Spread ed Euribor: vince Euribor

Purtroppo ogni ente o persona ambiziosa, non solo in Italia, fa a suo modo politica, il che diventa deleterio per la società generale.

Da suddetta premessa, vanno delineate le linee manageriali che dovrebbero rilanciare l’intero sistema paese a nome Italia: quando si affrontano le incombenti ed attualissime dinamiche che si palesano con gli altisonanti nomi di “spread”, “bce”, “quantitative easing”, “Banca d’Italia”, “mutui a tassi fissi o variabili”, “euribor”, vengono generalmente occultati dei dati sostanziali: lo spread non influisce sui tassi d’interesse dei mutui, per quello esiste l’euribor, il quale non viene influenzato dallo spread. L’euribor è il tasso fisso con cui vengono scambiati titoli e soldi fra le banche, il quale dovrebbe essere riportato, e non lo si fa ancora, da una banca statale. Oggi le banche d’affari, che sono maggiormente private, detengono il potere finanziario sufficiente a far collassare una nazione o un sistema di banche; le banche d’affari costituiscono gran parte del potere della Banca d’Italia, nonchè quello della Banca centrale europea o bce, nella quale la Banca d’Italia è confluita. Stesso dicasi per la famigerata Fed americana.

Dalla appena citata congerie di dati ed interessi incrociati, si deduce con faciltà quanto la politica sia commistionata con le banche d’affari, e sia pertanto scoraggiata o impossibilitata nel sanzionare le banche d’affari e il loro conglomerato di assurdo potere finanziario/politico.

Diventa assolutamente difficile quanto impossibile regolamentare lo strapotere finanziario nazionale e transnazionale per la politica, a causa del fatto che i politici artefici ed esecutori delle scellerate politiche degradanti economicamente, l’Europa post 2009, diventano quasi sempre dirigenti iper arricchiti delle stesse banche d’affari. E gli stipendi in questione per i vari Monti, Prodi e compagnia, sono parossisticamente superiori ed estremamente legali, rispetto agli emolumenti percepiti nella loro trascorsa attività politica o ministeriale. Dunque il conflitto d’interessi tra politica e finanza, tra finanza e banche alla stregua di quello tra editoria ed imprenditoria, è tanto lapalissiano quanto di tempestiva risoluzione da adottare.

I titoli di stati italiano, alias i btp considerati come spazzatura finanziaria a causa dello spread deficitante, che rende i rendimenti italiani di tre punti inferiori di quelli tedeschi, a differenza degli ultimi trent’anni con la situazione pressochè invertita; va detto che i rendimenti netti dei btp sono pari quasi allo zero, eppure pur volendoli acquistare non ve ne sono più; per quale motivo non ve ne sono? Perchè sono stati già acquistati dalle banche d’affari e dalla bce post quantitative easing, i quali sono consapolvoli dell’importanza effettiva dei titoli di stato italiani tanto bistrattati. Questo fatto viene fatto al fine di poter speculare sull’Italia e indirizzarne una politica finanziaria prossimamente futura, imperniata sulle privatizzazioni, sulla distruzione definitiva della classe media detentrice di competenza e cultura, il che è pericoloso per la stabilità politica ed economica delle cricche finanziarie, bancarie ed industriali che dettano la vita di ognuno.

Oggi ci sono alcuni modi per eludere questa dissennata volontà di ulteriore schiavizzazione politico-finanziaria dell’Italia: limitare i danni causati dalla speculazione finanziaria impedendo la compravendita immediata di titoli di stato o btp; ridare potere finanziario ai btp mediante l’intervento dell’unica banca pubblica presente in Italia, ovvero Cassa depositi e prestiti, che detiene liquidi per 350 miliardi; contrattaccare dunque l’assalto al default italiano mettendo garanzie della Cassa depositi e prestiti, per 60 miiardi di titoli di stato rimborsabili anche in caso di fallimento statale; rimorsabili attraverso crediti presso lo stato, sul piano immobiliare, monetario, fiscale, e giusto per rintuzzare con efficacia la morsa speculativa; altra contromossa per l’autotutela finanziaria per l’Italia, consiste nel riesaminare gli accordi trentennali con i crediti della pubblica amministrazione nell’ambito delle banche d’affari, che spirano oltre dieci miliardi infruttuosi l’anno, senza possibilità d’uscita; allorchè si scopra di nuovo, che i criteri di azione di queste banche, non hanno rispettato i doveri da essi sottoscritti, nell’ambito della tutela della collettività; allorchè si scopra come avvenyto di recente, che tali banche abbiano manomesso i tassi euribur e pompato lo spread per guadagnarci di più, si deve interropere il rapporto di collaborazione finanziaria con tali banche. 

A proposito delle banche d’affari e delle agenzie di rating che sono state scoperte alterare dei dati ufficiali di stampo finanziario per non perderci, oltre alla condanna emessa e non eseguita di 4 miliardi di perdite per l’Italia, deve essere impedito di continuare a lavorare con l’Italia.

Oggi basare i meccanismi di tutela finanziaria collettiva d’italia, sul Monte Paschi di Siena quale nuova effettiva Banca d’Italia, consisterebbe la mossa più acuta da fare siccome la Monte Paschi e l’altra unica banca pubblica invece la Banca d’Italia è confluita e depotenziata in bce, con una presenza esiziale per l’Italia, di trecento miliardi di titoli tossici extra italiani.

Sarà alla luce di queste mosse spalmate in un ampio periodo come in una partita a scacchi, che l’Italia trasformerà l’avversione dei siddetti mercati finanziari su di sè, in effettiva risorsa, basata sulla coerenza e credibilità di quella che è, nonostante tutto, la seconda potenza economica europea.

Se poi si allude al fatto che il decantato come migliore in assoluto, presidente del Consiglio italiano figurava ai vertici della Goldman Sachs all’epoca dei contratti tossici tra finanza e pubblica amministrazione, ci si spaurisce. E fermare l’”orda” economicamente letale per l’Italia, di contratti finanziari modello Recovery fund, diviene imperativo categorico: smantellare la subordinazione politica italiana dalla finanza depredatrice e’ possibile obbligando tutti gli operatori italiani al rispetto della Costituzione: uno dei principi della pregevole Costituzione italiana verte sul divieto di speculazione italiana, e divieto di cessione di ogni tipo di sovranita’, eccettuata una piccola percentuale di essa, in contingenze belliche brevi, e in ambito di accordi comunitari.https://www.facebook.com/marketplace/item/210340406717147/




Satana e i banchieri

SATANA E I BANCHIERI di Giacinto Auriti

Giacinto Auriti (1923-2006) fu docente di Giurisprudenza e co-fondatore dell’Università di Teramo. Le sue teorie monetarie sono molto vicine a quelle che fruttarono al poeta Ezra Pound l’accusa di anti-americanismo e la reclusione in manicomio.

Goethe affermava che “nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo”.
Questo principio è particolarmente valido nel sistema monetario vigente.
Il cittadino si illude di essere proprietario dei soldi che ha in tasca, mentre ne è debitore. La banca, infatti, emette la moneta solo prestandola, sicché la moneta circola gravata di debito.
Il segno della schiavitù monetaria è data dal fatto che la proprietà nasce nelle mani della banca o, per meglio dire, del banchiere ché emette prestando e prestare è prerogativa del proprietario.

La moneta, invece, deve nascere di proprietà del cittadino perché è lui che, accettandola, ne crea il valore; tanto è vero che, se si mette un governatore a stampare moneta in un isola deserta, il valore non nasce perché, mancando la collettività, viene meno la possibilità stessa della volontà collettiva che causa questo valore. Come ogni unità di misura (e la moneta è la misura del valore) anche la moneta è una convenzione.
Quando la moneta era d’oro chi trovava una pepita se ne appropriava senza addebitarsi verso la miniera. Oggi al posto della miniera c’è la banca centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito.
Non si può comprendere come sia stata possibile questa mostruosità storica (nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra e con l’emissione della sterlina) se non si muove dalla definizione della moneta strumento (sterco) del demonio.
La verità di questa definizione è stata avvertita anche da S. Francesco d’Assisi quando vietava ai padri questuanti di ricevere oboli in moneta. Noi ora ne dimostreremo la piena fondatezza sulla base delle stesse parole di Satana che stanno nel Vangelo.
Satana, nel Vangelo, parla tre volte. Dopo il digiuno di Cristo nel deserto, Satana Gli dice: “Tramuta le pietre in pane”. Per lo più queste parole sono interpretate nel senso di considerarle come tentazione in quanto Cristo era affamato e mangiare pane sarebbe stato motivo della tentazione. Questa interpretazione non è accettabile perché la tentazione è sempre relativa ad un peccato e mangiare pane dopo quaranta giorni di digiuno è moralmente ineccepibile.
Dunque la giustificazione delle parole di Satana va intesa diversamente e chi ci dice come interpretare le parole di Satana è proprio Cristo quando, rispondendo a Satana, afferma (Mt. 4,4) : “Sta scritto, non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Ciò che sorprende in questa frase di Gesù è la novità della proposta, mai considerata dai teorici dell’interpretazione, di dedurre il significato delle parole non dalla loro espressione letterale, ma dalla bocca che le pronuncia. Quelle parole erano uscite dalla bocca di Satana; sicché per interpretarle esattamente va considerata l’ipotesi, peraltro assurda, che Cristo avesse accettato l’invito di Satana e trasformato le pietre in pane. In tal caso avrebbe potuto ben dire a Cristo: “Tu puoi mangiare pane per mio merito perché io Ti ho dato il consiglio di trasformare le pietre in pane.” Quindi Cristo sarebbe stato trasformato da “padrone” a “debitore” del Suo pane.
A ben guardare questa ipotesi si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale. Quando la banca centrale emette moneta prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la espropria ed indebita di altrettanto, esattamente come Satana avrebbe fatto se Cristo avesse accettato l’invito di trasformare la pietra in pane. Se si mette al posto della pietra la carta, ed al posto del pane l’oro, al posto di Satana la banca, si riscontrano nella emissione della Sterlina oro-carta e di tutte le successive monete nominali, tutte le caratteristiche della tentazione di Satana.
Con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle banche centrali, tutti i popoli del mondo sono stati trasformati da proprietari in debitori ineluttabilmente insolventi del proprio denaro. La banca, infatti, prestando il dovuto all’atto dell’emissione, carica il costo del denaro del 200%. L’Umanità è così precipitata in una condizione inferiore a quella della bestia. La bestia, infatti, non ha la proprietà, ma nemmeno il debito.
È gran tempo ormai che si comprenda che tutti possono prestare denaro tranne chi lo emette. Con la moneta debito l’Umanità è stata talmente degradata che non a caso si è verificato il fenomeno del “suicidio da insolvenza” come malattia sociale che non ha precedenti nella storia. Ciò conferma la Profezia di Fatima: “I vivi invidieranno i morti”.
Non si possono valutare esattamente le tentazioni di Satana se non le si considerano nel loro contesto globale. Particolarmente significativa, in questo senso, è la terza tentazione (Mt. 4, 8-9) : ” Gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi disse a Gesù: tutto questo io Ti darò. Se Ti prostri e mi adori”. Adorare prostrati significa mettere Satana sull’altare al posto di Dio. Ciò spiega perché gli adoratori di Satana contestano fondamentalmente e necessariamente l’Eucarestia Cattolica.
La circostanza che il Protestantesimo si sia basato sulla contestazione dell’Eucarestia Cattolica ed abbia promosso la costituzione delle banche centrali come promotrici della moneta-debito parla da se. Non a caso il parlamento inglese approva nel 1673 il Test Act: l’editto con cui viene dichiarata illegittima l’Eucarestia Cattolica e la Transustanziazione.
Non a caso nel 1694 viene fondata la banca d’Inghilterra che emette la sterlina sulla regola di trasformare il simbolo di costo nullo in moneta, inaugurando l’era dell’oro-carta.
Non a caso nasce la subordinazione del potere religioso a quello politico quando il re d’Inghilterra diventa anche capo della religione protestante anglicana sovvertendo l’ordine gerarchico del Sacro Romano Impero per cui l’autorità politica era autonoma ed eticamente subordinata alla sovranità religiosa.
Non a caso quando il protestantesimo entra in Europa continentale non fonda una chiesa, ma una banca: la Banca Protestante il cui presidente, il Neker, diventa consigliere di Luigi XIV.
Non a caso tutte le monarchie cattoliche della vecchia Europa si disintegrano perché si indebitano senza contropartita verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi.
Non a caso in Svizzera vige la regola di essere ad un tempo “banchieri” e “protestanti”.
Non a caso la differenza essenziale tra Sacro Romano Impero e Commonwealth Britannico è la moneta. Lì il portatore è proprietario delle moneta, qui è debitore.
Non a caso, dopo aver tolto Dio dall’altare con la negazione dell’Eucarestia Cattolica e fondata la banca d’Inghilterra, il Commonwealth raggiunge nel 1855 una estensione di 22 milioni e 750 mila chilometri quadrati. Oggi tutto il mondo è Commonwealth. Tutto il mondo è “colonia monetaria”.
Satana, principe di questo mondo, è una persona seria: mantiene le promesse fatte a fin di male. Dopo che il male è stato fatto concede ai suoi adoratori il dominio su tutti i popoli del mondo.
Su queste premesse ci si spiega anche la tentazione di Satana quando esorta Cristo a gettarsi dalla cima del tempio della Città Santa. Chi è padrone di tutto il mondo e di tutto il denaro del mondo, o perché lo possiede o perché ne è creditore, non desidera sovranità e ricchezza perché già le possiede, ma ha sete di vanagloria. Si giustifica così anche questa tentazione. Quadro su tela di Sabo art; dimensioni 80×60, 500€, disponibile alla sezione shop di questo sito e sul marketplace della pagina Francesco Tondo




Io so e ho le prove

Io so e ho le prove

Il drammaturgo napoletano Giovanni Meola, con il suo spettacolo autoprodotto, scritto ed interpretato: “Io so e ho le prove” assieme all’attrice e rumorista Daniela Esoosito, offre un ritratto magistrale dell’ansia postmoderna che affligge i sicari della finanza, allorche’ arrivano in quel punto di non ritorno in cui la consapevolezza prende il posto della concretezza, i nocumenti finanziari fagocitano quelli esistenziali, con il conseguente “flusso di coscienza” che esprime il Meola durante questo pregevole monologo. Opera visionaria, pionieristica, liberamente tratta dal libro omonimo di Vincenzo Imperatore “Io so e ho le prove”, inscenata non quest’anno e che focalizza l’universalita’ dell’arte pur parlando di finanza, come fosse un classico incentrato su altro. Cosi’ si attraversano le fasi esistenziali di degrado finanziario familistico, cui versa il giovane zimbello fra il gruppo di compagni lontano dagli studi, con percorsi culminanti sul malaffare. L’ansia della scelta sul percorso universitario verso l’annessione nell’ecosistema bancario che arricchisce i suoi accoliti ma, sopratutto recentemente, impoverisce la comunita’; ecco dunque i dubbi esistenziali, il meretricio professionale che sgorga nell’opulenza privata ma anche nella crisi globale; dunque la seduta quasi psicoanalitica che evince una mirabile potenza espressiva ed eloquenza. Le luci soffuse del teatro ricalcano ed enfatizzano la amarezza e la abiezione dello scrupolo venale contro la comunita’; una comunita’ in cui da zimbelli si diviene bulli, da buoni cattivi, da bravi cinici.

Sono desuete le opere letterarie e soprattto teatrali che slatentizzano il potere e la plutocrazia nella lente d’ingrandimento della loro intimita’ psichica, spirituale e materialista, e Giovanni Meola si esalta nell’estrinsecazione del volto deontologico o immorale del denaro, del potere, alla stregua del lavoro e della societa’; interessante ravvisare al teatro, mediante la scrittura, l’arte, la mimica, la contemporaneita’ del potere, delle crisi prima economiche ed in seguito umane.

Francesco Paolo Tondo

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Il circolo vizioso

Il fatto che oggi si sia passati sopra i veti dei sindaci di alcune province italiane, relativi all’istallazione di antenne di connessione ultraveloce ad internet, la dice lunga: esiste un circolo vizioso in cui traspare una corsa e rincorsa continue verso la realizzazione, l’allineamento e la lavorazione, su nuove scoperte scientifiche rivoluzionarie e scevre di tutti i crismi di incolumita’.

La questione del 5 g che non dispone di dati inconfutabili inerenti la non pericolosita’ per l’uomo, di questa tecnologia, e’ il caso lampante delle rincorse comuni verso il guadagno o comunque la non perdita, rispetto ad innovazioni affermate e promosse prioritariamente della loro sicurezza, dai vettori e padroni della globalizzazione; in tale ottica essi scelgono cosa fare affermare, propagandare come volano di arricchimento complessivo, sugli interessi di tutti. Cosi’ il circolo vizioso della finanza, della grande industria, con la globalizzazione come mezzo di sfondamento di veti e ritrosie, si scaglia contro l’umanita’ dal punto di vista del suo benessere. E le postcedenti rincorse al debito pubblico e privato, per adeguarsi e sfruttare le nuove tecnologie, indirizza stati e cittadini verso i promotori delle scoperte spacciate come secolari; tali promotori sono anche i possessori delle banche che emettono debiti ai cittadini ed agli stati, oltre che i possessori di multinazionali, banche e fondi di investimento, alla stregua del fatto che i soggetti summenzionati posseggono anche le banche centrali che emettono materialmente i soldi oltre ai debiti.

La liberta’ di stampa, in tutto cio’ non puo’ ergersi a palladio di democrazia e tutela della salute con denuncie ed esposizioni dei dati che attestano la pericolosita’ del 5 g o di scoperte precedenti, siccome senza i finanziamenti pubblicitari delle multinazionali o quelli bancari, falliscono.

Il circolo vizioso che ha ingessato stampa economia, salute, tecnologia e vite di ognuno, si avvale della proprieta’ di banche centrali, private, multinazionali, politica, universita’, per influenzare la collettivita’ secondo interessi avversi alla collettivita’: uno fra essi e’ la rincorsa spasmodica all’installazione del 5 g senza aver scoperto e diffuso dapprima il sistema per rendere innocua tale tecnologia. Smantellare dunque tale circolo vizioso con la confisca dei beni statali, le sue banche, a soggetti privati da esentare di legiferare, esorta ad una riaffermazione dello stato in ogni suo ambito. L’alternativa sara’ la decimazione dolorosissima della popolazione mondiale, con la probabile caduta del mondo in una condizione di autodistruzione, ed irreversibile…




Lo sai chi ti manovra?

Aiuti di stato negati in Italia ma consentiti, sotto mentite spoglie, in Francia e Germania. Sono queste ultime che si preparano ad acquisire le ultime piccole e medie aziende in Italia, in fase terminale di soffocamento a causa dello stallo del mercato causato dalla pandemia ingegnerizzata; Francia, Germania, Inghilterra ed America detengono le quote principali di grandi, medie e piccole aziende italiane di grande eccellenza. Una fra queste e’ Parmalat, acquisita in seguito ad una montatura finanziaria che faceva perno sul proprietario italiano e sulla mancanza di sovranita’-dunque indipendenza-monetaria e legislativa italiana.
Si assistono a giochetti del genere, in questo Paese sfrisato dalle crisi cicliche, eterodiretto, ammansito, infiacchito ed infiltrato da servizi segreti deviati e prestanomi di aristocrazie finanziarie forestiere.
Si sta preparando ora, dopo aver privatizzato la Tim in mani francesi ed aggredita con Vivendi, l’assalto alla italianissima Mediaset, il cui proprietario e’ da sempre denigrato e diffamato da una stampa faziosa. Una stampa che fa leva sul suo acerrimo nemico e proprietario del principale giornale italiano, la Repubblica, che mistifica e adultera il concetto di sinistra e di democrazia, per rabbonire il popolo ed aizzarlo contro i nemici del padrone: il padrone di Repubblica e’ l’ingegnere de Benedetti, sionista italiano imparentato con la famiglia Rotchild nonche’ loro referente per l’Italia ed azionista in Francia. Un finto italiano che guerreggia gli italiani per mezzo della propaganda politica giornalistica, giudiziaria, un manager che al timone di Fiat ha cercato di sfilarne la proprieta’ agli Agnelli; un antitaliano banchiere che plasma a suo vantaggio giornalistico e politico, la presenza della mafia come congrega di finanziatori sia di Berlusconi che di tutto il capitalismo europeo, a favore delle sue ambizioni economiche-de Benedetti vuole assorbire Mediaset-.
De Benedetti ed i suoi giornali tuttavia, si esimono dall’esecrare il signoraggio bancario, il controllo dell’emissione monetaria e la conseguente scarsita’ fittizia della moneta, come volano di mafia e rea di maggiori danni della Mafia. Conflitto di interessi peggiore di Berlusconi, il quale e’ inidoneo al governo. Ma non viene mai detto da Repubblica che, appena Berlusconi ha acquistato il controllo della principale tv privata francese, ne e’ stato di li’ a poco estromesso dagli stessi accoliti e manovratori finanziari del pacifico sionista discreto parente di Rotchild e Rockfeller? A quanto pare no; ed i problemi italiani stanno tutti dietro questi inconfessati misfatti. Approfondimenti sul canale Youtube Francesco Paolo Tondo e la pagina Facebook Francesco Tondo.




Il paradosso

E’ comico esser tacciati come fucina di malavitosi da parte di nazioni nordiche ed occidentali che sfornano strozzini, pedofili, transessuali, genitori affittuari di uteri per fecondarli da lontano con il proprio seme, privando il nascituro del contatto primordiale con le madri, e della conoscenza del nome del loro genitore che li ha generati.

Infine e’ paradossale, come Italia, essere tacciati di incultura e paese di barbari, da parte di popoli anglosassoni o sassoni o franchi o crucchi che per definizione nascevano come barbari, eserciti di animali feroci che non conoscevano il concetto di amore, democrazia, rispetto per le donne ed amicizia disinteressata. Persone che assaltavano l’Italia sfrisando e saccheggiando citta’ monumenti, uccidendo donne vecchi e bambini, e che erano da sempre poveri e rimasti comunque piu’ poveri dei popoli mediterranei oggetti di invasione e conquiste. Approfondimenti sul canale Youtube Francesco Paolo Tondo e la pagina Facebook Francesco Tondo.




Controllo mondiale

Il nuovo business delle pandemie nasce anni orsono, negli antri newyorkesi della Fondazione Rockfeller, e a grandi linee si organizza in questo modo: instaurazione di un comitato dirigenziale per guidare le sorti dell’umanita’ in relazione alle pandemie, formato da alti dirigenti che provengono dai consessi della politica, della scienza, della grande industria e della finanza; iniettamento di 30 milioni di vaccini quotidiani nel mondo, valevoli per l’arco temporale di alcuni mesi e rigorosamente pagati con soldi pubblici. Vaccini contenenti micro trasmettitori necessari per geolicalizzare e casomai impedire le entrate presso luoghi pubblici. Vaccini prodotti da grandi multinazionali, i cui dati a loro volta sono inviati, controllati ed elaborati in cloud, ai megadata privati cui gia’ compaiono Apple e Google.
Per attuare il disegno demoniaco di controllo mondiale formulato dai demoni sionisti della finanza, ci si avvale di grandi incentivi a nuove forze militari addestrate appositamente per tale piano. La Nato e gli organi ad essa affini hanno da tempo indetto campagne di affiliazione per lavoratori delle forze dell’ordine attualmente nei reparti di basso grado, e per cittadini privati da addestrare: pagamento di base 4000€ mensili.
L’assioma del divide et impera introdotta due millenni fa dai generali romani per conquistare il mondo, si rinnova con metodologie avveniristiche: il fine di cio’ prevede scontri tra civili nell’omerta’ dei media, e colpi di stato ben celati ma che non figurano come tali; infatti i cittadini che si opporranno alle linee guida in essere verrebbero gambizzati, o incarcerati o comunque limitati da tali forze militari e paramilitari bisognose degli emolumenti in questione.
I colpi di stato occultati invece, andrebbero a detrimento dei governatori e dei funzionari che non obbedirebbero e concretizzerebbero tali prescrizioni, giacche’ i colpi di stato classici non possono piu’ essere orditi in era in cui ben si conoscono i trucchi e i soggetti deposti. Maggiori informazioni sul canale Youtube Francesco Paolo Tondo.
P.S. Ho citato notizie ufficiali e facilmente riscontrabili.
Dal punto di vista manageriale, dipanare questo imminente guaio richiederebbe il divieto di non rispettare le regole costituzionali, di mescolare politica, finanza e grande industria, inoltre il bando di possesso di quote societarie alte in multinazionali diverse, grandi banche commerciali e banche centrali, da parte dei soggetti in questione.