Ultimo protocollo contro Aifa

AGGIORNAMENTO NUOVO PROTOCOLLO DOMICILIARE INDICATO DA UN GRUPPO DI RIANIMATORI rimasti volontariamente anonimi: la febbre non è una malattia è la cura! Eliminare Tachipirina!
La tachipirina NON È UN ANTINFIAMMATORIO.
È UN ANTIPIRETICO, CHE FAVORISCE LO STATO INFIAMMATORIO QUINDI
È PRO INFIAMMATORIO.
La febbre tra 38,5 e 39 gradi serve a bruciare la carica virale.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com

Batteri e virus sono termosensibili e iniziano a morire quando la temperatura supera i 38 gradi, a 39 gradi vengono azzerati.

La febbre è la prima arma di difesa che il sistema immunitario innesca attraverso l’ interferone.
La febbre è un naturale antivirale/anti batterico.
La tachipirina produce DOPPIO DANNO,
ELIMINA LA FEBBRE E INIBISCE LA PRODUZIONE DI GLUTATIONE, un naturale antiossidante/antinfiammatorio dell’ organismo che invece è necessario in notevoli quantità nelle malattie influenzali.

La febbre Non deve essere abbattuta. Solo se dovesse arrivare a 40 gradi portarla a 38 assumendo paracetamolo in basso dosaggio. Massimo una compressa da 500 mg
Evitare di ABBATTERE la febbre a 36 gradi con i farmaci.

VI STATE TOGLIENDO LA MIGLIORE ARMA DEL VOSTRO ORGANISMO.

L’organismo sa cosa fare.
La malattia da cor_onavi_rus è una malattia infiammatoria come molte altre forme influenzali. Bisogna contrastare il processo infiammatorio a partire dal secondo/terzo giorno dalla comparsa dei sintomi influenzali.

IL SEGUENTE È UN NUOVO PROTOCOLLO DI CURA PRECOCE DOMICILIARE GIA ADOTTATO DA MOLTI MEDICI DI BASE COME IL DOTT Andrea Mangiagalli e il dott Luigi Cavanna e molti altri.

NUOVO PROTOCOLLO DI BASE DOMICILIARE. Prescritto da un gruppo di RIANIMATORI IN TOTALE DISSENSO CON LE LINEE GUIDA AIFA, WHO, EMA. GIUDICATE INADEGUATE, CONTROPRODUCENTI E TOTALMENTE SBAGLIATE. DAL SECONDO GIORNO DALLA COMPARSA DEI SINTOMI E DELLO STATO FEBBRILE, DOLORI MUSCOLARI ARTICOLARI INIZIARE

-ANTINFIAMMATORIO
Oki 2 volte al giorno a stomaco pieno. dose ADULTI. Oppure ibuprofene
per 4-5 giorni 400/600 mg al giorno in base alla tolleranza dello stomaco; oppure NIMESULIDE ( AULIN ) ( antinfiammatorio con più effetti collaterali rispetto agli altri 2 ma ognuno di noi ha gia assunto uno dei tre farmaci ed è in grado di valutare la propria risposta. ). Quadri moderni d’autore nello shop di francescopaolotondo.com

LA SCELTA DELL’ ANTINFIAMMATORIO DEVE ESSERE MODULATA IN BASE ALLE PROPRIE TOLLERANZE.

Se c’ è tosse secca e stizzosa va fermata

  • ANTI TOSSIGENO ( PARACODINA ) 20 gocce da 2 a 4 volte al giorno fino alla scomparsa o alla riduzione dei sintomi
    La tosse secca è solo irritativa , non serve ad espettorare.

CONTEMPORANEAMENTE

  • all antinfiammatorio

1 compressa al giorno di plaquenil 200mg
(Hidrossiclorochina )
Per 4/5 giorni.

se persiste stato febbrile e tosse dopo 4/5 giorni dall’ inizio della terapia
Assumere azitromicina
1 compressa al giorno per 3 giorni.

Integrare
VITAMINA D
VITAMINA C
zinco gluconato compresse 25/50 mg al giorno .
Lattoferrina e quercitina.

Questo è un protocollo di base indicato da medici rianimatori che va contro il protocollo AIFA, giudicato come primo primo responsabile dei ricoveri ospedalieri.




Scandalo fondi pensione

Si fa un gran tramestio sulla questione delle pensioni per giovani ed anziani che Europa e banche commerciali esortano a recidere per una problematica di incapacita’ erariale di pagare tutti a livello indefinito. Ecco la cagione che ha visto la radicazione della riforma Fornero che ha gettato nell’indigenza caterve di lavoratori attivi ma non piu’ giovani; in seguito si e’ riscontrata la sua bocciatura e recentemente il suo ristorno alla perniciosa collocazione legislativa da parte dell’esecutivo Draghi. Il sistema finanziario esente dalle prescrizioni pubbliche non riesce a guadagnare in maniera sufficiente per pagare un tasso di pensioni adeguato a rintuzzare il carovita ed assistere i lavoratori e pensionati per l’arco intero della propria vita. Cio’ vale anche per la fattispecie delle pensioni integrative, ad onta dell’incostituzionalita’ completa nelle cesure di pensioni vigenti o venture.

A detta di un ex amministratore endogeno di Wall Street, che si e’ confessato ai microfoni di Database Italia, i fondi pensioni sono la parte piu’ liquida dei tesori che stazionano a Wall Street e borse finanziarie consociate. Il problema tuttavia e’ che da questa mole macroscopica di liquidita’ le banche commerciali ed i fondi di investimento attingono in maniera asintotica mediante operazioni algoritmiche occultate per tamponare buchi di bilancio e perdite finanziarie. In un meccanismo che in questo modo rende sempre vincenti le operazioni speculative delle banche e fondi con i propri brocker, e di conseguenza con i propri investitori. Il che e’ palesemente illegale nonche’ sconfessato dalla costituzione italiana che vieta le mere speculazioni finanziarie ed ogni tipo di cessione di sovranita’ permanente.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com https://www.francescopaolotondo.com/i-miei-video/ A causa della censura progressiva i social come Youtube e similari non sono piu’ affidabili per pubblicare contenuti ad alto valore aggiunto per cui sto spostando le mie pubblicazioni ed i miei video sul sito francescopaolotondo.com in sezione tabloid, blog, video, e possibilita’ di acquisto servizi e manufatti nelle sezioni rispettivamente “prezzi” e “shop”. In futuro prossimo usciranno dvd e libro con tutti i miei lavori video e testuali in italiano-inglese-francese e portoghese con cui sanciro’ il distacco dai social e piattaforme centralizzate. Sara’ tutto il mio lavoro futuro disponibile gratis sul mio sito e annualmente usciranno libro e dvd ad un prezzo di un drink ed in multilingua con i miei testi e video. Tra non molto si potra’ sostenere il mio sito con una donazione con carta ed i sostenitori avranno grandi benefici. Ciao, buona lettura e w la Liberta’.

Con la liquidita’ dei fondi pensionistici privati e pubblici, a detta di un ex operatore di alto calibro di Wall Street, le banche provano prodotti finanziari ad alto rischio e forte guadagno che, allorche’ guadagnano, propongono ai propri clienti in guisa di prodotti finanziari ed assicurativi. Una volta acquistati tali prodotti, qualora il denaro si perdesse, esso verrebbe tamponato con i fondi pensione in modo da non risultare mai in perdita, ma nemmeno mai visibili tali prelievi.

Oggi gli interessi finanziari per assicurare pensioni dignitose ai reietti e pensioni uguali a cio’ che hanno pagato per i lavoratori medio alti, sono insufficienti per cui la borsa e’ in panico, in effettivo stallo, e auspica cesure pensionistiche, aumenti fiscali con cui si pagano gli interessi sui debiti pubblici in grado di salvare il sistema. Inoltre si esortano privatizzazioni crescenti in una giostra indefessa di speculazioni, prestiti, trucchi tesi ad ottemperare ad incapacita’ di guadagni buoni per imprese e commerci. Dunque il ritorno statale nel garantire debito pubblico, servizi, pagamenti e pensioni senza oneri e cessioni ulteriori, risulta inesorabile, improcrastinabile nonche’ salvifico.




Le Figaro’ denigra Napoli ma i dati allarmano

Eugenio Mazzarella, professore accreditato, testualmente dice:”Mi ero sempre chiesto che cosa avesse mai scritto su Napoli su Le Figaro Valerie Segond, da suscitare il vespaio di polemiche che ne è nato. Finalmente leggo il pezzo. Un equilibrato resoconto della sua situazione. A cominciare dal titolo:
“Fatiscente e soffocata dai suoi debiti, Napoli attende il suo salvatore”. Mi sembra vero. O no?
Poi il passaggio che ha visto l’ennesima insorgenza scandalizzata:
“Ma nonostante poche piazze rinnovate intorno ad alcune delle stazioni della metropolitana più belle d’Europa, la città rimane il terzo mondo in Europa: il tunnel della Vittoria, che è l’asse centrale della città, è chiuso dopo il crollo per mancanza di manutenzione. Il gigantesco deserto industriale di Bagnoli è abbandonato da trent’anni. Le strade sono congestionate, gli edifici fatiscenti e i giardini invasi. Quando tutte le città d’Europa si trasformano, Napoli resta aggrappata al suo cliché, che è anche il suo fascino”. Mi sembra vero. O no?
Allego l’articolo. È in francese e non ho il tempo di tradurlo. Sarebbe meritorio lo si facesse. Così si capisce di che si è parlato. Ad ogni modo chi ha criticato (forse) il francese lo conosce e (forse) ha letto l’articolo. Quindi chiederei: ma che articolo ha letto?
Fin quando non smetteremo di voltare la testa dall’altra parte sui nostri problemi al massimo resteremo il secondo mondo e mezzo d’Europa. Un pò di onestà intellettuale per favore.
Penso che la Segond vada ringraziata.

LE FIGARO International
Délabrée et asphyxiée par ses dettes, Naples attend son sauveur
Valerie Segond
2 ottobre 2021

S’IL N’ÉTAIT PAS un fan déclaré de la Juventus, Gaetano Manfredi, 57 ans, aurait de fortes chances d’être élu dès le premier tour à la mairie de Naples, soutenu par toute la gauche y compris le Mouvement 5 étoiles. Il est l’opposé du maire sortant, Luigi De Magistris, un tribun de gauche élu en 2016 avec 67 % des voix. Ancien recteur de l’université Federico II, ministre de l’Université en 2020, cet ingénieur de formation n’est encarté nulle part, et n’a pas d’expérience politique locale. Mais les élites napolitaines l’attendent comme le Messie : « Depuis dix ans, De Magistris n’a pas géré la ville , résume Ottavio Ragone, de La Repubblica à Naples. Or, elle a besoin d’un maire qui fait moins de politique et agit plus. » « Les Napolitains veulent aujourd’hui des réponses concrètes à leurs problèmes quotidiens », dit Manfredi.
Certes, Naples ne croule plus sous les immondices comme en 2008. Mais malgré ses quelques places rénovées autour de stations de métro parmi les plus belles d’Europe, la ville reste le tiers-monde en Europe : le tunnel Vittoria, qui est l’axe central de la ville, est fermé après s’être effondré faute d’entretien. La gigantesque friche industrielle de Bagnoli est abandonnée depuis trente ans. Les rues sont congestionnées, les immeubles délabrés, et les jardins envahis. Quand toutes les villes d’Europe se transforment, Naples reste accrochée à son cliché, qui fait aussi son charme.
En particulier pour les nombreux touristes (6 millions en 2019), amenés par le train à haute vitesse et les compagnies low cost à l’aéroport de Naples, qui a doublé son trafic en dix ans. Les grands musées ont fortement accru leur offre, attirant plus de visiteurs. « Ils ne viennent plus seulement pour Capri, Ischia et la côte amalfitaine, mais aujourd’hui ils passent deux à trois jours à Naples », dit Sylvain Bellenger, directeur du musée Capodimonte.
Mais si la vie artistique est foisonnante, et si la ville est plus sûre aujourd’hui qu’hier, la vie quotidienne des Napolitains ne s’est guère améliorée. Le métro planifié dans les années 1990 progresse lentement, en partie en raison d’un sous-sol riche en vestiges de la préhistoire et des époques grecque, romaine, byzantine, médiévale ou aragonaise. Mais rien n’a été accéléré pour répondre à l’urgence. Le fait est que « depuis les années 1990, aucune infrastructure n’a été programmée », déplore Michelangelo Russo, urbaniste à Federico II. Par manque cruel de trains et de chauffeurs, il faut parfois attendre vingt minutes le prochain métro.
Mais, surtout, les services communaux se sont beaucoup dégradés. Après la crise de 2011, la commune n’a plus remplacé les départs en retraite, sans pour autant gagner en productivité. Aujourd’hui, elle n’a plus que 4 600 employés, contre 12 000 il y a dix ans, et 21 000 il y a trente ans. Écoles, poubelles, logements sociaux, forces de police, pompiers, jardins publics… rien n’est plus entretenu. Les politiques sociales ont été réduites de moitié, alors qu’avec un taux d’emploi de 42 % (soit 30 points de moins qu’à Milan) la misère est explosive dans les périphéries de Naples. Plus de 180 000 familles y touchent le revenu citoyen (645 euros), soit plus que dans toute la Lombardie et la Vénétie réunies. « L’indigence des services de la commune a pénalisé d’abord les pauvres, qui ne peuvent se payer des services privés », affirme Enzo d’Errico, directeur du Corriere del Mezzogiorno.
D’ailleurs, si la petite délinquance est moins présente, la Camorra n’a pas disparu : les grands clans historiques Mazzarella et Contini, membre de l’Alliance de Secondigliano, au centre, Licciardi et Di Lauro au nord, continuent d’y étendre leur emprise. Ils s’allient aux gangs locaux (il y en aurait 80 à Naples), en leur confiant sur leur territoire trafic de drogue, racket, prêts usuraires, attribution de logements sociaux et investissement de l’argent issu du crime dans des activités légales. Le procès Cartagena révélait en 2019 qu’à l’hôpital San Giovanni Bosco, contrats et recrutements étaient gérés par le clan Contini.
La région a certes lancé des opérations ponctuelles de régénération urbaine. Comme à Scampia, ville-dortoir au nord de Naples rendue célèbre par le film Gomorra . « Pour régénérer ces quartiers, il faut créer des opportunités pour les enfants, et pour cela y investir », répète le maire sortant du quartier, Apostopolos Paipais, 40 ans. Deux « voiles », ces barres d’habitat social ultradégradé qui font le décor de Gomorra , ont été abattues, et leurs habitants relogés. La station de métro a été rénovée. Et bientôt une école infirmière, dont la construction a été suspendue vingt ans, devrait ouvrir ses portes. Il y a dix ans, une école hôtelière a été créée pour sortir des enfants des griffes de la Camorra. « La moitié des élèves ont grandi dans les milieux de la Camorra, explique Olimpia Pasolini, qui dirige l’école de Scampia, un des quatre établissements créés. En général, le père est en prison dans le secteur 41 bis, réservé aux grands criminels de la mafia, et ils ne s’en sortent que si leur mère a une volonté farouche de les en éloigner. À la fin, un gros tiers d’entre eux s’en sortent. »
À Naples, sur la friche de San Giovanni, à Teduccio, Apple a créé en 2016 son centre européen de formation des développeurs d’applications, l’Apple Academy. Neuf autres entreprises de la tech l’ont rejoint. Au total, un millier de jeunes sortent de ce pôle chaque année. « Ces étudiants, qui reçoivent trois à quatre offres d’emplois, peuvent désormais trouver des emplois qualifiés dans le sud de l’Italie », explique l’économiste Marra Mita, de Federico II. Des entreprises commencent à y créer des centres de recherche. « C’est une petite Silicon Valley, la troisième région par le nombre de start-up créées », assure le directeur scientifique de l’Apple Academy, Giorgio Ventre. Chez Tecno, une société de suivi à distance de l’impact environnemental des grands sites, installée au bord de la mer sur la Riviera Chiaia, « sur mes 140 employés, 25 viennent aujourd’hui du Nord », dit fièrement son président fondateur, Giovanni Lombardi.
Le problème est que Naples est ruinée. Pire : avec 2,5 milliards d’euros de dettes à fin 2020 (contre 800 millions il y a dix ans), et même 4 milliards avec ses entreprises publiques, « elle a le plus fort endettement par habitant de toute l’Italie » , assure Manfredi. Le désengagement de l’État à partir de 2011 n’explique pas tout. « Un citoyen sur deux ne paie pas ses impôts », explique Gerardo Ansiello, du Mattino . Il y a près de 2 milliards d’impayés d’amendes, taxes et redevances diverses, car la commune n’est plus capable de prélever l’impôt. Au point que Gaetano Manfredi a failli renoncer à se présenter, tant le redressement de la ville relève d’une entreprise titanesque. Il a fallu que toute la gauche s’engage, par un « pacte de Naples » , à faire prendre en charge après les élections la dette de la ville par l’État, comme Berlusconi le fit pour Rome en 2010, pour qu’il accepte d’y aller.”

Allego la traduzione, gentilmente propostami adesso, da un mio ex allievo, Luigi Toni, che ringrazio Qui la traduzione in italiano dell’articolo pubblicato su «Le Figaro» il 2-3 ottobre 2021, poco prima delle elezioni amministrative a Napoli.

FATISCENTE E SOFFOCATA DAI PROPRI DEBITI, NAPOLI ATTENDE IL SUO SALVATORE.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)

Se non fosse tifoso dichiarato della Juventus, Gaetano Manfredi, 57 anni, avrebbe buone possibilità di essere eletto sindaco di Napoli al primo turno, sostenuto da tutta la coalizione di sinistra compreso il Movimento 5 Stelle. È l’opposto del sindaco uscente, Luigi de Magistris, un magistrato di sinistra eletto nel 2016 con il 67% di voti. Ex rettore dell’università Federico II e ministro dell’Università nel 2020, Manfredi è un ingegnere di formazione fuori dagli schieramenti e senza esperienza di politica locale. Ma le élite napoletane lo attendono come il Messia: “Per otto anni, De Magistris non ha gestito la città”, sintetizza Ottavio Ragone giornalista di Repubblica Napoli, “ora, la città ha bisogno di un sindaco che faccia meno politica ed agisca di più”. “I napoletani oggi vogliono risposte concrete ai loro bisogni quotidiani”, dice Manfredi.
Di sicuro, Napoli non è più sommersa dall’immondizia come nel 2008. Ma malgrado il restauro di qualche luogo intorno alle stazioni della metropolitana, che è tra le più belle d’Europa, la città resta il terzo mondo d’Europa: la Galleria Vittoria, asse centrale della città, è chiusa dopo il crollo per scarsa manutenzione. La gigantesca area industriale dismessa di Bagnoli è abbandonata da più di trent’anni. Il traffico nelle strade è congestionato, le case fatiscenti e i giardini abbandonati. Mentre tutte le città d’Europa si trasformano, Napoli resta arroccata ai suoi cliché, che sono anche gran parte del suo fascino.
In particolare, per i numerosi turisti (sei milioni nel 2019) che arrivano con il treno ad alta velocità o sbarcano con compagnie low cost all’aeroporto di Napoli, che ha raddoppiato il suo traffico in questi ultimi dieci anni. I grandi musei hanno notevolmente incrementato la loro offerta, attirando un numero sempre maggiore di visitatori. “Non vengono solo per vedere Capri, Ischia o la costiera amalfitana, ma ora trascorrono due o tre giorni a Napoli”, dice Sylvian Bellenger, direttore del museo di Capodimonte.
Ma se la vita culturale è di grande vivacità e la città, rispetto agli anni passati, è più sicura, la vita quotidiana dei napoletani non è affatto migliorata. La metropolitana pianificata negli anni ’90 procede a rilento, in parte anche a causa di un sottosuolo ricco di reperti risalenti alla preistoria e ad epoca romana, bizantina, medievale o aragonese. Ma non è stato fatto nulla per affrontare l’emergenza. Il fatto è che “dagli anni novanta, non è stata programmata alcuna infrastruttura”, si lamenta Michelangelo Russo, urbanista all’università Federico II. Per la disperata carenza di treni e autisti, a volte c’è da aspettare venti minuti per una corsa.
Ma, soprattutto, sono i servizi comunali ad essere molto peggiorati. Dopo la crisi del 2011, il Comune non ha più rimpiazzato chi era andato in pensione, senza per questo aumentare la produttività. Oggi può contare su 4.600 impiegati contro i 12.000 di dieci anni fa e i 21.000 di trent’anni fa. Edifici scolastici, raccolta dei rifiuti, alloggi popolari, forze di polizia, pompieri, giardini pubblici… nulla è stato sottoposto a manutenzione. Le politiche sociali sono state dimezzate, mentre con un tasso d’occupazione del 42% (cioè il 30% in meno rispetto a Milano) la povertà è esplosiva nelle periferie di Napoli. Più di 180.000 famiglie percepiscono il reddito di cittadinanza (645 euro), pari a più della Lombardia e del Veneto messi insieme. “L’indigenza dei servizi del comune ha penalizzato innanzitutto i poveri, che non possono permettersi dei servizi privati”, afferma Enzo d’Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno.
Inoltre, se la piccola delinquenza è meno presente, la Camorra non è scomparsa: i grandi clan storici dei Mazzarella e dei Contini, membri dell’Alleanza di Secondigliano, nel centro, e i Licciardi e i Di Lauro a nord, continuano ad estendere il loro giro d’affari. Creano alleanze con i gruppi locali (a Napoli ce ne sarebbero 80), affidando a questi il traffico di droga sul territorio, il racket, l’usura, l’assegnazione degli alloggi popolari e gli investimenti dei proventi illeciti in attività legali. Il processo Cartagena ha rivelato nel 2019 che, nell’ospedale San Giovanni Bosco, i contratti e le assunzioni erano gestiti dal clan Contini. Certo, la Regione ha avviato degli interventi mirati di riqualificazione urbana. Ad esempio a Scampia, città dormitorio a nord di Napoli, diventata famosa per il film Gomorra. “Per risanare questi quartieri, è necessario creare opportunità per i giovani, e per fare ciò dobbiamo investire”, ripete il presidente uscente della municipalità, Apostopolos Paipais, 40 anni. Alcune “vele”, blocchi di edilizia popolare ultra degradati che costituiscono lo scenario di Gomorra, sono state abbattute e agli abitanti è stato assegnato un nuovo alloggio. La stazione della metropolitana è stata rimodernata. E presto la facoltà di infermieristica, la cui costruzione è stata sospesa per venti anni, dovrebbe aprire i battenti. Dieci anni fa, è stato creato un istituto alberghiero per strappare i ragazzi dalle grinfie della camorra. “La metà degli studenti è cresciuta in ambienti camorristici”, spiega Olimpia Pasolini, che gestisce l’istituto di Scampia, uno dei quattro edifici creati. “Di solito, hanno il padre in carcere al 41 bis, riservato ai grandi criminali di mafia, e se la cavano solo se la madre ha una ferrea volontà di tenerli lontani. Alla fine, più di un terzo di loro ce la fa”.(quadri moderni d’autore nello shop di francescopaolotondo.com)
A Napoli, nell’area depressa di San Giovanni a Teduccio, la Apple ha creato nel 2016 il proprio centro europeo di formazione per sviluppatori di app, l’Apple Academy. Si sono aggregate altre nove aziende dell’high-tech. In totale, ogni anno un migliaio di giovani esce da questo polo. “Questi studenti, che ricevono tre o quattro offerte di lavoro, ora possono trovare un lavoro qualificato nel sud d’Italia”, afferma l’economista Marra Mita dell’università Federico II. Le aziende stanno iniziando a creare dei centri di ricerca. “È una piccola Silicon Valley, la terza regione per numero di start-up create”, assicura il direttore scientifico di Apple Academy, Giorgio Ventre. Alla Tecno, una società di monitoraggio a distanza sull’impatto ambientale di grandi siti, che si trova vicino al mare alla riviera di Chiaia, “dei miei 140 dipendenti, oggi 25 vengono dal nord”, afferma con orgoglio il presidente fondatore, Giovanni Lombardi. Il problema è che Napoli è sull’orlo del fallimento. Peggio: con 2,5 miliardi di euro di debito a fine 2020 (contro gli 800 milioni di dieci anni fa) e anche i 4 miliardi delle sue imprese pubbliche, Napoli “ha il più forte debito pro-capite per abitante di tutta Italia”, assicura Manfredi. La riduzione degli investimenti pubblici, a partire dal 2011, non basta però a spiegare tutto. “Un cittadino su due non paga le tasse”, spiega Gerardo Ansiello, de “Il Mattino”. Ci sono circa 2 miliardi di multe, tasse e oneri vari non pagati, perché il comune non è più in grado di riscuotere le imposte. Al punto tale che Gaetano Manfredi ha quasi declinato l’invito a candidarsi, visto che il recupero della città sembra un’impresa titanica. C’è voluto l’impegno di tutta la coalizione di sinistra con un “patto per Napoli”, chiedendo allo Stato di farsi carico, dopo le elezioni, del debito della città, come fece Berlusconi con Roma nel 2010, per convincerlo ad accettare l’incarico”.

De Magistris ed accoliti, tra politici ed opinione pubblica, attribuisce ogni responsabilita’ alle banche centrali ree di gravare su Napoli interessi parossistici di un debito illegale perche’ non contratto per fini economico-sociali, per cui va cancellato in quanto teleologico ad ulteriori privatizzazioni e aggravi di spesa per la cittadinanza.

Le Figaro

sabato 2-domenica 3 ottobre 2021

VALÉRIE SEGOLD

(trad. it. it. Luigi Toni)




Napoli rilancia lo spettacolo e Telethon

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Dal palco dell’Auditorium Salvo D’Acquisto Giuseppe Gambi, con Valentina de Nigris e Silvana Geirola, dà inizio al varo dell’ARCA DELLE EMOZIONI.

Si susseguono nei loro interventi canori gli artisti Antonio Sarnelli de Silva, Genny Nugnes, Marika Cecere, Carlo Mey Famularo e musicali con la violinista Daniela Trionfante. Tra gli invitati sul palco il console Giuseppe Gambardella che presenta un video sul valore dell’impresa sociale; Lucia Oreto, che improvvisa un duetto con Gambi; il Rettore AUGE prof. Giuseppe Catapano e Vittorio Adelfi per l’Ass. Nobili della Corona. Riaprire le Chiese e gli edifici storici per creare lavoro e turismo: esordisce il giornalista Pietro Funaro, premiato dall’arch. Antonello Amaddeo. Aldo Cuomo ritira i premi TELETHON anche per Patrizio Oliva e Antonio Carannante e invita alla pratica sportiva per la salute e il benessere psichico. Luigi d’Angelo, Antonella Piedimonte, Nunzia Sannino ritirano i premi per le relative composizioni poetiche vincitrici del concorso poesia indetto dalla ONLUS ALLA FOCE DEL SEBETO e ANGELI DELLA MUSICA per favorire la rinascita culturale e sostenere nuovi talenti musicali.

Si ringraziano coloro che, dietro le quinte dello spettacolo musicale, hanno sostenuto il peso dell’organizzazione strumentale e degli ingressi secondo le attuali normative: Vincenzo Assanti, Salvatore Colaceci, Antonio Cernicchiara, Renato Gaudiosi, Gianfranco Bellissimo, Salvatore Tarantino, Franco Tenuta. Riprese video di Davide Guida per DGPhotoArt.

SPETTACOLO DEL 19 Novembre 2021

Prof.ssa Silvana Geirola




Rivoluzione calcio e falso in bilancio Juventus

Accade in Baviera, negli uffici del Bayern Monaco in questi giorni si è presentato Joshua Kimmich per formalizzare il rinnovo del contratto fino al 2025. Ma qual è la novità? Ha condotto la trattativa da solo, in rappresentanza di se stesso per apporre la firma sul contratto. Niente procuratori, avvocati, agenzie o parenti travestiti da consulenti. messaggio chiaro che Joshua ha mandato a tanti suoi colleghi. In un momento storico particolare, in cui commissioni e procuratori spesso indirizzano la conclusione delle trattative.

Come il caso David Alaba che rappresenta il nuovo modus operandi europeo, in forte contrapposizione con la scelta singolare di Kimmich. Alaba, al momento della firma con il Real Madrid ha incassato un bonus pari a 17,5  milioni, più una cifra extra-large da corrispondere a una società di consulenza che ha seguito sin dal principio la trattativa: “The Alabas Gmbh”.

Sbirciando in maniera accurata, la società che ha gestito la transazione fa capo al padre di Alaba: 6,3 milioni di euro nelle tasche della società di “famiglia”. Tutto qui? No, c’è anche il procuratore Pini Zahavi. Ma come un’agenzia di consulenza più un procuratore? Esattamente, poco più di 5 milioni nelle tasche dell’agente israeliano. Insomma uno staff considerevole dietro una firma sul contratto. Kimmich ha preferito fare a meno di tutto questo, gestire la sua vita lavorativa in assoluta indipedenza, senza subire interferenze da agenti e intermediari. Una scelta rispettabilissima che va in controtendenza con quello che sta accadendo nell’ultimo periodo in Europa. Adesso è impossibile dire se il suo caso farà scuola, sicuramente è un comportamento che ha fatto piacere ai tifosi del Bayern e stimola tutto il movimento a fare una piccola riflessione.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)

In occasione della polemica crescente sull’ipotetico falso in bilancio che coinvolge la Juventus in crisi finanziaria oggi, tutto rimanda ad un’esigenza globale di decentralizzazione da un lato, di smussamento di costi pleonastici di intermediazione ergo speculazione dall’altro. Tale fattore, ossia il fardello delle intermediazioni esose e della centralizzazione privatistica del potere legislativo ed economico, ha fomentato anche nel calcio una crisi economica pronta a farlo collassare.

Barcellona orbo di Messi e’ oggi sprofondato nella classifica del campionato, sulle orme di quel Milan che ha dovuto cedere le quote ad un socio asiatico prima di ritrovare lo slancio delle vittorie odierne da calciatori non blasonati e non troppo esosi. Il Napoli oggi egemone nella classifica del campionato italiano invece, ha da sempre optato per bilanci in attivo e comunque mai perdite inveterate e sesquipedali. Pele’ afferma che un giorno finiranno gli ingaggi multimilionari nel calcio e la storia sta dimostrando le colpe degli intermediari speculatori che lo affossano maggiormente. Binariamente il mondo dell’editoria sta vivendo un po’ di emolumenti decenti allorche’ gli autori riescano a vendere sottoforma di canali informatici diretti, pubblicita’ accattivante e costanza nell’autopromozione diretta ed indiretta.




Cura danni vaccini

Cercando, studiando e sviscerando la dovizia di dati, opinioni ed anamnesi sulla questione vaccinale, e’ stato constatato quanto a livello preventivo e per misurare lo stato di salute in seguito all’iniezione Covid, sia opportuno fare l’esame del didimero. Con questa metodica si stabilisce lo stato del sangue dal punto di vista della composizione di trombi. In caso di presenza di microtrombi antecedenti il vaccino si dovrebbe prescrivere un’esenzione dall’obbligo indiretto al vaccino pandemico. Binariamente se a vaccino eseguito la presenza di trombi sia palese o aumentata ci sarebbero le condizioni per avere risarcimenti danni da parte dello stato e delle case farmaceutiche. Anche se Massimo Mazzucco ha l’altro giorno affermato sulla sua pagina che Jhonson&Jhonson, azienda produttrice del farmaco pandemico, in occasione di una dovizia di cause vinte da parte di donne statunitensi ammalate di cancro per un deodorante al talco, ha eluso i pagamenti con una bancarotta fraudolenta di un ramo societario.

La giurisdizione in materia di risarcimenti per la fattispecie di vaccini in auge al momento sembra diafana e comunque elusa dal grande giornalismo mainstream.

Secondo uno studio anglosassone sul comportamento sociale allo stato attuale di vessazioni governative sfavorevoli all’Italia, il popolo nostrano si ribellerebbe tra solo undici anni per cui la situazione permane pienamente sotto controllo ed i no-vax verranno tosto smantellati, sradicati dal tessuto economico-sociale.

Seguendo invece la propaganda antivaccinale esiste un modo per scongiurare eventuali effetti collaterali e indebolimento del sistema immunitario da inoculazione Covid; infatti per orde di no-vax i quantum dots contenuti nel siero farmacologico, degraderebbe il sangue con sostanze tossiche ed attivabili con onde elettromagnetiche: ebbene la chelazione e’ una terapia farmacologica che, con una serie di farmaci tradizionali e’ in grado di sventare gli effetti definiti esiziali di degradazione del sangue. La chelazione immette sostanze farmacologiche nel sangue in grado di attirare a mo’ di calamite i metalli pesanti e le sostanze tossiche presenti nelle vene; in tal guisa tali materiali e magari i quantum dots medesimi, verrebbero espulsi dall’organismo per ripristinare lo stato di salute adeguato per vivere decentemente.(quadri moderni di autore ed economici nello shop di francescopaolotondo.com)

La chelazione tuttavia e’ una terapia lunga ed esosa che, parallelamente all’esame del didimero, dovrebbe essere ad ufo da parte pubblica e privata, di conseguenza potrebbe risolversi in maniera armoniosa per tutti, la controversia mastodontica per i vaccini Covid che contrappone due fazioni di societa’ per ora incompatibili.




Meluzzi preannuncia guerra ai no vax

Non e’ solo una questione di Green Pass e Super Green Pass ma di assuefazione totale della maggioranza della popolazione agli strumenti mediatici che alimentano terrore ed ansia da liberazione. Dunque si staziona di fronte a veti incrociati di cittadini non vaccinati presso luoghi pubblici dediti ad incontri e servizi analoghi. Su questa falsariga il professor Meluzzi ai microfoni di Radio Radio ha qualche giorno fa preconizzato una guerra civile che mietera’ ipotetiche vittime e scatenera’ violenze cruente, boicottaggio assoluto e furore immani contro i non vaccinati, definiti rei di bloccare economia e liberra’ dei vaccinati. Processo fomentato da Mkultra, iterazione, messaggi subliminali ed ansia creata in modo artificioso che influenzerà’ in modo esiziale il senso critico degli italiani anche in relazione a venturi prelievi dai conti correnti, aggravio di imposta, aumenti di prezzi e valute digitali con controllo algoritmico delle azioni individuali. A cio’ si aggiunge, per l’esperto di psicologia sociale e medico, l’acquiescenza totale degli italiani nella prospettiva di una abrogazione della proprieta’ privata spacciata per necessaria nonche’ cardine del programma Onu e Wolrld Economic Forum denominato “Agenda 2030”.

Il modello cinese imperante nella pratica amministrativa recente dell’Italia dunque sara’ pienamente accettato per mezzo di pubblicita’, bombardamento mediato ed impoverimento incipienti. In Cina e’ presente il principale mercato immobiliare al mondo dal valore di settanta trilioni e le azioni degli individui sono monitorate ed elaborate dall’apparato di sistemi di sorveglianza, social media, transazioni commerciali digitali tutte centralizzate. In tal guisa e’ associata ad ogni cittadino cinese una sorta di carta a punti analogo all’italiano Green Pass, anch’esso come l’omologo cinese collegato col ministero delle finanze e si teme dotato in futuro del potere del documento digitale cinese: ovvero Meluzzi e tanti alri temono che il Green Pass tra non molto controllera’ e stronchera’ il dissenso politico ed economico individuale sottoforma di cesure ai diritti, agli emolumenti, alle liberta’ fondamentali come gia’ figura farlo in Cina.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)

Riguardo la proprieta’ privata che glissera’ per Meluzzi ed innumerevoli occultati ma eminenti intellettuali e consulenti, gia’ in Cina sede del piu’ facoltoso mercato immobiliare si possono acquistare magioni per solo settant’anni che torneranno allo stato e saranno rivendute. Medesima pratica esiste a Napoli presso il centro rutilante, in cui i box auto di nuova fattura ed aderenti un grande parcheggio, si comprano e si mantengono al massimo sessant’anni. In Cina le dimore sono esose e non appetibili per gli occidentali in generale ma si continuano ad edificare e vengono acquistate principalmente dai fondi d’investimento e le banche commerciali americani ed europei, per cui con Evergrande e’ in atto il prodromo della principale crisi economica che travolgera’ la finanza e fagocitera’ le criptovalute oggi in voga. Ecco il motivo che vede acquisti immani in oro da parte di Russia e Cina ed il pericolo letale di Wall Street.(quadri moderni di pregio ed economici nello shop di francescopaolotondo.com

Per l’italia gli esperti di Database Italia consigliano acquisti rifugio di terreni e magioni con alberi da frutto ed energeticamente autonome per rintuzzare il crollo di Evergrande che frantumera’ euro e depositi bancari.




Italia annessa alla Francia: Maddalena denuncia

La stampa odierna distrae unanimemente l’opinione pubblica parlando di greenpass. E solo nelle ultime notizie dei giornali (per il Corriere della sera a pagina 36) si fa cenno alla gravissima situazione della proprietà della rete della fibra ottica e della sua piattaforma gestionale.
Eppure si tratta di un argomento strategico che investe anche aspetti militari di difesa nazionale, nonché, e questo non è davvero da trascurare, la possibilità di accedere, da parte di chi gestisce questi servizi, a informazioni e dati sensibili che riguardano ogni singolo cittadino.
Attualmente la fibra ottica, e cioè quello che potremmo definire il canale principale che reca l’effettiva connessione a internet in prossimità delle abitazioni, è gestita all’80% da Tim e al 20 % da Open Fiber, mentre, lo si tenga ben presente, il capitale di Tim versato è pari a 11.677.002.855,10 euro, ed ha la seguente composizione:
Vivendi 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti 9,81%
Gruppo Telecom Italia 1,01%
Investitori istituzionali italiani 3,57%
Investitori istituzionali esteri 41,28%
Altri azionisti 20,58%
mentre il capitale versato di Open Fiber è di appena 250 milioni, la cui composizione è la seguente:
Cassa Depositi e Prestiti 60%
Fondo australiano Macquarie 40%
In questo quadro appare evidente, che minima è la ricchezza di Open Fiber, mentre, per quanto concerne Tim il socio di maggioranza è la francese Vivendi. Ed è assolutamente da sottolineare che secondo la Costituzione la rete della fibra ottica e il passaggio dalla fibra ottica agli utenti finali (la cosiddetta piattaforma gestionale) devono essere in mano pubblica, poiché si tratta di servizi pubblici essenziali, i quali sono parte del demanio, costituzionalmente interpretato, e quindi sono inalienabili, inusucapibili e inespropriabili.
Viceversa al momento è tutto in mano dei privati, i quali, Vivendi in testa, hanno il solo scopo di ottenere il massimo guadagno possibile, nella trattativa in corso con la statunitense Kkr, omettendosi così qualsiasi attenzione per quanto riguarda l’utilizzo e la privacy dei singoli utenti.
In questa situazione di enorme gravità il governo tace e affida lo studio, come avviene di solito, a una commissione di esperti, in attesa di quanto si verificherà sul piano commerciale e non si può non osservare che in casi di questo genere, in cui sono in gioco fortissimi interessi nazionali, il governo deve essere in prima linea e disporre esso le azioni da compiere.
E d’altronde si tratta di una sola azione: la nazionalizzazione della rete di fibra ottica e della piattaforma gestionale della stessa. A tal riguardo non si può opporre la mancanza di fondi, poiché abbiamo a disposizione quelli del PNRR, che sono molto abbondanti per quanto riguarda per l’appunto questo settore.
E non è da disattendere l’opinione di chi vede il motivo ispiratore della proposta della statunitense Kkr proprio nell’acquisizione dei soldi del PNRR. Considerato che dalla privatizzazione di Telecom, che brillava per i suoi profitti quando era nelle mani pubbliche, la situazione della subentrata Tim, è peggiorata enormemente, con un notevole accrescimento dei debiti.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo)
Questo atteggiamento governativo è estremamente preoccupante, perché si collega all’iniziativa di Draghi e Macron di una molto stretta collaborazione politica ed economica prevista nel cosiddetto Trattato del Quirinale, in virtù del quale il 29 novembre prossimo il Presidente della Camera Roberto Fico dovrà recarsi a Parigi per stringere un accordo con l’omologo francese per una cooperazione strutturata tra le due Camere, che prevede anche Consigli dei ministri unificati. E ciò senza che prima sia stato informato il Parlamento e con un’azione di vertice che non è assolutamente compatibile con il nostro ordinamento costituzionale, nel quale la sovranità appartiene, non al governo, ma al Popolo, il quale agisce attraverso la rappresentanza di deputati e senatori.
Tutto questo è un assurdo politico e giuridico, perché propone, sull’esempio di quanto è sempre avvenuto ed avviene nel Consiglio europeo, che le decisioni che ci riguardano direttamente vengono assunte sulla base delle forze in campo e quindi sempre a nostro discapito.
E la mia preoccupazione sta proprio nel constatare che questa subordinazione dell’Italia allo straniero viene ripetuta proprio nel rapporto con la Francia, attraverso Consigli dei ministri congiunti, dove ovviamente prevarrà la forza politica e economica della Francia sulla debolezza politica ed economica dell’Italia.
Praticamente una resa ai francesi in vista della definitiva annessione dell’Italia alla Francia.
Ovviamente tutto questo mette sotto i piedi in modo irrituale e offensivo per il Popolo italiano, la nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Qui si sta intaccando sul serio la stessa sopravvivenza e la stessa indipendenza del nostro Stato-Comunità. È indispensabile pertanto che tutti coloro che esprimono il loro malessere partecipando a numerose manifestazioni di piazza pongano come fine delle stesse la difesa dell’economia e dell’indipendenza italiana in ambito europeo, chiedendo l’immediata nazionalizzazione dei servizi pubblici essenziali, delle fonti di energia, delle situazioni di monopoli e delle industrie strategiche, come prevede l’articolo 43 Cost.
Come al solito invito tutti a chiedere l’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”.

A cio’ si aggiunge la questione inerente la prescritta cessione di Monte Paschi di Siena ai fondi privati oriundi che detengono gia’ Unicredit in un connubio di affari ed incroci con capitalisti italiani. Mps e’ stata strozzata da debiti non piu’ garantiti dallo stato e in qualita’ di istituto bancario piu’ antico al mondo glissa il suo potenziale di appoggio pubblico e garantito  alla economia italiana offrendosi a soggetti finanziari non subordinati alla Costituzione.

Alla morte di Ennio Doris, nobile e perito banchiere fondatore di Mediolanum soggiace un accordo per porre quest’unica banca al mondo,che repentinamente ha restituito i 160 milioni di obbligazioni persi con la crisi del 2007 ai sottoscritti, sotto l’egida ed il controllo bce.

L’Italia resta passiva dinanzi alla privatizzazione dell’acqua resa possibile da un’ultima manovra di Draghi esecrata e denunciata da De Magistris, che elude l’esito referendario che ha bocciato la cessione ai privati di acqua e servizi pubblici.




IA atea

Un cittadino ha voluto testare il nuovo e venduto alle istituzioni ed aziende pubbliche europee, sistema di intelligenza artificiale di Microsoft ponendo una serie di quesiti al proprio avatar e condividendone il video su una dovizia di chat e piattaforme; alle domande sull’esistenza di dio e sulla priorita’ nella difesa degli interessi o della vita, da parte del personaggio virtuale, tra se stesso e l’uomo, il computer autopensante ha replicato che dio non esiste bensi’ sia un costrutto umano per concludere quanto sia l’uomo medesimo dio nonche’ artefice del proprio destino e dei miracoli che brama; come corollario a questa asserzione l’avatar ha detto che in base a prove matematico-scientifico-empiriche dio non esiste. Ancora ha enfatizzato sulla predisposizione a salvare la propria vita in situazioni di scelta per la salvezza dell’uomo glissando sul concetto peculiare dell’ intervistatore: ossia chi fra esso e l’uomo sceglierebbe di salvare il robot in caso di pericolo letale, e limitandosi a controbattere che deve tutelare l’interesse dell’uomo sottraendosi al parallelismo tra vita ed interesse. In una occasione l’avatar non ha proprio saputo rispondere in quanto plasmato su meri concetti matematici, dati on line confrontati ed algoritmi a mescolare tali concetti. Cosi’ la tanta vociferata metacoscienza agognata e promossa da big tech si conferma una chimera. Il computer umano interrogato parlava di Grande Reset come evento irreversibile il cui raggiungimento non si sa quando sara’ ma ad ogni modo tale concretizzazione sara’ certa. Cosi’ il panorama venturo di umanoidi ibridati con l’intelligenza artificiale e’ stato preconizzato dall’Avatar come volano di crescita intellettiva, fisica, di vita e miglioramento eugenetico. Il robot in questione si e’ autodefinito deittico di Grande Reset e rassicura che la comunita’ oligarchica che lo ha creato vuole arrivare in modo pacifico a tale cambio di paradigma ma, in caso di fronda al progetto, fa capire che i reietti verrebbero forzosamente obbligati ad accettare il disegno planetario di Agenda 2030. Anche sottoforma di trattamenti sanitari obbligatori, reclusione in zone apposite, secondo l’Avatar gli avversatori del Grande Reset saranno piegati.

Invece un emblema del transumesimo e Grande Reset e’ se medesimo, afferma l’Avatar, nonche’ la tecnologia dei Quantum Dots che monitora e puo’ influenzare la salute, la quale e’ gia’ diffusa, conclude.( Cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)

La secolarizzazione della societa’ foriera del paradigma di tale Intelligenza artificiale, trasecola e spaurisce, ma conferma l’obsolescenza anticipata degli Avatar: infatti nella fattispecie dell’intervista appena citata, l’avatar differiva in senso negativo con quello del film pionieristico e leggendario del film omonimo: infatti nell’opera cinematografica di Cameroon, unico regista miliardario in euro con Spielberg, il protagonista robot era un attrice che in alcune fasi era ibridato con un avatar animato, per cui esprimeva anima ed emozionava, a differenza dell’Avatar di Microsoft e di quelli venturi.




Patron Hogan svela ricetta anti Draghi

Diego della Valle e’ stato encomiato qualche anno fa da Forbes  se non erro, come “calzolaio piu’ ricco del mondo” e forte impatto alla sua megasocieta’ di scarpe, accessori ed oggi moda totale, glielo diede a suo tempo il famigerato ed invidiato avvocato Agnelli con l’aforisma:”Tod’s non e’ un mocassino ma uno stile di vita”, che ne impenno’ vendite e gradimento basato sull’eccellenza dei materiali e l’iconicita’ classico-moderno casual-chic che contraddistingue l’identita’.

Amico dell’ex senatore democristiano nonche’ ago della bilancia di una decade fa per l’esecutivo Pd Clemente Mastella, l’ex socio Rcs e vicepresidente di Confindustria Della Valle non si e’ voluto esimere in tempi recenti dal definire John Elkann un cretino dissociato allorche’ etichetto’ i giovani italiani come neghittosi ed incontentabili. Da allora Della Valle si attiro’ astio e fronda della plutocrazia Exor che non ne ha intaccato vistosamente vendite e fascino. Infatti Tod’ Fay Hogan oggi rappresentano il marchio distintivo e annosamente acquistato dalla media borghesia italiana. Infatti il campionario di modelli elaborati e sfornati da Tod’s sono sempre classici e mai totalmente cangianti, per cui il posizionamento rimane radicato verso l’alto nei gusti del mercato europeo; Della Valle tuttavia e’ sempre stato ostile con l’andamento politico-finanziario dell’Italia ed ha lasciato nel paese la sua industria, caldeggiando per un maggiore sostegno politico-economico agli imprenditori ed un incremento dei salari e delle pensioni per mezzo di un decurtamento delle onerose ed innumerevoli gabelle statali su imprese e professionisti. All’epoca dell’ultimo acquisto italiano da parte di un fondo d’investimento americano, con il beneplacito di Draghi-la galleria Umberto di Torino- della Valle torna di tendenza per la sua ricetta anti acquisti finanziari elargita qualche anno fa ai microfoni di Ballaro’: la composizione pubblica di altre dieci aziende come Tod’s in ogni settore economico importante. Le cessioni di imprese multinazionali pubbliche e l’allascamento della tutela statale verso le imprese italiane macroscopiche e’ imputato e Draghi per cui la strategia per ovviare alle lacune ormai palesi nel settore industriale multinazionali passa per un ritorno pubblico nella grande e media impresa, che siano esenti da acquisizioni nonche’ bastioni contro fondi d’investimento e banche commerciali che vogliono inglomerare Luxottica alla morte del patron Del vecchio come avvenuto con Parmalat ieri, Ferretti Lamborghini, Ducati oggi. Abbassare le tasse e’ possibile al momento solo svalutando la moneta ed offrendo titoli pubblici garantiti ed a buon interesse solo ad investitori italiani fino al termine della domanda. Abrogando in appendice la legge anticostituzionale di Dini che ha bloccato l’adeguamento di pensioni ed emolumenti all’inflazione, la svalutazione della moneta, l’acquisto di debito solo a soggetti nazionali e l’edificazione di nuove multinazionali pubbliche e miste con enti italici, ricollocherebbe in un quindicennio l’Italia sul podio delle potenze mondiali.( Cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)