
Donne politiche est-europee meno abili degli uomini
Questo è il risultato delle donne in politica. Nulla di diverso dall’impreparazione maschile.
La scelta di adesione alla NATO formulata da Svezia e Finlandia è legittima, ma inopportuna visto il momento. Le donne dell’EST sono spesso più inserite in ruoli apicali, ma mostrano la solita freddezza ed insensibilità maschile dinanzi ad uno scenario dove invece di calmierare uno scontro per arrivare ad una tregua, magari fosse la pace, lo fomentano con una decisione congiunta ed ostile all’invasore, che ha tutto il diritto di schierare missili nucleari al confine.

Anche l’Europa è divisa ad oggi tra Ovest ed Est. L’Ovest, la vecchia guardia per intenderci, è stata costretta ad armarsi rinunciando ad accordi commerciali ad essa favorevoli.
Dall’altra parte invece l’Est, vede in questo conflitto l’opportunità di dare un calcio definitivo allo spettro dell’Unione Sovietica fomentando una guerra che non solo renderà ancora più bollente il territorio ucraino, ma potrà definitivamente estendere il conflitto su altri territori.
Ecco che qui troviamo un banco di prova notevole per l’Europa ed è chiaro che i nazionalismi dell’est prevalgono sullo spirito europeo del vecchio continente dedito agli affari. Gli stessi nazionalismi che creano di conseguenza problemi all’indirizzo di un Europa unita.
Il problema però essenziale è un altro. I paesi che vogliono aderire al patto atlantico non guardano a Bruxelles, ma ad accordi anglosassoni dove l ‘interesse, ed i guadagni, su questa guerra sono evidenti a tutti.
Non solo armi e gas, ma programmi di ricostruzione di quanto distrutto. Altro aspetto da non sottovalutare è che l’UK è uscita dall’euro, ma oggi ne sta minando la stabilità su un paese inadeguato ad entrare nella NATO e nemmeno Europeo. Se la Russia è debole, come si dice, spiegatemi perché c’è la ressa per entrare nella NATO e in Europa con procedure semplificate.
L’Europa ha messo i saldi e questo vuol dire maggiori lacrime e sangue, ma quello che fa più paura sono i nazionalismi di nazioni che oggi fanno comodo per combattere il nemico, ma un domani potranno diventare cellule impazzite.
Livio Varriale con questo editoriale condensa le prospettive alquanto grame che caratterizzano le influenti donne al comando di Bce ed Europa in particolar modo, come nocumenti effettivi e potenziali alla pace ma anche all’economia italiana e continentale: persone installate ai vertici delle principali strutture di potere internazionali ma provenienti da think thank promossi dalla grande finanza internazionale con l’intento di concretizzare una agenda alla stessa stregua degli uomini che le hanno precedute. Cio’ delinea una mancanza di autonomia e visione di queste donne che inaspriscono le sanzioni, aborriscono azioni fattive per la pace, legittimano l’indigenza in Italia ed Europa allascando l’azione di sostegno delle banche che stanno erodendo i guadagni ed i conto correnti inibendo prestiti, aumentando costi ed interessi, senza essere calmierate dalla Bce che dovrebbe garantire in questa congiuntura, denaro sgravato da interessi e non pagamenti ad imprese e professionisti relativi la pandemia ed i servizi in fase di massiccia privatizzazione.
Il passo di andare nella Nato con condizioni diverse da quelle assicurate alla Russia, puo’ rivelarsi la polveriera di un conflitto bellico mondiale che attualmente sta erodendo le finanze pubbliche e private italiane. Ed in calo risultano ormai i consensi di quelle che si sono contraddistinte palladi di democrazia, ambientalismo, quote rosa, diritti umani, ma che hanno causato danni all’economia ed alla stabilita’ italiana ed occidentale, come la Thunberg, la nostrana Lorenzin, Theresa May incapace di concretizzare Brexit, Laura Boldrini attenta poco allo sviluppo ma focalizzata sulle dinamiche di genere e l’ipocrita equipollenza uomo-donna nelle retribuzioni ed assunzioni. Ed i propositi Nato di matrice guerrafondaia nonche’ la politica di Wall Street oggi si arrocca, occultandosi, dietro le figure iconografiche di Ursula Von der Leyer all’acme delle invettive da parte della Cina che definisce Nato come obsoleta, belligerante per cui da smantellare.