Patron Hogan svela ricetta anti Draghi

Diego della Valle e’ stato encomiato qualche anno fa da ForbesĀ  se non erro, come “calzolaio piu’ ricco del mondo” e forte impatto alla sua megasocieta’ di scarpe, accessori ed oggi moda totale, glielo diede a suo tempo il famigerato ed invidiato avvocato Agnelli con l’aforisma:”Tod’s non e’ un mocassino ma uno stile di vita”, che ne impenno’ vendite e gradimento basato sull’eccellenza dei materiali e l’iconicita’ classico-moderno casual-chic che contraddistingue l’identita’.

Amico dell’ex senatore democristiano nonche’ ago della bilancia di una decade fa per l’esecutivo Pd Clemente Mastella, l’ex socio Rcs e vicepresidente di Confindustria Della Valle non si e’ voluto esimere in tempi recenti dal definire John Elkann un cretino dissociato allorche’ etichetto’ i giovani italiani come neghittosi ed incontentabili. Da allora Della Valle si attiro’ astio e fronda della plutocrazia Exor che non ne ha intaccato vistosamente vendite e fascino. Infatti Tod’ Fay Hogan oggi rappresentano il marchio distintivo e annosamente acquistato dalla media borghesia italiana. Infatti il campionario di modelli elaborati e sfornati da Tod’s sono sempre classici e mai totalmente cangianti, per cui il posizionamento rimane radicato verso l’alto nei gusti del mercato europeo; Della Valle tuttavia e’ sempre stato ostile con l’andamento politico-finanziario dell’Italia ed ha lasciato nel paese la sua industria, caldeggiando per un maggiore sostegno politico-economico agli imprenditori ed un incremento dei salari e delle pensioni per mezzo di un decurtamento delle onerose ed innumerevoli gabelle statali su imprese e professionisti. All’epoca dell’ultimo acquisto italiano da parte di un fondo d’investimento americano, con il beneplacito di Draghi-la galleria Umberto di Torino- della Valle torna di tendenza per la sua ricetta anti acquisti finanziari elargita qualche anno fa ai microfoni di Ballaro’: la composizione pubblica di altre dieci aziende come Tod’s in ogni settore economico importante. Le cessioni di imprese multinazionali pubbliche e l’allascamento della tutela statale verso le imprese italiane macroscopiche e’ imputato e Draghi per cui la strategia per ovviare alle lacune ormai palesi nel settore industriale multinazionali passa per un ritorno pubblico nella grande e media impresa, che siano esenti da acquisizioni nonche’ bastioni contro fondi d’investimento e banche commerciali che vogliono inglomerare Luxottica alla morte del patron Del vecchio come avvenuto con Parmalat ieri, Ferretti Lamborghini, Ducati oggi. Abbassare le tasse e’ possibile al momento solo svalutando la moneta ed offrendo titoli pubblici garantiti ed a buon interesse solo ad investitori italiani fino al termine della domanda. Abrogando in appendice la legge anticostituzionale di Dini che ha bloccato l’adeguamento di pensioni ed emolumenti all’inflazione, la svalutazione della moneta, l’acquisto di debito solo a soggetti nazionali e l’edificazione di nuove multinazionali pubbliche e miste con enti italici, ricollocherebbe in un quindicennio l’Italia sul podio delle potenze mondiali.( Cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com)




Lega/5s: Dissenso e distruzione controllata

Sono ormai un lustro e una manciata di mesi che si assiste ai fuochi incrociati di media, deputati, europarlamentari, leggi e finanza ai danni del Movimento 5 stelle, con conseguente esodo di attivisti, politici ed alleanze medesime, oltre alla cesura di voti effettivi e proseliti on line. Il gruppo politico di Grillo e’ considerato reo di quel reddito di cittadinanza tuttora difeso da Conte e non abrogato da Draghi: colpe enfatizzate dai media e dalla controparte politica, relativa il reddito di cittadinanza, ai danni dei seguaci di Grillo, definite antitetiche agli imprenditori che non trovano personale a basso costo e ai professionisti assediati da fisco e crisi che lavorano senza sostentamenti. Da qui lo smembramento del banchetto del Movimento di Grillo, in quel di Milano da una folla inferocita a causa di promesse tradite; i grillini pagano lo scotto multiplo di essersi accordati su tutto cio’ che l’opinione pubblica considerava da aborrire: permanenza nell’euro, mancato calmieramento fiscale oggi eliso da impennate sui costi di energia e carburanti monstre-si teme aumento del 40% dell’elettricita’ quest’anno-. Senza sconti sul debito pubblico detenuto dalla bce e supini alle prescrizioni del Green Pass e sull’obbligo vaccinale, i seguaci di di Maio riscontrano molteplici sconfitte sul campo della politica estera e di quella interna-pugno duro contro gli italiani dai fatturati descrescenti e restii al vaccino, porti spalancati per clandestini non vaccinati e suffragati dal governo sul piano economico ed abitativo. E’ in atto una vera distruzione controllata del Movimento 5 stelle ad opera sopratutto della grande finanza internazionale di matrice euroamericana, che minaccia di non comprare piu’ titoli pubblici con cui pagare servizi, emolumenti e pensioni, se i grillini concretizzano i loro encomiatissimi, un tempo, programmi elettorali. Mentre sono stati diffusi dati di imprenditori alberghieri e del terziario che non fronteggiano defezioni di dipendenti per mezzo del loro pagamento di contributi, tredicesima e quattordicesima, l’aumento delle pensioni minime e di quelle dei disabili oltre al reddito di cittadinanza, figura un operato virtuoso dei 5 stelle che ha salvato l’Italia dal collasso economico dovuto alla deflagrazione di nuovi poveri assoluti.

Cio’ cui tuttavia si assiste da qualche mese, sempre probabilmente con ugual regia, e’ la perdita irreversibile di consensi di quella Lega che si accredito’ un gradimento strabordante all’indomani della spaccatura politica con i cinque stelle: questi ultimi infatti votarono la Von der Leyer ed il suo Recovery Plan cui oggi gli italiani stanno donando gli interessi illeciti con aumento di iva, patrimoniali dirette ed indirette in simultanea con deflazione salariale, recisioni di spesa pubblica ed imposizioni europee reiterate. Ebbene in seguito al boitottaggio dei grillini e della bce della proposta Lega su eurobond e titoli statali di pagamento garantiti solo per l’Italia e solo per pagare i debiti con imprese italiane, Salvini volava nei sondaggi. Fino al suo assenso su mascherina, nuove tasse, Recovery Plan e Green Pass. Adesso Meloni con Fratelli d’Italia sembra accavallarsi alla Lega in un piano di dissenso controllato in cui lo spread ed il debito pubblico sembrano occulti ma si pagano con manovre fiscali non dichiarate nel silenzio di Fratelli d’Italia sul punto piu’ importante del Green Pass: come finanziare senza interessi l’Italia alla stregua di Germania e Francia che, a differenza dell’Italia, mantengono un settore attivo di banche pubbliche che garantiscono i debiti e quindi il pil ed il reddito dei loro cittadini?