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Italia: inflazione killer e default possibile

Mar 28 2022

Italia: inflazione killer e default possibile

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In Italia tra lo sgomento ed il clamore della popolazione, l’inflazione ha sfiorato il 6%, con un identico paradigma in Europa. A cio’ la Bce per mano della sua presidente francese sembra non sapere cosa rispondere, in contemporanea con il fisco italiano che bussa alle porte di imprenditori e professionisti ai quali si postula un restituzione dei prestiti ricevuti nel periodo pandemico. Il governo Draghi ha svenduto per poco meno di mezzo miliardo, una societa’ satellite del gruppo Leonardo che opera in America, tra il clamore degli economisti disallineati che paventano una liquidazione italiana in presenza di quella che appare una bancarotta apodittica. A proposito di bancarotta e’ opportuno rimarcare quanto la maggioranza delle imprese floride italiane quest’anno termineranno la stagione con un flebile attivo di bilancio che non giovera’ le assunzioni, gli apprendistati remunerati, gli investimenti in programmi informatici, rinnovazioni, espansioni industriali, il settore pubblicitario ergo quello mediatico, le collaborazioni con professionisti valorosi per cui esosi, ed infine il flusso di cassa erariale. Queste medesime aziende italiane piccole e medie ma coriacee fuoriescono da un biennio di passivita’ di bilancio cui lo stato ha abrogato la norma caldeggiata dalla Lega nello scambiarsi i crediti pubblici in guisa di moneta. Alla luce di assunzioni bloccate, minore pagamento di imposte, la stagnazione economica italiana persiste, ad onta dei proclami di Brunetta e Draghi che definivano l’Italia locomotiva d’Europa con il Pnnr.

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Alla luce dei grafici sciorinati dal centro studi “Win the bank” si vede l’Italia che nel 2021 ospitera’ una decrescita del 3,6%, rispetto alla crescita prevista: cio’ esprime un dato esiziale, che pone il Bel Paese ancora gravato, dal punto di vista del pil, dalla pandemia-a differenza dei principali antagonisti europei-. Ma lo sgomento maggiore lo si prova, relativamente i grafici Win the bank”, nel constatare l’Italia affiancata dai soliti Grecia, Spagna e Portogallo in fondo alla compagine delle nazioni piu’ in crescita con il Pnnr. Vertice di questa bislacca classifica e’ ricoperto dall’Irlanda che qualche anno fa ha subito un default e ora si avvantaggia di uno status che l’accomuna ad una sorta di paradiso fiscale.

Gli introiti delle multe invece, per l’Italia si e’ scoperto aggirarsi a tre miliardi l’anno ma che non vengono sempre rendicontati all’autorita’ centrale da parte delle amministrazioni locali sempre piu’ inflessibili ed all’assalto di ogni minimale sgarro degli automobilisti. Trasecola tuttavia il fatto che la maggioranza dell’importo delle sanzioni statali non rimane nelle casse cittadine, provinciali o regionali bensi’ nei forzieri di Roma che anche con essi versa interessi sul debito a banche commerciali e fondi di investimento forestieri che ne detengono un diritto di prelazione. Anche la questione degli autovelox, analizzandola, ha sfociato nella consapevolezza che in Italia ne stazionino ottomila, con tanto di primato europeo, ed alla luce di multe eseguite, eliderle diventa professionalmente controproducente per il corpo di polizia, quello degli ausiliari ed i quadri amministrativi ad essi superiori. Stesso discorso vale per i semafori, che a Napoli anni fa fu acclarato il loro numero monstre rispetto all’effettiva utilita’, in quanto forieri di contratti di installazione ed affitto pingui per societa’ legate a figure politiche locali. Sempre nel capoluogo campano un disabile sabato scorso e’ stato protagonista di un tenzone con un vigile che lo aveva multato omettendo di vedere o fingendo di non averlo visto, il suo contrassegno di invalidita’ esposto.

I semafori in numero sesquipedale su Napoli si sono rivelati strumenti per ingolfare maggiormente la circolazione, giacche’ nelle aree del centro rutilante sono posizionati a breve distanza gli uni dagli altri. Riguardo la questione dei titolari di handicap risulta non abrogata la norma che ne fa pagare la sosta in alcune aree, con il corpo di polizia che non si esime dal verbalizzarli. Si e’ inoltre notata l’abitudine sempre piu’ diffusa, da parte di vigili e poliziotti, di non verificare la presenza del contrassegno disabili in fase di controllo, con di conseguenza una pletora di multe eseguite ai numerosi cittadini falsamente disabili ma che alcune volte ledono anche i veri disabili.

Nelle arterie stradali esogene l’autostrada del Sole, e specialmente all’interno dei paesi come quelli limitrofi Benevento, Avellino, Cassino o Roccaraso, figurano telecamere occultate che causano multe esose per aver superato, di pochi chilometri, limiti di velocita’ di per se’ bassi. Nel processo di crisi apparentemente irreversibile dell’Italia si impone l’insufficiente calmieramento dei prezzi dei carburanti e dell’energia, mai piu’ tornati ai livelli antecedenti l’euro, seppur in presenza di salari e pensioni rimasti alla lira, e nuovi emolumenti inadeguati ad ogni modo a rintuzzare il carovita incipiente. Con cio’ assume importanza l’iniziativa di alcuni ristoratori del Frosinate, che hanno optato di aprire solo un paio di volte la settimana al fine di recidere il costo delle bollette, con il corollario di cassa integrazione e disoccupazione che lede il mercato cittadino e la costituzione di nuove imprese di stampo totalmente italiano dentro e fuori zona.

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