Francesco Amodeo e Luigi de Magistris: discesa in campo su posizioni opposte
Nella marea politica che coinvolge l’Italia spicca la candidatura di Francesco Amodeo, nella fazione antisistema che si e’ avvalsa dei social con i propri vip e la controinformazione, per conquistare fette maggiori di opinione pubblica ostile al governo italiano che negli ultimi tre decenni replica un sistema depauperante e definito assolutamente antidemocratico. Cosi’ si verifica, con Amodeo, la discesa in campo di nuovi archetipi giornalistici estremamente sganciati dal sistema mediatico e giornalistico tradizionali, ma resi coriacei da pletore di sostenitori che indefessamente chiedono una svolta, e glissano sulle accuse di fake news attribuite a tali nuovi politici, blogger e protagonisti del calderone politico in fase di edificazione. Marco Mori, avvocato protagonista di una dovizia di denunce concrete contro l’Unione europea, le plutocrazie finanziarie, il mero governo Draghi e quello precedente, sciorina in qualita’ di fautore di Vox Italia, l’alleanza con Italexit di Paragone esortando a sostenere tale volto noto del giornalismo e dimissionario dei 5 stelle, per raggiungere la soglia di sbarramento e penetrare il parlamento senza ambizioni, ma con un piano di controinfiltrazione. Tale auspicio e’ certamente diretto all’aggregato facente capo Francesco Toscano, Antonio Ingroia e Marco Rizzo medesimo, senza esimersi dall’intento di non licenziare soltanto l’attuale compagine politica, bensi’ incarcerarla per Alto Tradimento, sedizione, crimini sanitari, economici e giuridici. Cosi’ il bastione del dissenso si esprime in Italia, esternando lo zelo di voler entrare in parlamento avvalendosi della popolarita’ e del carisma di Gianluigi Paragone per principiare un percorso di costruzione annosa che scongiuri l’oblivione verso le forze politiche assenti dal parlamento, percorso che comunichi ai cittadini programmi, vittorie e sconfitte clandestine, binariamente alle mosse anticostituzionali che puntualmente asserragliano i parlamentari italiani. Cosi’, in un percorso di medio-lungo termine, l’intento di Italexit, Vox e dell’ex segretario di Casapound assieme alla consorteria di Ancora Italia, mira a rivoltare il sistema definito dittatoriale che attanaglia l’Italia da oltre tre decenni e si proclama a vanificare il dissenso con leggi che incarcerino coloro che si esprimono nei termini di questi aspiranti parlamentari, da Amodeo a Mori, tangendo Paragone e Toscano. A dimostrazione di tale deriva risulta la depositazione avvenuta al parlamento, di leggi bavaglio tese in futur ad arrestare coloro che alludano la sedizione, i metodi anticostituzionali, i diritti dei minori rispetto l’utero in affitto, i matrimoni omosessuali e temi analoghi. Per l’avvocato pasionario suddetto, questa tornata elettorale rappresenta l’ultima sponda rispetto alla democrazia, in quanto i parlamentari ipotetici di questi partiti antisistemici che scaldano le piazze, solo con un seggio potranno eludere censure ed arresti nel rimarcare certe tematiche che si tende a sminuire, negare, dileggiare; in seguito si prevedera’ la gattabuia per i dissenzienti, alla stregua di una dittatura.
Il programma caldeggiato dall’alleanza antisistemica di politici, giornalisti, magistrati e professionisti, si evince come un progetto di graduale e crescente controinfiltrazione, in antitesi a quella che John kennedy defini’ prima dell’omicidio, opera di infiltrazione di istituzioni, aziende e partiti, da parte di comitati segreti che ineriscono la grande finanza speculativa. Insomma l’Italia si presenta nuovamente antesignana, a livello globale, di repliche politico-finanziarie completamente antisistemiche, maggiormente a cio’ che attiene la Francia attualmente ostile al suo presidente e le proprie appendici; tuttavia in Italia questo connubio di politica e professionalita’ figura maggiormente antitetico alla grande finanza e politica tradizionale rispetto la Francia.
Se Francesco Amodeo, reduce da un’arbitraria e perentoria chiusura del proprio canale Youtube, non si sa in quale fazione confluira’ dal punto di vista delle alleanze in qualita’ di politico, de Magistris, ex sindaco di Napoli apprezzato dal popolo ma osteggiato dai fondi finanziari e la grande impresa, si e’ presentato in lizza per elezioni venture con un proprio movimento ispirato alla Costituzione e schierato con il sedicente avvocato del popolo Conte, che siede a capo di quel redivivo Movimento 5 stelle in perpetua antitesi con Pd, Draghi, oramai di Maio, Fratelli d’Italia; plasmato nuovamente sugli obiettivi originari imperniati sul rilancio delle piccole imprese, la transizione ecologica che non esasperi gabelle, prezzi e debito pubblico, il reddito di cittadinanza come sponda ad indigenza e disoccupazione, salario minimo a 9€ lordi per ora, alla stregua della Germania: da cio’ ovvero quest’ultima istanza, l’Italia ristornerebbe salari reali medi di circa 2800€ netti a lavoratore, per cui il Pil subirebbe uno slancio sesquipedale. Conte rintuzza le accuse multilaterali di fellonia lanciate da Letta, Renzi, Calenda, presentandosi come terzo polo, esecrando gli autori di tali invettive come baluardi di incostituzionalita’ e affibbiando a Draghi e seguaci l’epiteto di traditori, in quanto autocraticamente hanno rinnegato i patti con i grillini inficiando le imprese edili con l’abrogazione parziale del bonus edilizio. Quest’ultimo provvedimento, assicura l’ex presidente del Consiglio, ha reso nuovamente l’Italia egemone, in Europa, nell’ambito costruzioni, garantendo un gettito fiscale di oltre centotrenta miliardi, che potrebbero facilmente partorire assunzioni, investimenti, infrastrutture e recisioni fiscali, eludendo la leva del debito pubblico. Infine su Meloni che figura primo partito oggi denigrato dagli Usa che suffragano il Pd, Conte rimarca il suo gioco esiziale ed immorale di voler elidere i 500€ mensili del reddito di cittadinanza, in qualita’ di destinataria, come i propri omologhi, di 500€ quotidiani di stipendio.
Su Fratelli d’Italia e di Maio, l’alleanza dei partiti antisistema con Toscano, Paragone, Mori, Rizzo, enfatizzano la recente appartenenza di Meloni, all’Aspen Institute, Di Maio alla Commissione Trilaterale di Rockfeller, ossia quelle cricche finanziarie che vogliono fagocitare l’apparato industriale pubblico e privato, ed i conti correnti dell’Italia.