Cosa dovrebbe dire Greta


In un manoscritto di recente pubblicazione intitolato “l’oro bianco” si disquisiva con dovizia di particolari e dati, intorno al tema centrale della industria, economia nonche’ produzione odierne: l’immondizia in ogni sua declinazione. 

In tempi come questo in cui il pianeta terra sta essendo consumato con una velocita’ superiore a quella con cui si rigenenera annualmente, i rifiuti rappresentano il maggior introito extraspeculativo per l’economia futura. Il fulcro dell’anatema mondiale che in passato colpi’ Napoli, oggi Roma ed in contemporanea altre realta’ estere occultate dai media, regge sul diniego di introdurre a livello politico forme tecnologiche di rigenerazione dei rifiuti, gestite dallo stato centrale. In tal caso si fa cardinale il tema che afferma l’importanza della centralizzazione di alcune principali funzioni economiche in antitesi ai poteri malavitosi che bruciano rifiuti, intimidiscono i crumiviri; e sopratutto in una centralizzazione del ciclo dei rifiuti si otterrebbe un ingente risparmio per le casse statali da reimmettere nei centri urbani grandi e piccoli come volano per lo sviluppo ed ulteriore benessere sociale.

Tra i poteri forti che ordiscono il veto sull’introduzione di tecnologie atte a rendere innocuo lo smaltimento dei rifiuti in Italia-perche’ all’estero lo smaltimento ed il riciclo dell’immondizia non e’ innocuo-vi e’ una degenerazione che infastidisce maggiormente i cittadini: ossia l’obbligo di raccolta differenziata. La raccolta differenziata e’ un ulteriore onere non economico sulle spalle dei gia’ tassati cittadini, che per ogni rifiuto devono prendersi la briga di trasportarlo nell’apposito cassonetto in strada o nell’apposito cestino dentro casa. L’impedimento di buttare l’immondizia in un unico contenitore domestico ed in un solo contenitore stradale con conseguenti servizi di costante raccolta, e’ un ulteriore fardello sulle spalle della comunita’. Una comunita’ che appunto dovrebbe essere servita e riverita da servizi di raccolta, differenziazione, smaltimento e riciclo di rifiuti, estremamente automatizzata, celere, statale e comoda; ovvero senza l’obbligo di raccolta differenziata.

In tal caso il management politico si fonderebbe con il benessere individuale giacche’ camminare con la spazzatura in mano per casa, dal percolato gocciolante o fuori casa con le mani sempre sporcate, e’ un onta in piu’ per il popolo strangolato dalle gabelle e dalle onte del fiscal compact.

Ma il problema che negano i fautori della conservazione ambientale ed i veri filantropi interessati a non sfoltire la popolazione mondiale, risiede nel dovere di riciclare tutto e rivenderlo, senza depauperare ambiente e produttori che lavorano con le fonti di inquinamento. Tale fatto viene osteggiato dal grande potere carsico, fondato sullo sfruttamento e controllo delle risorse naturali e delle imprese che le trasformano in prodotti dannosi ma economici.

Con un ciclo di produzione basato sulla rigenerazione dei rifiuti e gli introiti spalmati sui produttori di energie fossilibe quelli legati allo sfruttamento territoriale, verrebbe frenata la distruzione terrestre: cio’ non e’ gradito alle sfere alte del comando che stumentalizzano i buoni propositi di Greta. https://www.facebook.com/marketplace/item/598907453997358/