De Luca e la mascherina non patetica

Tutti sanno che ho votato De Luca e sento molti criticarlo per la vicenda delle mascherine obbligatorie all’aperto.

Sapete che penso, e sapete anche che ho avuto ragione 15 giorni fa quando vi ho detto che il COVID non deve farci paura perchè quello che ha messo in pericolo l’italia è stata la gestione dei cittadini anziani mandati a morire e che, nonostante gli assembramenti, le terapie intensive ed i ricoveri sarebbero stati molto bassi per via di logicismi medici che non sto a ripetervi. Pur non essendo un medico, stranamente ho indovinato battendo i pronostici di persone più elevate intellettualmente di me.

Vi ho sempre detto però che non bisogna abbassare la guardia. Chiudere tutto non è assolutamente la soluzione, ma è anche vero che chi governa spesso ha bisogno degli alibi. Non possiamo essere noi l’alibi perchè altrimenti si va verso un continuo assottigliamento dei nostri diritti e delle nostre libertà.

La mascherina all’aperto è una boiata pazzesca se stiamo da soli camminando o con una persona al nostro fianco. Però, De Luca ha ragione quando dice che le persone non hanno un minimo di attenzione. Io che non sono un negazionista del virus, ma un minimalista, considero l’atteggiamento di molti sbagliato.

Se sto in una zona affollata, mettere la mascherina non mi costa, a molti di voi è costato quanto pare visto che vi ho visti stare in pubblico senza le protezioni necessarie.

soprattutto gli anziani perchè, parliamoci chiaramente, se lo prendo io o qualcun altro della mia età, questo virus è meno di zero rispetto a una influenza, ma se lo prendete voi, vecchietti, non solo passate dei guai, ma siete soprattutto complici di uno sfascio sociale generazionale che deriva dalla vostra irresponsabilità di non mettere la mascherina che implica restringimenti umanitari per molti.

De luca in conclusione, indossa la mascherina perchè è in età critica, ha paura di morire, questo fattore lo rende più vulnerabile. C’è solo una cosa che non mi torna: li vedete i poliziotti municipali dentro ai quartieri popolari ad emettere contravvenzioni di mille euro ai cittadini?

De Luca o non de Luca, siamo sempre in Italia.




Il ripopolamento della Calabria

REGGIO CALABRIA «Porre al centro del dibattito politico i calabresi, affrontare i loro problemi attraverso le proposte concrete e il dialogo. È questa la nostra missione politica e alla luce di ciò è da accogliere con grande soddisfazione l’approvazione all’unanimità della mozione che punta ad azzerare le tasse universitarie dell’Anno Accademico 2020/2021 per gli studenti calabresi fuorisede che decidano di trasferirsi negli Atenei calabresi. Si tratta di un importante risultato conseguito nell’esclusivo interesse della comunità». È quanto dichiara Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, commentando il voto unanime dell’Assemblea di Palazzo Campanella alla mozione n. 33 da lui presentata.
«La Calabria – ha detto Anastasi durante la seduta di Consiglio regionale tenutasi ieri – subisce un grave spopolamento che rischia, in un futuro non molto lontano, di diventare una desertificazione. Proprio attraverso la scuola e l’università è possibile frenare questo fenomeno facendo in modo che i nostri ragazzi rimangano in Calabria a studiare, anche perché l’offerta formativa e la qualità dei servizi dei nostri Atenei sono all’altezza delle migliori Università italiane. Come hanno già fatto con successo altre regioni del Sud, azzerando le tasse universitarie e promuovendo incentivi adeguati per i fuorisede che decideranno di trasferirsi in Università calabresi, oltre che assicurando misure in favore degli studenti già iscritti agli Atenei nella nostra regione, possiamo incoraggiare i ragazzi calabresi a restare qui a costruire il loro futuro».
«Tale iniziativa – ha aggiunto il capogruppo di Iric – può rappresentare un grosso sostegno non solo per l’economia delle famiglie degli studenti provate dalla crisi post Covid, ma anche un volano di crescita per tutte le attività commerciali coinvolte da un’eventuale maggiore presenza di popolazione universitaria, con benefiche ricadute economiche sul territorio».
«Con l’approvazione della mozione da me presentata il Consiglio regionale ha dunque impegnato la presidente della Regione e la Giunta a ricercare e adottare misure straordinarie che puntino a questi obiettivi. Durante la seduta di ieri ho inoltre suggerito di affrontare il problema del calo demografico offrendo nuovi servizi come le “sezioni primavera” nelle scuole dell’infanzia e prevedendo un bonus per le nuove nascite. Si tratta di proposte concrete – conclude Anastasi – che potrebbero consentire di trasformare la crisi in un’opportunità affinché siano gli stessi calabresi i protagonisti della rinascita della regione».