Come difendersi dalla finanza e dalle crisi

La dipendenza monetaria o vassallaggio bancario, è la principale causa di indebolimento economico di una nazione. L’italia è solo uno dei più lampanti esempi di inferiorità politica trasfigurata in subalternità monetaria, per mezzo dell’adozione a capo chino dell’euro. Il quale corrisponde di fatto al super marco tedesco, ma l’economia italiana è da sempre inferiore a quella della locomotiva d’Europa a nome Germania, per cui l’euro ha dimezzato il potere economico-finanziario dell’Italia.

Oggi giorno tuttavia, che il potere economico ovvero la moneta non si appoggia piu’ alle riserve aurifere per mantenere il proprio valore, va rimarcato quanto i soldi siano virtuali, dunque inesistenti, poichè vengono generati mediante i tasti di un pc cui corrisponde un algoritmo finanziario. Il discorso manageriale ora, diventa avvincente se si svela che il denaro scevro di paracadute “materiali” come un tempo l’oro, viene creato e distrutto in modo automatico e quindi facilitato, eppure a questa faciltà viene corrisposto un tasso di fatica ed abnegazione da parte della classe lavoratrice, davvero inumani. Da ciò si desume quanto le crisi, la ripresa, il lavoro e la disoccupazione, siano imposte sottoforma di istanze politiche, ma mascherate da tecnicismi vari. Dunque l’assoggettamento economico di più stati, dalla Grecia, Portogallo, Spagna fino al non riuscito tentativo verso l’Italia, sono prescrizioni politiche cui si dovrebbe far fronte mediante un calmieramento del valore della moneta di riferimento, e con cicli inflattivi e deflattivi volti a recidere o dimezzare l’inevitabile indebitamento pubblico o privato, ambe due essenziali per la crescita economica.

Siccome l’importanza del debito pubblico è di gran lunga inferiore a quella ascrivibile al debito privato, bisognerebbe attuare cicli periodici di inflazione e deflazione, per rintuzzare l’ondata criminogena della finanza, che tenta da un pò, di impossessarsi di parte dei depositi bancari privati; e questo proposito è tanto più esiziale e scellerato, se si pensa che il debito pubblico e privato siano ineludibili per mandare avanti con dignità, gli stati e le famiglie; e se inoltre si considera quanto i cambiamenti climatici e le sciagure ambientali odierni, siano sopratutto effetti di uno sviluppo sfrenato e propagato a suon di debiti e programmazioni neurolinguistiche periodiche, si capisce l’urgenza di una palingenesi salvifica del mondo dalle regole per la tutela del creato. In alternativa persisteranno le difficolta’ di guadagno, le quali figureranno tanto piacevoli quanto limitative per la crescita individuale; esattamente come oggi. Maglietta donna artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, dipinta e disegnata manualmente casual chic; 30€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Francia e Italia in guerra

Ogni cosa grande necessita di grandi menti e “grandi braccia” alle spalle, ecco perchè l’Italia non è stata in grado di ottenere ciò che merita, sul piano internazionale, a partire dal Fascismo. L’allusione al fascismo deriva dalla incapacità di dimenticare il marchiano errore di valutazione mussoliniano, di puntare sul “cavallo sbagliato”, per conquistare l’impossibile. Tanto più se si pensa che dopo il secondo conflitto mondiale del novecento Libia, Eritrea, Somalia, Albania, Istria, Nizza, perfino Montecarlo, non afferiscono più a Roma. Uno svarione manageriale di Mussolini, ha così reciso la sfera di influenza globale dell’Italia, ed oggi assistiamo ancora ad un’occulta guerra franco-prussiana ai danni dell’Italia; lo si evince dalla detronizzazione unilaterale di Gheddafi, operata dai francesi in antitesi ai trattati europei. E le conseguenze di ciò, per l’Italia, si sono esplicitate attraverso l’invasione di clandestini, e sopratutto la perdita di commesse multimiliardarie in Libia ai danni di imprese nostrane. Commesse tra l’altro già approvate dall’amministrazione di Gheddafi, ed ora affidate alla Francia in binomio con la Germania.

Per fortuna il management amministrativo attuale ha costretto Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Malta, ad accettare equamente le quote di profughi approdati sulle coste europee/italiane. Ma questo deve rappresentare solo il primo passo, dopo la svendita di hub italiani per asili a favore delle persone sfuggite alle polveriere africane, operazione fatta in cambio degli ottanta euro mensili agli italiani, al fine di posticipare l’avvento al potere del movimento cinque stelle..

Tornando ora al principio del discorso sulle “grandi menti e le grandi braccia” è opportuno per l’Italia, portare in Europa propri rappresentanti che sappiamo lavorare e porsi binariamente per salvaguardare gli interessi italiani, senza danneggiare quelli europei, al fine di rafforzare il traballante percorso europeista.

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