Hyperverce e Hyperfund: mega truffa nelle criptovalute

Una screditata ma anche in rialzo continuo di iscritti, piattaforma italiana di video ed approfondimenti, riporta il duplice caso di mega truffa nel mondo enfatizzato delle criptovalute: il sito originario denominato Hyperfund infatti, e’ stato scoperto borseggiare denaro con il trucco di spacciarsi per un nuovo tipo di token, ovvero la moneta digitale agganciata all’ethereum nell’ambito delle criptovalute. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Con un invito per posta elettronica il destinatario viene rimandato alla pagina di un sito visibile solo all’utente in questione, che lo esorta a procedere nella registrazione e poi al pagamento; senza che cio’ configuri un guadagno nonche’ l’inizio di un’attivita’ finanziaria relativa le criptovalute. Il sito Hyperfund che faceva questa frode appariva avveniristico nonche’ molto attraente ma mancava di informazioni legate ai fondatori, i recapiti e certe regole indispensabili per l’universo “Bitcoin”.

Le recensioni positive presenti sul sito fraudolento delle criptovalute erano palesemente a pagamento ed in numero superiore di poco a settanta; eppure sono comparse anche recensioni, in seguito alla prima facciata di dichiarazioni lusinghiere al servizio di Blockchain, critiche e le invettive contro il sito reo di aver rubato i soldi degli iscritti.

Dopo che i commenti di denuncia sono affiorati numerosi sul sito e le pagine social di Hyperfund, i gestori informatici lo hanno modificato con il nome e le sembianze di Hyperverce, rendendo impossibile dall’esterno penetrare nel proprio sistema, ossia entrarvi senza invito per scoprire l’illecito arcano. Tuttavia il misfatto ai danni degli utenti contattati e’ proseguito mentre il ricercatore che si esprime sulla piattaforma video italiana contro queste truffe delle criptovalute, ha affermato che con fatica e’ riuscito a risalire al manovratore e magari coproprietario di tale sito: persona dal nome arcano analogo ad un vocabolo cinese, residente a Dubai ed attualmente ricercato dalla polizia. Nonostante cio’ il sito truffaldino “Hyperverce” non figura essere stato oscurato.

E’ in atto nel macrosistema di Internet e della Blockchain, un tentativo di centralizzazione e quanto meno controllo per mezzo da un lato di traffico di dati personali cui inviare inviti a siti labirintici con obbligo di registrazione e carte di credito; dall’altro con censure su voci scomode ed acquisto di commenti favorevoli che, a frotte, vanno ad occultare le voci veritiere sui servizi, dati ed informazioni offerte. E’ forse giunta l’ora di dotare il web e la Blockchain, di una laconica, trasparente regolamentazione a tutela dei consumatori e dei produttori “etici’.