Falsi problemi e rinascimento

La guerra si gioca sui piccoli e grandi depositi bancari, oggi giorno: in mancanza di liquidita’ statale si puo’ emettere moneta o rilasciare moneta alternativa, per cui l’indigenza crescente in Italia sottosta’ all’agone tra inflazione e deflazione monetaria, a detrimento dei grandi conti correnti la prima, e degli emolumenti la seconda.

L’atto di tenere bassa l’inflazione tutela i conti correnti molto pingui ma sgretola il potere di acquisto a causa della contrazione salariale imposta; al fine tuttavia di trovare una misura di “compromesso” per non inficiare i grandi capitali e la classe media e bassa, e’ opportuno calpestare trattati continentali oppure rilasciare moneta parallela. Anche se una cesura repentina dalla subordinazione monetaria europea sarebbe salvifica per l’Italia, immettere moneta parallela a mera e obbligata circolazione statale non danneggerebbe grandi depositi e lavoratori, in quanto si congelerebbe l’inflazione pagando i commercianti e le imprese, assieme ai lavoratori, di una valuta spendibile solo in Italia. Cio’ sarebbe a costo zero, scevro di debiti, immediato e non antitetico alla rimanenza in Europa per l’Italia. Il motivo per cui l’amministrazione governativa aborrisce tale impostazione manageriale palesa la battaglia campale in atto a livello italiano. Di qui l’imperativo categorico di orbare lo stato da infiltrazioni lobbistiche e di particolarismo che lo depauperano da trent’anni.

Per ripudiare gli organi statali degenerati che lo sfibrano di liquidita’ e potere, e’ aprioristico fruire di giornalismo politicamente scorretto ed organizzarsi in gruppi di sostegno reciproco e di scalata politica irreversibile.

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