La manifestazione popolare avversa a Draghi con Rizzo, Micalizzi e Guzzi

Il trittico Rizzo, presidente del partito comunista italiano, il finanziere Alberto Micalizzi e Marco Guzzi, giurista e filosofo, hanno parlato per un’ora ai microfoni della

“Casa del Sole”, prosieguo del progetto editoriale “Pandora tv” del defunto Giuletto Chiesa, focalizzandosi sull’attuale situazione italiana, globale, dal punto di vista economico e mediatico. Rizzo ha affermato di essere in procinto di organizzare una manifestazione antiDraghi, denunciandone l’operato malefico per l’Italia in quanto banchiere e presidente del tesoro. Micalizzi enfatizzava il vero proposito di quegli enti transnazionali alto finanziari e grand’industriali che hanno imposto Draghi alla guida dell’Italia, ossia: privatizzazione del debito pubblico italiano specialmente in mani forestiere, come avviene da anni, al punto che oggi solo il 6% del deficit italiano irrora le tasche di obbligazionisti italiani; cosi’ si tende a tagliare la spesa pubblica italiana spingendo i cittadini ignari, ad indebitarsi per pagare quote crescenti di servizi pubblici; ancora la moneta digitale quale forma di controllo economico sociale, in cui con un ordine informatico sarebbe possibile bloccare o annullare dei conti correnti, e il corollario di carte di credito e di debito. Ancora aumentare la pressione fiscale pur di non fare debito pubblico, secondo Micalizzi, e’ un fattore buono per controllare il deficit statale ma depauperare le tasche dei cittadini, in antitesi netta con le prescrizioni della Costituzione. E Draghi, passato pezzo da 90 di Goldman Sachs non ha la mentalita’ di tutela del risparmio come comanda la Costituzione, ne’ quella di non privatizzazione delle multinazionali di stato, alla stregua di sostegno al lavoro senza intaccare il reddito privato e la soglia di tasse. Draghi ha la formazione neoliberista per cui ogni prestito o investimento e’ un debito, e’ stato il regista delle insane privatizzazioni delle aziende italiane nonche’ dell’introduzione di derivati finanziari da far pagare alle pubbliche amministrazioni. E se poi si omette che il debito pubblico non si paga e che gia’ la privatizzazione dell’emissione monetaria e’ il principale nocumento avvenuto e che si potesse fare al popolo, gli intenti ed il futuro dell’Italia diviene facile da dedurre…https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Tutto cio’ che si dice di Monti e’ vero

La ricerca forsennata del potere e, ancor prima, del consenso popolare, hanno fomentato continuamente gran parte di una certa politica militante a gettare parole di encomio verso il governo prima operante: si e’ sorvolato il fatto che nessuno ha eletto Monti e che le sue riforme che fanno “annaspare”non giovano a nessuno; in particolare coloro al di sotto della soglia di ricchezza. Nel mancato atto di scagliare piccole ingiurie come queste, che si sono rivelate indirettamente dannose per agli italiani estranei alla malafede, si omise il dato cardinale di tutta l’azione di governo, e sopratutto si insabbio’ la causa di tutta la dialettica politica contemporanea, cioè: senza l’ascesa dell’ esecutivo ” tecnico”, il sistema Italia non sarebbe colato a picco alla stregua della Grecia. Il tutto perché lo Stato disponeva di liquidità finanziaria sufficiente a pagare i lavoratori soltanto per tre mesi, proprio l’equivalente della durata di una campagna elettorale per lottizzarsi una nazione deceduta, con conseguente rivoluzione sanguinaria. Eppure il tracollo italico avrebbe affossato l’Europa dunque i soldi volendo, si sarebbero facilmente trovati per vitalizzare l’Italia senza l’iniezione letale di Monti. Forse chi parla di elezioni anticipate e di inadeguatezza del governo in carica, senza averlo fatto allora, nel 2011, non conosce tali dati economici. Ma in tal caso, coloro che fanno politica, non dovrebbero essere aggiornati almeno sulle cause di una situazione esiziale?