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De Laurentis criticato fa rinnovare il centro di Maradona

Giu 15 2022

De Laurentis criticato fa rinnovare il centro di Maradona

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Il Centro Paradiso di Soccavo, il vecchio quartier generale del Napoli, sta riprendendo vita. Due giorni fa, come riporta Cronache Di Napoli, gli operai hanno varcato i cancelli dell’impianto sportivo di Soccavo per iniziare i lavori per mettere nelle condizioni Banca Intesa e Credito Fondiario, proprietari della struttura, di poter vendere l’immobile. Il prezzo è già stato fissato. Per rilevare il centro sportivo dove nacquero le vittorie più importanti del Napoli servono 3 milioni di euro. Il presidente Aurelio De Laurentiis, che rilevò il titolo sportivo della vecchia Ssc Napoli fallita il 2 agosto 2004, non è interessato. C’è da dire che il Centro Paradiso non entrò nella proceduta fallimentare. Oggi il Napoli opera a Castelvolturno per gli allenamenti, tra Napoli e Caserta, in una struttura definita tra le migliori in Italia. Il presidente del Napoli ne detiene in controllo e, in merito alla questione stadio e temi analoghi, ha ribadito la propria reticenza ad operare maggiormente, a causa delle croniche ed inveterate, infiltrazioni camorristiche. Le quali ad ogni modo permeano il tessuto produttivo e sociale della ex capitale del Regno Borbonico.

I tifosi del Napoli stannno aspettando la decisione di Mertens, ma indizio potrebbe arrivare dal mondo dei social. Comunque il presidente proveniente dal una delle maggiori case di produzione cinematografica, sta essendo crivellato di critiche trasversali da parte della tifoseria: si imputa infatti a de Laurentis la mancata volonta’ di vincere lo scudetto a causa dell’ennesima disdetta annuale, in termini di campionato. De Laurentis ribatte che con la propria gestione Napoli si posizione da anni e stabilmente, tra la prime cinque squadre italiane. E che il Napoli e’ trasognato dai record irraggiungibili di Maradona, irreplicabile migliore calciatore della storia.

Il tormentone ‘futuro Dries Mertens’ è sotto la luce dei riflettori ormai da settimane. Il contratto del belga con il Napoli, di fatto, terminerà a fine mese, ma c’è ancora tantissima incertezza sul suo prossimo avvenire. La trattativa per il rinnovo del contratto è ferma al rifiuto di Aurelio De Laurentiis alla proposta fattagli dagli agenti del centravanti di 2,5 milioni di euro all’anno più bonus sia nel corso del biennale che alla firma.

Paolo Paoletti, storico giornalista sportivo partenopeo con il migliore pedigree, si scaglia contro il proprietario della Filmauro con queste parole al fulmicotone: il diciannovesimo del Milan somiglia al promo del Napoli, alla luce della competenza, dell’attraenza e del coraggio. Poi si scaglia contro de Laurentis che si ostina a mortificare Napoli ed i napoletani. Lo scudetto del Milan mette tutti sull’avviso: adesso si sa come fare calcio e chi sa fare calcio! Uno scudetto costruito in 3 anni, in un club affogato dai debiti e dalle limitazioni Uefa. Un club che non è un club perchè la proprietà è un fondo finanziario, ovvero niente di più anonimo, che ha resistito a tutte le difficoltà in cui ha versato, per la sua storia, la voglia di vincere, l’ambizione di farcela nonostante tutto e tutti.
Lo scudetto del Milan, dopo i 9 consecutivi della Juve e quello dell’Inter, sfata infatti ogni luogo comune: la Juve domina perchè aiutata dal Sistema, l’Inter ha fatto breccia spendendo una tombola! Chi vince poi fallisce! Afferma de Laurentis a proposito dei debiti. Tutto falso, FALSOOOOO, replica Poletti passato fidanzato di Barbara d’Urso.
Vince sempre chi è più forte, non solo tecnicamente ma nell’insieme delle componenti che servono, innanzitutto la competenza.
Questo scudetto del Milan assomiglia al primo vinto dal Napoli. Dopo un primo anno da ottavo posto, nonostante Maradona, ecco che Ferlaino capisce cosa andava fatto: mettere tutto nelle mani del miglior manager italiano, Italo Allodi. “Seppi della bomba a inizio dicembre dell’84 e intervistai il Commendatore per il Giornale di Napoli, dove allora scrivevo. Dopo un primo “no” bugiardo, Allodi ammise tutto e mi disse ‘virgolettato e pubblicato’ che anche a Napoli si poteva vincere in due anni. Così fu! Prima il terzo posto, poi lo scudetto. Non potendo essere Scaroni, presidente di rappresentanza, a decidere come rilanciare il Milan; tantomeno Gazdisis ottimo manager organizzativo (vice commissario della Major League Soccer dal 2001 al 2008 e Ceo dell’Arsenal dal 2009 al 2018), Paolo Maldini al Milan ha fatto ciò che fece Allodi in quel Napoli. Con pochi soldi, tanto coraggio, enorme credibilità e grande stima dell’ambiente e del Sistema.
Il 22 dicembre di tre anni fa, sotto i gol di Ilicic e Muriel, il Milan era decimo. Elliott, voleva cambiare tutto, ma Pioli e la squadra, aiutati da Ibra, avevano ribaltato la stagione. Poi il secondo posto di un anno fa, tra molto scetticismo. Fino al trionfo di poco fa, 22 maggio 2022. Il Milan partito a -12 dall’Inter di Conte un anno fa, l’ha superata in 10 mesi. E dopo 11 anni dall’ultimo scudetto con Allegri, ha rivinto portando Pioli, al primo scudetto da allenatore. Così come il DS Ricky Massara che Sabatini aveva già pronosticato a Roma suo erede.
Perchè il Napoli non può vivere tutto questo?
Perchè De Laurentis non capisce niente di calcio, è geloso di figure in società, figure competenti e riconosciute dall’ambiente (Ferrara team manager e Cannavaro allenatore); sceglie lui i giocatori, per cui Maignan va al Milan e diventa il miglior portiere dell’anno mentre Meret è un flop; fa e disfa con l’unico criterio degli incassi per mettersi in tasca la montagna di soldi che ha cambiato la sua vita, quella della sua famiglia e della Filmauro, giocattolino lasciatogli dal Padre Luigi.
Inutile fare l’elenco delle operazioni di mercato che ha portato il Milan alla vittoria ed il Napoli ad illudersi per l’ennesima volta. Vanno invece ricordati un concetto e le prime mosse di Paolo Maldini. Il concetto ispiratore è: il Milan ha una forte identità che è categoria di lavoro capace di assicurare come arrivare prima di altri club ai giocatori che fanno la differenza a basso costo. In una parola, attrattività! Le prime mosse nell’estate del 2019 furono di Boban e di Riky Massara. Boban, a volte, ha sbagliato scelte ma ne fece una impagabile: le dimissioni per proteggere Pioli e la squadra.
Massara ha ripagato la fiducia con colpi continui tutti riusciti.
Tutto questo realizzando l’obiettivo del fondo, investire per incassare. Elliot che tenne le azioni del Milan dal debitore Li Yonghong per 303 milioni di prestito non restitiuito, dopo 3 anni, rivende a RedBird per 1,3 miliardi. Ecco come si fa business, vero Aurelio…?
Se il 19° scudetto rossonero, atteso 11 anni, mi ha fatto rivivere il primo storico del Napoli, l’amara riflessione è che De Laurentis non ha alcuna possibilità di vincerlo: primo perchè a lui interessano solo i soldi e dovrebbe andare a lezione da Paul Singer; secondo perchè non ne è capace; terzo perchè ha declassato Napoli a piazza di provincia. Negli anni di Diego e Allodi, tutti volevano venire a Napoli. Oggi chi viene lo fa utilizzando Napoli come trampolino, per poi andarsene al miglior offerente.
Complimenti al Milan, ma Napoli ed i napoletani non meritano tutto questo!”.

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