Ex terzino Napoli denuncia poverta’ e parla del nuovo lavoro

Fabiano Santacroce, ex difensore lodatissimo del Napoli, parla del dramma che ha vissuto in seguito al ritiro dal calcio in giovane eta’, sprofondando nell’indigenza con l’onere di due figlie da mantenere. Si e’ sfogato, Santacroce, alludendo al trauma nel trovarsi dieci euro in tasca quotidiani rispetto ai tempi del calcio elitario, in cui poteva disporre di ventimila euro al di’. Con cio’ ha offerto un particolare ringraziamento alla vicinanza della moglie, soubrette e giornalista napoletana che non ha mai lasciato il proprio lavoro all’interno dei media e della moda, aiutando il marito che oggi lavora nell’ambito della ricerca e consolidamento dei talenti calcistici giovanili. Questa la mansione che oggi il classe ’87 Santacroce, svolge con maggiore soddisfazione ed impegno, proclamandosi un autodidatta del calcio, riuscito a raggiungere la vetta senza ausili di sorta ed imperniandosi esclusivamente sul proprio impegno.

Fabiano Santacroce, che oggi risiede a Napoli, citta’ natale della consorte Barbara Petrillo, ha approfondito il tema del supporto ai giovani calciatori di talento, come cruciale per il proprio sviluppo e sopratutto il mantenimento delle capacita’ e della forma migliore durante la carriera. Uno dei tratti fondamentali per la giusta stimolazione dei giovani calciatori, secondo l’ex Santacroce, e’ l’incentivo economico al raggiungimento degli obiettivi, per cui ha confessato che appena focalizza un calciatore promettente delle serie cadette gli assicura scarpe e telefono nuovi ma in cambio di un piccolo obiettivo in piu’. E’ convinto di poter raggiungere ottimi risultati professionali il giovane ex difensore del Napoli, in quanto e’ stato diretto interessato degli stati d’animo attinenti i talenti smarriti o semplicemente quelli scevri di una guida. Il calcio elitario oggi comporta oneri ed obiettivi per giovani e non, da smaltire e raggiungere alla luce di un panorama amministrativo di figure specifiche che sostengano le carriere ed accompagnino i percorsi dei calciatori dentro e fuori dal campo. Infatti per Fabiano Santacroce un nocumento del settore calcistico rappresenta la solitudine, che egli medesimo ha riscontrato, ed e’ il risultato di reiterati trasferimenti, percorsi scolastici e sociali alternativi, nonche’ allontanamento da famiglie e paesi d’origine per quanto riguarda calciatori proficui acquistati ai fini di miglioramento del campionario delle squadre o di mero guadagno da rivendita. Ebbene questi sono i temi a cuore di Fabiano Santacroce su cui si prodiga per dare il proprio contributo efficace al mondo del calcio.

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Strada tempestata di ostacoli, quella del calcio di qualita’, che opera una forte discriminatura tra la serie A, la Champion’s League e le serie minori, giacche’ a detta di un diretto interessato intervistato, gli operatori delle principali serie del calcio affrontano impegno, fatica costanza e mostrano uno zelo superiore rispetto agli altri, nel raggiungere gli obiettivi e piazzarsi all’apice della categoria. Tale capacita’ individuale e manageriale, secondo Santacroce, deve essere messa a sistema e diffusa sui talenti nuovi e venturi con l’opera di professionisti come lui e di altri che lavorino a questi obiettivi con le medesime competenze.