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Denuncia abusi pedosatanici e finisce in galera

Ago 10 2022

Denuncia abusi pedosatanici e finisce in galera

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Joost Knevel rappresenta una storia che scuote fette crescenti di opinione pubblica in America ed Olanda, infatti questo imprenditore poco piu’ che quarantenne e’ nato e vissuto in America ma ha dovuto emigrare in Olanda a causa di una persecuzione giudiziaria ed economica cui i media hanno avuto la loro ingente parte di responsabilita’. Oggi la propria situazione sta infiammando i pasionari insiti nei social di Olanda ed America, che unanimemente ne reclamano la scarcerazione, alla stregua di Assange. Knevel e’ stato recentemente internato, di nuovo, per terrorismo, in Portogallo. La campagna mediatica che ha subito ha contribuito ad inficiarne la vita e renderne controproducente o impossibile, un ritorno in societa’. Questo imprenditore impossibilitato da anni a riabbracciare moglie e figli, ha denunciato improvvisamente dall’America, appena riaffiorati ricordi amareggianti, personale medico, scolastico e governativo del proprio paese, per aver condotto stupri, abusi ed omicidi, a sfondo satanico, su di se ed alcuni compagni. Alla scoperta che i compagni vittime di tali esperienze e di eta’ di poco piu’ alta di trent’anni, erano morti in circostanze arcane, avevano subito malattie repentine terminali o si erano suicidati, Joost Knevel si e’ visto credere solo dalla moglie e, non appena ha richiesto delle indagini sui protagonisti di queste vicende, si e’ imbattuto nella fosca scoperta: il sindaco ed i personaggi in questione, erano componenti di alto calibro dell’amministrazione americana, tra consulenti, burocrati e politici, nell’area democratica. Cosi’ le indagini hanno subito una cesura, egli e’ stato etichettato come delirante paranoico e mandato in galera per diffamazione e pericolo alla sicurezza di queste persone.

Knevel si e’ visto denunciato perfino dalla madre, amica di uno sei suoi violentatori, ed il suo lavoro e’ diventato impossibile da espletare.

Knevel dalla richiesta di indagini su abusi pedosatanici, minacce, omicidi, ha visto la fronda di ogni corpo dello stato, giudici compresi, che hanno bloccato le indagini nuovamente principiate da parte di altri poliziotti interessati sottraendogli il caso e trasferendoli. Cosi’ ha optato per l’emigrazione in Olanda, con un bed and breakfast che andava a gonfie vele entusiasmandolo sulle ali di una nuova vita libera e felice. Solo che le ombre mnemoniche non svanivano per cui Knevel ha raccontato il proprio vissuto a due giovani gestori di una piattaforma social con cui questa esperienza e’ stata condivisa e raggiungeva sempre piu’ utenti. Di conseguenza sono stati creati gruppi digitali e fisici di sostegno alle vittime di pedofilia, alla denuncia di questa fattispecie di atti, all’indagine sui protagonisti di tali aberrazioni. Ad un certo punto tuttavia, e’ intervenuta la polizia olandese che ha apposto la mancanza di prove tangibili al progetto di Knevel ed amici, arrestando i gestori della piattaforma e Knevel medesimo per motivi di diffamazione e pericolo per le persone.

Knevel e’ stato in isolamento per lungo tempo, in Olanda, ed in seguito affidato ad una grande struttura psichiatrica. Qui ha dimostrato di non essere insano di mente ed uno psicologo ha anche affermato di credere alla propria storia di stupri e violenze, esortando ad aprire un fascicolo sui responsabili. Il magistrato ed il pubblico ministero, tuttavia, hanno comminato una condanna esemplare a Knevel, distruggendolo economicamente anche a causa dell’ammenda da pagare, alla permanenza in carcere, asserendo mancanza di prove ma al contempo esimendosi dal fare indagini.

In questo pantano che scuote notevolmente i diretti interessati, le loro famiglie, gli amici e gli utenti di quei gruppi informatici, il verdetto dello psichiatra e’ stato falsato, per cui Knevel che in un primo momento era uscito dallo pseudomanicomio per questioni di salute mentale, e’ stato indicato come malato paranoico ed infine terrorista da incarcerare, omettendo il risultato positivo dei test psichiatrici del protagonisti, e la negata indagine approfondita a danno dei colpevoli indicati dalla vittima.

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