questa la truffa dei “criteri”).

E pensate alle classifiche che guardano ai risultati, senza considerarne le cause. Una per tutte: con la mensa e il tempo pieno, esclusivamente al Nord o quasi (un “diritto” all’italiana: ce l’ha solo chi se lo può pagare), in cinque anni, gli studenti del Sud fanno un anno effettivo di scuola in meno, rispetto ai colleghi del Nord. Ma invece di “rimuovere le cause”, come da dettato costituzionale, si premiano i privilegiati e si puniscono i danneggiati.

Quindi, cosa vuol dire “e meriti”? Ma il merito della scuola non è nella capacità e nel dovere di elevare il livello medio dell’istruzione? Non è darsi da fare per sollevare gli ultimi, invece di abbandonarli lungo la strada, invece di limitarsi ad aiutare i più veloci a correre ancora di più? La scuola non è un campionato, ma un servizio.

Come la Sanità dedica più cure e risorse a chi sta peggio e non a trasformare uno in buona salute in un centometrista, la scuola deve occuparsi con maggiore impegno di chi ha più difficoltà. Quell’aggiunta “e meriti”, fa paura. E temo che questo inquietante dettaglio sia la lente con cui bisogna leggere l’ideologia di questo governo; il ministero dello sviluppo economico diventa “delle imprese”.

Altra dizione che potrebbe essere rivelatrice e sembra appaltare l’economia alle aziende, lato padronale. Forse è un’idea sbagliata pensare che lo sviluppo economico sia opera di popolo nel suo insieme, grazie alle “imprese”, da intendere quali strumenti, non come fine? Di nuovo: speriamo di aver capito male.

E il ministero “Affari regionali e Autonomie”, se affidato al leghista Roberto Calderoli (pure lui con la condanna definitiva per razzismo che fa tanto curriculum nel partito), è impressione mia che vada inteso come “Affari” in senso terra-terra, e soprattutto come “Autonomia”, ovviamente differenziata? Lo hanno dichiarato ed è il primo pinto nel programma di governo colorato di razzismo, mica bisogna interrogare la maga.

Ma per la prima volta il capo del governo è una donna. Mi pare una sorta di misoginia/razzismo di genere all’incontrario. Per farsi perdonare capi del governo tutti maschi, ora si segna un punto a favore se è femmina? Posso dire chi se ne frega se, quando ti sparano, a premere il grilletto è un uomo o una donna? Nella mia ingenuità, resto convinto dovrebbe essere un altro il criterio, ovvero: se chi ricopre quel ruolo è capace o no. Giorgia Meloni ha dimostrato di esserlo, portando il suo partito, in pochi anni, da un pizzico per cento a primo d’Italia.

Quindi, a far questo è brava. Non per volerla paragonare a loro, ma anche Mussolini, Hitler, Lenin furono bravissimi a prendere il potere in pochi anni. La questione è: per farne cosa?

Giorgia Meloni ha bisogno di dimostrare subito che fa sul serio e che loro sono di quelli che “realizzano”, il che potrebbe far finalmente partire i lavori per il Ponte sullo Stretto, ma al ministero delle infrastrutture c’è Salvini; e la Lega si è detta per il Ponte, quando non poteva farlo e se ne è sempre dimenticato, come Berlusconi, quando poteva farlo. Al Nord, salvo alle imprese costruttrici, non conviene un Ponte che inneschi un ciclo virtuoso per l’economia del Sud. Quindi, boh…
E Meloni ha mostrato in un paio di occasioni di esser contraria all’Autonomia differenziata (perché divide l’Italia e nel suo partito amano chiamarsi “patrioti”) ma pure di esser disponibile a barattarne l’accettazione con temi a lei cari (lo stesso suo partito è grograficamente diviso sull’Autonomia).

Quale spinta prevarrà? Pare non esservi dubbio: Forza Italia è già in buona parte fagocitata da Fratelli d’Italia e anche se Berlusconi decidesse di togliere l’appoggio al nuovo governo, è pronto un neonato gruppo raccogliticcio al Senato, per parare il colpo; ma fosse la Lega a ritirarsi dalla maggioranza, se l’Autonomia non passasse, la coalizione si sfascerebbe, perché Berlusconi coglierebbe l’occasione per farla pagare alla Meloni.
Quindi… Eh, quindi boh.

Il barometro volge al peggio, ma ci sono le premesse perché, per un vantaggio politico immediato, e per mostrare la differenza dai governi “comunisti” (il Pd, avete presente?), o per dispetti fra alleati, possa sortirne, non volendo, qualcosa di buono per il Sud; ma la cosa più probabile, quasi sicura, è che si apprestino a servirci il peggio.




Alfa Romeo modalita’ autofinanziamento

Stellantis è frutto di una fusione alla pari tra FCA e PSA. Tuttavia, il Gruppo puo’ contare su di una struttura azionaria ben precisa.

Exor (holding famiglia Agneli): 14,4%
Famiglia Peugeot: 7,2%
Stato francese attraverso la banca BPifrance: 6,2%
Dongfeng Motor Corporation: 5,6%
Tiger Global: 2,4%
UBS Securities: 1,6%
The Vanguard Group: 0,96%
Anche il CDA è segue tale linea. Secondo quanto previsto nel Combination Agreement, il CDA è composto da 11 membri, con la maggioranza degli Amministratori non esecutivi che saranno indipendenti. Ecco l’esatta composizione.

John Elkann (Presidente)
Robert Peugeot (Vice Presidente)
Henri de Castries (Amministratore Senior Indipendente)
Andrea Agnelli (Amministratore non esecutivo)
Fiona Clare Cicconi (Amministratore non esecutivo)
Nicolas Dufourcq (Amministratore non esecutivo)
Ann Frances Godbehere (Amministratore non esecutivo)
Wan Ling Martello (Amministratore non esecutivo)
Jacques de Saint-Exupéry (Amministratore non esecutivo)
Kevin Scott (Amministratore non esecutivo)
Carlos Tavares (Amministratore Delegato)
FCA e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato 5 membri tra cui spicca John Elkann in qualità di Presidente. A sua volta, il Gruppo PSA e due dei suoi azionisti di riferimento EPF/FFP e BPIfrance hanno nominato 5 membri tra cui l’Amministratore Senior Indipendente e il Vice Presidente.

Mike Manley che all’inizio sembrava escluso dalle posizioni che contano all’interno del nuovo Gruppo andrà, invece, a rivestire il ruolo di responsabile delle Americhe. La sede del nuovo Gruppo sarà in Olanda. Stellantis e’ quotata alle Borse di Parigi, Milano e New York.

PSA è oggi avanti nel settore delle auto elettriche. Commercializza, infatti, diversi modelli come la Peugeot e-208 e tanti altri sono in arrivo come la nuova Opel Mokka-e per esempio. Si tratta di vetture che poggiano, tutte, sulla piattaforma CMP che permette di costruire sia modelli endotermici che elettrici. Infatti, tutte le vetture a batteria del Gruppo PSA dispongono del medesimo motore da 100 kW abbinato ad una batteria da 50 kWh.

Ma il vero asso nella manica del Gruppo francese è la nuova piattaforma eVMP pensata per le elettriche di nuova generazione. I primi modelli che ne disporranno arriveranno nel 2023. A seguito della fusione appare chiaro che questa piattaforma potrà essere utilizzata pure da FCA. Oltre a questo non ci si può dimenticare dell’alleanza strategica tra PSA e Total sul fronte delle batterie. Una partnership che in ottica futura potrebbe portare grandi vantaggi a Stellantis.

FCA è, invece, molto più indietro. Oggi può contare sulla piattaforma sviluppata per la Fiat 500 elettrica che potenzialmente potrebbe essere utilizzata per altri modelli e quella sviluppata per le future Maserati elettriche. Ha poi diversi progetti in cantiere tra cui quello sul V2G di Mirafiori. Tuttavia, il ritardo nel settore delle auto elettriche è evidente. La fusione permetterà di accedere a nuove tecnologie da utilizzare su altri modelli ma vista la situazione c’è il concreto rischio che FCA posso rivestire un ruolo di secondo piano nella rivoluzione elettrica, dipendendo direttamente da PSA. Sebbene l’assetto azionario contempli un ruolo preminente della famiglia Agnelli con Andrea e John in posizioni apicali. Va pero’ sciorinata anche la priminenza di Fiat, rispetto ai francesi, nel mercato sudamericano in cui risulta egemonica, binariamente alle cospicue fette di mercato dell’America centrale e di quella settentrionale appannaggio del macrocosmo Chrysler. In Asia per contro l’agone commerciale incorona Citroen-Pegeout cui Fiat rintuzza il pregevole posizionamento di Alfa-Romeo dal punto di vista del prestigio e dell’attrattiva, sulle lande giapponesi. Il Giappone si fregia dell’etichetta di terzo mercato mondiale per il Biscione nato dal napoletano Nicola Romeo e fuso a sua volta, con il milanese Alfa, in seguito alla Germania: quest’ultima segue l’Italia per numero di immatricolazioni di Alfa Romeo.

“Sono molto contento di quanto fatto finora, l’Alfa Romeo sta andando molto bene”. È con queste parole che Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha rassicurato gli appassionati sul futuro del brand del Biscione. Il 2022, ha spiegato Tavares in occasione di un intervento al Salone dell’auto di Parigi, sarà “un anno record” per la Casa milanese. Che ora può guardare al futuro con maggiore tranquillità e la consapevolezza che ci sono nuovi modelli in arrivo e un piano decennale per rilanciare il marchio. In attesa che anche a Lancia, l’altro brand premium di Stellantis insieme a DS e la stessa Alfa Romeo, venga riservato un trattamento analogo.

Auto.it riporta che Tavares guarda con ottimismo al futuro di Alfa Romeo, capace di risollevarsi in questo periodo non facile e di far tornare i propri bilanci in attivo ad onta del mancato rinnovamento dei modelli Mito, Giulietta, 4c. “Il Marchio era già tornato a una significativa redditività e il 2022 sarà un anno record”, ha spiegato il manager portoghese, secondo cui ora Alfa è “nella posizione di finanziare il suo futuro. I piani di Alfa sono programmati per i prossimi 10 anni e per ora superano le vendite del recente passato con le sole Stelvio, Giulia e la neonata Tonale. Da quando abbiamo creato Stellantis, la sua inversione di tendenza è stata spettacolare” ha detto Tavares, che rinnova così la sua fiducia su uno dei Marchi del Gruppo con più appeal ma anche finora con le quote di mercato meno rilevanti. Merito della Tonale ma non solo. L’amministratore delegato del Biscione, Jean-Philippe Imparato, aveva rivelato che Alfa Romeo nel primo semestre 2022 aveva già eguagliato i profitti dell’intero 2021. Gli ultimi mesi sono stati ancora più positivi, con il sorpasso sulla concorrente Jaguar e il lancio della Tonale, che nei primi mesi di commercializzazione ha totalizzato già oltre 20mila ordini. Numeri che potranno migliorare ulteriormente con il lancio della versione Diesel e della plug-in hybrid.

Tavares ha fatto comunque presente come attualmente l’apporto di redditività dei tre brand premium del Gruppo Stellantis, vale a dire Alfa Romeo, DS e Lancia, sia ancora limitato, e come questo costituisca un’importante opportunità di crescita per il futuro. Per quanto riguarda il Biscione, le prossime novità saranno costituite dai restyling di  Giulia e Stelvio , in arrivo in inverno, mentre nel 2024 sarà il turno di un nuovo crossover più piccolo della Tonale. Poi sarà la volta di modelli più grandi (tra cui un Suv del segmento E, che si posizionerà sopra la Stelvio) e forse ci sarà spazio anche per vetture emozionali in piccola serie. La casa italo-francese ai vertici del gradimento sta pianificando anche una berlina di rango superiore alla Giulia, da far competere con le ammiraglie A8 Audi, serie 7 Bmw, classe S Mercedes. Cio’ per edulcorare il florido mercato cinese e quello pretenzioso dell’America. Con tutto cio’ gli Elkann-Agnelli coronano il duplice sogno, del celeberrimo Avvocato che voleva penetrare efficacemente il Nuovo Continente, e degli appassionati che bramavano un ritorno dell’Alfa Romeo all’acme della gloria e delle vendite, alla stessa stregua degli agognati tempi dell’Iri.




Giornalista di Isp perquisito dalla polizia

Le forze del dissenso capitanate stavolta da Italia Sovrana e Popolare, denunciano aggressioni fomentate dai servizi segreti con l’ausilio della polizia: infatti un membro direttivo del partito presieduto da Francesco Toscano in un triumvirato con Marco Rizzo dei comunisti ed il giudice Ingroia, si e’ visto svegliare alle tre del mattino presso Gioia Tauro per una perquisizione intimidatoria: nella fattispecie l’aggredito e’ il giornalista e fotografo Giorgio Bianchi che enfatizza la pressione considerevole che e’ costretto a sopportare, nonche’ il proprio accostamento definito surrettizio e menzognero, a personaggi insorgenti ed esiziali. E’ stato cosi’ rimarcato dall’avvocato e magistrato Ingroia, l’insediamento in Italia di un vero e proprio stato di polizia in quanto le nemesi politiche del sistema non subivano tali intimidazioni e minacce occulte, dai tempi del Fascismo. Da qui si e’ erto il grido di ambasce sarcastico dell’editore della seguita emittente digitale Visione tv nel vedersi pubblicamente screditato come giurista e giornalista, nonche’ additato dai servizi segreti quale fonte di disinformazione: accuse che Toscano respinge coriacemente al mittente, rimarcando quale illecito per mancanza di autorizzazione pubblica, l’atto di penetrazione nella stanza d’albergo e perquisizione del collega a lungo inviato in Ucraina. Ingroia aggiunge di inoltrare alle procure competenti la denuncia dell’atto subito da Bianchi, auspicando il coinvolgimento dell’opinione pubblica contro l’arbitrarieta’ e l’abusivismo di certe fazioni delle forze dell’Ordine e dei servizi segreti. Tutti i membri di Italia Sovrana e popolare in relazione a tale episodio, asseriscono quanto continueranno a denunciare e rintuzzare il sistema politico ed economico in auge, con una eclatante ribellione al paradigma neoliberista, di fatto imperante. Bianchi in seguito alla levataccia con cui si e’ dovuto sottoporre ad interrogativi non autorizzati, si domandava chi lavorasse in maniera ctonia per destabilizzare il proprio partito e la compagine intera delle aggregazioni politiche anticonformiste. Il documentarista con un passato di collaboratore con Giulietto Chiesa alludeva alla forza del mezzo milione di votanti che hanno premiato la sua conformazione ideologica e fattiva, come causa di prosieguo nel percorso politico che prima o poi culminera’ in una palingenesi virtuosa per l’Italia. Toscano dal canto suo lodava la peculiarita’ della propria “creatura” partitica a glissare ogni iniziativa esogena teleologica alla sua infiltrazione. Questo a sua parere spaurisce un sistema imperniato sul conformismo e sulle ipocrisie come strumenti di legittimazione. Ma il fatto che vi siano palesi fenomeni di manipolazione politica, informativa e fattuale dei servizi segreti e seguaci, viene focalizzato come motivo di debolezza sistemica. Anche in base al fatto che i componenti della compagine sovranista culminata in Isp non danno adito ad episodi di violenza fisica e verbale deittiche di immediata e lecita azione degli organi di polizia e giustizia. Cosi’ il trittico di Italia Sovrana e Popolare si ammanta di effettiva indipendenza da masnade finanziarie ed elementi istituzionali in grado di influenzare gli esiti politici ed economici dell’Italia intera; pertanto sono convinti di terrorizzare lo stato ma che esso non trova i presupposti legislativi per fermarli. Da qui l’auspicio a portare l’episodio accorso al Bianchi presso la Corte Europea ed ogni sorta di tribunale internazionale e nazionale, come presupposto al risveglio collettivo ed al prosieguo e crescita della propria azione politica ed economica. Infatti tutti loro rimarcano l’instaurazione in Italia di uno stato poliziesco coercitivo che li affligge in quanto promotori dello smantellamento del Neoliberismo e sommi avversari di Draghi e delle sue appendici. Le indagini vere o false, le perquisizioni non autorizzate, le schedature dei componenti di Italia Sovrana e Popolare come eversori e personaggi perniciosi, secondo i diretti interessati costituiscono la negazione della liberta’ di espressione, di aggregazione politica e della mera verita’.

Cio’ che accomuna i membri della formazione Isp tuttavia, calca la uscita dell’Italia dall’Euro e dalla Nato, il pieno rispetto della Costituzione dal punto di vista economico e legislativo, il che di fatto prescrive i progetti autodichiarati dal Bianchi con Ingroia e Toscano. Quest’ultimo lamentava l’ostracismo dei media contro la loro costituzione politica, accostandoli a personaggi di dubbia deontologia ed a ideologie antimercantilistiche, pro violenza quasi terroristica e Comunismo. Il che viene arduamente aborrito dai diretti interessati, che considerano il Comunismo come un progetto politico surrettizio, arcaico ed inadeguato rispetto alle sfide del presente e del futuro. Ma a tal proposito apostrofano organi dello stato carsici tesi a manipolare le notizie e le principali trasmissioni mediatiche, in modo falso ed aberrante. In tal guisa i personaggi burocratici del caso attuerrebbero un processo di propaganda, mistificazione ed indirizzamento dell’opinione pubblica, antitetico gli interessi del neonato partito che si pone come unica ancora di salvezza per l’Italia.

Dal punto di vista geopolitico Ingroia ed astanti durante il talk che indagava sulla perquisizione del Bianchi, alludevano la situazione degli anni di piombo e quelli del maccartismo in cui si verificava una continuativa caccia ai comunisti e terriristi tra politici e giornalisti sganciati da quei centri, con pedinamenti, arresti fugaci, pressioni subliminali e continue schedature, definite come manfrine concretizzate da frange deviate di organi dello stato da bonificare con un processo di reiterate denunce alla magistratura.

Sul fronte del giornalismo questi professionisti glissano sull’etichetta di controiformatori attribuitagli da organi di stampa forestieri scoperti essere finanziati dai medesimi attori ai vertici del neoliberismo mondiale, oppenendo il fatto che le proprie dichiarazioni e notizie sono innestati su dati inconfutabili ed ufficiali; ma lo fanno in modo sornione convinti del proprio progetto a lungo termine e della loro unicita’ in quanto a conglomerato politico realmente antisistema. In base a cio’ tutti i giornalisti inerenti Isp si dichiaravano sicuri di una unione definitiva di tutte le vere forze dissonanti con la loro compagine politica, additando in modo discreto e quasi impercettibile la controparte innestata sull’altro trio Amodeo-Paragone-Putzer, che attraverso Italexit ha rigettato la possibilita’ di accedere al parlamento in un’unica coalizione. Coalizione che ad ogni modo ha raggranellato, seppur in guisa disunita, oltre un milione di voti e che oggi risiederebbe a Palazzo Chigi se si fosse presentata in modo congiunto. Eludendo il partito Vita della Cunial reticente ad alleanze preelettorali, i componenti di Isp si entusiasmano in merito al numero crescente di persone schierate con il loro progetto, che fino al principio delle elezioni figuravano un milione e otto. Se a cio’ si aggiungono i dieci milioni circa di astenuti dalle elezioni in Italia, tutti i caporioni della compagine disallineata si galvanizzano sull’ipotesi di ottenere la maggioranza assoluta delle preferenze elettorali, che plasmerebbe l’Italia ed il mondo su un diverso e nuovo paradigma.




Il nuovo Gop indaghera’ Fauci per truffa pandemica

Il rappresentante del GOP Andy Biggs ha parlato con The Gateway Pundit all’inizio di questo mese e ha indicato che il nuovo GOP al Congresso e al Senato condurrà vere indagini fino al 6 gennaio 2021 per cogliere in filigrana le ipotetiche illegabilita’ relative il Covid e le scorribande del Campidoglio attribuite a Trump e che gli sono costati l’oblivione perenne su Facebook, Twitter, Youtube.

Queste indagini includeranno la detenzione di prigionieri politici, l’FBI nelle vesti di agenzia canaglia, “Dott.” Fauci e le origini del COVID, e il segretario del DHS Alejandro Mayorkas. Biggs lo definì un “ambiente ricco di bersagli, un po’ come una zanzara in una colonia di nudisti. Il Gateway Pundit ha precedentemente riferito che il rappresentante Paul Gosar è sulla stessa lineaa. Gosar ci ha detto: “Lo dobbiamo a quegli uomini e donne che sono trattenuti dal 6 gennaioper sondare l’FBI e il loro coinvolgimento nella protesta del 6 gennaio”.

Andy Biggs ci ha detto che queste indagini andranno ben oltre l’FBI e il 6 gennaio, suggerendo che Fauci e Mayorkas saranno ritenuti responsabili della truffa COVID-19 e dell’ampio confine meridionale.

TGP aveva precedentemente espresso che Andy Biggs aveva introdotto articoli di impeachment contro il segretario per la sicurezza interna Alejandro Mayorkas per il suo “abbandono sconsiderato” della sicurezza delle frontiere dalla sua nomina al Dipartimento per la sicurezza interna.

Parlando con Biggs di queste inchieste del Congresso e dei grandi candidati approvati da Trump in corsa per una carica in tutto lo stato in Arizona, e’ emerso che l’Arizona potrebbe avere i candidati conservatori più forti del paese in corsa nello stato del Grand Canyon. Kari Lake , Blake Masters , Abe Hamadeh e Mark Finchem dovrebbero cambiare la traiettoria dello Stato attuando politiche America First in ogni singola sede.

In precedenza il quotidiano digitale filotrampiano The Gateway poundit, ha riferito che la rappresentante Marjorie Taylor Green gli ha parlato al raduno dell’Arizona per Trump dell’importanza di sostenere questi candidati America First su e giù per il ballottaggio perché tutti condividono gli stessi valori di Green e del presidente Trump.

“Il nuovo GOP fermerà il Dipartimento di Giustizia d corrotto e i teppisti del comitato del 6 gennaio che attualmente prendono di mira grandi patrioti come il presidente Trump , Steve Bannon e il resto di noi”. Si accalorano dalle postazioni dell’ala piu’ conservatrice del partito repubblicano.

Conradson ai microfoni del succitato giornale repubblicano con una platea Telegram da centomila iscritti, afferma: “Ho parlato con il membro del Congresso Paul Gosar e mi ha detto che una volta che il nuovo GOP prenderà il controllo del Congresso e del Senato, cercheremo di fare delle vere indagini su ciò che è accaduto il 6 gennaio. “Vera indagine sul 6 gennaio?”

Biggs: “Sì, lo saranno. Il modo in cui lo faremo è che dovremo coinvolgere l’FBI e dovremo ottenere i documenti da loro. Dovremo entrare in 14.000 ore di video. Dovremo mettere insieme una squadra e guardare a questo. E sai, quella è un’area, ma abbiamo un intero carico di aree. È come se fosse un ambiente ricco di obiettivi. Voglio dire, tutto dal 6 gennaio, che ne dici dei prigionieri del 6 gennaio, cosa sta succedendo lì? Che ne dici di Fauci e delle origini del COVID? Che ne dici della politicizzazione dell’FBI e di altre agenzie di polizia federali? E mi ritrovo a dire che questo è un ambiente ricco di obiettivi. Un po’ come una zanzara in una colonia di nudisti, ci sono molti posti da colpire”.

Conradson: “Giusto. E lo stesso con questo democratico, Kris Mayes. Sembra più interessata a far rispettare le leggi sull’energia verde che a far rispettare effettivamente le nostre attuali leggi sui libri. Cosa vedi succedere sotto Kris Mayes?”

Biggs: “Stessa cosa. Quindi, abbiamo bisogno di un AG come Abe Hamadeh che intervenga e in realtà intenti azioni legali contro il governo federale per ritirarsi. Kris Mayes non lo farà. Vuole abbracciare tutto ciò che è discendente da Biden. E cercherà la Corporation Commission e tutti gli altri. Quindi, se mettiamo i nostri due ragazzi, Nick Myers e Kevin Thompson , in quella Corporation Commission, cercherà di inseguirli e cercherà di distruggerli ora. Se hai Kari Lake come tuo governatore e Kris Mayes come tuo procuratore generale, credimi, ci saranno indagini e tentativi da parte dell’AG di eliminare Kari Lake. Ecco perché Abe è così importante e, in realtà, anche Mark Finchem. L’America e’ scossa da una guerra clandestina del partito repubblicano stesso e binariamente un’agone tra funzionari, attori e burocrati inerenti il partito democratico ai gangli delle istituzioni e degli apparati amministrativi di ogni tipologia: contro le nemesi correlate alla nuova bilancia del partito repubblicano imperniata su un ritorno del protagonismo americano endogeno, si gioca il futuro degli equilibri mondiali. A tal proposito, con una schiacciante vittoria dei repubblicani nei prossimi mesi, la cornice americana dello stato profondo potra’ essere spazzata via per mezzo di indagini che travolgerebbero anche i corollari dem localizzati in Europa ed Italia, specialmente, con un conseguente riassetto del sovranismo, teso a nebulizzare il globalismo e l’asse economico Russia-Cina.




Magistratura apre a condanne sui politici e risarcimenti

Il governo nascente sembra voler eludere i propri obblighi di pieno insediamento in seguito anche all’uscita della storica sentenza che abroga le norme draconiane imposte durante la pandemia dal precedente governo eda quello di Draghi, che fregia anche gli attuali membri della compagine politica affiatata con Meloni. Con questo presupposto, sebbene Meloni e seguaci non si siano macchiati di molteplici e palesi responsabilita’ in quanto erano numerosi gli atti politici non controfirmati da Fdi, l’abbrivio a provvedimenti e condanne verso i parlamentari, Conte compreso, e gli organi dirigenziali delle istituzioni, sembra partito. Data l’incostituzionalita’ acclarata di prescrizioni quali Green Pass, obblighi vaccinali, distanziamento, apposizione della mascherina, licenziamenti arbitrari e recisioni o congelamenti dei salari, il solco verso i risarcimenti dello Stato e dei privati, con conseguenti incarcerazioni e degradazioni dei manager compromessi e dei politici e burocrati coinvolti nella trama, si materializza in maniera spedita. Proprio nei giorni cruciali delle consultazioni tra il Presidente della Repubblica e i leader dei gruppi parlamentari e il giorno dopo l’ultimo decesso per malore improvviso di un agente di Polizia ( E’ morto anche un agente di Polizia dell’Ufficio di Gabinetto della Questura per malore improvviso. (Tantissimi messaggi sui social”) un Sindacato di Polizia scrive al Capo dello Stato e chiede che venga presa una posizione netta contro gli obblighi vaccinali e le sospensioni imposte dall’ultimo governo.

Si legge nel comunicato dell’Organizzazione Sindacale LI.SI.PO. – Libero Sindacato Polizia: “Egregio Signor Presidente, benché Lei non abbia accennato risposta alle nostre precedenti richieste di intervento circa la rappresentata inopportunità dell’adozione del “Green Pass” e delle altre misure coercitive e discriminatorie adottate nei confronti di chi, per vari motivi, non si è lasciato inoculare il siero sperimentale detto “Vaccino anti Covid-19”, con la presente intendiamo attirare la Sua pregevole attenzione sulla tematica, auspicando un Suo intervento esplicativo. Alla luce delle evidenze che stanno vieppiù rafforzando pregressi dubbi di legittimità costituzionale, questa Organizzazione Sindacale LI.SI.PO. – Libero Sindacato Polizia – torna a chiederle di voler esprimere un Suo autorevole giudizio, nel merito, sulla violenza esercitata dal Governo sugli Italiani e, particolarmente, su alcune categorie di lavoratori (Poliziotti, Medici, Infermieri ed Insegnanti, per esempio). Se dunque risultasse veritiero quanto apprendiamo da testate giornalistiche e fonti aperte, cioè, che i produttori dei tanto decantati “vaccini” Pfizer non abbiano mai garantito ad alcuno la non trasmissibilità del contagio da parte degli inoculati e che, come parrebbe, ci si sia preoccupati da parte loro di tutelare gli investitori finanziari sulle loro azioni quotate in borsa più che di palesare gli effetti collaterali del siero sperimentale (miocarditi, pericarditi ed altro, senza entrare nel merito delle centinaia di migliaia di morti sospette dopo l’inoculazione) … ben comprenderà, Signor Presidente, che l’obbligo che cercavamo di scongiurare sia stata una bieca violazione dei diritti umani a favore delle lobby farmaceutiche e di prepotenti oligarchi. Noi, portavoce di tanti nostri colleghi messi alla gogna e senza stipendio perché non si sono sottoposti a sperimentazione ed omologazione di massa, riteniamo che l’offesa all’intelligenza di donne e uomini della Polizia di Stato non possa trovare giustificazione. L’umiliazione scaturita dalla classificazione “no vax”, in un crescendo di ripetizioni sui mass media al servizio del pensiero unico dominante e “suffragato dalla pedante (falsa)scienza”, ha superato oltremodo ogni buon senso civico e creato divisione sociale. Noi del LI.SI.PO., inascoltati, avevamo richiesto di lasciare libera determinazione individuale circa la “vaccinazione”, nonché di dare la possibilità di accedere ai luoghi di lavoro previo tamponi, a prezzi calmierati, che certificassero la non positività al virus, rilevando, al contempo, l’incongruenza dei ricatti governativi. Ora, sarebbe gradito a noi scriventi e, crediamo, anche a molti cittadini Italiani ricattati per poter lavorare, sapere Lei come pensa si possano recuperare i danni causati dal Governo uscente? In qualità di garante dei diritti costituzionali, oggi, Lei ritiene ancora che i diritti inalienabili degli Italiani siano stati tutelati con senso di responsabilità, giustizia ed imparzialità o sussistono anche in Lei delle remore? Probabilmente anche questa nostra nota, dai contenuti controcorrente (rispetto alla maggioranza dei Sindacati compiacenti), rimarrà inascoltata ma, qualora ci degnasse di una sia pur minima attenzione e di un cenno di risposta, gliene saremmo grati, significando che la tematica in parola, riguarda tanta gente Italiana, lavoratori e… purtroppo ex (con relativi congiunti). Non ultima per importanza, la domanda che molti si pongono è: adesso chi paga per gli abusi che hanno determinato tante vessazioni e tanti danni (anche fisici)? In attesa di eventuale Sua autorevole quanto, a nostro avviso,debita risposta, a noi ed a tutti i cittadini Italiani che si sentano offesi da tali atteggiamenti governativi, porgiamo cordiali ossequi.

A cio’ si aggiunge lo stallo politico che cerca di annettere le responsabilita’ di eventuali aborti governativi, a Berlusconi, ma fermo restando che l’ipotetica ondata di processi e condanne si appropinqua verso il parere definitivo della Cassazione, la classe politica sembra spaurita da queste verita’ apodittiche, cui non puo’ sottrarsi con la mera impunita’ parlamentare. Infatti i danneggiati o spirati da vaccino pretendono risarcimenti cospicui che gia’ assediano i tribunali, dal punto di vista delle richieste. Alla luce delle dichiarazioni della seconda Corte italiana, quasi tutto il Parlamento ed il Senato sono tacciati di correita’ nell’abuso di potere, di nocumenti oppure omicidi, a causa del voto verso norme liberticide non suffragate da dati inconfutabili. Adesso la questione emergente desta clamore e panico, corroborando l’entropia che avviluppa il governo Meloni e tutta l’impalcatura amministrativa e burocratica dello Stato italiano.

Fonti Segreteria nazionale LI.SI.PO.” eVentiavversinews.it.