Colpo di stato francese in Italia e alto tradimento

Siccome il cosmopolitismo sta diventando anche una piaga ontologica e’ bene rintuzzare la trasnazionalita’ degli interessi manageriali con un management nazionale atto a mediare gli interessi trasnazionali con quelli da cui esso proviene.

Questo esponente politico di area sinistrorsa, tale Gozi, ha giurato fedeltà’ alla costituzione francese nell’ambito di un programma politico sedicente europeo che spinge lui e tanti altri italiani di profilo pubblico, ad operare scelte e decisioni a favore di uno stato estero e sopratutto concorrente di quello italiano. Non e’ stocastico il fatto che tanta parte di una certa politica abbia recentemente presieduto ed omaggiato i migliori consessi d’oltralpe, allorche’ furono avallate scelte industriali, economiche, finanziarie e politiche svantaggiose per l’Italia, ossia per il paese di loro provenienza. Nell’ambito di tali scelte economiche, industriali e politiche perniciose per l’Italia ed operate da funzionari e politici italiani ma di visione e paghe trasnazionali, e’ bene ricordare l’invasione della Libia che ha depotenziato il ruolo di Eni, Agip ed Enel a favore della Francia; cosi’ come l’ingresso della compagnia Vivendi’ all’interno della Tim dapprima e in seguito di Mediaset, al fine di plasmare l’alta economia italiana sugli interessi di quella francese. Il che e’ stato avallato in seguito alla cessione dell’importante Bnl al banco Paribas che e’ diventato tra gli operatori bancari principali in Europa e ha penalizzato la banca italiana in ambito internazionale. Dunque si evince la necessita’ di legare sul piano legale ogni tipo di management al proprio paese di origine allorche’ esso lavori in ambito politico o industriale, con mezzi fiscali e legali che obbligano a rispondere agli interessi del paese di nascita. Da qui l’esigenza di sottrarre la nazionalita’ ai manager, politici ed industriali che provano e hanno gia’ fatto in anche solo in un’occasione, gli interessi di paesi diversi dal proprio.

Nella patria della liberta’ come l’Italia il diritto principale corrisponde all’obbligo dei propri cittadini, di operare scelte e azioni mai a detrimento del proprio paese di origine… Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Come ci si salva con la quarta via

Allo scopo di atterrare o semplicemente denigrare, popoli, nazioni, momenti storici, si allude alle stragi ed agli altri mali perpetrati dai regimi dittatoriali rispettivamente di: fascismo, nazismo e comunismo. Tuttavia con la complicita’ dell’apparato mediatico dal punto di vista integrato, si sottace o omette l’individuazione con annessa descrizione, del neoliberismo quale quarto sistema dittatoriale imperante in epoca odierna: non ci si accorge del totalitarismo di matrice neoliberista foriero di colpi di stato verso Italia, Bolivia, Turchia, Ucraina, Venezuela, Hong Kong, Afghanistan, Iraq, Iran, Libia, Brasile giacche’ non si e’ afflitti da palesi guerre. Tuttavia chi disobbedisce ai diktat del pensiero neoliberista come la Russia o la Corea del Nord, viene occultato dall’informazione o assediato dagli embarghi, dall’emarginazione commerciale e politica. Frattanto i diritti dei lavoratori dipendenti vengono erosi, recisi gli emolumenti e promulgate leggi a favore della finanza speculativa che ha piazzato i propri adepti ai gangli della politica, dell’amministrazione, delle banche, dell’economia, delle grandi e medie aziende.

Ecco dunque l’esigenza vitale dell’individuazione e dell’”imbocco” verso la siddetta “quarta via”, ossia di un sistema politico, economico, bancario e sociale multipolare, laddove vi stazioni un potere identitario e neonazionalista. Il neonazionalismo, in questo caso, divergerebbe dal veteronazionalismo per mezzo della sua vocazione rispettosa delle sovranita’ politiche, economiche, finanziarie e legislative altrui.

Tale quarta via rappresenta uno sbocco irreversibile delle nazioni, giacche’ il capitalismo unipolare, neoliberista e americaneggiante e’ un sistema totalitario divenuto obsoleto seppur inveterato, al punto da sopravvivere grazie a iniezioni continue di liquidita’ monetaria fabbricata appositamente in favore della finanza, anziche’ dell’economia reale che annaspa.

La quarta via di cui sopra e’ il cardine in cui si imperniano le lotte di Trump da una parte, e Putin in quella opposta, ossia il tenzone che contrappone lo stato carsico allo stato di diritto, il connubio di massoneria, alta finanza, grande industria, grande politica e servizi segreti che tenta ormai invano, di imporre le linee guida di questo mondo in irreversibile fallimento. Un mondo da sostentare con le forme incrociate di finanza pubblica, politica non sottomessa dalla finanza, industria svincolata dalla finanza e “mano pubblica” a tutela dell’economia e dei diritti sociali…