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Meridionali: piano di assunzioni al Nord

Giu 13 2022

Meridionali: piano di assunzioni al Nord

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Rossella Solombrino allude ad un piano di spopolamento certificato in atto. La Sicilia infatti,  è la seconda regione d’Italia, dopo la Campania, per perdita di popolazione. È uno dei dati emersi dal report 2022 dell’Istat sulle migrazioni. Un trend, quello dello spopolamento progressivo dell’Isola (e di tutto il Sud) che non si è mai fermato, nemmeno con la pandemia. Tra il 2011 e il 2020 le uscite dei giovani del Mezzogiorno verso l’Estero e verso le altre regioni d’Italia hanno determinato una perdita complessiva di oltre 150mila giovani residenti laureati. «Cedendo risorse qualificate – dice l’Istat – senza riceverne altrettante, il Mezzogiorno vede compromesse le proprie possibilità di sviluppo». In questo tragico contesto, non solo nessun governo si è mai occupato di ridurre il fenomeno, ma la la spinta all’emigrazione dei meridionali ha bisogno di un nuovo slancio e si agisce così per amplificarla. Si evita ad esempio di utilizzare lo Smart working in modo da arginare il problema e come in questa notizia, addirittura cominciano piani di sviluppo per la deportazione meridionale di massa. Ecco dunque il progetto di intesa tra federterziario e Hgv, associazione di aziende e realtà che operano nel turismo in Trentino Alto Adige: obiettivo e’ portare 100 ragazzi dalla Sicilia al Trentino Alto Adige per lavorare nei ristoranti e negli hotel del Sudtirol dove mancano cuochi, camerieri e baristi. Un’alleanza che ha permesso di avviare in questi giorni i primi colloqui di selezione… Ciò che rende tutto più tragico, a dimostrazione di un problema che non si ha interesse nemmeno a evidenziare, il progetto viene fatto passare come idea di sviluppo, una grande opportunità concessa.

Tutto quello che sembra svolgersi in questa contingenza, e’ affinché il meridionale emigrante, anche in un settore come quello del turismo, che dovrebbe trainare il paese intero PARTENDO DA SUD , possa essere sfruttato e deportato ma nello stesso tempo non si dimentichi di ringraziare il padrone del Nord per l’opportunità …

Brunetta afferma che Elon Musk vuole sgretolare il lavoro a distanza come lui.

Come sempre, viene descritto sui gruppi di difesa meridionale annessi al giornalista e scrittore Pino Aprile, il Ministro Brunetta, per evitare che i soldi dei meridionali smettano di andare nelle grasse tasche dei settentrionali attraverso affitti e indotto, le tenta tutte. Questa volta a sostegno di una tesi assurda, si rifà al giochino “mamma lo ha detto anche lui ..” , chiamando in causa Elon Musk e l’avversione allo Smart working per i suoi dirigenti. Avversione che sta pagando a caro prezzo con maxi ricorsi e profili qualificati che scappano dalla concorrenza. Ci sarebbero tanti esempi di aziende illuminate come Apple, Google, JPMorgan, Capital One, Microsoft, Zillow, Shopify, Coinbase, Upwork, Lambda Schools, PayPal, Salesforce, Box e tante altre ma il nostro caro Brunetta decide di paragonare il suo grande fiuto a quello di Elon Musk, nell’ambito peggiore dal quale potesse prendere spunto, pur di trovare “pezze a colori” per il suo intento nordista : i meridionali pagassero caro la “concessione” del lavoro al Nord!

1 assistente sociale ogni 5000 abitanti non è un consiglio: è un LEP, livello essenziale di prestazione. È il minimo diritto previsto nel paese. È uno di quei paletti recentemente fissati che dovrebbe garantire che qualcosina sia uguale da una parte all’altra dello stivale. Lo decide e lo deve garantire lo Stato, che affida agli enti locali l’onere delle assunzioni; e dovrebbe intervenire laddove non si rispetti garantendo la prestazione.

Qualche giorno fa erano riportate le parole del capo della Procura dei minori che raccontava come, nell’area metropolitana di Napoli, si arrivi a un assistente ogni 30000 abitanti.

La media campana, riporta Marco Esposito su Il Mattino, è di 1 su 11000.
Come interviene lo Stato per sopperire al gap? Lo fa finanziando le nuove assunzioni con 40000 euro ad unità. Ma lo fa solo se c’è già un rapporto almeno di 1 a 6500. Se stai messo peggio, secondo l’unico principio non scritto ma da sempre rispettato, devi stare ancora peggio.
Però se stai meglio, se il tuo servizio è già maggiore di 1 a 5000, il bonus te lo prendi lo stesso, anche senza assumere.

Se a un bambino fai scrivere una legge del genere ti dirà che i contributi devono andare dove servono e basta, e devono essere maggiori dove il servizio è carente, dove c’è più bisogno. Ma, purtroppo, al Governo non ci sono i bambini.

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