Search:

Pericolo case e prelievi forzosi

Set 17 2022

Pericolo case e prelievi forzosi

image_pdfimage_print

Loading

L’avvocato Gallo, partenopeo, pasionario, segretario di Ancora Italia e candidato per Italia Sovrana e Popolare e’ stato perentorio nel descrivere l’ultimo provvedimento legislativo di Draghi, attivo dal dicembre 2021, smaccatamente esiziale verso la casa, le proprieta’ mobiliari, i conti correnti degli italiani. Infatti e’ in vigore una norma che vieta la oppugnabilita’ delle cartelle esattoriali, rese in prospettiva ancora maggiori per mezzo della restituzione di Pnrr e Mes, ma che in condizione di non essere in regola col Fisco, autorizza la vendita all’asta anche della prima casa. Inoltre per i contribuenti con contenziosi annosi presso l’Agenzia delle Entrate, diventa possibile pignorare i conti correnti per recuperare la somma oppure bloccare le auto e le barche con fermi amministrativi. La problematicita’ di questa prescrizione avvale la propria retroattivita’ rispetto le attuali cause tributarie, per cui la confisca di liquidita’, residenze, auto e similari si concretizza, potenzialmente, su una fascia clamorosamente ampia di cittadini e per fattispecie fiscali che possono attenere anche la mera tassa dei rifiuti non riscossa oppure, in guisa avveniristica, un consumo eccessivo di energia e carburante correlato dai piani climatici globali e le contemporanee crisi energetiche.

L’avvocato intervistato da Visione tv allude la dovizia di propri clienti tra imprenditori, commercianti e professionisti, spauriti in merito alla tenuta delle proprie attivita’ gia’ inficiate dalla stagnazione economica imputabile al Covid, quella del commercio elettronico ed, ultimamente, i nocumenti sprigionati dalla guerra ucraina e la morsa del credito bancario vigente-credit crunch-. Si focalizza cosi’ un attacco frontale alle piccole aziende italiche che sovente eludono l’erario per pagare i propri dipendenti in momenti difficili, oppure per ammortare gli investimenti o ancora far fronte a pagamenti fiscali degli anni precedenti. A maggior ragione per il fatto che i fornitori vanno pagati immantinente ed i costi digitali sono in irreversibile rialzo, in qualita’ di neonata ed insopprimibile voce di spesa. Il fatto che l’innervatura principale del tesoro italiano derivi dalle piccole e microimprese slatentizza il palese attacco nei loro confronti; infatti multinazionali come Amazon versano i 45 miliardi incassati dall’Italia in sedi fiscali piu’ convenienti come l’Olanda.

Venendo meno la possibilita’ di spalmare i pagamenti per le aziende, odiernamente si sta in apparenza pianificando un proprio fallimento, tanto piu’ a causa dell’incremento delle somme da pagare con interessi di mora, davvero esorbitanti, rimarca Gallo. Alche’ si slatentizza un fenomeno usuale nell’ambito delle piccole imprese italiane che, in seguito ad annose attivita’, vede una pletora di proprietari che per salvarle pescano tra i propri risparmi privati, catapultando sul lastrico se stessi e le proprie famiglie; oltre ai dipendenti del caso.

Inoltre la messa su stato di fermo amministrativo delle vetture rappresenta un nocumento tra l’altro scoptico, per le persone, in quanto generalmente l’auto svolge un ruolo primario, analogo alla dimora, per attuare la vivibilita’ delle famiglie in difficolta’: queste ultime infatti, nei momenti di indigenza e sacrificio aziendale o professionale, si affidano all’unica vettura famigliare per svolgere le proprie mansioni. Di conseguenza sono innumerevoli le macchine con fermo amministrativo, che in Italia violano tale provvedimento, ed a tal proposito vi e’ nato un fiorente mercato di questa fattispecie di veicoli, nell’Italia martoriata da crisi e finanza speculativa. Cio’ alla luce dei dati che indicano le imprese italiane, gia’ vessate dal fisco, come generalmente pagatori tra i piu’ virtuosi d’Europa. Il discorso multe selvagge anche attiene a queste procedure e l’elemento piu’ paradossale di tutto riguarda l’impossibilita’ per un impresa che deve versare cinque milioni allo stato da una decade, di pagarne uno e mezzo in settanta mesi. Ancora se il contribuente non e’ stato raggiunto dalle notifiche di pagamento a causa di un cambio di residenza,di telefono o situazione affine, si vede espropriato dei suoi beni in maniera non informata. Se nel processo tributario l’ex Equitalia perde in primo grado per omissione di notifica dell’atto di confisca o pagamento, nell’attuale processo tributario puo’ fare ricorso e presentare in seguito tale documentazione.

Ecco la cagione che vede il programma caldeggiato da Gallo ed omologhi in Italia Sovrana e Popolare, basato immediatamente sulla cancellazione delle sanzioni e notifiche di pagamento fiscale fino a marzo 2021. Binariamente un credito di imposta per i contribuenti virtuosi del 30% da spendere come meglio si crede; l’impignorabilita’ della prima casa per ogni fattispecie di reato; l’abrogazione dei fermi amministrativi. Infine la nazionalizzazione della moneta, come ultima istanza, per suffragare le imprese ed i salariati con l’egida sui prestiti e gli investimenti; il che vorrebbe abbassare gli scaloni massimi di imposta per tutti, ma far pagare le tasse in guisa progressiva.

Anche il divieto di agire come oggi riformando la giurisdizione tributaria, rientra tra le priorita’ di questo conglomerato partitico di matrice ibrida Nord/Sud.

0 Comments
Share Post