I terroni che non si aspettano

UNIVERSITÀ E UNIVERSITARI FUORI SEDE: UN BUSINESS DA OLTRE SEI MILIARDI DI EURO ALL’ANNO PER IL NORD ARROGANTE CHE ACCUSA UN CROLLO VERTICALE DEL 20% DI STUDENTI MERIDIONALI RISPETTO AL 2019

*Alfredo Falletti
Non tutti i mali vengono per nuocere ed una tragedia epocale come il Covid ha scoperchiato un vaso di Pandora che, però, non contiene soltanto i mali del mondo, ma anche delle novità e delle opportunità strepitose: si è accesa la consapevolezza che andare al nord per studiare non è cosa così assoluta e di inconfutabile necessità.

Si sono rivelate le occasioni per verificare che la qualità degli Atenei del Sud non abbiano nulla da invidiare a quelli del nord, una verità tenuta volutamente all’oscuro per far sì che il patrimonio umano degli studenti “fuori sede” potesse essere sempre pronto da vampirizzare tra mille difficoltà ed angosce delle famiglie che devono far fronte a costi enormi per mantenere i figli fuori casa.

Ma quanto vale, allora, questo business? È davvero così importante?

VALORE STUDENTI FUORI SEDE
Premesso che circa il 20% degli studenti fuori sede abbandonerà la città che l’ha ospitato e sfruttato, si calcola che nel 2019 erano in totale 340.000 e che quindi quel 20% ammonta a circa 70.000 studenti.
COSTO MEDIO PRO CAPITE ANNUO A CARICO DELLA FAMIGLIA……€ 16.000,00;
VALORE ECONOMICO ANNUO GLOBALE DI N. 70.000 STUDENTI “RIENTRATI” IN SEDE € 1.120.000.000,00 (si, unomiliardocentoventimilioni!)

Se poi si considerassero le spese “in nero”, verosimilmente, il costo pro capite reale a carico delle famiglie potrebbe anche attestarsi in € 20.000,00 annui facendo levitare il “valore economico” annuo globale ad € 1.400.000.000,00 (unomiliardoquattrocentomilioni!) e sono solo i “rientrati a casa” perché il valore complessivo degli studenti fuori sede nel 2019 era cinque volte superiore e quindi di € 7.000.000.000,00 (settemiliardi!!!)

Niente male come business! I terroni sporchi&cattivi hanno reso ben bene ai buoni samaritani del nord che sono riusciti egregiamente a sopportarne il puzzo di cani notoriamente poco gradito a Salvini ed ai suoi scagnozzi.
Pur andando via quei 70.000 terroni e dovendo rinunciare a ben 1,4miliardi si possono consolare con i restanti 270.000 terroncelli che rendono circa 5,4 miliardi l’anno.

E che dire dell’ultimo report sulla disponibilità di alloggi nella sola Milano?
Rispetto al 2019 c’è una disponibilità aumentata del 140% e sembra che anche le ultime resistenze stiano ammorbidendosi dinanzi all’atroce realtà che gli affitti dovrebbero ridimensionarsi ed i proprietari dovranno rassegnarsi a guadagnare meno per colpa di questi dannati terroni che non intendono farsi trattare da bancomat. Che vergogna!
Non ci sono più quei vecchi bravi terroni sottomessi e pronti a farsi sbattere in una soffitta o in una cantina e ringraziare pure.

Questa situazione riporta a bomba su un quesito apparso negli ultimi tempi: “E se il Sud smettesse di comprare i prodotti del nord, anche solo un 10/15% in meno…”quel bel fatturato del 70% derivante dagli acquisti di prodotti del nord, dove lo si va a recuperare? In Uzbekisthan o in Kazakisthan?

*Movimento M24A Equità Territoriale – SICILIA

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/08/26/universita-il-controesodo-dei-fuorisede-per-colpa-del-covid_2560de0f-9131-4f23-8abf-de2961b6e15c.html