Il prossimo lockdown

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Molti mi chiedono preoccupati: “Amodeo, secondo te ci sarà un nuovo lockdown” ?

La mia risposta provocatoria li lascia spesso esterrefatti: “lo dobbiamo pretendere tutti e subito un nuovo lockdown”.

Mi spiego meglio.

Il sistema dominante, per imporre la propria agenda ai cittadini, usa da sempre le stesse tecniche, una sorta di copione, sconosciuto ai più ma facilmente decodificabile dopo averlo imparato a conoscere.

La prima regola che adottano è quella definita della “shock economy” che prevede di approfittare sempre e subito di uno stato di shock politico, sociale, economico o sanitario di un paese per portare avanti misure che i popoli normalmente non accetterebbero mai, perché contrarie ai loro stessi interessi.

La pandemia si dimostra oggi uno dei terreni in assoluto più fertili per portare avanti la strategia dello shock nell’interesse di pochi. Ed è quello che stanno facendo. Facciamo qualche esempio: Il Mes, è dal 2012 che non riescono a farlo accettare dai cittadini, perché il suo utilizzo è palesemente contrario agli interessi nazionali. Lo abbiamo visto soprattutto dopo il caso Grecia, dove quei soldi sono stati usati per salvare banche francesi e tedesche ma nulla è arrivato ai poveri greci. Ora stanno pprofittando dell’emergenza per renderlo operativo, legandolo alla spesa sanitaria per il post pandemia. Un altro esempio è quello dei trattamenti sanitari obbligatori che proveranno ad estendere sempre di più con la scusa della guerra al virus. Ma questo accade anche in altri ambiti. Abbiamo visto Conte, per esempio, inserire la proroga dei servizi segreti in un Dpcm che riguardava l’emergenza sanitaria.

Loro, in pratica, sanno che devono approfittare delle questioni emergenziali, per portare avanti i punti più controversi e antidemocratici della propria agenda, strumentalizzando la pandemia.

Ovviamente ci tengo a chiarire che strumentalizzare la pandemia non vuol dire averla indotta, vuol dire solo approfittare dello shock dei cittadini per costringerli ad accettare determinate misure.

Questo metodo è sempre stato perseguito anche nel passato. Lo hanno fatto negli anni ‘80, quando approfittarono dello stato confusionale e di terrore dei cittadini, dovuto alle grandi stragi, per far passare in sordina una misura come il divorzio tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia, che di fatto fu una vera e propria perdita della sovranità monetaria. Esso avvenne mediante una semplice lettera che si scambiarono il Ministro del Tesoro ed il Governatore della Banca d’Italia, bypassando completamente ogni iter parlamentare, e tenendo all’oscuro i cittadini sulle conseguenze di quella lettera e sull’impatto devastante che avrebbe avuto sulla gestione della spesa pubblica e quindi sulla vita dei cittadini.

Lo hanno rifatto nel 1992. Il 23 maggio ci fu la strage di Giovanni Falcone ed il 2 giugno, ossia 9 giorni dopo, pezzi del nostro stato erano in minicrociera sul Britannia, lo yacht dei reali inglesi, con il gotha della finanza internazionale, per concordare la svendita delle nostre aziende di stato e delle nostre banche. Secondo voi a 9 giorni dalla strage di Capaci su cosa era concentrata la popolazione? sui pericoli del terrorismo e sulla paura per quanto accaduto o sul fatto che su uno yacht stessero svendendo le nostre industrie? Ovviamente non se ne accorsero neanche. Shock economy docet.

Lo hanno rifatto nel 2011, quando in uno stato di shock economico, ricorderete l’ impennata dello spread; in uno stato di shock politico, ricorderete la caduta del governo democraticamente eletto. Durante una crisi senza precedenti, portarono, nel silenzio generale, gli italiani alla firma del Mes, del quale sentiremo parlare solo 7 anni dopo, del fiscal compact, del pareggio di bilancio in costituzione. Vi siete mai chiesti perché adesso stiamo facendo decidere al popolo se modificare la costituzione per il taglio dei parlamentari e invece la modifica per l’introduzione del pareggio di bilancio, che abbiamo eseguito solo noi in tutta Europa è avvenuta nel silenzio generale ? perché ne hanno approfittato.

Bene! ora resta da portare avanti ulteriori punti dell’agenda, ed il fatto che ci sia stata una pandemia con un traumatico lock down, rende tutto più agevole.

A patto che dopo lo shock, si passi alla strategia numero 2, ossia quella della rana bollita: i cittadini non devono accorgersi di quello che gli stanno facendo, fino a quando non sarà troppo tardi per evitarlo.

Quindi non può esserci un nuovo lockdown, che vorrebbe dire alzare la soglia di attenzione degli italiani e soprattutto essere costretti, come governo, a pagare i cittadini per rimanere in casa e le aziende per restare chiuse.

Agiranno effettuando chiusure a macchia di leopardo. Il ragionamento è questo: “Non sono io, governo, che ti chiudo in casa o che chiudo la tua azienda e quindi dovrei risarcirti, ma sei tu, che sei stato a contatto con un positivo o che sei tu risultato asintomatico e quindi finisci in quarantena senza prendere un euro. Ecco perché vogliono che gli asintomatici vengano trattati come malati. Ecco perché non si deve ammettere che il virus abbia perso forza. Ecco perché bisogna continuare a dire che il virus sia letale per certe categorie.

Allora sentite cosa accadrà. Accadrà che un bambino positivo a scuola, anche se asintomatico, si porterà in quarantena tutta la classe, quindi i genitori, quindi i professori, quindi i bidelli e così avverrà nei ristoranti, nelle aziende. Tutti a casa senza percepire nulla ma in stato confusionale. A spaventarli questa volta non sarà la paura di morire a causa del virus, perché bene o male lo hanno capito tutti che questa ipotesi è molto remota. Ma la paura sarà di essere costretti a rimanere in casa senza poter lavorare. Il padre di famiglia, che può contare solo sulle proprie entrate, se anche dovesse avvertire dei sintomi, ci penserà mille volte prima di andare di sua spontanea volontà a fare il tampone. La sua paura non seguirà più il ragionamento: “ devo scoprire se ho il virus perché potrei morire” ma il ragionamento verrà completamente ribaltato: “se scoprono che ho il virus mi chiudono in casa e la mia attività lavorativa rischia di morire”. Tutto questo non aumenterà ma allenterà le misure di prevenzione, sia tra gli asintomatici, che tra quelli che i sintomi li hanno, ma non gli conviene dirlo.

Ora passiamo alle soluzioni, così torniamo alla mia spiazzante risposta iniziale. Perché dobbiamo pretendere un nuovo lockdown. Perché è arrivato il momento di stanarli.

Comportiamoci al contrario di quelli che chiamano negazionisti. Cominciamo a credere fedelmente a tutto quello che ci hanno raccontato. E prendiamoli alla lettera.

Crediamo che veramente gli asintomatici siano dei malati.

Che veramente gli asintomatici possano trasmettere il virus.

Che veramente il virus non abbia perso forza.

Che veramente l’età media delle vittime del virus si sia notevolmente abbassata.

Che veramente, se un asintomatico trasmette il virus ad un membro di una categoria a rischio, ne potrebbe causare la morte.

Che veramente, come dice l’Oms, neanche più il saluto con il gomito può essere considerato sicuro.

Bene, se tutto questo fosse vero e noi abbiamo detto che ci vogliamo credere, allora caro governo, dovete chiudere tutto. Perché avete già dimostrato che una persona su 100 risulta positiva al tampone.

Non potete chiederci di mandare i ragazzi a scuola con questo pericolo. Si rischierebbe una strage. Non potete permetterci di mandare i bambini dai nonni dopo che sono usciti da scuola. Non potete permettere agli insegnanti più adulti di correre questo pericolo. Dovreste dargli delle indennità di rischio, come ai militari che vanno in guerra.

Dovete richiuderci domani mattina e pagarci per rimanere in casa o rischiate una strage di stato. Se tutto quello che ci avete raccontato è vero, e noi non abbiamo motivo di dubitare, allora non c’è altra soluzione.

Se invece le cose non stanno in questi termini. Se la verità è che il virus non è più letale tranne rare complicazioni. Se non esistono più categorie realmente a rischio, perché anche prendendo la carica virale più alta, come è successo a Berlusconi, ultraottantenne pieno di acciacchi, comunque si torna a casa sani e salvi, o come è successo all’anziano Briatore, che adesso è a Montecarlo, solo per citare i personaggi più noti, ma potrei citare i vecchietti della casa di cura di Milano, tutti positivi al tampone ma non se n’erano manco accorti.

Bene! se questa è la nuova realtà del Covid, allora dovete cambiare subito i parametri e dovete cambiare totalmente la strategia di comunicazione.

I positivi asintomatici non possono più essere considerati malati. Ne’ trattati come tali. Il numero da monitorare, per capire se la situazione è grave o meno, non può essere quello dei tamponi positivi, ma quello sulla presenza nelle terapie intensive. Sono quelli, purtroppo, i parametri che ci diranno quali misure dobbiamo adottare e sono quelli che oggi, sono per fortuna confortanti e in assoluta controtendenza con l’allarmismo diffuso, dai media e dalle istituzioni.

Allora lo ripeto, caro governo. O ci chiudete dentro. Subito. O ammettete che state esagerando per gli interessi di qualcuno. Non esiste una terza via. Se ritenete il virus così pericoloso e così contagioso ma aprite scuole e locali, allora ditemi un po’: chi è il negazionista ?

Francesco Amodeo

https://matrixedizioni.it/books/31-coincidenze-sul-coronavirus-e-sulla-nuova-guerra-fredda-usa-cina/embed/#?secret=0X3AVPqg9YFacebookTwitterWhatsAppEmailCondividi

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31 coincidenze sul coronavirus, cartello finanziario, coronavirus, covid, governo, la matrix europea, lockdown, pandemia




La bufala di Briatore e Kim

Indipendentemente dalla prostatite o dal Covid, la punizione data a Briatore da parte dei media è stata peggiore.

Descrivere uno stato serio o grave per un uomo che lavora nel mondo della finanza, potrebbe valere dei capitomboli in borsa di tutto rispetto.

E’ la stessa tattica che gli americani, utilizzando il braccio armato della Corea del Sud, puntualmente fanno con Kim Jong.

Anche il dittatore sta fresco e tosto, dopo che l’avevano dato in coma e sulla via del decesso.

Ed i titoli dei giornali oggi dicono “sta bene e fuma una sigaretta in pubblico, ma la corea del nord sta molto meno bene”

Questo dimostra che a nessuno interessa dello stato di salute del soggetto famoso, ma è più importante colpire e raggiungere l’obiettivo politico imposto alla linea editoriale del mezzo, soprattutto quando la persona colpita da speculazione non appartiene alla narrazione consuetudinaria.