Search:

Pedofilia: Maxwell quasi condannata

Mag 06 2022

Pedofilia: Maxwell quasi condannata

image_pdfimage_print

Loading

MAXWELL PERDE L’OFFERTA PER RESPINGERE LA CONDANNA PER TRAFFICO SESSUALE

La socialite britannica Ghislaine Maxwell venerdì ha perso un tentativo di revocare la sua condanna del dicembre 2021 per traffico sessuale, aprendo la strada alla sua condanna a decenni di carcere.

http://adfnews.it

Maxwell, 60 anni, che è stato condannato per aver aiutato a reclutare e abusare sessualmente di ragazze per aver abusato del defunto finanziere Jeffrey Epstein, dovrebbe essere condannato a giugno.

Il giudice del circuito statunitense Alison Nathan ha stabilito venerdì che tre capi di imputazione del verdetto di colpevolezza sono stati supportati da testimonianze e prove presentate al processo di Maxwell alla corte federale di Manhattan. Intanto non sembrano in salvo i bambini di Napoli che, secondo dati recentissimi, figurano il larga maggioranza maltrattati o non trattati in modo ortodosso, a causa anche della poverta’, disoccupazione e pracarieta’ incipienti principalmente al Sud.

Repubblica cita i principali social come strumenti di abomini contro i minori.
Riguardo la pedofilia raddoppiano i minori adescati online. Una guida con i consigli per i genitori e’ stata redatta da Alessandra Ziniti.
Il rapporto di Save the children e Polizia postale: “Attenzione alle chat dei videogiochi frequentate anche dagli adulti”. La maggioranza delle vittime ha tra 10 e 13 anni.

Milioni di bambini di tutte le età tutti i giorni per ore davanti a un computer, per seguire le lezioni a distanza o per ingannare la noia dei luoghi giorni di lockdown passati in casa, ed ecco che i pedofili online hanno trasformato il Covid in un ghiotta occasione.

Nel 2021 – rivela un dossier redatto da Polizia postale e Save the children – i reati di adescamento e di abusi sessuali online a danno di minori sono stati 5316, quasi raddoppiati, più 47 % quelli trattati dalla polizia rispetto al 2020 quando erano già in crescita.

La stragrande maggioranza dei bambini vittima degli adescatori online (i cosiddetti groomer) ha tra i 10 e i 13 anni, “bambini – spiega il dossier – lasciati liberi di esplorare, pieni della fiducia tipica della loro età, che hanno incontrato la scaltrezza di adulti deviati che li hanno indotti ad avvicinarsi ad una sessualità tecnomediata di tipo abusante”. Le tecniche più usate rispecchiano l’illusione di un amore, a volta la promessa di una carriera da influencer oppure il miraggio di un provino in una squadra di calcio, espedienti che intrappolano in egual numero maschi e femmine. I bambini e i ragazzi che usano la rete sono stati più esposti al rischio utilizzando i social network (anche quando l’uso sarebbe loro vietato per la giovanissima età) e la messaggistica. Preoccupa l’aumento dei casi anche sotto i 10 anni, con bambini lasciati dalle famiglie liberi di navigare in rete.

Un nuovo fronte di rischio è rappresentato dal gioco online con portali, consolle, app destinati a un pubblico di piccoli giocatori che vengono contattati con la messaggistica di queste piattaforme. Alcuni minorenni (tra i più grandi) si trasformano a loro volta in adescatori, 49 quelli indagati per aver indotto altri minori a condividere immagini sessuali o a partecipare a videochiamate erotiche.


Indispensabile, dunque, il ruolo delle famiglie. Per questo, nella giornata contro la pedofilia, polizia di Stato e Save the children hanno realizzato una guida per genitori consultabile sui siti della Polizia e della Ong. Una guida divisa per età da 0 a 6 anni, da 6 a 10 anni e da 10 a 13 anni. Tra i consigli irrinunciabili l’attivazione del parental control, la conoscenza di tutte le app utilizzate dai figli, l’attenzione a contatti con adulti sconosciuti, l’esposizione a contenuti violenti o sessuali, la perdita o la condivisione di foto e video. Ma soprattutto dare l’esempio, stando molto attenti a condividere foto e dati sensibili dei figli, le passioni, lo sport praticato, la scuola frequentata, le abitudini che offrono esche ai potenziali pedofili. La polizia postale ha infatti constatato che molti pedofili rubano foto e video di vita quotidiana pubblicate sui social e liberamente condivise dai genitori per poi utilizzarle nei loro circuiti illegali.


Nelle chat dei videogiochi frequentate anche da adulti, attenzionare come i bambini si relazionano agli altri giocatori. E soprattutto parlare di questi rischi con i figli spiegando loro che se ricevono richieste che li turbano possono parlarne tranquillamente, non è colpa loro e bloccando i contatti e denunciando si è al sicuro.

Facebook ha bloccato Livio Varriale, editore di Matrice Digitale, redattore del Riformista ed opinionista del talk show di Adfnews.it su meridione, Europa ed Italia “A tutto Tondo. Il giornalista ha affermato che le segnalazione poste all’egemonico social su attivita’ attribuibili ai pedofili sono glissate, e paradossalmente per aver egli commentato sarcasticamente un post che alludeva alla pedofilia, e’ stato tacciato di compartecipazione a tali aberrazioni.

In Italia dei pirati informatici che hanno acquisito un dominio della Polizia, stanno inoltrando mail fraudolente in cui richiedono denaro per eludere arresti a coloro accusati, falsamente, di aver navigato o inviato e prodotto, su siti porno minorili, e materiale erotico sui minori.

0 Comments
Share Post