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Partito Unico antisistema: ecco il varo

Lug 24 2022

Partito Unico antisistema: ecco il varo

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La rilevazione sulle nuove forze politiche contrarie al Green Pass e alla violazione sistematica dei diritti e’ eclatante.
Ieri abbiamo aperto una rilevazione per capire quanto vale l’area di influenza delle nuove forze politiche, nate sull’onda della sospensione dei diritti della persona, come il diritto al lavoro, il diritto allo spostamento, il diritto all’integrità fisica, che hanno prodotto il tracollo economico per milioni di persone e un “danno biologico”, che solo i posteri potranno quantificare, derivante dalla mortificazione e dalle continue umiliazioni a cui tantissime persone per bene sono state sottoposte, senza precedenti nella storia delle moderne democrazie.

Byoblu diventa cosi’ il primo aggregatore politivo esplicito di matrice mediatica. Al sito infatti https://www.byoblu.com/2022/07/22/votoantisistema/, si invita chi ancora non avesse partecipato ad esprimere il proprio orientamento ed a condividere il link affinché altri possano aggiungere la loro preferenza.

Non si tratta di un indicazione di voto, perché ancora non si sa quali liste si candideranno né quali riusciranno, in così breve tempo, a raccogliere le firme necessarie. Lo scopo è avere una mappa del peso di molte delle principali alternative politiche extraparlamentari, affinché abbiano una bussola che possa indicare loro una strada pragmatica da percorrere per centrare l’obiettivo di far entrare in parlamento deputati e senatori liberi dai grandi partiti che impongono loro una moderazione che oggi appare francamente come una nota stonata, di fronte alla macelleria sociale che è stata portata avanti negli ultimi due anni. Lo scopo, dunque, è fornire uno strumento utile ad elaborare una strategia possibilmente comune. Per questo vi sono anche realtà che non si candidano formalmente, ma che di fatto coagulano ed esprimono un forte indirizzo politico, come il CLN di Ugo Mattei. Sapere che in quell’area si concentra un certo consenso all’interno dell’opinione pubblica, può servire a capire a chi chiedere una mano per massimizzare il risultato.

I risultati provvisori della rilevazione sulle nuove forze politiche sono già stati espressi con oltre 28 mila voti, di cui ben 26.368 dichiaratamente decisi a dare il loro voto ad una forza politica scelta tra quelle nuove, extraparlamentari (al di là della presenza in Parlamento di alcuni dei loro esponenti principali, come Gianluigi Paragone, Sara Cunial e Pino Cabras).

Di seguito il grafico con i risultati provvisori aggiornati a domenica 24 luglio 2022, intorno a mezzogiorno, ma già indicativi di una tendenza ormai difficile da cambiare.

Se mettiamo in forma percentuale, sul totale dei voti, i risultati ottenuti dalle forze politiche oggetto della rilevazione, abbiamo la tabella seguente.

FORZA POLITICA PERCENTUALE DI GRADIMENTO
Ancora Italia 26,95%
Italexit 19,32%
Sara Cunial 13,25%
CLN 12,40%
UDCL 6,91%
Alternativa 6,05%
Partito comunista 5,28%
Movimento 3V 3,74
Forza del Popolo 2,38%
Pro Italia 1,49%
RIconquistare l’Italia 0,77%
Movimento Exit 0,71%
Azione Civile 0,39%
L’indispensabile 0,37%
Volendosi limitare a citare solo quelle aree di influenza che stimolano una percentuale di adesione in doppia cifra, spiccano i risultati di Francesco Toscano, con Ancora Italia, di Gianluigi Paragone, con Italexit, di Sara Cunial, fondatrice di R2020, e del Comitato di Liberazione Nazionale di Ugo Mattei.

Quanto sarà grande la partecipazione alle prossime elezioni politiche 2022?
Una variabile importante, in ogni tornata elettorale, è la determinazione dei cittadini a recarsi alle urne. È chiaro che se la gente è disillusa, sconfortata, scettica, l’astensionismo sarà una componente preponderante ed a farne le spese saranno proprio quelle nuove forze politiche che hanno bisogno di superare la soglia di sbarramento (di per sé poco costituzionale) per entrare in Parlamento.

Proprio per questo, una delle prima domande della rilevazione di Byoblu è stata questa: “Andrai a votare alle prossime elezioni?“. Il risultato in questo caso è stato chiaro e inequivocabile. L’83,65% dei partecipanti ha espresso un sì energico e senza riserve: “Sì, andrò a votare”. Solo il 3,68% dichiara che non si recherà alle urne, mentre la sacca degli indecisi può ancora risultare determinante, attestandosi al 12,66%.

Da notare come alla domanda successiva “se tu decidessi di andare a votare, voteresti per un grande partito o per un partito ‘antisistema’?“, la risposta è stata ancora più netta. Il 97,49% degli intervistati ha risposto che non avrebbe votato per un grande partito, ma per una forza attualmente definibile come “antisistema”, ovvero genericamente extraparlamentare e contraria senza se e senza ma al Green Pass ed alla sospensione dei diritti costituzionali.

Ma quanto pesano, le forze extraparlamentari contrarie al Green Pass e alla sospensione dei diritti individuali, nel complesso del Paese?
Rispondere a questa domanda è ovviamente l’esercizio più utile di tutti. Lo scopo di questa rilevazione lampo, come anticipato, è dare modo a tutte le forze politiche extraparlamentari contrarie al sistema della sospensione dei diritti di elaborare la migliore strategia possibile affinché in Parlamento i cittadini vittima di questi due ultimi anni possano essere rappresentati.

Le percentuali espresse nella tabella precedente sono esclusivamente riferite al totale voti di questa rilevazione. Va detto che si tratta di una fotografia molto affidabile, perché è stata condotta da una testata, Byoblu, che in questi due anni ha dato voce proprio agli elettori potenziali di queste forze politiche, dunque le preferenze espresse tra ieri e domani arrivano da un campione centrato.

Tuttavia come raffrontare questi pesi relativi al dato nazionale? Come capire, ad esempio, quanto pesa quel 29% di Ancora Italia una volta calato nel contesto delle intenzioni di voto complessive degli italiani?

Un modo, chiaramente spannometrico ma ragionevole, è quello di raffrontare questi risultati al dato dei sondaggi nazionali effettuati dai grandi istituti accreditati dai media, che abbiano nel paniere almeno una delle forze politiche della suddetta rosa.

Italexit viene spesso rilevata nei sondaggi periodici degli istituti di statistica. Possiamo ad esempio prendere come riferimento questi dati di Youtrend, pubblicati da Agi, sulla base di dati Euromedia, Piepoli, Tecné e SWG, secondo i quali venerdì 21 luglio 2022 Italexit era data al 2,6%.

Sappiamo che i sondaggi valgono quello che valgono, ma per il momento è tutto quello che abbiamo. Poi potremo aggiornare i nostri criteri all’emergere di condizioni più misurabili.

Parametrando i risultati relativi delle forze extraparlamentari su Byoblu, che per amore di brevità chiameremo “decisamente contrarie al Green Pass“, al dato nazionale ottenuto da Italexit nel sondaggio pubblicato da Agi, tenendo in considerazione il fatto che nella nostra rilevazione i votanti sono costretti a scegliere una sola forza politica e dunque non ci sono sovrapposizioni che sfalsino le percentuali relative, si ottiene questa proiezione nazionale.

FORZA POLITICA PERCENTUALE DI GRADIMENTO
Ancora Italia 3,63%
Italexit 2,60%
Sara Cunial 1,78%
CLN 1,67%
UDCL 0,93%
Alternativa 0,81%
Partito comunista 0,71%
Movimento 3V 0,50%
Forza del Popolo 0,32%
Pro Italia 0,20%
RIconquistare l’Italia 0,10%
Movimento Exit 0,10%
Azione Civile 0,05%
L’indispensabile 0,05%
TOTALE CONSENSO SU SCALA NAZIONALE 13,46%
Ed ecco dunque una stima approssimativa di quanto valga oggi tutta l’area fermamente contraria, senza se e senza ma, alle restrizioni, al Green Pass, alla sospensione dei diritti nel Paese: il 13,46%. Che sembra un ottimo dato ma insufficiente ad una palingenesi del sistema.

Quale strategia per assicurare al Parlamento un numero utile di rappresentanti del popolo che vogliano eliminare totalmente il Green Pass e restituire il diritto al lavoro agli italiani?
Esaminando questi dati, tenendo a mente che la campagna elettorale deve ancora iniziare, e dunque le posizioni relative potranno scendere o salire, ma che attualmente l’area di influenza complessiva si attesta grosso modo intorno al 15%, si può immaginare che Ancora Italia e Italexit partano con ottime possibilità di farcela, se non sbagliano campagna elettorale, e che Sara Cunial non sia troppo lontana dalla soglia di sbarramento, che il Rosatellum fissa al 3%. Chi non raggiunge il 3%, non entra, e se ci si presenta in coalizione, i voti di quelle liste che all’interno della coalizione non superano il 3% vanno alle liste che eventualmente superano la soglia di sbarramento. La coalizione in sé deve superare il 10% complessivo, se vuole entrare con il proprio simbolo. Se non lo supera, entrano comunque le liste che hanno superato il 3%.

Per riuscirci, sarà determinante anche coinvolgere il CNL di Ugo Mattei, perché quel suo 1,67% dovrà in qualche modo spalmarsi in un voto utile, dato che il CNL (per ora) non intende presentarsi alle elezioni. Chi riuscirà a parlare con Mattei (ovvero con la sua area di influenza) ed a stringere un patto elettorale per portare in parlamento alcuni temi specifici, sarà decisamente avvantaggiato.

È tuttavia evidente che, se includiamo sempre le forze politiche che nella rilevazione di precedente sono in doppia cifra (per non far arrabbiare nessuno: ulteriori composizioni si possono elaborare a partire da questi dati), la somma dei voti di Ancora Italia, Italexit, Sara Cunial e del CNL (se questi ultimi venissero attribuiti ad una delle liste presentate dalle prime tre realtà politiche), arriverebbero al 9,68%.

Ugo Mattei, dal canto suo, ha già lanciato un comunicato stampa in cui ha scritto un commovente ed appassionato invito ad unire le forze, di seguito riportato:

“Amici, che la storia ha reso fratelli, è giunto un momento, e non sarà l’ultimo, che ci mette alla prova. Il regime violento e fuorilegge, che occupa le massime istituzioni, colpisce fingendo di arretrare.

Sciogliere le camere il 21 luglio, per imporre elezioni farsa a settembre, impedisce la partecipazione a chiunque non faccia parte della loro cosca. Come Comitato di Liberazione Nazionale ci siamo costituiti per unire il popolo e scacciare il tiranno, non per competere con i nostri fratelli.

È giunto il momento, per chi crede nel Diritto, nell’Umanità, e perfino nel Miracoloso, di riconoscere lo spiraglio che si apre: Sara, Francesco, Luca, Marco, Gianluigi, Pino, il Comitato di Liberazione Nazionale intende organizzare libere elezioni in un paese liberato; se voi dovete partecipare oggi, unitevi in un fronte popolare, fate appello a quelle forze e a quei numeri che nel profondo del paese esistono, e che possono essere risvegliate.

Occorre farlo in queste ore, in questa ora, affinché chiunque sia messo in condizione di aiutare l’altro, affinché tutti siano accolti. Fatelo, e Il popolo riconoscerà in voi la saggezza contrapposta alla violenza. Fate il necessario perché accada il possibile, perché possiamo un giorno raccontare ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri padri e i nostri nonni, che il tiranno ci ha unito, e noi non ci siamo lasciati dividere”.

Unitevi: è il popolo a chiederlo!
È innegabile che abbiamo attraversato due anni in uno stato di desolata disperazione. Chi non si è lasciato abbattere ha dato vita a manifestazioni, proteste, eventi, ha seguito interviste, dibattiti, si è informato, si è organizzato in movimenti, cortei, comitati, partiti… Sono stati anni duri, che mai avremmo immaginato di dover attraversare nelle nostre vite. Ne siamo usciti più forti, forse. Tuttavia, è inutile negarlo, pur nelle mille differenze, abbiamo tutti sperato che un giorno arrivasse dal cielo colui che ci avrebbe condotti verso la salvezza, verso una nuova stagione di consapevolezza e di rinascita interiore e sociale. Poi abbiamo capito che non sarebbe arrivato nessuno, e che le cose anzi sarebbero peggiorate. Abbiamo capito che dovevamo salvarci da soli. Ribatte un simpatizzante di tale nuova compagine politica.

“Nella storia, ogni volta che le condizioni sociali tracollano, i popoli trovano la forza di fare una sintesi e di stringersi intorno ai pochi valori condivisi che veramente contano. Oggi non mi sembra che sia difficile individuare tali valori. Parliamo del diritto al lavoro, del diritto alla libera circolazione, del diritto ad avere opinioni ed idee differenti, del diritto al mantenimento di sé e della propria famiglia, del diritto alla dignità personale, del diritto ad essere curati decorosamente e a non essere umiliati in funzione delle nostre scelte in ambito sanitario. Sono poche cose, ma sono i valori fondanti della nostra società. Basterebbe che le forze politiche che hanno più peso definissero un documento comune con questi punti, una loose alliance, cioè un’alleanza non rigida che consenta loro di presentarsi in coalizione sotto ad una unica sigla chiara, comunicativamente inequivoca e dirompente, che identifica chiaramente uno scopo preciso (solo per fare un esempio: “No Green Pass, Sì al Lavoro!“), e quel 9,68% comune potrebbe addirittura, facilmente, superare la soglia del 10% e salire ancora, verso vette inimmaginabili.

Non esiste gruppo di discussione, chat, area commenti o forum dove la maggioranza dei partecipanti non chieda una ed una sola cosa a chi si candida a restituire loro speranza, libertà e dignità: “Unitevi!“. Se è vero che offrire la propria candidatura equivale a mettersi al servizio del Paese per rispondere alle richieste del popolo, quando queste ultime si manifestino forti e chiare come in questo caso, allora diventa eticamente necessario ed anche strategicamente giusto mettere da parte il mero calcolo politico personale e rispondere con il cuore e con la testa. Con il cuore, perché senza cuore non siamo più uomini e non siamo più donne. Con la testa, perché i numeri sostengono questa scelta e la suffragano di evidenze incontrovertibili”. Asserisce l’ex responsabile della comunicazione per i 5 Stelle, che non e’ Casalino.

Stabilite una piattaforma comune basata sui punti imprescindibili, quelli su cui non si può non essere d’accordo, presentatevi tutti insieme alle elezioni, in coalizione, mantenendo le vostre identità, e poi una volta entrati in Parlamento (perché ci entrerete), mandatevi pure a quel Paese. Ma intanto avrete regalato al popolo italiano una legislatura in cui avremo ancora persone degne in rappresentanza del nostro bisogno di verità e giustizia. E credetemi, adesso come adesso non è affatto scontato. Conclude l’editore della principale testata mediatica digitale in Italia.

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