Speranza ed il Fabian Institute

Lo riporta il famigerato giornalista “Blondet” e desta sgomento: l’arcano che vede il ministro della sanita’ Roberto Speranza davvero intoccabile dal punto di vista di ipotetici processi e glissate dimissioni, sarebbe la sua aderenza alla Fabian Society in maniera diretta o comunque dietro l’ala protettiva del veterano Massimo d’Alema, fautore di privatizzazioni industriali eclatanti per l’Italia nonche’ proveniente da comitati elettorali affini e limitrofi, territorialmente, quelli di Speranza. Il ministro della sanita’ riconfermato da Draghi, sebbene laureato in medicina, e’ definito un politico di professione che non avrebbe mai lavorato e comunque operato nel proprio settore di pertinenza.

Alla luce dei dati fallimentari sulla gestione della pandemia da parte di Speranza, l’allusione di Blondet alla Fabian Society gemellata con la British School of econonomics, appaiono motivarne l’inamovibilita’. I dati sulla Fabian Society aprono scenari arcani pure su Draghi nonche’ sull’elite politica occidentale affibiata a tale think thank nato in un ristorante londinese a fine ottocento. Una sorta di moderno Think Thank iperliberista, il Fabian, con una ideologia che abbraccia anche l’esigenza di sfoltimento demografico nonche’ controllo statale delle nazioni a mo’ di Cina, modello misto di capitalismo e comunismo in cui sceverare i potenti a capo di tutto e’ sempre meno arduo. In Cina si dice da piu’ fonti della presenza di campi di concentramento per dissenzienti la cui permanenza e’ occultata da media ed opinione pubblica.

Il Fabianesimo si plasma sul primato assoluto della scienza e della tecnologia sulla mera religione oltre che sull’armamentario statale in generale.

Appartenente al fabianesimo sarebbe anche quel George Orwell che ha preconizzato l’attuale capitalismo della sorveglianza nel romanzo:”Il grande fratello” e si vocifera che il paese fabiano per antonomasia oggi sia la Cina, con un numero di telecamere e sistemi analoghi di registrazione addirittura superiore che l’America. Da cio’ l’utilizzo dei dati personali incrociati consente un totale controllo popolativo sfociato in una sorta di carta dei punti per i cittadini piu’ conformi alle regole ed azioni governative: con tale patente a punti e’ associato un meccanismo di pagamento ed usufrutto di servizi pubblici e privati, che sempre meno aperto e conveniente risulta per i cittadini i cui dati confermano comportamenti sottoforma di acquisti e similari, antitetici gli interessi politico-economici del Partito Comunista Cinese.