Francesco Amodeo alla testa di Napoli per la rinascita d’Italia

L’Italia quarta potenza mondiale in procinto di scalzare la Germania sullo scranno della terza, anno 2000, riscopre una capitale antica e moderna, Napoli, come volano di rinascita mediante manifestazioni e ribellioni popolari ufficialmente contro il blocco economico imposto dal Covid. Infatti a Napoli, lunedi’ 2 novembre 2020 dalle 16:00 dinanzi alla Rotonda Diaz, Francesco Amodeo ha organizzato una protesta-manifestazione pacifica multistrato-che si prefissa l’obiettivo della costanza, dell’organizzazione capillare e pacifica per rivalere in Italia e nel mondo, il diritto popolare al lavoro, alla dignita’ economica, alla sovranita’ legislativa, valutaria, finanziaria ed economica, in antitesi alle prescrizioni di lockdown senza contributi statali di tipo economico.

Diritti a non essere vincolati a debiti multipli infiniti, specialmente se forestieri, per un’Italia non gambizzata dalle multinazionali apolidi e tutelate dalle banche centrali di loro proprieta’ verranno reclamati e postulati da parte di tutti gli italiani e napoletani presenti.

A Napoli Francesco Amodeo, Francesco Paolo Tondo e innumerevoli giornalisti, imprenditori, professionisti, lavoratori ed eretici dal punto di vista culturale, marcieranno in favore della liberta’ d’Italia e la dignita’ nonche’ personalita’ e ripresa di Napoli, antica capitale del regno piu’ ricco dell’Europa. Napoli unica nonche’ prima ed unica citta’ a liberarsi autonomamente dall’occupazione nazifascista, e’ stata di nuovo prima nel rialzare la testa contro le norme liberticide ed economicide dettate in occasione del covid; cosi’ l’appuntamento per tutti gli italiani patrioti e campanilisti si svolgera’ lunedi’ due novembre , per celebrare a Napoli il funerale dell’economia non solo campana e partenopea, bensi’ italiana e ormai mondiale; l’associazione Noi Italiani appartenente ed ideata da Francesco Amodeo, giornalista d’inchiesta osteggiato e boicottato dai media, sfilera’ a Napoli per un funerale allegorico ma polemico seppur pacifico, con le categorie produttive piu’ colpite dalla crisi e dalle norme anti pandemiche, per convogliare tutta la bramosia di liberta’ e rinascita non solo italiane, in un movimento organizzatissimo e zelante nella ripresa delle proprie aziende e ricchezze. A Napoli riemerge l’Italia, ormai consapevole che Napoli rappresenta l’etos, la cultura, le pulsioni anche guerresche, di un popolo consapevole del proprio valore, affiatato, facoltoso, virtuoso, solidale, valoroso, ma sopratutto libero e sovrano.

W L’Italia nella propria ripresa, e appuntamento domani alla Rotonza Diaz!




La tattica di difesa popolare contro Covid elite e potere

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Quanto sta avvenendo nelle piazze di Napoli contro le misure anti covid imposte dal governatore DeLuca, potrebbe avere risvolti miracolosi ma nella piazza c’è ancora troppa rabbia (giustamente), troppa impulsività. Troppa pancia.

Quella rabbia è anche la mia rabbia. Ma non è vincente. A me non interessa che si dica che i campani in rivolta hanno ragione. A me interessa che si dica che i campani in rivolta hanno indotto il cambiamento, scuotendo il paese.

Dobbiamo quindi darci delle direttive precise che delimitino un perimetro d’azione. Bisogna creare un format della protesta in modo da poter federare tutte le piazze d’Italia.

Ma il format deve avere alcune caratteristiche fondamentali:

  • Deve essere replicabile, in contemporanea, nelle maggiori città d’Italia.
  • Deve essere strutturata in modo da non permettere infiltrati. O comunque deve poter risultare netta la distinzione, tra chi aderisce alla protesta e chi invece ha scopi diversi per secondi fini.
  • Deve essere dal forte impatto simbolico e mediatico.
  • Deve darci la possibilità di contarci e capire quanti siano realmente i commercianti, i lavoratori, gli imprenditori, le partite iva che rischiano di vedere morire la propria attività.

Con la parola “morire” entriamo nel merito della manifestazione che intendo concretizzare insieme a numerosissime organizzazioni di categorie:

Organizzerò il funerale dell’economia campana.

Le esequie si svolgeranno il giorno 2 novembre – giorno della commemorazione dei defunti – e partiranno dalla centrale Piazza Sannazzaro di Napoli, nei pressi della famosa fontana della sirena Partenope, vero simbolo della città.

Termineranno sotto la sede della regione Campania. A sfilare dietro al carro funebre, con distanziamento e mascherine, ci saranno tutti i commercianti, i ristoratori, i lavoratori del comparto turistico, i parrucchieri, i commessi, le partite iva, in pratica tutti coloro che stanno vedendo la propria attività lentamente morire nel quadro di una economia campana ormai defunta. Passeremo per le vie dello shopping e per il lungomare dove hanno sede gli storici ristoranti.

Ogni categoria avrà il proprio personale necrologio in cui saranno descritte le ragioni che potrebbero causarne il decesso in base alle direttive anti Covid regionali e ai DPCM nazionali. I necrologi, con il nome delle singole attività commerciali a cui si rischia di dover dare l’estremo saluto, verranno consegnati al presidente della Regione Campania o qualora questi non ritenesse doveroso riceverle personalmente dalle mani del parroco della zona, verranno affisse sui cancelli della sede regionale. Al termine delle esequie, i commercianti, i ristoratori ed i lavoratori, torneranno nelle proprie attività commerciali dopo l’orario di chiusura imposto, per accendere una candela in vetrina e vegliare per tutta la notte con il “defunto”.

Questo flash mob avrà un fortissimo valore simbolico. Non esporrà a rischio la cittadinanza perché si svolgerà all’aperto e con la mascherina. Non permetterà che ci siano infiltrati violenti perché, anche se i manifestanti fossero migliaia come ci auguriamo, dovranno tutti procedere a passo lento dietro al carro. Permetterà però ai commercianti, attraverso la descrizione nel necrologio, di specificare quale direttiva anti Covid rischia di sancire la morte della sua specifica attività.

La sera poi, le vetrine delle attività commerciali illuminate dalle candele, saranno il segno che in quel punto ci sono attività che si stanno lentamente spegnendo.

Faccio ora un appello a tutti i campani: Aiutatemi a realizzare questa manifestazione, scrivetemi a noi@francescoamodeo.it

Concludo esortando gli attivisti delle altre regioni italiane: il 2 novembre, giorno dei defunti, fate come noi della Campania, commemorate la morte della vostra economia.