Lo schiaffo al sud per il Recovery fund

PERCENTUALE RECOVERY FUND AL SUD; RIDUZIONE DIVARIO NORD/SUD; NECESSITÀ INFRASTRUTTURE PER RIUNIRE SICILIA A ITALIA. PROVENZANO: NON PERVENUTO

*Alfredo Falletti
Dopo la pubblicazione della bozza governativa del RF, ci si rende conto della “competenza per le Ultime Parole Famose” del loquacissimo Ministro “per Parlare del Sud” che, in ordine alle risorse da destinare al Sud, afferma che dovrebbero attestarsi “almeno al 34%, ma…in alcuni settori, la quota sarà superiore ad esempio sui deficit infrastrutturali, dove noi abbiamo una necessità di colmare un divario…”.

Un “noi” decisamente poco opportuno oltre la mera anagrafica ed un’indifferenza con cui sbandierare quel dannato mantra del 34% come fatto acquisito e grande obiettivo raggiunto quando l’onesta applicazione delle direttive UE imporrebbero l’attribuzione al Sud del 70%.
Neanche a ventiquattro ore dall’aver pronunciato queste parole, si assiste alla pubblicazione di una bozza governativa che riporta menzogne senza ritegno su infrastrutture che, ove mai dovessero essere realizzate senza prima saccheggiare i fondi del Sud, sarebbero concretamente tutt’altro rispetto a quel che viene riportato nella bozza perché i criteri che si intenderebbe adottare le renderebbero irrealizzabili o del tutto inutili perché non inserite in un contesto di globalità, omogenia e continuità con il territorio nazionale. Un esempio?

La cosiddetta alta velocità Palermo/Catania/Messina non si potrà realizzare se non dismettendo l’intera rete ferroviaria attuale sostituendola ex novo con quella che l’alta velocità richiede per peculiarità costruttive e materiali. Nella fattispecie si tratterà di un contentino, il “potenziamento” della rete attuale per aumentare un po’ l’attuale velocità di percorrenza che è roba da anni ’80; inoltre sarebbero previste ben due fermate a Caltanissetta ed Enna (città di Cancelleri e Provenzano che distano una decina di chilometri!).
Premesso questo, cosa se ne fa la Sicilia di un treno NON AV, con fermate intermedie che ne vanifichino l’utilità, che corre, corre, corre, si ferma a Messina e poi si devono aspettare ore per oltrepassare tre chilometri di Stretto per proseguire?
Quel “proseguire” rappresenta esattamente quel che realmente è necessario!

E ancora: Cosa se ne fanno di un’ipotetica autostrada nuova (quando mai fosse realizzata in futuro) per collegare il polo agroalimentare di Ragusa/Siracusa/Catania quando i TIR aspettano ore per imbarcarsi, ma hanno i minuti contati per raggiungere i mercati del nord Italia e del nord Europa e quelle ore a guardare la Calabria sono preziose come oro?

Di tutto questo e della necessità di colmare il divario, nulla di nulla, come quel “noi” abusato.
Le ultime parole del “Ministro per Parlare al Sud e delle Ultime Parole Famose” con espressione da far quasi pensare che ci creda davvero.
Ci sarebbe da chiedersi se sia al corrente del “gioco del grandi” o se gli abbiano dato un copione da rispettare anche a costo di magre figure colossali in cambio di qualche garanzia da parte della sua segreteria di partito.

PERCENTUALE RECOVERY FUND AL SUD; RIDUZIONE DIVARIO NORD/SUD; NECESSITÀ INFRASTRUTTURE PER RIUNIRE SICILIA A ITALIA. PROVENZANO: NON PERVENUTO

*Alfredo Falletti
Dopo la pubblicazione della bozza governativa del RF, ci si rende conto della “competenza per le Ultime Parole Famose” del loquacissimo Ministro “per Parlare del Sud” che, in ordine alle risorse da destinare al Sud, afferma che dovrebbero attestarsi “almeno al 34%, ma…in alcuni settori, la quota sarà superiore ad esempio sui deficit infrastrutturali, dove noi abbiamo una necessità di colmare un divario…”.

Un “noi” decisamente poco opportuno oltre la mera anagrafica ed un’indifferenza con cui sbandierare quel dannato mantra del 34% come fatto acquisito e grande obiettivo raggiunto quando l’onesta applicazione delle direttive UE imporrebbero l’attribuzione al Sud del 70%.
Neanche a ventiquattro ore dall’aver pronunciato queste parole, si assiste alla pubblicazione di una bozza governativa che riporta menzogne senza ritegno su infrastrutture che, ove mai dovessero essere realizzate senza prima saccheggiare i fondi del Sud, sarebbero concretamente tutt’altro rispetto a quel che viene riportato nella bozza perché i criteri che si intenderebbe adottare le renderebbero irrealizzabili o del tutto inutili perché non inserite in un contesto di globalità, omogenia e continuità con il territorio nazionale. Un esempio?

La cosiddetta alta velocità Palermo/Catania/Messina non si potrà realizzare se non dismettendo l’intera rete ferroviaria attuale sostituendola ex novo con quella che l’alta velocità richiede per peculiarità costruttive e materiali. Nella fattispecie si tratterà di un contentino, il “potenziamento” della rete attuale per aumentare un po’ l’attuale velocità di percorrenza che è roba da anni ’80; inoltre sarebbero previste ben due fermate a Caltanissetta ed Enna (città di Cancelleri e Provenzano che distano una decina di chilometri!).
Premesso questo, cosa se ne fa la Sicilia di un treno NON AV, con fermate intermedie che ne vanifichino l’utilità, che corre, corre, corre, si ferma a Messina e poi si devono aspettare ore per oltrepassare tre chilometri di Stretto per proseguire?
Quel “proseguire” rappresenta esattamente quel che realmente è necessario!

E ancora: Cosa se ne fanno di un’ipotetica autostrada nuova (quando mai fosse realizzata in futuro) per collegare il polo agroalimentare di Ragusa/Siracusa/Catania quando i TIR aspettano ore per imbarcarsi, ma hanno i minuti contati per raggiungere i mercati del nord Italia e del nord Europa e quelle ore a guardare la Calabria sono preziose come oro?

Di tutto questo e della necessità di colmare il divario, nulla di nulla, come quel “noi” abusato.
Le ultime parole del “Ministro per Parlare al Sud e delle Ultime Parole Famose” con espressione da far quasi pensare che ci creda davvero.
Ci sarebbe da chiedersi se sia al corrente del “gioco del grandi” o se gli abbiano dato un copione da rispettare anche a costo di magre figure colossali in cambio di qualche garanzia da parte della sua segreteria di partito. Gli articoli in foto sono acquistabili nella sezione “shop” di questo sito, sul marketplace della pagina Facebook “Francesco Tondo” e nei punti fisici di Piemme agenzia via San Gennaro Napoli e Fulvio Mazzarella, nei pressi della stazione di Napoli.

*Movimento M24A Equità Territoriale – SICILIA