Papa vs Orban: pace e dichiarazioni forti

Dichiarazioni roboanti da parte del papa sono state propagate nel suo incontro di domenica con Orban, l’osteggiato presidente dell’Ungheria che ha sgretolato le prescrizioni europee relative l’ideologia gender nel suo paese. Papa Francesco ha ribadito che la famiglia e’ una soltanto, composta da madre, padre e figli, lasciando trapelare cordialita’ con il primo ministro che ha reciso l’operato delle ong legate a Soros sul proprio territorio. Orban ha sollecitato il pontefice nel non permettere la comunita’ cattolica ungherese, oberata da difficolta’ e veti, venga dispersa. Il primo ministro ungherese, che reclama un’uscita dall’euro sebbene il suo paese non sia contributore netto bensi’ riceva annualmente una dovizia di fondi europei, sta battagliando affinche’ sia vietata la totale legalizzazione della pornografia sul proprio territorio e gode di gradimento politico superiore a Putin.

Nell’udienza di tre quarti d’ora con Bergoglio, Orban ha chiesto l’ausilio del Vaticano per rintuzzare gli attacchi europei tesi a penetrare l’Ungheria dell’ideologia Lgbtq nelle scuole ed a far sbarcare gli immigrati: in antitesi a cio’ si verificherebbe la recisione dei fondi europei con cui si sostenta l’Ungheria dal pil infinitesimale; e con minacce di boicottaggi e blocchi commerciali.

Sebbene ogni legge europei rientri in parametri contrattuali gia’ firmati, minacciare i paesi consorziati con il blocco o taglio dei finanziamenti bce e’ un’arma a doppio taglio per l’Europa: la bce e’ comunque sostentata dal mercato europeo e dai paesi che ne hanno delegato l’emissione monetaria. Viceversa il punto debole dell’Ue verte sull’uscita unilaterale di un nuovo paese, dopo la Gran Bretagna, libero di stampare gratis ed all’infinito, la moneta necessaria al proprio sviluppo ed alle sue esigenze. L’udienza tra Bergoglio ed Orban, si e’ conclusa con l’impegno a proteggere la famiglia, l’Ungheria ed i cattolici del posto.