Il Nord palla al piede del Sud

Sei un meridionale?
Sai cosa sono i #LEP?
No?
Dovresti!

I LEP sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni.

Vuol dire che lo stato dovrebbe destinare la stessa spesa pubblica procapite in tutte le regioni d’Italia.
Per ogni cittadino ci dovrebbe quindi essere una X che viene destinata dalla ripartizione della spesa pubblica (e questa X dovrebbe essere uguale per tutti, in ogni parte d’Italia).

I LEP sono previsti per legge dal 2009, eppure non vengono applicati (tutto ciò a danno del Sud, che a causa di questa situazione perde 61 miliardi di euro ogni anno).

Anche prima del 2009 al Sud arrivavano questi soldi in meno ogni anno, prima però avveniva “di nascosto”.

Vi starete chiedendo come sia possibile, vero?

Molto semplice.

Nel 2009, quando i leghisti andarono al governo con Berlusconi, fecero passare questa legge (nota come legge Calderoli) sul federalismo fiscale.
I leghisti probabilmente erano convinti delle scemenze che dicevano, ovvero che il “Sud fannullone” derubasse il Nord, “Roma ladrona”, etc…

Scoprirono invece che non era così, anzi le regioni del Nord, nella redistribuzione, ricevevano molti più soldi procapite.

Nello specifico fu Giorgetti a scoprirlo, che dal 2013 al 2018 fu presidente della commissione per il Federalismo Fiscale.

Su sua richiesta, ricevette i dati sulla redistribuzione dei fondi dal ministero del Tesoro e alla fine insabbiò tutto (i dati fornitigli ufficialmente non risultano infatti agli atti).

Chiese anche di fare una seduta segreta come in antimafia, la cosa risulta dagli atti, dando come motivazione che “i dati sarebbero potuti essere scioccanti”.

E in effetti i dati erano scioccanti, aveva scoperto i meccanismi della spesa storica (cioè che ogni anno al Sud arrivano miliardi in meno per la spesa pubblica; la spesa storica praticamente prevede che siccome in passato si era speso arbitrariamente di più per alcune regioni e di meno per altre, si continua di anno in anno a fare così).

Grazie a questa spesa storica succede che comuni che hanno la stessa popolazione, ricevono fondi così tanto diversi per la spesa pubblica che d’acchito verrebbe da chiedersi se siano due comuni dello stesso Stato (magari si chiamano ambedue Reggio… soltanto che uno sta in Emilia-Romagna, una delle regioni che riceve in assoluto di più, e l’altro sta in Calabria, una delle regioni che riceve in assoluto di meno).

PS per quelli che erroneamente pensano che i PIL regionali giustifichino tutto ciò, rispondiamo che il PIL regionale è una cosa che esiste come esiste la linea dell’Equatore (cioè vogliamo dire che è un indicatore astratto).

I cittadini pagano le tasse allo Stato e non alle regioni o ai comuni (se non per una parte effimera)… e lo Stato, per legge, dovrebbe ridistribuire i fondi in modo equo procapite.

Per fare un esempio, Berlusconi risiede ad Arcore. È il più grande contribuente italiano, ha versato diversi miliardi in tasse negli anni.
Questo vuol dire che Arcore ha un PIL più alto degli altri comuni limitrofi di Monza Brianza e che quindi i cittadini di Arcore producono più degli altri?
I cittadini di Arcore sarebbero più virtuosi?
No, semplicemente Berlusconi risiede lì e incrementa in modo determinante questo “insieme immaginario” del PIL di Arcore.

Il fatto che in una regione ci siano cittadini più facoltosi non può in nessun modo giustificare che si abbia una spesa pubblica più alta in quella regione. Sarebbe come dire che lo Stato dovrebbe spendere di più per i più ricchi e di meno per i più poveri (semmai dovrebbe essere il contrario), cioè sarebbe come dire che i cittadini non sarebbero tutti uguali di fronte alla Legge (e di fatto ad oggi è così purtroppo).

Bisogna poi considerare come e perché alcune regioni negli anni siano diventate così tanto più ricche.

Per decenni con i soldi di tutta Italia sono state costruite infrastrutture unicamente al Nord; cosa che ha ovviamente consentito un grande sviluppo e un notevole indotto economico in quelle regioni.
Per fare un esempio molto semplice, basti pensare che in Lombardia ci sono più linee ferroviarie e treni che in otto regioni, che sommate fanno il 41% del territorio; parliamo di: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna tutte insieme.

Insomma questo ha comportato la logica conseguenza che per fare impresa bisognasse essere residenti al Nord (spesso grossi imprenditori sono anche meridionali che per avere successo sono costretti a spostarsi al Nord, dove ci sono le infrastrutture necessarie allo sviluppo della propria azienda).
In tutto questo però non c’entrano le amministrazioni locali (poiché questo genere di infrastrutture che abbondano al Nord sono state costruite dallo Stato; quello stesso Stato che non le ha costruite al Sud).

Gli amministratori delle regioni del Nord, con grande faccia di bronzo, sostengono di essere più bravi e che nelle altre regioni non si raggiungano gli stessi risultati perché sarebbero meno bravi o virtuosi.
In realtà nel 2019 ad esempio la Puglia è stata la regione più virtuosa d’Italia per la gestione della spesa pubblica (la Campania si è piazzata al quinto posto). Praticamente, in proporzione ai propri fondi, la Puglia ha speso meglio, con buona pace di Zaia.

La domanda da porsi una volta ottenute queste informazioni è: cosa avverrebbe con le autonomie differenziate senza prima aver stabilito i LEP?

Si legalizzerebbe definitivamente questo furto ai danni del Sud.

Prendere atto che alcune regioni ricevono di più e “quindi” stabilire per legge che debbano ricevere quei fondi, è un po’ come dire che poiché statisticamente ad oggi gli uomini guadagnano di più delle donne, allora dovrebbero guadagnare di più per legge.

Sappiamo che, nel settore privato, a parità di mansione le donne guadagnano meno degli uomini.

Ciò avviene perché le donne sono meno brave?

Ovviamente no.

Ciò avviene perché viviamo in una società con un forte retaggio maschilista, che ha delineato questo sistema.

È chiaro che, in un sistema del genere, tendenzialmente saranno gli uomini ad avere posizioni di rilievo e questo li porterà a fatturare di più.

Sarebbe giusto dire che visto che fino ad oggi le donne hanno guadagnato di meno, allora debbano guadagnare di meno per legge?

Fondamentalmente con la spesa storica avviene questo. Si stabilisce che il Sud debba ricevere di meno perché è sempre stato così.

Questo comporta che ogni anno il gap aumenti.

È ora di cambiare le cose.

Voi che dite?

“Follia è fare sempre le stesse cose e sperare che la situazione cambi” (Albert Einstein)

Se fino ad ora avete votato centrodestra e centrosinistra con lo stesso risultato per il Sud, forse è ora di cambiare.

Vota un partito del Sud e per il Sud.

Segue un video che spiega la realtà con dei disegnini per bambini:

Segue una bellissima inchiesta di Report a riguardo, con le interviste ai protagonisti di questa vicenda (incluso Giorgetti che scappa via quando provano a intervistarlo):

Il federalismo fiscale e il sistema di distribuzione delle risorse ai comuni