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Ex presidente russo scrive all’Europa

Ago 19 2022

Ex presidente russo scrive all’Europa

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Dimitri Medvedev, ex presidente russo, si rivolge ai cittadini europei dalla piattaforma russa di social chat Telegram, con vocaboli denigratori che scuotono fortemente l’opinione pubblica e rintuzzano verbalmente le prescrizioni europee di negare i visti per i cittadini russi, impedire i rifornimenti petroliferi dall’ex potenza comunista e continuare ad inviare armi all’Ucraina, come nella fattispecie dell’ultimo lotto di carri armati Iveco partiti per l’estremo est e finanziati direttamente ed indirettamente, dai contribuenti europei per mezzo di tasse crescenti, inflazione galoppante ed aumento dei prezzi al consumo.

Mentre e’ in atto una forma composita di contestazione al caro-vita, ai costi crescenti di energia e carburante, nell’Inghilterra, Irlanda del nord e Scozia, con cui i cittadini aborriscono le tasse che non stanno versando, in Italia viene rimarcato dall’eurodeputato Rinaldi dello spegnimento di oltre settecento pozzi di gas attivi e funzionanti. Ma acquistando il gas proveniente dai medesimi pozzi croati, gli italiani si trovano crivellati dall’omerta’, dalla discrezionalita’ politica che proibisce rifornimenti dalla Russia, e dai prezzi sesquipedali per fette sempre maggiori, di beni.

Medvedev e’ stato cosi’ perentorio rivolgendosi in questi termini agli europei:”I governi degli Stati europei, in particolare quelli impoveriti dei Paesi baltici, i rabbiosi polacchi e i finlandesi che inseguono la NATO, fanno a gara per vedere chi parla con più rabbia del loro desiderio di rompere ogni rapporto con la Russia. Letteralmente: disprezziamo i russi e non vogliamo che vadano da nessuna parte. Annullare i visti. Dimenticate i libri. Smettete di guardare i quadri. Non ascolto più la musica. Gas e petrolio non li accettiamo. Anche se nessun … Quest’ultima è più difficile, soprattutto in previsione di un inverno freddo. Ma per il momento, tutti i politici europei stanno cercando di rimanere in linea: nessun legame con i russi. Da ora e per sempre!

Ma i cittadini comuni, a giudicare dai risultati dei sondaggi, non hanno perso il buon senso. Più della metà degli abitanti degli Stati dell’UE non è affatto interessata a interrompere i contatti con la Russia. Vogliono una relazione a tutti gli effetti, come era prima. Normali contatti personali, risorse energetiche russe nelle loro caldaie, il nostro mercato per le loro merci, scambi commerciali di successo, i nostri turisti nei loro musei e caffè.

Naturalmente, hanno subito un lavaggio del cervello. Ma la pressione delle feci nelle fogne della propaganda ha un limite. La coscienza pubblica sta iniziando a soffocare nella palude di ciniche menzogne che scorrono in un flusso ripugnante sulle teste degli europei stanchi. Perché, come dice Orwell, il freddo nei termosifoni è il calore della solidarietà europea e l’aumento dei prezzi nei negozi di alimentari è il prezzo minimo per la conservazione della democrazia europea, che potrebbe soffocare nell’abbraccio dell’orso russo.

Tra i tre quarti e il 90% dei cittadini dell’UE non vogliono partecipare ai combattimenti a fianco del regime di Kiev per una questione di principio. Anche se, secondo l’indagine sociologica, questo non è ancora escluso dai politici europei imbecilli. E le sanzioni antirusse non sono sostenute (anche secondo i sondaggi) da più della metà, in alcuni Paesi addirittura da due terzi dei cittadini. Ciò è tanto più vero se l’assistenza è esclusivamente a spese proprie. E tutte queste assurdità – dal risparmio sulla cremazione dei corpi al lavaggio della carta igienica – servono a punire una lontana “Russia arretrata” che non ha danneggiato un solo cittadino dell’UE con le sue operazioni in Ucraina. E il cittadino medio comincia finalmente a chiedersi: perché deve pagare per i peccati degli altri?

Naturalmente vogliamo una cooperazione pacifica, il commercio, lo scambio e altre cose che siano normali per tutti. Non chiudiamo la mente a nessuno, sosteniamo ogni proposta ragionevole. Tuttavia, vorremmo che i cittadini europei non solo esprimessero silenziosamente la loro insoddisfazione nei confronti delle azioni dei loro governi, ma anche che la articolassero più chiaramente. Per esempio, ritenendoli responsabili della loro evidente stupidità e punendoli. Soprattutto quando il “prezzo della democrazia europea” è il freddo nelle case e gli scaffali vuoti nei frigoriferi, questa “democrazia” è per i pazzi. Per questo motivo, in Europa si sono già dimessi quattro ministri in poco tempo. Una bella liberazione. E questa non è chiaramente la fine. I voti degli elettori sono una leva potente anche per i politici più incalliti.

Agite, vicini europei! Non rimanete in silenzio. Rendete conto ai vostri idioti. E noi vi ascolteremo. Il vantaggio è evidente: nella società russa è molto più caldo e accogliente in inverno che in orgogliosa solitudine con la cucina a gas spenta e il riscaldamento freddo”.

Nella diffusione di armi ci sono delatori russi che affermano quanto esse non abbiano realmente raggiunto i militari bensi’ masnade terroristiche, malavitosi e milizie naziste gravitanti Azov. Queste ultime sono in procinto di bombardare in modo esiziale la principale centrale nucleare sotto l’egida russa, in quanto vedono la sconfitta imminente e totale e, in ossequio alla mentalita’ nazista, intendono distruggere se stessi e coloro intorno pur di eludere l’onta che li vedrebbe perdenti in tutto e per tutto.

Fonte:
https://t.me/medvedev_telegram/164

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