Napoli in dissesto: sfogo del neosindaco e dell’assessore di de Magistris

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Il comune di Napoli e’ impossibilitato ormai, dal fare propaganda. Alessandra Clemente ha pubblicato cosi’ un dettagliato redazionale in cui afferma che Si scopre improvvisamente che Palazzo San Giacomo si è retto grazie ai salti mortali. Che essendo il comune in pre dissesto non ha potuto fare assunzioni.

Che per curare l’immenso verde della città abbiamo solo 130 giardinieri.
Che non ci sono dirigenti che firmino i provvedimenti.
Che mancano le risorse umane essenziali per spazzare e lavare la città.

Napoli ha lavorato con un organico di 4800 dipendenti comunali, a fronte degli 11mila presenti con la Giunta Iervolino e 21mila dei tempi d’oro di Bassolino.

Gli unici che siamo riusciti ad assumere li abbiamo potuti assumere a tempo determinato, grazie alle battaglie di resistenza vinte per non licenziare e stabilizzare il tanto #lavoro precario.

Dalla “incapacità politica” ora siamo all’oggettività empirica.
Bene (o male), la qualità informativa alla cittadinanza mi sembra migliorata, a discapito del passato, certo, ma guardiamo al futuro.

Il blocco delle assunzioni, stabilito per legge per i comuni in pre dissesto, è l’ennesima tra le politiche nazionali e locali finalizzate ad attaccare i lavoratori ed i salari.
Si è sempre più privilegiata la privatizzazione di servizi pubblici e l’utilizzo di agenzie interinali anche per colmare il fabbisogno di organico delle aziende partecipate pubbliche.

Ma i #bambini a rischio dispersione, le #donne vittime di violenza, il nostro verde, il trasporto pubblico, l’assistenza agli anziani non sono a tempo.
Non possono essere demandati a gare, bandi e progetti a termine gestiti da privati che si succedono come giri di giostra, talvolta senza alcun monitoraggio sulle prestazioni e i risultati.

I cittadini e la città hanno bisogni essenziali che non possono che essere rimandati o demandati.

Abbiamo provato a dirlo in tutti i modi.

Che il problema di #Napoli non è Napoli, ma le politiche di governo che in questi anni da un lato hanno determinato il dissesto e pre dissesto di 360 comuni in Italia dei quali 300 al Sud, dall’altro hanno avuto il ruolo paradossale di un Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi.

Ora la città è guidata da quegli stessi partiti di governo che hanno determinato questo stato delle cose. Eppure oggi come ieri quant’è importante Napoli per la politica italiana?
E quanto lo è il #Sud della nazione?
E, per essere ancora più espliciti, le condizioni della terza città italiana sono di qualche interesse per la classe dirigente del Paese?

In campagna elettorale Letta, Speranza e Conte hanno firmato un patto impegnandosi a destinare miliardi alla città, soldi di cui oggi non c’è neanche l’ombra tra quelli previsti nella legge di bilancio tanto che il neo Sindaco, eletto dai napoletani anche grazie a quest’impegno, dichiara di essere disposto a “lasciare” in queste condizioni.

Il criterio scelto dal Governo dal 2010 nella distribuzione dei fondi per gli asili e per altri servizi essenziali è stato quello della spesa storica, che distribuisce i finanziamenti ai Comuni considerando quanto le città già spendevano (o non spendevano) per quel servizio, e non basandosi sulle reali esigenze delle persone né sul numero di persone residenti.

E nella scelta di allocazione dei fondi del #Pnrr, che dovrebbe risollevare le sorti dei Comuni in post pandemia, rischia che si ripropongano esattamente le stesse discriminazioni territoriali tra nord e sud del Paese, come è accaduto con l’ultimo bando di finanziamento (700 milioni) promosso dal Ministero dell’Istruzione che ha deciso di premiare, attribuendo in graduatoria 10 punti a fronte dei 3 di base, ai Comuni che potessero co-finanziare i progetti.

Anche su questo ho evidenziato la contraddizione: ancora una volta, si finisce per dare più soldi a chi ha già di più e a Napoli e al Sud in generale, quando va bene, spettano le briciole delle politiche governative.

Può un patto per Napoli dipendere da una campagna elettorale?

Un impegno serio, istituzionale per la città, chi come me ha avuto l’onore di fare l’assessore, e non per 9mila euro al mese, (ricordo che si è varato, quello invece si, l’aumento degli stipendi dei sindaci), lo chiede da anni.

Così come Napoli si è mobilitata quest’anno insieme a 500 sindaci del Sud per chiedere un ‘Recovery Sud’, perché troviamo ingiusto che nel Mezzogiorno, che sconta una più che secolare disuguaglianza rispetto al Nord, vengano allocati solo il 40% dei fondi del Pnrr e non il 60%.

L’Autonomia differenziata (la prima bozza in discussione al Parlamento è stata redatta dall’on. Francesco Boccia del Pd) benché non sia ancora legge, sta già indirizzando le politiche di governo verso il federalismo fiscale.

In un’Europa che unisce non si può frammentare il Paese in regioni e comuni di serie A e di serie B.

Vanno assicurati i livelli essenziali di prestazioni minime, a salvaguardia del benessere, per la città e per i suoi abitanti.

Tantissimi giovani che fuggono all’estero, tanti disoccupati e precari si devono assumere stabilmente per riorganizzare la città: renderla pulita con la raccolta differenziata e il porta a porta, curarandone il verde, progettando, pianificando, gestendo l’affascinante e complessa professionalmente sfida del Recovery Found. E poi per prendersi cura delle persone in modo costante, professionale, stabile, monitorando gli interventi.

Tutto questo mi preoccupa ed è ciò su cui vigilerò. Come consigliera, come napoletana, come donna.

Senza “lasciare” ma con l’impegno a lottare.
Attendendo la metro per andare al prossimo appuntamento, attendendo da precaria una graduatoria per lavorare, attendendo da giovane che il mio Paese mi metta nelle condizioni, con un salario non da fame, di ottenere un mutuo in banca per l’acquisto della casa.

Attendendo tutto ma non tutto.

Per una politica che sia #verità, non privilegio ma progetto, che si nutra della realtà delle cose, che incida per determinare maggiore equità e difendere i nostri diritti sociali, per quella non attendo.

In fase di pieno fiscal Compact le metropoli come Napoli e Roma soffrono in maniera irreversibile calo di trasferimenti, assedio finanziario volto alle privatizzazioni, ad onta della piena capacita’ fiscale che consente al dittico Roma-Napoli, di provvedere autonomamente al proprio fabbisogno in guisa completa.

Gualtieri ex ministro oggi sindaco di Roma auspica l’ingresso nel finanziamento di servizi ed investimenti, strutture finanziarie sesquipedali da ripagare con altre privatizzazioni, cesure ed aggravi d’imposta; Napoli vede Manfredi, del medesimo partito di Gualtieri, aver eluso ulteriori chiusure scolastiche cui de Magistris non e’ riuscito ad ovviare. Tuttavia l’ ex rettore fautore di grandi prestazioni gestionali ad onta dei debiti, si trova dinanzi al bivio: ossia accollarsi responsabilita’ non sue di malagestione oppure dimettersi.




Norimberga 2 inizia

Agostino Conte ha redatto il sottostante editoriale da me corredato con altri dati.

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IL NUOVO PROCESSO DI NORIMBERGA INIZIA IL 3 LUGLIO 2021 – AGGIORNAMENTO E VIDEO

Un grande team di oltre 1.000 avvocati e più di 10.000 esperti medici sotto la guida del Dr. Reiner Fuellmich ha avviato procedimenti legali contro il CDC, l’OMS e il Gruppo di Davos PER CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ. L’avv. Fuellmich e il suo team presentano il test PCR errato e l’ordine ai medici di scrivere per qualsiasi morte come morte Covid quindi come frode. Il test PCR non è mai stato progettato per rilevare gli agenti patogeni ed è inaccurato al 100% a 35 cicli. Tutti i test PCR monitorati dal CDC sono impostati su 37-45 cicli. Il CDC riconosce che i test su 28 cicli non sono consentiti per un risultato positivo affidabile. Ciò invalida oltre il 90% dei presunti casi / “infezioni” Covid rilevati dall’uso di questo test errato. Non sono previsti risarcimenti ed indennizzi per tali danni ed omicidi da vaccini; e casomai gli esborsi sono previsti imputarsi agli stati anziche’ alle societa’ coinvolte.

Oltre ai test errati ed ai certificati di morte fraudolenti, il vaccino “sperimentale” stesso viola l’articolo 32 della Convenzione di Ginevra. Ai sensi dell’articolo 32 della Convenzione di Ginevra del 1949, “la mutilazione e gli esperimenti medici o scientifici non necessari per il trattamento medico di una persona protetta” sono vietati. Secondo l’articolo 147, condurre esperimenti biologici su persone protette è una grave violazione della Convenzione. Il vaccino “sperimentale” viola tutti i 10 codici di Norimberga – che prevedono la pena di morte per coloro che tentano di infrangere queste leggi internazionali. Il “vaccino” NON soddisfa i seguenti cinque requisiti per essere considerato un vaccino ed è per definizione un “esperimento” medico e un esperimento:

1) Fornisce immunità al virus: Si tratta di una terapia genica “leaky” che NON FORNISCE IMMUNITÀ a Covid 19 e afferma di ridurre i sintomi, ma i doppi vaccini sono ora il 60% dei pazienti che necessitano di ER o ICU con infezioni da covid.

2) Protegge i destinatari dall’ottenere il virus: Questa terapia genica non fornisce immunità e il doppio vaccino può ancora catturare e diffondere il virus.

3) Riduce i decessi dovuti a infezioni virali: Questa terapia genica non riduce le morti per infezione. Sono morte anche persone con doppia vaccinazione infetta da Covid.

4) Riduce la circolazione del virus: Questa terapia genica consente ancora al virus di diffondersi perché dà zero immunità al virus.

5) Riduce la trasmissione del virus: Questa terapia genica consente ancora la trasmissione del virus perché non conferisce immunità al virus.

SI APPLICANO LE SEGUENTI VIOLAZIONI DEL CODICE DI NORIMBERGA:

Codice di Norimberga n. 1: il consenso volontario è importante. Nessuna persona dovrebbe essere costretta a fare un esperimento medico senza il consenso informato. Molti media, politici e non medici esortano le persone a prendere la siringa.Non forniscono informazioni sugli effetti negativi o sui pericoli di questa terapia genica. Tutto quello che senti da loro è: “sicuro ed efficace” e “i benefici superano i rischi”. I paesi usano blocchi, coercizione e minacce per costringere le persone a prendere questo vaccino o sono banditi dalla partecipazione a una società libera sotto il mandato di un pass vaccino o di un pass verde. Durante i processi di Norimberga, anche i media sono stati perseguiti e membri sono stati uccisi per aver mentito al pubblico, insieme a molti dei medici e dei nazisti riconosciuti colpevoli di crimini contro l’umanità.

Codice di Norimberga 2: Produce con risultati fruttuosi che non possono essere prodotti con altri mezzi. Come accennato in precedenza, la terapia genica non soddisfa i criteri per un vaccino e non offre immunità al virus. Esistono altri trattamenti medici che danno risultati fruttuosi contro il Covid, come l’Ivermectina, la vitamina D, la vitamina C, lo zinco e il rafforzamento del sistema immunitario per influenza e raffreddore.

In America gran parte di militari sottoposti a vaccini Covid non possono piu’ volare a causa della predisposizione acquisita alla trombosi.

Per militari e cittadini cattolici, un prelato americano ha disposto una esenzione vaccinale a causa del contenuto dei sieri sottoforma di cellule fetali abortite, pertanto antitetiche al loro credo.

Codice di Norimberga n. 3: esperimenti di base a seguito di esperimenti su animali e malattie della storia naturale. Questa terapia genica ha saltato gli esperimenti sugli animali ed è andata direttamente agli esperimenti sull’uomo.Nella ricerca sull’mRNA utilizzata da Pfizer, uno studio candidato sull’mRNA con scimmie macachi rhesus utilizzando BNT162b2 mRNA e in quello studio tutte le scimmie hanno sviluppato polmonite, ma i ricercatori hanno considerato il rischio basso perché si trattava di giovani scimmie sane di 2-4 anni di età. Israele ha utilizzato Pfizer e la Corte internazionale di giustizia ha accettato il requisito che l’80% dei pazienti con polmonite debba essere iniettato con questa terapia genica. Nonostante questo sviluppo allarmante, Pfizer ha continuato a sviluppare il suo mRNA per Covid, senza test sugli animali.

Codice di Norimberga n. 4: Evita tutte le sofferenze e gli infortuni inutili. Dal lancio dell’esperimento ed elencato nel sistema di segnalazione CDC VAERS, negli Stati Uniti sono stati segnalati oltre 4.000 decessi e 50.000 feriti da vaccino. Nell’UE sono stati segnalati più di 7.000 decessi e 365.000 feriti da vaccino. Questa è una grave violazione di questo codice.

Codice di Norimberga n. 5: nessun esperimento dovrebbe essere eseguito se c’è motivo di credere che si verificheranno lesioni o morte. Vedere n. 4, sulla base di dati medici basati sui fatti, questa terapia genica provoca morte e lesioni. La ricerca precedente sull’mRNA mostra anche diversi rischi che sono stati ignorati per questo attuale esperimento genetico sperimentale. Uno studio del 2002 sulle proteine delle unghie SARS-CoV-1 ha dimostrato che causano infiammazione, immunopatologia, coaguli di sangue e inibiscono l’espressione dell’angiotensina 2. Questo esperimento costringe il corpo a produrre questa proteina delle unghie che eredita tutti questi rischi.

Codice di Norimberga 6: il rischio non dovrebbe mai superare il vantaggio. Covid-19 ha un tasso di recupero del 98-99%. Il danno da vaccino, la morte e gli effetti collaterali negativi della terapia genica con mRNA superano di gran lunga questo rischio. L’uso di vaccini “LEAKY” È STATO VIETATO per uso agricolo dagli Stati Uniti e dall’UE a causa dello studio Marek Chicken che mostra la comparsa di “virus caldi” e varianti … che rendono la malattia ancora più mortale. Tuttavia, questo è stato ignorato per l’uso umano dal CDC consapevole che il rischio di nuove varianti più mortali deriva dalle vaccinazioni che perdono. Il CDC è pienamente consapevole che l’uso di vaccini che perdono facilita l’emergere di ceppi più caldi (più mortali). Eppure l’hanno ignorato quando si tratta di esseri umani.

Codice di Norimberga n. 7: devono essere fatti i preparativi anche per le remote possibilità di lesioni, invalidità o morte. Non sono stati fatti preparativi. Questa terapia genica ha saltato gli esperimenti sugli animali. Gli studi clinici di fase 3 delle aziende farmaceutiche non si concluderanno fino al 2022/2023. Questi vaccini sono stati approvati in caso di emergenza. Usa solo l’azione per forzare un pubblico disinformato. NON sono approvati dalla FDA.

Codice di Norimberga n. 8: Gli esperimenti devono essere eseguiti da persone scientificamente qualificate. I politici, i media e gli attori che affermano che questo è un vaccino sicuro ed efficace non sono qualificati. La propaganda non è scienza medica. Molti negozi come Walmart e centri di vaccinazione drive-through non sono qualificati per somministrare terapie geniche mediche sperimentali al pubblico non informato.

Codice di Norimberga n. 9: tutti devono avere la libertà di terminare l’esperimento in qualsiasi momento. Nonostante la chiamata di oltre 85.000 medici, infermieri, virologi ed epidemiologi, l’esperimento non finisce. In effetti, attualmente ci sono molti tentativi di cambiare le leggi per far rispettare la conformità ai vaccini. Ciò include vaccinazioni obbligatorie e obblighi. Con cadenza semestrale si pianificano “irroratrici” sperimentali senza utilizzare il crescente numero di morti e feriti già causati da questo esperimento. Queste immagini di aggiornamento verranno somministrate senza alcuna sperimentazione clinica. Si spera che questo nuovo processo di Norimberga metta fine a questo crimine contro l’umanità.

Codice di Norimberga n. 10: il ricercatore deve interrompere l’esperimento in qualsiasi momento se esiste una probabile causa di lesioni o morte. È chiaro dai dati statistici che questo esperimento porta a morte e lesioni. Ma non tutti i politici, le compagnie farmaceutiche ed i cosiddetti esperti tentano di impedire a questo esperimento di terapia genica di danneggiare un pubblico disinformato.

II

COSA PUOI FARE PER PORRE FINE A QUESTO CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ?

Condividi queste informazioni. Ritenete responsabili i vostri politici, media, medici e infermieri – che se sono coinvolti in questo crimine contro l’umanità, sono anche soggetti alle leggi stabilite nella Convenzione di Ginevra e nel Codice di Norimberga e possono essere processati, giudicati colpevoli e uccisi.

I PROCEDIMENTI LEGALI SONO IN CORSO, SONO STATE RACCOLTE PROVE E UN FOLTO GRUPPO DI ESPERTI IN CRESCITA LANCIA L’ALLARME.

fonte: http://sistatiden.se/1000-advokater-och-10000-lakare-har-inlamnat-en-stamningsansokan-for-brott-mot-nurnbergkoden-den-nya-nurnberg-rattegangen-startar-den-3-juli-2021/

Ascoltate questo video pubblicato da Mario Sartorio sul blog magazine.5lb.eu

Mario Sartorio è il Fondatore di 5LB Magazine, autore del libro Noi Siamo Il Nostro Corpo, vice-presidente di Salute Attiva Onlus, si occupa di sviluppo dell’attenzione corporea. .




Associazione Merito Crazia esorta l’Agenzia delle uscite

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COMUNICATO di MERITOCRAZIA ITALIA vuole che
IL FISCO NON SIA UNA TORTURA, MA UNA RISORSA DELLO STATO.
È di questi giorni la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del d.l. n. 146, recante misure urgenti in materia fiscale.
Molti sono gli interventi previsti dal decreto, ma non tutte le difficoltà in cui versano attualmente le imprese italiane sono state prese in considerazione, né si ha conto del fatto che la mancanza di liquidità spesso dipende anche dall’impossibilità di recuperare tempestivamente i crediti che i contribuenti hanno nei confronti delle amministrazioni pubbliche.
Per cogliere le opportunità offerte dai prossimi stanziamenti finanziari, riconquistare adeguati livelli di stabilità interna e credibilità nei rapporti internazionali, occorrono interventi decisi e una netta inversione di rotta.
Occorrono misure realmente ispirate a equità, razionalità e ragionevolezza, proporzionalità e chiarezza e attuativa dei principi di garanzia, capacità contributiva e affidamento, nel verso di riportare equilibrio fra il livello dell’imposizione e il suo costo, diretto e indiretto, da una parte, e il corretto utilizzo delle risorse, contro pericolosi sprechi anche di matrice finanziario-speculativa; e ripristinare il necessario patto di fiducia fra Cittadino e Stato.
Nei mesi scorsi, Meritocrazia Italia ha già avanzato alcune proposte di dettaglio sulla necessaria riforma fiscale con la novità assoluta della costituzione della Agenzia delle Uscite a tutela di imprese creditrici e cittadini non pagati tempestivamente dalla pubblica amministrazione.
Oggi, dando continuità all’opera di proposizione, Meritocrazia condivide con il Governo le proprie proposte di modifica e integrazione del d.l. n. 146.
Tra gli interventi maggiormente auspicabili, reputa necessario che: si preveda per l’anno 2022 l’emanazione di una rottamazione quater, con possibile dilazione dei pagamenti sino a 5 anni, avente a oggetto le cartelle di pagamento affidate sino al 31 dicembre 2020 e gli avvisi bonari emessi sino al 31 dicembre 2021, con eliminazione di sanzioni e interessi e riduzione percentuale al 50% anche delle imposte dovute, aperta a tutte le imprese che dichiarano fatturati sino a 10 milioni di euro ed a tutti i privati con redditi annuali inferiori a 50.000 euro;

si disponga la rottamazione totale per le cartelle esattoriali con importi fino a 10.000 euro ed affidate entro il 31 dicembre 2018;

venga disapplicato l’obbligo di verifica adempimenti prevista dall’art. 48 bis, d.P.R. n. 602/73 anche nel caso di inadempienza contributiva in situazioni di debiti nei confronti della pubblica amministrazione nelle ipotesi di aziende coobbligate con il debitore principale; la disapplicazione dovrebbe esse prevista anche in caso di fallimento di quest’ultimo, e anche per le aziende che vantano crediti dalla pubblica amministrazione per importi superiori a 100.000 euro, in raccordo con il Codice dei contratti pubblici ex articolo 30, comma 5, d.lg. n. 50 del 2016 e con le disposizioni previste per il fermo amministrativo ex art. 86, d.P.R. n. 602 del 1973;

siano considerate improcedibili le dichiarazioni di fallimento nel caso di decozione causata da crediti vantati dall’impresa verso amministrazioni pubbliche per importi superiori a 100.000 euro;

si preveda l’esercizio opzionale ai sensi dell’art. 1, commi da 37 a 45, l. 23 dicembre 2014, n. 190, in data antecedente a quella di entrata in vigore del presente decreto che possano scegliere, in alternativa al regime opzionato, di aderire al regime agevolativo di cui al presente articolo, previa comunicazione da inviarsi secondo le modalità stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate;

si disponga la rateizzazione a 120 mesi senza stringenti requisiti e a 180 mesi per le cartelle sospese da marzo al 31
dicembre 2020. A noi di Adfnews.ir sembra opportuno plasmare i crediti di imposta su esugenze di scambio monetario effettivo per la collettivita’, elidere i debiti fiscali delle imprese e privati nel lasso di tempo pandemico, creare societa’ assicurative statali in grado di erogare imminente interessi sui ritardi dei pagamenti pubblici e privati.




Sentenza: assegno divorzio anche ai conviventi

Una nuova convivenza non comporta di per sé la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno di divorzio in favore del coniuge economicamente più debole, tuttavia la scelta di avviare un nuovo percorso di vita non è irrilevante: la conseguenza è che l’ex coniuge non può più pretendere la componente assistenziale dell’assegno, ma ha diritto alla liquidazione della componente compensativa che verrà quantificata tenendo conto di diversi parametri, come la durata del matrimonio, il suo apporto alla realizzazione del patrimonio familiare e la perdita di chance professionali.

Lo hanno deciso le Sezioni unite della Cassazione. Con la sentenza n.  32198 a risoluzione di un contrasto, “le Sezioni Unite della Corte sono intervenute a definire la sorte dell’assegno di divorzio in favore del coniuge economicamente più debole, qualora questo instauri una stabile convivenza con un nuovo compagno”, spiega la Cassazione in una nota. Le Sezioni Unite afferma “in primo luogo che, allo stato attuale, l’instaurazione della nuova convivenza non comporta la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno”. “La scelta di intraprendere un nuovo percorso di vita insieme ad un’altra persona non è però irrilevante”, precisa la Suprema Corte: “le Sezioni Unite affermano che l’ex coniuge, in virtù del suo nuovo progetto di vita e del principio di autoresponsabilità, non può continuare a pretendere la corresponsione della componente assistenziale dell’assegno”, tuttavia, “non perde il diritto alla liquidazione della componente compensativa dell’assegno, che verrà quantificata tenendo anche in conto la durata del matrimonio, purché provi il suo apporto alla realizzazione del patrimonio familiare, o del patrimonio personale dell’ex coniuge, nonché le eventuali rinunce concordate ad occasioni lavorative e di crescita professionale in costanza di matrimonio”. A questo punto estendere il mantenimento anche a separati da mera convivenza prolungata anche senza prole, e’ il vero nodo della evoluzione giuridica sulla effettiva uguaglianza sociale e parita’ di generi.




Amazzonia: Bolsonaro sulla scia di Trump contro i media

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Il militare brasiliano, Jair Bolsonaro, presidente del principale paese sudamericano, ha proposto agli indigeni di inviare messaggi all’Europa per riferire sulla “vera” situazione in Amazzonia e confutare le informazioni sui media.
    Il capo dello Stato ha parlato durante una diretta social di una sua recente visita ai “fratelli” indigeni nell’Amazzonia nordoccidentale, vicino al confine con la Colombia, dove gli è stato chiesto di installare Internet. Quando i villaggi avranno la tecnologia appropriata, gli indigeni “cominceranno a mostrare le immagini all’Europa”, ha detto Bolsonaro.
    “Cosa intendo con questo? Gli indigeni mostreranno la verità all’Europa e non le bugie raccontate dalla stampa”, ha aggiunto il leader di estrema destra. “La maggior parte dei media si compiace di mostrare bugie all’estero, per danneggiare il governo. Così facendo Il Paese perde buone possibilità di affari, investimenti”, ha concluso Bolsonaro, grande assente alla Cop26 di Glasgow. Bolsonaro sostiene la sua innocenza in merito la deforestazione del ‘polmone” del mondo, attribuendo la responsabilita’ a soggetti terroristici attinenti sistemi di potere forestiero che vogliono detronizzarlo.

Il Brasile sta incominciando a subordinarsi in parti crescenti alla prescrizione della mascherina ma ha finora eluso l’obbligo vaccinale ed il Green Pass. Bolsonaro non intende vaccinarsi ed in merito alla pandemia ha esplicitato la considerazione dei militari relativamente la pandemia, che si tratti di un’arma batteriologica. Alla luce dei contagi in Brasile stazionari, il presidente sta subendo attacchi incessanti dal sistema mediatico, sanitario e politico nazionale ed internazionale. Sopratutto in seguito alla propria critica sui provvedimenti del G20 di Roma appena conclusosi.

Gli attacchi ai media del seguace e sodale brasiliano di Trump, che li definisce faziosi ed ipocriti, non gli stanno alienando i proseliti popolari; infatti recentemente l’Avenida Paulista di San Paolo e’ stata oberata di manifestanti che incitavano il presidente del Brasile a non cambiare rotta e continuare l’agone contro l’Oms per mantenere la liberta’ di circolazione; cio’ in seguito alla riapertura delle scuole rimaste asserragliate per un anno.
   




G20 Roma: assenti Cina Russia e Polonia ma Draghi promette

Cravatta in foto, artigianale con nodo fisso e chiusura a gancio, acquistabile nello shop di francescopaolotondo.com La parata del G20 indetta e diretta da Draghi e’ figurata essere un rispolvero a Roma del G8 alla luce del potere finanziario ed industriale di quell’Italia all’epoca richiedente asilo nel G5. Tuttavia mancavano Russia e Cina per esplicito disappunto sulla linea politica ed economica che ad oggi contraddistingue il pariglia Usa-Europa.

Il commercialista e consulente finanziario famigerato nel mondo informatico, Francesco Carrino, ha citato il coinvolgimento di Draghi per il programma discusso a Roma la scorsa settimana, di fondi d’investimento legati a Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk e la banca mondiale oltre al Fondo Monetario internazionale, relativamente la macrotransizione ecologica del mondo occidentale con Italia in testa. Da qui Draghi avrebbe replicato il bistrattato ed ironizzato “Whatever it takes” per salvare l’euro, assicurando l’uditorio riguardo la capacita’ di spesa infinita per raggiungere l’obiettivo ritenuto primario della ricostruzione in tema ecologico di tutto. Il vertice italiano infatti ha legittimato ed avviato il processo di ritrasformazione mondiale con tecnologie ambientaliste, che per Carrino sara’ foriero di indebitamento pubblico e privato, oltre che ridimensionamento dei risparmi causato dalla mole sesquipedale di inflazione che ne derivera’.

Gli incentivi pubblici in procinto di estensione per tutti, oltre che le aziende, teleologici alle ristrutturazioni green ed all’elettrificazione di auto e similari, per Carrino e Malvezzi provocheranno indebitamento privato dei cittadini ma anche per le imprese. Infatti a tal proposito i crediti d’imposta italiani non sarebbero adeguati a stimolare l’economia ma nemmeno il guadagno privato e quello aziendale per cui andrebbero plasmati in un’ottica di tangibile beneficio. Lo stato inoltre, a detta di Micalizzi e Malvezzi ma non solo, non sconta per tempo tali crediti d’imposta.

Ancora il denaro erariale rappreso nel Pnnr con cui attuare la transizione ecologica nazionale e’ a debito dunque da ripagare a fondi d’investimento e banche affibiate alla bce sottoforma di sgravi di spesa pubblica ed aumento delle gabelle che collocano l’Italia al primo o secondo posto in Europa per pressione fiscale.

La Cina ha gia’ affermato di non voler recidere le proprie emissioni emulata dalla Russia, mentre si leva il grido di allarme di geologi e scienziati disallineati sulla impossibilita’ di frenare il cambiamento climatico in quanto stazioniamo in piena fase post-glaciale irreversibile. A cio’ l’arcivescovo Vigano’ enfatizza la melensaggine del cambiamento climatico come mossa speculativa per guadagnare da parte di multinazionali e soggetti ad esse aderenti, a detrimento di cittadini e stati: con conseguente depauperamento popolare e pubblico da scongiurare con preghiere, unioni, azioni pacifiche ma inesauribili.




Calcio e politica: Boban si sfoga lodando il Napoli

Cravatta in foto artigianale con nodo fisso e chiusura a gancio acquistabile in shop di francescopaolotondo.com “L’Italia è il paese dell’arte e della cultura, ma nel calcio è quello del risultato.
Prima c’erano Rivera, Baggio, Maldini, Baresi… siete un popolo supertalentuoso.
Il fatto è che avete un po’ tradito arte e talento sviluppando, primi al mondo, concetti tattici e di gioco collettivo che sono stati portati all’esasperazione: così, senza lavoro individuale nei vivai, i talenti non sviluppano il loro potenziale negli anni formativi.
Si trascura troppo l’uno contro uno in ambedue le fasi. È gravissimo.
Diventa dura produrre così nuovi Totti e Del Piero, perciò passano quasi 15 anni da Pirlo a Verratti.
Bisogna produrre giocatori, non risultati, almeno nei vivai.
Ripetere il 2006 sembra dura, ma lo sembrava anche nel 2006. L’Italia è l’Italia, malgrado il drammatico calo di qualità.
La sua colpa è stata non investire e programmare quand’era nello splendore calcistico e finanziario, quando ospitava Ronaldo e Zidane: ha pensato di poter dominare sempre, ma non era più l’Nba del calcio.
La storia del calcio segue quella politica: improvvisazione, creatività, programmi zero”.

Alla luce di dati multipli e dichiarazioni del genere e’ doveroso edulcorare con lodi ed attestati di stima, l’operato del Napoli diretto dal presidente de Laurentis, in quanto squadra meno indebitata tra le migliori d’Europa, nonche’ celere e certa nel pagamento degli emolumenti ai suoi calciatori. Pare che cio’ sia stato garantito anche in tempi di Covid, unica o migliore tra le realta’ calcistiche italiane.

Il Napoli oggi capolista in campionato e’ ammirata in Europa come squadra italiana dal bel gioco che viene vista anche all’estero, con il vantaggio dei diritti tv venduti nella fattispecie. In questa fase che riscontra la Juventus limitata dai debiti il club partenopeo si erge in autonomia finanziaria pur senza i contributi della qualificazione della Champion’s League e senza un campionario di calciatori galattici che ha reso Barcellona, Real, Psg oberate di prestiti di onerosissima estinzione.

[Zvonimir Boban]

Fonte: gazzetta dello sport




Scioccante rivelazione del Gatewaypoundit: Alto Tradimento

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Fino ad ora il contenuto dei contratti firmati dai vari governi internazionali con la Pfizer non è stato reso noto al grande pubblico italiano e straniero. Una organizzazione senza scopo di lucro chiamata Public Citizen è riuscita ad entrare in possesso di uno dei contratti riservati che il colosso farmaceutico americano ha firmato con i vari governi. Le condizioni praticamente sono sconcertanti. La Pfizer attraverso questi contratti non solo si è garantita l’immunità completa per i danni procurati dai suoi sieri sperimentali ma è divenuta di fatto la padrona assoluta di alcuni dei governi firmatari.

Nel contratto ottenuto da Public Citizen, apprendiamo che in caso di dispute sui danni collaterali prodotti dai sieri o altre questioni relative a contenziosi tra le parti, saranno degli arbitrati privati a pronunciarsi in merito e non le corti di giustizia nazionali. Pfizer in questo modo si è assicurata il diritto di avere un processo dove non ci sono veri magistrati che appartengono ad un tribunale di uno dei Paesi firmatari, ma piuttosto da un privato che con ogni probabilità sarà un uomo vicino alla stessa Pfizer. Le condizioni capestro non sono terminate qui. Qualora alcuni dei governi nazionali fossero costretti a versare dei risarcimenti al colosso farmaceutico USA, la Pfizer può rivalersi attraverso l’acquisizione di proprietà pubbliche dello Stato. Questo contratto non è un normale contratto di fornitura di un farmaco tra un governo e una casa farmaceutica.

Questo contratto per la sua stessa natura è un atto eversivo perché i governi che lo hanno firmato hanno consegnato la sovranità dello Stato nelle mani di un gruppo privato straniero. Il regime di Conte e il regime di Draghi sono già colpevoli di aver dato vita a un colpo di Stato che ha messo fine alla legalità costituzionale, ma se hanno firmato e onorato un contratto del genere con la Pfizer, l’alto tradimento e l’attentato alla sovranità dello Stato di cui si sono macchiati è ancora più eversivo.
https://www.thegatewaypundit.com/2021/11/explosive-revelation-indian-television-exposes-pfizer-bullies-blackmails-countries-covid-shots-video/.




Crediti fiscali salvezza Pil: Lega ed economisti all’attacco

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Si sono sbilanciati su cio’ il professor Malvezzi ed il finanziere Micalizzi, ma la Lega medesima si dice abbia troncato la collaborazione con i 5 stelle a causa della loro ostilita’ a questo tema: ossia i crediti fiscali come volano inarrestabile per la crescita del pil italiano pur rimanendo nei parametri monetari, politici e finanziari dell’Europa. Paolo Savona ha subito un ostracismo ingente in seguito alla sua ostinazione a trasformare i crediti fiscali di aziende e privati verso lo stato, in moneta parallela ma alternativa da spendere solo per l’Italia. Con tale fattore, legalizzato per codice costituzionale, l’Italia potrebbe in venti anni ammortare il proprio debito pubblico in maniera totale, ma sopratutto suffragherebbe immediatamente ordinativi industriali e commercio fisico e virtuale. Infatti i crediti presso la pubblica amministrazione sono un motivo di fallimento e ridimensionamento per una dovizia di aziende italiane e partite iva, in quanto non vengono saldati per tempo specialmente al meridione e rappresentano una cifra monstre, analoga ad una manovra finanziaria. Borghi, teorico e responsabile economico della Lega ha battuto dal principio per ottenere un concordato europeo che legittimasse i crediti fiscali al ruolo di moneta di scambio per tutelare le imprese e le partite iva italiane costrette anche a rifugiarsi nella liquidita’ immediata di entita’ malavitose. Lo slancio del partito di Salvini verso la Tav ed opere infrastrutturali anche pleonastiche, ha rappresentato l’ultima istanza per stimolare crescita e liquidita’ negate, seppure a debito. Al diniego del partito di Grillo ed alla sua cessione verso la Von Der Leyer che ha confutato il progetto dei crediti fiscali come moneta di scambio, il sodalizio che reggeva dal principio Conte e’ cessato.

Oggi torna alla carica su questo tema il finanzialista Malvezzi citando i dati che vedono i salari italiani fermi a venticinque anni fa sul piano degli aumenti, ultimi in Europa dopo la Spagna, con Polonia paese che ha incrementato il reddito del 95% per mezzo dell’Europa. Binariamente a cio’ Micalizzi enfatizza come negativo il fatto che la capacita’ di risparmio degli italiani, unico indicatore di crescita, e’ ormai al 2% mensile rispetto al 25% di un trentennio fa. In antitesi alla crescita fasulla che vedrebbe il Bel Paese crescere fittiziamente giacche’ la maggioranza degli acquisti medi sono fatti a debito, e in aggiunta la politica pubblica e’ indirizzata dalle direttive di fondi e banche private che hanno fatto incetta, illegalmente, di titoli pubblici da cui reclamano cesure di spesa, aumenti di tasse e privatizzazioni.




Deficit Rai e la morsa Ue

Cravatte in foto, artigianali, con nodo fisso e chiusura a gancio, disponibili nella sezione shop di francescopaolotondo.com La rai va affermato, a detta di un suo interno sarebbe una societa’ privata seppure il ministero del tesoro ne detiene oltre il 90% delle quote, tuttavia e’ disciplinata in modo da operare come un soggetto privato, dal punto di vista dei contratti di acquisto, del cashet relativi gli artisti, ad onta del referendum del 1995 che ne ha decretato la privatizzazione. Quest’ultima tuttavia non e’ mai avvenuta garantendo il rispetto dei principi pubblici di programmazione e obbligando i dirigenti a sottoporre al Consiglio di amministrazione contratti superiori ai dieci milioni.

Oggi la rai e’ stata declassificata dalla dirigenza europea ad amministrazione pubblica che, a causa della propria incapacita’ di sostenere la meta’ delle spese con la pubblicita’, e’ una mossa propedeutica alla sua definitiva privatizzazione.

La rai ha continuato e continua ad essere appaltatore pubblico di servizi e spina dorsale della pedagogia linguistica, artistica, culturale per l’Italia, di conseguenza privatizzarla con la motivazione della insufficiente pubblicita’ ed il costo esorbitante per l’erario, figura una mossa antistrategica se non esiziale; giacche’ la Rai fino a pochi lustri fa e’ stata la principala azienda radiotelevisiva europea dal punto di vista dell’audience e degli incassi, nonche’ egemonica dal punto di vista della qualita’ dei propri format. Il problema della rai odierna e’ il suo perenne deficit, cui non e’ bastato l’aggregazione del canone alla bolletta energetica per mantenere il bilancio in attivo, tuttavia l’indotto aziendale e le inchieste giornalistiche, oltre ai film di deontologia pubblica, verrebbero ad essere minacciate a causa di una privatizzazione secondo i crismi europei fondati sul Pnnr ed il fiscal compact.

Tuttora la rai deve fronteggiare la penuria di investitori gia’ depauperati dalla crisi antecedente il Covid e ad esso correlati, ma la sua omologazione alle media company oriunde nella programmazione e nella filmica, ne inficiano la originalita’ e la qualita’, contribuendone al declino. La rai si salva offrendo dei propri prodotti culturali autoprodotti, facendo rispettare il tetto ingaggi ed investendo su artisti, professionalita’ ed aziende collaboranti italiani, sganciati dai paradigmi mercantilisti e culturali maggiormente in voga adesso. La privatizzazione della rai, secondo consulenti economici disallineati, figurerebbe un nocumento per lo stato ed il pubblico.