Sud: diritti negati ed allarme Costituzione

Dɪʀɪᴛᴛɪ ᴄɪᴠɪʟɪ ɴᴇɢᴀᴛɪ ᴀʟ Sᴜᴅ, ᴄᴏsɪ̀ ʟ’Iᴛᴀʟɪᴀ ᴠɪᴏʟᴀ ʟᴀ Cᴏsᴛɪᴛᴜᴢɪᴏɴᴇ ᴇ ᴏʀᴀ ᴄɪ ᴍᴇᴛᴛᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ɪʟ sɪɢɪʟʟᴏ. Lino Patruno e’ sommamente esplicito sulle manfrine amministrative che coinvolgono il meridione nel 2022.

“Ma voi ditemi perché io di Foggia devo essere curato peggio e meno di uno di Pavia. Ma voi ditemi perché io di Matera devo avere meno bus di uno di Verona.

Ma voi ditemi perché io di Avellino devo avere minore assistenza sociale di uno di Parma. Ma voi ditemi perché io di Crotone devo avere meno ore di scuola di uno di Alessandria. Ma voi ditemi perché io di Campobasso devo avere meno asili nido di uno di Arezzo. Per lo Stato italiano i cittadini hanno pari dignità e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali. Ma voi ditemi perché non sono uguali a seconda di dove sono nati. E ditemi perché lo Stato italiano continua a violare la sua stessa Costituzione a danno dei meridionali nati nel posto sbagliato. Ditemi perché dobbiamo avere uno Stato ingiusto e razzista.

Voi dovete dirmi anche perché io non nato a Varese o a Padova devo avere meno lavoro e più povertà, meno benessere e più emigrazione. Problema vostro, è stata finora la risposta, vostro difetto di capacità e di modernità. E se insistete vi rinfacciamo anche di essere nati così. Mentre lo stesso incostituzionale Stato italiano, che fa un colpo di Stato verso se stesso riguardo al Sud, lo ammette nei suoi conti: io spendo molto meno per un cittadino meridionale rispetto a uno centrosettentrionale.

Perché? Perché ci sono italiani e diversamente italiani. E perché c’è un federalismo fiscale che da almeno 21 anni (per parlare solo degli ultimi) continua a derubare il Sud. Lo dicono i Conti pubblici territoriali del Mise (Ministero sviluppo economico, evidentemente sviluppo del solo Centro Nord). Ma se questo divario di ricchezza è inaccettabile, addirittura immorale è quello dei diritti di cittadinanza, appunto quei servizi che fanno la qualità della vita. Appunto sanità, scuola, trasporti, sostegno agli anziani. E che non possono dipendere dalle condizioni economiche, anzi le determinano. Servizi che danno o non danno dignità all’esistenza. Voi del Sud dovete vivere con meno dignità. Dovete vivere peggio solo perché del Sud.

Condannati a morire prima. La Questione Etica di uno Stato non etico, altro che Questione Meridionale. E non meraviglia sapere chi sia stato a sollevarla in una campagna elettorale che di Sud parla solo per bacchettarlo, eh dovete darvi da fare. Rapinati e dileggiati.

Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, è vicepresidente dei vescovi italiani e delegato al Mezzogiorno. In Italia il divario civile, ha detto, è più accentuato di quello economico, ed anche più preoccupante. Meno accettabile. Meno accettabile che un calabrese ammalato non possa curarsi nella propria città con la stessa tempestività ed efficacia di un lombardo. Che c’entra una malattia con tutto il resto? Che c’entrano i servizi alla persona, che c’entra l’umanità col conto in banca? Tutto ancora meno accettabile che un calabrese abbia un reddito di appena la metà di quello medio dei lombardi.

Perché lo Stato italiano non ha mai calcolato i bisogni civili dei meridionali tanto quanto ha calcolato (e con che fretta) quelli dei settentrionali. Anzi siccome ai settentrionali ha sempre storicamente dato di più, continua storicamente a darlo. Giusto? Ah, ora pensiamo al gas.

Monsignor Savino non cita i neoborbonici in questa sua denuncia dal sapore dell’intemerata nell’indifferenza generale. Cita, fra le altre, Caritas e Legambiente. Su questo scandalo europeo di un Paese neanche lontanamente europeo, ora le forze politiche si accingono a mettere il sigillo definitivo. E lo fanno a destra, a sinistra, al centro: tanto perché nessuna ne perda il merito. Si accingono a sancire una volta per tutte che i più fragili diventino sempre più fragili.

L’autonomia differenziata chiesta da Lombardia, Veneto ed Emilia vuole cristallizzare e legittimare questo golpe continuato. E lo sarebbe quand’anche non pretendessero (come pretendono) di trattenersi le loro tasse perché i ricchi devono essere trattati meglio per un merito: essere ricchi.

Anche se per i servizi che vogliono gestire spendessero quanto attualmente spende lo Stato, quella spesa è la spesa storica. Cioè una spesa in più di quanto gli spetterebbe e che viene sottratta ogni anno ai malati, agli studenti, agli anziani del Sud.

Udite, udite: chi nel 2009 denunciò questo colpo di mano continuativo e aggravato ai danni del Sud fu un certo Caldarola, big della Lega Nord. Era indignato anche lui, figuriamoci.

Ora deve essere un vescovo a dire che non si venga, per carità, a parlare di vangelo. E biblicamente che non si dica Signore Signore violando la dignità dei più deboli.

Intanto i nosocomi della provincia italiana continuano a chiudere oppure non aprono, plasmati sul surrettizio meccanismo della domanda/offerta, mentre le autostrade, i porti, le infrastrutture nelle realta’ extraurbane, collocate sopratutto nel meridione, non sono ben manutenuti, non sono preventivati ne’ attuati, in uno stallo economico che rischia di causare ulteriore recessione al norditalia, maggiore instabilita’ e degrado dei piccoli centri. Il che avviene binariamente allo spopolamento ed all’emigrazione giovanile dei paesi e del meridione, gia’ gravato da abbassamento demografico. E le scuole iniziano a chiudere od essere aggregate, il Ponte di Massina, il piu’ lungo del mondo, si vede obliato dagli investimenti. La Calabria si conferma area piu’ indigente in Europa.