La guerra delle universita’ del Sud

RAGAZZI, TORNATE DAL NORD A STUDIARE NELLE UNIVERSITA’ DEL VOSTRO SUD

Di Lino Patruno*

  • , chi resta rinasce. Ragazzi che studiate in università del Nord, tornate al Sud. E altre Regioni meridionali imitino quanto fatto in Sicilia: un contributo di 1200 euro per ogni rientro. Sarà sempre meno facile continuare a fare i fuorisede. Sarà sempre più difficile per le famiglie sostenere le spese per mantenere i figli fuori. E se già diecimila giovani siciliani (su 57 mila) hanno accolto l’appello, ci pensino tanti altri se lo stesso incentivo sarà imitato nel resto del Sud.. Ora più che mai non fa bene al Sud disperdere risorse né talenti. E le università del Sud riaprano col nuovo anno accademico, visto quanto meno il Sud ha cicatrici da virus. Il Sud può consentirsi di smetterla con le lezioni a distanza.
  • Scontato che l’iniziativa siciliana non piacesse ai rettori del Centro Nord. Nessuno vorrebbe rinunciare a iscrizioni nel momento in cui il dopo-Covid fa temere un loro calo ovunque di almeno il 20 per cento. Hanno parlato di , cioè concorrenza giocando al ribasso delle tasse. Ma tralasciando il del quale beneficiano da anni, grazie agli iniqui criteri che le avvantaggiano nell’attribuzione dei fondi statali. E di certe classifiche a loro favore già ampiamente denunciate per dolo, ma che orientano le scelte di tanti ragazzi del Sud a svantaggio delle università del Sud non seconde a nessuno a parità di mezzi.
  • I criteri di spesa del Fondo unico nazionale impoveriscono le università del Sud non solo di sedi e laboratori e biblioteche, ma anche di , cioè corsi e docenti. Scatenando una da parte del Nord, venite da noi che abbiamo di più. Un accaparramento favorito dalla mancanza di equità e che accentua il divario. Aggiungendovi anche gli effetti collaterali, non solo prendersi ragazzi perché la loro formazione è stata pagata dal Sud. Ma di prendersi ma anche tutta la loro spesa per vivere fuori. Tre miliardi all’anno, ha calcolato la Svimez.
  • L’iniziativa siciliana tende a eliminare la discriminazione di partenza, ti diamo noi quanto lo Stato non dà. Legittima difesa a favore di ragazzi che devono essere messi nella condizione di poter competere alla pari con gli altri. E che come gli altri devono, nell’interesse di tutti, poter contribuire allo sviluppo della loro terra non solo di quella altrui. Specie mentre anche i decreti di rilancio penalizzano ancòra una volta il Sud che già lo era. Perché non puoi ritenere di essere equo se dai lo stesso aiuto al ricco e al povero. Più che equità, è truffa.
  • E a settembre si torni in classe nelle scuole del Sud, e si torni in aula nelle università del Sud perché al Sud il virus è stato combattuto meglio.
  • Altri al Sud dovrebbero seguire l’esempio della Sicilia. Più che l’ennesima occasione per continuare a penalizzare il Sud, l’epidemia deve essere l’occasione per tenersi a casa quei giovani ora costretti a spopolarlo e impoverirlo. Che vogliano rimanere, lo dimostrano i diecimila ragazzi siciliani che torneranno indietro. Non sono molti ma neanche pochi. Sono soprattutto un piccolo grande inizio di qualcosa.
    *direttivo nazionale M24A-ET