De Magistris preoccupato e sfiduciato: strumentalizzazioni e mistificazione su Fascismo

Il lodatissimo ex sindaco di Napoli e magistrato di spicco De Magistris torna alla carica contro le manipolazioni, il vertice della piramide di potere e la divisione collettiva che coinvolge la magistratura. Da sottostante editoriale pubblicato sulla pagina Facebook da mezzo milione circa, di estimatori, il contestato magistrato napoletano dipinge un quadro della situazione italiana ed un accorato appello alla cittadinanza.

“Il clima politico nel Paese è brutto. Dalle violenze criminali e vili dei neofascisti, alle proteste di piazza dei no-vax, agli scioperi annunciati sul green pass. Non mi piace però nemmeno il pensiero unico che prende sempre più corpo nell’ordine costituito del nostro Paese. Il Governo Draghi mette insieme le forze del Sistema.

L’opposizione parlamentare è praticamente inesistente, non potendosi ritenere tale quella di Fratelli d’Italia che è un unico corpo a destra con Lega e Forza Italia. Ed il gioco delle tre forze con tre carte con un piede dentro ed uno fuori a loro riesce bene. La sinistra non esiste quasi in Parlamento. E l’Italia non è più di fatto una Repubblica Parlamentare. Il Parlamento è completamento esautorato di tutte le sue funzioni e prerogative. È divenuta Istituzione di mera ratifica di decisioni prese altrove e non sempre nel Governo. I poteri forti economici e finanziari sono sempre più presenti nel condizionare le dinamiche collegate alle misure da mettere in atto per la programmazione ed utilizzazione delle risorse per la ripresa del Paese (PNRR in primis).

L’Italia sempre più disunita anche per colpa di scelte divisive e ingiuste come l’autonomia differenziata. I poteri mediatici sono tendenzialmente troppo omologati al manovratore e primi a farne da appiattita cassa di risonanza.

La magistratura, principale istituzione di controllo della legalità, vive una delle stagioni più compromesse sotto il profilo etico e deve riconquistare quel prestigio che nei momenti difficili del Paese ha sempre avuto. Interi strati della cosiddetta società civile sono narcotizzati da una stagione di pandemia non solo sanitaria, ma anche economica, sociale, culturale e mentale che ha devastato le vite degli individui.

Non si parla, se non in maniera assolutamente residuale, di lotta alla corruzione e alle mafie, la cultura viene considerata una forma di intrattenimento alla quale se si rinuncia per un poco non è poi così un danno, la scuola pubblica importante ma poi non così necessaria e poco ci si è preoccupati dei danni devastanti alle generazioni di bambini ed adolescenti che ha provocato la chiusura delle scuole in questi anni.

Le forme di dissenso sociale, politico ed istituzionale vengono marginalizzate e represse anche con l’uso violento della legalità formale. La vile e criminale violenza di piazza rischia di essere ghiotta occasione, politicamente speculare, per chi ancora una volta vuole approfittare di questi momenti storici per mettere in atto una dolce ma dolorosissima torsione autoritaria nel nostro Paese.

A chi ha cuore, anima, testa e voglia tocca pensare ed agire. Esercitare il diritto di manifestazione del pensiero e il diritto-dovere di azione per provare a costruire finalmente un modello costituzionalmente orientato.

L’aria, e non solo, nel Paese non è pulita”

A de Magistris vengono imputate immani responsabilita’ per la chiusura di arterie cittadine strategiche reiterate, scuole a causa di pericoli dovuti al maltempo e incapacita’ di ripristinare il decoro urbano di parchi pubblici ammiratissimi come Floridiana, Villa Comunale, Virgiliano.

Inoltre il primo cittadino uscente della “capitale del Mezzogiorno” e’ stato tartassato dalla fazione della magistratura avversa e parte della cittadinanza, come giudice incapace di concludere processi chiave ed attestare le effettive responsabilita’ dei denunciati. Il pasionario sindaco dissidente con il Pd ma dal cuore pendente a sinistra, ha rintuzzato gli attacchi relativi rispettivamente alla gestione urbana di Napoli con la sua ritrosia a cedere le chiavi dell’erario comunale e la proprieta’ dei servizi ad entita’ finanziarie esterofile o oriunde che ne avrebbero scaricato i costi sottoforma di aggravi fiscali; mentre sul fronte della magistratura de Magistris si e’ sempre definito in regola con indagini ed accuse, ma anche di essere stato mellifluamente bloccato dai piani alti dell’organigramma giudiziario, palesemente colluso con la politica.