Recovery fund e antimeridionalismo

CHI HA PAURA DEL MOVIMENTO 24 AGOSTO PER L’EQUITA’ TERRITORIALE?

di Nicola Salvatore*
La riuscita manifestazione del 6 ottobre non ha avuto il risalto mediatico che avrebbe meritato, non fosse altro che era incentrata sul tema del momento: l’utilizzo del Recovery Fund.
Non può neanche essere giustificata come semplice distrazione, dal momento che la stampa nazionale fa rimbalzare quotidianamente ogni “opinione” espressa sulla materia, da quella di Confindustria a quella di Fitto, passando per quella dell’emergente Bonaccini, tutte orientate ad una larga distribuzione delle risorse a favore del nord. Quindi, cosa dobbiamo pensare di una stampa che dà risalto a delle “opinioni” e trascura il puntuale e circostanziato lavoro presentato dalla “Commissione Economia” del M24A?
L’assordante silenzio mediatico è commissionato da quanti (tanti) vogliono frenare un movimento politico di pensiero e di idee in costante crescita.

Quanto sta accadendo non deve sorprenderci. Fino a poco tempo fa, i temi del “meridionalismo” erano trattati, precipuamente, in ambienti accademici, senza mai riuscire a permeare la cultura popolare. Il lavoro di Pino Aprile (in particolare con il successo editoriale di TERRONI), invece, ha rotto gli argini di questo ambiente circoscritto ed ha consentito la veicolazione di una nuova identità meridionale. Ciò ha favorito una ritrovata coscienza collettiva, che alla Grancia ha dimostrato tutta la sua vitalità.
A Cosenza, le tante istanze meridionaliste, che da tempo emergevano in ordine sparso, sono state ricondotte a sintesi in un incisivo progetto politico, saldamente ancorato alla Costituzione repubblicana, che non potrà non sfociare in un largo movimento di massa perché, come ha detto Pino Aprile :”Noi abbiamo ragione”.

Ed è proprio per la forza delle idee che il M24A è temuto; il principio dell’equità territoriale, nella sua semplicità, è dirompente, soprattutto in una società, come la nostra, dilaniata negli ultimi trent’anni da politiche liberiste che ne hanno sfilacciato il tessuto sociale, acuendo le differenze economiche, concentrando la ricchezza in poche mani e diffondendo povertà in larghi strati della popolazione. Tutto questo disagio è avvertito sulla propria pelle dai cittadini e li rende particolarmente sensibili ai temi posti dal movimento 24 agosto, che, nel frattempo, è maturato politicamente ed è destinato a crescere a dismisura, tanto più repentinamente quanto più sarà capace di informare.
È per questo che i corifei del sistema hanno cominciato a pianificare il tentativo di delegittimazione. Ma noi non dobbiamo preoccuparcene, perché siamo forti delle nostre giuste ragioni e, come ha detto Pino Aprile nel suo intervento a conclusione della manifestazione romana, “agiremo di conseguenza”.
*M24A-ET Foggia