Search:

Costruttori italiani: una napoletana al vertice

Giu 12 2022

Costruttori italiani: una napoletana al vertice

image_pdfimage_print

Loading


BENEVENTO AVELLINO CASERTA NAPOLI SALERNO e la Campania in generale, plaudono, con il giornale Anteprima24 di Benevento, al nuovo presidente nazionale Ance.  Napoletana (e amica di Manfredi) la prima donna a capo dei costruttori italiani ha una preparazione ingente in discipline umanistiche. Ed a Napoli infatti la prima donna a capo dei costruttori italiani riuniti nell’associazione Ance vicina al sindaco Gaetano Manfredi, e’ molto attiva nel settore dell’ospitalita’ ed intrattenimento di lusso. Nel recente saggio a cura di Attilio Belli “Napoli 1990-2050, dalla deindustrializzazione alla transizione ecologica”, si è detta convinta di almeno un paio di cose. La prima: che le città che hanno un futuro sono quelle che ne hanno scelto già uno. La seconda: che “Per una stagione di sviluppo duraturo e stabile, gli elementi su cui far leva saranno creatività, apertura e concretezza. Occorrerà far sistema e recuperare una nuova speranza collettiva”.

In queste parole non è difficile scorgere Federica Brancaccio. Oggi, tra l’altro, ad enfatizzare la cultura industriale di Napoli che, con il resto del sud si conferma principale mercato di sbocco per le aziende settentrionali, la prima presidente dell’Ance ad essere nata a sud di Roma allude alle potenzialita’ della connettivita’ urbana di Internet ed all’ecologia come volano di crescita e spartiacque tra perdenti e vincenti. In seguito al solco operato da Antonio d’Amato eletto nel ‘2000 presidente di Confindustria alla luce della perizia con cui ha reso Seda la principale multinazionale europea nel settore degli imballaggi, la classe infustriale di Napoli si riaffaccia in un consesso nazionale per far incidere l’Italia. Seda presente in Inghilterra, Germania e Spagna, oltre all’Italia, con il centro operativo in quel di Napoli, precisamente ad Arzano e presso via Salvatore d’Amato, corrobora il prestigio industriale del sud: arteria cittadina in onore del padre visionario che ha istallato Napoli tra le sedi di una azienda egamonica figura via Salvatore d’Amato disseminata di imprese; Seda ha consentito al figlio del fondatore, Antonio d’Amato, di rendersi apprezzato da Berlusconi, che ne ha caldeggiato la presidenza in Condindustria nazionale. Strada che non e’ stata seguita da Lettieri che invece non e’ ancora approdato ad un palcoscenico istituzionale italiano come rappresentante, ma la linea dirigenziale campana ha consentito ad Atitech, la appendice di Alitalia affidata a Gianni Lettieri, di corroborarsi ammortando i debiti e piazzandosi nel gruppo di principali realta’ manutentive europee, prettamente italiane.

L’imprenditrice Federica Brancaccio in ogni caso, arriva da lontano: fino allo scorso marzo è stata al vertice dell’Associazione Costruttori Edili di Napoli. Prima ancora, ne ha ricoperto l’incarico di vicepresidente della Commissione Relazioni Industriali e Affari Sociali ed è stata componente del Consiglio Generale.

Manfredi, come dicevamo, la conosce bene. Fino a poco tempo fa, si è lamentato di vedere in giro per Napoli poche gru, molti ponteggi, e ancor meno cantieri in attività. Oggi, ha salutato la sua elezione con queste parole: “Le faccio le mie congratulazioni: è una imprenditrice di valore e visione. Darà un impulso fondamentale al mondo delle costruzioni in questo momento di grandi trasformazioni. Tutti abbiamo dinanzi la grande sfida del Pnrr: lei saprà collaborare nel migliore dei modi con tutte le istituzioni nazionali e locali”.

Per la Brancaccio si apre un nuovo capitolo della mentalita’ produttiva napoletana incentrata sull’intermodalita’, come predisposto anche da Grimaldi a capo della multinazionale navale con sede a Napoli, al fine di ovviare alle carenze infrastrutturali croniche del meridione.

Su ecologia e connettivita’ di Brancaccio tuttavia, emerge la chiosa indiretta di un altro componente di spicco della industria campana, ossia Paolo Scudieri presidente di Adler, principale costruttore di componenti automobilistiche nonche’ presidente della categoria nazionale, che esecra la scelta europea di bandire i motori termici, additando le lobby che suffragano tale scelta, come esiziali, faziose e focalizzate sulla demolizione dell’Italia apriori, in seguito dell’Europa.

Il coautore di Eccellenze Campane ed attuatore, assieme a d’Amato, di un mastodontico progetto di riqualificazione dell’area est di Napoli in cui sorge il capannone di Eccellenze Campane Scudieri, rimarca l’incapacita’ dell’Europa nella filiera estrattiva e trasformativa, sul ramo elettrico, con la conseguente erosione di settantamila posti di lavoro; con sole seimila assunzioni per l’elettrico.

0 Comments
Share Post